Intervista ad Antonio Lanzetta

Download Report

Transcript Intervista ad Antonio Lanzetta

Intervista ad Antonio Lanzetta
Antonio Lanzetta, salernitano, classe 1981. Ha all’attivo cinque libri di cui
l’ultimo, Il buio dentro, edito per La Corte Editore, uscito nel 2016. È un thriller
avvincente, ambientato in un paesino di fantasia ubicato nella provincia di
Salerno. Abbiamo parlato di questo, e di altro, nell’intervista che segue.
1) Ciao Antonio, benvenuto! Presentati ai nostri
lettori in 3 parole.
Ciao, sono un lettore, uno scrittore e un essere umano. Lettore perché senza libri
dovrei limitarmi a vivere solo una vita, la mia… immaginate voi che palle!
Scrittore perché è quello che faccio, racconto storie. Essere umano perché tutto
ciò che siamo non può trascendere dal concetto di vita e dalla sua importanza.
2)Tu e io ci siamo conosciuti lo scorso Gennaio in occasione del Cavacon, dove
Angelica Elisa Moranelli ti ha intervistato sul tuo ultimo libro, “Il buio dentro”.
Come vedi questo connubio tra fiere del fumetto e mondo letterario? Qual è il tuo
rapporto con tale realtà?
Ho un rapporto molto intenso con le fiere. Quando posso, cerco di seguire la mia
casa editrice agli eventi sul territorio. Non solo Lucca Comics o il Salone
Internazionale del Libro di Torino. Essere in fiere vuol dire conoscere i
lettori, stringere loro la mano, scambiare quattro chiacchiere e lasciare
una dedica al libro che hanno appena acquistato. I lettori sono la forza di un
autore emergente: bisogna conoscerli di persona e farsi conoscere. Quella delle
fiere è l’occasione migliore, molto più delle presentazioni.
3)All’attivo hai cinque romanzi, tutti pubblicati da piccole case editrici, il che
lascia pensare che tu preferisca questa soluzione. Perché non il self-publishing?
Sebbene rispetti gli autori che pubblicano in self, non sono un sostenitore di
questa soluzione per due motivi:
A) Non amo gli ebook, per me il libro è uno e odora di pagine fresche di stampa.
Amo troppo girare tra gli scaffali delle librerie per ridurre la scelta di una lettura
a un semplice download.
B) È possibile che il futuro dell’editoria sia rappresentato dal self ma, finché dura,
io voglio utilizzare i canali tradizionali, arrivare ai lettori alla vecchia maniera.
Sono un nostalgico.
4)Quanto ha aiutato il rapporto
con la casa editrice per la
promozione delle tue opere?
La casa editrice è tutto. La Corte Editore pubblica narrativa di ottima qualità, ha
distribuzione nazionale ed è a tutte le fiere.
5)Nei tuoi libri hai spaziato tra vari generi, approdando ora al thriller. È stata più
dura scriverne, rispetto alla narrazione fantasy?
È un linguaggio e una struttura diversa. Il thriller gioca su altri elementi narrativi,
quindi è sicuramente più complesso da scrivere. Una sfida! Nella vita si deve
saper rischiare.
6)Un thriller ambientato nella provincia di Salerno. Come nasce l’idea?
La provincia di Salerno è il posto ideale per parlare del Male. C’è il giusto
contrasto tra la bellezza della natura, la nostra storia e la gente. Cercavo
un’ambientazione di provincia che conoscessi bene, un po’ come il Maine di
Stephen King o il Texas di Joe R. Lansdale.
7)Quali problemi hai riscontrato nel corso della narrazione?
Il tempo. Non essendo uno scrittore a tempo pieno, ti capita di trovarti altrove, di
vivere la tua “prima vita” e pensare al romanzo che hai in testa e che non riesci a
scrivere, perché sei a lavoro. Può essere frustrante, ma alla fine ci fai l’abitudine e
riesci a convivere con il tempo e con il fatto che sia davvero un bastardo.
8)Quale genere letterario preferisci e qual è il prossimo con cui vorresti
cimentarti?
Sono un lettore abbastanza onnivoro. Amo i libri di formazione, le storie che
raccontano il cambiamento, il modo in cui i personaggi superano gli ostacoli e,
giusto per non essere fuori tema, è lo stesso genere di storie che amo scrivere.
Attualmente, sto lavorando al seguito de “Il Buio Dentro” che sarà in libreria nel
2018.