Strade rotte, interrotte e dissestate Unico asfalto, le chiacchiere

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Transcript Strade rotte, interrotte e dissestate Unico asfalto, le chiacchiere

anno ii- n° 0 venerdi’ 3 marzo 2017
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Peppe Notartomaso
L’Oscar del giorno lo assegniamo
a Peppe Notartomaso. Il sindaco di
Campodipietra si sta battendo da
tempo contro la proposta istitutiva
dell’Egam, l’ente che dovrebbe
gestire le risorse idriche molisane.
Una privatizzazione nei fatti che
metterebbe a rischio comuni e cittadini con tariffe alte.
L’Ardire
Roba da Bollettino
di sottosviluppo
infrastrutturale
di Giuseppe Saluppo
U
na situazione disastrosa
quella delle strade molisane.
Per carità di patria ometto da
questo bollettino di sottosviluppo infrastrutturale le voci che riguardano interruzioni e disagi sulle
strade provinciali. A oggi, a fronteggiare questa disastrosa situazione abbiamo solo annunci e chiacchiere.
Intenzioni, promesse, slogan ma nessuno operaio, nessun escavatore. Considerando che la parte peggiore di un
lunghissimo inverno sembra essere
alle spalle non si fa fatica ad immaginare che di chiacchiere dovremo accontentarci fino, si spera, almeno alla
prossima estate. Eppure, la mobilità, la
possibilità di potersi spostare in sicurezza e con tempi ragionevoli è un presupposto fondamentale per poter
esprimere compiutamente un’esistenza
dignitosa. Chissà se chi ha l’onere di
governare si rende conto di cosa significa andare ogni giorno a lavorare e sacrificare altre ore, sottrarle ai propri
interessi ed affetti, perché la strada è
chiusa e tocca fare tornanti e mulattiere. Chissà se chi governa ed amministra la Regione si rende conto che la
vita delle persone, in caso di emergenze sanitarie, è appesa letteralmente
ad un filo fatto di minuti. Una manciata di minuti di ritardo e arrivare in
ospedale potrebbe anche rivelarsi inutile. Chissà se chi dovrebbe non dormire la notte per intervenire
immediatamente si rende conto del
supplizio degli studenti shakerati sulle
corriere per andare e tornare da scuole
ed università. Domande retoriche.
Come le risposte. Quello che abbiamo,
al momento, sono chiacchiere. Il cittadino molisano è assediato, circondato.
Dalla crisi occupazionale, da un sistema sanitario avvitato su sé stesso,
da speculatori di ogni risma che attentano al paesaggio. E non può neanche
scappare perché il viaggio non vale la
candela. I cittadini molisani sono
ostaggio di una classe politica inconcludente.
IL NOSTRO
TAPIRO
IL NOSTRO
OSCAR
Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione
Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo
vimarFa edizioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobasso
redazione tel: 0874.484486
email: [email protected]
Pierpaolo Nagni
Il Tapiro del giorno lo diamo a Pierpaolo Nagni. L’assessore ai Lavori pubblici, nonostante le promesse, ancora
non riesce a mettere in cantiere la riorganizzazione della rete viaria regionale
nè i fondi destinati al rifacimento di alcune strade. La situazione è per davvero
critica e le difficoltà dei cittadini molisani aumentano.
Strade rotte, interrotte e dissestate
Unico asfalto, le chiacchiere
Assente la riorganizzazione stradale
e un tavolo di confronto permanente
Servizio a pag.3
Sanità
Frattura: “Sospesa
quota fissa per analisi
in intramoenia”
E’ stata sospesa dalla Regione
Molise la quota fissa di 14 euro
per le analisi intramoenia.
Regione
In Consiglio regionale
la legge che privatizza
l’acqua dei molisani
In Consiglio regionale approda la
proposta di legge dell’Egam. Privatizzata l’acqua dei molisani?
