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anno ii- n° 0 giovedì 2 marzo 2017
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Raffaele Pagano
L’Oscar del giorno lo assegniamo
a Raffaele Pagano questore di
Campobasso. Al rinforzo delle attività di controllo sul territorio ha
inteso mostrare la vicinanza ad un
istituto religioso di Campobasso
che si occupa di minori indifficoltà
consegnando fondi raccolti tra il
personale della Questura.
L’Ardire
Sordi agli aiuti
di padri e madri
di Giuseppe Saluppo
S
i pensa già alle prossime elezioni nazionali o regionali che siano. Cominciano i curriculum a circolare
sulle scrivanie della politica. Senza
rendersi conto che nessuno può fare nulla per
il deserto economico e sociale che ci circonda. Ma dietro a quei curriculum c’è un
mondo reale di persone e di famiglie con le
loro storie di disagio e sofferenza; un mondo
poco esplorato, volutamente misconosciuto
e sottaciuto. Persone e famiglie che, abbandonate a loro stesse dalle Istituzioni e, spesso,
prive del supporto di parenti e amici, vivono
una drammatica precarietà esistenziale dalla
quale può non esserci ritorno. Mentre la crisi
continua a 'mordere' con forza il sistema produttivo regionale, la classe politica avrebbe
dovuto pensare a un vero e proprio Piano regionale di sviluppo economico. Ovvero ad
uno strumento con il quale la Regione avesse
pianificato l'attuazione delle politiche economiche per i prossimi anni in materia di industria, artigianato, commercio, cooperazione,
turismo e settore secondario e terziario. Un
documento agile, fondato su quattro punti
strategici capace di dare delle direttive e fornire linee d'azione tanto per quanti già operano sul territorio, tanto per quanti potrebbero
mettere un pensierino sul Molise. Un passo
necessario per l'elaborazione di un Piano con
al suo interno concetti chiave per lo sviluppo
dei settori produttivi da fare emergere dagli
ambiti di intervento e relativi obiettivi operativi fissati dallo stesso strumento di programmazione. Tanto per fare qualche esempio:
innovazione e trasferimento tecnologico, promozione ed internazionalizzazione, competitività,
integrazione/aggregazione
e
certificazioni ambientali e sociali delle imprese. Il tutto, però, senza faraonici e irrealizzabili propositi ma guardando, piuttosto,
alla realtà, alla situazione in essere e da qui
ripartire per garantire sviluppo. Un Piano capace di assicurare, anche, quell'articolata rete
di azioni e progetti per rilanciare la produzione e assicurare alle imprese che operano
sul territorio i necessari punti d'appoggio. La
navigazione a vista, però, non ha garantito la
definizione di un Piano. Ma non determina
amarezza raccogliere quei silenzi, quei turbamenti, quelle angosce di padri e madri di
famiglia che si trovano, quando va bene, a
dovere ricominciare con un co.co.co?
IL NOSTRO
TAPIRO
IL NOSTRO
OSCAR
Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione
Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo
vimarFa edizioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobasso
redazione tel: 0874.484486
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Pietro Maio
Il Tapiro del giorno lo diamo a Pietro
Maio. L’assessore comunale di Campobasso ai Lavori pubblici non riesce ad
intervenire per il rifacimento di strade e
marciapiedi. In una città che appare abbandonata nel degrado e non in grado
di assurgere, finalmente, a città. Non sarebbe ora di muoversi un tantino per
dare un tocco alla città?
Domani in Consiglio regionale approda
la proposta di legge dell’Egam
Rischia di essere l’anticamera
della privatizzazione
Servizio a pag.3
Sanità
Troppo pochi
psichiatri e psicologi
in Molise
Sono troppo pochi gli psichiatri e
gli psicologi in Molise. Lo sostiene Rete salute mentale.
