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Giovedì 2 Marzo 2017
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Poletti vuole vietarlo alle imprese, Alfano si oppone e chiude Ncd: né col Pd né con Salvini
Il voucher divide pure il governo
Consip, dopo l’arresto di Romeo M5s attacca Renzi
DI
FRANCO ADRIANO
È
il tema del lavoro a far
tremare il governo di
Paolo Gentiloni. Il
ministro Giuliano
Poletti, chiamato a disinnescare la bomba del referendum sui voucher, voluto
dalla Cgil, dati alla mano
sulle irregolarità che sono
state registrate, ha accolto la
tesi sindacale: no all’utilizzo
di questo strumento da
parte delle imprese che
devono accedere esclusivamente ai contratti. Sì,
solo per piccoli lavoretti
commissionati da singoli
e famiglie. Una posizione
che ha fatto inalberare i
centristi della maggioranza di Area popolare,
capitanati dalle dichiarazioni del deputato
Sergio Pizzolante e
degli ex ministri Maurizio Lupi e Maurizio
Sacconi, tutti convinti
che i voucher siano serviti e servano ancora a
combattere il lavoro nero
e dunque su questo terreno il governo non dovrebbe inseguire la Cgil.
Maggioranza spaccata,
dunque, su una questione non da poco. Con il leader dei centristi Angelino Alfano che proprio ieri
ha annunciato lo scioglimento
di Ncd, il prossimo 18 marzo,
per aggregare tutti coloro che
si riconoscono nel Partito popolare europeo in Italia. Né
con Matteo Salvini nè con
il Pd di sinistra, è lo slogan
scandito dal Tg1 che realizza
una nuova corrispondenza,
per ora non dichiarata ma
piuttosto evidente, con Forza
Italia e con Silvio Berlusconi. I segnali di un percorso di
riavvicinamento a tappe sono
molteplici: ieri, per esempio, il
gruppo della Camera di Forza
Italia ha diffuso l’invito per
una presentazione di un libro
su Donald Trump che prevede un faccia a faccia tra Alfano e Mara Carfagna.
Poletti: voucher irregolari
in più di 2mila imprese
«Io penso che vadano modificati perché aver eliminato
la locuzione di lavoro occasionale ha prodotto che l’unico
vincolo è restato quello della
quantità, e questa situazione
ha reso lecito un utilizzo che
non è giusto né logico». Colpa
dei governi Monti e Letta»,
secondo Poletti, mentre i governi Renzi e Gentiloni non
hanno «mai compiuto atti
che ampliassero la facoltà di
utilizzo dei voucher». Anzi, il
ministro ha sottolineato che è
stato fatto «esattamente l’opposto», dato che «ne abbiamo
vietato l’uso negli appalti e
ne abbiamo definito la tracciabilità». Dai dati presentati
sull’attività di vigilanza svolta dal Ministero del Lavoro
emerge che nel corso del 2016
sono stati accertati 2.700 casi
di utilizzo improprio dei voucher, che in 1.638 casi erano
usati per coprire il lavoro
nero. «Nessuno si sogni di
spostare a sinistra l’azione
del governo: riforme come
il Jobs Act, i voucher, l’abolizione dell’Imu sulla prima
casa e sulle aziende agrico-
tro tema oggetto del quesito
referendario.
Consip, arrestato Romeo,
M5s attacca Renzi
Nell’ambito dell’inchiesta
sulla Consip (la centrale per
gli acquisti di beni e servizi del
Tesoro) ieri è stato arrestato
per corruzione l’imprenditore
Alfredo Romeo. È accusato
dalla Procura di Roma di aver
Vignetta di Claudio Cadei
le, l’abbassamento dell’Ires,
l’innalzamento dell’uso del
contante stanno, anche se
ancora troppo lentamente,
dando i loro frutti», ha attaccato Maurizio Lupi. «C’è
qualcuno che vuole assumersi
la responsabilità di cambiare strada vanificando tutto
questo? Lo vuole il Pd? Ce lo
chiede l’Europa? Noi di Area
popolare certamente no».
«Nel comitato ristretto sui
voucher ho espresso il mio parere contrario sulle linee per
il testo unico derivante dalle
proposte Pd-M5S- Forza Italia», ha ribadito il capogruppo
di Area popolare in Commissione lavoro, Sergio Pizzolante, «è questa un’alleanza
che demonizza le imprese e
condanna i lavoratori al sommerso». Ma a far temere per
le sorti del governo Gentiloni
è soprattutto il giudizio della commissione Lavoro del
Senato Sacconi pronto a far
saltare l’eventuale inciucio
che si potrebbe realizzare
alla Camera: «Il Comitato
ristretto sui voucher in seno
alla commissione Lavoro della Camera ha concluso i suoi
lavori con una aberrante soluzione incredibilmente condivisa non solo dalla sinistra
ma anche da Forza Italia. Limitare l’uso dei voucher alle
famiglie e alle imprese con
un solo dipendente significa
non conoscere il mercato del
lavoro». E la prossima settimana sarà incardinata anche
la proposta sulla responsabilità solidale negli appalti, al-
corrotto a partire dal 2012,
Marco Gasparri, dirigente
Consip. la prova consisterebbe in 100mila euro di trasferimenti. L’arresto di Romeo è
relativa al troncone di indagine sorto a Napoli e trasferito
a Roma per competenza, nel
quale risultano indagati per
traffico di influenze illecite
anche l’ex parlamentare di
An, Italo Bocchino, assieme
a Tiziano Renzi, genitore
dell’ex premier («Nessuno mi
ha promesso soldi»), nonché
dell’imprenditore del settore
farmaceutico Carlo Russo.