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3 marzo 2017
CAMPOBASSO. “In riferimento alla nota del Presidente
Frattura sulle dichiarazioni
rese dalla CGIL Molise sul futuro della Gam, la CGIL e la
FLAI CGIL Molise precisano
che, al Presidente forse è sfuggito un piccolo particolare che
è bene ricordare, la CGIL e la
FLAI in tutte le sedi ufficiali:
conferenza dei capigruppo,
Prefettura, assemblea dei lavoratori hanno sempre ribadito la
necessità di individuare e salvaguardare il lavoro e i lavoratori
della GAM nella loro interezza,
chiedendo alle istituzioni impegni coerenti con una necessità
evidente, cioè fare in modo che
la ripresa delle attività produttive e delle ricadute occupazione
di qualità diventassero interesse
non solo del sindacato ma di
tutti gli attori anche e soprattutto
istituzionali“. Così, la nota sindacale della Cgil Molise dopo le
dichiarazioni del presidente
della Giunta regionale, Paolo
Frattura.
“Partendo da queste brevissime
considerazioni quindi, il tema
non è la conoscenza o meno dell’accordo ministeriale o le posizioni tra la FLAI regionale,
nazionale e la stessa CGIL, forse
il Presidente Frattura dimentica
o non è al corrente, che il giorno
27 febbraio u.s. le Organizzazioni Sindacali non altri, hanno
svolto una accalorata assemblea
sul tema (accordo si, accodo no),
spiegando i pro e i contro del
percorso in essere. Saprà altresì,
il Presidente, che la FLAI e la
CGIL con quell’accordo ha
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“Vertenza Gam, la Regione
continua a far finta
di non capire”
La Cgil e la Flai replicano al presidente della Giunta regionale, Paolo Frattura
“In gioco ci sono le posizioni dei lavoratori”
scommesso come tanti lavoratori sulla possibilità di rilanciare
quella azienda, ritenendo per
parte di tutti che ripartendo dalla
GAM si possa rilanciare la filiera avicola regionale. A questo
punto crediamo che vadano
chiariti non gli accordi, ma il
ruolo di ciascuno. Cosa devono
fare i lavoratori e cosa devono
di Luigia Ialonardi*
L’Italia è una Repubblica democratica
fondata sul lavoro? Uno dei principi
fondamentali della nostra carta costituzionale negli ultimi anni si è trasformato
in
un
atroce
dubbio,
un’incertezza inaccettabile che ha colpito duramente soprattutto le fasce più
deboli del nostro tessuto sociale, e che
ha gettato nella precarietà e nell’incertezza del futuro i giovani.
Il tasso di disoccupazione in Italia, secondo gli ultimi dati Eurostat, è salito
alla preoccupante quota di 11,9%, rappresentando uno dei valori più alti del
Vecchio Continente, ma ancora più
preoccupante è il dato che riguarda
quella giovanile: 40,1%, livello più
alto dal 2015, mentre l’Italia resta al
vertice, purtroppo, per numero di Neet,
ossia giovani inattivi che non lavorano
e non studiano, e per numero di giovani “costretti” a vivere nella casa dei
genitori.
Tutto questo è il risultato di politiche
governative che non hanno fatto altro
che peggiorare la situazione esistente,
a partire dal Jobs Act che ha alimen-
fare le istituzioni in particolare
la Regione Molise. A scanso di
ulteriori equivoci quindi, vorremmo ricordare al Presidente
che l’accordo sindacale con
l’Agricola Vicentina è una cosa con essa continueranno rapporti
sindacali coerenti e corretti
come sempre avvenuto- ma la
realizzazione degli impegni as-
sunti dalla Regione è un’altra
cosa. Ed è particolarmente di
questa seconda fase che la FLAI
e la CGIL vogliono adesso discutere, il semplice fatto che la
sottoscrizione di un accordo
consenta al Presidente di dire
che è tutto a posto, non tranquillizza certo le maestranze, le
quali ad esempio, sono in attesa
da mesi, insieme ai tanti altri lavoratori dell’area di crisi, di
poter compiutamente effettuare
se pur con le opportune precauzioni e distinzioni del caso, la
profilazione importante e propedeutica all’individuazione delle
misure attive e passive. Gli impegni assunti dalla Regione Molise con la firma del verbale
Ministeriale devono trovare concreta applicazione. I lavoratori
che non rientreranno nell’attività produttiva in futuro, come i
tanti altri che vivono un momento di difficoltà forte, attendono risposte urgenti e concrete,
di impegni e di buoni propositi
questa Regione ne è piena. La
CGIL e la FLAI quindi ribadiscono che adesso la fase che si
apre dopo l’accordo è quella
cruciale per la tenuta sociale.
Come sempre la nostra parte la
continueremo a fare come già
dimostrato, è giunto il momento
che anche gli altri facciano la
loro in tempi ragionevoli ma
certi“.
