i giusti nazioni largo

Download Report

Transcript i giusti nazioni largo

5 marzo 2017
Ravenna Celebra I GIUSTI
Tra le NAZIONI Ravennati ed i SOCCORRITORI I NON EBREI Che SALVARONO EBREI IN PROVINCIA DI RAVENNA 1943‐1945 LARGO DEI GIUSTI tra le Nazioni‐Ravennati- (Viale Santi Baldini)‐Ravenna
Il
-Il
Largo
Giardino
dei
Giusti
denominato
Ravennati
“Il
Largo”
Il giardino di Ravenna dedicato ai Giusti Ravennati vuole essere un memoriale ai
difensori dei genocidi . Ispirandosi al giardino e Museo YAD VASHEM di
Gerusalemme nasce per onorare le persone della nostra provincia che negli anni 1943-1945 con le loro azioni
si sono opposte a qualsiasi genocidio. Il giardino dedica una specifica targa,raggruppandovi i nomi degli 11
nostri concittadini, riconosciuti dalle più alte autorità Israeliane , che ,con slancio spontaneo e senza secondi
fini , si impegnarono in prima persona con prove di coraggio disinteressato e di civile solidarietà umana per
sottrarre alle persecuzioni razziste intere famiglie di Ebrei, salvandoli dalla Shoah. Ognuno di loro sarà
ricordato assieme agli altri nella targa all’inizio ed al termine del ”LARGO
dei GIUSTI “.
– I Lecci - Ai piedi degli 11 alberi di lecci prescelti ,particolari paletti in parte interrati riporteranno singole
Targhette con impresso il riferimento “ ad personam” dei nostri Eroi riconosciuti a Gerusalemme,affinchè ad
ogni persona riconosciuta “Giusta” nella pratica della tradizione ebraica si indica il desiderio di ricordo
eterno per una persona cara.
-I Lecci dedicati
ai SOCCORRITORI Un evento assolutamente innovativo nell’ambito della distribuzione di riconoscimenti
fortemente voluto dal Circolo Culturale “Garibaldi tra terra e mare” proponente ,ed entusiasticamente
accettato dal Comune di Ravenna è l’ inserimento delle persone maggiormente impegnate ad offrire la loro
incondizionata collaborazione tesa al salvamento degli ebrei perseguitati: i soccorritori ! Non
hanno avuto un dossièr a loro intestato dallo Yad Vashem ,quindi non il riconoscimento
ufficiale . Pur conoscendo i famigerati bandi del Feldmaresciallo tedesco,Albert Kesserlin, e
delle ordinanze della polizia fascista,che comminano la pena di morte a tutti coloro che prestano
assistenza agli ebrei mettono a repentaglio la propria incolumità individuale e quella delle loro
famiglie dando un sostegno determinante. Queste famiglie , ed alcune Istituzioni laiche e
religiose compiono una scelta di alto valore cristiano, civile ed umano preferendo assistere
perseguitati piuttosto del quieto vivere e della tranquillità familiare. Normale, quindi che queste
persone, ben oltre il centinaio in tutta la provincia , venissero non solo ricordate iscrivendo i loro nomi, ma
avendo il loro operato accresciuto il prestigio della comunità Ravennate, fosse tributato un doveroso
riconoscimento ufficiale: altri 3 Lecci saranno a loro dedicati dal Comune di Ravenna, iscrivendo nelle
targhette un gruppo di circa quaranta nomi per ogni albero a loro dedicato. Un debito di riconoscenza , un
messaggio positivo da tramandare ai posteri ; Lecci anche per loro , e, come indicato dalla tradizione
ebraica” ad ogni persona accostata all’albero si vuole indicare il desiderio di ricordo eterno per una
personacara Comitato d’onore Cerimonia dei “GIUSTI tra le Nazioni –Ravennati”
‐Il Prefetto di Ravenna‐Francesco Russo ‐Il Sindaco di Bagnacavallo‐Eleonora Proni ‐Il Sindaco di Cotignola - Luca Piovaccari ‐Il Sindaco di Ravenna ‐Michele de Pascale ‐Il Rabbino Capo Comunità Ebraica di Ferrara- Luciano Meir Caro ‐Il Presidente Prov.le ENDAS di Ravenna - Fabio Gardella ‐Il Presidente Coop Ormeggiatori di Ravenna- Cap.no Mauro Samaritani ‐Il Presidente Fondazione CARISP di Ravenna -Ernesto Giuseppe Alfieri ‐Il Presidente Fondazione CARISP e Banca Monte di Lugo ‐Raffaele Clò ‐Il regista Fabrizio Varesco ‐Il Direttore Museo Ebraico di Bologna - Vincenza Maugeri ‐Il Presidente Comitato amicizia Italia -Israele di Ravenna -Gregorio Caravita ‐La Dirigente Uff. Scol. RER di Ravenna -Agostina Melucci ‐L’Esecutore Direttore Concerto Musicale- Michele Carnevali ‐La Direttrice Coro “G.Gaudenzi”- Gori Catia ‐Il Presidente Museo del Risorgimento di Ravenna - Giannantonio Mingozzi
Il Saluto delle Autorita’
Il Vicesindaco di Ravenna La ‘silenziosa’ rete di salvataggio messa in piedi da Vittorio Zanzi, di Cotignola, per salvare gli ebrei dalle truppe naziste, è uno dei migliori esempi dello spirito di solidarietà che da sempre caratterizza i cittadini delle nostre terre. Ravenna ha voluto valorizzare il ricordo dei Giusti ravennati scegliendo per questo uno dei luoghi più evocativi della città, gli splendidi Giardini pubblici dietro la Loggetta Lombardesca. Ognuno degli undici lecci sui quali saranno affisse le targhe a ricordo degli undici Giusti, rappresenta il segno indelebile che queste persone, difensori e soccorritori, hanno lasciato nella storia. Noi ravennati, che veniamo da una grande tradizione di accoglienza, non possiamo non essere in prima fila nell’esprimere a loro la nostra gratitudine e nel rinnovare la nostra vicinanza al popolo ebraico. Non dimentichiamo che anche grazie al coraggio della Brigata ebraica, i cui soldati possono essere commemorati al cimitero militare di Piangipane, la città di Ravenna venne liberata dal nazifascismo. Eugenio Fusignani – Vicesindaco di Ravenna Il Sindaco di Bagnacavallo