Regione
Frattura a Spina (Cgil)
“Sulla Gam non è in linea
con il suo sindacato”
Le dichiarazioni sulla Gam del segretario della Cgil, Franco Spina, provocano la replica del Governatore.
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2 marzo 2017
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“L’accordo per la Gam
rilancia la filiera avicola
in una nuova prospettiva”
Filiera avicola molisana, sono
stati firmati martedì 28 febbraio,
a Roma presso la sede del Ministero dello sviluppo economico
l’accordo quadro e l’accordo sindacale: sanciti gli impegni reciproci delle parti per il rilancio
della filiera, la salvaguardia dei
livelli occupazionali e la riqualificazione delle professionalità
presenti nel territorio.
Lo comunica il presidente della
Regione Molise, Paolo di Laura
Frattura. “Da oggi la nostra filiera
guarda con elementi certi al suo
futuro. Inizia una nuova era. Garanzia di tutto questo è il coinvolgimento del gruppo Amadori,
leader a livello europeo nel settore”, così la sua soddisfazione. A
sottoscrivere entrambi gli accordi,
l’amministratore unico di Gam srl,
Giulio Berchicci, l’amministratore
delegato del gruppo Amadori,
Massimo Romani, i segretari nazionali e le strutture territoriali
delle organizzazioni sindacali
Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila-Uil e Ugl,
le Rsu di Gam e il presidente Frattura per la Regione. Il Ministero
dello sviluppo economico ha firmato l’accordo quadro.
“Tutti insieme, con la firma degli
accordi, assumiamo responsabilità
e impegni precisi per dare un
nuovo corso a un settore determinante per l’economia molisana.
Una giornata decisiva, quella di
oggi, in attesa del perfezionamento della procedura di acquisto
dei beni della filiera da parte di
Agricola Vicentina srl”, dichiara
Frattura. “La Regione – rimarca –
Il presidente della Giunta regionale, Paolo Frattura. sottolinea l’impegno
profuso per raggiungere l’importante risultato
, continuerà, come fatto finora, a
compiere ogni sforzo necessario
per il successo dell’intera operazione che passa per due punti principali indicati nei nostri accordi, la
riqualificazione dei beni della filiera e l’assunzione progressiva
dei lavoratori. Saremo al fianco
della società Agricola Vicentina
per offrire il necessario supporto
affinché possano concretizzarsi le
condizioni indicate dal gruppo
Amadori per la ripresa dell’attività
produttiva e quindi per la risalita
dei livelli occupazionali”.
“Questo risultato, che è frutto
anche dalle condizioni che abbiamo costruito perché un colosso
Amadori: “Ora formalizzeremo
l’acquisto dei beni”
In seguito della firma del Protocollo di intesa per il rilancio
della filiera avicola molisana,
avvenuta ieri sera presso il Ministero dello Sviluppo Economico,
Amadori
intende
esprimere la propria piena soddisfazione per il percorso che ha
portato a questo accordo, con la
fattiva collaborazione di tutte le
parti coinvolte.
“L’accordo firmato oggi è il
primo importante passo del
piano strategico di crescita e di
miglioramento continuo di
Amadori – ha dichiarato Massimo Romani, Amministratore
Delegato di Amadori alla firma
dell’accordo - Il nostro ringraziamento va al Ministero dello
Sviluppo Economico, alla Regione Molise, ai sindacati e a
tutti i lavoratori, che in questi
mesi di dialogo e confronto continuo hanno dimostrato senso di
responsabilità e reale volontà di
far ripartire la filiera avicola sul
territorio molisano.”
Come noto, Amadori prevede di
ripartire subito con l’attività dell’incubatoio, di riavviare appena
possibile la produzione presso
gli allevamenti e di iniziare al
più presto i lavori di ristrutturazione dello stabilimento di lavorazione delle carni, dove si
ipotizza di riprendere l’attività
dopo circa 3 anni dall’inizio dei
lavori.
