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Prot. n. 0006547 del 02/03/2017 - Decreti Rettorali 102/2017 [Classif. III/13]

Numero, data e protocollo della registrazione

OGGETTO: Bando di concorso per l’attribuzione di n. 3 assegni per lo svolgimento di attività di ricerca presso l’Università degli Studi di Udine, SSD: ING-IND/27; ICAR/02; AGR/02.

IL RETTORE

VISTA VISTO VISTO VISTA VISTE VISTA la legge 30 dicembre 2010, n. 240 recante “Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario”, ed in particolare l’art. 22 relativo al conferimento degli assegni per lo svolgimento di attività di ricerca; il decreto ministeriale 9 marzo 2011, n. 102 “Importo minimo assegni di ricerca – art. 22, legge 30 dicembre 2010, n. 240”; il “Regolamento Interno per il conferimento di assegni di ricerca” dell’Università degli Studi di Udine emanato con decreto rettorale 2 luglio 2014, n. 263; la Legge 27 febbraio 2015, n. 11 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative” che ha prorogato di due anni la durata complessiva dei rapporti instaurati ai sensi dell’art. 22, comma 3, della Legge 30 dicembre 2010, n. 240;

le proposte pervenute per l’ammissione a bando di assegni per lo svolgimento di attività di ricerca; la certificazione della copertura finanziaria allegata alle proposte sopra citate;

D E C R E T A

Di emanare il bando di concorso per l’attribuzione di n. 3 assegni per lo svolgimento di attività di ricerca presso l’Università degli Studi di Udine come da Allegato 1 al presente decreto di cui costituisce parte integrante.

Il Rettore

prof. Alberto Felice De Toni Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del D.Lgs 82/2005 s.m.i. e norme collegate, il quale sostituisce il documento cartaceo e la firma autografa

Allegato 1 Art. 1 E’ indetta una selezione per titoli e colloquio, qualora previsto, per l’attribuzione di n. 3 assegni per lo svolgimento di attività di ricerca presso l’Università degli Studi di Udine, individuabili nell’Allegato A che costituisce parte integrante del presente bando.

L’assegno di ricerca è collegato al progetto di ricerca sul quale grava nonché subordinato alla relativa copertura finanziaria.

L’assegno può essere rinnovato in conformità con quanto previsto dall’art. 22 della legge 30 dicembre 2010, n.

240, dalla Legge 27 febbraio 2015, n. 11 e dal regolamento dell’Università degli Studi di Udine per il conferimento di assegni di ricerca emanato con decreto rettorale 2 luglio 2014, n. 263, in presenza di valutazione positiva del responsabile scientifico sull’attività svolta dall’assegnista, adeguata motivazione scientifica e relativa copertura finanziaria.

L’assegno di ricerca non dà luogo ad alcun diritto in ordine all’accesso ai ruoli dell’Università.

Art. 2 Gli assegni di ricerca oggetto del presente bando di concorso ed i relativi requisiti di ammissione sono indicati e descritti nell’Allegato A. La mancanza dei requisiti di ammissione comporta l’esclusione dalla selezione.

Il possesso del titolo di dottore di ricerca o titolo equivalente conseguito all’estero ovvero, per i soli settori interessati, del titolo di specializzazione di area medica corredato da un’adeguata produzione scientifica, costituiscono requisito preferenziale per l’accesso alle selezioni sopra citate, qualora non siano stati previsti quale requisito obbligatorio.

I candidati, in possesso di un titolo conseguito all’estero non dichiarato già equipollente ai sensi della legge vigente, dovranno presentare i titoli di studio tradotti e legalizzati dalle competenti rappresentanze italiane del paese di provenienza o da traduttore ufficiale. La commissione giudicatrice (v. art. 6) valuta ai fini della sola ammissione al concorso l’equivalenza del e la normativa comunitaria in materia.

titolo di studio conseguito all’estero fatta salva la valutazione del titolo di specializzazione di area medica a cui si applica l’art. 38 del D.Lgs 165/2001 e successive modifiche e integrazioni Art. 3 Gli assegni di ricerca di cui al presente bando non possono essere conferiti: a. ai dipendenti delle università e dei soggetti di cui all’art. 22, comma 1, della legge 30 dicembre 2010, n. 240; b. a coloro che hanno già usufruito di assegni di ricerca ex legge 30 dicembre 2010, n. 240 per il periodo massimo consentito dalla normativa, ad esclusione del periodo in cui l’assegno è stato fruito in coincidenza con il dottorato di ricerca, nel limite massimo della durata legale del relativo corso; c. a coloro che hanno già usufruito di assegni di ricerca e di contratti di ricercatore a tempo determinato previsti rispettivamente dagli artt. 22 e 24 della legge 30 dicembre 2010, n. 240 per complessivi 12 anni anche non continuativi; d. a coloro che hanno un grado di parentela o di affinità, fino al quarto grado compreso: con il Rettore, il Direttore generale o un componente del Consiglio di amministrazione dell’Università degli Studi di Udine; con il responsabile scientifico o un professore/ricercatore appartenente al dipartimento o alla struttura sede dell’attività dell’assegno di ricerca d’interesse.

Gli assegni di ricerca di cui al presente bando non possono essere cumulati: a) con borse di studio a qualsiasi titolo conferite, tranne che con quelle concesse da istituzioni nazionali o straniere utili ad integrare, con soggiorni all’estero, l’attività di formazione o di ricerca dell’assegnista.

b) con altri assegni di ricerca; c) con rapporti di lavoro dipendente ancorché part time, fatto salvo quanto previsto in materia per i dipendenti di pubbliche amministrazioni.

La titolarità degli assegni di cui al presente bando è inoltre incompatibile con la contemporanea frequenza di corsi di laurea, laurea specialistica o magistrale, dottorato di ricerca con borsa e specializzazione medica, in Italia e all’estero.

Art. 4 La domanda di partecipazione alla selezione, redatta in carta semplice secondo lo schema allegato al presente bando (Allegato B) e corredata della documentazione richiesta, dovrà essere indirizzata al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Udine – Servizi Affari Istituzionali e Legali – Ufficio Protocollo – via Palladio, 8 – 33100 Udine e pervenire entro e non oltre le ore 11:30 del quindicesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente bando sull’albo ufficiale dell’Ateneo, pena l’esclusione dalla selezione.

La domanda deve essere fatta pervenire secondo una delle seguenti modalità: 1. consegnata a mano a Servizi Affari Istituzionali e Legali – Ufficio Protocollo dell’Ateneo in Via Palladio n. 8 Udine, rispettando il seguente orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 11:30; 2. inviata a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento; 3. inviata tramite Posta Elettronica Certificata (PEC), intestata all’interessato, all’indirizzo [email protected]

entro il medesimo termine.