Accanto ai cinque Giusti Riconosciuti, Antonio Dalla Valle e i membri della famiglia Tambini, a Bagnacavallo molte altre famiglie diedero asilo durante la seconda guerra mondiale a cittadini ebrei, rischiando la vita o la deportazione. Oggi la nostra città, così come avvenne quando nel 2012 dedicammo ai Giusti un parco progettato dagli studenti della Consulta, è orgogliosa e felice di ricordare quella eccezionale normalità. Una “normalità” che ha contraddistinto anche la nostra provincia e la nostra regione grazie a moltissime persone che hanno salvato vite mettendo in gioco le proprie perché era giusto farlo. Un atteggiamento semplice e al tempo stesso di assoluto sacrificio e pericolo che le ragazze e i ragazzi che scopriranno le targhe del nuovo Largo dei Giusti tra le Nazioni a Ravenna sanno sentire e condividere prima e meglio di noi. Per questo è naturale affidare a loro la nostra migliore memoria. Eleonora Proni ‐ Sindaco di Bagnacavallo Il Sindaco di Cotignola Il legame tra Cotignola e i Giusti tra le Nazioni è una storia di eroismo ,di coraggio e di amore incondizionato, che ha visto un’intera comunità mettere in atto ,durante il secondo conflitto mondiale , una vera e propria rete di solidarietà, capace di sottrarre alle persecuzioni razziali intere famiglie di ebrei e di dare rifugio a numerosi perseguitati politici e sfollati.Ben 41 ebrei italiani trovarono nel nostro piccolo paese accoglienza e rifugio ,merito di una organizzazione che coinvolse l’Amministrazione comunale con il commissario prefettizio Vittorio Zanzi e la moglie Serafina , e l’artista Luigi Varoli assieme alla moglie Anna:grazie a loro e intorno a loro ,si sviluppò una struttura che vide collaborare con profondo coraggio e forte determinazione tanti cotignolesi ,tutti mossi dall’altruismo e dal radicamento al territorio. Uomini e donne che hanno rischiato la vita aprendo le porte delle loro case a persone perseguitate,proteggendole per settimane ,talvolta per mesi.Una storia che deve essere continuamente raccontata ,anche attraverso luoghi simbolo come quello che inauguriamo qui a Ravenna ,per far si che questi gesti di altruismo incondizionato non vengano mai dimenticati e siano sempre da esempio per tutte le generazioni. Luca Piovaccari - Sindaco di Cotignola Il Saluto della Comunià Ebraica Caro Lidiano, come da Lei immaginato non mi sarà possibile essere presente alla cerimonia trattandosi della giornata del Sabato nella quale mi è impossibile viaggiare. Porti la mia totale adesione alla manifestazione Ovviamente è autorizzato a ad immettere nella brochure l'articolo in oggetto. Ma è proprio impossibile spostare alla domenica? Un caro saluto. Luciano Caro (Rabbino di Ferrara,Rav Luciano Meir Caro ) Contenuto della presente Brochure: ‐Gli Ebrei in Italia dalla Emancipazione alla Persecuzione. ‐L’evento Razziale (‐ applicazione Leggi Razziali ‐Campi di Concentramento) ‐ Il Soccorso ( I luoghi di Rifugio‐I giusti ed i collaboratori/soccorritori in Romagna‐a Bagnacavallo‐a . ( Cotignola‐Bellaria‐ a Ravenna ) ‐Le testimonianze ( di Italiani‐ di ebrei) ‐I Riconoscimenti (ai Giusti ed ai Soccorritori ) Gli Ebrei in Italia dalla emancipazione alla persecuzione
La promulgazione dello Statuto Albertino nel marzo 1848 da parte di Re Carlo Alberto di Savoia , che sanciva per la prima volta la piena emancipazione civile degli ebrei nel Regno di Sardegna e Piemonte , fu un fondamentale punto di svolta nella storia dell’ebraismo italiano.Successivamente , con le guerre le lotte del periodo Risorgimentale e il conseguente processo di Unificazione , l’emancipazione fu automaticamente estesa anche a tutti gli ebrei residenti nella penisola.Con l’Unità ,dal 1860 gli ebrei si videro impegnati assieme e al pari dei concittadini non ebrei nella costruzione della Nazione Italiana:integrati nella società civile,poterono, accedere al mondo delle professioni e dell’educazione , ai diversi settori dell’economia , all’esercito ,all’amministrazione e alla politica. Un nuovo impulso si registrò anche nell’incremento della popolazione ebraica italiana: da circa 35.000 ebrei al momento dell’Unità si passò a 48.032 in base al censimeto dell’agosto 1938 circa l’1% della popolazione totale). La vittoria del fascismo nel 1922 non mutò inizialmente il rapporto tra ebrei e non ebrei.L’antisemitismo , infatti ,on fu dapprincipio un elemento centrale dell’ideologia e del progetto fascista , come invece lo fu per il nazismo. Solo apartire dal 1934 ,il mutamento del quadro politico internazionale rese l’antisemitismo un tema di primo piano per la dittatura fascista. Tra il 1936 e il 1938 si scatenò una massiccia campagna antiebraica sulla stampa italiana:gli ebrei venivano dipinti come nemici dell’Italia e del fascismo, infidi , ladri , sfruttatori. L’antisemitismo politico si intrecciò con un razzismo biologico basato sulla “ difesa della razza “ avviata dopo