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09 marzo 2017 delle ore 09:03
Roba da ricchi
...E anche un po' da poveri, visto che la misura fiscale per attirare milionari stranieri in Italia è
una specie di "lavaggio della coscienza" che, come spesso accade in questi casi, non avrebbe
proporzioni rispetto ai lavoratori "normali"
Vuoi produrre all'estero ma usufruire della
fiscalità italiana, ma non puoi perché hai un
reddito così alto che la tassazione del Belpaese
ti metterebbe in croce anziché agevolarti? Fino
a ieri la risposta era no, ovviamente. Ma domani
potrebbe essere sì, grazie al provvedimento
messo in luce dall'Agenzia delle Entrate che
istituisce la "flat tax" per invitare i ricconi
stranieri a mettere la residenza in Italia. Quanto
pagherà d'imposta sui redditi chi usufruirà di
questa "agevolazione"? 100mila euro, e ciao.
Una tassa che si potrà estendere anche ai
familiari, ai quali si applicherà un'imposta
sostitutiva di 25mila euro. Insomma, per un
milionario, uno scherzetto. Una misura non di
sinistra, per un governo non di sinistra, hanno
tuonato i critici PD, mentre chi sta dalla parte
del popolo ha fatto il parallelo con uno
stipendiato di mille euro al mese: rapportato alla
cifra versata dal milionario la percentuale di
"perdita" sul proprio reddito è ovviamente
maggiore. Il ricco, ancora, ha sempre ragione.
Sarà perché talvolta è talmente ricco da avere
in mano il destino di mezzo mondo, e sarà
perché il milionario è colui che mantiene
schiere e schiere di segretarie e impiegati, e
dunque al "ricco-ricco" non si può togliere
troppo, altrimenti poi il ricco che diventa
povero non può più pagare il salario ai "poveripoveri". Equazioni elementari, ma peccato che
- appunto - questa "tax flat" sia sui redditi
prodotti all'estero. L'Italia forse mira a
diventare come la vicina Svizzera, Montecarlo,
o forse le Cayman, in vista - secondo
Repubblica - della possibilità di attirare "parte
dei professionisti dagli stipendi a molti zeri che
potranno esser costretti a lasciare Londra dopo
il divorzio con Bruxelles". Non si paga mai per
quanto si produce, e non si guadagna in
proporzione al lavoro? Troppo populisti? Sarà.
Ma vorremmo capire esattamente cosa
porteranno i grandi "Paperoni" all'Italia dove
sceglieranno di vivere. Chissà, magari
collezioni d'arte, fondazioni, filantropie varie
ed eventuali, aiuti per ricostruire centri
terremotati, per presidi ospedalieri dell'ultima
generazione, roba così. Potrebbe essere un bel
distinguo, da mettere per iscritto sulla
dichiarazione dei redditi. (MB)
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