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VII
VENERDÌ 10 MARZO 2017 IL TIRRENO
TRA FEDE E STORIA: IL LIBRO DI TINDARA RASI IN SALA FRIULI
Santi, beati, venerabili ed eremiti di Maremma
◗ GROSSETO
Raccontare la storia dei santi di Maremma
non solo al pubblico degli insegnanti di religione cattolica, dei parroci e dei ministri
parrocchiali a cui l’opera prioritariamente
si rivolge ma anche al lettore comune che
voglia scoprire e approfondire un aspetto
particolare della storia del territorio, quello
delle figure dei santi, dei beati e dei venerabili che lo hanno evangelizzato.
Nasce così il volume “La santità nella
Maremma grossetana. Santi, beati, venerabili ed eremiti” edito da Effigi e scritto a
quattro mani da don
Josè de la Torre e da
Tindara Rasi. Oggi la
prima presentazione
ufficiale del volume alle 16,30 nella sala Friuli accanto alla chiesa
Il volume edito da Effigi
di San Francesco. Partecipano oltre agli autori il vescovo di Grosseto Rodolfo Cetoloni e l’editore Mario Papalini. Come scrive proprio il vescovo Rodolfo nella presentazione del libro «il volume raccoglie la storia di uomini e donne di
Dio che attraverso i secoli hanno arricchito
la Maremma e aiutato altri a vivere da figli e
figlie di Dio». L’opera dà spazio a figure
molto conosciute come san Guglielmo di
Malavalle, san Cerbone e san Mamiliano
ma anche ai beati e venerabili meno noti.
Per ognuno di loro viene proposta una
scheda con i tratti agiografici, le preghiere
e i canti della tradizione ma anche giochi,
quiz e le holy card da colorare che possono
aiutare insegnanti e animatori parrocchiali
a proporre la storia dei santi di Maremma
anche ai più piccoli. L’approfondimento
sui santi di Maremma si deve a due autori.
Don Josè de la Torre è un sacerdote molto conosciuto in Maremma dove festeggia
proprio quest’anno 30 anni di servizio nella Diocesi di Grosseto e come insegnante di
scuola di teologia. Attualmente è parroco a
Rispescia. Tindara Rasi è maestra di scuola
d’infanzia e docente titolare ordinario; ha
ottenuto con il vescovo Agostinelli l’abilitazione all’insegnamento della religione cattolica. Rasi ha insegnato catechismo ai corsi di comunione e cresima in diverse parrocchie cittadine ed è giornalista pubblicista. Con il loro lavoro si sono posti l’obiettivo di rispondere a diverse domande: chi sono i santi di Maremma? Che tributo di amore viene riservato loro nella devozione locale? Quanto conosciamo delle loro fisionomie e dei loro affanni di vita? Che esempio
di santificazione e umiltà possono fornire
ad ognuno di noi? In particolare il lavoro
nasce come idea laboratoriale proposta da
don Josè al gruppo di alunni dell’anno scolastico 2011 dell'Università teologica di
scienze religiose Santa Caterina da Siena a
Grosseto. Da lì ha preso avvio la collaborazione con la giornalista (e alunna del corso)
Tindara Rasi che, dopo anni di lavoro, ha
portato alla luce con don Josè quest’opera
che oggi “debutta” ufficialmente in sala
Friuli. (s.l.)
IL PRESTIGIOSO VOLUME EDITO DA ECRA
I papi e la cooperazione: due foto di Grosseto
◗ GROSSETO
In via Palestro a Casale di Pari la casa natale del grande fumettista
Un secolo di storia della cooperazione raccontato attraverso le figure dei pontefici che
nelle loro encicliche e nel loro papato hanno riservato proprio al valore e all’esperienza della cooperazione una speciale attenzione. È il filo conduttore
del volume “Papi e
Giubilei. Da Leone XIII a Francesco in oltre
un secolo di cooperazione” pubblicato da
Ecra - Edizioni del Credito Cooperativo. Un
originale viaggio per
immagini, anche inedite, sulle origini della
cooperazione in rapporto alla storia degli
Papa Francesco
ultimi pontefici. Il volume, che reca in copertina una bella foto di
Papa Francesco, vanta una firma importante come quella di monsignor Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, autore del
testo introduttivo ed è il 35º della collana di
Ecra “Italia della nostra gente”. Anche Grosseto è presente nel volume grazie a due foto:
una ricorda la storica visita pastorale di Giovanni Paolo II nel 1989, l’altra è più recente
perché presenta la facciata del Duomo durante il Giubileo straordinario della Misericordia con la Porta Santa giubilare. Il libro
ha riscosso un ottimo successo di critica e
vendite fra le banche di credito cooperativo;
Banca Tema ha scelto di acquistarlo per darlo in omaggio ai soci e clienti. Il libro parte
dalla fine dell’Ottocento quando Leone XIII, con l’enciclica Rerum Novarum, favorì la
diffusione delle casse rurali, le attuali banche di credito cooperativo. I dieci successivi
pontefici - in particolare Papa Francesco
cui è dedicato un ampio capitolo iniziale hanno continuato a rivolgere una speciale
attenzione alla cooperazione, come emerge
dalle numerose citazioni di encicliche, messaggi e discorsi riportate nel libro. A cogliere
la specificità della cooperazione le parole
del cardinale Pietro Parolin che nella prefazione scrive: «L’azione cooperativa rimane
un esempio paradigmatico di un’economia
impostata sulla logica della comunione e
della comunità». Il volume si distingue per
la qualità delle foto, molte delle quali provengono dall’Archivio Alinari e da quello
dell’Osservatore Romano. La casa editrice
Ecra è stata fondata a Roma nel 1969 ed è la
casa editrice delle banche di credito cooperativo per le quali pubblica periodici e libri
in varie collane. Info www.ecralibri.it. (s.l.)