Alla luce dell’accordo firmato
oggi, Amadori potrà procedere
alla formalizzazione dell’acquisto dei beni nei prossimi giorni,
dando finalmente il via al rilancio concreto di una filiera così
importante per il territorio molisano.
come Amadori decidesse di investire nel nostro Molise, è dei lavoratori e delle organizzazioni
sindacali, che hanno partecipato al
percorso che abbiamo delineato
per rilanciare la filiera. Oggi è soprattutto per loro che parliamo di
avvio della ripartenza”, conclude
il presidente Paolo Frattura. In-
tanto, lo stesso presidente della
Giunta regionale, ha ritenuto replicare ad alcune dichiarazioni del
segretario regionale della Cgil,
Franco Spina. “La demonizzazione da day after dell’accordo
sindacale firmato ieri al Ministero
dello sviluppo economico per il rilancio della filiera avicola avanzata in un’intervista televisiva dal
dirigente Cgil Molise, Franco
Spina, merita una sola precisazione: il verbale che lui tanto contesta al limite di una categorica
bocciatura è stato liberamente sottoscritto dal Segretario nazionale
della Flai Cgil, Sara Palazzoli, e
altrettanto liberamente dal Segretario regionale della Flai Cgil, Florinda Di Giacomo. Non ne è a
conoscenza? Ci dispiace molto
che non sia stato aggiornato, come
ci dispiace il fatto che non sappia
ancora che gli impegni della Regione sono messi nero su bianco,
tutti, sempre in quegli accordi che
evidentemente non ha ancora
letto”.
I sindacati nazionali
“Lavoratori da supportare”
“Con gli accordi firmati presso il Ministero dello sviluppo economico tra Regione Molise, gruppo Amadori e OO.SS., si pongono le premesse per ricostruire e rilanciare la filiera avicola
molisana”. Lo sostengono le segreterie nazionali di Cgil, Cisl e
Uil del comparto alimentari. “L’obiettivo e lo sforzo comune deve
essere quello di rendere operativo quanto definito negli accordi
ministeriali. Adesso,da parte di tutti,sono necessari impegni straordinari affinché i tempi di ripartenza dell’incubatoio, degli allevamenti e del macello si contraggano il più possibile per
permettere il più rapido riassorbimento dei lavoratori nelle attività
lavorative,nel mentre,occorre che, con somma urgenza, la Regione Molise ponga in essere gli atti formali per rendere certi ed
esigibili tutti gli impegni assunti nell’ambito delle politiche attive e passive che devono dare soluzioni e risposte a tutti i 280 lavoratori della GAM. Le Istituzioni, i parlamentari regionali e le
forze politiche, devono continuare ad adoperarsi fattivamente,
ognuno nell’ambito del proprio ruolo e competenza,al fine di ricercare misure straordinarie e aggiuntive di sostegno al reddito
per i lavoratori, che siano adeguate rispetto ai tempi di realizzazione del rilancio della filiera avicola,e aiuti finanziari eccezionali
che sostengano il percorso teso all’occupazione e allo sviluppo
del territorio, solo cosi daranno risposta ai nostri persistenti appelli. I lavoratori GAM e le OO.SS.come già fatto in passato,
hanno dimostrato grande senso di responsabilità,l’egoismo personale ha lasciato il posto a un atto di generosità collettiva per il
bene del territorio di Boiano. Nei prossimi giorni e nelle settimane senza indugio continueremo con determinazione a incalzare tutte le Istituzioni,a tutti i livelli, perché si realizzino gli
impegni assunti.
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“Venerdì 3 Marzo si decide in
consiglio regionale il futuro
della nostra acqua, si decide il
nostro futuro, il futuro dei nostri
figli e questa, forse, è l ‘ultima
occasione per difendere un diritto“ . Lo scrive il sindaco di
Campodipietra, Peppe Notartomaso che è stato uno dei fautori
del ricorso vinto al Tar. “Anche
il Papa è preoccupato per quanto
sta accadendo nel mondo intorno
alla vendita delle fonti ai privati.
