Carnevale Rivista 2017_web_estratto

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il Carnevale di
Farinella
2017
carnevalediputignano.it
Rivista ufficiale
Carnevale
di Putignano
del
COSTO € 1,00 | ANNO 0 | NUMERO 0
in attesa di registrazione al Tribunale di Bari
Editore Fondazione Carnevale di Putignano, via Conversano 3/F - Putignano
Il Carnevale
PIÙ LUNGO
d’Europa
Carnevale di Putignano 2017
Il saluto
del Presidente
Giampaolo Loperfido
Presidente Fondazione Carnevale di Putignano
V
eder crescere il Carnevale come se fosse un figlio ribelle è davvero
una bella sensazione. E la crescita non è solo quella dei numeri che
ubriacano di gioia.
La maturità della macchina organizzativa del Carnevale parte dall’impegno
dei maestri cartapestai e dall’evoluzione etica che vivono di anno in anno.
Un tempo si aspettava la sfilata dei carri per cercare la forma ironica assunta dal politico di turno. Satira che non aveva pietà di una politica sempre più
distante dagli uomini. In queste ultime edizioni mi piace sottolineare l’umanizzazione e la deriva sociale assunta dal lavoro dell’intero apparato.
E PER LE TUE PASSIONI.
“I mostri non
sono soltanto
una rievocazione
fiabesca, ma
sono la deriva
anaffettiva che
la nostra società
cerca di imporci”
Sarà che l’input che arriva dalla Fondazione è teso ad innescare un pensiero, una riflessione profonda; sarà che abbiamo una squadra di maestri cartapestai, artigiani della cartapesta, che hanno riscoperto un senso profondo della riflessione, ma oggi il nostro Carnevale non è più soltanto festa e
bagordi, ma si posiziona in Italia come uno strumento di meditazione popolare. E il tema di questa 623a edizione è l’emblema di questo straordinario
percorso che si sta facendo come comunità. I mostri non sono soltanto una
rievocazione fiabesca, ma sono la deriva anaffettiva che la nostra società
cerca di imporci. Ma sono mostri anche i grandi talenti emergenti che siamo riusciti a coinvolgere in una linea editoriale che fa della musica ricercata
una nuova frontiera del coinvolgimento. Ed è un mostro epico anche il Minotauro che ispira le forme d’arte che si snodano nei venerdì dedicati alle
performance teatrali nei vicoli di Putignano.
Il Carnevale sta vivendo un’evoluzione a dispetto di un mondo in cui si perdono i valori e vuole essere uno strumento di coinvolgimento nel piacere
consapevole, che è uno degli elementi che arricchiscono le nuove generazioni e che richiama a un senso di responsabilità i padri.
Vorresti vivere un’esperienza unica in uno skybox allo Juventus Stadium o provare
l’emozione dello spogliatoio nel pre partita? Scegli Enjoy Juventus, la carta prepagata
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estrazioni, a ciascuna di esse prenderanno parte coloro che risulteranno titolari di almeno una delle suddette carte alle seguenti scadenze, a condizione
che la carta risulti attiva e non bloccata: scadenza 1° periodo 31/12/16, estrazione entro il 13/01/17; scadenza 2° periodo 15/01/17 estrazione entro
il 27/01/17; scadenza 3° periodo 19/02/17 estrazione entro il 03/03/17; scadenza 4° periodo 02/04/17 estrazione entro il 14/04/17; scadenza 5° periodo
16/04/17 estrazione entro il 28/04/17; scadenza 6° periodo 30/04/17 estrazione entro il 12/05/17. Ciascun partecipante prende parte all’estrazione per il
numero di Carte di cui sia titolare alla data di scadenza di ciascun periodo e può aggiudicarsi un solo premio nell’arco dell’intero Concorso. Nel corso di
ciascuna estrazione relativa ai periodi 1°, 2°, 3°, 4° e 5° sono messi in palio n. 2 coppie di biglietti in tribuna sponsor allo Juventus Stadium con accesso all’area
hospitality e visita dello Juventus Stadium (si rimanda al regolamento completo per i dettagli); per il 6° periodo in palio n. 4 coppie di biglietti di accesso all’area
skybox allo Juventus Stadium per l’incontro Juventus – Crotone. Montepremi ¤ 7.600,00 IVA esente. Regolamento completo in filiale e su ubibanca.com.
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Storia del Carnevale // LE PROPAGGINI
Carnevale di Putignano 2017
Il saluto
del Sindaco
Domenico Giannandrea
Sindaco di Putignano
U
n patrimonio della collettività al quale dobbiamo
guardare con grande attenzione, per preservarlo e perpetuarlo nel futuro. È questo il Carnevale
di Putignano. Non semplicemente un evento ma uno
stato dell’essere. Perché i putignanesi, si sa, “hanno i
coriandoli nelle vene”. Un’espressione che ripetevano i
nostri nonni e che oggi restituisce il senso di quello che
la grande manifestazione carnevalesca rappresenta
per i cittadini. Una festa contagiosa che riesce a guardare e coinvolgere tutti, dai giovani che hanno voglia di
divertirsi in maniera spensierata a chi ha un approccio
più storico-culturale. A tutti noi il Carnevale offre grandissimi spunti di riflessione e motivi per emozionarci.
