La Commissione riferisce sui progressi compiuti nell

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Commissione europea - Scheda informativa
La Commissione riferisce sui progressi compiuti nell'ambito del quadro di
partenariato per la migrazione e sulle ulteriori azioni lungo la rotta del
Mediterraneo centrale
Bruxelles, 2 marzo 2017
Oggi la Commissione e l'Alta rappresentante/Vicepresidente hanno presentato la terza
relazione sui progressi compiuti relativamente al quadro di partenariato con i paesi terzi
nell'ambito dell'agenda europea sulla migrazione.
Cosa ha adottato oggi il Collegio?
Oggi la Commissione e l'Alta rappresentante/Vicepresidente hanno presentato la terza relazione sui
progressi compiuti relativamente al quadro di partenariato con i paesi terzi nell'ambito dell'agenda
europea sulla migrazione, che traccia un bilancio dei progressi compiuti e delinea le prossime tappe del
lavoro dell'UE per una gestione più efficace della migrazione lungo la rotta del Mediterraneo centrale.
Quali sono le novità?
Dall'avvio del quadro di partenariato nel giugno 2016 sono stati raggiunti risultati tangibili nei cinque
paesi prioritari dell'Africa subsahariana: Niger, Mali, Nigeria, Senegal ed Etiopia. Ad un maggiore
adattamento delle misure ai nostri partner si aggiunge la capacità di sfruttare un numero più ampio di
strumenti e politiche. L'area geografica di applicazione è stata ampliata e la relazione si spinge anche
oltre i paesi prioritari, in linea con le discussioni tenutesi in seno al Consiglio europeo di dicembre. In
particolare, la relazione rispecchia l'attenzione attualmente rivolta alla rotta del Mediterraneo centrale e
delinea azioni volte a contrastare i numeri ancora elevati di traversate su questa rotta e di vittime nel
Mediterraneo.. Essa prevede ulteriori azioni per attuare la dichiarazione di Malta, adottata dai capi di
Stato o di governo dell'UE il 3 febbraio 2017, che comprende un'ampia gamma di misure volte a
salvare vite umane, a intensificare la lotta contro i trafficanti e gli scafisti, a proteggere i migranti e a
migliorare la gestione delle frontiere.
Quali risultati sono stati raggiunti?
Un quadro dettagliato dei risultati raggiunti dall'ultimo periodo di riferimento viene delineato all'interno
della relazione. Tuttavia è possibile evidenziare alcuni risultati concreti per quanto concerne i cinque
paesi prioritari:
- L'Etiopia collaborerà attivamente con il centro operativo regionale sostenuto dal fondo fiduciario
dell'UE nella lotta contro la tratta e il traffico di esseri umani. Si avvarrà inoltre di un ulteriore
strumento per il rimpatrio e il reinserimento sostenibili e dignitosi e l'assistenza ai migranti rimasti
bloccati.
- Per quanto riguarda il Niger, dopo la visita del presidente Issoufou il 15 dicembre 2016 i progressi
sono proseguiti a buon ritmo partendo dai traguardi già raggiunti. L'UE ha rafforzato la sua
presenza con il dispiegamento di un ufficiale di collegamento per la migrazione e di un funzionario
di collegamento Frontex, e con la creazione di un ufficio di collegamento ad Agadez. Alla fine di
gennaio 2017 ad Agadez sono stati avviati tre progetti nell'ambito del fondo fiduciario dell'UE per
l'Africa (EUTF) nei settori dell'agricoltura, della formazione professionale e della gestione
sostenibile della migrazione. In gennaio si sono svolte due missioni UE sul campo per valutare il
problema delle nuove rotte alternative e contribuire a individuare progetti a rapido impatto in
grado di offrire alternative economiche alle comunità locali che dipendono dai proventi del traffico
di esseri umani.
- Il dialogo politico con la Nigeria continua con visite e riunioni ad alto livello. Il vicepresidente
Ansip si è recato ad Abuja e a Lagos il 2 e 3 febbraio 2017. È stato espresso interesse per la
cooperazione in materia di sicurezza informatica e di governance, con le importanti ripercussioni le
importanti ripercussioni che ne derivano sulla lotta contro la corruzione, la promozione del
commercio e degli investimenti e la gestione dei flussi migratori. È stata anche esaminata la
possibilità di cooperare in futuro nell'ambito di "Digital 4 Development" (Digitale per lo sviluppo).