Se non ripartiamo dal lavoro
sarà un disastro
tato il fenomeno della precarietà, grazie al massiccio e deleterio uso dei
voucher, oramai simbolo del nostro
mercato del lavoro.
Ovviamente questa situazione di crisi
ha toccato pesantemente anche il contesto molisano, e l’ultimo grido d’allarme lanciato dalla conferenza
episcopale deve far riflettere: in
Abruzzo e Molise più di 80 mila persone si trovano ad essere sotto la soglia di una condizione di vivibilità, il
48,3% delle famiglie con figli sono
sempre più a rischio povertà ed esclusione sociale, che sale al 51,2% se si
tratta di figli minorenni. Mentre la
quota di chi è in arretrato con mutui,
prestiti o bollette sale dal 21,7% del
2014 al 30,4% del 2016.
I giovani, anche in Abruzzo e Molise,
restano “figli” sempre più a lungo:
quattro giovani su dieci tra i 25 e 34
anni, vivono ancora nella famiglia
d’origine; il 45% dichiara di restare in
famiglia perché non ha un lavoro e non
può mantenersi autonomamente; la disoccupazione giovanile e il precariato
risultano essere il dramma più grande
che oramai vivono tutte le famiglie.
In Molise il tasso di disoccupazione è
al 14,3% rispetto alla media nazionale
dell’11,9%, mentre quella giovanile si
attesta sempre su livelli record del
42,7% contro il 40,3% nazionale, mentre, per quanto riguarda lo strumento
dei voucher, nella nostra regione ne
sono riscossi 390.740 per un totale di
9.341 lavoratori coinvolti.
Anche lo strumento di Garanzia Giovani per il Molise si è rilevato inadeguato a dare risposte in tema di
occupazione, alimentando più che
altro speranze e false illusioni, dimostrandosi più che altro come uno strumento di occupabilità, e quindi con
scarse prospettive di stabilità.
Da tutti questi dati, numeri inequivocabili che dimostrano le difficoltà del
momento, è necessario partire per
chiedere che vengano attuate politiche
giovanili appropriate, perché solo ripartendo da giovani e lavoro si può
portare il vero cambiamento sia per il
Molise sia per l’Italia.
*CONSIGLIERE
COMUNALE
MATRICE
MEMBRO ASSEMBLEA NAZIONALE MOVIMENTO NAZIONALE PER LA SOVRANITA’
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TAaglio
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Ormai la viabilità è al collasso.
Da 10 anni, è venuta meno la
programmazione di interventi
di manutenzione, perché lo
Stato non trasferisce più fondi
alle Province. E’ chiaro che,
oggi, non si poteva avere che
questo triste epilogo. Per la sola
Provincia di Campobasso,
stiamo
parlando
di
€
60.000.000,00 in 10 anni che
non sono stati più programmati.
Adesso ci vorrà un piano straordinario di € 240.000.000,00
per tornare a parlare di strade
(le somme indicate si riferiscono alla sola provincia di
Campobasso). È difficilissimo
ma una risposta concreta va
data. Il Governo deve assumersi le proprie responsabilità!
Ma anche la Regione Molise. Le criticità derivano,
anche, dalla mancanza di una
riorganizzazione della rete stradale regionale, problematica segnalata da mesi dalla Uilpa
Anas Molise. Sebbene sia trascorso più di un anno dall’incontro sul tema organizzato
dalla Uilpa Anas Molise, incontro a cui aderirono la Regione
Molise, la Provincia di Campobasso e le altre Istituzioni interessate, la situazione, nel
concreto, non si è evoluta. Ad
oggi il progetto comune allora
immaginato ancora non è stato
portato a compimento e, sebbene l’ Assessorato ai Lavori
pubblici ed Infrastrutture abbia
inviato il carteggio al Compartimento della Viabilità per il
Molise, nulla di più è stato fatto
e mancano ancora quella riclassificazione ed il passaggio di
gestione a favore dell’ Anas
L’intervento
di Massimo Dalla Torre
L’appuntamento odierno è dettato dalla curiosità che ha suscitato in noi un discorso cui siamo
stati nostro malgrado uditori. Un
discorso tra due persone che
commentavano a voce non
troppo bassa gli ultimi accadimenti che vedono fibrillante l’intero “parteere” politico, leggasi
possibile “resa dei conti in casa
PD” anche se si fa appello all’unione e al dialogo. Avvenimenti che hanno scatenato una
ridda di polemiche e di accuse
tant’è che al termine del discorso
tra i due signori è venuto fuori
che siamo dominati da “falchi”.