stasera ad arcidosso
Massimo
Rosciai
con un curioso
“alter ego”
e il libro
“Di
grammatica
non
si muore”
edito
da
Sperling
&
Kupfer
“Di grammatica non si muore” firmato Roscia
Gli esilaranti orrori sulla tomba del congiuntivo
◗ ARCIDOSSO
«Ciaone, apericena, se io sarei
stato». Ci sarà da divertirsi stasera alle 21 ad Arcidosso, nella biblioteca comunale dove si parla
di grammatica italiana in una serata organizzata da Alessio Gennari della libreria Sognalibro di
Castel del Piano.
L’occasione è la presentazione del libro “Di grammatica non
si muore” di Massimo Roscia
che nella grammatica crede fermamente, ma crede un po’ meno nei vecchi manuali tutti regole ed esempi.
Una presentazione sui gene-
ris, perché sarà uno spettacolo
vero e proprio, non una noia
mortale come accade quando si
comincia a parlare della scomparsa del congiuntivo. In questo
libro Roscia si diverte a svecchiare, rivolgendosi direttamente ai
ragazzi ed entrando nel loro
mondo.
Roscia è nato a Roma nel
1970. È scrittore, critico enogastronomico, docente, condirettore del periodico Il Turismo
Culturale, autore di romanzi,
saggi, ricerche, guide e vincitore
di premi letterari. L’autore, di
per sé già istrionico animatore
di pubblico, è in grado di trasci-
nare in uno spettacolo teatrale
dove i personaggi sono gli errori
e gli orrori grammaticali, lessicali, ortografici di questa grande
lingua che tutti parlano ma di
cui pochi capiscono la bellezza
ed efficacia.
Roscia ha creato un caso editoriale intorno al suo libro precedente, “La strage dei congiuntivi”, che gioca con la grammatica
e ride sia di chi la maltratta sia di
chi ne abusa e anche in quest’ultimo lavoro «segue le regole ma
esce dagli schemi, descrive l’uso
ma non prescrive, mette in rima
le norme ma non mette in riga
gli studenti».
“Di grammatica non si muore” contiene, oltre le macrocategorie, un bel capitolo sulla punteggiatura, uno sugli errori più
comuni sull’uso dell’accento e
dell’apostrofo e soprattutto
esempi e storie tratte dal mondo
dei ragazzi: videogame, romanzi
Don Luigi Epicoco
tra Via Crucis
e riflessione
Dal libro alla meditazione per
il tempo di Quaresima in
compagnia di un giovane
sacerdote della Diocesi
dell’Aquila, don Luigi Maria
Epicoco (in foto) che è anche
teologo, filosofo e scrittore. A
proporre questo momento di
spiritualità e riflessione oggi
pomeriggio in Cattedrale sono
l’ufficio diocesano per la
pastorale della cultura e la
libreria Paoline di Grosseto.
Don Luigi Maria Epicoco è
ospite oggi in città per guidare
alle 17,30 la Via Crucis in
Duomo, poi offrirà una
meditazione che trarrà
ispirazione dal suo libro “Solo i
malati guariscono. L’umano
del (non) credente” (edizioni
San Paolo). Il libro nasce dal
desiderio di aiutare gli altri a
sviluppare uno sguardo nuovo
sulla propria umanità, facendo
eco alle parole di Gesù di
essere venuto per i malati e
non per i sani. «Fin da piccoli scrive l’autore - facciamo
esperienza dei sentieri di
ritorno. Alcuni le chiamano
delusioni. A me piace
chiamarle esperienze di
autenticità». E così, partendo
dall’episodio dei discepoli di
Emmaus, l’autore aiuta a
«riscoprire tutto l’umano che
c’è alla base di ogni esistenza,
quella di chi è su un percorso di
fede e quella di chi sperimenta
l’incredulità». Originario di
Mesagne, Don Epicoco ha 37
anni ed è parroco della
parrocchia universitaria di san
Giuseppe Artigiano nel
capoluogo abruzzese dove ha
vissuto con gli studenti il
dramma del terremoto ed è
stato molto impegnato con la
Diocesi per la ricostruzione
post sisma. Ha inoltre una
cattedra di filosofia alla
Pontificia Università
Lateranense di Roma e all’Issr
Fides et Ratio de L’Aquila. Per
dare spazio all'incontro non
viene celebrata stasera la
Messa delle 18. Info
[email protected]. (s.l.)
fantasy, serie tv, musica, persino
ritmi rap. E poi una pacata distinzione tra quello che si può
accettare nel giusto contesto
(emoji compresi) e quello che
proprio non si può sentire (ciaone, apericena, se io sarei stato).
Una prospettiva che guarda
all’uso pratico e vivo, perché la
lingua italiana è fatta per essere
parlata, adattata, modificata, arricchita, cambiata, rivista, aggiornata, corretta, ma mai storpiata. Non manca una dichiarazione d’amore al congiuntivo,
un modo verbale in via di estinzione. La presentazione sarà replicata domattina alle 8,30 per
gli studenti del biennio dell’Iti
Avogadro di Abbadia San Salvatore e di tutte le superiori del versante grossetano Isis e Liceo Sociale di Arcidosso, Commerciale
di Santa Fiora e Liceo Scientifico
di Castel del Piano.