sotto il cielo di verona

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Transcript sotto il cielo di verona

Passerella speciale
per il russo
Evgenij Pljuščenko,
33 anni, stella
del pattinaggio
artistico
internazionale.
fa sh ion
mail
di Alessandra de Pinto
sotto il cielo
di verona
Per il terzo anno Intimissimi on Ice ha acceso le luci dell’Arena.
Con una grande festa di musica, danza e pattinaggio
E
ccitanti, spettacolari, esagerati: sono gli aggettivi più usati
per descrivere gli allestimenti scenici degli Stufish, gruppo di set
designer di varie nazionalità (12 talenti, capeggiati dal Ceo Ray
Winkler) con base a Londra. Anche quelli creati per One Amazing Day,
titolo della terza edizione di Intimissimi on Ice, il grande happening musicale e sportivo svoltosi all’Arena di Verona il 7 e 8 ottobre. Uno show
fantasmagorico. Lo ripercorriamo in questa breve intervista a più voci.
Siete famosi per i grandi set di concerti rock e musical. Come definireste
lo spettacolo Intimissimi on Ice?
One Amazing Day si trova in una posizione rara a metà strada tra uno
spettacolo rock e una produzione teatrale. La scenografia sul ghiaccio, poi,
lo rende uno spettacolo assolutamente unico e straordinario.
Qual è la cosa che vi ha convinto ad accettare?
Siamo sempre entusiasti di lavorare con BWS (Balich Worldwise Shows,
ndr) e anche con un regista come Kim Gavin. Non potevamo che dire sì.
Musica, sport, moda. Come li avete resi visivamente?
Abbiamo cercato di bilanciare con cura e creatività i tre aspetti. Tutti importanti per lo spettacolo colorato e adrenalinico in scena a Verona.
Vi siete divertiti?
Tanto. Avere a che fare con atleti magnifici, artisti del calibro di Andrea Bocelli e una costumista da Oscar come Milena Canonero è stato
davvero eccitante.
Vi sentite più artisti o più architetti?
Siamo architetti dell’intrattenimento.
L’eccesso è parte essenziale della vostra visione?
L’ispirazione viene da molti elementi. Nel caso
di Intimissimi on Ice l’eccesso è stato un fattore
essenziale per coinvolgere il pubblico.
Con i vostri progetti volete stupire, divertire,
o far sognare?
Vogliamo che le persone vengano proiettate in
una dimensione fantastica.
Quanto è importante la tecnologia nelle vostre
costruzioni sceniche?
È lo strumento fondamentale per spingerci
ogni oltre limite. Che siano il concerto dei Pink
Floyd, la cerimonia olimpica, la poesia del Cirque du Soleil o la festa di One Amazing Day.
Non è la prima partnership italiana. Che impressione avete del nostro Paese?
Abbiamo lavorato sulle Olimpiadi Invernali di
Torino nel 2006 e su altri allestimenti. Ci siamo
sempre trovati bene, apprezziamo molto la natura vivace delle produzioni italiane.
Conoscevate già l’Arena?
È stata la prima volta, è una scenografia mozzafiato, che ci ha aiutato a
creare il giusto mood. Impossibile non esserne colpiti e affascinati.
AMICA - 197