QUOTIDIANO SANITA

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Giovedì 02 MARZO 2017 Incontinenza urinaria e presidi assorbenti. Come
gestire al meglio i bisogni di assistenza In Italia sono 4,5 milioni le persone che ne soffrono. Il modello proposto da
FederAnzian si basa su un Accordo Quadro con i produttori, con la definzione di un
prezzo degli ausili specifico per il Ssn e assegnando un budget individuale al
paziente correlato al livello di gravità della sua condizione. A differenza dell’attuale
sistema caratterizzato da un tetto di spesa indistinto a prescindere dalle condizioni
dell’assistito. LO STUDIO Dall’universalismo mancato all’eterogeneità in termini di canale distributivo inter e intra Regioni, dall’assenza di
standard nazionali per la definizione della qualità dei prodotti all’assenza di un approccio sistemico.
Sono queste le criticità dell’attuale modello di gestione dell’incontinenza urinaria trattata con presidi assorbenti
a livello nazionale e regionale emerse dalla ricerca condotta dal Cergas Bocconi in collaborazione con Senior
Italia FederAnziani, presentata oggi al Ministero della Salute.
Un studio che ha avuto l’obiettivo di mappare il modello di gestione, valutarne la rilevanza sotto il profilo
sociale, psicologico ed economico e analizzare i punti di forza e di debolezza che lo caratterizzano. L’analisi ha
seguito un approccio “patient oriented”, proprio nell’ottica di comprendere quali bisogni siano espressi dal
paziente incontinente e quali modalità di risposta egli possa trovare dentro e fuori il sistema.
I numeri. In Italia sono 4,5 milioni le persone che soffrono di incontinenza urinaria, pari al 7,8% della
popolazione. L’Ssn eroga il 66% degli ausili assorbenti complessivamente scambiati sul mercato, con un
investimento di 355,1 milioni di euro, pari al 56% della spesa totale. La spesa out of pocket, invece, pari al 44%
del totale della spesa per ausili assorbenti, è pari a 283,1 milioni di euro.
“Le persone affette da incontinenza stabilizzata – sottolinea una nota di Senior Italia FederAnziani – hanno
diritto di accedere agli ausili assorbenti, e proprio su questi si focalizza la ricerca, che offre una chiave di
lettura dell’organizzazione dell’attuale sistema di gestione sia a livello nazionale, sia a livello regionale.
Dall’analisi emerge una significativa eterogeneità sotto il profilo dell’organizzazione del sistema regionale, delle
modalità di distribuzione, della libertà di scelta concessa al paziente rispetto ai presidi”.
Le criticità riscontrate, suggerisce Senior Italia FederAnziani “possono essere affrontate ripensando al modello
nel suo complesso con l’obiettivo ultimo di raggiungere un adeguato livello di equità d’accesso e fruizione ai
pazienti, garantendo loro libertà di scelta e un livello qualitativo degli ausili che corrisponda ad un’elevata
soddisfazione del paziente". È in quest’ottica che il modello proposto individua nell’Accreditamento di più produttori di ausili per
incontinenza secondo criteri generali, speciali e qualitativi (accordo quadro), il processo di accreditamento
ottimale per definire soggetti eleggibili e segnala la necessità di definire ex­ante un prezzo degli ausili,
specifico per il Ssn, assegnando un budget individuale al paziente correlato al livello di gravità della sua
condizione (a differenza dell’attuale sistema, spesso caratterizzato da un tetto di spesa indistinto a prescindere
dalle condizioni dell’assistito). Centrale inoltre il tema dell’individuazione di criteri per definire la qualità dei prodotti, che il lavoro propone
grazie al contributo di alcuni esperti del settore. In maniera complementare, separare le competenze
dell’accreditamento coerentemente ai livelli istituzionali coinvolti e creare un sistema informativo in grado di
monitorare e controllare i flussi dei consumi (permettendo una pianificazione quantitativa degli obiettivi e
accrescendo la capacità di controllo su capacità ed efficacia del sistema) rappresentano altri due punti cardine.
Essenziale è l’elemento che riguarda poi la possibilità per il cittadino di dialogare con il sistema: l’attività di
counselling è troppo spesso carente, considerando la rilevanza psicologica e sociale della problematica. Per
questo motivo è impossibile immaginare un modello di gestione della problematica che non internalizzi una
figura che dia supporto al paziente o alla sua famiglia.
“I pazienti trarrebbero vantaggio dall’implementazione di un simile modello – dichiara Roberto Messina,
Presidente Nazionale di Senior Italia FederAnziani – Il momento è il più adatto per un ripensamento delle
logiche di funzionamento del sistema, specialmente alla luce dell’inarrestabile processo di invecchiamento
della popolazione che richiede una risposta sempre più efficace ai bisogni della persona incontinente,
onorando la centralità del ruolo che l’universalismo riveste nel sistema di welfare e di tutela della salute del
nostro Paese”.