Tuttavia prima di analizzare gli
avvenimenti, da uomini della
strada consentiteci di dire che
oltre ad esserci i “falchi” sono
3 marzo 2017
Le strade interne sono al limite della percorribilità mentre le frane
completano la mancata programmazione. E la riorganizzazione stradale?
Viabilità al lumicino
asfaltata da chiacchiere
delle ex Strade Statali e strade
provinciali, così come già da
tempo fatto in altre virtuosissime Regioni italiane. Passaggio che, lo si ricorda,
risolverebbe non pochi problemi di gestione ad Enti che,
come le Province, per problemi
di risorse economiche, sono
state costrette a diminuire le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria. Come se non
bastasse, con le decisioni assunte con la delibera di GR
n.26/2017 del 30 Gennaio è
stata, di fatto, smantellata e
smembrata una struttura geologica che operava in Regione da
circa 35 anni, che faceva prevalentemente attività di prevenzione dai rischi idrogeologici e
sismici, per le aree antropizzate
e per le opere pubbliche di interesse regionale, e prestava consulenza
nelle
tematiche
geologiche alle altre strutture
regionali e alle Pubbliche Amministrazioni . La fretta e la superficialità nelle decisioni sono
state cattive consigliere e la Re-
gione è tornata indietro di 35
anni!La mobilità, la possibilità
di potersi spostare in sicurezza
e con tempi ragionevoli è un
presupposto fondamentale per
poter esprimere compiutamente
un’esistenza dignitosa. Chissà
se chi ha l’onere di governare si
rende conto di cosa significa
andare ogni giorno a lavorare e
sacrificare altre ore, sottrarle ai
propri interessi ed affetti, perché la strada e chiusa e tocca
fare tornanti e mulattiere.
Chissà se chi governa ed ammi-
nistra la Regione si rende conto
che la vita delle persone, in
caso di emergenze sanitarie, è
appesa letteralmente ad un filo
fatto di minuti. Una manciata di
minuti di ritardo e arrivare in
ospedale potrebbe anche rivelarsi inutile. Chissà se chi dovrebbe non dormire la notte per
intervenire immediatamente si
rende conto del supplizio degli
studenti shakerati sulle corriere
per andare e tornare da scuole
ed università. Domande retoriche. Come le risposte
Altro che falchi questi sono avvoltoi
presenti anche le “colombe”,
peccato che non siano in Israele,
che puntualmente soccombono
agli attacchi portati loro dai rapaci sempre in caccia. Per tornare ai fatti, le considerazioni
esternate, del resto giustissime,
sugli avvenimenti che non mancheranno di movimentare ulteriormente la vita del Paese, non
lasciano margine d’azione in
quanto, ingenerano poche certezze, molte perplessità e soprattutto molti dubbi. Parole che, se
ripercorriamo la storia politica
Italiana, abbiamo, purtroppo per
noi, troppe volte pronunciate e
ascoltate. Non giudicate questo
nostro intervento come un rimarcare i mali che ci affliggono,
perché sappiamo bene che, se
non si dovesse più condividere
una linea di pensiero coerente e
scevra di doppi sensi, non esiteremo, e crediamo anche gli altri
colleghi della stampa fin troppo
strattonata, a ritirarci in buon ordine. Nulla di tutto questo. La
puntualizzazione nasce dalla
convinzione che la gabbia in cui
erano relegati i falchi è stata volutamente aperta. Qualche
giorno fa, leggendo i titoli dei
quotidiani nazionali, sulla “querelle” nata all’interno del partito
di maggioranza, ci siamo resi
conto che lo stato di sbandamento è collettivo ed ecco il perché dell’agitazione nei palazzi
della Politica, grazie cui i falchi
si sono trasformati in avvoltoi,
peccato che la carcassa da spolpare è stata abbondantemente
spolpata. Falchi o avvoltoi a Voi
la scelta che, dopo un lungo volteggio, forse motivato dalla pre-
senza di reti protettive, hanno
trovato un buco nella fitta trama
di interessi, spesso personali, che
non hanno nulla a che fare con il
nostro modo di essere Italiani e
soprattutto molisani. Falchi che,
a differenza di quelli usati nel
medioevo per praticare la caccia,
nobile arte la falconeria, scrutano da tempo le mosse degli avversari con la speranza di un
passo falso. Falchi che, nell’incongruenza delle azioni, hanno
fatto il nido sul nulla, sulla vacuità e sulla fragilità della gente.