la conquista dell’impero e con il processo di formazione “dell’uomo nuovo fascista”.In questo contesto si innesta la politica persecutoria fascista ,che fu decretata dai provvedimenti legislativi del settembre‐novembre 1938: essi impedirono agli ebrei di partecipare alla vta sociale del Paese ,riducendo gli ambiti nei quali potevano operare, li privarono all’accesso all’istruzione ,provocarono l’espulsione degli ebrei stranieri. Con lo scoppio della guerra e la partecipazione italiana al fianco della Germania (giugno 1940) . la situazione degli ebrei andò peggiorando :nuove vessazioni si aggiunsero alle già gravi restrizioni imposte alla loro vita.Iniziarono gli internamenti degli ebrei stranieri e degli ebrei italiani antifascisti.Dopo armistizio dell’8 settembre 1943 e con l’occpazione militare tedesca che seguì, iniziòla fase più brutale delle persecuzioni antiebraiche ,caratterizzata dall’estensione del piano nazista di attuare lo sterminio di massa.La politica degli arresti e delle deportazioni verso Auschwitz e altri campi di sterminio iniziò da metà ottobre in po; vi collaborarono attivamente anche le autorità della RSI (Repubblica Sociale Italiana).
“SOTTO LA DOMINAZIONE DELLE S . S . LA SOPRAVVIVENZA PER LE FAMIGLIE EBREE DIVENTA IMPOSSIBILE Il R.D.L.Settembre 1938 istituisce il “Consiglio superiore per la demografia e la razza"
Il R.D.L. del 17 Novembre 1938 n. 1728,proibisce matrimoni con persone di altra razza;essi non possono possedere o gestire grosse aziende,si vieta loro di assumere domestici ariani,vengono licenziati dalle Amministrazioni statali , si dispone l’autodenuncia.Gli ebrei stranieri debbono lasciare l’Italia;non possono ottenere incarichi , appalti ,rapporti economici , vengono congedati dalle forze armate;viene modificato lo Statuto fascista per escluderli dal partito. Il 13 luglio col R.D.L. n. 1.024 ,si costituisce il “Tribunale della razza “; con il D:R:L: 1054 ,agli ebrei sono vietate le professioni di giornalista , medico , farmacista ,avvocato,ecc. Per l’applicazione delle leggi razziali, il 22 agosto 1938 ,viene organizzato il primo censimento per accertare la loro consistenza e le loro proprietà.Risultano censiti 47.252 ebrei.Con il R.D.L. n. 1.728 ,viene organizzato un secondo censimento;per varie ragioni vengono imposte le revisioni generali del 1940,1941,1942,1943.Altri censimenti sono imposti da parte di vari ministeri,dagli uffici finanziari sui beni e sui redditi ,dagli ordini e collegi professionali e dalle Associazioni di ogni natura sugli ebrei stranieri. Praticamente la popolazione ebraica viene posta nella condizione di essere tagliata fuori da ogni attività produttiva ,vengono censiti i loro beni ed averi per mettere lo Stato nelle condizioni di confiscarli con la massima celerità.
“ITALIANI BRAVA GENTE”1938-1945 : NON E’ VERO !
Chi è sopravvissuto, lo deve a un cittadino italiano che l’ha protetto ma, per chi è stato
deportato, il lavoro sporco è stato fatto da italiani ( e con molto entusiasmo! ) , su ordine dei
tedeschi e molto volentieri. Chi denunciava riscuoteva una taglia e l’Ebreo finiva ad
Auschwitz dopo una spiata a scopo di lucro.(Rav Luciano Meir Caro.29.1.2017)
Gli ebrei aiutati dalla chiesa lo sono stati per bontà del
singolo
Nella grande civiltà italiana gli ebrei non credevano sarebbe potuto succedere, anche per la presenza del Papa
in Italia». Di Papa Pio XII si dice che ha fatto ma non ha mai detto ufficialmente una parola nonostante
avesse il dovere e l’obbligo morale di protestare – ha continuato il rabbino capo della comunità ebraica di
Ferrara, Rav Luciano Meir Caro,il 27 gennaio 2017, giorno della memoria
.-------------------------------------------------------------------------------------Ricordiamo I GIUSTI tra le Nazioni
-Ravennati riconosciuti dallo Yad Vashem ma evidenziamo i tanti SOCCORRITORI non menzionati da
Yad Vashem ,per via del lungo processo documentale che richiede anche la testimonianza di almeno 3
salvati viventi. Ravenna in questa occasione evidenzierà i 100 soccorritori di Ebrei Ravennati.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Gli ebrei aiutati dalla chiesa lo sono stati per bontà del singolo.Ci sono stati tanti religiosi eroi, che hanno
salvato il salvabile ,rischiando la vita , come tutti i Giusti ed i soccorritori , non certo difesi dai vertici
clericali o da PIO XII cercando di ricacciare le inique Leggi Razziali , più che difendere i famigerati Patti
Lateranensi..(Piace sottolineare i molti , parroci e suore , che nella nostra provincia hanno nascosto , protetto
e nutrito ebrei perseguitati,che leggeremo tra i SOCCORRITORI:E’ QUESTO IL MESSAGGIO POSITIVO
Il problema razziale accettato per allinearsi al dettame nazista: calpestata la volontà di “tolleranza degli Italiani verso gli Ebrei “ “faccetta nera” docet ! Nel 1933 Mussoliniconsente agli ebrei tedeschi di rifugiarsi in Italia.Ebrei iscritti nel fascio ed in Enti pubblici ed in carriera. Poi arriva nel 1938 il “manifesto della razza con 30 Decreti‐legge applicati anche prima della loro pubblicazione: subito revoca della cittadinanza a ebrei da . tempo residenti.ecc.ecc.
