È stato un tempo di grazia

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Transcript È stato un tempo di grazia

la Difesa
del popolo
Domenica
12 marzo 2017
S E T T I M A N A L E
Anno 110 - N. 10
Euro 1,40
D I O C E S A N O
D I
P A D O V A
via Cernaia 84 • 35142 Padova • tel. 049.661.033 • fax 049.663.640 • www.difesapopolo.it • e-mail [email protected]
Poste Italiane spa - spedizione in abb.
postale - DL 353/2003 (conv. in L.
27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1,
DCB - Padova
SETTIMANA DELLA COMUNITÀ I racconti, anche fotografici, giunti alla Difesa
È stato un tempo di grazia
«A conclusione di questo tempo di grazia, mi ritrovo tra le mani due parole:
essenziale e reale. In questi giorni siamo andati all’essenziale. Abbiamo messo al
centro Gesù e attorno noi, così come siamo,
belli e fragili, fragili e spavaldi. Abbiamo
cercato di togliere tutto il di più per lasciare
al centro Lui e il suo vangelo. In tutto questo
ne è uscita fuori la comunità reale, che in Lui
cresce e trova nutrimento».
Parole intense per dire cos’è stata la settimana della comunità, vissuta contemporaneamente in tutta la diocesi di Padova dall’1
al 7 marzo. Di parole “così” – ma anche di
foto altrettanto “potenti” – ne sono giunte
molte alla redazione della Difesa. Dicono la
ricchezza dell’esperienza, pensata come una
“sosta che rinfranca” e con ingredienti comuni a tutte le parrocchie... ma “coniugati” secondo la propria specificità. Questo leggerete
nei contributi che pubblichiamo. Questo
“leggerete” nelle foto scattate per... raccontare l’adorazione al Santissimo, le settimane di
fraternità dei giovani, la chiesa aperta, il “dire” questa esperienza al territorio, i momenti
di festa, le veglie vicariali conclusive...
l’editoriale
Aborto, la sfida
è prevenire
GIUSEPPE TRENTIN
- teologo morale
L’Asl del Lazio ha recentemente bandito un concorso per due ginecologi non obiettori. Sul merito della questione, vale a dire l’interpretazione della legge, i pareri sono legittimamente discordi. Ma dovrebbe
essere chiaro a tutti che sui due piatti della bilancia non
ci stanno contraccezione e aborto, bensì aborto clandestino da una parte e aborto in condizioni sanitarie protette e sicure dall’altra. Se non si comprende questo la contrapposizione continuerà all’infinito.
ilcommento
A ciascuno la “sua” messa
Se la liturgia ha le sue rubriche, è reale esperienza
che non c’è una messa uguale all’altra. Ogni comunità matura un suo stile, codificato un po’ alla volta
e stratificato nella storia: davvero è la chiesa che fa l’eucaristia, ancora una volta...
CESARE CONTARINI
a pagina 39
alle pagine 24 e 25
segnalati
a pagina 3
ACCOGLIENZA Richiedenti
asilo e profughi in parrocchia
ADDIO A MONS. GREGORI
Braccio e cuore delle missioni
BLURADIO VENETO
Un palinsesto tutto nuovo
Due esperienze di accoglienza in parrocchia: Emmanuel e
Kelvin, fratelli nigeriani, vivono
in canonica a Bronzola; una famiglia di Homs, in Siria, è giunta a Spirito Santo grazie ai
“corridoi umanitari”.
a pagina 32
Mons. Antonio Gregori ha finito la sua missione su questa
terra mercoledì 1 marzo nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Vicenza. Il ricordo
dei molti amici e dei collaboratori
a pagina 31
Ancora più chiesa e notizie
padovane nel nuovo palinsesto
di Bluradio Veneto. Raddoppia
lo spazio serale “I giorni della
chiesa. Eventi”. Da lunedì il ciclo di incontri sul 500° della Riforma del centro universitario.
