LaCittà_22-02-17 - Teramo Calcio 1913

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SABATO 25 FEBBRAIO
SABATO 25 FEBBRAIO
MERCOLEDÌ 22 Febbraio 2017 | Anno 12 - Numero 3334 (€ 1) | La Città Quotidiano in abbinamento con QN - Il Resto del Carlino e QS Sport | Redazione piazza Martiri, 7 - Teramo Tel 0861246063 - Fax 08611867201 | www.quotidianolacitta.it
Regione / In settimana i primi interrogatori
Sant’Omero
Appalto Masterplan a Lanciano
Altri dieci indagati nell»inchiesta
Due medici nei
Medico a giudizio
guai per la morte per la morte del
di un 14enne
baby calciatore
• A pagina 2
Pineto
MARCATTILI • A pagina 11
• A pagina 13
Teramo, questo cratere ci sta stretto
T
Il 2 marzo si va a Roma. Chiesto l»allargamento ai comuni montani e i benefici pieni nel capoluogo
UTTI A ROMA, giovedì 2
marzo, per protestare
contro le attuali misure
decise dal Governo, giudicate
insufficienti per la specificità
dell’emergenza teramana. Terremoto, nevicata, blackout e
frane. Dall’entroterra i sindaci
sembrano aver ottenuto il via
libera all’allargamento del cratere sismico ai Comuni della
Valle Siciliana: Isola del Gran
Sasso, Colledara, Castel Castagna, Pietracamela e Fano
Adriano. Dal capoluogo, intanto, c’è convergenza sulla richiesta bipartisan di chiedere
un allargamento delle misure
contenute nel Decreto che ha
istituito il cratere: godere cioè
degli stessi benefici automatici,
non solo se legati al danno.
Tutto ciò per evitare lo spopolamento e compendiare quei
danni indiretti associati al tessuto socio-economico.
A Roma, intanto, il sindaco di
Teramo strappa un primo accordo sui nuovi poli scolastici.
In Parlamento riferisce dei disagi causati dal blackout. E
oggi sarà la volta del presidente Renzo Di Sabatino, attentissimo a definire i contenuti
della protesta di giovedì 2
marzo. Per questo motivo, oggi
in Provincia, incontrerà di
nuovo tutti i sindaci. Perché la
protesta sia il più possibile condivisa e centrata sugli obiettivi
immediati del Teramano.
COLANTONI, DE TROIA e LOMBARDI
• Da pagina 4 a pagina 7
CIVITELLA PONZANO SCIVOLATA VERSO IL FOSSO DI OTTO METRI E MEZZO
Il PAESE s’è SPOSTATO
• A pagina 10
D’Alfonso ha scelto
D»Alberto,
un teramano
all»ufficio
ricostruzione
DE TROIA • A pagina 3
L’appello dei genitori
I nostri figli
Duecentomila euro per l»allagamento appesi agli indici
Giulianova. ¤ il primo conto dei lavori in somma urgenza di vulnerabilità
TASSONI • A pagina 12
• A pagina 5
Personaggi
Lega Pro
La stirpe
dei maghi
del Cerrano
Teramo,
il recupero
contro il
Pordenone
è una sfida
salvezza
DE CAROLIS • A pagina 16
FORCELLA • A pagina 17
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SABATO 25
FEBBRAIO 2017
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2
REGIONE
- QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI TERAMO
Abruzzo
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2017
D’ALFONSO
«Una cosa è certa: tutta la mia attività amministrativa
è condotta in modo che prevalga sempre l'interesse
pubblico. Sono pronto a tutte le critiche, purché però
si parta da questo assunto»
Appalto Masterplan a Lanciano, altri 10 indagati
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Si allarga l’inchiesta della Procura de L’Aquila sulla serie di lavori gestiti dalla Regione Abruzzo
L'AQUILA - Si allarga l'inchiesta della procura della Repubblica dell'Aquila su una serie di
appalti gestiti dalla Regione
Abruzzo che vede finora 17 indagati, tra cui funzionari regionali, professionisti esterni e
imprenditori e il presidente della
Giunta, Luciano D'Alfonso, che
in più occasioni si è detto estraneo ai fatti, ribadendo la piena fiducia
sull'operato
della
magistratura. Spunta infatti un
quarto filone relativo ad un appalto, tutt' ora in corso, del valore
di 1,5 milioni di euro a Lanciano,
relativo alla riqualificazione del
parco comunale Villa delle Rose.
In questo quarto filone risulterebbero iscritte 10 persone sul registro degli indagati: gli avvisi di
garanzia devono essere notificati. Non si conoscono le ipotesi
di reato. Su tutta l'indagine c'è il
massimo riserbo da parte di inquirenti e investigatori. Titolare
dell'inchiesta è il pm Antonietta
Picardi, che coordina le indagini
assieme al procuratore della Repubblica, Michele Renzo.
IL BLITZ. Lunedì, intanto, i carabinieri del Noe sono tornati di
nuovo a palazzo Silone, sede
della giunta regionale all'Aquila,
per sequestrare documentazione,
tra cui la delibera della giunta regionale su questo appalto, la numero 367 del 3 giugno 2016,
proposta dal presidente D'Alfonso, che vara una procedura
che scade il 28 febbraio prossimo, alla quale sono state invitate 20 ditte. Il parco comunale si
estende su un'area di 60 mila
metri quadrati già usata per fiere
e feste popolari, dotata anche di
un ippodromo, di cui il Comune
frentano ha proposto una riqualificazione con demolizione e ricostruzione delle tribune, la
realizzazione di un campo di calcio e di piste pedonali e ciclabili.
Costo dell'operazione, appunto,
1,5 milioni, dei quali 1,2 a carico
dell'ente regionale e 300 mila
stanziati dall'amministrazione
comunale. Gli altri tre filoni dell'inchiesta aquilana riguardano
un appalto sulla ristrutturazione
GLI INTERROGATORI
Inizieranno domani
quando il sostituto
procuratore ascolterà
l’imprenditore
Mauro Pellegrini
fonso, dopo aver ringraziato i carabinieri per «la costumatezza e
la misura» con cui hanno condotto l'attività negli uffici della
Regione, ha rimarcato come la
sua attività politica e amministrativa «proseguirà con la stessa
forza e impegno di sempre».
L’ex ippodromo del Parco delle Rose di Lanciano. Nel riquadro, il presidente D’Alfonso
post-terremoto di Palazzo Centi,
sede della Giunta regionale all'Aquila danneggiata dal sisma
del 6 aprile 2009, con una commessa da 13 milioni di euro caratterizzata da ritardi burocratici
e cambi di commissione, e due
interventi previsti nel cosiddetto
Masterplan, sulle case popolari a
Pescara e nel comune di Lettomanoppello (Pescara). Sul primo
filone indagano i carabinieri del
Noe, sugli altri due la squadra
mobile di Pescara.
D’ALFONSO. «Una cosa è certa:
tutta la mia attività amministrativa è condotta in modo che prevalga
sempre
l'interesse
pubblico. Sono pronto a tutte le
critiche, purché però si parta da
questo assunto». Lo ha detto il
presidente della Giunta regionale
d'Abruzzo, Luciano D'Alfonso,
in apertura dei lavori del Consiglio regionale, in riunione a Pescara, intervenendo sulle vicende
giudiziarie degli ultimi giorni.
«Quando si è decisori pubblici ha sottolineato D'Alfonso - la rilettura dell'autorità giudiziaria
incentiva la piena idoneità dell'attività amministrativa. Da
parte mia, dunque, non c'è solo
una condotta collaborativa, ma
anche un apprezzamento di tipo
istituzionale. Anche perché sono
oltremodo interessato affinché si
compia una puntuale diagnostica
esaustiva di ogni aspetto». D'Alfonso ha ripercorso alcuni passaggi
delle
contestazioni,
precisando però di non avere
piena contezza documentale
degli atti dell'inchiesta della Procura dell'Aquila in relazione ad
appalti gestiti dalla Regione
Abruzzo. «I fatti che mi vengono
contestati - ha detto D'Alfonso
rispondendo in Consiglio regionale - sono racchiusi in due fogli
di carta e in un terzo documento,
che raccontano quattro situazioni
reali. La prima vicenda riguarda
un fondaco di Penne, su cui io
avrei sollecitato (su richiesta non
di un privato, ma del sindaco, del
vice sindaco e dell'assessore al
ramo) il superamento di un vincolo per consentirne al Comune
l'alienazione, sulla base di un
piano di sdemanializzazione risalente al 2008. Il secondo riguarda attività amministrative
iniziate su lavori di risanamento
ambientale e igienico di alcune
case popolari a Pescara. L'Ater
chiedeva 5 milioni di euro per gli
interventi su 70 appartamenti,
che grazie a una nostra rilettura
e al lavoro di professionalità che
hanno sempre affiancato la
Giunta, si sono ridotti a 2 milioni
e 400mila euro. C'è poi il Parco
Didattico del Lavino, per il quale
è in corso un'attività di estimazione e progettazione tra Provincia, Comuni e Regione. L'ultimo
episodio riguarda la delibera del
3 giugno scorso per la riqualificazione strategica del Parco di
Villa delle Rose a Lanciano, per
la quale la copertura finanziaria
deve essere rintracciata». D'Al-
GLI INTERROGATORI. Cominciano in settimana gli interrogatori nell'ambito dell'inchiesta
della procura della Repubblica di
L'Aquila su una serie di appalti
gestiti dalla Regione Abruzzo,
tra cui quello per la ristrutturazione di Palazzo Centi, sede
della giunta all'Aquila danneggiato dal sisma del 2009. Gli indagati, tra i vari filoni, sono nel
complesso 27. Domani, davanti
al pm Antonietta Picardi, si presenterà l'imprenditore Mauro
Pellegrini, dell'impresa Dipe, difeso dall'avvocato Massimo Carosi, indagato nell'ambito del
filone sulla gara per la ricostruzione di palazzo Centi, commessa da 13 milioni di euro. In
questa settimana sono attesi sviluppi e la sfilata di altri indagati
e persone informate sui fatti. Intanto, si vanno delineando i pool
difensivi. D'Alfonso si è affidato
al duo composto da Giuliano
Milia e Antonio Valentini, quest'ultimo difende anche il dirigente regionale Giancarlo
Misantoni. I progettisti Gianluca
Marcantonio e Alessandro
Pompa sono rappresentati da Ernesto Torino Rodriguez. L'imprenditore Eugenio Rosa della
ditta Iciet di Castelli da Giancarlo Madama e Carlo Costantini, Silverio Salvi da Vicenzo
Salvi, Giancarlo Di Persio da
Riccardo Lopardi.
