Fino a 500 euro per 400 mila famiglie

Download Report

Transcript Fino a 500 euro per 400 mila famiglie

4
PRIMO PIANO
Venerdì 10 Marzo 2017
Il parlamento ha approvato il reddito di inclusione per i casi di povertà. Un decreto per i requisiti
Fino a 500 euro per 400 mila famiglie
Gay, sì dei giudici all’adozione. Pronta la modifica ai voucher
DI
FRANCO ADRIANO
V
ia libera del parlamento alla delega al
governo che introdurrà il «reddito di inclusione» (Rei). Così si chiamerà
la misura di contrasto alla
povertà che vede stanziati in
un fondo unico 1 miliardo e
640 milioni di euro
per il 2017 e 1,8
miliardi nel 2018.
Lo strumento interesserà, secondo la
relazione tecnica,
400mila famiglie
pari a circa un milione di persone e
garantirà fino a 500
euro al mese per nucleo famigliare. Naturalmente, la priorità sarà data alla
presenza di minori.
Il sostegno economico, poi, sarà legato
ad un programma
di inserimento lavorativo. Il governo
di Paolo Gentiloni, ora, ha sei mesi
di tempo per varare
un decreto di attuazione della delega
che definirà nel dettaglio i requisiti per
l’accesso al reddito
di inclusione ma il
ministro del Lavoro
Giuliano Poletti ha assicurato che il dlgs
arriverà molto prima. Il Rei
sostituirà e amplierà il Sia, il
sostegno per l’inclusione attiva, la misura che assegna
una carta prepagata con 400
euro al mese. Le persone in
povertà assoluta certificate dall’Istat sono 4,5 milioni. Sinora, con il Sia erano
state accolte appena 65mila
domande per un totale di
230mila persone. Con il Rei
arriva anche il riordino delle
prestazioni di natura assistenziale, fatta eccezione per
quelle rivolte agli anziani, al
sostegno della genitorialità e
alla disabilità. Si terrà conto,
sulla base dell’Isee, dell’effettivo reddito disponibile e di
precisi indicatori della capacità di spesa. Le priorità, oltre
i nuclei familiari con figli minori, riguarderanno le disabilità gravi, le donne in stato
di gravidanza accertata e le
persone di età superiore a 55
anni in stato di disoccupazione. L’Inps gestirà l’erogazione
dell’assegno mentre i Comuni, in collaborazione con le organizzazioni del terzo settore,
saranno il motore sul territorio della costruzione dei piani
personalizzati di inclusione
sociale. Sarà sempre l’Inps a
verificare, anche servendosi
dei servizi di anagrafe e attraverso il rafforzamento del
sistema informativo dei servizi sociali, i requisiti vantati
dai beneficiari. Il governo stabilirà la durata del beneficio e
la possibilità di rinnovo.
Gay, dopo la paternità
i giudici varano l’adozione
Dopo la paternità, riconosciuta dai giudici di Trento,
arriva l’adozione riconosciuta
dai giudici di Firenze. Per la
prima volta in Italia, un tri-
maggio 1993. Conformità
riscontrata dal Tribunale di
Firenze. Andava verificato
pure che il riconoscimento
non fosse manifestamente
contrario all’ordine pubblico.
Al riguardo, i giudici hanno
fatto propri i principi espressi dalla Cassazione nel 2016
circa il caso di trascrivibilità
Gambino. Critici i leader di
Lega e Fd’I, Matteo Salvini: «La Lega ora e sempre
dira’ no alle adozioni gay e
agli uteri in affitto» e Giorgia Meloni che ha invitato il parlamento a sollevare
un conflitto di attribuzione
con il tribunale fiorentino. E
Maurizio Gasparri di Forza
Italia: «Ormai è il
giudice a decidere
sulla genitorialità, scavalcando
il parlamento e
dettando legge».
Non la pensa così,
Nichi Vendola, di
Sinistra italiana:
«Un altro passo in
avanti per il riconoscimento dei diritti delle famiglie
arcobaleno. Due
padri e due figli
(adottati) sono una
famiglia. Punto».
Voucher, si vota
sulle modifiche
Vignetta di Claudio Cadei
bunale dei minori, quello di
Firenze appunto, ha riconosciuto l’adozione di bambini
da parte di una coppia di gay.
Si tratta del caso di due fratellini, adottati da due uomini,
cittadini italiani ma residenti nel Regno Unito. I giudici
di Firenze hanno recepito la
sentenza emessa dalla Corte
britannica per riconoscere ai
bambini anche la cittadinanza italiana. «Si tratta di una
vera e propria famiglia e di
un rapporto di filiazione in
pena regola che come tale va
pienamente tutelato», hanno
scritto i giudici nelle motivazioni. Si tratta di un ulteriore
passo rispetto alla cosiddetta «stepchild adoption», ossia
all’adozione del figliastro, che
permette a uno dei membri
di una coppia omosessuale
di essere riconosciuto come
genitore legale del figlio, biologico o adottivo, del compagno. La atout giuridico che
