Manca il numero legale, Consiglio sospeso per un`ora.

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Transcript Manca il numero legale, Consiglio sospeso per un`ora.

Manca il numero legale, Consiglio sospeso per
un’ora.
Sulla votazione del secondo odg di Borga (Civica Trentina), sul ddl
Maestri e quello di Bezzi, sulla parità di genere in materia elettorale, è
mancato il numero legale e la seduta è stata quindi sospesa per un’ora.
Borga, poco dopo le 16, ha chiesto la verifica del numero dei presenti
denunciando il fatto che molti consiglieri avevano lasciato l’Aula per
partecipare all’incontro tra l’assessore Zeni e i sindaci di Fiemme e Fassa
sulla questione del punto nascita dell’ospedale di Cavalese.
La seduta, nel pomeriggio, è ripresa, sempre sui ddl Maestri e Bezzi, sulla
parità di genere in materia elettorale, con la discussione di un odg di
Rodolfo Borga (Civica Trentina), bocciato, che mirava a impegnare la
Giunta a promuovere una campagna educativa ai residenti nelle valli
affinché acquisiscano la consapevolezza di quanto sia importante votare i
candidati donne. Un odg, ha ribadito Borga, presentato perché, stando alla
stampa e al pensiero predominante, nel quale i due ddl si inseriscono, i
“campagnoli” vanno istruiti su cosa e come votare. L’assessora Ferrari ha
detto che l’odg non può essere accolto perché non si può promuovere la
consapevolezza sul ruolo della donna solo in una fascia di popolazione.
Cia ha proposto una “tregua” su questo punto, per allargare lo sguardo
all’intera legge elettorale introducendo il doppio turno sul modello della
legge dei comuni. Maestri ha ribattuto affermando che le proposte di
mediazione sono ben quattro e, quindi, le minoranze prima di tutto devono
fare chiarezza al loro interno. Per Fasanelli la cosa importante è di arrivare
a un 50 e 50 tra uomini e donne, partendo da questo si può mediare.
Civettini ha ricordato che nel 2000 a Rovereto si presentò una lista
esclusivamente di donne, cosa che con questa legge non sarebbe possibile.
Altro odg di Borga che, in questo caso, mirava all’istituzione di un
comitato di esperti per evitare possibili emarginazioni, in materia
elettorale, dei 56 generi sessuali individuati fino ad oggi in base
all’ideologia gender. Odg respinto dalla Giunta, l’assessora Ferrrari ha
condannato la volontà di ridicolizzare il tema dei ddl. Un’operazione
offensiva, ha aggiunto, vista che si tratta di proposte tecnicamente
inapplicabili nella legge elettorale, e l’infondatezza della teoria gender.
Sara Ferrari, inoltre, ha ricordato che nei consigli comunali dove è in
vigore la seconda preferenza, ci sono più donne e più competenze e un’età
media più bassa. Degasperi (5 Stelle) ha detto che chi sostiene questa
proposta di legge, nei fatti, non ne applica i principi: basti pensare alle
nomine nelle società del Comune di Trento, dove le donne sono
pochissime e nessuna è presidente. A questo punto Borga è intervenuto
sull’ordine del lavori denunciando che un folto gruppo di consiglieri si era
recato all’incontro tra l’assessore Zeni e i sindaci di Fassa e Fiemme sul
punto nascita di Cavalese. Alla richiesta del numero legale sulla votazione
dell’odg, il presidente Dorigatti ne ha constatato la mancanza e, da
regolamento, ha sospeso per un’ora i lavori.