Cellula della ‘Ndrangheta impiantata in Abruzzo: arresti e sequestri
CRONACA I CARABINIERI DI CHIETI STRONCANO UN VASTO GIRO DI COCAINA CON I PROVENTI UTILIZZATI PER L’ACQUISTO DI ATTIVITÀ COMMERCIALI
CHIETI - Ha permesso di individuare una cellula 'ndranghetista
abruzzese, con a capo Simone
Cuppari, 36enne di origini calabresi e da tempo residente sulla
costa chietina, a Francavilla al
Mare, l'operazione antimafia ribattezzata 'Design' condotta dai carabinieri di Chieti che hanno
indagato per due anni, e coordinata
dalla Direzione distrettuale antimafia de L'Aquila. Sono 19 le persone
arrestate, 36 quelle complessiva-
mente indagate e beni sequestrati
per 10 milioni di euro. Altre 9 persone sono state raggiunte da provvedimenti di obbligo di dimora o di
interdizione ad esercitare attività
imprenditoriali o rivestire cariche
societarie. Altre 8 infine, sono le
persone indagate in stato di libertà.
I reati contestati sono associazione
per delinquere di stampo mafioso,
con l'aggravante di essere associazione armata, associazione per delinquere finalizzata al traffico di
sostanze stupefacenti, tentato omicidio, detenzione illegale di armi
da fuoco, estorsione, usura, incendio di esercizio pubblico e di autovettura e intestazione fittizia di
beni, con l'aggravante di essersi avvalsi dei metodi mafiosi. Secondo
i carabinieri, la cellula aveva consolidato un efficiente canale di approvvigionamento di ingenti
quantità di cocaina da un gruppo di
affiliati alla 'Ndrangheta in Lombardia, a loro volta riconducibili
alle famiglie della 'Locale di Platì'.
La droga proveniente dalla Lombardia, una volta in Abruzzo, finiva
sul mercato delle zone di Chieti e
Pescara. I proventi dello spaccio
venivano reimpiegati nell'acquisizione di attività commerciali nel
settore della raccolta di scommesse
elettroniche e nella ristorazione, e
in episodi di usura a danno di piccoli commercianti e imprenditori
locali in difficoltà pretendendo da
essi interessi esorbitanti.
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2017
PRIMO PIANO
QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI TERAMO -
3
Un teramano alla guida dell’ufficio ricostruzione
D’Alfonso ha scelto
FIGURA TECNICA Privilegiata la scelta di
un tecnico alla guida dell’importante ufficio che
gestirà pratiche e strategie post terremoto
Marcello D’Alberto, ingegnere capo del Comune di Pineto, l’ha spuntata tra i 22 curricula presentati in Regione
Marianna De Troia
TERAMO - Un teramano alla
guida della ricostruzione teramana. Il presidente della Regione Luciano D’Alfonso ieri
sera ha firmato la proposta di
delibera con la quale designa
l’ingegner Marcello D’Alberto come direttore dell’ufficio speciale per la
ricostruzione di Teramo.
D’Alberto è un funzionario
responsabile dell’area tecnica
del Comune di Pineto, laureato in Ingegneria civile
all’Univerità Politecnica delle
Marche e il suo curriculum è
riuscito a imporsi su quello
presentato da altri 22 candidati che hanno presentato la
domanda per il ruolo bandito
con un avviso pubblico dalla
Regione Abruzzo. D’Alberto
è inoltre titolare di uno studio
tecnico di ingegneria civile ed
industriale. Tra i suoi lavori
più significativi spicca la progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, di una
piazza e di un centro polifunzionale e di un centro sportivo per conto del Comune di
Ortona. È stato inoltre direttore dei lavori per la realizzazione delle opere di
urbanizzazione necessarie
alla realizzazione di un complesso residenziale e commerciale a Città Sant’Angelo
finanziato dal gruppo francese "Castorama”. Per quanto
riguarda gli incarichi urbanistici e nel settore dei lavori
pubblici al Comune di Pineto,
è redattore di diversi regolamenti edilizi, della variante al
piano regolatore generale e
del progetto di classificazione
particolareggiata delle aree a
rischio idraulico. Al Comune
di Pineto, che non può avere
un ruolo dirigenziale per
l’Ufficio tecnico, da funzionario è stato sino ad oggi una
sorta di factotum in area tecnica: è stato il progettista del
piano demaniale comunale,
del regolamento di polizia rurale, del piano comunale di
Protezione civile e della
nuova caserma dei carabinieri
L’ingegner Marcello D’Alberto al Comune di Pineto
di Pineto. Contemporaneamente si è spacializzato in disaster
management,
innovazione nella pubblica
amministrazione, valorizzazione dei beni culturali, gestione delle coste e sta
conseguendo una seconda
laurea in Scienze dell’Amministrazione. Sembra che il suo
nome abbia registrato la convergenza e il grande apprezzamento
di
Luciano
Monticelli, il consigliere regionale ed ex sindaco di Pineto, il quale fino a ieri sera
si è dichiarato ignaro del
provvedimento di nomina del
presidente D’Alfonso, che invece ha confermato proprio al
“La Città” la designazione di
D’Alberto. Non c’è l'ha fatta,
nonostante una nutrita pletora
di sostenitori ed una massiccia campagna di vicinanza
condotta sui social, il giornalista e docente universitario
teramano Stefano Cianciotta,
che nonostante tutto ha annunciato di voler comunque
presentare alla Città di Teramo quale sarebbe stato il
suo progetto per l’Ufficio
della Ricostruzione. D’Alberto incontrerà questa mattina il sindaco di Teramo
Maurizio Brucchi per gettare
le basi di un colloquio in vista
della creazione dell’ufficio
che nascerà al Parco della
Scienza di Teramo, con personale proprio, sia per la gestione delle pratiche della
ricostruzione, sia per la pianificazione strategica degli interventi da realizzare per tutta
la durata della fase commissariale della struttura governativa creata in appoggio alle
popolazioni del Centro Italia
colpite dal sisma dopo il 24
agosto.
La nomina uffciale dell’ingegnere di Pineto già designato
dal presidente D’Alfonso arriverà alla prima Giunta Regionale
utile,
molto
probabilmente già nelle
agiornata di domani. A quel
punto sarà in carica a tutti gli
effetti, così come richiesto da
tutte le forze istituzionali, politiche sociali ed economiche
del territorio teramano per
dare il necessario impulso
alla fase della ricostruzione.
In ballo per il ruolo di vice all’uffcio terremoto ci sarebbe
un altro tecnico teramano,
l’ingegner Coletta Puritani
dell’Ufficio Tecnico del Comune di Teramo, che ha preso
parte alla selezione e sulla
quale il sindaco di Teramo
punterebbe per un ideale raccordo tra la fase attuale di raccolta e gestione delle pratiche
e la futura fase della ricostruzione post sisma.
LA PROPOSTA CONFESERCENTI
Sospeso il canone
Siae per la musica
nei locali fino
al 30 settembre
TERAMO Niente canone Siae sulla musica
d’ambiente per i locali fino al 30 settembre
2017. «Felici di aver ottenuto un piccolo ma
concreto aiuto per le imprese in difficoltà»,
hanno commentato il direttore Flaminio
Lombi e il presidente provinciale di Confesercenti, Daniele Erasmi. A seguito della richiesta avanzata dalla Confesercenti Provinciale
di Teramo sono stati sospesi i termini di pagamento degli abbonamenti per musica d’ambiente nei comuni colpiti dal sisma fino al 30
giugno 2017, così come ufficializzato dalla
Società Italiana Autori ed Editori in considerazione dei tragici eventi sismici che hanno
colpito il Centro Italia. Pertanto gli esercizi
commerciali ubicati nei 131 Comuni interessati dal cratere non riceveranno in questi
giorni l’avviso di pagamento per il rinnovo
dell’abbonamento per l’anno 2017, in scadenza il prossimo 24 marzo. Entro il mese di
giugno 2017, SIAE adotterà e renderà note le
misure definitive di sostegno in favore degli
utilizzatori che operano nelle aree che versano in uno stato di oggettiva gravità.
Via libera dalla Regione alla proroga dei saldi fino al 26 marzo
COMMERCIO
LA CONFERENZA DI CAPIGRUPPO ACCOGLIE LA RICHIESTA AVANZATA DALLA CONFCOMMERICIO
TERAMO - Nei giorni scorsi Confcommercio Abruzzo ha avanzato durante un'audizione richiesta in Conferenza dei Capigruppo del Consiglio
Regionale la possibilità di prorogare al 26 di marzo la durata del periodo
delle vendite di fine stagione alla luce degli eventi meteorologici straordinari nonché degli sciami sismici che hanno interessato praticamente
l'intero territorio abruzzese, di fatto inibendo alle imprese di avviare normalmente la stagione dei saldi, penalizzando le gestioni di migliaia di
aziende del settore commerciale già alle prese con le difficoltà note della
contrazione dei consumi e della crisi economica che attanaglia da anni il
comparto del terziario. Nel corso della seduta del Consiglio Regionale
di ieri, Confcommercio ha richiesto nuovamente un'ulteriore audizione
nella Conferenza dei Capigruppo per ribadire la necessità motivata della
richiesta, che è stata condivisa unanimemente da tutti i Presidenti dei
Gruppi. Alla luce di tali esiti il Consiglio Regionale ha approvato un
emendamento alla normativa regionale sul commercio che in deroga ed
in via straordinaria autorizza la proroga in via eccezionale per l'anno in
corso della scadenza dei saldi, consentendo alle imprese del settore interessato di usufruire di questa facoltà. «Esprimiamo la nostra particolare
soddisfazione per l'approvazione della proroga richiesta da parte del Consiglio Regionale che raccoglie le nostre istanze a favore del settore commerciale e soprattutto delle piccole aziende che stanno affrontando una
congiuntura così critica e che meritano attenzione e provvedimenti di sostegno per poter superare questa delle delicatissima fase economica che
ha determinato pesantissimi cali di fatturato e ripercussioni sul piano occupazionale nell'intero territorio regionale». Questo il commento del Presidente e del Direttore Regionali di Confcommercio Abruzzo.
