Piano Anticorruzione

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Collegio dei Periti Agrari e dei Periti
Agrari Laureati di Vicenza
PRESENTAZIONE
Di seguito viene presentato il Programma Triennale per la Prevenzione della Corruzione 2016/2018 (PTPC) del Collegio
dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati della provincia di Vicenza, (di seguito Collegio) adottato ai sensi dell’art.
54, comma 5, del d. lgs. n. 165/2001 e dell’art. 1, comma 2 del D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62.
Il Piano della performance non viene adottato ai sensi dell’art. 2 comma 2bis del DL 31 agosto 2013, n. 101 “Disposizioni
urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni” (convertito con
modificazioni dalla L. 30 ottobre 2013, n. 125 (in G.U. 30/10/2013, n.255). Nelle more di elaborare un piano equivalente
e d’integrarlo con il PTTI, il Consiglio, considerata anche la ridottissima dotazione organica nonché l’assenza del
ruolo dirigenziale, garantisce allo stato attuale un meccanismo essenziale comunque volto ad assicurare standard
qualitativi ed economici del servizio.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
1.
Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165 recante “Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle
dipendenze delle amministrazioni pubbliche e s.m.i.”;
2. Legge 4 marzo 2009, n. 15 recante “D e l e g a al Governo finalizzata all’ottimizzazione della produttività del
lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni nonché disposizioni integrative
delle funzioni attribuite al Consiglio dell’economia e del lavoro e alla Corte dei conti.” e s.m.i.;
3. Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 recante “Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di
ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche
amministrazioni.” e s.m.i.;
4. Decreto del Presidente della Repubblica 7 agosto 2012, n. 137 recante “Regolamento recante riforma degli
ordinamenti professionali, a norma dell'articolo 3, comma 5, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138,
convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148.” e s.m.i.;5
5. Legge 6 novembre 2012, n. 190 recante “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e
dell’illegalità nella pubblica amministrazione” e s.m.i.;
6. Decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 – recante “Testo unico delle disposizioni in materia di
incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di
condanna per delitti non colposi, a norma dell’articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190.”; e
s.m.i.;
7. Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 recante “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di
pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni e s.m.i.”;
8. Decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 recante “Disposizioni in materia di inconvertibilità e incompatibilità di
incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma
dell’articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190 e s.m.i.”;
9. Decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101 - recante “Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di
razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni. convertito con modificazioni dalla L. 30 ottobre 2013, n.
125 e s.m.i.”;
10. Delibera ANAC n. 75/2013 – recante “Linee guida in materia di codici di comportamento delle pubbliche
amministrazioni (art. 54, comma 5, D.Lgs n. 165/2001) e s.m.i.”;
11. Delibera ANAC n. 145/2015
Il presente documento è elaborato e proposto dal responsabile della trasparenza e della prevenzione della corruzione, ed
è stato adottato nella seduta del Consiglio del Collegio del 29/01/2016. da parte del Consiglio del Collegio dei Periti Agrari
e dei Periti Agrari Laureati della provincia di Vicenza (di seguito “Consiglio”)
Via Vecchia Ferriera, 13 – 36100 VICENZA Tel. 389 19 18 340
www.peritiagrari.vi.it - email: [email protected]
Collegio dei Periti Agrari e dei Periti
Agrari Laureati di Vicenza
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
PERIODO 2016-2018
INTRODUZIONE
Il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (PT PC) è il documento previsto dall'art. 1 della Legge 6 novembre 2012,
n. 190 quale modalità attraverso la quale le Amministrazioni Pubbliche definiscono e comunicano alla CIVIT , che assume il
ruolo di Autorità Nazionale Anticorruzione ed al Dipartimento della Funzione Pubblica "la valutazione del diverso livello di
esposizione degli uffici a rischio di corruzione e indicano gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio"
(art. 1, comma 5).
ENTRATA IN VIGORE, VALIDITA ED AGGIORNAMENTI
Tale Piano, con inizio dal 31 gennaio 2016, ha validità per il triennio 2016-2018 e potrà essere aggiornato annualmente,
secondo le necessità individuate dal Responsabile all'interno del Collegio della prevenzione della corruzione; esso
rappresenta la prima attuazione della suddetta Legge e viene sottoposto all'approvazione del Consiglio.
Art. 1 Oggetto e finalità
Ai sensi della Legge 190/2012 "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica
amministrazione " il Collegio dopo l'adozione del piano ogni anno verifica ed eventualmente aggiorna il Piano triennale di
prevenzione della corruzione con la funzione di fornire una valutazione del diverso livello di esposizione dell'ufficio al rischio
di corruzione e stabilire gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio.