Il candidato che trasmette la domanda tramite PEC non dovrà provvedere al successivo inoltro della domanda cartacea. La domanda e gli allegati alla stessa dovranno essere strutturati con formati in grado di garantire la non alterabilità del documento durante la fase di accesso e conservazione (PDF/A e Adobe PDF). Non sarà ritenuta valida la domanda trasmessa da un indirizzo di posta elettronica non certificata o non conforme a quanto disposto dal presente comma. Il peso complessivo massimo consentito della PEC è di 20MB.

L’Amministrazione universitaria non si assume alcuna responsabilità nel caso in cui i file trasmessi tramite PEC non siano leggibili.

Per quanto concerne le domande inviate tramite posta, si considerano pervenute in tempo utile le domande spedite entro il termine di scadenza del bando, facendo fede il timbro a data dell'ufficio postale accettante, purché tali domande pervengano effettivamente presso l’Ufficio Gestione documentale Università entro 6 giorni dal termine di scadenza, a pena di esclusione.

Sul plico devono risultare le indicazioni del nome, cognome e indirizzo del candidato e la specificazione del concorso cui intende partecipare.

Nella domanda il candidato, ai sensi del D.P.R. 445/2000 “Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa”, deve dichiarare con chiarezza e precisione sotto la propria responsabilità: 1. le proprie generalità, la data e il luogo di nascita, la cittadinanza, la residenza ed il recapito eletto agli effetti del concorso (specificando sempre il codice di avviamento postale e, se possibile, il numero telefonico e l’indirizzo di posta elettronica); 2. l’assegno di ricerca per il quale intende concorrere; 3. di essere in possesso di tutti i requisiti di cui all’art. 2 del presente bando; 4. di essere a conoscenza di tutte le limitazioni e di non trovarsi in nessuna delle condizioni di incompatibilità di cui all’art. 3 del presente bando; 5. di impegnarsi a comunicare tempestivamente ogni eventuale cambiamento della propria residenza o del recapito indicato sulla domanda di ammissione.

Alla domanda devono essere allegati, con riferimento all’assegno di ricerca a cui si intende concorrere: a) il curriculum scientifico professionale, datato e firmato, dove siano evidenziate le attitudini del candidato idonee allo svolgimento e realizzazione del programma della ricerca individuabile nel sub allegato all’Allegato A; b) eventuali pubblicazioni, attestati e ogni altro titolo ritenuto utile a comprovare la propria qualificazione in relazione al programma di ricerca sopra citato. I titoli di studio accademici e i titoli professionali sono autocertificati in sostituzione delle normali certificazioni (Allegato C). Gli altri titoli, comprese le pubblicazioni, possono essere presentati in originale o prodotti anche in fotocopia con dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, ai sensi del D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445 (Allegato D);

c) elenco in carta libera delle pubblicazioni e dei titoli presentati in allegato alla domanda (Allegato D), datato e firmato; d) documentazione attestante l’eventuale attività di ricerca presso soggetti pubblici e/o privati con debita indicazione della decorrenza e durata; e) copia dell’eventuale titolo di studio conseguito all’estero corredato dal certificato degli esami sostenuti con relativa votazione, tradotti e legalizzati dalle competenti rappresentanze diplomatiche italiane all’estero o da traduttore ufficiale, qualora venga richiesta la valutazione di equivalenza; f) copia fotostatica del documento di identità o altro documento di riconoscimento.

Come previsto dall’art. 15 della legge 12 novembre 2011 n. 183 recante “

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello stato

” le Pubbliche Amministrazioni non possono accettare né richiedere certificati. Nei rapporti con gli organi della Pubblica Amministrazione e i gestori di pubblici servizi,

i certificati sono interamente sostituiti dalle dichiarazioni sostitutive di certificazione o dagli atti di notorietà

L’amministrazione si riserva di effettuare controlli a campione sulla veridicità delle dichiarazioni sostitutive. Qualora nell’ambito dei controlli emerga la non veridicità del contenuto della dichiarazione, il dichiarante decade dai benefici eventualmente conseguiti in base al provvedimento emanato sulla base della dichiarazione non veritiera oltre alle conseguenze riferite alla rilevanza penale del comportamento tenuto con la produzione di una dichiarazione mendace.

Non saranno prese in considerazione le domande che non contengono le dichiarazioni sopraindicate e alle quali non è allegata la prescritta documentazione.

Il candidato che intende concorrere per più selezioni, oggetto del presente bando di concorso, deve presentare più domande allegando per ciascuna la documentazione prevista

.

Non è consentito il riferimento a documenti e pubblicazioni già presentati in occasione di altri concorsi.

L’Amministrazione non assume alcuna responsabilità per il caso di dispersione di comunicazioni dipendente da inesatte indicazioni della residenza e del recapito da parte dell’aspirante o da mancata, oppure tardiva, comunicazione del cambiamento degli stessi, né per eventuali disguidi postali o telegrafici non imputabili a colpa dell’Amministrazione stessa.

Esse consisteranno: Art. 5 Le prove di selezione tenderanno ad accertare la preparazione, l’esperienza e l’attitudine alla ricerca dei candidati.

nella valutazione del curriculum scientifico professionale, delle pubblicazioni e dei titoli presentati; in un colloquio orale, qualora previsto, con approfondimento degli argomenti di rilievo scientifico per l’assegno di ricerca d’interesse.

Il colloquio avrà luogo secondo il calendario indicato nell’Allegato A al presente bando di cui fa parte integrante .

Non seguirà, pertanto, alcuna comunicazione diretta ai candidati.

L’eventuale esclusione per carenza dei requisiti di ammissibilità o per mancato rispetto dei termini sarà comunicata agli interessati all’indirizzo indicato sulla domanda di ammissione.

I candidati dovranno presentarsi al colloquio, qualora previsto, muniti di valido documento di riconoscimento.

integrante.

Art. 6 Le Commissioni giudicatrici di concorso sono individuate nell’Allegato A al presente bando di cui fa parte La Commissione, nella prima seduta, nomina al proprio interno il Presidente ed il Segretario verbalizzante e stabilisce i criteri e le modalità di valutazione dei titoli e del colloquio, ove previsto.

I risultati della valutazione dei titoli devono essere resi noti agli interessati nel corso del colloquio, ove previsto. La Commissione dispone di un numero complessivo di 100 punti attribuibili ai titoli e al colloquio, qualora previsto.