4
«Teramo non
s’accontenterà
di semplici
promesse»
PRIMO PIANO
L’emergenza
Audizione in Parlamento per il sindaco
Brucchi. In serata l’incontro in Ateneo
prima della manifestazione a Roma
Patrizia Lombardi
TERAMO - Ieri, nella mattinata romana del sindaco Maurizio Brucchi, un primo piano è andato anche
alle scuole, fin dall'inizio in cima
all'agenda della messa in sicurezza
del territorio. «Fattivo e positivo
l'incontro con il Commissario straordinario per la ricostruzione,
Vasco Errani, e con la sua struttura
- fa sapere il primo cittadino - L'occasione è stata utile per analizzare
le due proposte per la realizzazione
di due Poli scolastici, quello di
Piano d'Accio e quello dell'Acquaviva, per i quali bisogna portare ora
avanti l'istruttoria integrandola con
tutta una serie di dati. Per il Polo
alla curva dello stadio i costi dell'intervento saranno interamente sostenuti dalla Protezione civile,
mentre per quello all'Acquaviva
una parte dei fondi necessari arriverà sempre dalla ricostruzione
mentre la restante parte verrà coperta dalla Regione, così come lo
stesso governatore Luciano D'Alfonso si era impegnato a fare, mettendolo nero su bianco in una
lettera». E a proposito del Polo all'
Acquaviva, o se si preferisce alla
scuola “D'Alessandro”, occorre
fare il punto «su quanto grande si
intenda realizzare la struttura, perché ovviamente i costi dell'intervento
sono
direttamente
proporzionali. Un aspetto, questo spiega ancora Brucchi - legato agli
esiti delle verifiche in corso nelle
scuole e che consegneranno gli indici di vulnerabilità sismica per ciascun edificio scolastico. Solo a quel
punto, indici alla mano, scuola per
scuola, si potranno fare i conti per
capire su quale edificio sia possibile intervenire per migliorare e
adeguare portando l'indice il più vicino a 1 e dove, invece, sia più conveniente dismettere. Per quanto
riguarda invece la proposta di un
Polo scolastico nella zona di San
Giuseppe, essendo un progetto più
a medio termine, non rientra nei
fondi assicurarti dalla Protezione
civile, ma potrà comunque passare
per altre linee di finanziamento,
vedi quelle legate all'edilizia scolastica, oppure per un accordo tra
pubblico e privato». Insomma,
sembra molto di là da venire.
AUDIZIONE IN PARLAMENTO. È
stata un’audizione concisa ma tagliata con l'accetta quella del sindaco Maurizio Brucchi, ieri, alla
Camera dei Deputati, davanti alle
Commissioni riunite Ambiente e
Attività produttive. Un'audizione
per relazionare sugli effetti del maltempo e sulle scosse di un gennaio
drammatico, ma soprattutto sul
blackout infinito dell'Enel che ha
contribuito a mettere in ginocchio
il territorio. Parole, quelle del sindaco, che hanno prima fotografato
il pesante disservizio fronteggiato
in quei giorni per arrivare poi a far
sentire, con determinazione, la
POLI SCOLASTICI Quello allo stadio sarà pagato dalla
Protezione Civile; quello all’Acquaviva in parte anche dalla Regione;
per quello alla San Giuseppe occorre trovare finanziamenti
L’audizione del sindaco Maurizio Brucchi in parlamento, nella Commissione Ambiente e Attività Produttive
voce di Teramo e dei teramani.
Brucchi rendiconta così la “tempesta perfetta”, come la definisce,
quando alcune zone del territorio si
sono ritrovate con tre metri di neve,
ripetute scosse superiori a 5 di magnitudo nell'arco di poche ore ed un
blackout smisurato lungo anche
fino a 14 giorni. Tutto questo, è l'inciso polemico, mentre la Commissione Grandi Rischi metteva in
guardia da un possibile evento di
magnitudo 6 o magari 7, con interessamento della diga di Campotosto. Un impatto violento sul
territorio che Brucchi, a Montecitorio, rievoca con l'immagine simbolo delle auto dei teramani
incolonnate sulla Teramo- mare in
fuga verso la costa, appena il 50%
dei residenti rimasti in città, le seconde case al mare riaperte in fretta
e furia o case affittate in cerca di
tranquillità a Giulianova e dintorni.
E i danni a cui si appella non sono
quelli chi ha dovuto buttare il contenuto dei freezer pieni: del resto se
l'Abruzzo resta per giorni senza
corrente elettrica, questo non incoraggia a trascorrervi, ad esempio,
una vacanza. Vacanze che mai
come adesso avrebbero un potere
rigenerante per la nostra economia.
LE RICHIESTE. Brucchi le rendiconta in tempo reale su Fb. Quindi,
giù con l'elenco: immediati interventi di manutenzione ordinaria e
sopratutto straordinaria con un
piano di interventi pluriennale sulle
infrastrutture; un indennizzo dei
danni diretti, e indiretti, causati alle
famiglie e al sistema economico
che non pensi di cavarsela con 100
euro in bolletta; la rivisitazione del
piano di emergenza dell'Enel per
eventi calamitosi; il risarcimento
dei danni a tutti i privati e la chiarezza sulla vulnerabilità sismica
della diga di Campotosto, oltre agli
interventi da mettere in atto.
BLACKOUT. «A Teramo è la terza
volta in due anni che si verifica una
situazione di questa portata - rendiconta ancora Brucchi - È successo
nel 2015; è successo per due o tre
giorni con la perturbazione ed il
grande freddo dei primi di gennaio
e si è ripetuto, nel caso specifico,
ancora a gennaio quando le utenze
non alimentate sono state 200mila.
È evidente che c'è una carenza infrastrutturale, a dispetto degli impegni presi di nuovi investimenti
sul territorio. Mi piace pensare che
non siano stati fatti perché se così
non fosse vorrebbe dire che ci ritroviamo punto a capo. Gli investimenti devono iniziare già domani
mattina, non siamo più disposti ad
aspettare: occorre un programma
pluriennale che parta subito. Si è
preso tanto dal nostro territorio,
adesso è ora di dare. Stavolta non
basteranno 100 o 150 euro in bolletta, daremo segnali eclatanti», è il
monito. Intanto ne approfitta per un
cammeo a chi, invece, c'è stato: per
Esercito e Protezione civile, cha-
La Provincia convoca i sindaci prima della protesta
L’EMERGENZA DOMANI L’INCONTRO. OGGI AUDIZIONE IN PARLAMENTO ANCHE PER IL PRESIDENTE RENZO DI SABATINO
TERAMO - La Provincia, sulla base di quando stabilito con il deliberato
dell'Assemblea dei Sindaci il 13 febbraio scorso, ha convocato tutti i Sindaci per domani mattina alle 10.30 per definire modalità e contenuti della
manifestazione che dovrebbe svolgersi a Roma il prossimo 2 marzo con
l'obiettivo di richiamare l'attenzione del Governo, del Parlamento e dell'opinione pubblica rispetto alle emergenze che sta vivendo il territorio
teramano. «Questa è una battaglia di tutti altrimenti si perde. Interessa
tutti i Comuni del teramano perchè le emergenze delle aree interne e della
montagna si riversano con effetti negativi anche sulla costa: basta pensare
al turismo ma anche alle numerose implicazioni socio urbanistiche di
questo esodo dei paesi dell'entroterra - spiega il presidente Renzo Di Sabatino che aggiunge - Ed è una battaglia le cui ragioni, comprensibilmente, potrebbero non essere così scontate per altri territori del Centro
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2017
- QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI TERAMO
Italia danneggiati dal sisma. È indispensabile, quindi, coinvolgere tutti i
livelli istituzionali e l'opinione pubblica più ampia. C'è un tema centrale
che ci unisce tutti: la fragilità della nostra terra e la fragilità e le contraddizioni del modello di sviluppo. Per affrontarlo ci vogliono strumenti, finanziari e legislativi, disegnati su misura proprio per evitare di sprecare
risorse, come già accaduto in passato, riparando i danni ma non le cause.
Una battaglia di rigore che dobbiamo far comprendere partendo dal rigore
delle nostre motivazioni». Al centro delle richieste la revisione del cosiddetto Decreto Sisma che attualmente, nel suo processo di conversione
in disegno di legge, è all'esame della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. Oggi alle 15,30, ci sarà l'audizione dei Presidenti delle
Province interessate (Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, L'Aquila, Macerata,
Rieti, Perugia, Teramo e Terni) e quindi anche di Renzo Di Sabatino.
peau.
LA REPLICA ENEL. Le dichiarazioni del sindaco di Teramo portano Enel, anch’essa audita nelle
scorse settimane per spiegare
quanto avvenuto in Abruzzo (si è
trattato di una nevicata eccezionale,
la più pesante negli ultimi 130 anni;
il guasto principale è stato determinato dal ghiaccio sui cavi, e non c’è
investimento o manutenzione che
tenga; gli investimenti sulla rete in
Abruzzo ci sono stati, ndr.) a replicare: «Enel ricorda di aver già disposto indennizzi extra per i clienti
delle aree dell'Abruzzo interessate
dal maltempo, che vanno ad aggiungersi a quelli automatici previsti dall'Autorità per l'energia
elettrica e il gas e ad eventuali richieste per risarcimento danni. Si
tratta di importi che verranno corrisposti su richiesta ai clienti che
hanno subito interruzioni più lunghe di quelle coperte dal valore
massimo degli indennizzi automatici».