- Prosegue la cooperazione con il Mali, in particolare nella sua funzione di presidente del processo di
Rabat, in preparazione della riunione di alti funzionari de La Valletta che si terrà nel febbraio 2017.
Durante la riunione di La Valletta l'AR/VP e il ministro Sylla hanno convenuto di incentrare le
prossime azioni UE-Mali sulla lotta contro le reti del traffico di migranti.
- A dicembre nell'ambito del Fondo fiduciario dell'UE sono stati adottati altri quattro progetti per il
Senegal finalizzati ad affrontare le cause profonde della migrazione, a migliorare la gestione dei
flussi migratori, a favorire l'integrazione dei migranti di ritorno e a coinvolgere le comunità oggetto
di diaspora e, infine, a rafforzare i registri dello stato civile.
Quali sono le prossime tappe nell'ambito del quadro di partenariato?
Le istituzioni dell'UE e gli Stati membri portano avanti il proprio impegno congiunto per far sì che il
quadro di partenariato continui a produrre risultati tangibili a vantaggio sia dell'Unione europea che dei
nostri partner. Ciò consentirà di proseguire e intensificare l'importante lavoro già svolto nell'ambito del
quadro di partenariato. Concretamente le azioni previste comprendono tra l'altro:
Etiopia: Mettere a punto le azioni sui casi pilota di rimpatrio (32) e utilizzarle come modello per
rendere più rapidi i rimpatri futuri, continuando a sostenere l'Etiopia in quanto paese di origine, di
transito e di destinazione di migranti e rifugiati. Nell'aprile 2017 è previsto l'avvio di un dialogo
settoriale di impegno strategico sulla migrazione; proseguirà inoltre uno stretto dialogo con l'Etiopia in
qualità di presidente del processo di Khartoum.
Niger: Si prevede di intensificare il sostegno al Niger nella lotta contro la tratta e il traffico di esseri
umani, anche attraverso il sostegno a una squadra investigativa comune e assicurando la piena
operatività dell'antenna dell'UE ad Agadez, anche per quanto concerne la formazione[1]. I contratti su
tutte le azioni concordate nell'ambito del Fondo fiduciario dell'UE dovrebbero essere conclusi
rapidamente per garantirne l'attuazione concreta e fornire opportunità di reddito alternative rispetto ai
traffici illeciti. Allo stesso tempo sarà intensificato il controllo di eventuali rotte alternative nella regione
di Agadez e sarà concluso un accordo operativo tra l'Agenzia europea della guardia di frontiera e
costiera e le autorità nigerine.
Nigeria: Entro giugno 2017 dovrebbe essere concluso l'accordo di riammissione; dovrebbero inoltre
essere individuati i progetti del Fondo fiduciario dell'UE per l'Africa incentrati sulla migrazione.
Proseguirà la cooperazione attiva nella lotta contro la tratta e il traffico di esseri umani attraverso la
comunità di intelligence Africa-Frontex e la piattaforma di cooperazione sul traffico di migranti di
recente istituzione.
Mali: Intensificazione dei lavori sul problema del transito, in particolare per quanto concerne il
rimpatrio volontario dei migranti in transito; garantire l'adozione di una strategia nazionale per le
frontiere ed esaminare le possibili opzioni per la cooperazione e il rafforzamento delle capacità di
gestione delle frontiere e di lotta contro il traffico di migranti. Dovrebbe essere rafforzata la
cooperazione in materia di rimpatrio efficace dei migranti irregolari, compresi i maliani che tentano di
attraversare irregolarmente la frontiera libica meridionale; dovrebbe inoltre essere mantenuto uno
stretto dialogo con il Mali in qualità di presidente del processo di Rabat.
Senegal: Migliorare la cooperazione quotidiana sia per l'identificazione che per il rilascio dei documenti
di viaggio; sono state intraprese missioni di verifica al fine di garantire un rimpatrio efficace dei
migranti irregolari. Dovrebbero essere messi a punto accordi operativi tra il Senegal e l'Agenzia
europea della guardia di frontiera e costiera e, sulla base dei risultati conseguiti finora, dovrebbe
essere intensificata la cooperazione in altri settori, tra cui la gestione delle frontiere.