Questa è la realtà null’altro; ecco
perché ci siamo permessi di riportare in apertura di articolo il
discorso tra due persone, sicuri
di trovare appoggio da interlocutori disinteressati. Troppe volte
abbiamo sperato nella fatidica
svolta. Troppe volte abbiamo
ascoltato la favola della buona
notte che c’è stata raccontata con
voce melliflua da chi voleva che
dormissimo. Troppe volte abbiamo creduto che “la grande illusione”, non il cinema, avrebbe
potuto ridarci dignità. Troppe
volte ci siamo fatti “rubare le caramelle” in cambio di promesse
consapevoli che le promesse e le
bugie sono in antitesi. Troppe
volte abbiamo promosso chi con
protervie e ottusità prometteva di
“studiare” per il bene della collettività e poi si è dimostrato impreparato sotto tutti i punti di
vista. Troppe volte…troppe
volte e troppe volte ancora. Ci
fermiamo qui, altro non aggiungiamo, per dignità di uomini e
di cittadini che credono ancora
nella rinascita della Paese chiamato Italia, Molise compreso.
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3 marzo 2017
ISERNIA. Il sindaco di Isernia,
Giacomo d’Apollonio, ha inviato
una lettera al presidente della
Provincia Lorenzo Coia e a tutti
i sindaci del territorio provinciale (per conoscenza, anche al
presidente del Consiglio regionale e al presidente della Giunta
regionale del Molise), trasmettendo loro una copia della deliberazione n. 6/2017 del
Consiglio comunale di Isernia,
riguardante la modifica della
legge elettorale per il riequilibrio
della rappresentanza della provincia isernina in seno al Consiglio regionale.
«Tra le altre iniziative – si legge
nella nota di d’Apollonio –, il
Consiglio comunale di Isernia,
fortemente intenzionato a sostenere le aspettative dell’intero territorio provinciale, ha istituito,
con effetto immediato, un Tavolo
di Lavoro composto da tutti gli
amministratori comunali di Isernia e dell’intera provincia, affinché porti avanti la proposta di
modifica della suddetta legge regionale, al fine di ottenere che la
provincia di Isernia elegga almeno sei consiglieri regionali effettivi».
A tal fine, con la medesima lettera, il sindaco d’Apollonio ha
invitato i colleghi degli altri Comuni della provincia e il presidente Coia a partecipare,
eventualmente anche insieme ai
di Mons. Gabriele Teti
L’origine di questa celebrazione
risale all’antica forma penitenziale. Originariamente,infatti, il
sacramento della penitenza non
veniva celebrato con le modalità
attuali, ma aveva una forte dimensione pubblica, e la celebrazione “delle ceneri” costituiva il
rito che dava inizio al cammino di
penitenza dei fedeli, che sarebbero stati assolti dai loro peccati
la mattina del giovedì santo. Col
tempo, il gesto dell’imposizione
delle ceneri si è esteso a tutti i fedeli, non solo ai pubblici penitenti. Il duplice significato delle
ceneri lo ricaviamo dalla Bibbia:
in primo luogo, è il segno della
debole e fragile condizione dell’uomo. In secondo luogo, la cenere rappresenta anche il segno
estremo di chi si pente del proprio
peccato e decide di riprendere il
cammino verso il Signore. La
semplice ma coinvolgente liturgia
del mercoledì delle ceneri conserva questo duplice significato
espresso nelle formule di imposizione: “ricordati che sei polvere e
in polvere ritornerai” e, quella più
usata oggi, “convertiti e credi al
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lto
“Legge elettorale regionale,
Isernia abbia 6 consiglieri”
D’Apollonio, chiama a raccolta i sindaci della provincia pentra e il presidente Coia
propri amministratori, al predetto Tavolo di Lavoro che è
stato convocato per il giorno 21
marzo, alle ore 17, nell’aula consiliare del Comune di Isernia.