EMERGENZA. Brucchi ha parole
molto dure per la macchina attivata
da Enel in risposta all'emergenza.
«Una macchina non rodata», la liquida. E racconta come i tecnici
siano arrivati da ogni parte del
Paese e anche da fuori, vedi la Romania, ma la falla si è aperta nel
momento in cui sono venuti meno
i punti di riferimento sul territorio.
La fotografia scattata è quella degli
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2017
PRIMO PIANO
QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI TERAMO -
5
TEMPESTA PERFETTA Il sindaco ha battuto sul mix di emergenze
in particolare sul prolungato blackout, chiedendo investimenti sulla rete
un piano di reazione più efficace e controlli alla diga di Campotosto
La vita dei nostri figli
non può restare appesa
agli indici di vulnerabilità
Il tavolo convocato in Ateneo dal sindaco Brucchi prima della manifestazione a Roma del 2 marzo
Renzo Di Sabatino, Maurizio Brucchi e Paolo Gatti
stessi sindaci, assessori di riferimento, uffici comunali che sono intervenuti,
in
quei
giorni
drammatici, a ripristinare i presidii
sul territorio. In altre parole le auto
del Comune hanno guidato i tecnici
Enel alle cabine, visto che loro non
sapevano neppure dove fossero.
Generatori. Sul tavolo il primo cittadino mette anche la questione dei
generatori. Una soluzione tampone
partita tardi - sintetizza - e che poi
ha posto il problema del rifornimento di carburante, altra piaga di
quei giorni. Da lì a puntualizzare la
definizione di ripristino del servizio
da parte dell'Enel il passo è breve:
non si può considerare ripristinato
se non c'è continuità nell'erogazione della corrente elettrica. Avere
la corrente per due ore e poi, finito
il carburante trovarsi di nuovo al
buio e al freddo, non può dirsi un
ripristino se non c'è nell'immediato
l'omino che approvvigiona di carburante il generatore».
CAMPOTOSTO. Grande attenzione
Brucchi la riserva al tema delicatissimo della diga di Campotosto: «È
stata testata su una magnitudo di
6.4 ma se è vero che, come sostiene
la Commissione Grandi rischi, dobbiamo aspettarci un sisma di magnitudo superiore, un 7 ad esempio,
allora occorre testarla a quella magnitudo». Ed occorre anche che il
territorio, Provincia e Comuni interessati, si dotino di un piano
d’emergenza di Protezione Civile
che ad oggi non c’è.
PARLAMENTARI. La tenuta degli
impianti preoccupa, in Commissione, anche gli onorevoli Paolo
Tancredi e Tommaso Ginoble: è
una questione molto seria, senza
contare il peso che ha sull'immaginario collettivo. Da Ginoble arriva
anche il monito perché non si continui più a parlare di eccezionalità
degli eventi: il clima nel Paese sta
cambiando, osserva, quindi occorre
attrezzarsi. E l'Enel viene chiamata
in causa. In quanto agli investimenti è categorico: entro un mese,
massimo 45 giorni, dovrà essere
pronto un piano di investimento.
Punto. Ce n'è anche per il Decreto
Terremoto «che sull'aspetto meteorologico ha dei riferimenti precisi,
persi però lungo l'articolato. Eppure
questa seconda parte del Decreto
non è assolutamente secondaria e
vale quasi quanto la prima, quella
sui danni da sisma. Per questo occorre intervenire sia dal punto di
vista normativo che in termini di
spesa».
IL TAVOLO ISTITUZIONALE. Associazioni di categoria, imprenditori,
commercianti, professionisti: la Teramo che vuole rinascere dalle sue
ceneri ha risposto bene, ieri, alla discussione aperta promossa dal sindaco Maurzio Brucchi per
raccogliere suggerimenti ed emendamenti da portare a Roma, nella
manifestazione del 2 marzo, in ri-
sposta ad un Decreto Terremoto
che per tutti grida vendetta ed è in
fase di conversione. Un decreto
inadeguato su cui torna a promettere battaglia il vice presidente del
Consiglio regionale, Paolo Gatti, il
primo a promuovere la manifestazione e intenzionato più che mai a
chiedere per il Comune capoluogo
un trattamento pari agli altri Comuni più piccoli.C'è chi come il
presidente della Camera di Commercio, Gloriano Lanciotti, un documento lo ha già stilato e chi come
il presidente Ance, Raffaele Falone
(che è anche editore de La Città,
ndr.), invita a presentare richieste
credibili al Governo se si vuole ottenere qualcosa, suggerendo anche
una riflessione seria e attenta sul
progetto del Polo scolastico a Piano
d'Accio, perché muovere carichi
urbanistici importanti creerebbe
conseguenze importanti sulla città.
Sull'allargamento del cratere si accendono gli animi e lo scontro tra
Lanciotti e un veemente sindaco di
Penna Sant'Andrea, Severino Serrani, non passa inosservato. Se
dalla Cgil, con Giovanni Timoteo,
sale la richiesta di allargamento
degli ammortizzatori sociali fuori
dal cratere, Luca Scarpantoni dà
invece voce alle difficoltà che non
stanno risparmiando neppure gli
avvocati. Strappa un applauso appassionato Giandonato Morra con
il suo appello perché a firmare il
documento sia tutto e il contrario di
tutto, da Confindustria a Cgil. Da
Antonella Ballone dei Giovani imprenditori di Confindustria il suggerimento di tirare per la giacca la
Regione perché faccia promozione
del territorio e l'invito a formare
personale per i bandi europei, mentre da Alfonso Ferrante che è voce
del neonato Comitato Uniti Pro
sisma dei commercianti di Colleatterrato arriva una bacchettata al Comune per quelle bollette Tari
appena inviate, con la proposta di
rimando che proprio le tasse locali
vengano dimezzate. Altrimenti
cosa si potrà chiedere al Governo?
Infine è Manuel Aceto, commerciante, a fare la domanda madre di
tutte le domande: per andare a manifestare a Roma vuole sapere cosa
si andrà a chiedere. E pare onesto
che voglia saperlo.
Il Comitato Scuole Sicure incontra
e si appella a “Save the Children”
TERAMO - Lunedì 20 febbraio
2017, il Comitato Scuole Sicure
Italia, che negli ultimi tempi ha
ampliato i suoi confini ed ha raggiunto la Campania e la Liguria,
ha incontrato Save The Children.
«Il tavolo al quale ci siamo seduti
- si legge in una nota rilanciata
anche dal Comitato teramano e
concordata dal coordinamento nazionale - è stato un momento di
coesione e di sguardo verso il futuro. Sì, intorno a quel tavolo, abbiamo pensato a un'Italia che
prende coscienza e diventa fautrice, promotrice e tutela dei bambini, dei giovani, dei nostri ragazzi
che saranno il nostro domani.
L'emergenza, non può essere più
lo strumento con il quale affrontare i problemi atavici del nostro
Bel Paese, non possiamo più permetterci di parlare di prevenzione
nei momenti di emergenza. La
prevenzione va pensata con una
visione delle scuole 3.0 I nostri
figli non possono più essere ospitati in strutture sismicamente vulnerabili, le loro vite non possono
più essere appese al filo dello 0,1,
0,3 o 0,5, ossia, agli indici di vulnerabilità. I bambini meritano di
abitare strutture in cui la loro vita
non sarà in nessun modo turbata,
strutture in cui giocheranno, studieranno, apprenderanno e creeranno una coscienza critica. Tutto
questo si può ottenere con piccoli,
semplici fatti: intanto colmando le
lacune dei tanti riferimenti normativi. Si può far entrare tra gli edifici strategici la scuola. Si può
prevedere una sanzione per le amministrazioni che non effettuano le
verifiche di vulnerabilità, si decide
che il posto in cui i giovani passano gran parte del loro tempo non
possa che esser sicuro al 100%.
Abbiamo ricordato i giorni intercorsi dal 24 agosto 2016 ad oggi.
Numerosi giorni di scuole chiuse
per verifiche di agibilità e compilazione di schede AEDES, questi
mesi senza andare a scuola, non
sono stati una vacanza, tutt'altro,
questi giorni di assenza, hanno
causato un ritardo nella formazione dell'intera generazione scolastica del centro Italia. I nostri
figli, oltre ad essere in scuole non
sicure, vivono stati di tensione
emotiva, sono provati psicologicamente, e non hanno ricevuto la
stessa preparazione dei loro coetanei nel resto d'Italia. Eppure a loro
si chiederà di sostenere le prove
Invalsi, a loro si chiederà di sostenere gli esami di stato e i maturandi di queste terre dilaniate,
dovranno fare gli stessi test di ingresso universitari di chi ha potuto
prepararsi tranquillamente. Abbiamo parlato ancora di sicurezza
e siamo entrati nel ginepraio delle
prove di evacuazione, delle vie di
fuga, insomma nel groviglio di
tutti quei presìdi che dovrebbero
essere usati in tutta Italia e provati
e riprovati con personale specializzato nella gestione delle emergenze. Qui torna il concetto di
scuole sicure. Esse lo sono, anche
quando permettono di abbandonare l'edificio senza nessuna difficoltà. Quindi il discorso ha toccato
il numero di studenti per ogni
classe, la sicurezza all'evacuazione, la si ottiene con l'abolizione
delle classi pollaio. Altra problematica riguarda le scuole di quei
piccoli centri nell'Appennino, che
hanno perso ogni tipo di resilienza, che hanno subito continui
tremori emergenza neve e solitudine. In quei posti i pochi bambini
che sono rimasti: tre o quattro a
paesino, non possono esser portati
in scuole distanti anche 50 o 60
km; quei bambini non si meritano
ulteriori sacrifici alzandosi alle 6
del mattino per raggiungere una
scuola. "Le scuole sicure", è un
punto di arrivo che si attua a piccoli passi, raggiungendo mete. Sicuramente, i genitori, tutti,
vogliono ottenere questo tipo di
scuola per i propri figli. Ma l'Italia
della burocrazia e dell'immobilismo ha fatto perdere la speranza ai
più. Noi, invece, con l'incontrarci
prima tra noi così numerosi e poi
con Save The Children che da
sempre si occupa dell'infanzia e
dell'adolescenza, abbiamo capito
che questo pezzo di futuro dobbiamo pretenderlo e possiamo ottenerlo. Nasce da questo incontro
una fattiva collaborazione tra due
realtà che collimano negli intenti e
nelle finalità. Abbiamo acceso una
speranza, c'è luce nel futuro».