Per quanto riguarda le politiche e gli strumenti da applicare, è necessario un salto di qualità in termini
di efficacia dei rimpatri all'interno dell'UE, accompagnato da un impegno in tal senso da parte dei
partner dei paesi terzi. A questo proposito, la relazione è strettamente legata al nuovo piano d'azione
sul rimpatrio, che propone una serie di azioni concrete. Un impegno con i paesi terzi attraverso il
quadro di partenariato, in cui siano utilizzate tutte le politiche e gli strumenti disponibili, favorirà una
migliore cooperazione per l'identificazione, il rilascio di nuovi documenti e la riammissione dei loro
cittadini.
In tale contesto sarà esaminata anche l'opportunità di mobilitare altri strumenti politici, fornendo ad
esempio canali di migrazione legali (si pensi ad Erasmus +), e saranno impiegati altri strumenti
operativi. In tal senso si prevede un ricorso crescente alle agenzie dell'UE, quali l'Agenzia europea della
guardia di frontiera e costiera, dei funzionari di collegamento europei per la migrazione e degli
strumenti finanziari, in particolare il Fondo fiduciario dell'UE per l'Africa.
Per ulteriori informazioni sull'azione della Commissione in proposito si prega di visitare il sito qui
indicato.
Che cosa farete per quanto concerne la rotta del Mediterraneo centrale?
Per quanto riguarda la Libia, il sostegno sarà incentrato sulla protezione presso i punti di sbarco e
sull'assistenza umanitaria ai migranti che si trovano nei centri di accoglienza/detenzione, rafforzando
nel contempo lo sviluppo di soluzioni alternative al trattenimento. Continueremo a fornire un contributo
alla stabilizzazione socioeconomica in Libia, in particolare attraverso interventi a livello comunale.
Saranno potenziati il rimpatrio umanitario e il reinserimento. Nel quadro di un progetto finanziato
dal fondo fiduciario dell'UE per l'Africa, all'OIM è stato affidata l'assistenza per il ritorno nelle comunità
d'origine dei migranti che si trovano in Libia, con un obiettivo iniziale di 5 000 persone. Si provvederà
al reinserimento dei rimpatriati in tutta l'area coperta dal Fondo fiduciario. La Commissione e l'OIM
hanno firmato un'iniziativa congiunta nel dicembre 2016 per la protezione e il reinserimento di migranti
in Africa lungo le rotte migratorie del Mediterraneo centrale, per un importo di 100 milioni di euro.
Formazione della guardia costiera e della marina libiche: EUNAVFOR MED operazione Sophia e la rete
SEAHORSE per il Mediterraneo hanno già formato una parte del personale della guardia costiera libica.
Operazione SOPHIA ha completato un primo pacchetto di attività di formazione per 93 persone, ed ha
avviato la formazione nell'ambito del secondo pacchetto su Creta. La guardia costiera libica ha
espresso la volontà di formare altri 600 membri del personale della guardia costiera, con un'azione
incentrata principalmente sulla formazione degli equipaggi di 8 motovedette libiche. La formazione
dovrebbe inoltre l'essere in linea con i piani generali per la creazione di un centro libico per il soccorso
marittimo e di un'area di ricerca e di salvataggio, il cui completamento è previsto per il 2018.
Tra le azioni immediate della Commissione figura anche l'ampliamento della formazione Seahorse della
guardia costiera libica, con 15 nuovi corsi di formazione previsti per il periodo febbraio-luglio 2017. A
ciò si aggiunge il sostegno alla gestione della migrazione nel quadro del programma di sviluppo e
protezione regionale.
Maggiore cooperazione con i paesi vicini
Una maggiore cooperazione con l'Egitto, la Tunisia e l'Algeria, anche attraverso iniziative regionali quali
la rete Seahorse per il Mediterraneo, riveste un'importanza fondamentale.
Egitto: L'UE ha concluso un accordo per l'avvio di un dialogo formale UE-Egitto sulla migrazione, che
inserisce a pieno titolo il tema della migrazione nelle nostre relazioni globali e nei quadri esistenti, ad
esempio quelli della politica europea di vicinato, di Khartoum e de La Valletta.