Questo il testo del documento
votato all’unanimità dal Consiglio comunale di Isernia per il
riequilibrio della rappresentanza
della Provincia di Isernia in seno
al
Consiglio
Regionale.
Con tale atto, il Consiglio Comunale ha disposto quanto
segue: 1. di rappresentare alla
Regione Molise (tenuto conto
degli impegni del Presidente
Frattura assunti nel corso della
seduta consiliare isernina del 2
aprile 2015 con i quali si riconosce al territorio della provincia di
Isernia ed al suo capoluogo la
giusta rappresentanza politicoistituzionale con almeno sei (6)
Consiglieri Regionali effettivi)
che a tutt’oggi nessun segnale in
tal senso è pervenuto dall’amministrazione regionale nella sua
attività di proposta legislativa in
materia; 2. di rappresentare, altresì, che data la scadenza pros-
sima delle consultazioni regionali, non essendo possibile frapporre ulteriori indugi intorno al
riconoscimento a questa Provincia di tale rappresentanza in seno
al Consiglio regionale, sin da ora
è istituito un tavolo di lavoro
composto dagli amministratori
comunali di Isernia e dell’intera
provincia e presieduto dal Sindaco del comune di Isernia capoluogo perché adotti ogni utile,
determinata e decisiva iniziativa,
ivi comprese quelle emerse dal
dibattito consiliare (quali restituzione di certificati elettorali, dimissione
dei
consiglieri
comunali di Isernia) tese al raggiungimento dell’approvazione
da parte della Regione Molise
dell’apposita modifica alla vigente legge regionale che preveda l’elezione nell’ambito della
provincia di Isernia della giusta
rappresentanza proporzionale in
seno al Consiglio Regionale del
Molise, composta da almeno 6
consiglieri regionali effettivi
della provincia di Isernia.
Le Sacre Ceneri,
l’inizio della Quaresima
Vangelo”. Il digiuno quaresimale
ha certamente una dimensione fisica: oltre l’astinenza dal cibo,
può comprendere altre forme,
come la privazione del fumo, di
alcuni divertimenti, della televisione. Tutto questo però non è ancora la realtà del digiuno; è solo
il segno esterno di una realtà interiore, un rito che deve rivelare
un contenuto salvifico. Il mercoledì delle ceneri e il venerdì santo
sono giorni di digiuno totale dal
cibo. I venerdì di Quaresima
sono giorni di astinenza dalla
carne e dai cibi ricercati o costosi
mentre, negli altri venerdì dell’anno, i fedeli possono sostituire
l’astinenza dalla carne con altre
opere di carattere penitenziale. Al
digiuno sono tenuti i fedeli dai diciotto anni compiuti ai sessanta
incominciati; invece, all’astinenza dalla carne i fedeli che
hanno compiuto i quattordici
anni. Anche coloro che non sono
tenuti all’osservanza del digiuno,
i bambini e i ragazzi, vanno formati al genuino senso della penitenza cristiana. Per l’inizio
dell’itinerario quaresimale, la liturgia propone un brano del cosiddetto
“discorso
della
montagna”, riguardante tre delle
più importanti pratiche religiose
dell’ebraismo; l’elemosina, la
preghiera e il digiuno. Ciascuno
di esse è visualizzata pittoricamente mediante una metafora di
carattere ironico e finalizzata a
evidenziare il lato sbagliato. Questi atteggiamenti sono accomunati (come molti altri simili) da
sciocca vanità e da futile esteriorità e, in quanto tali, sono ripudiati da Gesù. L’insegnamento di
Gesù è finalizzato non soltanto a
biasimare ogni verbalismo, ogni
ritualismo e ogni efficientismo finalizzato all’esteriorità ma ,soprattutto,
a
richiamare
all’interiorità, alla spiritualità del
cuore. E’ nel cuore, nell’intimo
della persona, che si realizza
l’ascolto della parola di Dio e si
celebra l’incontro personale con
Lui. Gesù ha insegnato il rifiuto
dell’esteriorità con alcune metafore, come quelle della “mano destra” che tiene celato il suo agire
alla sinistra, quella della “profumazione del capo” che cancella
dalla folta e lunga capigliatura
degli orientali ogni altro odore, e
quella della camera e della sua “
porta chiusa”. Il significato di
tutte queste metafore è stato ben
esplicitato da Sant’Ambrogio mediante uno splendido insegnamento esegetico e spirituale:
intendi per “camera” non il luogo
delimitato da pareti in cui viene
rinchiusa la tua persona, ma la
“cella” che è dentro di te, dove
sono racchiusi i tuoi pensieri e si
agitano i tuoi sentimenti. E’ li che
si può stabilire con Dio il dialogo
e intrattenersi in comunione con
lui. Questo è vero e avviene perché, come ci assicura Gesù, “il
Padre tuo vede nel segreto”. Nel
“segreto” del cuore il Padre vede,
ci ascolta e ci parla. Infine, è da
tenere in mente che l’insegnamento di Gesù aveva un profondo
significato per i “commedianti”
della giustizia religiosa del suo
tempo e che, purtroppo, suona attualissimo anche nel nostro
tempo, in cui siamo soverchiati
dalle parole di tanti falsi e ipocriti
maestri, dalle immagini, dall’effimero e dal futile, che ci portano
ovunque, ma sempre lontano dal
“cuore”, dalla Verità. Per questo
non dobbiamo mai dimenticare
che la Verità è una sola, quella
che conduce alla Vita eterna, percorrendo con coraggio e lealtà la
retta Via ,ogni giorno, ogni giorno
della nostra vita.
