Intervento del Ministro Martina - Rappresentanza Permanente

Download Report

Transcript Intervento del Ministro Martina - Rappresentanza Permanente

Intervento del Ministro Martina

Signor Presidente dell’IFAD,

Signora Presidente delle Mauritius,

Signor Presidente della 40ma sessione del Consiglio dei Governatori,

Onorevoli Ministri e Governatori, Illustri delegati,

Signore e Signori,

E’ un privilegio partecipare alla cerimonia di apertura del 40° Consiglio dei
Governatori dell’IFAD e rivolgere - a nome del Governo italiano - un
caloroso benvenuto a Roma alle delegazioni degli Stati Membri e
Osservatori.

Desidero, innanzitutto, esprimere profonda gratitudine al Presidente
Nwanze: nei suoi otto anni alla guida del Fondo ha offerto un contributo
importante allo sviluppo rurale e al miglioramento delle vite di quanti
risiedono nelle campagne.

Le aree rurali hanno conosciuto, nell’ultimo decennio, un cambiamento
sempre più tumultuoso, che ha aperto nuove sfide e opportunità per le
popolazioni e le aree rurali di tutto il mondo. La trasformazione rurale può
essere, infatti, un motore poderoso per lo sviluppo, in grado di far uscire
dalla povertà centinaia di milioni di donne e di uomini.

Affinché ciò possa accadere, come messo in luce dal Rapporto dell’IFAD
sullo Sviluppo Rurale, è necessario indirizzare tale processo su di un
cammino inclusivo e sostenibile.

Inclusione e sostenibilità, come insegna l’Agenda 2030, sono legate in
maniera indissolubile. Una crescita che porti prosperità a pochi, che
inasprisca le diseguaglianze, che lasci ai margini le componenti più fragili
della società, non può infatti dirsi sostenibile.

Non si può, d’altra parte, parlare di inclusione e di giustizia sociale, senza
promuovere un equo accesso ed un impiego responsabile delle risorse
naturali, che guardi anche alle generazioni che verranno.

Questo modello di sviluppo si fonda innanzitutto sulle persone. Si fonda sui
piccoli agricoltori e produttori rurali, le loro energie, le speranze delle loro
bambine e dei loro bambini.
1

Si fonda sulle donne, pilastro dell’economia rurale, ancora troppo spesso
private dei propri diritti, a partire dalla proprietà della terra e dei mezzi
produttivi.

Si fonda sui giovani, cui dobbiamo offrire l’opportunità di costruire il proprio
futuro nelle terre dove sono nati, e che possono diventare la Generazione
Fame Zero: la generazione che vincerà la sfida della sicurezza alimentare.

Si fonda parimenti sulle comunità indigene, il cui foro si è riunito a Roma
nei giorni scorsi. Le loro culture, i loro saperi tradizionali, rappresentano
una risorsa preziosa, che l’IFAD valorizza, fornendo le innovazioni
necessarie a garantirne un futuro sostenibile.

Investire sulle popolazioni rurali, sulla loro tenacia, la loro creatività è da
sempre il cuore della missione del Fondo. Per fare di queste donne e questi
uomini i protagonisti della trasformazione rurale, occorre, infatti, rimuovere
le barriere che ne frenano il potenziale, prima fra tutte la difficoltà
nell’accesso al credito e alle coperture assicurative, colmando così la
distanza tra capitale umano e capitale finanziario.

Oggi il Consiglio dei Governatori è anche chiamato ad eleggere il prossimo
Presidente dell’IFAD, che auspichiamo sappia esprimere una capacità di
guida politica e di visione strategica di lungo termine, ambiziosa e realistica
al tempo stesso, gestendo con efficienza ed efficacia l’azione del Fondo.

Lo sviluppo rurale inclusivo e sostenibile e la sicurezza alimentare sono tra
le grandi sfide del nostro tempo. In un mondo sempre più interconnesso,
fame e povertà, soprattutto nelle aree rurali, sono molto spesso il primo
anello della catena di fattori che porta a conflitti, instabilità, emergenze
umanitarie, migrazioni. Tutti temi a cui dedicheremo ampio spazio
nell’ambito della nostra Presidenza del G7.

Porre fine a queste piaghe significa infatti consolidare, a volte costruire, le
fondamenta della pace, come ha più volte ricordato, anche in questa sede,
il Presidente della Repubblica Mattarella.

L’apporto delle Nazioni Unite in questa sfida, e in particolare l’impegno
sinergico di IFAD, FAO e PAM è straordinario. Proprio per questo motivo,
come avete ascoltato ieri dal nostro sherpa G7, abbiamo scelto di lavorare
2
congiuntamente con le 3 Agenzie alla preparazione dell’iniziativa di
Taormina, nella convinzione che dove c'è fame non c'è dignità, né
sicurezza.

Vorrei quindi trasmettere alle tre agenzie e alle migliaia di donne e di
uomini di ogni nazionalità che vi prestano servizio in tutto il mondo, spesso
in condizioni disagevoli e rischiose, il sostegno e la riconoscenza di tutti gli
Italiani.

L’Italia è orgogliosa di ospitare a Roma le sedi centrali di questi tre grandi
organismi delle Nazioni Unite. Essere Paese ospite comporta grandi
responsabilità. Non significa solo sostenerne le attività con convinzione e
generosità, come facciamo, ad esempio, attraverso la nostra Cooperazione.
Significa viverne gli ideali a partire dalla vita di ogni giorno, di ogni
cittadino. E provare a diffondere quei valori di pace, di giustizia, di
progresso e di cura per il nostro Pianeta.

È l’obiettivo che ci siamo posti con EXPO Milano 2015, sono le idee e gli
impegni concreti che abbiamo voluto promuovere con la Carta di Milano, a
partire dalla lotta agli sprechi e alle perdite di cibo.

Significa ricordare a tutti noi ─ dai governi agli organismi internazionali,
dalle associazioni della società civile alle imprese private, dalle autorità
locali ai singoli cittadini ─ che un giorno fame e malnutrizione non
esisteranno più.

Quanto sia vicino quel giorno dipenderà dall’impegno di ciascuno di noi.
Ogni bambino, ogni donna, ogni uomo deve poter raggiungere quella
“libertà dal bisogno” di cui parlò Franklin Roosevelt nel discorso che pose le
basi per la fondazione dell’ONU. Si tratta di una sfida tremendamente
ambiziosa, che tuttavia possiamo vincere. Fino a pochi anni fa, si parlava
semplicemente di diminuire il numero delle persone che pativano fame e
malnutrizione, di ridurre la povertà estrema; oggi diciamo a voce alta che
non esiste un numero accettabile.

Lavoriamo con determinazione, tutti insieme, verso l’orizzonte Fame Zero,
verso uno sviluppo rurale che metta fine alla povertà.
3