Comitato Scuole Sicure Italia
Il cratere sismico va verso l’allargamento
6
PRIMO PIANO
- QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI TERAMO
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2017
Il Consiglio Regionale approva la mozione che impegna D’Alfonso a chiedere l’ingresso della Valle Siciliana
TERAMO – Passi in avanti, e sempre più concreti, verso l’allargamento del cratere sismico per i
territori montani dell’area omogenea
individuata dalla Regione come
“Valle Siciliana” e che comprende i
territori di Isola, Colledara, Fano
Adriano, Pietracamela e Castel Castagna. Lo step fondamentale verso
il riconoscimento dello status di territori terremotati, invocato a gran
voce da cittadini e amministratori, è
arrivato ieri mattina durante il Consiglio Regionale. L’assise, infatti, ha
approvato all’unanimità, una risoluzione urgente proposta dal Capogruppo del Partito Democratico,
Sandro Mariani, che impegna il Presidente della Giunta Regionale Luciano
D’Alfonso a chiedere
l’adeguamento del cratere sismico
«alla situazione di fatto, che si sta determinando alla luce dei danni emergenti tenendo conto della realtà di
totale sofferenza che sta interessando
l’area montana della provincia di Teramo, della porzione montana della
provincia di Pescara, nonché dell’area montana dell’Alto Aterno,
dove si è verificato l’epicentro dell’evento sismico dello scorso 18 gennaio». Un atto che fa seguito
all’apertura arrivata dallo stesso
D’Alfonso la scorsa settimana durante l’incontro con gli amministratori dei comuni del cratere e dell’area
omogenea e che è figlio del lavoro
portato avanti nei giorni scorsi dai
vari rappresentanti politici e amministrativi teramani di ogni colore politico.
LE PROSSIME MOSSE. Forte anche
del mandato conferito dal Consiglio
Regionale che il governatore si recherà oggi a Roma per discutere, appunto, dell’allargamento del cratere
sismico, ma anche di tutte le altre
misure da porre in essere per sostenere tutti i territori abruzzesi colpiti
dal terremoto e dall’epocale ondata
di maltempo. Assieme al Sottosegretario Mario Mazzocca incontrerà il
Premier Gentiloni in merito alla richiesta di risarcimento danni diretti
e indiretti causati dall’eccezionalità
dell’emergenza neve, sisma e blackout. E, molto probabilmente, si parlerà anche dell’allargamento del
cratere. L’ingresso definitivo, qualora andrà tutto bene, non dovrebbe
arrivare prima del passaggio in Parlamento del Decreto attraverso la
presentazione dei dovuti emendamenti. Oppure attraverso ad un decreto da hoc.
MARIANI. «Credo fosse un atto dovuto – commenta Mariani – il riconoscimento di una situazione
ingravescente dopo il combinato disposto degli eventi calamitosi dello
scorso gennaio, che ha determinato,
in maniera particolare nella provincia di Teramo, una necessaria rivalutazione del perimetro del cratere.
Rispetto all’elenco dei comuni oggetto della prima decretazione – continua Mariani – si è reso evidente
dopo la scossa del 18 gennaio scorso,
che la conta dei danni si fosse ampliata notevolmente, soprattutto in
quelle zone montane, già vessate,
praticamente senza soluzione di continuità a far capo dal 2009. Non è
possibile sottacere – aggiunge il Capogruppo Pd – che si stia determinando una desertificazione in questi
comuni che compromette il patrimonio storico e culturale e che questa
Sandro Mariani
D’Alfonso parla durante il Consiglio Regionale di ieri
porti al completo blocco di tutte le
attività economiche, con la conseguente ricaduta negativa sulle attività
sociali e istituzionali. Sono orgoglioso – conclude Mariani – che il
Consiglio Regionale abbia svolto la
sua parte, riconoscendo unanimemente la situazione terrificante in cui
versa un triangolo importante del nostro territorio, sponsorizzando l’impegno politico affinché si riesca ad
ottenere un’integrazione dei comuni
coinvolti negli ultimi eventi calamitosi e soprattutto si ottenga il giusto
e doveroso sostegno economico per
far ripartire territori e cittadini».
POSSENTI. Ad esprimere soddisfazione anche il consigliere comunale
di Isola Piergiorgio Possenti. «Apprendo con piacere che nella seduta
del Consiglio regionale è stata approvata all'unanimità una risoluzione
urgente che impegna il Presidente
della Regione a chiedere l'adeguamento del cratere sismico alla luce
dei dati oggettivi dei danni che coinvolgono soprattutto le aree interne,
al fine di determinare una doverosa
riperimetrazione delle misure economiche a sostegno dei nostri territori
– ha detto - Una presa di posizione
chiara da parte del Pd provinciale e
regionale che vedrà ora impegnato a
Roma il Presidente D'Alfonso ma
che è frutto di un gioco di squadra
che ha visto costantemente affaccendati, quali principali attori, oltre al
Presidente, l'assessore Dino Pepe e
lo stesso Sandro Mariani. Occorre e
mi fa piacere riconoscere, altresì,
l'instancabile lavoro del Presidente
della Provincia di Teramo, Renzo Di
Sabatino, che fin dal primo momento, pur in una condizione istituzionale "difficile", ha portato avanti
su tutti i tavoli e con tutti gli strumenti a sua disposizione (non ultimo
il documento condiviso ed approvato
da tutti i Sindaci della Provincia) le
sacrosante rivendicazioni dei comuni
delle aree interne esclusi dal cratere
e di Isola del Gran Sasso in particolare. L'obiettivo del cratere non è ancora stato raggiunto e le
manifestazioni atte a tenere alta l'attenzione sui nostri bisogni non debbono assolutamente cessare, ma oggi
ritengo che sia stata esplicitata, se
mai ce ne fosse stato bisogno – conclude Possenti - la chiara volontà politica del Pd teramano ed abruzzese
di riconoscere ad una comunità i propri diritti».
DI SABATINO. Come ricordato da
Possenti, tra i primi a mettersi al lavoro per l’inserimento dei comuni
esclusi “ingiustamente” dal cratere
c’è il presidente della Provincia
Renzo Di Sabatino. «Come Provincia avevamo già spinto per la creazione dell’area omogenea – il suo
commento – poi abbiamo avuto
modo di rappresentare a D’Alfonso
la difficile situazione di alcuni territori in diverse occasioni. L’inserimento di questi Comuni nel cratere,
e in particolare di Isola del Gran
Sasso, è quasi un atto dovuto anche
come sorta di risarcimento per il
mancato inserimento post sisma del
2009».
FORZA ITALIA. «Abbiamo sottoscritto ed emendato la proposta di risoluzione del collega Sandro
Mariani, che impegna il Presidente
della Giunta regionale a chiedere
formalmente l’allargamento del cratere sismico». E’ quanto dichiarano
in una nota i Consiglieri regionali di
Forza Italia. «Riteniamo infatti –
prosegue la nota – semplicemente
doveroso che il vertice della Regione
si impegni a favorire una parità di
trattamento tra territori e cittadini,
equiparando i Comuni danneggiati
dal sisma nella provincia di Pescara
e L’Aquila a quelli già inseriti nel
cratere, nonché ad aggiungere i Comuni della provincia di Teramo della
cosiddetta “zona grigia” al momento
ingiustamente esclusi dalle più rilevanti provvidenze dello Stato. Ci auguriamo che il Presidente della
Giunta ottemperi alla richiesta unanime del Consiglio regionale, che è
solo un pezzo della piattaforma di
proposte che l'Abruzzo rivolge al
Parlamento e che sarà accompagnata
dalla manifestazione che si terrà a
Roma il prossimo 2 marzo».
E il Pd chiede d’inserire Teramo a tutti gli effetti
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2017
PRIMO PIANO
QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI TERAMO -
7
Rinviata la discussione sul caso Verna. Nel direttivo si discute di come rilanciare il capoluogo dopo le emergenze
curo in caso di scissione del partito
si dovranno ricostituire alcuni organi
con chi deciderà di rimanere. Circa
invece le dichiarazioni rese dal consigliere Verna sulla necessità di collaborare col sindaco Brucchi, così
come l’opportunità di lasciargli proseguire il mandato evidenziata dal
deputato Tommaso Ginoble, il segretario ha puntualizzato: «Non c’è
da fare alcun retropensiero, né ipotizzare trasversalismi. Semplicemente ci rendiamo conto che siamo
in emergenza e che c’è bisogno di
tutti. Arroccarsi dietro le posizioni
politiche in questo momento non
serve e non fa bene a Teramo che invece ha bisogno di tutti».
