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GRANDI OPERE E DISUGUAGLIANZA A BOLZANO
Solo da qualche mese la tematica della DISUGUAGLIANZA (già molto discussa verso la
fine degli anni 80) è tornata di moda fra i partiti che si richiamano alla sinistra, ma che ben
poco hanno fatto per ridurla quando erano al governo. Responsabili della politica della
disuguaglianza sono anche le politiche regionali, provinciali e comunali.
Finora a livello nazionale le uniche proposte per ridurre le disuguaglianze le ha portate
avanti senza successo il M5S: dal reddito di cittadinanza, alla diminuzione dei costi della
politica, alla lotta alla corruzione, all'aumento della tassazioni ai grandi patrimoni e alla
lotta contro le grandi opere (EXPO, per citarne una) che si traducono in corruzione e
aumento della spesa pubblica senza adeguati ritorni.
Prendiamo la nostra città e le iniziative provinciali e comunali che stanno aumentando la
disuguaglianza e contro le quali il M5S ha preso posizione.
Fra queste i progetti ambiziosi dell'attuale Sindaco di Bolzano, che portano avanti quelle in
sospeso del precedente, sono forse ancora peggiori:
AREALE FERROVIARIO
L'areale ferroviario trasformato in un parco si trasformerebbe in un polmone verde che
ridurrebbe in ogni stagione il livello di inquinanti nell'aria. Per tutti i cittadini migliorerebbe
la qualità della vita con una buona ricaduta sui costi per la sanità. Il risultato sarebbe un
risparmio delle spese sanitarie (ticket-spese specialistiche) con una diminuzione della
disuguaglianza. Al contrario investire più di un miliardo di euro nel faraonico progetto
attuale che prevede solo verde virtuale in un area di 47 ettari e1.186.000 mc in quella
che era chiamata la Siberia, per costruire nuove abitazioni, uffici, negozi e forse un
ulteriore centro commerciale, in una situazione di saturazione urbanistica in tutti i settori,
significherebbe aumentare le disuguaglianze.
Le spese dell'Areale dovrebbero essere interamente a carico dei privati, anche se è già
stata spesa dagli enti pubblici una bella cifra, la politica dovrebbe chiedersi chi ci
guadagnerebbe e chi ci rimetterebbe?
Sicuramente guadagnerebbero il progettista vincitore e la grande impresa incaricata di
portare avanti il progetto. A rimetterci sicuramente i subappaltatori e una buona parte di
coloro che acquisterebbero negozi e appartamenti indebitandosi. In definitiva la
disuguaglianza aumenterebbe e non si può certo escludere che una buona parte dei
guadagni finirebbe nei paradisi fiscali e che la corruzione non troverebbe pane per i suoi
denti.
KAUFHAUS BENKO
Poi c'è l'altra grande opera con la sede principale in Lussemburgo .Le stesse
argomentazioni sono riservate ai grandi centri commerciali in generale. Otre a ridurre
l'occupazione e a eliminare i negozi dei quartieri, a non garantire la sicurezza del lavoro di
chi assumono, corrispondono paghe basse (800-1000 euro mensili) che non bastano certo
a mantenere una famiglia. La proprietà, non sempre facile da individuare, oltre a scalare
tutti i costi dalle tasse, affitta i locali a prezzi alti e in buona parte, ha il vizietto di
aumentare gli affitti spesso riducendo drasticamente i profitti dei conduttori.
BENKO – TOSOLINI – HUYN
Se poi si aggiunge il progetto di negozi per prodotti di lusso la frittata della disuguaglianza
è fatta. La Holding del Kaufhaus Bozen ha la sede in Lussemburgo, Tosolini a Milano e
Huyn è da verificare. Ci saranno anche persone con scarse disponibilità disposte a
spendere cifre che non potrebbero permettersi, rinunciando a consumi più necessari. E
anche per costoro la disuguaglianza aumenterebbe.
Al mondo l'1% della popolazione detiene il 99% della ricchezza. Negli Usa l'1% della
popolazione detiene il 40% e in Italia il 25%. Tutte le previsioni sono in forte aumento.
Alberto Filippi – bolzanobella.it