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Mercati
Martedì 7 Marzo 2017
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PERVENUTE ALL’ADVISOR BANCA LEONARDO LE PROPOSTE DI AM INVESTCO ITALY E ACCIAITALIA
Due offerte vincolanti per l’Ilva
Il primo consorzio, cui si è unita
Intesa Sanpaolo, investirà 2,3 mld
in aggiunta al prezzo d’acquisto
di Francesca Gerosa
A
lla scadenza dei termini,
fissata per le 14 di ieri,
sono risultate due le offerte per l’Ilva di Taranto pervenute all’advisor Banca
Leonardo. Quella della cordata
Arcelor Mittal-Marcegaglia, alla
quale si è aggiunta Intesa Sanpaolo, e quella di AcciaItalia,
consorzio che comprende Arvedi, Cassa Depositi e Prestiti,
Delfin (la holding finanziaria
della famiglia Del Vecchio) e
l’indiana Jsw Steel, che fa capo
a Sajjan Jindal. Inizialmente le
due cordate avrebbero dovuto
presentare le rispettive offerte
venerdì scorso, ma hanno chiesto e ottenuto una proroga sino
alle 14 di ieri. Questa seconda
mini proroga arriva dopo quella più ampia già concessa dai
commissari, sempre su istanza
delle cordate, dall’8 febbraio
al 3 marzo scorso. L’esame di
merito delle offerte sarà fatto
entro 30 giorni dai commissari
e dall’advisor Banca Leonardo
&Co. Tra l’altro ieri Arcelor e
Marcegaglia hanno annunciato
la firma di una lettera di intenti
da parte della banca guidata da
Carlo Messina, fra le più esposte verso l’Ilva, sull’ingresso
dell’istituto nell’equity del consorzio Am Investco Italy. Il pas-
so, comunque, è condizionato
all’acquisto dell’Ilva da parte di
questa cordata. Il gigante francoindiano dell’acciaio e il gruppo
Marcegaglia nell’offerta consegnata ieri si impegnano a investire più di 2,3 miliardi di euro
in aggiunta al prezzo di acquisto,
Eni in gara per due piattaforme petrolifere in Angola
di Francesca Gerosa
onangol tratta con alcune major petrolifere,
S
tra cui Eni, ma anche Exxon Mobil, Chevron,
Bp e Total per assegnare la gestione di due nuove piattaforme petrolifere. Le due piattaforme,
le prime di proprietà di Sonangol, entreranno
presto in servizio. La società di Stato dell’Angola darà in leasing le piattaforme per aumentare
produzione ed esplorazioni al largo della costa
nel Sudovest
del Paese, che
contende alla
L’Ilva di Taranto
Nigeria lo scet-
non specificato. Obiettivo principale della cordata Am Investco Italy è produrre 9,5 milioni di
tonnellate di acciaio finito rispetto ai 5,8 milioni del 2016. Arcelor e Marcegaglia si impegnano
anche a utilizzare tecnologie a
bassa emissione di carbonio e
tro di primo produttore africano. A Piazza Affari
Eni ha ceduto ieri l’1,18% a 15,09 euro, complice il petrolio in calo (Brent -0,1% a 55,84 dollari
al barile) per i timori che il taglio dell’obiettivo
di crescita della Cina al 6,5% freni la domanda e
i dati sulla produzione russa, a febbraio invariata
rispetto a gennaio. Ieri Mediobanca ha confermato il rating outperform e il prezzo obiettivo a
20 euro, dato che la focalizzazione sull’upstream
sta dando frutti. Invece Hsbc ha ridotto il target
da 16,7 a 16 euro, ribadendo hold. Gli analisti
apprezzano la visibilità sulla produzione, ma
ritengono gli obiettivi di Eni su questo fronte
«troppo ottimistici». (riproduzione riservata)
a realizzare a Taranto, sede del
più grande impianto siderurgico
d’Europa, un centro di ricerca e
sviluppo. Tra gli investimenti
industriali annunciati figura anche il rifacimento dell’altoforno
5. Una novità degli ultimi giorni perché Arcelor Mittal aveva
escluso inizialmente di rifare
l’altoforno, il più grande d’Europa e dalla maggior capacità
produttiva per lo stabilimento
fermo dal marzo del 2015.
Questo cambio di rotta sugli
impianti e l’annuncio che Intesa
Sanpaolo è disponibile a entrare
nel consorzio sono tra i punti es-
senziali dell’offerta avanzata ieri.
La cordata ha rivelato ai media i
suoi passi dipende dal momento
che Arcelor Mittal è una società
quotata e quindi ha un obbligo di
informativa al mercato.
Le due offerte sono anche un implicito riconoscimento al lavoro
di ristrutturazione svolto dall’Ilva, che nel 2016 ha ridotto la
perdita operativa a 210 milioni
di euro dai 546 del 2015. (riproduzione riservata)
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