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La Commissione europea sta preparando una
proposta legislativa per
contrastare le pratiche
sleali nella filiera agroalimentare. Lo ha dichiarato il commissario europeo
all'agricoltura Phil Hogan, aggiungendo che il
progetto dovrebbe essere
presentato «verso la seconda metà dell'anno>. E un
punto di svolta in un dibattito che dura dal 2009,
con il commissario che ha
indicato nelle raccomandazioni del rapporto della task force sui mercati
agricoli una «base» per
il lavoro di preparazione
della proposta, che sta
coinvolgendo diverse direzioni della Commissione.
Il rapporto realizzato da
dodici esperti suggeriva
alle istituzioni europee di
fissare una lista di pratiche sleali (come il ritardo
ingiustificato nei pagamenti, richieste di servizi
supplementari non inclu-
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si nei contratti stipulati,
cancellazioni di ordini
last-minute per prodotti
deperibili) condivisa a
livello Ue e raccomandava ai paesi membri di
istituire un organismo
pubblico indipendente
che facesse rispettare le
regole. Hogan ha annunciato l'iniziativa mentre
presentava i risultati di
un'analisi indipendente
sull'impatto sul settore
agroalimentare europeo
di tre accordi commerciali stipulati dall'Ue dalla
fine degli anni novanta
in poi. Secondo lo studio,
i trattati siglati con Messico, Svizzera e Corea del
Sud hanno fatto crescere
gli scambi a favore dei
produttori europei di 1
miliardo di curo, sostenendo la creazione o il
mantenimento di oltre 27
mila posti di lavoro nel
comparto agroalimentare,
di cui 13.700 nel settore
della produzione agricola in senso stretto, 6.100
nell'industria della trasformazione e 7.700 in altri settori dell'economia.
Angelo Di Mambro,
Bruxelles