Queste le parole pronunciate in
occasione del recente workshop
sul “Diritto umano all’Acqua“:
“Rischiamo su11a grande guerra
mondiale per l ‘acqua” Quello
che si profila all‘orizzonte è
l‘ennesimo furto, l‘ennesimo
scippo di un servizio pubblico
vitale, che avrà pesantissime ripercussioni sulle prossime generazioni , per i giovani, a cui è
stato già rubato troppo in nome
di una Europa che non è quella
dei popoli ma della finanza.
Anche se, per
I‘ACQUA, il Parlamento Europeo ci ha sorpresi adottando, a
maggioranza in seduta plenaria
l‘8 Settembre 2015, una risoluzione dove, al punto 27 invita gli
Stati membri a garantire un accesso indiscriminato ai servizi
idrici assicurandone la fornitura
a tutti , compresi i gruppi di
utenti emarginati; al punto 28 invita la Commissione, la Banca
Europea per gli Investi menti a
sostenere i comuni dell’UE ad
accedere a prestiti a lungo termine a Tassi d’interesse agevola
t i allo scopo di provvedere alla
manut enzione e al r i nn ovamento dell e infrastrutture idriche i n modo da gara ntire che
nella gestion e delle ri sorse
idriche sia n o adottate le soluzioni più efficac i sott o il profilo
dei costi, a vant aggio della società; al punto 46 ricorda che la
scelta di riassegnare i servizi
idrici ai comuni dovrebbe cont
inuare a essere garantita i n futuro senza alcuna limitazione e
può essere mantenuta nell’ambito della gestione locale; ricord
a che l’acqua è un diritto uman o
fondamentale che dovrebbe essere accessibile e a lla portata di
tutti.
Pertanto, occorre mettersi insieme e uscire fuori dalle logiche
dei partiti che hanno esaurito la
loro missione. La loro implosione è sotto gli occhi di tutti :
sono incapaci a dare risposte ai
bisogni dei cittadini. Bisogna
pretendere dai nostri parlamentari e dai loro partiti di riferimento, perché da loro dipende e
non dalle direttive europee come
da alcuni sostenuto, il recepimento della risoluzione sopracitata, anziché precipitarsi a
recepire la risoluzione Europea
2 marzo 2017
Nuova denuncia del sindaco di Campodipietra, Peppe Notartomaso
in vista del Consiglio regionale di domani
“Con l’Egam acqua
privatizzata”
sulle “Fakc News” che di sicu ro
non intenssa i cittadini. Un’altra delusione è arrivata ad Aprile
201 6 quando, dopo a1mi d i attesa, è stata d iscussa in parlamento la proposta di legge di ini
zi ativa popolar e n. 2212, “Princìpi per la tutela, il governo e la
gestione pubblica delle acque”,
concernente il riord ino del servizio idrico. I passaggi fondamentali della legge erano
principalmente contenuti nell’articolo 6 il quale prevedeva che l
‘acqua ed il servizio idrico, non
potevano essere assolutamente
privatizzati e poneva a carico
della fiscalità generale parte dei
costi cli gestione ciel servizio.
Invece l’articolo 6, grazie al governo Renzi, è stato soppresso e
a tale soppressione, è bene ricordarlo, hanno concorso alcuni
dei sottoscrittori della proposta
di legge originaria tra cui l’onorevole molisano Laura Venittelli
che, alla votazione finale nominale n. 57 ciel 20/4/2016 seduta
n. 61O presieduta da Roberto
Giachetti, ha votato favorevolmente all ‘approvazione della
stravolta legge. Ora il primo
obiettivo da raggiungere è quello
di evitare, per legge, la privatizzazione dell’acqua e quindi delle
fonti che devono appartenere
alla comunità molisana senza se
e senza ma, così come pure altrettanto importante è che la gestione del servi zio idrico
integrato resti pubblica e nelle
mani dei comuni.