Al termine dei lavori la Commissione formula la graduatoria generale di merito sulla base del punteggio complessivo riportato da ogni candidato e provvede alla stesura del verbale delle operazioni concorsuali. Gli assegni sono attribuibili, nel rispetto della graduatoria, ai candidati che abbiano riportato la votazione minima complessiva (titolo o titolo e colloquio) di 70/100 (settanta centesimi). Il giudizio della commissione è insindacabile nel merito. Le graduatorie saranno rese pubbliche esclusivamente mediante pubblicazione sul sito Internet: http://web.uniud.it/ateneo/normativa/albo_ufficiale Non saranno inviate comunicazioni a domicilio.

Decadono dal diritto all’attribuzione dell’assegno di ricerca coloro che non dichiarano di accettarlo e non si presentino presso la struttura sede dell’attività di ricerca entro i termini comunicati dalla stessa anche con modalità non formali.

Deroghe a tale termine saranno concesse esclusivamente per cause di forza maggiore documentate.

collaborazione.

Art. 7 L’attività di ricerca non può essere iniziata prima della sottoscrizione del contratto che definisce le modalità della L’attività oggetto dell’assegno di ricerca dovrà presentare le seguenti caratteristiche: a) svolgersi nell’ambito del programma di ricerca oggetto dell’assegno e non esserne supporto meramente tecnico; b) stretto legame con la realizzazione del programma di ricerca che costituisce l’oggetto del rapporto con il vincitore; c) carattere continuativo e comunque temporalmente definito, non meramente occasionale, ed in rapporto di coordinamento rispetto alla complessiva attività dell’Ateneo; d) svolgimento in condizione di autonomia, nei soli limiti del programma predisposto dal Responsabile dello stesso, senza orario di lavoro predeterminato.

L’assegnista è tenuto a presentare, con le scadenze previste dal contratto, alla struttura di riferimento, una particolareggiata relazione scritta sull’attività svolta e sui risultati conseguiti, corredata dal parere del responsabile scientifico. L’assegnista dovrà inoltre consegnare relazioni intermedie e timesheet, qualora richiesti dalla struttura di riferimento.

Il recesso dal contratto può essere esercitato dall’assegnista o dalla struttura di riferimento.

Il contratto può essere risolto dalla struttura di riferimento, oltre che per le ipotesi di cui all’art. 9, comma secondo e terzo, del “Regolamento interno per il conferimento di assegni di ricerca ex legge 30 dicembre 2010 n. 240” dell’Università degli Studi di Udine, anche nel caso in cui venga meno il progetto di ricerca e pertanto la copertura finanziaria su cui grava l’assegno di ricerca.

Art. 8 Agli assegni di cui al presente bando, si applicano: - in materia fiscale le disposizioni di cui all’art. 4 della legge 13 agosto 1984, n. 476 e successive modificazioni e integrazioni, - in materia previdenziale, le disposizioni di cui all’art. 2 commi 26 e seguenti della legge 8 agosto 1995, n. 335 e successive modificazioni e integrazioni; - in materia di congedo obbligatorio per maternità le disposizioni di cui al decreto ministeriale 12 luglio 2007; - in materia di congedo per malattia, le disposizioni di cui all’art. 1 comma 788 della legge 27 dicembre 2006 n.

296 e successive modificazioni.

Nel periodo di astensione obbligatoria per maternità l’indennità corrisposta dall’INPS ai sensi dell’art. 5 del decreto ministeriale 12 luglio 2007, è integrata dall’università fino a concorrenza dell’intero importo dell’assegno di ricerca.

Il pagamento dell’assegno sarà effettuato in rate mensili.

consegna “

brevi manu

Art. 9 La restituzione dei documenti e delle pubblicazioni relative alla procedure concorsuali avviene a mezzo di ” al candidato stesso o a persona da questi appositamente delegata trascorsi 180 giorni dalla pubblicazione del decreto rettorale di approvazione atti ed entro i successivi 30.

Le pubblicazioni presentate in originale e non ritirate verranno conservate presso i Centri Interdipartimentali Bibliotecari al fine di fornire un’ulteriore fonte di accrescimento del patrimonio librario dell’Ateneo.

Tutta la rimanente documentazione verrà eliminata secondo le disposizioni di legge.

Art. 10 Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs 196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali”, si allega al presente bando l’informativa sul trattamento dei dati personali (Allegato E).

Art. 11 Per quanto non espressamente citato nel presente bando si fa riferimento alla normativa vigente in materia citata in premessa ed al “Regolamento interno per il conferimento di assegni di ricerca ex legge 30 dicembre 2010 n.

240” dell’Università degli Studi di Udine emanato con decreto rettorale 2 luglio 2014, n. 263.

Il funzionario responsabile del procedimento concorsuale di cui al presente bando è la dott.ssa Sandra Salvador, Responsabile dell’Area Servizi per la Ricerca dell’Università degli Studi di Udine, Amministrazione Centrale, vicolo Florio n. 4, 33100 Udine, telefono 0432/556377, fax 0432/556299.

Allegato A 1

Responsabile scientifico Struttura di riferimento Titolo dell’assegno Settore scientifico Durata mesi Importo assegno al netto delle ritenute carico ente Finanziamento Calendario Colloquio Data Ora Luogo Membri effettivi Commissione giudicatrice Requisiti richiesti, pena l’esclusione Membri supplenti Progetto di ricerca Alessandro Trovarelli DPIA Sviluppo di rivestimenti catalitici a base di ossido di cerio per l’abbattimento di soot e NOx da motori diesel ING-IND/27 12 23.700,00 Progetto InterReg Trovarelli (Coat4Cata): “Sviluppo di rivestimenti e processi di rivestimento per il trattamento catalitico dei gas esausti” Valutazione soli titoli Alessandro Trovarelli, Carla de Leitenburg, Marta Boaro Marina Campolo -Possesso del titolo di Dottore di ricerca o titolo equivalente conseguito all’estero; -Possesso di un curriculum scientifico professionale idoneo allo svolgimento dell’attività di ricerca contemplata.

Vedere Allegato A1.1

2

Responsabile scientifico Struttura di riferimento Titolo dell’assegno Settore scientifico Durata mesi Importo assegno al netto delle ritenute carico ente Finanziamento Calendario Colloquio Data Ora Luogo Membri effettivi Commissione giudicatrice Requisiti richiesti, pena l’esclusione Membri supplenti Progetto di ricerca Matteo Nicolini DPIA Modellazione idrodinamica dell’evoluzione morfologica degli ambienti costieri e di transizione e dell’impatto che le opere idrauliche hanno sugli stessi ICAR/02 12 20.000,00 Fondi DPIA 3 aprile 2017 09:30 Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura (DPIA), via Cotonificio 114, Udine Matteo Nicolini , Marco Petti, Silvia Bosa Nicola Baldo -Possesso del titolo di Dottore di ricerca o titolo equivalente conseguito all’estero; -Possesso di un curriculum scientifico professionale idoneo allo svolgimento dell’attività di ricerca contemplata.

