Fino al 9.III.2017Ori Gersht, The floating world<BR

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01 marzo 2017 delle ore 09:12
Fino al 9.III.2017
Ori Gersht, The floating world
Brand New Gallery, Milano
Ci sono opere che viste una volta non scordi
più, sono rare ma ciò accade con quelle di Ori
Gersht (1967), che vive e lavora a Londra, dove
nel 1995 ha conseguito un master in fotografia
al Royal Collage of Art. Fotografia e video sono
linguaggi trasversali congeniali all'artista
israeliano capace di costruire, deformare,
invertire il reale con il virtuale, giocando
sull'ambivalenza dell'immagine digitale dall'appeal
pittorico, carica citazioni di opere d’arte del
passato, di suggestioni simboliche, associazioni
e rimandi cognitivi ed emozionali, sensazioni
visive in bilico tra percezione reale e memoria.
A Milano Gersht alla Brand New Gallery
espone per la prima volta, nel 2012, un video
digitale ipnotico intitolato Big- Beng che
rappresenta una deflagrazione di un vaso di
fiori: una elaborazione del soggetto di natura
morta olandese seicentesca, in cui il fermo
immagine sul movimento sembra immobilizzare
non l'oggetto ma l'istante stesso dell'esplosione,
portando alle massime potenzialità espressive
l'uso del leit-motiv. In questa seconda mostra
personale milanese Gersht si conferma per una
originale ricerca fotografica con oltre una
decina di immagini tratte dalla nuova serie
fotografica Floating World (2016), iniziata
l'anno prima in seguito a un viaggio in un
giardino Zen nei pressi di Kyoto in Giappone,
e con alcune immagini relative alla prima serie,
Blow Up (2006). Il tema del giardino certo non
è nuovo, ma il come viene rielaborato sì. Il
soggetto diventa un presupposto d'investigazione
e di approccio percettivo, di Gersht si riconosce
una sensibilità cromatica, tonale non scontata e
la ricerca di composizione formale, incentrata
in questa nuova serie sull'acqua, sui riflessi di
alberi in fiore che si specchiano in superfici
flottanti trasparenti in cui cielo e terra si
fondono in visioni di un giardino ideale. I suoi
giardini rendono omaggio alla pittura ukiyoe,
parola giapponese che significa "il mondo
fluttuante” poiché i soggetti rimandano alla
tradizione letteraria, poetica e pittorica del Sol
Levante.
paesaggi acquatici (1909) di Claude Monet.
Queste opere apparentemente semplici,
dimostrano la capacità di elaborazione delle
immagini dell'autore durante il processo di
post-produzione, invertendo le fotografie per
mescolare il dato reale con quello virtuale e
nell'inganno visivo, l'artificiale diventa
oggettivo. La passeggiata dentro un giardino
Zen mentale avviene immergendosi nelle sue
opere fluide con squarci improvvisi e macchie
cromatiche, riflessi fluttuanti dove il cielo si
confonde con la terra e gli alberi strutturano
composizioni formali aperte, dove si ha
l'impressione di sentire l'aria che accarezza gli
alberi in fiore. Sono giardini che invitano alla
meditazione, immagini silenti in cui basta
esserci e cogliere l'incanto dell'esistenza. Il
percorso espositivo si chiude con un video
Salted Drops (2015), realizzato per una mostra
dedicata al pittore Govert Flinck (1615-1660),
seguace di Rembrandt, in cui una singola goccia
d'acqua cadendo in slow motion attraverso lo
spazio, s'infrange nello specchio d'acqua nel
quale sono riflessi due ritratti del pittore
olandese seicentesco e da questo momento i
volti dipinti sembrano animarsi, respirare,
mutare, cambiare personalità: è un inno alla
vita, come se l'acqua potesse trasformare la
memoria in fatto tangibile, dove passato e
presente vivono nell'immagine.
Jacqueline Ceresoli mostra visitata il 4 febbraio
Dal 24 gennaio al 9 marzo 2017 Ori Gersht,
The floating world Brand New Gallery, via
Farini 32 Milano Orari: da martedì a sabato
dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 19:00
Info: [email protected] www.brandnewgallery.com
La sedimentazione del tempo, l'osservazione
della natura nelle sue mutazioni stagionali come
specchio di mutevoli stati d'animo, di eco
romantico, la fugacità della vita, la meditazione
silente sul mistero della natura e la memoria
sono i soggetti di queste vedute emotive dagli
effetti impressionistici ispirate alle stampe
giapponesi che evocano le Ninfee serie dei
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