Scarica il pdf - Milano Finanza

Download Report

Transcript Scarica il pdf - Milano Finanza

Mercati
10
Venerdì 3 Marzo 2017
STARACE CONFERMA LE STIME, CHE SARANNO UFFICIALIZZATE IL PROSSIMO 16 MARZO
Enel, profitti 2016 a 3,2 miliardi
Piano di buyback fino a 2 miliardi. Sul
fronte delle minority spazio negoziale
limitato. Recuperati 16 mld di valore
di Andrea Pira
T
utto come già annunciato.
Il 2016 di Enel è stato archiviato con un utile di 3,2
miliardi di euro, dividendi
più sostanziosi e sulla via della
scelta verde del gruppo, che già
lo colloca al primo posto in Europa per capacità installata nelle
fonti rinnovabili. Il quadro è stato delineato dall’amministratore
delegato, Francesco Starace, nel
corso dell’audizione in commissione Industria al Senato, parte
di un ciclo di incontri convocati
dal presidente Massimo Mucchetti con i top manager delle
partecipate pubblica per tracciare un bilancio del triennio
in vista del prossimo rinnovo
dei vertici aziendali. La stima
sull’utile prevede quindi una
crescita del 45,7% e un’ulteriore espansione nei prossimi due
anni a 4,1 miliardi nel 2018 e a
4,7 miliardi nel 2019. L’ad ha
quindi confermato le cifre fornite con il preconsuntivo diffuso il
mese scorso. I ricavi si attestano
Alpitour,
nuovi hotel
e ricavi
a 1,14 mld
di Nicola Carosielli
lpitour ha chiuso il 2016
A
con ricavi in crescita
dell’1,9% a 1,14 miliardi
rispetto agli 1,12 miliardi
dell’esercizio precedente e
l’ebitda ha fatto segnare un
progresso del 9,5% a 35,8
milioni. I risultati sono stati
considerati dal gruppo positivi «perché frutto di un
miglioramento delle performance di tutte e cinque
le divisioni in cui il gruppo
opera: tour operating, aviation, alberghiero, incoming
e distribuzione», spiega
una nota. Grande soddisfazione è stata espressa dal
presidente e ad Gabriele
Burgio che intravede nella
forte evoluzione del turismo «continui stimoli e
opportunità che l’azienda
sta cogliendo con curiosità,
dedizione ed entusiasmo».
Fra i progetti portati avanti
nel corso dell’ultimo anno,
il gruppo ricorda la compagnia aerea Neos in Cina, che
ha l’obiettivo di sviluppare i
flussi turistici internazionali
verso l’Italia, l’acquisto di
due nuovi hotel cinque stelle a Taormina e il nuovo
portale Easybook. (riproduzione riservata)
a 70,6 miliardi, in contrazione
del 6,7% per via del prezzo
dell’energia; nel triennio il calo
aumenta al 12% rispetto ai 80,5
miliardi di fatturato del 2014.