I
l
modello gestionale su area vasta
che si sta tentando di imporre,
nelle realtà dove, a partire dalla
metà degli anni ‘90, ha fatto il
suo debutto, ha prodotto il progressivo aumento tariffario aggravato dalle inefficienze del
servizio a cui si aggiungono le
vessazioni a cui sono sottoposti
i cittadini oramai utenti e numeri
. Negli anni l’acqua è aumentata
a dismisura e va dal + I 00% per
il periodo 2000-2016 (dati Federconsumatori 2016) al +
85,2% periodo dal 2004 al 2014
(dati CGIA d i Mestre Luglio
2014). In Toscana come nel
Lazio, in alcuni casi, l ‘acqua
costa anche oltre 6 euro al metro
cubo e lo spreco della risorsa è
mediamente ben ol tre il 38%.
Mentre nel resto cl ‘Italia la tariffa è in continuo costante aumento da noi è ferma al 1990
grazie ai costi del servizio molto
contenuti ed al fatto che non vi
sono utili da distribuire. Se non
si arresta questo ciclo si corre il
rischio reale che il servizio raggiunga costi proibitivi soprattutto per le fasce più deboli della
popolazione. In conclusione, ad
oggi quasi t utti i comuni moli
sani gestiscono il servi zio di distribuzione e depurazione i n
economia diretta idrico mentre
captazione e adduzione viene
garantita da Molise Acque,
Azienda Speciale della Regione
Molise, quindi pubblica. Il governo, con lo sblocca Italia ciel
2014, ali ‘art. 7, è intervenuto
nella materia con lo spauracchio
delle infrazioni europee che però
riguardano la sola depurazione
di alcuni centri urbani. Quindi,
anziché intervenire solo lì dove
serviva, ha messo le mani sull
‘intero settore avocando lo a se e
sottraendo la competenza alle regioni, introd ucendo, tra l ‘altro,
il gestore unico e non più unitario su scala regionale, o al mas-
simo provinciale. Questi limiti
geografici e territoriali imposti
per la gestione poco hanno a che
vedere con la funzionalità del
servizio idrico. Così come poco
funzionale alla qualità del servi
zio risulta essere l’introduzione
della tariffa unica. Tutte previsioni che fanno pensare ad una
gestione privata alla quale, per
poter avere utili, serve appunto
un territorio vasto ed una tariffa
unica. Sempre l’art. 7 dello
sblocca Italia ha introdotto anche
l ‘ente regionale d i governo del
servi zio idrico, a cui va la competenza ciel servizio e a cu i obbligatoriamente aderiscono tutti
i comuni della regione. Tocca
però alla Regione istituire l ‘Ente
che governo con propria legge
ed è ciò che la regione Molise si
è affrettata a fare. Ma ha commesso l ‘errore che ricorrere alla
deliberazione di giunta, quando
invece lo statuto regionale assegna al consiglio l’istituzione di
nuovi enti. Sulla questione alcun
i comuni hanno proposto ricorso
i1manzi al TAR Molise che boccia il provvedimento regionale .
La regione torna sui suoi passi e
la stessa legge, approvata impropriamente con delibera di giunta,
sarà discussa per l’approvazione
in consiglio regionale d urante la
seduta di Venerdì 3 Marzo.
Tutti siamo chiamati a segui re in
diretta i lavori del consiglio e le
dichiarazioni dei singoli consiglieri per capire se vi è la volontà
di lasciare pubbliche, in Molise,
l’ACQUA, le fonti e la loro gestione“.
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2 marzo 2017
Un segnale importante e un
nuovo inizio per le imprese della
regione. Questa la valutazione
che il presidente di Confindustria Molise Mauro Natale fa
della riduzione dello 0,3% dell’addizionale regionale Irpef e
dello 0,15% dell’Irap, l’Imposta
sulle attività produttive.