____________________________________________________________
La popolazione di Cotignola incurante dei bandi e delle minacce di fucilazione del gerarca fascista Roberto Farinacci si trasforma in terra di generosa e sincera ospitalità per le famiglie ebree ad essa indirizzata. Non risulta che nel periodo delle leggi razziali fossero residenti famiglie di ebrei a Cotignola.Confluiscono perché indirizzati da più parti in quanto sorge una gara di altruismo per offrire asilo e ospitalità. Nasce spontanea una “rete di ospitalità”. Perno e artefice diventa Vittorio Zanzi ”Minzulè”,macellaio,fervente mazziniano che rappresenta l’esempio politico ,morale e sociale che si eleva al di sopra dei suoi concittadini,guadagnando fiducia ,stima ,e conoscenza nell’ambito politico romagnolo.
6 Marzo: Giornata dei “Giusti” voluta dal Parlamento Europeo I GIUSTI TRA LE NAZIONI (RIGHTEOUS AMONG THE NATIONS -vedi,io pongo oggi davanti a te la vita e il bene,la morte e il male…..scegli dunque la vita….(Duteronomio 30,15‐19 ) Dopo la sua fondazione , lo Stato di Israele ha ritenuto suo dovere commemorare le vittime della Shoah ed esaminare la mole della documentazione che si era accumulata su quegli avvenimenti.Nel 1953 , la Knesset , il Parlamento Israeliano ,ha istituito con una legge speciale il Memoriale di YAD VASHEM , a Gerusalemme ,che ha tra i suoi scopi anche quello di onorare e ricordare i non ebrei che durante la Shoah ,in modo disinteressato e a rischio e pericolo della loro vita e di quella dei familiari e di quella dei familiari , soccorsero e salvarono gli ebrei. A tal fine , nel 1962 Yad Vashem istituì una Commissione pubblica indipendente di 35 membri , presieduta da da un ex Giudice della Corte Suprema di Giustizia, per dare un riconoscimento ai “ Giusti tra le Nazioni , che rischiarono la vita per salvare gli ebrei” in ebraico (traslitterato ) Hasidei‐Umot Ha‐Olam). Per svolgere il proprio compito , la Commissione esamina ogni candidatura a “Giusto” applicando una procedura complessa e seguendo criteri meticolosi : si apre un dossier e si nomina un membro del Comitato esperto della storia e della lingua del Paese preso in considerazione. Il responsabile ricerca e raccoglie documentazione attendibile e testimonianze dei sopravvissuti o di testimoni oculari , le quali devono essere autenticate da un notaio o da un diplomatico locale che rappresenta lo Stato di Israele. Chi viene riconosciuto Giusto tra le Nazioni viene insignito di una speciale medaglia con inciso il suo nome , riceve un certificato d’onore e il privilegio di vedere il proprio nome aggiunto agli altri presenti nel Giardino dei Giusti presso il museo Yad Vashem di Gerusalemme. La cerimonia di conferimento dell’onoreficenza si svolge solitamente presso il museo Yad Vashem alla presenza delle massime cariche istituzionali israeliane, ma si può tenere anche nel Paese di residenza del Giusto se questi non è in grado di muoversi. Ai Giusti tra le Nazioni , inoltre,viene conferita la cittadinanza onoraria dello Stato di Israele. Secondo i dati dello Yad Vashem , aggiornati al 1 gennaio 2012 , sono 24.356 i Giusti tra le Nazioni riconosciuti. Nello specifico sono 524 i Giusti in Italia e di questi 54 in Emilia Romagna . Sono stati pubblicati diversi volumi che riportano tutti gli innumerevoli casi di salvataggio compiuti da persone , famiglie, gruppi per sottrarre a morte certa gli ebrei perseguitati. La definizione di “Giusto tra le Nazioni” è tratta dalla letteratura talmudica (trattato Baba Batra, 15,2 ). Nel 2013 ricorreva il 50° anniversario del progetto “Giusto tra le Nazioni”. Ad oggi sono quindi 54 anni della sua fondazione. GIARDINO DEI GIUSTI ‐ YAD VASHEM‐ Ad ogni Giusto tra le Nazioni viene dedicata la piantumazione di un albero,poiché tale pratica nella tradizione ebraica indica il desiderio di ricordo eterno per una persona cara. Dagli anni Novanta,poiché il Monte della Rimembranza è completamente ricoperto di alberi,il nome dei Giusti è inciso sul Muro d’onore eretto