Quest’anno l’ebitda ordinario
è cresciuto dell’1,3%, andando
oltre il target di 15 miliardi annunciato a novembre e toccando
Engie Italia guarda agli asset del gas di Eni
a controllata del colosso francese Engie Italia
Lnitura
punta ad acquisire nuova clientela nella fordi energia elettrica e gas in Italia e studia
l’asset del retail gas di Eni, qualora fosse messo
in vendita, anche se si tratta di un pacchetto molto
costoso. «Vogliamo raddoppiare la nostra attuale
base clienti, passando da uno a due milioni nel
giro di tre-cinque anni, a seconda delle opportunità che si presenteranno sul mercato», ha detto
Olivier Jacquier, ceo di Engie Italia. Se ci saranno
pacchetti di clienti da rilevare, il top manager
ha risposto con
ENEL
quotazioni in euro
4,3
4,1
3,9
Francesco
Starace
15,2 miliardi. L’indebitamento
finanziario netto è rimasto quasi invariato a 37,6 miliardi. Nel
corso dell’audizione, Starace ha
ribadito quanto preannunciato a
novembre a Londra: la politica
3,7
IERI
un accomodante «perché no?», ribadendo comunque che un eventuale accordo con Eni, che
potrebbe avere un valore intorno ai 2 miliardi di
euro, «non può essere una mia decisione, a causa
del valore importante dell’operazione, che deve
prendere la casa madre francese». Jacquier ha poi
aggiunto che «il 2016 si è chiuso molto bene. In
Italia abbiamo generato più di 150 milioni di cassa e superato il budget». Una performance buona,
quella nella Penisola, che si inserisce però in un
anno difficile per Engie. Il colosso francese ha infatti archiviato lo scorso esercizio con una perdita
netta pari a 400 milioni di euro (421,3 milioni di
dollari), rosso inferiore rispetto a quello del 2015
di 4,6 miliardi. La società transalpina è incorsa in
svalutazioni dal valore di 3,7 miliardi di dollari,
controbilanciate però dai guadagni provenienti
dalla vendita di asset.
dividendo salirà al 65%, con
un incremento
non soltan2 mar ’17
to rispetto al
55% del 2016,
ma anche rispetto al pay-out
del 60% annunciato in precedenza. La prospettiva è inoltre
di portarlo al 70% negli anni a
venire.
Maggiori spiegazioni sono arrivate anche sul riacquisto di
4,12 €
+0,83%
2 dic ’16
dei dividendi di Enel vedrà una
revisione al rialzo della remunerazione degli azionisti. L’utile
di quest’anno sarà invece a 3,6
miliardi di euro e la porzione
destinata alla distribuzione del
Accenture: le utility hanno raddoppiato gli utili nel 2016
di Laura Bonadies MF-DowJones
l 2016 è stato un anno record per le utility.
Iprofitti
I principali gruppi italiani hanno visto i
raddoppiare da 560 milioni di euro nel 2015 a 910 milioni e quest’anno si
potrebbe arrivare a 1 miliardo. È quanto
emerge dal 17esimo Osservatorio Utilities
Agici-Accenture, secondo cui bisogna concentrarsi su tre direttrici (3D) per impostare la nuova Strategia Energetica Nazionale,
permettendo alle utility di cavalcare e accelerare questo trend di ripresa, sviluppare
nuovi modelli di business e ridurre i costi
del sistema. Secondo l’indagine occorre Decarbonizzare, individuando un percorso per
ridurre in maniera significativa le emissioni
di CO2; Decentrare, favorendo la generazione distribuita e la crescita dell’installato rinnovabile; Digitalizzare, garantendo
disponibilità di broadband per abilitare la
trasformazione del settore. In particolare,
rispetto a quest’ultimo punto, sarà fondamentale definire una chiara agenda di adozione del digitale che valorizzi appieno le
potenzialità dell’Internet of things, al fine
di ridare centralità al cliente e alle sue esigenze, favorendo una migliore profilazione
dei consumi e un’offerta personalizzata. Dopo un’importante rapida discesa del debito
aggregato da oltre 12 miliardo del 2012 a
meno di 10 del 2015, nel 2016 si è visto
un assestamento. Ora le aziende hanno una
posizione finanziaria ottimale e sono pronte
per le sfide energetiche del futuro, in un
contesto potenzialmente favorevole sia a
livello di sistema Paese sia nel contesto de
cambiamenti che si possono cogliere in termini di trasformazione digitale del settore.
Nel dettaglio, prosegue l’indagine, i principali gruppi energetici europei nel 2016
vedono ridursi i ricavi per il terzo anno
consecutivo. Tuttavia gli utili mostrano una
notevole ripresa nel 2016. Questo trend di
crescita continuerà nel 2017 e nel 2018. Le
politiche di riduzione costi, di sfruttamento delle sinergie derivanti da acquisizioni
e la dismissione degli asset non strategici, iniziano a date risultati concreti. Per i
maggiori player italiani ed europei è prevista una crescita della redditività anche nel
2017-2018.