Vedere Allegato A2.1

3

Responsabile scientifico Struttura di riferimento Titolo dell’assegno Settore scientifico Durata mesi Importo assegno al netto delle ritenute carico ente Finanziamento Calendario Colloquio Data Ora Luogo Membri effettivi Commissione giudicatrice Requisiti richiesti, pena l’esclusione Membri supplenti Progetto di ricerca Mario Baldini DI4A Ottenimento e valorizzazione di metaboliti secondari bioattivi in varietà di

Canapa sativa

L.: un valore aggiunto per la sostenibilità della filiera canapa in Friuli Venezia Giulia.

AGR/02 12 19.367,00 Convenzione di ricerca “Valutazione di possibili sviluppi di filiere agro-industriali della canapa”, ente finanziatore ERSA, Regione FVG, 01-2017/03-2019 Il calendario del colloquio sarà pubblicato il 14 marzo 2017 al sito http://web.uniud.it/ateneo/normativa/albo_ufficiale Francesco Danuso, Luisa Dalla Costa, Mario Baldini Fabiano Miceli -Possesso del titolo di Dottore di ricerca o titolo equivalente conseguito all’estero; -Possesso di un curriculum scientifico professionale idoneo allo svolgimento dell’attività di ricerca contemplata.

Vedere Allegato A3.1

Allegato A1.1

1. Responsabile scientifico della ricerca / Principal investigator:

Nome e Cognome / Name and surname: Alessandro Trovarelli Qualifica / Position: Professore Ordinario Dipartimento / Department: Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura Area MIUR / Research field: 09/D3 Settore scientifico disciplinare / Scientific sector: ING-IND/27

2. Titolo dell’assegno di ricerca / Topic of research fellowship “assegno di ricerca”:

2.1 Testo in italiano (max 200 caratteri / characters): Sviluppo di rivestimenti catalitici a base di ossido di cerio per l’abbattimento di soot e NOx da motori diesel 2.2 Text in English (max 200 caratteri / characters): Development of ceria-based catalytic coatings for soot and NOx abatement from diesel exhausts

3. Obiettivi previsti e risultati attesi del programma di ricerca in cui si colloca l’attività dell’assegnista di ricerca / Foreseen objectives and results of the research programme performed by the research fellow “assegnista di ricerca”:

3.1 Testo in italiano (min 3000 caratteri / characters): La preoccupazione per quanto riguarda le emissioni provenienti da veicoli diesel sta aumentando prepotentemente, alla luce delle normative ambientali più severe che entreranno in vigore nel prossimo futuro. In particolare, il problema principale riguarda la produzione di NOx e particolato, e la comunità scientifica si sta adoperando sempre più in questo senso nel tentativo di trovare catalizzatori e processi più efficienti e resistenti per il loro abbattimento. Tra vari materiali proposti, le combinazioni a base di CeO 2 e ossidi misti CeZrO 2 offrono notoriamente molti vantaggi: da un lato sono in grado di promuovere l’ossidazione del soot grazie alla mobilità di ossigeno, e dall’altro possono adsorbire gli NOx che vengono poi ridotti durante impulsi riducenti, costituendo in questo modo un sistema combinato per la rimozione simultanea di particolato ed NOx. Al momento questa tecnologia combinata risulta essere molto interessante, essendo molto più semplice dell’approccio tradizionale nel quale coesistono due sistemi separati: il filtro antiparticolato per l’abbattimento del soot (DPF) e il sistema deNOx per la riduzione degli NOx (quale ad esempio la riduzione catalitica selettiva, SCR, o l’accumulo e riduzione degli NOx, NSR). L’attuale tecnologia combinata di rimozione di NOx e particolato (DPNR, Diesel Particulate NOx Reduction) si basa su combinazioni di metalli nobili (di solito Pt) e alcalini (come il Ba) supportati su un ossido (Al fisiche dei materiali per renderli idonei alla produzione su scala industriale.

2 O 3 ). Ai fini dello sviluppo di tecnologie più vantaggiose dal punto di vista economico sarebbe opportuno evitare l’uso di metalli preziosi, possibilmente aumentando le performances catalitiche e la resistenza dei materiali. Nella fase di ricerca un’attenzione particolare dovrebbe essere dedicata anche alle caratteristiche chimico All’interno di questa cornice, l’assegnista dovrà studiare il comportamento di rivestimenti catalitici a base di ceria e ceria-zirconia, analizzando in particolare combinazioni a base di rame come suggerito negli esempi di letteratura più recenti. Nel nostro laboratorio lo studio di catalizzatori metallo-ossido di cerio per la combustione del metano ha rivelato che progettando opportunamente il catalizzatore si può ottenere una sinergia molto forte tra i due componenti. Per esempio la preparazione di campioni mediante sintesi per combustione in soluzione (SCS) porta alla formazione di un catalizzatore molto attivo e resistente con interessanti proprietà redox e catalitiche. Alcune formulazioni a base di rame ossido di cerio preparate per SCS hanno già dato ottimi risultati per l’ossidazione preferenziale di CO in correnti ricche di idrogeno. Questi materiali potrebbero essere testati come punto di partenza per l’ossidazione del soot, al fine di verificare (i) come la miglior interazione metallo-ceria influenza il processo, e (ii) l’effetto sulla combustione del particolato della superficie ricca di difetti ottenuta con questa sintesi. In letteratura è riportato anche che metodi di preparazione diversi, così come precursori di cerio (e/o zirconio) diversi, possono influenzare il numero e la qualità dei difetti strutturali dell’ossido di cerio. Inoltre, la tecnica di sintesi assume un’importanza particolarmente rilevante quando i materiali devono essere utilizzati per rivestire i subtrati monolitici come avviene abitualmente per le applicazioni di trattamento dei gas esausti. L’assegnista dovrà quindi implementare metodologie di sintesi alternative come metodi a secco, coprecipitazione modificata e sintesi idrotermica con lo scopo di (i) ottenere catalizzatori con diverse proprietà redox e di struttura che possono influenzare la loro attività, come per esempio materiali nanostrutturati, e (ii) fornire ai catalizzatori caratteristiche adatte alla loro implementazione nei rivestimenti. Tutti i nuovi materiali sintetizzati saranno testati sotto forma di polveri come supporto per il rame inizialmente per l’ossidazione del soot e successivamente anche per l’abbattimento degli NOx. Sarà effettuato uno screening di diversi precursori metallici per verificare se questo può migliorare la performance di

questi catalizzatori. Quando si saranno individuate le combinazioni migliori, lo studio verrà esteso ad altre formulazioni contenenti ossido di cerio, in particolare ceria-zirconia che ha mostrato risultati interessanti, e all’aggiunta di idonei promotori (altre terre rare, metalli alcalini ecc.).