“Abbiamo sopportato – ha dichiarato Natale - in questo decennio di crisi economica, una
fiscalità di svantaggio per il Sud,
come scelta obbligata per consentire ai governi regionali di attuare i piani per la riduzione del
disavanzo sanitario. Così i contribuenti del Molise, ma anche
del Lazio, della Calabria e della
Campania hanno dovuto pagare
più tasse per ripianare i deficit
sanitari delle loro Regioni. Ora,
finalmente, apprendiamo la notizia che aspettavamo da tempo:
un cambio di direzione sulla tassazione regionale. L’Irap e l’Irpef
saranno
ridotte
rispettivamente dello 0,15 e
dello 0,30%”
“Diamo atto, perciò, al Governo
di questa regione – ha aggiunto
il presidente degli industriali
molisani - di aver intrapreso
concretamente un’azione di rigore sui conti pubblici, tagliando in modo deciso e
razionale la spesa pubblica improduttiva. Per il sistema industriale la diminuzione della
tassazione locale ha un valore
All’interno del progetto sugli
Itinerari di Federico II c’è
anche il Molise con il comune
di Roccamandolfi. Unica realtà
molisana che si unisce a partners istituzionali di spessore
come la Regione Basilicata, la
Regione Puglia, la Regione Calabria e la Regione Sicilia.
L’obiettivo principale del progetto è incentivare la conoscenza e la valorizzazione del
patrimonio degli Itinerari Federiciani nelle località legate a
Federico II. Nel caso specifico
del Molise lo stesso castello di
Roccamandolfi ha una storia legata a Federico II così come la
stessa esistenza del Contado di
Molise unito alla Terra di Lavoro per far nascere il Giustizierato di Molise e Terra di
Lavoro. Il progetto prevede un
itinerario turistico da Roccamandolfi fino a Melfi in Basilicata. Sono previste anche
attività con le scuole a cominciare dai Laboratori Emozionali
di Scoperta che rappresentano
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“Calo Irpef e Irap,
un primo, vero segnale”
I dati accolti con soddisfazione da Mauro Natale presidente di Assindustria
“Regione, e i
soldi del piano
neve 2012?”
aggiunto maggiore delle agevolazioni
alle
imprese
regionali perché restituisce fiducia a chi vuol far investimenti”.
“Per tornare a crescere – ha affermato ancora - un territorio
come il nostro ha bisogno di recuperare competitività, ossia
quegli elementi di vantaggio che
determinano le condizioni migliori per fare impresa e investire:
meno
tasse,
più
infrastrutture, una pubblica amministrazione più snella e capace, un contesto sociale
favorevole al fare impresa. Per
queste ragioni, la diminuzione,
seppur di poco, delle aliquote regionali Irper e Irap rappresenta
un segnale di stimolo alla nostra
economia,
accompagnando
bene, tra l’altro, anche gli investimenti sull’area di crisi semplice e complessa”.
“Occorre ora non abbassare la
guardia – ha concluso - e proseguire perché questo segnale diventi strutturale nel sistema
economico regionale. E’ quello
che oggi chiediamo al governo
regionale, perché l’elevata tassazione locale, cresciuta di anno
in anno dal 2007 in poi, ha rappresentato un macigno per le imprese e freno enorme allo
sviluppo”.
I sindaci di Roccamandolfi,
Conca Casale e Pietrabbondante lamentano ritardi di
anni nei pagamenti da parte
della Regione.Ritardi lunghi
cinque anni nella liquidazione dei fondi regionali per
l'emergenza neve 2012. I
fondi erano stati stanziati nel
bilancio di previsione 2016
per 1 milione e 350mila euro,
ma quando è stato fatto l’assestamento di bilancio non si
è più parlato di questa
somma da dare ai Comuni,
che avrebbero ristorato in
parte l’emergenza neve del
2012. Perché altrimenti i Comuni come i nostri, che si
sono indebitati per pagare chi
ci ha salvato la vita, tornano a
essere strumento di cassa per
una Regione che non mantiene i propri impegni”.
