Il convegno Il Secolo XIX-La Stampa

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IL SECOLO XIX
G 9 MARZO 2017
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LE PIANTE SI RISVEGLIANO
3 marzo, come spiegano i floricoltori genovesi, la ripresa
vegetativa delle piante d’appartamento è avviata quindi
può essere opportuno effettuare una fertilizzazione con
prodotti adatti al genere di pianta. Per alcune delle piante
cresciute è anche arrivato il momento del rinvaso.
e
e fiori
-./02
La città metropolitana: il sondaggio
Li si sente
orgoglioso di vivere
nella sua città?
va
Media
nord ovest
I umeri indicano
il valore percentuale
degli intervistati
e per la propria terra
va oltre la valutazione oggettiva...”
Ò
M!"simo Righi e Maurizio Molinari, direttori di Secolo XIX
e La Stampa
A '(sandro Garrone, vicepresidente di Erg
Il convegno Il Secolo XIX-La Stampa
«I grandi centri di innovazione sono aree ad alta
densità di tecnologia. Siamo in vantaggio, possiamo farcela»
C
EEE ROSSI
«IL MUGUGNO di Genova è insopportabile. Non serve a
nessuno». Suonano come un
anatema, le parole del sindaco Marco Doria, nel salone del
maggior Consiglio di palazzo
Ducale. Ma sono un’esortazione di chi si avvia a concludere il suo mandato da primo
cittadino, uno sprone per una
città che deve guardare avanti. Genova ha bisogno del suo
orgoglio locale, di ciò che la
rende unica e tipica. Ma anche
di liberarsi dalle maglie dei
suoi confini, recuperare la sua
dimensione di terzo vertice di
un triangolo che da industrialedevediventaredell’altatecnologia e della qualità di vita.
“L’hitechvistamare”èiltitolo
del partecipato convegno organizzato ieri a Palazzo Ducale dalSecoloXIX e dalla Stampa
in occasione del ciclo “Il futuro del Nord Ovest” per il centocinquantennale del quotidianotorinese.Epiùcheverso
il mare, come esorta uno degli
ospitiintervenuti,Alessandro
Garrone, Genova deve imparare a guardarsi alle spalle.
Verso l’Appennino, «che
non va abbandonato ma riscoperto come area ideale per
l’artigianato e la tecnologia»,
ma soprattutto verso l’area
del Nord Ovest. Milano, Torino, Genova, e tutto quello che
ci gira intorno. Lo scenario più
visionario, ancora una volta, è
quello delineato da Roberto
Cingolani. Il direttore scientifico dell’ Iit fa brillare gli occhi
a tutti, nel salone del Maggior
Consiglio di Palazzo Ducale,
quando descrive le sfide che
POST ENTUSIASMO
ovo disgusto
per un sistema
in cui due più due
non fa sempre
quattro e c’è chi
opera barando
P#
attendono l’umanità tutta e
questo piccolo pezzo di mondo in particolare. «Se ci guardiamo intorno, nel mondo, i
grandi centri di innovazione
non sono solo una città, ma
aree geografiche ad alta densità di tecnologia e di qualità
di vita, con un raggio di centocinquantachilometri.Puntidi
“accumulo” come la Silicon
Valley, l’area di Boston, di
Londra... In Italia, c’è il Nord
Ovest. Per quello chi ha accumulato un piccolo vantaggio,
come noi, con un polo dell’hi
tech, deve essere in grado di
competere». Per il direttore di
IL RIMPIANTO
oppi giovani oggi
non hanno
le opportunità
che ho avuto io
T#
R$%&RTO CINGOLANI
direttore scientifico Iit
Iit è anche il momento di difendere quanto raggiunto negli anni, ora che si prospetta
(tra mille difficoltà) l’avventura del Technopole di Milano: «Da giovane sei spinto
dalla curiosità, da una cultura
che crea dipendenza. Poi subentraildisgustoper un sistema in cui due più due non fa
sempre quattro, in cui c’è chi
opera barando. Io oggi vedo
tanti giovani a cui mancano le
opportunità che ho avuto io e
questo va combattuto».
Ecco, ancora una volta il tema delle opportunità per chi
sceglie di rimanere a Genova
torna al centro del dibattito.
Più o meno tutti gli interventi
del Forum del SecoloXIX prima o poi arrivano al tasto dolente: quello dei collegamenti. Genova è bellissima, ma i
trasporti... Genova ha un alto
capitale umano, di formazione, di saper fare, ma è mal collegata con Milano. Genova ha
uno dei porti più importanti
del Mediterraneo, ma per essere competitiva deve diventare il riferimento per la Svizzera, la Bassa Baviera. L’altro
punto critico, evidenziato
dallo studio Eumetra-Monterosa, è quello del lavoro. L’occupazione che si contrae, i
giovani costretti ad andarsene, ma che poi, inevitabilmente, tentano di tornare: un
tema che ricorre nei racconti
in video dell’atleta Silvia Salis,
del comico Maurizio Lastrico,
del fotografo Gianni Berengo
Gardin.
