il testo integrale della lettera inviata ad emiliano

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Transcript il testo integrale della lettera inviata ad emiliano

COMUNE DI SAN NICOLA ARCELLA
Provincia di COSENZA
UFFICIO DEL SINDACO
Caro Emiliano,
sottopongo alla Tua attenzione la questione dell’assurdo meccanismo del Fondo di Solidarietà
Comunale (FSC), che dal 2012 in poi costituisce il sistema ordinario dei trasferimenti statali – si fa
per dire – ai comuni. Senza entrare in tecnicismi, peraltro astrusi, direi esoterici, il meccanismo
funziona nella sua essenza in questo modo: lo Stato preleva dal gettito IMU dei Comuni circa il 22
% di quanto i Comuni incassano, o meglio dovrebbero incassare, dai cittadini ad aliquota ordinaria
(7,6 per mille). La cifra complessiva è pari ad €. 315.974.752,92. Oltre a questo prelievo che
riguarda tutti i circa 8.070 comuni italiani, il sistema prevede, solo per circa 592 sfortunati comuni
(il 7% circa del totale, tra i quali anche San Nicola Arcella), un ulteriore prelievo che varia, da
comune a comune, per ragioni imperscrutabili, per un importo complessivo di
circa .€.
345.847.771,01 Questa ulteriore somma insieme alle somme rivenienti dal primo prelievo
finanziano il Fondo a favore dei comuni, ad eccezione di 592 comuni, che non godono di alcun
trasferimento statale. Si tratta di comuni turistici o presunti tali, penalizzati probabilmente
nell’erronea convinzione che tutti questi comuni siano Portofino o Capri e non invece, come nella
maggioranza dei casi, comuni con molti problemi e per i quali il turismo è uno dei problemi
principali.
Si tratta di un meccanismo con palesi profili di incostituzionalità, non foss’altro che anche nei Paesi
di consolidata ed antica tradizione federalista, la perequazione della finanza territoriale la assicura
lo Stato centrale.
In realtà è evidente che lo Stato ha azzerato i trasferimenti statali agli enti locali, che beneficiano di
trasferimenti la cui copertura finanziaria è assicurata dagli stessi enti che ne beneficiano
Per farti l’esempio del nostro comune c’è un primo prelievo pari ad €. 337.393,20 ed un secondo e
draconiano prelievo pari ad €. 525.988,00, manifestamente abnorme per un comune di 1.800
abitanti.
Per uscire con tempestività da una situazione assurda è necessario, a mio avviso, che sia eliminato il
secondo prelievo che riguarda solo i 592 comuni, che non chiedono ulteriori trasferimenti, che non
chiedono nulla allo Stato, ma solo che le somme che i cittadini versano per l’IMU rimanga ai
comuni. L’importo pari, per come detto, a circa €. 345.847.771,01, che costituisce l’importo
dell’ulteriore prelievo a danno di pochi comuni dovrebbe essere preso in carico dallo Stato. Si tratta
in fondo di una cifra pienamente compatibile con le risorse della Finanza centrale, nonostante le
difficoltà che conosciamo.
Avere la possibilità per i 592 comuni di utilizzare ogni anno €.345.847.771,01, non potrebbe che
produrre un effetto benefico non solo in termini di maggiore qualità e quantità di servizi, ma anche
in termini macroeconomici con i presumibili riverberi positivi sulle economie dei territori e
sull’economia nazionale. Tu sai, che i Comuni nonostante i loro difetti, rispetto alla elefantiaca
amministrazione statale, hanno migliore capacità di spesa, anche in termini di qualità.
Spero che tu ne faccia un argomento di battaglia politica ed istituzionale, e voglia impegnarti ad
aprire su questo tema, totalmente misconosciuto non solo dall’opinione pubblica, ma anche dalla
classe politica, un confronto con il Governo ed in particolare con il Presidente del Consiglio dei
Ministri.
Con stima e cordialità
Barbara Mele