Torino: Il Capo della Polizia inaugura i nuovi

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Transcript Torino: Il Capo della Polizia inaugura i nuovi

Intitolazione dei nuovi Laboratori
di Genetica e Chimica forense
al Commissario di P.S. Vincenzo Rosano
Torino, 6 marzo 2017
Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica
per il Piemonte e la Valle d’Aosta di Torino
Intitolazione dei nuovi Laboratori di Genetica e Chimica
forense al Commissario di P.S. Vincenzo Rosano
La Polizia Scientifica è una struttura centralizzata che interviene quando sono richieste particolari
competenze nel campo delle scienze forensi e nelle documentazioni specialistiche.
La Polizia Scientifica nasce a Roma nel 1902 grazie all’opera di Salvatore Ottolenghi. A Torino la
Polizia Scientifica ha profonde radici: Ottolenghi, astigiano, fu allievo di Cesare Lombroso e
Giovanni Gasti, il padre italiano degli studi sulle impronte digitali, era piemontese e studiò presso
l’Università di Torino.
Le donne e gli uomini della Polizia Scientifica operano presso il Servizio Polizia Scientifica di
Roma e presso sedi regionali/interregionali, Gabinetti Provinciali e Posti di Segnalamento e
Documentazione del territorio italiano. Nel tempo la Polizia Scientifica ha progressivamente
migliorato le sue capacità di intervento, raggiungendo profili di eccellenza e divenendo supporto
imprescindibile in molteplici attività.
Il Gabinetto Interregionale di Torino sovrintende alle attività di Polizia Scientifica del Piemonte e
della Valle d’Aosta. La sua opera è garantita attraverso specifiche competenze tra le quali quelle del
Fotosegnalamento, della Squadra Sopralluoghi, della Dattiloscopia Preventiva e Giudiziaria con il
sistema AFIS, delle Indagini balistiche, del Falso documentale e nummario, dell’Analisi delle
immagini e dell’Unità di analisi del crimine violento, delle Indagini elettroniche e molte altre.
Il Gabinetto Interregionale di Torino è certificato secondo la norma ISO 9001 e il Laboratorio di
Genetica forense è accreditato secondo la norma ISO/IEC 17025 e quindi abilitato a pieno titolo
all’alimentazione della Banca Dati Nazionale del DNA ormai avviata; l’accreditamento sta
interessando anche l’Area Evidenziazione impronte latenti (che fa parte del Laboratorio di Chimica
forense) e l’Area Identità dattiloscopica giudiziaria.
Con il trasferimento dei locali del Gabinetto Interregionale presso il Centro Polifunzionale ubicato
presso il 5° Reparto Mobile di Torino sito in via Veglia, avvenuto nel 2008, si è sentita l’esigenza di
dotare questo Gabinetto di nuovi Laboratori specialistici prossimi alla sede principale.
Grazie alla collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze
giuridiche, e la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e con finanziamenti del Ministero
dell’Interno nel 2011 è stato possibile avviare, con la supervisione del Servizio Polizia Scientifica,
la costruzione dei Laboratori di Genetica e di Chimica forense.
I nuovi Laboratori sono operativi dal 2015, sono ubicati al 6° piano della palazzina polifunzionale
Sebastiano Vinci e occupano una superficie di circa 600 metri quadrati comprensivi di uffici
burocratici.
I nuovi Laboratori consentono di rispondere a richieste di accertamenti specialistici riguardanti le
competenze chimiche e della biologia forense che provengono dalle AA.GG. e da Uffici
investigativi non solo del Piemonte e della Valle d’Aosta, ma per la genetica anche della Liguria e
prossimamente del Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Attraverso queste attività
sono stati forniti elementi determinanti per la risoluzione di casi giudiziari.