Art. 2 Responsabile della prevenzione della corruzione
Nella seduta del Consiglio del Collegio del 29/01/2016 è stato nominato il Per. Agr. Costantino Cignacco quale Responsabile
all'interno del Collegio della prevenzione della corruzione, Il medesimo predispone ogni anno l'eventuale aggiornamento
del Piano triennale di prevenzione della corruzione che sottopone al Consiglio per l'approvazione. Il Piano viene trasmesso,
e pubblicato sul sito istituzionale del Collegio nella sezione "Piano Anticorruzione".
Art. 3 Grado di rischio delle attività
3.1 Attività ad elevato rischio di corruzione
Si ritiene non siano presenti attività ad elevato rischio in quanto le principali uscite del collegio sono imputabili alla
gestione della sede e all’organizzazione della formazione. Non è in atto nessun contratto per il personale, mancando lo
stesso. Non si svolgono gare di appalto e l'importo amministrato è molto modesto.
Per quanto riguarda l'assegnazione degli incarichi si raccolgono le candidature e si prosegue con il sistema
dell'estrazione a sorte, nel caso pervenga la richiesta di segnalazione di professionisti da parte di enti pubblici o privati
per lo svolgimento di attività professionali si provvede a trasmettere tutte le candidature pervenute.
3.2 Sono ritenute attività a medio rischio di corruzione tutti i procedimenti di:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
settore gestione albi;
assegnazione di forniture e servizi (modesti importi fatturali);
concorsi e prove selettive per I 'assunzione del personale (non sono in atto);
gestione corrispondenza e protocollo;
gestione cassa;
riscossione tassa iscrizione Albi e diritti di segreteria;
procedimenti disciplinari.
3.3 Sono ritenute attività a basso rischio di corruzione tutti i procedimenti di:
1) rilascio certificazioni;
2) formazione continua.
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L'elenco che precede potrà essere incrementato, con provvedimento del responsabile, durante il corso di validità del piano,
con altre attività ritenute esposte a rischio.
Art. 4 Meccanismi di istruzione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire il rischio di corruzione.

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Istruzione: i devono riportare tutti gli atti prodotti - anche interni — per addivenire alla decisione finale. In tal modo
chiunque vi abbia interesse potrà ricostruire l'intero procedimento amministrativo, anche valendosi dell'istituto
del diritto di accesso.
Attuazione: tali provvedimenti devono sempre essere motivati con precisione, chiarezza e completezza.
Controllo: particolare attenzione va posta a rendere chiaro il percorso che ci porta ad assegnare qualcosa a
qualcuno, alla fine di un percorso trasparente, legittimo e finalizzato al pubblico interesse (buon andamento e
imparzialità della pubblica amministrazione).
Di norma ogni provvedimento conclusivo prevede un meccanismo atto a identificare il responsabile del processo. Nelle
procedure di selezione concorsuale o comparativa, la scelta viene deliberata dal Consiglio del Collegio e conseguentemente
verbalizzata.
Art. 5 Formazione, controllo e prevenzione del rischio
Si resta in attesa delle iniziative formative da realizzare su base nazionale da parte del CNPAPAL. Il presente piano sarà
illustrato ai membri del Consiglio incaricati della gestione dal Responsabile per l'anticorruzione.
Art. 6 Monitoraggio del rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la Conclusione dei procedimenti.
Il rispetto dei termini di conclusione dei procedimenti sarà oggetto di verifica anche in sede di esercizio dei controlli
preventivo e successivo di regolarità amministrativa.
Art. 7 Obblighi di trasparenza
Il Collegio assicura la massima trasparenza amministrativa, garantendo la corretta e completa applicazione del decreto
legislativo per il riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da
parte della P.A., come previsto dall'art. 1, comma 35, della legge n. 190/2012 e dall'art. 18 della legge 134/2012.
Tali informazioni sono riportate, con link ben visibile all'indirizzo www.peritiagrari.vi.it all'interno in apposita sezione
denominata "Amministrazione trasparente".
Il Presidente vigila che la pubblicazione venga effettuata regolarmente secondo quanto stabilito dal comma precedente.
Art. 8 — Codice di comportamento.
Il Consiglio del Collegio predispone ed approva il "Codice Etico di Comportamento dei Dipendenti, Collaboratori e
Consulenti".
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