ha aperto all’adozione gay
è la disposizione normativa,
come si legge in una nota
del tribunale, «che prevede
che l’adozione pronunciata
dalla competente autorità di un Paese straniero ad
istanza di cittadini italiani
che dimostrino di avere soggiornato continuativamente
nello stesso e di avervi avuto
la residenza da almeno due
anni, venga riconosciuta ad
ogni effetto in Italia, purché
conforme ai principi della
Convezione dell’Aja del 29
in Italia dell’atto di nascita
di un bambino nato da due
donne in Spagna, una cittadina spagnola e l’altra italiana,
ritenendo che occorre riferirsi
al «complesso di principi» ricavabili dalla nostra Costituzione e dai Trattati Internazionale cui l’Italia ha aderito
e che hanno lo stesso rango
nel sistema delle fonti.
Contrari l’opposizione
di centrodestra e la Chiesa
Critico il commento rilasciato all’Agi dal giurista Alberto Gambino, presidente
di Scienza e Vita, l’organizzazione promossa dalla Chiesa
italiana per i temi della bioetica e del diritto di famiglia:
«La sentenza», attacca gambino, «perde di vista il vero
interesse dei minori, che
per l’ordinamento italiano è
rappresentato da genitori di
sesso diverso sposati da più
di tre anni». Giuridicamente,
poi, nell’ordine pubblico interno devono essere inclusi
principi che non appartengono alla legislazione italiana,
«solo nel caso ci fosse stata
una lacuna, mentre la legge
sull’adozione è molto chiara
e segnala con precisione che
il miglior interesse del bambino è avere genitori di sesso
diverso». Insomma, si tratterebbe di una forzatura per
scardinare la legge italiana:
«Il parlamento italiano non
è più sovrano», ha concluso
«Abbiamo adottato nel comitato
ristretto il testo
unificato sulla
modifica alla disciplina sui voucher, martedì lo
porteremo in commissione Lavoro
della Camera per
farlo adottare e cominciare
l’esame». Il presidente della
commissione Lavoro della
Camera, Cesare Damiano,
ha messo un punto al tentativo della maggioranza di
scongiurare il referendum
per l’abolizione del voucher
promosso dalla Cgil. Il voucher varrà solo per chi non
ha dipendenti. Si potranno
pagare in voucher solo «pensionati, studenti under 25,
disabili e soggetti in comunità di recupero e lavoratori
stranieri provenienti da paesi
extra Ue con permesso di soggiorno e disoccupati da oltre 6
mesi». Il tetto potrebbe essere di 3mila euro annui per il
datore e di 5mila auro annui
per il percettore (non superiore a 2mila euro annui per un
singolo committente). I voucher costeranno 15 euro per
imprenditori e professionisti,
10 per le persone fisiche.
Crolla cavalcavia su A14.
Due morti. Delrio
apre un’inchiesta
Marito e moglie sono morti e due operai sono rimasti
feriti per crollo sull’A14 nei
pressi di Ancona di un cavalcavia. Le vittime di Ascoli Piceno sono Emidio Diomedi,
60 anni, piccolo imprenditore
nel settore dell’abbigliamento, e Antonella Viviani,
54 anni. Erano nella loro
auto sulla carreggiata Nord
dell’autostrada, 10 chilome-
tri a nord di Loreto, quando
alle 13.30 il ponte ha ceduto, schiacciando la vettura.
Nell’incidente sono rimasti
feriti due operai della Delabech, che eseguiva lavori per
i quali il cavalcavia era chiuso al traffico. Il ministro dei
Trasporti, Graziano Delrio,
ha varato una commissione
ispettiva di esperti del dicastero per valutare l’accaduto: «Collaboriamo con la
magistratura per un rapido
accertamento delle responsabilità e della verità».
Rivoli, licenziato dopo
il trapianto, poi l’azienda
(sotto attacco) ci ripensa
Dopo le polemiche e le critiche da ogni parte nonché dello stesso ministro del Lavoro
Giuliano Poletti, la Oerlikon
Graziano di Rivoli riassumerà
Antonio Forchione il dipendente licenziato dopo 27 anni
e in seguito ad un trapianto
di fegato perché inidoneo fisicamente a svolgere il suo
lavoro. Sulla vicenda, oltre ai
sindacati, si sono mobilitati il
presidente della regione Piemonte Sergio Chiamparino
e il M5s del Piemonte.
© Riproduzione riservata
PILLOLE
di Pierre de Nolac
Emiliano: “L’Italia è il
mio partito”.
Si accontenta di poco.
***
Iva, Renzi frena il
governo.
Il signore sì che se ne
intende.
***
Arriva la legge contro
la povertà.
Ormai manca solo quella
contro il freddo.
***
Draghi: “Euro
irrevocabile”.
Sinonimo di irreparabile.
***
Roma, in chat
decidevano organici e
retribuzioni.
E poi dicono che la
tecnologia fa perdere posti
di lavoro.
***
Regione Lombardia,
protesta femminile con
le gonne alzate.
Si chiama Pirellone, non
pisellone.