Tutti i materiali saranno caratterizzati a fondo mediante misure di area superficiale e porosimetria, analisi ai raggi X, esperimenti di riduzione e ossidazione in temperatura programmata e microscopia elettronica. La caratterizzazione fornirà informazioni importanti sulle proprietà redox, strutturali e acido-base delle nuove formulazioni catalitiche. In particolare, la spettroscopia FTIR sarà utilizzata per determinare il meccanismo di interazione del particolato e degli NOx con i catalizzatori a base di rame, e misure FESEM e HRTEM saranno utilizzate per verificare la morfologia dei rivestimenti ottenuti dai catalizzatori in polvere selezionati.

Al termine del periodo di ricerca ci si aspetta di ottenere (i) conoscenze più profonde dei meccanismi di ossidazione del particolato su sistemi a base di rame; (ii) migliori formulazioni catalitiche con maggiore attività per l’ossidazione del soot e maggior capacità di stoccaggio di NOx; (iii) informazioni sull’effetto di promotori e/o altri metalli sull’attività dei materiali a base di rame.

3.2 Text in English (min 3000 caratteri / characters): There is an always increasing concern regarding the emissions originating from diesel fuelled vehicles, also in light of the more stringent regulations that will come into force in the near future. In particular, soot and NOx emissions are regarded as the main problem and have attracted several efforts in the scientific community, trying to find more efficient and durable catalysts and processes for their elimination. Among different materials, CeO on an oxide carrier (Al industrial level.

2 O 3 2 and CeZrO 2 combinations are known to offer many advantages: on one side, they can promote soot oxidation due to their oxygen mobility, and on the other they can adsorb NOx that can subsequently be reduced during rich pulses, constituting a combined system for the simultaneous removal of soot and NOx. Nowadays this coupled technology is regarded as very interesting, being much simpler than the traditional approach involving two separate systems: the diesel particulate filter for soot abatement (DPF) and the deNOx system for NOx reduction (such as selective catalytic reduction, SCR, or NOx storage and reduction, NSR). The actual coupled soot and NOx removal technology (DPNR, Diesel Particulate NOx Reduction) is based on combinations of precious metals (usually Pt) and alkaline metals (such as Ba) supported ). For the development of more cost efficient technologies it would be desirable to avoid the use of precious metals, possibly with an increase of the catalytic performances and durability of the materials. During the research step special attention should be paid also to the physic-chemical characteristics of the materials, in order to make them suitable for the scale up at Within this framework the research fellow will be asked to investigate the behaviour of different ceria and ceria-zirconia based catalytic coatings, investigating in particular copper-based combinations as suggested in the latest literature examples. On the basis of the experience developed in our lab, the study of metal-ceria catalysts for methane combustion revealed that a strong synergy can be obtained between the two components by opportune catalyst design. For example, the preparation of samples by solution combustion synthesis (SCS) leads to the formation of a very active and robust catalyst with interesting catalytic and redox properties. Copper-ceria formulations prepared by SCS gave already good results for the preferential oxidation of CO in hydrogen rich streams. These materials might be tested as a starting point for soot oxidation, in order to check (i) how the enhanced metal-ceria interaction affects the process, and (ii) the effect of the highly defective surface obtained with this synthesis on soot combustion. In the literature, there are also indications that different preparation methods and cerium (and/or zirconium) precursors can influence the amount and quality of defects on ceria structure. Moreover, the synthesis technique is particularly relevant when the materials have to be used for the coating of monolithic substrates, as it usually happens for exhaust aftertreatment applications. The research fellow will be required thus to implement alternative synthesis routes such as dry methods, modified coprecipitation and hydrothermal synthesis with the aim (i) to obtain catalysts with different structural and redox properties that can affect their activity, as for example nanoshaped materials, and (ii) to provide the catalysts with suitable characteristics to allow their implementation in coating formulations. All the newly synthesized compounds will be tested in powder form as copper supports primarily for soot oxidation and, in the following, also for NOx removal. An investigation of different metal precursors will be carried out, to check whether this can improve the performance of these catalysts. Once the most promising combinations will be established, the studies will be extended to other ceria-containing formulations, in particular ceria-zirconia that has been shown to give interesting results, and to the addition of suitable promoters (other rare earth oxides, alkaline metals etc). All the materials will be characterized in depth by means of surface area and porosimetry measurements, x-ray diffraction analysis, temperature programmed reduction and oxidation experiments and electron microscopy. The characterization will give important information on

structural, redox and acid-base properties of the new catalyst formulations. In particular, FTIR spectroscopy will be used to determine the mechanism of soot and NOx interaction with copper based catalysts, and FESEM and HRTEM will be used to assess the morphology of the coatings obtained from selected powder catalysts.

At the end of the research period it is expected to obtain (i) deeper insights into the mechanisms of soot oxidation on copper-based systems; (ii) improved formulations with increased soot oxidation activity and NOx storage capacity; (iii) some information on the effect of promoters and/or different metals on the activity of copper-based materials.

4. Struttura dell’Università di Udine presso la quale verrà sviluppata l’attività di ricerca / Department or other structure of the University of Udine where research activities will be carried out:

Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura

5. Durata dell’assegno di ricerca / Duration of research fellowship “assegno di ricerca”: ____(min 1 max 3) anni/years

.

1 anno

6. Finanziamento / Financed by:

Progetto InterReg Trovarelli (Coat4Cata); titolo del progetto: “Sviluppo di rivestimenti e processi di rivestimento per il trattamento catalitico dei gas esausti”.

Allegato A2.1

1. Responsabile scientifico della ricerca / Principal investigator:

Nome e Cognome / Name and surname:

Matteo Nicolini

Qualifica / Position:

ricercatore confermato

Dipartimento / Department:

Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura

Area MIUR / Research field:

08 Ingegneria Civile e Architettura

Settore scientifico disciplinare / Scientific sector:

ICAR/02 2. Titolo dell’assegno di ricerca / Topic of research fellowship “assegno di ricerca”:

2.1 Testo in italiano (max 200 caratteri / characters):

hanno sugli stessi

2.2 Text in English (max 200 caratteri / characters):

works on them Modellazione idrodinamica dell’evoluzione morfologica degli ambienti costieri e di transizione e dell’impatto che le opere idrauliche Hydrodynamic modeling of the morphological evolution of transitional and coastal environments and evaluation of the impact of hydraulic 3. Obiettivi previsti e risultati attesi del programma di ricerca in cui si colloca l’attività dell’assegnista di ricerca / Foreseen objectives and results of the research programme performed by the research fellow “assegnista di ricerca”:

3.1 Testo in italiano (min 3000 caratteri / characters):

Premessa

L’equilibrio dinamico di un litorale e la sua evoluzione morfologica sono il frutto dell’alternanza di processi erosivi e deposizionali che concorrono a modellarne profili e forme. A loro volta essi sono strettamente connessi sia alla rete fluviale retrostante, che alimenta le spiagge con l’apporto di sedimenti, contrastando così l’azione erosiva delle mareggiate, sia alla presenza di opere idrauliche.

