Nuovo Stadio Roma, il vero problema sono i trasporti

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Nuovo Stadio Roma, il vero
problema sono i trasporti
Parla Sandro Simoncini, docente di urbanistica: “Il taglio
delle cubature non azzera le criticità, trasporti pubblici e
viabilità non sono in grado di sostenere un peso di traffico
simile”
“Non bisogna commettere l’errore di pensare che il taglio
delle cubature degli edifici che faranno da cornice allo
stadio della Roma nell’area di Tor di Valle abbia azzerato le
criticità del progetto. Il vero nodo rimane quello legato
all’afflusso e al deflusso degli spettatori in una zona della
città che presenta notevoli problematiche per quanto riguarda
il trasporto pubblico e una viabilità già fortemente
compromessa. Il contenimento del cemento da destinare alla
realizzazione di negozi e uffici è sicuramente una misura di
buon senso, ma si rivelerebbe un successo assai effimero se,
parallelamente, non si pianificassero soluzioni efficaci sul
fronte della mobilità”.
Lo dichiara l’ing. Sandro Simoncini, docente a contratto di
Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l’università
Sapienza di Roma e presidente di Sogeea SpA.
“La delibera con cui nel 2014 fu dichiarata la pubblica
utilità del progetto parla chiaro – prosegue Simoncini -:
tralasciando la tesi alquanto fantasiosa che 7.000 spettatori
arrivino allo stadio con la ferrovia Orte-Fiumicino, altri
30.000 tifosi devono poter raggiungere l’impianto utilizzando
il trasporto pubblico su ferro. Ora, considerando che l’idea
di una diramazione della linea B della Metropolitana è stata
abbandonata perché avrebbe pregiudicato la funzionalità
dell’intera tratta, non è immaginabile che un tale peso possa
ricadere tutto sulla disastrata Roma-Lido. Quella che ogni
anno concorre per il titolo di peggiore ferrovia italiana
attualmente può trasportare al massimo poco meno di 10.000
passeggeri l’ora: il tutto in condizioni ottimali che
solitamente non si verificano mai. Pensare che tale potenziale
possa essere triplicato con gli investimenti preventivati è
completamente fuori luogo”, afferma Simoncini.
I reati urbanistico-edilizi
Il volume è dedicato ai reati urbanistico-edilizi ed offre
un’accurata ricostruzione delle elaborazioni dottrinali, degli
orientamenti giurisprudenziali più recenti (soprattutto della
Suprema Corte di Cassazione e della Corte europea dei diritti
dell’uomo) e degli interventi ‘’correttivi’’ della Corte
Costituzionale. L'opera si sofferma sul sistema sanzionatorio
predisposto dal Testo Unico in materia di edilizia,
analizzando i molteplici illeciti.
Paolo Tanda
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“La cosa più probabile è che la stragrande maggioranza dei
tifosi scelga il mezzo privato, con il serio rischio di far
collassare la viabilità dell’intero quadrante, in particolare
in occasione di partite giocate nei giorni feriali. Con il
possibile stralcio o lo slittamento dei lavori di
realizzazione del ponte sul Tevere o dello svincolo della
Roma-Fiumicino, l’unico asse percorribile per raggiungere lo
stadio sarebbe quello via Ostiense-via del Mare:
l’unificazione delle due strade non sarebbe sufficiente a
reggere l’urto e risentirebbe comunque degli inevitabili
imbuti che si creerebbero in uscita da viale Marconi e via
Cristoforo Colombo. Il tutto senza dimenticare le criticità
della Roma-Fiumicino, soprattutto in corrispondenza
dell’incrocio con viale Isacco Newton e via della Magliana, e
i previsti lavori per la realizzazione della bretella che
collegherà la Roma-Civitavecchia e la Roma-Latina e che
passerà a Tor de’ Cenci, quindi a pochissima distanza dallo
stadio. Uno scenario insostenibile”.
Leggi anche: Nuovo Stadio Roma, gli urbanisti: no a Tor di
Valle, sarebbe disastro ambientale
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