Il Carnevale è anche la somma delle competenze e delle specificità di un territorio, legato ai suoi riti e alle sue
tradizioni. Basti pensare alla tradizione dell’artigianato che, mista alla creatività e alla capacità inventiva, a
Putignano si è declinata nella cartapesta e nelle grandi
opere che hanno reso la nostra kermesse conosciuta in
tutto il mondo.
Nel suo aver superato i confini cittadini, la manifestazione carnevalesca più lunga d’Europa è oggi un attrattore riconosciuto. Inserito in un contesto più ampio di
quello locale, può contribuire in maniera determinante
a destagionalizzare i flussi turistici non solo della Provincia di Bari, ma dell’intera Puglia. Per questo motivo
cerchiamo, auspichiamo e sosterremo il più possibile le
forme di collaborazione sinergica con le Istituzioni perché Il Carnevale di Putignano sia al servizio di tutta la
Regione e della collettività intera.
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Il saluto
dell’Assessore
Emanuela Elba
Assessore alla Cultura e Turismo
LE PROPAGGINI
“storie” e metamorfosi
di una festa contadina
testo di Pietro Sisto
I
l Carnevale a Putignano è spettacolo, festa, travolgente divertimento, ma non solo! È un’occasione
unica per scoprire luoghi d’arte inaspettati e poco conosciuti, che impreziosiscono con la loro bellezza il nostro territorio e, in particolare, il nostro borgo antico,
già di per sé autentico gioiello di urbanistica e architettura d’altri tempi. Un’esperienza culturale a tutto tondo
se, alla scoperta dell’arte e della storia, si unisce quella
della gastronomia tipica locale, unica e straordinaria
come in tutta la Puglia! Con orgoglio proponiamo per la
prima volta al pubblico del Carnevale la visita al Museo
Principe Guglielmo Romanazzi Carducci di Santo Mauro, recentemente inaugurato, luogo di grande fascino,
per vivere un vero e proprio salto nella storia tra Otto e
Novecento. Di grande interesse poi, e strettamente legate sul piano tematico al Carnevale, le tre mostre allestite presso la Biblioteca Comunale, un invito a scoprire
altri aspetti della tradizionale lavorazione artigianale
della cartapesta e della pietra locale: “La carta elegante, espressioni in cartapesta da indossare” – personale
di Luigia Bressan, “Maschere apotropaiche” – a cura di
Giuseppe Miccolis, “La mostruosità degli eccessi – The
art of recycling and reuse” – esposizione di abiti realizzati con materiali riciclati, progetto Erasmus+ a cura
del Polo Liceale Majorana Laterza. E infine, il Carnevale
di Putignano che dialoga con l’Europa: sia nella Biblioteca Comunale che nel Museo civico, viene proiettato
il video, di recente presentato alla fiera del turismo
di Madrid, che racconta gli esiti di “Carnval Project”, il
primo progetto di cooperazione europea per lo studio
delle tradizioni carnascialesche europee, tra cui quella
putignanese. Un programma denso di cultura dunque,
che offre esperienze alla portata di tutti e per tutti i gusti. Buona scoperta e ovviamente buon divertimento!
I
l Carnevale di Putignano incomincia ogni anno il 26 dicembre
con il rito delle Propaggini, con una
festa di carattere propiziatorio che
ha le sue radici nel mondo rurale e
contadino e che oggi consiste soprattutto nella recitazione di testi
in vernacolo di carattere satirico:
temi e motivi ricorrenti gli episodi
più importanti dell’anno che si conclude e l’invettiva nei confronti dei
“notabili” del paese e degli amministratori locali.
Si tratta di un rito che è stato oggetto nel corso della seconda metà
del Novecento di una serie di studi da parte di filologi, demologi e
studiosi del mondo antico e delle
tradizioni popolari che ne hanno
sottolineato le origini arcaiche,
secondo alcuni riconducibili ad un
episodio storico/religioso come la
traslazione delle reliquie di santo
Stefano da Monopoli a Putignano
(1394), secondo altri addirittura
ai riti e ai festeggiamenti in ono-
re di Bacco cui farebbero pensare
alcuni elementi messi in scena in
tempi più recenti dai propagginanti (vino, edera, oggetti e allusioni
di carattere sessuale).
In realtà, mentre a tutt’oggi mancano documenti o testimonianze
che possano avvalorare tali interpretazioni, le poche e scarne notizie fin qui ritrovate descrivono un
rito sempre in continua, profonda
trasformazione sia per la presenza
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Storia del Carnevale // LE PROPAGGINI
Carnevale di Putignano 2017
di protagonisti socialmente e culturalmente diversi sia per i simboli
e i significati che lo accompagnano.