Un esempio da seguire Roccamandolfi
negli itinerari di Federico II
un percorso formativo innovativo che induce a conoscere più
profondamente la propria vita,
spingendo a guardarla con
occhi nuovi, gli occhi del cuore,
perché solo attraverso una percezione lirica e poetica del presente è possibile cogliere il
vero significato, sacro divino
ed epifanico, dell’Esistenza.
Ogni classe, riscoprendo nella
ricchezza e nell’armonia del
Patrimonio Culturale l’armonia
di comportamenti e di stili di
vita più armoniosi, potrà sviluppare dei propri percorsi, in
cui gli allievi potranno essere le
Guide Emozionali, capaci di
entusiasmarsi e di entusiasmare
anche gli adulti nel processo di
diffusione di una maggiore qualità della vita. Il progetto sarà
presentato ufficialmente venerdì 3 marzo alle 18,00 a Roc-
camandolfi presso la ex cappella di San Gaetano. Dopo i
saluti del sindaco Giacomo
Lombardi interverranno Ro-
berto Colella fautore in Molise
degli Itinerari Federiciani e Antonio Di Lallo del Gal Molise
verso il 2000 per ragionare
sulle prospettive turistiche dell’area matesina. Sono invitate a
partecipare associazioni e imprese turistiche.
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2 marzo 2017
Allarme di Rete salute mentale per la mancata assistenza ai pazienti
“Si rischia di non potere garantire il diritto alla salute”
In una disciplina come la Psichiatria, che non fa uso di tecnologie sofisticate, ma fonda
sulla relazione interpersonale
gran parte della sua ragion d’essere, la presenza di personale
sufficiente, motivato e competente è condizione necessaria
per la realizzazione di interventi di qualità.
La Società italiana di Epidemiologia psichiatrica (Siep) ha
condotto un’analisi dei dati del
Rapporto Salute mentale (Rsm;
ministero della Salute, 2016)
relativi al personale dei Dipartimenti di Salute mentale nelle
singole Regioni, anche in termini di “carico assistenziale”
individuale. I risultati sono
sconcertanti e confermano la
condizione di grave difficoltà
dell’assistenza psichiatrica, più
volte denunciata ai decisori politici da professionisti, utenti e
familiari.L’analisi a livello regionale mostra che, oltre a Valle
d’Aosta e alle Pubbliche amministrazioni di Trento e Bolzano,
solo Emilia Romagna, Liguria e
Sicilia si collocano sopra lo
standard di riferimento. Lombardia, Toscana, Friuli Venezia
Giulia, Sardegna e Veneto non
si discostano dal valore medio
nazionale. Le Regioni che mostrano i livelli di personale più
bassi sono Molise, Umbria,
Abruzzo e Basilicata. Sono comunque al di sotto del valore
medio nazionale anche Puglia,
Lazio, Marche, Calabria, Piemonte e Campania.