Marianna De Troia
TERAMO - Niente resa dei conti in
casa Pd sul caso della vicepresidenza
mancata in Provincia a Maurizio
Verna. Il partito ha preferito serrare
i ranghi sul terremoto e sulle proposte da portare all’attenzione del vicecommissario Luciano D’Alfonso per
il capoluogo. Il nodo politico è tuttavia rimandato alla prossima riunione quando, sotto la lente
d’ingrandimento del coordinamento
provinciale, finiranno le alleanze con
Scelta Civica e il deputato Giulio
Sottanelli, ma si dovrà definire
anche il ruolo del consigliere provinciale Verna. Il quale, come egli
stesso ha minacciato dopo che non
si è visto riconoscere il ruolo di vicepresidente, potrebbe anche decidere di sedere in opposizione a
Renzo Di Sabatino.
TERREMOTO E NEVICATE. Intanto
ieri è la discussione si è concentrata
sulle iniziative da mettere in campo
per Teramo città. Alla riunione convocata dal segretario provinciale Gabriele
Minosse,
oltre
ai
simpatizzanti e consiglieri comunali
teramani, erano presenti anche il deputato del Pd Tommaso Ginoble, il
presidente della Provincia Renzo Di
Sabatino, l’assessore regionale Dino
Pepe insieme ai consiglieri regionali
Sandro Mariani e Luciano Monticelli, e Manola Di Pasquale. «Abbiamo condiviso insieme al partito la
necessità che Teramo rientri nel cratere a tutti gli effetti e non solo con
alcune misure parziali - ha detto Minosse - Una necessità che è fattore di
vita o di morte per le attività commerciali visto che attualmente chi
non ha l’attività inagibile non può
chiedere la sospensione delle tasse.
Questo non ci sembra equo visto che
tutti stiamo assistendo allo spopolamento e il nesso di causalità col terremoto è evidente. Il commercio è la
prima vittima di questa emergenza.
Dunque Irpef e mutui vanno sospesi
anche per le attività del capoluogo e
su questo, come Pd teramano, vogliamo dire la nostra sui tavoli del
vice-commissario e del Governo».
Altro gap da colmare per il vicesegretario è quello della disinformazione sulle procedure e tecnicismi
collegati all’emergenza terremoto.
«Abbiamo per questo deciso di attivare un sportello informativo a disposizione dei cittadini che fornisca
delucidazioni su aspetti tecnici per
dare una sorta di bussola agli utenti.
Lo sportello sarà curato dai nostri
militanti e dai consiglieri comunali».
Per Minosse inoltre va ripensato
l’approccio con il quale si procede
agli sgomberi. «Se ad esempio i problemi riguardano una scalinata o
qualche tamponatura risolvibile con
lavori in breve tempo che si facciano
senza sgomberare interi condomini.
Anche perché tutto questo ha un
costo sociale ed economico altissimo. Penso che laddove si possa intervenire con immediatezza vada
fatto».
CONGRESSI E TRASVERSALISMI.
Tra le decisioni assunte c’è poi
quella di dare cadenza periodica alle
riunioni del direttivo chiamato a riconvocarsi già lunedì prossimo. Una
necessità dettata dalle emergenze,
ma anche dall’evoluzione delle vicende politiche nazionali del partito.
Il direttivo Pd in una foto d’archivio
Minosse si è detto infatti in attesa
delle deliberazioni della commissione per i congressi per capire
anche
la direzione degli scenari locali visto
che la sua segreteria scade a novembre ma probabilmente i tempi dei
congressi matureranno prima. Di Si-
RAPPORTI CON ABRUZZO CIVICO.
È stata rinviata a lunedì prossimo invece la discussione del consigliere
provinciale Verna che ieri tuttavia ha
dichiarato di voler sapere dal suo
partito se collocarsi in maggioranza
o in opposizione dopo che il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino ha indicato come suo
vicepresidente Mario Nugnes, persona vicina al deputato di Scelta Civica Giulio Sottanelli. Il pensiero che
Minosse espliciterà al prossimo coordinamento è chiaro e verte sulla
necessità di indicare un metodo per
le alleanze: «Non condivido la scelta
della vicepresidenza a Scelta Civica
poiché non è chiaro quali siano le alleanze. Scelta Civica non sta con il
Pd a livello regionale e stessa cosa
dicasi per altri livelli territoriali. A
Montorio ha votato una lista in contrapposizione al Pd, a Canzano voleva imporre un suo candidato
sindaco per cui ha fatto saltare l’alleanza, è un gruppo che rifugge
l’idea delle primarie, per cui non si
faranno primarie né a Tortoreto né a
Martinsicuro. Per di più fa acerrima
opposizione a Roseto che è uno dei
comuni principali della provincia di
Teramo in cui governa il Pd. Delle
due l’una, o si fanno accordi a livello
provinciale e potrebbe anche essere
condivisibile un accordo sulla vicepresidenza in Provincia, oppure non
è possibile scegliersi dove e come
fare accordi a seconda delle situazioni che aggradano di più». Minosse, chiamato a rispondere sulla
possibilità che il deputato Giulio
Sottanelli possa scavalcarlo nel ruolo
di interlocutore ha dichiarato: «Sottanelli tratta con chi ritiene di fare alleanze. Non spetta a lui, che è di un
altro gruppo politico, riconoscere gli
organi del partito, ma starebbe a chi
viene interpellato da Sottanelli indicare la strada di un accordo col partito. Gli accordi si possono fare e
capisco l’opportunità politica, ma le
deleghe sono un’altra cosa. Il partito
doveva essere ascoltato». Il destinatario di questo messaggio è facilmente intuibile: Renzo Di Sabatino.
RENZO PRESIDENTE TERAMANO.
Il presidente Renzo Di Sabatino preferisce non rilasciare dichiarazioni
per non alimentare una polemica interna anche poiché a suo giudizio i
cittadini hanno ben altri problemi rispetto alle beghe del Pd. «Credo che
ci stiamo concentrando troppo su noi
stessi e sulla litigiosità interna, dimenticando di vedere cosa ci circonda fuori. Ma questo scollamento
poi è quello che ci ha sempre punito
nell’urna. Per cui penso che questa
miopia vada superata con uno
sguardo più ampio verso l’esterno».
Renzo Di Sabatino da parte sua si dichiara dispiaciuto del messaggio che
passa dal caso Verna, quasi a voler
rappresentare un capoluogo messo
in secondo piano quando il lavoro
svolto in questi due anni e mezzo
meriterebbe altri meriti. Il rapporto
con Teramo capoluogo esiste, e non
si traduce, né si sminuisce, con l’attribuzione di una vicepresidenza. Il
rapporto con Teramo città per Di Sabatino è stato tenuto in vita dai rapporti che il presidente ha mantenuto
con tutti gli interlocutori istituzionali,
con l’associazionismo e con gli operatori culturali ed economici. Insomma un presidente della Provincia
che ha tenuto ben presente e vivo il
rapporto con il capoluogo e di cui riconosce il valore della rappresentanza. Altro poi sono le medaglie
secondo il presidente che andrebbero
riconosciute con il lavoro sul campo.
Precisazioni che nulla tolgono al
fatto che le deleghe sono lì, tra cui
proprio quella ai rapporti col capoluogo che Verna può ancora decidere
di accettare.
8
- QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI TERAMO
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2017
Emergenza casa tra abusi, occupazioni e degrado
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2017
TERAMO
QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI TERAMO -
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La Polizia sgombera una casa popolare a Fonte Baiano. In via Longo infiltrazioni nelle palazzine rioccupate
Veronica Marcattili
TERAMO – Una casa popolare occupata abusivamente fatta sgomberare dalle forze dell’ordine.
Un’azione ferma e non più prorogabile, visto il rifiuto dei due occupanti
di lasciare libero l’immobile affinché fosse assegnato ad una famiglia
bisognosa e regolarmente inserita
nelle graduatorie del Comune di Teramo. Così ieri mattina Polizia, Carabinieri e Municipale hanno
proceduto con lo sgombero, dopo
una riunione ad hoc in Prefettura, di
una casa popolare di via Fonte Baiano da mesi illegittimamente occupata da una coppia. “Questa
esecuzione, che segue il recupero di
altri immobili avvenuti nei decorsi
mesi, prosegue sulla linea di consentire così di assegnare gli immobili di
edilizia residenziale pubblica a chi
veramente ne ha bisogno e che per
tali motivi è nella graduatoria pubblica”, fa sapere in una nota la Questura.
VIA LONGO. Ed il tema dell’edilizia
residenziale pubblica in città è sempre caldo e in alcuni casi diventa oggetto di indignazione anche sui
social network. Come per la situazione di degrado di via Longo dove
le palazzine sgomberate nei mesi
scorsi per il progetto, apparentemente lontano dal vedere forma, dell’housing sociale sono diventate
luogo di abusivi, vandali e sciacalli.
Ma anche di degrado architettonico
che si evince guardando le foto postate su Facebook da Luciano Di
Matteo che vive nella zona. Alle
note incursioni, soprattutto notturne,
di senzatetto e disperati, si aggiunge
la trascuratezza edilizia: due giorni
fa grandi macchie di umidità hanno
fatto capolino sulle facciate della palazzina numero 11 di via Longo: la
rottura di un tubo, probabilmente
causata da qualche vandalo, ha allagato lo stabile. E non è la prima volta
che si verificano incidenti simili,
anche se le case dovrebbero ormai
avere le utenze distaccate da tempo:
“Tempo fa chiamai i vigili del fuoco
per una situazione simile. Dovettero
usare gli stivali rischiando di rimanerci secchi perché la corrente non è
stata staccata. È pericolosissimo, ci
vanno a giocare i bambini, rischiando che venga giù un pezzo di
muro. Le utenze sono ancora attaccate, basta girare un rubinetto del gas
e succede un macello». Questo l’indignato commento di Di Matteo.