nel perimetro del Memoriale. Nel 1962 , una Commissione guidata dalla Suprema Corte israeliana ha ricevuto l’incarico di conferire il titolo onorifico di Giusto tra le Nazioni. La Commissione‐ di 35 membri‐ è formata da personalità pubbliche volontarie , professionisti e storici , molti dei quali sono essi stessi dei sopravvissuti , ed è presieduta da un ex giudice della Corte Suprema: Moshe Landau ( dal 1962 al 1970) Moshe Bejski ( dal 1970 al 1995), Jakov Maltz ( dal 1995 ). Chi esamina ogni singolo caso è responsabile per la concessione del titolo.In Italia le indagini preliminari per il riconoscimento dei Giusti tra le Nazioni vengono svolte dal Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano. Cotignola , il paese dei Giusti(tratto dal quotidiano”Il Fatto
Quotidiano” )Periodicamente , in occasione della Giornata dei Giusti, istituita dal Parlamento
Europeo nel 2012, prevista e fissata per il 6 marzo, il Comune di Cotignola si appresta a
celebrare e festeggiare la ricorrenza proseguendo la sua opera di salvaguardia e trasmissione
della memoria dei suoi 4 giusti – Luigi e Anna Varoli, Vittorio e Serafina Zanzi e di tutta una comunità ospitale che
mise in atto, durante l’ultimo conflitto mondiale, un’efficace e per certi versi anomala rete dell’ospitalità e solidarietà
che permise di salvare intere famiglie di ebrei, nascosti, rifugiati e protetti nel piccolo paese della Bassa
Romagna.Furono 41 gli ebrei italiani che trovarono a Cotignola un’accoglienza che si può definire straordinaria perché
resa possibile da una struttura organizzativa che coinvolse parti dell’Amministrazione Comunale (a partire dal vertice
rappresentato dal commissario prefettizio Zanzi fino ad impiegati dell’anagrafe) e poi la Curia e il CLN, l’artista Luigi
Varoli, e semplici cittadini che offrirono le loro abitazioni, affetto e ogni sostegno necessario, anche a rifugiati politici e
sfollati.
È la storia di un’esperienza pressoché unica nel panorama nazionale perché è un’intera comunità quella che
si prestò ad imbastire questa efficace e vincente maglia di protezione, comunità capace di un altruismo incondizionato
pur muovendosi in uno scenario tragico e pericoloso al tempo stesso (Cotignola è quasi cancellata dalle mappe a causa
dei ripetuti bombardamenti alleati e dallo stazionare del fronte, che si blocca sul fiume Senio per ben 145 giorni). Il
Comune di Cotignola e il Museo Civico Luigi Varoli amplificano ed approfondiscono ulteriormente quel percorso di
ricerca e studio e conoscenza intorno alla propria storia, culminato nel 2014 con l’inaugurazione di una nuova sezione
del museo dedicata ai Giusti e, di riflesso, anche alle vicende che si muovono sullo sfondo della seconda guerra
mondiale, accadimenti capaci di segnare in maniera indelebile persone, popolazione e territorio. Storie differenti che
per un tempo relativamente breve ma molto intenso, si intrecciano e sovrappongono legandosi tra loro in manie- ra
indissolubile. Anche per questo il nuovo allestimento museale si snoda attraverso varie tipologie di narrazioni, dalle
video-interviste ai testimoni , alle immagini e suoni della camera nera di David Loom, dove il racconto, dal forte
impatto emotivo, è affidato ad un’immersione in un flusso di immagini quasi perdute e familiari e continuamente
affioranti e poi ancora sommerse che ci restituiscono una visione commovente, oscillante tra uno sguardo plurale e
collettivo, ed uno intimo e interno. Questi materiali, prodotti e acquisiti permanentemente, ribadiscono ancora una volta,
come il museo non sia solo passivo contenitore e raccolta di oggetti e collezioni, ma vero e proprio catalizzatore di
storie, racconti e narrazioni poetiche; un museo immateriale e diffuso che si allarga al paese e alla comunità tutta, che
funziona come stimolo produttivo e fertile per una memoria da coltivare costantemente; per tenere all’erta una
coscienza critica che si nutre necessariamente di nuovi sguardi, stratificazioni, collegamenti e congiunzioni tra lecose.