Ma anche nelle testimonianze di imprenditori come
Alessandro Garrone, che ha
mantenuto le attività a Genova ma rinnovando completamente la visione d’impresa,
oppure nella sfida emergente
e “da ottovolante” raccontata
da Vittoria Gozzi di Wyscout e
Wylab, startup chiavarese
cresciuta sino ad occupare
200 persone: «Ogni giorno è
comeunamontagnarussa,tra
slanci e fallimenti, ma è emozionante». Alla fine del convegno, si brinda ad Asti docg al
futuro di Genova. E il mugugno diventa un rumore lontano e indistinto, come le onde
del mare.
pubblico in sala
brindisi con il sindaco Marco Doria e i direttori Righi e Molinari
Il brindisi con Asti Spumante
La sala del Maggior Consi
+, DEBUTTO
DELL’AVVISATORE
MARITTIMO
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FOTOSERVIIZO BALOSTRO e PAMBIANCHI
)* folla nel loggiato superiore
L’AVVISATORE Marittimo
cresce e diventa settimanale: la storia secolare del
più importante giornale di
informazione portuale
cambia forma: più contenuti e grafica innovativa.
Ieri l’uscita del primo numero. Nella foto: lo spedizioniere Alessandro Pitto.
HJ SECOLO XIX
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IL SECOLO XIX
genova
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9 MARZO 2017
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In paragone con altre
città italiane, per ciò che
sa o sente dire, lei direbbe
che - tutto considerato la sua città è migliore
o peggiore, come luogo
in cui vivere?
UVWXto è soddisfatto,
nel complesso,
del territorio in cui abita?
YZAFICI IL SECOLO XIX
_`ttoria Gozzi, amministrarice delegata di Wylab
ab\ scorcio del salone del Maggior Consiglio
LA DIRETTRICE DI PALAZZO REALE: IL CENTRO STORICO PUÒ RINASCERE
«Un nuovo distretto culturale
tra Darsena, via Prè e Balbi»
Bertolucci: «Recupereremo anche cinquanta appartamenti»
KN
[\berto Onofrio con Luca Sabatini e Fabrizio Fornezza
siglio piena di pubblico
La preparazione del buffet
]^ rinfresco al Ducale
CASO
STA NASCENDO un nuovo
polo di attrazione e di riqualificazione urbana a Genova,
tra i vicoli di via Pré e via Balbi? Tra la stazione Principe e
il mare della Darsena? Sembra difficile crederci, oggi,
ma non ad ascoltare le parole
di Serena Bertolucci, una «da
museo», come si definisce
lei,maconunamentetutt’altro che impolverata o ancorata alle consuetudini della
città del maniman. La direttrice di Palazzo Reale ha portato una ventata d’aria fresca
in un’area ad alto tasso di degrado, con il progetto di
“aprire” il lato sud di Palazzo
Reale su via Prè e riportare in
quella zona turisti, aziende,
marchi storici di pasticceria
e ristorazione. Ma la visione
è più ampia e la Bertolucci ne
ha parlato dal palco di Palazzo Ducale. «Intanto, in via Prè
Palazzo Reale possiede una
ventina di locali commerciali e una cinquantina di appar-
SOQena Bertolucci
e^Ofsandro Cavo
cOddO Costa
g`hb^ijh Pezzotti
tamenti. Abbiamo iniziato a
restaurare spazi, porteremo
la pasticceria sulla piazzetta
del mercato dello Statuto e
apriremo anche un ambulatorio, che chiameremo “la
Casa del Re”. Nel frattempo
procediamo anche al riordi-
no della parte abitativa, di
concerto con il Comune».
L’idea è di ricucire il rapporto
tra la Darsena (con il museo
del Mare oggi e quello dell’
Emigrazione nel prossimo
futuro) e i vicoli intorno alla
stazione Principe. Ci sono al-
tri interventi, in programma,
e almeno 12 milioni già stanziati per portarli avanti:
«Dobbiamo essere visionari:
nei prossimi anni saranno
completati gli interventi sulla Lanterna, su palazzo Belimbau, la Biblioteca universitaria e il Museo dell’emigrazione. Questo, insieme a
quello che stiamo facendo su
Palazzo Reale, può portare
alla nascita di un nuovo distretto culturale». Se poi si
mettesse davvero mano al
fatiscente mostro dell’Hennebique, il sogno diventerebbe ancora più nitido.
Intanto, si cerca di portare
avanti una Genova in cui il
turismo non è più una curiosità estemporanea. E lo dimostra la nascita di iniziative come la rete delle botteghestoriche,dicui ha parlato
Alessandro Cavo, oppure la
rete delle imprese artigiane
e gastronomiche che viaggia
su Ape car, “Stradda”, raccontatadaGianlucaPezzotti.
E. ROS.
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