E per rivelazione del segreto
d’ufficio e favoreggiamento
Luca Lotti, già sottosegretario alla presidenza del consiglio, attualmente ministro
dello Sport, il comandante
generale dell’Arma dei carabinieri Tullio Del Sette, e
il comandante della Toscana
dei carabinieri Emanuele
Saltalamacchia. Secondo gli
inquirenti Romeo puntava ad
aggiudicarsi almeno un lotto
da 143 milioni di euro (dei 18
messi in gara) per l’affidamento di servizi in una serie
di palazzi istituzionali della
capitale. Dura la reazione
sulla vicenda di M5s. «L’arresto dell’imprenditore Romeo,
in merito all’inchiesta Consip,
se possibile, getta un’ombra
ancora più pesante e inquietante sul giglio magico, e pone
molti interrogativi su cui la
famiglia Renzi, il ministro
dello Sport e tutto il Pd non
possono più far finta di niente», hanno scritto in una nota
i deputati M5s. «Renzi era a
conoscenza dell’inchiesta, così
come riportato da alcuni organi di stampa? Ne ha parlato
con il padre Tiziano, indagato per concorso in traffico di
influenze? L’ex presidente del
Consiglio e’ stato informato
dal fedelissimo Lotti, anche
lui coinvolto nell’inchiesta
per favoreggiamento? Nel Pd
chi era a conoscenza dell’inchiesta sull’appalto più grande d’Europa? Questo
silenzio di Matteo
Renzi e di tutto il Pd
è grave, ed assomiglia
molto ad un ammissione di colpa», hano
concluso. «Al di là degli aspetti giudiziari
sui quali farà luce la
magistratura, qui c’è
un problema politico
enorme», ha incalzato il vicepresidente
della Camera Luigi
Di Maio. Romeo, «finanzia la Fondazione
di Renzi con la quale l’ex premier sta
girando per la campagna elettorale per
le primarie del Pd».
«Magari», ha proseguito, «non ci saranno risvolti penali ma
politici sì, visto che
sono coinvolti il padre
di Renzi e il suo braccio destro». «Sono tranquillissimo»,
ha chiosato il ministro dello
Sport Lotti.
Scontro Pd-M5s sulle
pensioni dei parlamentari
Tuttavia, Di Maio è principalmente impegnato sul tema
delle pensioni dei parlamentari. «M5s porterà la gente in
piazza, ma certo. Se capiamo
già la settimana prossima
che gli altri partiti vogliono
fare melina, noi cominciamo a indire adesso per il 15
settembre la manifestazione
perché è veramente una cosa
allucinante», ha minacciato
il vicepresidente della Camera. Peraltro i grillini hanno subito un duro attacco
verbale nella conferenza dei
capigruppo di Montecitorio. Il
presidente dei deputati di Ap,
Lupi «ha pronunciato parole
gravi contro di noi», ha denunciato il capogruppo 5Stelle, Vincenzo Caso. «Stop ai
vitalizi parlamentari o sarà
l’armageddon dei partiti», ha
assicurato il vicepresidente
della Camera.
Orlando mette sotto
torchio il giudice che ha
condannato la Lega
Il ministro della Giustizia,
Andrea Orlando, ha riferito
di aver avviato «accertamenti»
sul caso del giudice del Tribunale civile di Milano, Martina Flamini, che ha condannato la Lega Nord a versare
a due associazioni 5mila euro
per l’uso «discriminatorio» del
termine «clandestini» riferito
a richiedenti asilo, in manifesti affissi a Saronno nel
luglio scorso. «La sentenza
del giudice Martina Flamini
è stata del tutto fuori luogo
e fuorilegge. A confermarlo è
anche la decisione del ministro Orlando che ha accolto
le nostre richieste e ha predisposto accertamenti sulle
partecipazioni in qualità di
relatrice della stessa Flamini alle conferenze dell’associazione che ha denunciato
la Lega per aver utilizzato
la parola clandestini», ha
ringraziato il presidente dei
deputati della Lega Massimiliano Fedriga. Il Guardasigilli, impegnato nella
campagna Pd sulle primarie
ieri si è distinto anche per il
suo attacco a Michele Emiliano cui ha dato del populista: «Il fatto che possa
tornare a fare il magistrato
dopo essersi occupato di politica, facendo anche il presidente di Regione, lo trovo
allarmante».
PILLOLE
di Pierre de Nolac
Pd, a Napoli scoppia il
caso del tesseramento.
Sempre meglio che il
Vesuvio.
***
Romeo arrestato.
E’ un cognome che piace ai
magistrati.
***
Biotestamento, la legge
in parlamento.
Tanti onorevoli sanno che
non verranno rieletti.
***
Voucher verso una
riforma.
Anzitutto ci vuole una
parola italiana.
***
Pinotti: “Nasce il
Pentagono italiano”.
C’è già il palazzo Farnese
di Caprarola.
***
Francia, Fillon
convocato dai pm.
L’Europa è unita dalla
magistratura.
***
Giustizia Usa contro i
motori diesel.
Da loro la benzina costa
poco.