Tunisia: L'UE conferma l'impegno a proseguire il lavoro in atto per affrontare le cause alla base della
migrazione e rafforzare la governance nel settore della migrazione. Intende inoltre intensificare la
cooperazione in materia di migrazione irregolare, concludendo un accordo di riammissione
parallelamente all'accordo di facilitazione del rilascio dei visti. Si porrà l'accento sul reinserimento dei
rimpatriati, sulla promozione della migrazione legale e sulla cooperazione in materia di gestione delle
frontiere.
Algeria: La cooperazione con l'Algeria rimane importante per combattere la migrazione irregolare
verso l'Europa. Le discussioni a livello politico e tecnico si sono svolte a partire dal mese di settembre
2015. Il dialogo continuerà per approfondire questioni quali la tratta, la prevenzione e la lotta alla
contraffazione dei documenti di viaggio, la liberalizzazione dei visti e la cooperazione in materia di
riammissione.
E per quanto riguarda i finanziamenti?
Quadro di partenariato
L'UE si avvale di una serie di strumenti finanziari per sostenere l'attuazione del quadro di partenariato,
in particolare il Fondo fiduciario dell'UE per l'Africa (EUTF). Si tratta di un Fondo fiduciario che opera in
un totale di 26 paesi, con risorse stanziate per un totale di oltre 2,5 miliardi di euro, di cui 2,5 miliardi
di euro provenienti dal Fondo europeo di sviluppo e da vari strumenti di finanziamento previsti dal
bilancio dell'UE, e 152 milioni di euro al cui versamento si sono impegnati finora gli Stati membri
dell'UE e altri donatori (Svizzera e Norvegia).
Più recentemente, nel dicembre 2016, sono stati concordati in totale 42 nuovi programmi, per un
valore di 587 milioni di euro, tra cui figurano 28 nuovi programmi per la regione del Sahel/Lago Ciad
(in tutto, 381 milioni di euro), 11 programmi aggiuntivi per il Corno d'Africa, (169,5 milioni di euro) e 3
nuovi programmi per l'Africa settentrionale (in tutto, 37 milioni di euro).
Sale così a 106 il numero totale di progetti approvati, per un valore di oltre 1,5 miliardi di euro. I
contratti firmati finora ammontano a 627 milioni di euro.
Rotta del Mediterraneo centrale
L'UE ha stanziato 200 milioni di euro per progetti in materia di migrazione in Libia e nell'Africa
settentrionale nel quadro del fondo fiduciario dell'UE. Questi stanziamenti si aggiungono ai progetti già
avviati nel 2016 e finalizzati alla protezione dei migranti più vulnerabili e alla creazione di opportunità
socioeconomiche a livello locale.
Sono in corso discussioni per fare in modo che il sostegno sia mirato alla protezione nei punti di sbarco
e nei centri di detenzione, e per fornire supporto alle alternative alla detenzione. Il contributo alla
stabilizzazione socioeconomica in Libia sarà realizzato attraverso gli interventi a livello comunale.
Questo si sommerà alle attività miranti a rafforzare il soccorso in mare, anche mediante la formazione
della guardia costiera libica. Si ricercherà infine un forte coordinamento sul terreno con gli Stati
membri.
Per maggiori informazioni
Schede informative sui progressi compiuti per quanto concerne l'Etiopia, il Mali, il Niger, la Nigeria e il
Senegal
Scheda informativa: Quadro di partenariato per la migrazione
Scheda informativa: Fondo fiduciario dell'UE per l'Africa
Cfr. la sezione domande e risposte della comunicazione sulla rotta del Mediterraneo centrale a questo
link.
Scheda informativa: Relazioni dell'UE con la Libia
[1] Della formazione si occupa la missione EUCAP Sahel Niger, che fornisce sostegno alle forze di
sicurezza nigerine (polizia nazionale, gendarmeria nazionale e guardia nazionale) al fine di rafforzare lo
stato di diritto e le capacità del Niger nella lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata, in linea con
la strategia dell'UE per la sicurezza e lo sviluppo, e alla migrazione irregolare.
MEMO/17/369
Contatti per la stampa:
Nabila MASSRALI (+ 32 2 296 92 18)
Esther OSORIO (+32 2 296 20 76)
Informazioni al pubblico: contattare Europe Direct telefonicamente allo 00 800 67 89 10 11 o per email