Lunedì la sua segnalazione è stata
raccolta dal Comune che ha inviato
sul posto alcuni tecnici per capire le
cause della macchia di umidità e cercare soluzioni tampone per garantire
la sicurezza delle vie e delle case limitrofe. Sulla piazza virtuale, e in
quelle reali della città di Teramo, in
molti infine hanno notato come le
nuove palazzine popolari di Colleatterrato siano state brutalmente segnate dal terremoto (centinaia di
famiglie sgomberate per ragioni di
inagibilità), mentre le storiche palazzine di via Longo sembrano non
aver accusato il colpo. E c’è chi si
chiede perché, vista la stabilità degli
edifici e la situazione di emergenza,
quelle case non vengano riaperte e
assegnate anche provvisoriamente a
chi un tetto non ce l’ha più per via
del sisma.
EDIFICI DI NESSUNO. Purtroppo
Le infiltrazioni d’acqua in alcune palazzine di via Longo, sgomberate per l’housing sociale ma rioccupate da alcuni senzatetto
sono tanti gli edifici che diventano
giacigli per la notte di senzatetto o
luoghi appartati dove consumare
droga o semplicemente “divertirsi”
a far danno. A partire dalla “banana
di vetro”, struttura a due passi dall’hotel Michelangelo, finita al centro
di un’inchiesta e di una sentenza di
demolizione perché abusiva (la sentenza è stata impugnata in appello).
Quell’edificio, pensato come polo
sanitario, giorno e notte è meta di
vandali, senzatetto e disperati. Un
degrado, dentro e attorno alla struttura, che ormai si protrae da molto
tempo. Stesso discorso vale per l’ex
consorzio agrario alla Gammarana e
per il convento di piazza Verdi, nel
centro storico, per anni sede del conservatorio Braga.
BELLANTE
La “Saliceti”
celebra la
diversità
linguistica
BELLANTE - Il 21 febbraio è la
giornata mondiale della lingua
madre. L’edizione 2017 è la 18a da
quando l’Unesco decise di dedicare questo giorno alla promozione della diversità linguistica e
culturale e del multilinguismo. La
data commemora il giorno del
1952 in cui cinque studenti di
Dacca, la capitale del Bangladesh,
furono uccisi durante una manifestazione per il riconoscimento
della loro lingua, il bengalese,
contro le autorità dell’allora
Pakistan
orientale
che cercavano di imporre l’urdu.
L’ I s t i t u t o
Comprensivo “Saliceti”
di
Bellante ha
voluto festeggiare questa giornata coinvolgendo tutti gli alunni dei diversi
ordini di scuola nell’ambito di un
più ampio progetto “Intercultura”
che pone quotidianamente l’attenzione sulla diversità linguistica
quale ricchezza che rimanda non
solo alle competenze dei propri
alunni stranieri ma ai saperi e alla
cultura del vissuto personale di
ciascuno.
Particolarmente suggestiva
e
commovente è risultata l’attività
proposta dalle docenti della Scuola
dell’Infanzia, che hanno accolto le
mamme a scuola con le ninne
nanne dei loro paesi. Si è creata
una sorta di magia, una condivisione del privato di ciascuna, uno
scambio emotivo oltre che linguistico.
10
- QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI TERAMO
Provincia
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2017
L’INTERROGAZIONE Sollecitata dal sindaco
di Campli Pietro Quaresimale la senatrice Stefania
Pezzopane ha presentato un’interrogazione per
sollecitare il governo a prendere provvedimenti
urgenti e a stanziare le risorse necessarie per far
fronte al dissesto idrogeologico abruzzese
A Ponzano le terra si è spostata di otto metri
Dalla prima mappatura della zona emerge un quadro drammatico. Il sindaco chiede aiuto allo Stato
CIVITELLA - Un fronte di trenta
ettari di terreno che si è spostato di
8 metri e mezzo. Sono i numeri
scaturiti da una prima mappatura
della zona della frana che ha messo
in ginocchio il centro abitato di
Ponzano, la frazione di Civitella
che da otto giorni rischia di essere
spazzata via da uno smottamento
orizzontale che ha distrutto le abitazioni e costretto un centinaio di
persone ad abbandonare le loro
abitazioni nel consapevolezza che
stanno perdendo tutto: i sacrifici di
una vita e la possibilità di lasciare
un tetto ai propri figlio.
NORME AD HOC. Otto giorni durante i quali il sindaco Cristina Di
Pietro non ha mai smesso di chiedere aiuto ma adesso, con l’aggravarsi della situazione di ora in ora,
si spinge oltre: chiede una copertura normativa e finanziaria ad hoc
perché la devastazione, negli effetti, è stata del tutto uguale a
quella del terremoto. «In più c’è
un’aggravante - ha detto il sindaco
Di Pietro - qui non potremo mai
più ricostruire. E quindi giusto che
lo Stato intervenga in questo fazzoletto d’Abruzzo e che tutti i parlamentari abruzzesi e coloro che
hanno un ruolo istituzionale garantiscano il loro impegno per arrivare
a questo risultato. Queste persone
hanno la stessa dignità dei terremotati del Centro Italia. Io come amministratore voglio assumermi la
mia responsabilità ma adesso abbiamo bisogno di un monitoraggio
specialistico e di dati scientifici. La
protezione civile regionale e nazionale devono procedere speditamente e fare la loro parte, sono
passati 8 giorni ma ancora non vediamo il posizionamento della strumentazione da parte dei tecnici del
Cnr». I tecnici del Cnr infatti
stanno installando una stazione
fissa per il monitoraggio costante
dell'area di frana con particolare attenzione sulle aree ancora abitate
fuori dalla zona rossa. Si attende la
collocazione completa della rete di
sensori chiamati a fornire dati più
precisi. Unica nota positiva in questo disastro, è rappresentato dal
muro di contenimento posto al di
sotto del centro abitato della fra-
L’APPELLO
«I cittadini di Ponzano
hanno gli stessi
problemi e la stessa
dignità di quelli
colpiti dal terremoto»
La mappatura della frana di Ponzano di Civitella. A destra, il sindaco Cristina Di Pietro
Il governatore D’Alfonso al Consiglio comunale di Campli
zione che per ora sembrerebbe non
aver subito danni o spostamenti.
L’INTERROGAZIONE. Intanto su un
altro fronte dell’emergenza, cioè la
frana che sta minacciando il crollo
delle palazzine a Castelnuovo di
Campli, arriva un'interrogazione al
Ministro dei Lavori Pubblici per
sollecitare il governo a prendere
provvedimenti urgenti e a stanziare
le risorse necessarie per far fronte
al dissesto idrogeologico abruzzese. L'iniziativa è della senatrice
del Pd Stefania Pezzopane, che ha
dato seguito all'appello lanciato dal
sindaco di Campli Pietro Quaresimale. «La frana che ha interessato
il costone di Castelnuovo, a seguito
degli eventi sismici e meteorologici delle scorse settimane - si
legge nell'interrogazione - ha causato ingenti danni. Ha distrutto una
strada e una torre dell'Enel, lasciando tutte le famiglie della frazione al buio. Il sindaco di Campli
ha isposto l'evacuazione di numerose abitazioni. Al momento sono
circa 100 le persone evacuate, ma
il numero è destinato a salire, dopo
i recenti controlli dei tecnici. Il sindaco ha lanciato un grido d'allarme
- ha commentato la senatrice - che
non poteva rimanere inascoltato.
La situazione è molto seria, anzi
grave e bisogna intervenire urgentemente, altrimenti la frana potrebbe
coinvolgere
l'intero
quartiere, che tra l'altro è il più popolato del Comune di Campli. Ho
sollecitato il governo ad adottare
provvedimenti urgenti e a stanziare risorse necessarie per la
messa in sicurezza dell'intera pro-
Appello degli architetti per un nuovo piano unitario del territorio
L’APPELLO SISMA, NEVE E FRANE: MAI COME OGGI DIVENTANO FONDAMENTALI GLI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE
TERAMO - «Troppo spesso amministratori e decisori politici hanno sottovalutato o, peggio, ignorato, la pianificazione e la gestione del territorio, bollandola come inutile o come freno allo sviluppo, portando avanti una logica
del "fare", subito e a tutti costi. Una logica i cui effetti, adesso, sono sotto gli
occhi di tutti». La tirata d’orecchie è dell’Ordine degli Architetti di Teramo,
presieduto da Giustino Vallese, che passata l’emergenza lancia l’appello alla
politica affinché si riappropri “di strumenti di pianificazione e programmazione, già esistenti, creandone se necessario di nuovi, mettendo a sistema gli
elementi di conoscenza del territorio e rendendo più incisivo il loro utilizzo
per la tutela e la pianificazione di ambiti urbani e rurali, senza dimenticare le
aree di pregio ambientale necessarie di particolari attenzioni”. «Ricordiamo
ai comuni, che i Prg non sono solo strumenti per la disciplina dell'edificazione,
ma devono prevedere tutte le azioni per lo sviluppo armonico della città, dalla
distribuzione dei servizi, alla valorizzazione del tessuto sociale ed economico,
alla previsione di forme di mobilità diversificate, fino alla qualità ambientale
degli ambienti urbani e rurali, non dimenticando la necessaria conoscenza del
territorio, con particolare riferimento alla microzonazione sismica , obbligatoria per legge ma, spesso, sottovalutata. E va ricordato anche che la strumentazione "sovraordinata", di area vasta, quale il Piano Territoriale di
Coordinamento Provinciale, o il Piano Regionale Paesaggistico, e di tutela,
quale il PAI, il PSDA, ecc., non sono inutili sovrapposizioni con la pianificazione comunale, ma necessari strumenti per la programmazione e la previsione
di livello sovracomunale, indispensabile soprattutto per un territorio come
quello teramano, che per conformazione e numero di abitanti può ricondursi
ad un unico ambito che necessita di scelte strategiche che coinvolgono tutti i
Comuni, e non solo le singole amministrazioni».
vincia teramana e non solo. La
frana di Campli è solo la punta di
un iceberg».
L’IMPORTANZA DEI RIFLETTORI.
