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03 marzo 2017 delle ore 07:01
Fino al 17.III.2017
Mario Milizia, Controcuore
VIASATERNA Arte Contemporanea, Milano
Il 24 gennaio scorso ha inaugurato
"Controcuore", prima mostra personale di
Mario Milizia presso i bellissimi spazi di fine
Ottocento di VIASATERNA, a pochi passi
dalla stazione di Cadorna. Ma non cercate sulla
mappa Via Saterna! Non la trovereste: si tratta
infatti di una strada immaginaria descritta da
Dino Buzzati tra le tavole di "Poema a Fumetti”
(1969, edito da Arnoldo Mondadori), in cui
descrive un mondo destabilizzante, dove si
intrecciano elementi reali e fittizi, a tratti
onirici. Ed è proprio da quest’immaginario che
nel 2015 prende il là l’ideazione della galleria
da parte di Irene Crocco, in collaborazione con
il team Fantom, collettivo nato tra Milano e
New York nel 2009 - costituito da Selva Barni,
Massimo Torrigiani, Francesco Zanot, Didier
Falzone e Ilaria Speri - che ne cura la
programmazione. A partire da uno specifico
interesse per la fotografia, VIASATERNA
esplora le numerose espressioni della ricerca
artistica contemporanea. Questo progetto
espositivo viene interamente dedicato a
Milizia – classe 1965 – artista polimaterico che
vive e lavora nella città meneghina, dove ha
esposto in diverse gallerie e spazi pubblici,
come – per citarne alcuni – il PAC Padiglione
d’Arte Contemporanea, Marsèlleria e la
Galleria Massimo de Carlo. La mostra pensata
entro i vasti spazi della sede di via Leopardi –
ben 450 mq articolati su due livelli - vuole
essere la summa di un percorso artistico che
affronta momenti e tecniche molto differenti tra
loro. Ma perché Controcuore? Il suggestivo
nome trova le sue origini nello strumento di
ghisa posto tra la bocca del camino e la sua
cornice – un elemento decorativo dunque, ma
anche di protezione, raccordo e adattamento –
che dà il senso contro-verso alla poetica
dell’esposto.
Ne troviamo un esempio reinventato, una
scultura nata in collaborazione con la Fonderia
Battaglia, che mostra degli elementi visivi
contrastanti, provenienti da diverse culture.
Inoltre Controcuore è anche il titolo del libro
contenente alcune sue vecchie poesie - scritte
dopo aver fatto un’analisi del DNA tramite il
Geneographic Project, al fine di ricostruire le
sue antiche origini che si sono svelate greche,
portoghesi e spagnole. Utilizzando il
linguaggio delle sue terre d’origine, riscrivendo
e ritrovando così – come spesso accade quando
si gioca con le parole – un nuovo significato. Il
tutto è reso ancora più esplicito dalla
realizzazione di sette arazzi, sui quali sono
tessuti i versi, scomposti tramite la tecnica
dadaista del cut-up, che prevede di tagliare
fisicamente un testo scritto, lasciando intatte
solo parole o frasi, mischiandone in seguito i
vari frammenti e ricomponendo così un nuovo
testo che, senza filo logico e senza seguire la
corretta sintassi, mantiene pur sempre un senso
logico, anche se a volte di difficile
comprensione.
È da provarsi se ciò sia segno di un cielo a lungo
sereno. Disegno due semicerchi che quasi
disgiungono un punto. E dato che ciò è vero, mi
attendo tempeste ed un vento violento.
A questi, l’artista affianca numerosi lavori
pittorici di piccole dimensioni, utilizzando
immagini di opere di artisti spagnoli ritagliate
dal catalogo del Museo Thyssen di Málaga,
sulle quali stende a pennellate piatte e dense una
miscela tra bianchetto e smalto per unghie,
procedendo così sempre per un lavoro di
stratificazione e di frammentazione. Con il suo
enigmatico modo di operare, scopriamo la
direzione dello sguardo di Milizia: è un
procedimento a ossimoro, perché fatto sia di
sottrazioni sia di sovrapposizioni. Infine,
troviamo l’ennesimo elemento discordante: una
scultura architettonica lignea; a tratti sembra
cercare di riprodurre un’architettura di stampo
neoclassico, togliendo però la funzionalità
dell’utilizzo: una struttura troppo piccola per
poter essere vissuta e troppo grande per poter
essere definito modellino. L’elemento ricorrente
in tutta la mostra è una vorace ricerca inquieta
e dinamica della scoperta, della novità,
dell’analisi ingegneristica del dettaglio, dove il
frammento diviene punto di raccordo con il filo
il-logico del creare, passando per il linguaggio
visivo, quello estetico e concettuale, spingendosi
"fino alla periferia del caos, ma senza mai
perdere la disciplina dell’analisi”.
Micol Balaban Mostra visitata il 24 gennaio
Dal 25 gennaio al 17 marzo 2017 Mario Milizia,
Controcuore VIASATERNA Arte Contemporanea
Via Leopardi, 32, 20123, Milano Orari: da
lunedì a venerdì dalle 12:00 alle 19:00 Info:
[email protected]
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