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TAaglio
lto
3 marzo 2017
La decisione è stata adottata dalla Regione Molise
Frattura: “Irpef? Noi l’abbiamo diminuita. C’è chi non sa contare”
CAMPOBASSO. “Sospesa la
quota fissa di 14 euro applicata alle tariffe per l’attività di
laboratorio analisi in regime di
intramoenia”. Lo comunica il
presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura:
“Abbiamo condiviso con
l’Asrem l’opportunità di alleggerire la quota di partecipazione a carico dei pazienti per
gli esami intramurari di laboratorio analisi, sospendendo il
ticket aggiuntivo pari a 14
euro”.
“È una scelta – precisa –, che
adottiamo per proseguire nel
lavoro avviato dall’Asrem per
una ridefinizione più equa
delle tariffe intramurarie così
da continuare ad assicurare ai
cittadini la garanzia dell’opportunità rappresentata dal regime dell’intramoenia senza,
per questo, creare possibili insorgenze di conflitti di interesse o forme di concorrenza
sleale”.
“Un nuovo piccolo intervento,
questo, che si sostanzia in risparmio reale, come la riduzione delle aliquote Irpef e
Irap, per i nostri cittadini. Ci
rammarica che qualcuno si diverta a sminuirne il significato”, constata Frattura.
“Di fronte a un dato di fatto –
prosegue –, la riduzione per la
prima volta da dieci anni a
questa parte della tassazione
regionale, registriamo disperati quanto arditi tentativi di
mistificazione della realtà: non
“Analisi intramoenia,
sospesa la quota fissa”
è vero, poca roba e via dicendo. Prendiamo atto che
adesso per i soliti noti nemmeno più i numeri hanno valore universale. Si prova a
negare la riconosciuta inversione di tendenza che il nostro
governo regionale e la nostra
maggioranza ha saputo imprimere al Sistema Regione. Ci
consola che i cittadini molisani, al contrario, sanno molto
bene il significato di meno e
più”.
“La riduzione delle aliquote è
stata possibile perché nel 2015
la sanità molisana non ha prodotto disavanzo”, sottolinea
Frattura.
“Al Sapientino del Matese e al
Sapientone dell’Adriatico – ribatte –, che sostengono che
noi nascondiamo (come non si
sa) la contrazione di un mutuo
trentennale stipulato per garantire l’accesso alla liquidità
straordinaria per il pagamento
del debito sanitario, facciamo
presente per l’ennesima volta
che l’abbiamo contratto prevedendo un piano di rientro
senza alcun incremento della
tassazione regionale, anzi, addirittura, con una riduzione,
adesso, dello 0,30 per l’Irpef e
dello 0,15 per l’Irap”.
Frattura per questo suggerisce
“la consultazione del sito ufficiale del Ministero dell’economia
e
delle
finanze,
all’indirizzo http://www1.fi-
Egam, una legge
da non fare
PDL 136:Acqua pubblica:si rispetti
la volontà popolare!