In prossimità della foce di un fiume, un peso notevole su questo bilancio è indubbiamente legato all’apporto solido della corrente, ma non solo: le morfologie deltizie, infatti, sono tra le più varie forme di deposito costiero e nascono dalla complessa interazione tra la dinamica fluviale e quella marittima.

Questa interazione induce dei cambiamenti reciproci sul campo di moto sia della corrente che del moto ondoso, con effetto diretto sulla capacità di presa in carico, trasporto e rilascio dei sedimenti.

Anche l’ambiente lagunare è per sua natura estremamente articolato: i canali principali che partono dalle bocche con profondità rilevanti, si ramificano in una fitta rete di canali con profondità e dimensioni progressivamente minori, attraverso i quali il flusso mareale viene convogliato fra le barene e all’interno delle estese piane tidali. L’evoluzione morfologica di un ambiente così eterogeneo è condizionato dall’equilibrio dinamico tra l’apporto e il prelievo dei sedimenti solidi. In un contesto generale essi possono provenire dai fiumi che sfociano direttamente in laguna e dal mare attraverso le correnti di marea, responsabili a loro volta unitamente al moto ondoso generato in laguna, dei principali processi erosivi che si evidenziano al suo interno.

Il materiale così asportato dalle barene e dalle piane tidali, viene reindirizzato dalle correnti di marea lungo i canali, dove tende nuovamente a depositare nel momento in cui, per effetto dell’alternanza dei flussi e riflussi, il campo di moto si inverte e le velocità della corrente non sono tali da mantenerlo in carico.

L’accentuato dinamismo che caratterizza gli ambienti costieri e di transizione, in cui si collocano le foci dei fiumi, le bocche e i canali lagunari, rappresenta un’importante evidenza morfologica della complessa interazione tra la corrente fluviale e il moto ondoso incidente sottocosta e, da un punto di vista ingegneristico, comporta anche numerose problematiche da affrontare. I fenomeni di erosione o deposito dei sedimenti possono avere infatti pesanti ricadute sulle molteplici attività economiche che ruotano attorno all’ambiente costiero, deltizio o lagunare; tali ripercussioni richiedono il progetto e la realizzazione di adeguate opere di protezione costiera e portuale, il mantenimento ordinario della navigabilità delle vie di accesso ai porti e dei canali e la previsione delle modalità di conferimento e stoccaggio dei materiali di dragaggio.

L’interazione tra il moto ondoso e le correnti, il complesso effetto di tale interazione sul campo di moto e sulla distribuzione delle tensioni al fondo, responsabili della presa in carico e movimentazione dei sedimenti, è stato oggetto di numerosi studi e ricerche in ambito costiero e con diverse applicazioni su territorio nazionale e internazionale. Allo stesso tempo, la complessità del fenomeno è tale da richiedere inevitabilmente una modellazione numerica dedicata, in grado di rappresentare al meglio questa mutua interazione, passaggio fondamentale per una corretta progettazione e pianificazione di interventi sul territorio.

Le onde di gravità che si sovrappongono ad una corrente subiscono delle modifiche sia in termini di periodo che di altezza d’onda caratteristici, che si traducono in forzanti idrodinamiche

aggiuntive legate ai gradienti di radiation stress, tali a loro volta da influire sul campo di moto. Una modalità possibile e ampiamente utilizzata per risolvere numericamente l’interazione mutua che si origina tra moto ondoso e corrente, in ambito costiero, consiste nell’implementazione delle equazioni 2D di De Saint Venant in acque basse, per la parte idrodinamica e del principio di conservazione della “wave action”, per la generazione e propagazione del moto ondoso.

Attraverso il principio di conservazione della “wave action” si può inoltre tener conto delle cosiddette interazioni di risonanza tra strato limite indotto dal vento e moto ondoso e delle interazioni non lineari fra le componenti spettrali che lo caratterizzano, fattori importanti nel processo di generazione e propagazione. Tali diverse modalità di interazione hanno, ciascuna, un peso specifico significativo sui meccanismi attraverso cui il moto ondoso viene generato e si propaga e per una corretta riproduzione dello stesso è fondamentale gestirle opportunamente per non incorrere in errori grossolani.

Moto ondoso e corrente interagiscono anche attraverso le tensioni tangenziali che si sviluppano al fondo, che influiscono sul campo di moto e sono responsabili del trasporto solido di sedimenti.

Quest’ultimo si compone in generale di due parti: un trasporto al fondo ed uno in sospensione. Il primo avviene per effetto della tensione media dovuta alla corrente. Il trasporto in sospensione invece è determinato da due fasi: un meccanismo che preleva sedimento dal fondo e lo porta in sospensione ed uno che lo trascina. In assenza di moto ondoso, entrambe le fasi sono imputabili alla sola corrente; la presenza di moto ondoso, sia sottocosta che nelle piane tidali, diventa la causa principale della risospensione dei sedimenti in ragione delle forti tensioni oscillanti associate al movimento del pelo libero.

In ambito lagunare il problema viene ulteriormente complicato dalla simultanea presenza di materiale incoerente e coesivo, i quali si contraddistinguono per un comportamento morfodinamico profondamente diverso.

A partire dagli anni '60, sono stati effettuati numerosi studi per la comprensione e la formulazione di teorie di trasporto solido in presenza di corrente e moto ondoso; la scelta dell’una o dell’altra teoria richiede un’analisi critica della bontà dei risultati forniti da una loro mirata applicazione sul particolare ambito di studio.

