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Martedì 7 Marzo 2017
L’ASSEMBLEA DELL’ISTITUTO ONCOLOGICO HA RESPINTO LA PROPOSTA ROCCA-ROTELLI
Ieo, passa la linea Mediobanca
Il fronte guidato da Piazzetta Cuccia, salita al 25% del capitale
e che sarebbe pronta a rilevare altre quote dai soci pro vendita,
ha avuto la meglio su quello capitanato da Unicredit e Intesa
di Andrea Montanari
P
orta chiusa all’ingresso
dell’Humanitas di Gianfelice Rocca e al gruppo
San Donato di Paolo Rotelli nello Ieo anche come soci
di minoranza. Il no è arrivato
dall’assemblea dell’istituto che
si è riunita ieri mattina nella sede
di Mediobanca, primo azionista
dell’istituto con una quota salita dal 14,78% al 24,81%, in seguito all’acquisto, avvenuto l’1
marzo, delle partecipazioni di
Italcementi, Edison e Livanova
per complessivi 25,5 milioni. In
dettaglio, l’assemblea ha deciso
di «non dare seguito all’offerta
non vincolante di acquisto dello Ieo e della controllata Centro
Cardiologico Monzino formulata da Humanitas e San Donato
e alla loro successiva comunicazione del 3 marzo scorso». Comunicazione nella quale Rocca
e Rotelli rivedevano la proposta
iniziale d’acquisto, aprendo alla possibilità per i soci che non
avessero voluto vendere di re-
stare tra gli azionisti e con la
promessa di continuare a investire l’80% degli utili dello Ieo
in ricerca per i prossimi 10 anni.
L’assemblea ha anche deliberato
a maggioranza (circa il 51,5%)
di invitare il cda «a svolgere in
piena autonomia, con l’ausilio di
primari consulenti internazionali
nel campo della medicina oncologica e cardiologica, un’analisi circa il posizionamento dello
Ieo e del Monzino rispetto alle
principali strutture internazionali, individuando altresì le eventuali azioni da intraprendere per
assicurare nel tempo lo sviluppo
e la continuità dell’eccellenza
del gruppo».
Contro l’offerta targata San
Donato-Humanitas ha votato
un fronte rappresentato da Mediobanca, UnipolSai, Generali,
Telecom, Popolare Sondrio,
Fondazione Carena e la Maugeri. Chi invece ha dato seguito
alla proposta presentata da Unicredit di un incarico a un advisor
per valutare l’offerta degli operatori considerando le eventuali
ipotesi di sviluppo sono stati la
stessa banca milanese guidata
da Jean Pierre Mustier, Intesa
Sanpaolo, Rcs, Pirelli, Allianz,
Banca Mediolanum e la Fondazione Pesenti. Secondo quanto
risulta a MF-Milano Finanza,
Mediobanca, con il presidente
Renato Pagliaro in cabina di
regia, sarebbe ora pronta a rilevare anche le quote dei soci che
hanno aperto alla proposta di
vendita. Questo è l’esito formale del primo atto della vicenda
che, con ogni probabilità porterà
a un secondo tempo, se non ai
supplementari. I due offerenti,
dal canto loro, hanno preso atto
della volontà della maggioranza
dei soci dello Ieo ma non sarebbero intenzionati alla ritirata e
con ogni probabilità proveranno a tornare alla carica, magari
cambiando i termini dell’offerta,
soprattutto quelli economici.
San Donato e Humanitas, affiancati da Intesa Sanpaolo e
Rothschild, avevano presentato
a fine gennaio una manifestazione di interesse congiunta da
circa 300 milioni con l’intento
dichiarato di creare un grande
I SOCI DELL’ISTITUTO ONCOLOGICO
❖ Mediobanca
❖ Unipolsai
24,81%
❖ Unicredit
❖ Intesa Spa
13,44%
❖ Pirelli
❖ Allianz
6,06%
❖ Generali
❖ Banco Bpm
5,84%
14,37%
7,36%
5,86%
5,77%
❖ Rcs
❖ B. Mediolanum
5,08%
❖ Telecom
❖ Pop. di Sondrio
2,08%
❖ Fondazione
Cabrino Carena
1,7%
❖ Maugeri
❖ Fondaz. Pesenti
0,58%
4,62%
1,87%
0,56%
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
polo di cardiochirurgia, unendo l’ospedale San Donato e il
Monzino, e allo stesso modo un
grande centro per la ricerca e le
terapie oncologiche sullo stile
americano, mettendo insieme
Humanitas e Ieo, quest’ultimo
assistito dai consulenti Leonardo e Borghesi. «Il nostro
progetto avrebbe consentito di
rafforzare ulteriormente la posizione di Milano e del Paese
all’interno del panorama scientifico internazionale, nell’interesse dei pazienti, dei medici e
dei ricercatori», si legge in una
nota congiunta diramata ieri da
Humanitas-San Donato. «Rimaniamo convinti che, in uno
scenario come quello attuale,
sia necessario avere una visione
globale, una strategia comune,
per favorire investimenti nella
ricerca e nell’innovazione clinica, ma anche grandi dimensioni
che consentano di perseguirla.
Per questo continueremo a investire per portare avanti il nostro impegno nella ricerca e far
diventare Milano sempre più un
punto di riferimento internazionale nell’ambito delle scienze
della vita»
Intanto l’istituto prosegue sulla linea dell’indipendenza concentrata sull’investimento in
ricerca e sviluppo scientifica e
di cura dei pazienti che produce un margine ebitda dell’8,5%.
(riproduzione riservata)