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I laboratori chimico-forensi del Gabinetto Interregionale Polizia Scientifica di Torino svolgono
attività di supporto scientifico ad alto livello sia per gli uffici di polizia che per le Procure della
Repubblica del Piemonte e della Valle d’Aosta. Forniscono inoltre, per tutte le attività chimiche in
capo ai Gabinetti Provinciali territorialmente distribuiti, costante supporto con funzioni anche di
omogeneizzazione, coordinamento, emanazione di linee guida nonché di addestramento negli
ambiti specifici. Tali attività vanno dal supporto specialistico, nel caso di sopralluoghi in cui siano
richieste le professionalità presenti nel laboratorio chimico-forense (ad es. nel caso di grossi eventi
incendiari od esplosioni), alla conduzione di studi su argomenti di rilevanza specifica.
Nell’ambito della prevenzione dell’illegalità in accordo con la Questura, effettua divulgazione per
tutte le scuole di ordine e grado, con un ritorno anche di visibilità e di apprezzamento. Le
collaborazioni si estendono anche
all'Università degli Studi di Torino,
con il quale Ateneo, ha collaborato a
sviluppare diverse tesi di laurea a
scopo di approfondire argomenti di
interesse scientifico forense; solo per
citarne qualcuna, la tesi sull’eroina,
che ha contribuito a chiarire il
fenomeno delle morti anomale per
eroina in tutta Italia, avvenute a
causa di un sottoprodotto di
lavorazione dell’eroina, inserito poi
dal Legislatore nelle Tabelle degli
stupefacenti, ed una tesi sui
cannabinoidi sintetici che ha
permesso a questo Gabinetto Interregionale Polizia Scientifica di analizzarli e rinvenirli nelle partite
di droga, prima che questi diventassero illegali. Sono stati condotti studi e sperimentazioni, con la
messa appunto di metodi analitici innovativi per la determinazione dei principi attivi nelle bevande
energizzanti, nonché per la verifica merceologica dei profumatori di ambiente di dubbia
provenienza.
Nello specifico, i laboratori chimico forensi sono costituiti da sette aree: A. fotografica; A.
evidenziazione impronte latenti; A. indagini sulle sostanze stupefacenti; A. indagini su infiammabili
ed
esplosivi;
A.
indagini
merceologiche; A. indagini su falso
documentale e nummario; A.
indagini balistiche.
Per il Laboratorio di Genetica
forense è noto che basta una
piccolissima traccia del DNA per
identificare il colpevole.
Sul luogo di un crimine vengono
lasciate tracce appartenenti sia
all’autore del reato che alla vittima.
In laboratorio, i tecnici della Polizia
Scientifica, in camice bianco e
mascherina, analizzano gocce di sangue, saliva, capelli, mozziconi di sigaretta, tracce biologiche
invisibili, deteriorate o anche lavate (quest’ultime evidenziate per mezzo del Luminol), per
ricostruire l’impronta genetica e incastrare il colpevole di un reato. Il DNA è presente in ogni
cellula dell’organismo umano ed è differente da individuo a individuo, fatta eccezione per i gemelli
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omozigoti. Il Laboratorio di Genetica forense analizza i reperti per ricostruire la cosiddetta
“IMPRONTA GENETICA” che poi verrà confrontata con quella di un eventuale sospetto. Il DNA
non serve solo per identificare i criminali; è utile pure per identificare un cadavere sconosciuto che
si trovi in uno stato fortemente degradato. Gli esami che consentono di giungere all’individuazione
di un profilo genetico, necessitano di strumentazioni tecnologicamente avanzate, e i campioni sono
sottoposti a diversi step di trattamenti secondo un flusso di lavoro ben definito e tracciabile.
Inizialmente si determina la natura e la specie della traccia (umana o animale); successivamente si
estrae il DNA, si quantifica per conoscerne la concentrazione, si amplifica per avere più copie
identiche (processo simile ad una sorta di fotocopiatrice molecolare) e si esegue un’elettroforesi
capillare per ricavarne una sequenza alfa numerica (alleli). Infine il profilo genetico ricavato dalle
analisi viene comparato con quello della vittima/dell’indagato o inserito nella Banca Dati del DNA
per una futura comparazione.
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