Obiettivi e sviluppo del programma di ricerca

  In relazione alla necessità di individuare il ruolo dei principali fattori idrodinamici che intervengono nell’evoluzione morfologica degli ambienti costieri e di transizione e dell’impatto che le opere idrauliche hanno su di essa, si propone un programma di ricerca che si prefigge di: analizzare, avvalendosi di modellazione numerica, l’interazione idraulica tra le correnti di foce o di marea e il moto ondoso generato al largo o all’interno dell’ambiente lagunare;  individuare il modello di trasporto solido di sedimenti coesivi e incoerenti più adatto a interpretare i processi morfodinamici; indagare l’effetto della presenza di opere idrauliche su tali processi morfodinamici al fine di individuare una metodologia utile alla corretta progettazione e pianificazione di interventi sul territorio; Sulla base delle considerazioni precedenti, si richiede di applicare il modello a una o più situazioni reali, opportunamente scelte e in presenza di opere di protezione, al fine di valutare l’evoluzione morfologica su diverse scale temporali e l’impatto che l’intervento ha avuto sull’attuale assetto morfodinamico.

L’applicazione deve comprendere: 1.

un’indagine storica degli interventi fatti nel passato nell’area oggetto di studio; 2.

statistica; 3.

la definizione di un’opportuna combinazione di correnti e moto ondoso, di rilevanza simulazioni idrodinamiche e di trasporto solido; 4.

analisi dei risultati.

3.2 Text in English (min 3000 caratteri / characters):

Introduction

Erosion and deposition of sediments are two fundamental aspects that affect the dynamic balance of a littoral, related both to natural and human causes that contribute to the sediment dispersal and accumulation patterns. In particular, a river mouth is the result of the interaction between river flow dynamics, tides and wind wave-induced processes. Delta morphologies are among the most varied coastal accumulation forms and originate from these complex interaction phenomena. Effluents from river mouths spread, decelerate and deposit

their sediment load. These processes, acting in combination with maritime dynamics, determine different hydrodynamic and morphological behaviors.

A lagoon is also characterized and regulated by a complex balance of processes having both natural and human origins. The dynamism of this balance is established by particular morphology of the lagoon itself: the main deep channels that depart from tidal inlets, branch into a dense network of channels with progressively shallower depth; through this network the flow is conveyed between the salt marshes and within the wide tidal flats. The morphological evolution of this complex environment is conditioned by the balance between the supply and the removal of sediments.

In a general context, sediment transport comes from the rivers that flow directly into the lagoon and from the sea, carried by tidal currents. Moreover, currents, along with the bottom shear stress induced by wind waves, are the main causes of the erosion processes pointed out inside the lagoon.

Important effects of this complex interaction lead to manage problems of civil engineer, in detail coastal protection interventions, to ensure navigability of channels and harbors, to solve sediment transport problems due to the mouth bar and maintenance of waterways.

The interaction between wind waves and currents and its complex effect on the distribution of bottom shear stress and sediment transport, has been the subject of numerous studies and research in coastal engineering.

At the same time, the complexity of the phenomenon necessarily requires a dedicated numerical modeling, able to represent this mutual interaction in a proper way.

To better understand the sediment transport mechanisms, a correct evaluation of bottom shear stress is required. Gravity sea waves superimposed to a current, modify their period and amplitude; these changes result in additional hydrodynamic forcing, related to the gradients of radiation stress, that in turn influence the flow field. A widely used method to solve numerically the mutual interaction between waves and current, in coastal areas, is the implementation of 2D De Saint Venant shallow water equations for the current and the transport equation for wave action density, for the generation and propagation of gravity waves.

Through the conservation of the wave action density it is also possible to take into account the so-called wave-wave resonance interactions between waves and the boundary layer induced by wind and non-linear interactions between different spectral components. These processes are fundamental in the mechanism of generation and propagation of wind waves in coastal areas and it is very important to ensure their correct representation in order to avoid blunders.

Waves and current interact also by bottom shear stresses, responsible of resuspension of sediment and consequently of its transport. Sediment transport generally consists of two parts: a bed-load transport and sediment suspension.

The first one takes place by effect of the mean bed shear stress due to the current. The sediment suspension is characterized by two phases: the first mechanism picks up sediment from the bottom and brings it in suspension and the second one drags it. In absence of wind waves, both phases are attributable only to the current; the presence of wave motion, in particular in the surf zone or within salt marshes and tidal flats, becomes the main cause of resuspension of sediments because of the bottom shear stress associated with the oscillating motion of the free surface.

In the lagoon environment the problem is further complicated by the simultaneous presence of incoherent sediment and cohesive material, which are characterized by a very different morphodynamic behavior.

Since the '60s, several studies have been conducted for understanding and formulating theories of sediment transport in the simultaneous presence of current and waves.

The choice of one of these theories requires a critical analysis of the goodness of the results provided by a focused application on their particular field of study.

Aims and development of the research program

  A research program is proposed to identify the role of the main hydrodynamic factors involved in the morphological evolution of transitional and coastal environments and to evaluate the impact of hydraulic works on them. The research program aims to: analyze, with numerical modeling, hydraulic interaction between currents and wind waves, which are generated offshore or in the lagoon;  identify the sediment transport model for incoherent and cohesive sediments suitable to interpret the morphodynamic processes; establish and reproduce the impact of hydraulic works on these morphodynamic processes with the aim to define a methodology to on an appropriate planning of interventions.

Based on the aims described above, the research requests to apply numerical model to real contests and in presence of protection interventions, suitably selected, in order to assess the morphological evolution on different time scales and the impact of the hydraulic works.

Modeling requires:  a brief historical and hydraulic background;   to define a combination of waves and currents, with statistical significance, determined on the basis of data of tides and waves; hydrodynamic and morphodynamic simulations;  synthesis framework and considerations.

4. Struttura dell’Università di Udine presso la quale verrà sviluppata l’attività di ricerca / Department or other structure of the University of Udine where research activities will be carried out:

Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura

5. Durata dell’assegno di ricerca / Duration of research fellowship “assegno di ricerca”:

1 anno/year.

6. Finanziamento / Financed by:

Fondi DPIA

Allegato A3.1

1. Responsabile scientifico della ricerca / Principal investigator:

Nome e Cognome / Mario Baldini Qualifica / Position: Ricercatore confermato / Senior scientist Dipartimento / Department: Dipartimento di Scienze Agroalimentari, Ambientali e Animali (DI4A)/ Department of Agricultural, Food, Environmental and Animal Sciences Area MIUR / Research field: 7 Settore concorsuale e Settore scientifico disciplinare / Scientific sector: 07B1/ AGR02

2. Titolo dell’assegno di ricerca / Topic of research fellowship “assegno di ricerca”:

2.1 Testo in italiano (max 200 caratteri / characters): Ottenimento e valorizzazione di metaboliti secondari bioattivi in varietà di

Canapa sativa

L.: un valore aggiunto per la sostenibilità della filiera canapa in Friuli Venezia Giulia. 2.2 Text in English (max 200 caratteri / characters): Obtaining and exploitation of bioactive secondary metabolites of