Abbiamo già ribadito, nei giorni
scorsi, con le osservazioni inviate
alle commissioni (che hanno ritenuto
di non concederci audizione), la volontà popolare espressa all’indomani
del referendum sull’ Acqua pubblica:
cheè e rimane un punto fermo e cioè
una gestione totalmente pubblica.
La proposta di legge in discussione
domani, 3 marzo, in consiglio regionale, invece, non dà alcuna garanzia
che l’acqua rimarrà in Molise un
bene comune da salvaguardare, un
bene pubblico a gestione pubblica.
Avevamo “osservato”, insieme al
Comitato Acqua Bene Comune di
Termoli e la Fondazione “Milani, e
chiesto esplicitamente che il testo
uscisse dalle commissioni già con un
esplicito riferimento della futura gestione in housedel servizio idrico integratocon
una
società
Comuni/Regione, attraverso Molise
Acque, ristrutturando quest’ultima
con un assetto giuridico compatibile.
Ma questo non è avvenuto al di là
delle affermazioni di rito che tutti
“vogliamo una gestione pubblica”ma
che non hanno alcuna rilevanza se
non inserite nella legge che si va ad
approvare.
Seguiremo i lavori del consiglio e registreremo le singole posizioni sperando che anche i Sindaci lo
facciano, nella speranza che possa
ancora essere inserito e approvato un
emendamento in tal senso.
Sappiano la politica e i rappresentanti “del popolo” (e non di altri interessi) in Consiglio regionale che su
questa questione chi, come noi, si è
battuto in quella strepitosa campagna
referendaria sull’Acqua pubblica,
sarà pronto a riportare di nuovo e ancora più forte quella istanza di civiltà
nelle piazze e nelle famiglie molisane!
Associazione LIBERA Molise
nanze.gov.it/finanze2/dipartimentopolitichefiscali/fiscalitalocale/addregirpef/addregirpef
.php?reg=12, per una comparazione diretta delle addizionali regionali negli anni”.
“La verità – è la conclusione
del presidente della Regione
Molise –, la stanno testando i
nostri contribuenti, chi si agita
per sostenere tesi diverse si
agita per nulla. La riduzione
delle addizionali, lo ripetiamo,
è un passetto importante e atteso, assieme adesso alla sospensione della quota fissa per
le analisi intramoenia”.
Guarracino: “Cattolica,
salvi i 4 centralinisti”
E’ stata una trattativa lunga e complessa quella
che si è svolta tra la UILTuCS Molise e la Direzione della Fondazione di ricerca e cura Giovanni
Paolo II: alla fine il buonsenso ha prevalso.
A fine dicembre era stata resa nota dalla Segreteria della UILTuCS Molise la preoccupante vicenda degli addetti al servizio di centralino e
portierato presso la Cattolica di Campobasso: otto
lavoratori a rischio licenziamento, a causa dell’internalizzazione del servizio. Da quel momento iniziava, a fronte della proroga di due mesi
del contratto degli otto lavoratori, un confronto
tra l’Organizzazione Sindacale e la Fondazione,
confronto, lo si ripete, complicato, avendo come
fine ultimo la salvaguardia dell’occupazione.
Ebbene, oggi non si può non esprimere quanto
meno una parziale soddisfazione per i risultati ottenuti: a fronte della modifica del servizio affidato ad una società esterna, che prevede, oltre al
servizio di centralino notturno, anche altra tipologia di incarico, ben quattro degli otto lavoratori
coinvolti hanno deciso di mettersi alla prova ed
accettare di iniziare tale nuova attività. Non si può
certo biasimare, lo si vuole precisare, la scelta
degli altri quattro addetti, che non se la sono sen-
tita, per situazioni personali e familiari, di affrontare un nuovo tipo di lavoro, quasi esclusivamente notturno.
Così come non si può non gioire per aver ottenuto, pur in un momento di grave difficoltà per il
mondo del lavoro, il risultato di aver garantito a
quattro persone di mantenere l’occupazione: ogni
posto di lavoro salvato è un grande traguardo,
raggiunto con l’impegno di tutti, della UILTuCS
Molise, del Direttore Generale della Fondazione
Mario Zappia e di tutti i lavoratori.
Il prossimo obiettivo della UILTuCS Molise sarà
quello di puntare ad un progressivo ampliamento
dei servizi affidati ai quattro lavoratori, onde migliorare la posizione professionale ed economica
di ciascuno di loro.