In Molise pochissimi
psichiatri e psicologi
Non riescono a garantire la presenza di 1 medico psichiatra
ogni 10.000 abitanti: Umbria
(che presenta tassi del 50% più
bassi), Molise, Lazio, Abruzzo,
Marche, Veneto, Puglia, Campania e Sardegna. Se si considerano gli psicologi i dati sono
inquietanti, con Regioni come
Molise, Marche e Campania
che non riescono nemmeno a
garantire la presenza di 1 psicologo ogni 50.000 abitanti! La
media nazionale si attesta peraltro a 4,4 per 100.000 abitanti. Per quanto riguarda il
comparto, infermieri, Ota e Oss
complessivamente non raggiungono le 20 unità per 100.000
abitanti in Molise, Abruzzo e
Puglia, mentre Calabria, Basilicata e Umbria sono solo lievemente al di sopra di questa
soglia. Per i medici, se si escludono i casi limite di Umbria e
Molise (rispettivamente: 319 e
245 pazienti per medico), l’impegno assistenziale oscilla tra
un minimo di 108 pazienti/medico della Toscana a un massimo di 203 pazienti/medico
delle Marche con un valore
di Massimo Dalla Torre
Continua anche oggi, il nostro interessamento in merito alla situazione venutasi a creare in seno alla maggioranza
che regge le sorti del Paese. Situazione
che abbiamo paragonato alle azioni
messe in atto da chi, la storia è piena di
personaggi, a voi la scelta quali, che,
per le loro decisioni causarono più di
qualche fibrillazione alla nostra Nazione. Paragoni che, alla luce degli ultimi avvenimenti imporrebbero una
mobilitazione totale per arginare i
danni causati da chi non ha assolutamente a cuore le sorti del Paese, ma
soltanto le proprie. Un qualcosa che
impone chiarezza e rispetto delle regole e dei patti, cosa che fino a questo
momento non è stato, in quanto, chi comanda realmente si può contare sulle
dita di una mano. Una situazione che ci
riporta alla mente la scritta apposta su
di un portachiavi con scritto “sinistra o
destra rimango sempre io il capitano”;
questa è l’incontrovertibile realtà.
Dalla quale, si evince che continua im-
medio nazionale di 157 pazienti/medico. Per gli psicologi,
l’unico vero caso limite è costituito dal Molise, dove ciascun
professionista avrebbe un carico teorico di 1.470 pazienti! Il
valore medio nazionale è più
che doppio rispetto a quello dei
medici (351 pazienti/psicologo)
con una variabilità estrema: dai
146 pazienti/psicologo della Pa
di Trento ai 1.036 pazienti/psi-
cologo delle Marche.
È chiaro che nella situazione
descritta una quota consistente
della domanda potrebbe orientarsi verso il privato, contribuendo ad accrescere le
disuguaglianze. In definitiva, il
quadro che emerge dall’analisi
dei dati sulla dotazione di personale dei Dipartimenti di Salute mentale italiani presenta
tinte fosche in almeno la metà
del Paese, e anche nelle Regioni
che in media offrono condizioni
più rassicuranti vi è motivo di
supporre una elevata variabilità
da intra-regionale. Ve ne è abbastanza perché di Salute mentale e delle effettive condizioni
del sistema di cura si riprenda a
discutere e a programmare,
sulla base di informazioni precise e attendibili.
Aspettiamo
perterrita l’azione di annientamento
ignorando le necessità di cui abbisogna l’Italia e il Molise in particolare
maniera; il che rende incandescente
l’ambiente e che, se vivessimo nell’Italia Albertina, neanche Cavour, il
tessitore per eccellenza, saprebbe più
imbastire una nuova tela per raccordare in un’unica linea i contendenti.
Come non bastasse, ad aggiungere
brace al fuoco, la cronaca di questi ultimi giorni fa registrare nuovi ingressi
di forze nel partito che regge le sorti
del Molise. Cosa che ha visto una levata di scudi da parte di chi ha sempre
lavorato per il bene del partito, in silenzio e senza nulla a pretendere. Avvenimenti
che
non
vorremo
mascherino un qualcosa che va di là
dalle nostre comprensioni; anche perché i fatti ci danno ragione, è nata una
nuova coalizione che si è distaccata
definitivamente dal carrozzone che
governa. Tuttavia, congetture e sospetti
a parte le considerazioni finali devono
essere rimandate a tempi meno agitati
perché chi detiene le redini della “quadriga” sta valutando le mosse da mettere in atto. Solo allora sapremo se la
scritta riportata sul portachiavi è veri-
tiera o è frutto di fantapolitica. La
quale, avvelena il sistema, in cui le uniche vittime sono i cittadini che non
sono assolutamente immuni dai veleni.