________A differenza di altri episodi che riguardano ebrei italiani salvati dalla deportazione grazie al coraggio di altri
cittadini italiani ,a Cotignola si crearono le condizioni perché la domanda di aiuto venisse recepita da un’intera
popolazione. Come giustamente sostenuto tempo fa da Emilio Ottolenghi , con questo incredibile esempio , gli
uomini e le donne di Cotignola,rischiando la propria vita , ne salvarono tante altre e con esse salvarono anche
l’onore dell’uomo_________________________________________________________________________________
Ferrara, 29 gennaio 2017 - Il giorno della memoria ricorda le vittime dell’Olocausto alle quali tutta l’Italia affianca
anche il ricordo dei tanti che, nel silenzio, a rischio della vita hanno nascosto ed aiutato
perseguitati e deportati, un numero sconosciuto di italiani dei quali solo una piccola parte è stata
riconosciuta tra i giusti di Yad Vashem per via del lungo processo documentale che richiede anche
la testimonianza di almeno 3 salvati viventi. Ieri, lo scossone del rabbino capo della comunità
ebraica di Ferrara, rav Luciano Meir Caro. «Siamo abituati a dire ‘italiani brava gente’. Non è
vero – ha detto il rabbino a Cento durante la presentazione del libro Il Cimitero ebraico di Cento negli epitaffi e nei
registri delle Confraternite –. Oltre il 90% degli ebrei deportati dall’Italia devono la loro soppressione agli italiani che li
hanno denunciati e mandati nei campi di concentramento. Bisogna rendersi conto di cosa è successo, soprattutto ora che
stanno scomparendo anche i pochissimi testimoni. Chi è sopravvissuto, come me, lo deve a un cittadino italiano che l’ha
protetto ma, per chi è stato deportato, il lavoro sporco è stato fatto da italiani e con molto entusiasmo. Chi denunciava
riscuoteva una taglia. Mio padre finì ad Auschwitz dopo una spiata a scopo di lucro. Nella grande civiltà italiana gli
ebrei non credevano sarebbe potuto succedere, anche per la presenza del Papa». Parole pesanti, soprattutto per i tanti
che conoscono le storie più o meno note di chi ha cercato di salvare queste persone e che, per mancanza di
testimonianza dei sopravvissuti, non figura tra i giusti. «Ci sono stati eroi che hanno salvato il salvabile – ha continuato
rav Caro – ma il lavoro sporco della persecuzione in Italia l’hanno fatta gli italiani, su ordine dei tedeschi e molto
volentieri. Di Papa Pio XII si dice che ha fatto ma non ha mai detto ufficialmente una parola nonostante avesse il dovere
e l’obbligo morale di protestare – ha continuato puntando il dito su colui che la storia recente svela aver chiesto proprio
aiuto a Bartali, inserito in una enorme rete clandestina ecclesiastica di salvataggio –. Gli ebrei aiutati dalla chiesa lo
sono stati per bontà del singolo come il prete della località dov’eravamo nascosti». Un’altro dei tanti assenti tra i Giusti.
«Per noi il giorno della memoria è tutti i giorni ferita riaperta periodicamente dal negazionismo o sottovalutazione della
shoah. L’Europa non ha ancora fatto completamente i conti con le proprie responsabilità – ha concluso –. Tra poco sarà
facile
il
compito
di
chi
vuole
sostenere
che
sia
una
invenzione
ebraica».
di LAURA GUERRA il Resto del Carlino 29.01.2017
Bagnacavallo risplende per il coraggio e la dedizione dei suoi 5 GIUSTI I MURATORI , GINO e la moglie Frignani Giuseppina , con nobile gesto,con istintiva generosità ed altruismo ospitano il gruppo dei Finzi e Rimini (provenienti da Ferrara ed inseguiti dalle S S e dalle indicazioni dei fascisti) di 10 persone in gran parte bambini.Creando una sosta a Ravenna,ospitati dai Muratori , a metà del tragitto , confondono la sfrenata ricerca dei persecutori e concretizzano con grande rischio personale , l’obiettivo di salvare 2 intere famiglie.( vedi sotto parte di Testimonianza di Cesare Moise Finzi dal libro”Qualcuno si è salvato ma niente è stato più come prima”
Cesare ed il fratello Manlio
I
Sotto a sn. Elisa Muratori con Manlio
Anagrafica dei GIUSTI(e N°Dossièr YAD VASHEM)
-Dalla Valle Antonio ‐ Nato a Lugo‐17/04/1905‐ + Lugo 18.11.1989‐ (dossièr n.1479)
‐Tambini Vincenzo‐ Nato a Bagnacavallo 10/6/1905 + a Bagnacavallo 3.11.1995 (dossièr n.2817)
‐Tambini Aurelio ‐ Nato a Bagnacavallo 12.12.1872 + a Bagnacavallo 18.11. 1949 (dossièr n.2817)
‐Tambini Rosita ‐ Nata a Bagnacavallo 1909 + a Bagnacavallo 2002 (dossièr n.2817)
-Melandri Amelia in Tambini- Nata a Bagnacavallo 1876 +a Bagnacavallo 1970 (dossièr n.2817)
‐ Muratori Gino ‐Nato a Ravenna 2.4.1895 + a Ravenna 14.3.1958 (dossièr n.2007)
‐Frignani Giuseppina in Muratori(dossièr del 2007) ‐Nata a Sanpaolo(Brasile) 20.08.1899 +a Ravenna 26.7.1991 ‐Vittorio Zanzi ‐Nato a Granarolo F.no il 28.01.1896 + a Cotignola 2.2. 1985 (dossièr n.3494)
‐Bedeschi Serafina in Zanzi‐ Nata a Cotignola …01. 05.1897 + a Cotignola il 14.02.1974(dossièr n.3494)
‐Varoli Luigi ‐Nato a Cotignola 23.09. 1889 + a Cotignola 25.09.1958(dossièr n.3494)
-Cortesi Anna in Varoli ‐ Nata a Cotignola 23.09. 1886 + a Cotignola 29.04.1971(dossièr n.3494) Un GIUSTO : artista animato da spirito di ricerca e da grande nobiltà di mestiere risultante dalla grafica, dalla ceramica, dal ferro battuto e dalla plastica ornamental
e LUIGI VAROLI primeggiò soprattutto nella PITTURA , in particolare nella ritrattistica
Scheda dal Pannello della MOSTRA DEI GIUSTI DEL MUSEO EBRAICO di Bologna: IGiusti di Cotignola
IL messaggio mediatico arriva accompagnando le famiglie ebree in visita alle città dei salvatori (Lugo Cotignola Bagnacavallo e Ravenna) o dei salvati( a Gerusalemme o comunque in Israele ) in occasione di Mostre raccogliendo testimonianze sui salvataggi ma anche su tradimenti (come quello dei contrabbandieri al confine svizzero, o come venne sventata una retata organizzata dalla Gestapo: testimonianze , ma anche visite di riconoscenza verso i discendenti degli Italiani che rischiando la loro vita e quella dei familiari salvarono ebrei senza trarne alcun profitto.