Cannabis sativa

L. varieties: a benefit for the sustainability of the hemp chain in Friuli Venezia Giulia.

3. Obiettivi previsti e risultati attesi del programma di ricerca in cui si colloca l’attività dell’assegnista di ricerca / Foreseen objectives and results of the research programme performed by the research fellow “assegnista di ricerca”:

3.1 Testo in italiano (min 3000 caratteri / characters): Il presente assegno rientra nell’attività prevista da un progetto di collaborazione di ricerca biennale tra DI4A ed ERSA iniziato nel 2017 che ha l’obiettivo di definire tecnica colturale, mettere a punto processi per ottenere i prodotti di prima trasformazione dal seme (olio e farine), infiorescenze (bio metaboliti) e paglie (fibra e canapulo) della canapa industriale (

Cannabis sativa

L.) e valutare la sostenibilità ambientale ed economica della intera filiera canapa a livello regionale. L’obiettivo specifico del presente assegno riguarda in particolare la valorizzazione dei prodotti ottenibili dagli organi vegetativi della canapa, in particolare le infiorescenze, ricche di metaboliti bioattivi, essenzialmente terpenoidi e fenilpropanoidi, costituenti principali di prodotti naturali come gli oli essenziali e le acque aromatiche, che oggi trovano largo impiego nel campo farmaceutico, agronomico, alimentare, sanitario, cosmetico e nell’industria dei profumi. Altri composti naturali presenti sempre nelle infiorescenze della canapa appartengono alla famiglia dei cannabinoidi, come il cannabidiolo (CBD), cannabigerolo (CBG) e cannabicromene (CBC) che, non avendo effetto psicotropo, come invece il tetraidrocannabinolo (Δ9-THC), oggi trovano un ampissimo impiego in campo terapeutico e farmaceutico contro disturbi d'ansia, obesità, epilessia, distonia, diabete, neurodermatiti e come antibatterico per prevenire infezioni ed infiammazione. Il risultato principale atteso dalla presente attività è l’ottimizzazione e la standardizzazione di un processo teso all’ottenimento di oli essenziali, acque aromatiche e cannabinoidi non psicotropi da infiorescenze di varietà di

Cannabis sativa

L. coltivate in Regione. Per cui le principali attività, funzionali per ottenere tale risultato, saranno: a) individuare la componente genetica, i principali effetti ambientali e di tecnica agronomica che influenzano la produzione quantitativa e qualitative di tali bio-metaboliti nei tricomi delle ghiandole epidermiche specializzate distribuite in particolare sulle brattee del perigonio del fiore femminile, mediante la coltivazione di varietà di canapa, iscritte al Registro Varietale Europeo, in vari areali della regione Friuli Venezia Giulia; b) standardizzare l’estrazione, rendimento e determinazione di tali composti dal materiale vegetale a scala di laboratorio. Per l’estrazione da materiale vegetale fresco o congelato, sarà effettuata una distillazione in corrente di vapore mediante distillatore tipo “Clevenger”, ottenendo parametri poi trasferibili a livello aziendale: c) analisi in gascromatografia-spettrometria di massa (GC-MS) per la caratterizzazione e identificazione dei composti volatili complessi presenti nell’estratto e analisi con cromatografia liquida (HPLC) quando occorre analizzare frazioni non volatili e per ottenere le frazioni purificate (HPLC preparativa).

AREA SERVIZI PER LA RICERCA

Responsabile dell’area

: Sandra Salvador –

Responsabile del procedimento

: Sandra Salvador

Compilatore del procedimento

: Angela Cocetta

3.2 Text in English (min 3000 caratteri / characters): This research grant is in the framework of the planned activity of a two-year research project between DI4A and ERSA. The main aim of the project is to define cropping technique, develop processes to get first-stage processing products from seed (oil and flour), inflorescences (bio metabolites) and straws (fibre and shives) of industrial hemp varieties (

Cannabis sativa

L.) and evaluate the environmental and economic sustainability of the entire chain hemp. The specific objective of this research grant concerns, in particular, the obtaining and exploitation of products obtainable from inflorescences of hemp, rich in bioactive metabolites, essentially terpenoids and phenylpropanoids, main constituents of natural products such as essential oils and aromatic waters, which today are widely used in pharmaceutical, cosmetic, food, health, agriculture and perfume industry. Other natural compounds are present in hemp inflorescences belong to the family of cannabinoids, such as cannabidiol (CBD), cannabigerolo (CBG) and cannabichromene type (CBC), which no having psychotropic effect unlike tetrahydrocannabinol (Δ9-THC), today have a wide therapeutic and pharmaceutical use. Numerous scientific studies proves therapeutic potential in a large number of disease and symptoms as anxiety disorders, obesity, epilepsy, dystonia, diabetes, neurodermatities and as antibacterial to prevent infection and control inflammation. The main result expected from this activity is the optimization and standardization of a process aimed to obtaining essential oils, aromatic waters and non-psychotropic cannabinoids from inflorescences of varieties of

Cannabis sativa

a) b) c) L. cultivated in the region. Whereby the main activities, functional to achieve the above result, will be: Define genetic component, main environmental effects and agronomic techniques affecting the quantitative and qualitative production of such bio-metabolites in epidermal gland trichomes especially on female flower bracts perigonium, through cultivation of hemp varieties in various areas of Friuli Venezia Giulia; Determine and standardize the extraction efficiency of these compounds from plant material at the laboratory scale. The extraction from plant material, fresh or frozen, will be made a distillation in vapour stream using Distiller type "Clevenger", obtaining parameters then transferred at the enterprise level; Analyse by gas chromatography-mass spectrometry (GC-MS) for the characterization and identification of volatiles complexes present in the extract and, in presence of non-volatile fractions and with the aim to obtain purified fractions, by liquid chromatography (HPLC).

4. Struttura dell’Università di Udine presso la quale verrà sviluppata l’attività di ricerca / Department or other structure of the University of Udine where research activities will be carried out:

Dipartimento di Scienze Agroalimentari, Ambientali e Animali (DI4A)/ Department of Agricultural, Food, Environmental and Animal Sciences

5. Durata dell’assegno di ricerca / Duration of research fellowship “assegno di ricerca”:

1 anno/year.

6. Finanziamento / Financed by:

Convenzione di ricerca “Valutazione di possibili sviluppi di filiere agro-industriali della canapa”, ente finanziatore ERSA, Regione FVG, 01-2017/03-2019 AREA SERVIZI PER LA RICERCA

Responsabile dell’area

: Sandra Salvador –

Responsabile del procedimento

: Sandra Salvador

Compilatore del procedimento

: Angela Cocetta