Nella Statistica di Putignano di
Vitangelo Morea (1832) si legge
che la “mascherata agricola” consisteva nella messa in scena in
ambiente urbano (e perciò chiaramente carnevalesca) dei principali lavori agricoli: “Il primo giorno
dopo il S. Natale si apre Carnevale
in Putignano, con una mascherata
agricola assai singolare. Essa consiste in bande di maschere vestite
da agricoltori, co’ rispettivi utensili che girano le strade del paese,
fingendo eseguire i loro campestri
lavori ora zappando, ora piantando
alberi, viti, rapeste, finocchi, carote ecc. ora inaffiando, ora mietendo, ora facendo merenda, ora cantando ecc. E così menano allegra e
divertita la giornata”. Si trattava,
insomma, di un rito che non aveva
ancora nella vite (ceppòne) una
tale rilevanza da dare il nome alla
mascherata: il termine prebbàscene (propaggini) sarebbe pertanto
riferibile a tempi più recenti e comunque successivi ai primi decenni dell’Ottocento.
In un documento del 1826 conservato nell’Archivio Comunale si
legge che in quell’anno gli amministratori locali furono costretti a
proibire le “maschere con zappe
ed altri strumenti di ferro in tutto il
tempo di carnevale di ciascun anno
e precisamente nel giorno di S.
Stefano” non solo per i danni provocati alle “basolate” ovvero alle
strade ricoperte di “chianche”, ma
soprattutto per il ripetersi di furti
ed episodi di violenza che avevano raggiunto il culmine dell’efferatezza nell’omicidio di un tale
Michelangelo Contegiacomo, “ammazzato da una maschera”. Veniva
inoltre proibito agli individui non
muniti di permesso rilasciato dal
sindaco di camminare mascherati
nelle strade del paese durante le
ore notturne e soprattutto di salire
nelle case “col pretesto di ballare e
divertirsi”.
Il documento approvato dai decurioni, insomma, trasmette un’immagine della festa profondamente
diversa da quella del secondo Novecento osservata dagli studiosi
che hanno insistito sulla presenza
di una “vecchia” che apriva il corteo
o di “massari”, musicanti e poeti
estemporanei circondati da grappoli di uva, rami di edera e “zucche
di forma oblunga”. Inoltre non si fa
alcun riferimento alla recitazione
di versi o all’impiego di strumenti
musicali: la “maschera colle zappe”, anzi, doveva avere un volto
così sinistro e violento da indurre
le autorità cittadine a decretarne la proibizione. Viene perciò da
pensare che la “violenza verbale”
che ha caratterizzato le propaggini
del secolo XX e dei primi anni del
XXI non sia altro che la “versione”
molto più rassicurante e sbiadita
di un rito che trasformava zappe e
arnesi di ferro dei contadini in vere
e proprie armi di cui servirsi per
compiere intimidazioni, misfatti e
delitti di ogni genere.
Dalle Memorie di Giovanni Casulli (manoscritto risalente alla fine
dell’Ottocento, conservato nella
Biblioteca Comunale di Putignano) emerge invece una diversa
fisionomia della festa del 26 dicembre, comunque molto più vicina a quella tramandataci dalla
recente tradizione storiografica
nonché all’immagine che tuttora
sopravvive: il rito consisteva, infatti, nell’“andarsi in maschera pel
paese piantandosi le vigne”. Ma le
Propaggini subiscono trasformazioni ancora più rilevanti nei primi
decenni del Novecento soprattutto
ad opera di quelli che sono i nuovi
protagonisti della festa (in particolare artigiani e piccoli commercianti). Negli anni del Fascismo, poi,
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alcuni propagginanti (Pietro Calisi,
“A Farnòdd”, e Pietro Galluzzi, “U
Triestìn”) agli abiti contadini preferiscono frack e bombette e utilizzano per l’occasione lussuose carrozze. Mentre la Pro Loco sostiene
la festa con una gara a premi, i temi
trattati dai propagginanti non riguardano solo episodi e protagonisti del paese, ma anche eventi
nazionali ed internazionali (per es.
la guerra coloniale in Etiopia). Nel
1937 in un resoconto giornalistico
apparso sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” si parla della manifestazione come di una notevole “attrattiva turistica” al servizio dello
sviluppo economico e sociale della
comunità che può avvalersi anche
della scoperta delle Grotte carsiche
(1931) in via Turi: “La manifestazione folkloristica di quest’anno
ha richiamato a Putignano molti
forestieri, che hanno anche avuto
occasione di ammirare oltre che lo
spirito arguto e intelligente del po-
polo l’attività industriale della simpatica cittadina pugliese, che si è
accresciuta, da diversi anni, di una
nuova attrattiva turistica, per le
sue grotte meravigliose, che riproducono in miniatura l’interessante
fenomeno carsico delle grotte di
Postumia”.
Tutto il resto è “storia” più recente:
storia ancora e sempre di trasformazioni, se non di vere e proprie
metamorfosi che forse servono a
comprendere da un lato quanto il
paese sia cambiato nel corso del
tempo, dall’altro come proprio l’avvicendarsi sulla scena di protagonisti sempre nuovi e diversi abbia
aiutato questo “misterioso”, antico
rito a non essere travolto e cancellato da quelli sicuramente più invasivi e spettacolari della Modernità.
Foto delle Propaggini degli anni
Settanta di V.M. Spera (archivio P. Sisto)
Foto a colori di 2C T. Coladonato
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