-
I Lecci dedicati ai SOCCORRITORI
Un evento
assolutamente innovativo nell’ambito della distribuzione di riconoscimenti
fortemente voluto dal Circolo Culturale “Garibaldi tra terra e mare”
proponente ,ed entusiasticamente accettato dal Comune di Ravenna è
l’attribuzione di 3 targhe a 3 gruppi di oltre 40 persone o famiglie o Enti
(Laici o Religiosi ) e l’ inserimento delle persone maggiormente impegnate ad offrire la loro incondizionata
collaborazione tesa al salvamento degli ebrei perseguitati: i soccorritori ! Non hanno avuto un dossièr a loro
intestato dallo Yad Vashem quindi non il riconoscimento ufficiale . Pur conoscendo i famigerati bandi del
Feldmaresciallo tedesco,Albert Kesserlin, e delle ordinanze della polizia fascista,che comminano la pena di
morte a tutti coloro che prestano assistenza agli ebrei , mettono a repentaglio la propria incolumità e la vita e
quella delle loro famiglie ,dando un sostegno che si
rivelerà determinante per la salvezza dei perseguitati.
La Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna , D.ssa Agostina Melucci , coadiuvata dalla Responsabile del procedimento d.ssa Maria Giulia Cicognani , ha avuta immediata percezione del messaggio positivo che sarebbe stato trasmesso agli studenti coinvolgendoli attraverso una azione di divulgazione dell’iniziativa del “Largo dei Giusti Ravennati. Piena disponibilità ad informare il quadro degli Insegnanti delle Scuole di ogni ordine e grado , incentivandoli verso le Mostre del Museo Ebraico di Bologna , col coinvolgimento del Coro della Scuola primaria “Gaudenzi” del Mordani ecc. Accettazione all’intervento alla Cerimonia Ufficiale di Insediamento del “LARGO dei GIUSTI tra le Nazioni‐ Ravennati della D.ssa Melucci presenziando alla inaugurazione della intestazione dei Lecci sul viale ,ai Giusti ed ai Soccorritori Ravennati Alleghiamo una recente informazione trasmessa Orgogliosa delle proprie radici:-
Stefania Dalla Valle nipote di Antonio Dalla Valle “GIUSTO tra le Nazioni Ravennate” di Bagnacavallo ,commossa: ‐“ E’ grazie a quanto ha fatto tuo nonno se noi siamo nati e possiamo essere oggi qui con tè !” ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐
‐-Piccolo Album fotografico: di Ebrei sottratti alla cattura , di amicizie coltivate nei decenni successivi tra salvati e salvatori, di normalissime famiglie ebree e romagnole che , superata la guerra e le infamanti “Leggi Razziali” hanno ricostruita la loro casa , la loro esistenza, cresciuti i figli ,assistito i nipoti e trovata la pace nell’ultima dimora : come deve essere normalmente per l’Umanità presente e futura (recensione dall’album di Stefania Dalla Valle ,nipote di Antonio Dalla Valle che ha incontrato e continua a frequentare , a Bagnacavallo , come a Gerusalemme ,i discendenti ,figli e nipoti di alcuni nuclei di famiglie salvate dal nonno Antonio .Ancora oggi si commuove al ricordo dell’incontro e del contatto fisico ,presa per mano dai piccoli di ultima generazione ,dei Galandauer e Weiss, e dalle loro parole: ‐“ E’ grazie a quanto ha fatto tuo nonno se noi siamo nati e possiamo essere oggi qui con tè !” Testimonianze sul Salvamento da parte dei Giusti e dei Soccorritori di alcune famiglie Ebree : Giuseppe ed Ettore Lopes Pegna a Cotignola e di Eugenio Yechiel Galandauer dal Dalla Valle a Bagnacavallo.ADA OTTOLENGHI e la famiglia Ottolenghi da Zanzi e Varoli a Cotignola.Significativi alcuni passaggi che,nonostante le angherie disumane attuate dalle “Leggi Razziali” portano alcuni addirittura a dire:Grazie Italia
Targhe degli 11 GIUSTI tra le Nazioni‐Ravennati esposte su paletti in inox ad altezza di cm. 60,00 fuori terra a fianco dei LECCI sul Viale principale adiacente il LARGO dei Giusti‐Ravennati Breve Storia dei Giardini pubblici di viale Santi Baldini. I giardini pubblici di Ravenna (circa 45.000 mq.), sede in passato dell’ippodromo e del Velodromo cittadino, sono stati realizzati nei primi anni ’30, su progetto dell’Architetto Arata già conosciuto a Ravenna per la progettazione del Palazzo della Provincia in Piazza Caduti e per la sistemazione della zona Dantesca. Il giardino pubblico venne realizzato in modo tale da esaltare con la sua profondità e i suoi viali alberati la facciata della Loggetta Lombardesca.