a pagina 35
Francesco Simoni, nuovo
presidente diocesano dell’Ac.
a pagina 23
ISTAT L’anno scorso abbiamo perso 86 mila abitanti. Toccato un nuovo record negativo delle nascite LA CAMPAGNA I settimanali di tutta l’Italia
È la bellezza della famiglia l’unico antidoto alla crisi demografica Poste, così non va
milioni e 579 mila. Non è l’ennesima vinci 60
ta al Superenalotto, ma il numero di residenti in
Italia stimato dall’Istat al primo gennaio del 2017. In
un anno l’Italia ha perso altre 86 mila persone, e
474 mila nascite rappresentano l’ennesimo record
negativo: nemmeno durante la guerra eravamo riusciti a fare peggio.
Diciamo “peggio”, senza paura di esprimere un
giudizio che non si basa su un dato di fede ma sulla forza dei numeri e della logica. L’età media è salita a 45 anni, i funerali sono più dei battesimi e se
facciamo sempre meno figli non è solo per ragioni
culturali: semplicemente, le donne in età fertile sono sempre meno. Ecco il vicolo cieco in cui un clima culturale e politico che va avanti da troppo
tempo ha portato l’Italia. A forza di proporre modelli alternativi, a forza di considerare i figli e la famiglia un ostacolo alla libertà dell’individuo e alle sue
possibilità di realizzazione, abbiamo messo in crisi
il meccanismo naturale che consente a una società di guardare al futuro.
Continueremo a “decrescere”, stancamente e
infelicemente, anche perché lo scorso anno sono
emigrati 120 mila italiani. Continueremo a dividerci, tra zone sempre più popolate e un’Italia abbandonata fatta di campagne e valli montane.
Lo scorso fine settimana il Forum delle associazioni familiari riunito a Roma ha ricordato come
La matita di G+C
senza politiche familiari e di sostegno alla natalità,
l’Italia presto andrà a sbattere contro un muro.
Certo, le tendenze di lungo periodo non si risolvono
col bonus bebè. La prossima legislatura deve porre
chiaramente in cima all’agenda delle priorità questo problema, e deve farlo sapendo che non sarà
questo ad aumentare i suoi consensi. Ma sarà
questo, forse, a offrirci una via d’uscita.
C’è però una sfida culturale non meno importante. «Vorremmo dipingere – ricordava al Forum
mons.. Paolo Gentili, direttore dell’ufficio famiglia
della Cei – strade di felicità e non sprecare energie
per denunciare un mondo decadente». La famiglia
dobbiamo difenderla da inutili attacchi ideologici.
Ma prima di tutto dobbiamo saperla raccontare come strumento di bellezza. E per raccontarla in modo credibile, dobbiamo viverla in maniera autentica, e gustarla davvero. Forse per questa via troveremo ascolto, o forse no. Ma nulla meglio della testimonianza sa contagiare il cuore dell’uomo.
Guglielmo Frezza
Il giornale è sempre in ritardo? Eppure viene
spedito
regolarmente e il venerdì mattina dovrebbe essere a casa di ogni abbonato. Purtroppo
i disservizi in questi mesi si sono moltiplicati,
specie da quando è stata introdotta la consegna
a giorni alterni, e per questo tutti i settimanali
diocesani e le testate aderenti alla Fisc hanno
deciso di coinvolgere tutti i loro lettori in una settimana di “speciale attenzione”.
Raccoglieremo tutte le vostre segnalazioni,
da ogni angolo d’Italia, per consegnarle a Poste Italiane e rendere evidente la gravità del
problema: perché la puntualità nelle consegne
è fondamentale per i lettori e per la sopravvivenza stessa dei giornali.
Vi invitiamo ad aiutarci segnalando se questo numero della Difesa non vi è arrivato puntuale (o magari non è proprio arrivato) scrivendoci a [email protected] o telefonando allo 049-657493. Insieme, forse, possiamo
cambiare le cose. In meglio.