Nel 2016 il valore delle operazioni di
M&A è stato di oltre 8 miliardi a livello europeo e di oltre 1,5 nel nostro Paese. Inoltre
continuano gli investimenti nelle rinnovabili: la capacità addizionale pianificata è circa
5Gw per le utility italiane e circa 32Gw per
quelle europee. «Il settore delle utility», ha
detto Andrea Gilardoni, presidente di Agici, «continua a essere attraversato da un
profondo processo di trasformazione, ma
gli operatori sembrano pronti ad affrontare
le sfide portate dal contesto di mercato e
dall’innovazione tecnologica. Alcune tematiche, come la rilevanza degli investimenti
nelle rinnovabili e la riconversione/gestione
dei grandi impianti fossili e nucleari, sono
priorità strategiche per le utility ormai da
anni e continueranno ancora a esserlo».
Secondo Pierfederico Pelotti, responsabile
utility di Accenture in Italia, Europa Centrale e Grecia, «la nuova strategia energetica nazionale costituisce un’opportunità
per il rilancio della competitività del Paese
e per la crescita delle utility. Bisogna puntare con determinazione sul digitale e facilitare l’adozione di nuove tecnologie per
trasformare l’attuale modello energetico in
un sistema più efficiente, sicuro, sostenibile e flessibile. In questo contesto le utility
italiane possono diventare un riferimento
a livello nazionale e internazionale. Per
cogliere queste opportunità le aziende del
settore devono definire una agenda di trasformazione digitale, definendo con urgenza responsabilità e tempi». (riproduzione
riservata)
azioni proprie per un massimo
di 2 miliardi, per il quale Starace
chiederà il via libera all’assemblea del prossimo 4 maggio. Il
piano «non è fine a se stesso»
ma è «un’opzione», nel caso in
cui nell’ambito della riorganizzazione delle controllate «non
dovesse andare a buone fine il
riacquisto di quote di minoranza
in America Latina». Segno delle
priorità: l’efficienza operativa oltre Atlantico viene quindi anche
prima del buyback, pur gradito
dal mercato. «Per il riacquisto
di quote da terzi, infatti, esiste
spazio negoziale ma non è esagerato», ha chiosato l’ad. D’altra parte con la riorganizzazione
in Sud America e la quotazione
a New York sono stati recuperati
16 miliardi di valore.
«Negli ultimi tre anni il gruppo
ha intrapreso un importante programma di crescita industriale»,
ha quindi spiegato l’ad, tracciando un bilancio del suo mandato,
«abbiamo aumentato del 57%
gli investimenti sulla crescita e
l’abbiamo ricalibrata aumentato la quota di reti e rinnovabili».
Quanto agli investimenti previsti
dal piano 2017-2019, l’ammontare sarà pari a 20,9 miliardi un
terzo dei quali, ossia 6,7 miliardi, riguarderò l’Italia.
Nel corso della discussione c’è
stato anche spazio per l’ultima
evoluzione della società energetica, ossia la banda larga con
Open Fiber. «Il progetto è partito, stiamo cablando le prime
città, Perugia è finita e sono
state completate anche Bologna
e Genova. Le altre città saranno completate entro la fine del
2017, con l’eccezione di una o
due». L’investimento nei cluster A e B è di 3,9 miliardi. «A
questo si devono aggiungere
altre 40 città che metteremo in
lavorazione tra un mese o due e
i risultati delle due gare Infratel
a cui abbiamo partecipato per i
cluster C e D». A Piazza Affari
il titolo ha chiuso ieri in crescita dello 0,83% a 4,126 euro.
(riproduzione riservata)
Quotazioni, altre news e analisi su
www.milanofinanza.it/enel