6 Marzo: PROGRAMMA EVENTI COLLATERALI ORGANIZZATI DAL Circolo Culturale “Garibaldi tra terra e mare” per la Giornata dei “Giusti” voluta dal Parlamento Europeo nel 2012 da noi rivolte principalmente alla Scuola Iniziative nel Ravennate proposte ai Cittadini ed agli Studenti:
1)‐ D V D “Cotignola città dei “GIUSTI Varoli e Zanzi (nelle Scuole ed ai Musei‐Dantesco e Planetario )
2)‐ MOSTRA del Museo Ebraico di Bologna: “I GIUSTI della Emilia–Romagna presso il Museo Dantesco di Ravenna (via Alighieri) dal 22 Gennaio al 20 di Febbraio 3)‐presso il Planetario dal 22.01 al 10.03 4)‐CERIMONIA Ufficiale di Intitolazione “LARGO dei GIUSTI tra le Nazioni” – Ravennati il 5marzo al PLANETARIO . 5)‐Il 5.3.Scopertura Lapidi e Targhe del LARGO ai Giardini di Viale Santi Baldini 6)‐Dedica di 11 LECCI agli 11 Giusti Ravennati con Targhe singoli scoperte dagli Studenti presso il Viale adiacente il Largo, il 5.3 7)‐CONCERTO Musicale Carnevali e CORO ”Gaudenzi”dei ragazzi della Scuola Primaria Mordani di Ravenna presso il Viale il 5.3 8)‐Dedica 11 LECCI con targhe CUMULATIVE a gruppi familiari di SOCCORRITORI ai Perseguitati presso il viale alberato il 5.3 Il CONCERTO MUSICALE AL” LARGO” (CORO CON FLAUTO ED OCARINA)durante la Cerimonia di Presentazione ed Intitolazione del “Largo dei Giusti tra le Nazioni” del 5 marzo . 2017 Il programma prevede :‐All’interno del Planetario Raduno scolaresche, Cittadinanza, Autorità ed i discendenti dei “Giusti” e dei “Soccorritori” che presenzieranno alla presentazione dei Relatori. I vari interventi saranno intercalati da brani con base a tema svolti sia dal Prof. Michele Carnevali ( flauto ed ocarina ) e dai ragazzi del “Coro Giorgio Gaudenzi” della Scuola Primaria F. Mordani , diretto dalla M.a Catia Gori. Saranno presentati alcuni canti ebraici Avanaghi ( Hava Naghila ed Havenon Shalom‐
gioiosi‐ con ocarina con e senza base ) –La vita è bella‐ Va pensiero sull’ali dorate…. - Bella Ciao ‐Auscwitz- Al termine degli interventi dei Relatori tutti i convenuti si sposteranno all’esterno per la Cerimonia di scopertura Lapidi ed Intitolazione degli 11 Lecci agli 11 “Giusti” Ravennati,riconosciuti, da parte degli alunni di Terza media e di altri 3 lecci ai Soccorritori non riconosciuti. Mentre i diversi gruppi di Studenti provvederanno alla “scopertura lapidi ,Il Concerto corale e strumentale proseguirà con musiche e cori in sottofondo sulle gradinate del Giardino
,ora denominato “ Largo dei Giusti‐
Ravennati ‐ tra le Nazioni‐
CERIMONIA DI INTITOLAZIONE ”LARGO DEI GIUSTI TRA LE NAZIONI” RAVENNATI ‐ presso i Giardini Pubblici ed il Planetario- viale Santi Baldini‐Ra Domenica 5 marzo 2017 Programma: -ore 9,30 :RADUNO scolaresche , Cittadinanza, Autorità ed i discendenti dei” Giusti” ‐ c/o Sala Conferenze del Planetario ‐ore 9,40‐Concerto Musicale con ocarina e flauto di Michele Carnevali e Coro “Giorgio Gaudenzi” della Scuola Primaria F. Mordani diretta dalla Ma. Catia Gori che ‐ intercalerà brani su ogni intervento dei relatori nel Cerimoniale. ‐ore 9,50‐Presentazione e saluto del Presidente del Circolo Culturale “Garibaldi tra ‐ terra e mare” LIDIANO ZANZI , proponente l’intitolazione . ‐ore 10,00- Interventi dei Sindaci dei Comuni Ravennati dei Giusti (Ravenna‐ ‐ Bagnacavallo‐Cotignola). -ore 10,30:saluto del Dirigente Resp.le Uff. Scolastico Reg.le Agostina Melucci ‐ore 10,40:testimonianza di Guido Ottolenghi della Comunità Ebraica Ravennate. ‐ore 10,50 :Intervento di Gregorio Caravita, storico‐ricercatore‐Presidente ‐ Associazione Italia –Israele. - Ore 11,00‐Cerimonia di scopertura Lapidi ed intitolazione degli 11 Lecci nel ‐ Giardino adiacente , agli 11 “Giusti tra le Nazioni” Ravennati, da parte ‐ degli alunni di Terza media . e di ulteriori Lecci per i Soccorritori n. r. -ore 12,15‐Termine Cerimonia alla presenza dei Gonfaloni e Stendardi di Comuni ed ‐ Ass.ni d’Arma e Combattentistiche . I GIUSTI Ravennati (Dossièr YAD VASHEM) -Dalla Valle Antonio ‐Tambini Vincenzo ‐Tambini Aurelio ‐Tambini Rosita -Melandri Amelia in Tambini
‐ Muratori Gino ‐Frignani Giuseppina in Muratori
-Vittorio Zanzi ‐Bedeschi Serafina in Zanzi
‐Varoli Luigi Cortesi Anna in Varoli