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Unione Bolognese Naturalisti e Pangea
Passeggiata di fine inverno al Farneto (Parco dei Gessi Bolognesi)
domenica 12 marzo 2017, ore 10-12.30
Questa passeggiata di fine inverno, che anticipa la primavera, serve soprattutto a osservare una
flora insolita e rara sui Gessi bolognesi al Farneto, a pochi chilometri dalla città, in un periodo pure
inconsueto per le camminate; ma le grotte e le altre cavità carsiche dei Gessi sono sensazionali e
una visita è pure d’obbligo. La località è famosa ed è importante per l’UBN, che ebbe un ruolo di
rilievo nella creazione del Parco dei Gessi Bolognesi, anche in seguito alle vicende legate al
Farneto. Rievocheremo qualcosa di queste notevoli storie durante la passeggiata.
Il ritrovo è domenica 12 marzo ore 10 al parcheggio del Farneto, sotto la celebre grotta e presso
la casa che fu di Luigi Fantini (già sede del Parco), poco oltre il paese omonimo. Per arrivarci: da
San Lazzaro di Savena si raggiunge la località Pulce e si prende la provinciale della Val di Zena.
Dopo meno di 2 km si arriva al parcheggio (sulla destra). Da qui ripartiamo tutti alle 10 precise per
raggiungere la località Eremo, dove lasciamo le auto e ha inizio la camminata.
Per partecipare, occorre solo prenotarsi subito via e-mail ([email protected]) o telefono
(v. oltre). L’escursione è gratuita, ma per molte comprensibili ragioni è necessario sapere
esattamente chi viene.
In caso di maltempo la gita è annullata, ma aspettate l’eventuale avviso ufficiale che potrebbe
arrivare nel pomeriggio di venerdì 11.
Il percorso richiede un’ora e mezza, con modesti saliscendi, ma con le soste, le foto e l’eventuale
vista (esterna) a una grotta ci vogliono un paio d’ore. Prima si osservano felci, ellebori (Helleborus
viridis) e altre piante che fioriscono sui gessi nel tardo inverno, poi si raggiunge (in 15’) una zona
ricca di denti di cane (Erythronium dens-canis, un piccolo giglio rosa), di azzurre Scilla bifolia e di
bucaneve (Galanthus nivalis). L’area presenta numerosi inghiottitoi e grotte; notevoli quelle della
dolina detta Buca dell’Inferno. Proseguendo su sentiero, si contorna la dolina Gaibola incontrando
di nuovo l’Erythronium e raggiungendo un punto panoramico con molta Anemone hortensis e
Onosma helvetica. Si attraversano le bancate di gesso sopra la dolina Ronzana (alberelli
sempreverdi di Phillyrea latifolia) e poi, nel bosco, si torna al luogo di partenza.
Abbigliamento: sportivo con scarpe da trekking; bene le racchette; per l’ombrello fate voi.
Accompagnano: Paolo Pupillo (328 7878092); Giancarlo Marconi (338 5361773);
Carlo Cencini.