Da parte sua intanto il sindaco Pietro Quaresimale è costantemente
impegnato a sollecitare i suoi concittadini a intervenire con testimonianze
dirette
durante
i
collegamenti televisivi dedicati
all’emergenza. Il sindaco teme infatti che si possano spegnere i riflettori e per questo anche ieri,
dalla sua pagina Facebook, ha fatto
appello ai Camplesi a scendere in
piazza e a farsi sentire durante il
collegamento con la trasmissione
Agorà condotta da Gerardo Greco.
CASTELNUOVO DI CAMPLI. Intanto ieri sera il governatore Luciano D’Alfonso è tornato a
Campli, dopo il sopralluogo alla
frana di Castelnuovo, assieme al
consigliere Sandro Mariani, per
prendere parte al Consiglio comunale straordinario convocato sull’emergenza dal sindaco Pietro
Quaresimale.
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2017
VAL VIBRATA
QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI TERAMO -
11
ALBA ADRIATICA
Il capo famiglia
dei Levakovic
condannato per un
furto di 10 anni fa
Morto a 14 anni per la diagnosi sbagliata:
la Procura chiede il processo per 2 medici
Nel riquadro, il sostituto procuratore Enrica Medori
Lorenzo Panichi morì poco dopo le dimissioni per la rottura dell’aorta
SANT’OMERO – Una diagnosi sbagliata ha causato la
morte del 14enne Lorenzo Panichi. Ne è convinta la Procura
di Teramo che ha chiesto il
rinvio a giudizio, tramite il sostituto procuratore Enrica Medori,
per
due
medici
dell’ospedale di Sant’Omero.
Omicidio colposo: questa
l’ipotesi di reato formulata nei
confronti di Angelo Flavio
Mucciconi, 55 anni, e di Mariantonia Di Giandomenico,
61 anni. Entrambi, il 28 aprile
2015, erano in servizio al
pronto soccorso del “Val Vibrata” dove avevano preso in
carico il giovane paziente arrivato in mattinata lamentando
forti dolori al petto. Il 14enne,
dopo esser stato sottoposto ad
una radiografia al petto, venne
dimesso: polmonite. Questo
dissero i medici. Il dottor
Mucciconi si era occupato di
disporre gli accertamenti ritenuti idonei al tipo di disturbi
riferiti dal ragazzo e la collega
Di Giandomenico aveva firmato il referto radiologico.
Così, attorno all’ora di pranzo,
ai genitori di Panichi venne
detto che potevano tornare a
casa. Ma le condizioni del ragazzo, pochissimo tempo
dopo, peggiorarono fino a precipitare attorno alle 16
quando, accompagnato di
nuovo in ospedale, ma questa
volta a Giulianova, morì per la
rottura dell’aorta.
Un decesso sul quale ha sin da
subito indagato la magistratura
sequestrando cartelle cliniche,
disponendo perizie e mettendo
sotto inchiesta tre medici: i
due di Sant’Omero e un collega di Giulianova. Ma la posizione di quest’ultimo vira
verso l’archiviazione (già
chiesta dal pm) poiché nulla
avrebbe potuto fare per salvare
OMICIDIO COLPOSO
L’ipotesi di reato
formulata nei confronti
di Angelo Flavio
Mucciconi e Mariantonia
Di GIandomenico
il 14enne tortoretano. Infatti,
all’arrivo al pronto soccorso
del “Maria Santissima dello
Splendore”, il quadro clinico
di Panichi era già del tutto
compresso.
La Procura, invece, ritiene responsabili Mucciconi e Di
Giandomenico: non avrebbero
compreso la gravità della situazione, non avrebbero predisposto
gli
accertamenti
necessari per capire che il problema era cardiaco e la lettura
degli esami eseguiti sarebbe
stata imprecisa e parziale. I
due avevano rilevato una polmonite mentre invece era in
corso una dissezione aortica.
Secondo la magistratura, una
corretta e tempestiva diagnosi
avrebbe potuto salvare il ragazzino tramite un intervento
chirurgico. L’autopsia e le perizie medico legali disposte in
fase di indagine dalla Procura
hanno spinto il pm Medori a
chiedere il processo per i due
professionisti (assistiti dagli
avvocati Fabrizio Acronzio e
Gianfranco Iadecola) e l’archiviazione per il loro collega
giuliese.
ALBA ADRIATICA – Furto aggravato e
continuato: un reato commesso dieci anni
fa a Giulianova per il quale il capo dei Levakovic è stato condannato in secondo
grado. Una sentenza che l’ha spedito ai domiciliari. Ieri mattina i carabinieri di Alba
Adriatica hanno notificato l’ordine di carcerazione emesso dalla Corte d’Appello
dell’Aquila all’82enne rom Giuseppe Levakovic. Per i fatti contestati deve scontare
due mesi e venti giorni di pena e, tenuto
conto anche dell’età, è stato ammesso a godere degli arresti domiciliari nella sua abitazione albense di via Bafile.
MARTINSICURO
Il sindaco firma
l’ordinanza per
la riapertura
del Palasport
Aggredisce i Carabinieri per evitare lo sfratto
Veronica Marcattili
CRONACA MAROCCHINA CHE OCCUPAVA ABUSIVAMENTE UNA CASA ARRESTATA PER VIOLENZA E RESISTENZA
ALBA ADRIATICA - Pugni e schiaffi in
pieno volto e calci nelle zone intime.
Un’aggressione in piena regola quella subita lunedì sera da un carabiniere da parte
di una giovane marocchina che ha perso
la testa dopo l’invito dei militari ad abbandonare l’abitazione che stava occupando abusivamente. L’episodio si è
verificato nella zona della stazione di
Alba Adriatica, in via Montello. Il proprietario di un vecchio e fatiscente immobile dopo aver notato che l’edificio era
stato occupato ha segnalato la circostanza
al 112. I carabinieri del nucleo radiomobile di Alba Adriatica, diretti dal luogotenente Luigi Colazzo, sono così intervenuti
in via Montello per accertarsi di cosa
stesse accedendo. In effetti, all’interno
della vecchia abitazione, hanno trovato
due persone che erano riuscite ad entrare
dopo aver sfondato il portone d’ingresso.
I militari hanno chiesto i documenti agli
abusivi occupanti e la situazione si è fatta
subito tesa: la donna, Sara Mouaouine,
27 anni, residente a Campli, si è rifiutata
di fornire le generalità e quando le è stato
detto che doveva andar via da lì ha perso
la testa. Si è scagliata contro uno dei carabinieri con schiaffi, pugni e calci. Non
senza difficoltà, il collega del militare ha
bloccato la giovane donna che è stata arrestata per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate e rifiuto
di fornire indicazioni sulla propria identità. Dagli accertamenti svolti in caserma
è emerso che sia la donna che il suo
amico, connazionale, erano stati già raggiunti da un foglio di via obbligatorio dal
territorio di Alba Adriatica. Ma hanno trasgredito all’ordine del Questore occupando lo stabile di via Montello.
Entrambi sono stati denunciati per danneggiamento aggravato, invasione di edificio e inosservanza delle prescrizioni
imposte dalle autorità. Ieri mattina, su disposizione del magistrato di turno Enrica
Medori, la 27enne è stata ristretta ai domiciliari. Più tardi il suo arresto è stato
convalidato dal gip che però ne ha disposto il ritorno in libertà.
MARTINSICURO - Torna pienamente
fruibile il palazzetto dello sport di Martinsicuro. E’ stata firmata ieri mattina, infatti,
l'ordinanza che integra la precedente dell'8
Febbraio 2017 e che dispone la riapertura
completa del Palazzetto dello Sport. Ad annunciarlo il sindaco truentino Paolo Camaioni. «Dopo l'inaugurazione della Palestra
di Villa Rosa all'inizio del mese e la riconsegna della Bocciofila di via dei Castani
giovedì scorso, nella nostra Città, lo Sport
torna a respirare a pieni polmoni - afferma
il primo cittadino - Notevole l'impegno
della Giunta, del Delegato allo Sport e degli
Uffici preposti. Grazie anche alle associazioni ed agli appassionati per la grande pazienza dimostrata in queste settimane.
Grazie a tutti, di cuore».
12
GIULIANOVA MOSCIANO
- QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI TERAMO
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2017
NUOVO OSPEDALE
Dopo il Consiglio
Mastromauro
ci riprova con
un tavolo tecnico
GIULIANOVA - Sull’ospedale, il sindaco, ci
riprova. Nonostante le assenze (eloquenti) al
consiglio comunale del 13 febbraio scorso,
Francesco Mastromauro ha infatti invitato a
partecipare ad un tavolo tecnico sulla questione il governatore Luciano D’Alfonso, il
manager della Asl Roberto Fagnano, gli assessori Paolucci e Pepe, il presidente della
Provincia Renzo Di Sabatino e quello del comitato ristretto dei sindaci Maurizio Brucchi.
Magari, chissà, “tavolo tecnico” fa più impressione di “consiglio comunale”. Magari i
latitanti di ieri saranno le comparse di domani. Invitati all’incontro anche il vicepresidente Giovanni Lolli,
il direttore
dell'Agenzia sanitaria regionale Alfonso Mascitelli, i sindaci della costa e di Bellante,
Morro d'Oro, Mosciano e Notaresco. Per questi ultimi, varrà il motto “repetita iuvant”,
visto che, dell’ospedale di Giulianova, hanno
già sentito abbondantemente parlare nove
giorni fa nella seduta del Kursaal. A tutti è
stata comunque inviata la copia della mozione in cui si chiede un ospedale di primo livello. In vista del tavolo tecnico, intanto, i
consiglieri di maggioranza e minoranza
avranno l’opportunità di partecipare ad una
riunione fissata in comune per venerdì prossimo alle 18.
AI PORTICI
Scuole, al vaglio
l’ipotesi di una
sede al centro
commerciale
GIULIANOVA - Nulla si muove, ancora, nel
capitolo "scuole", ovvero sulla dislocazione
degli alunni di Colleranesco e della media Pagliaccetti, costretti, questi ultimi, a turni pomeridiani nell'elementare De Amicis. Il
sindaco, nel corso dell'incontro in municipio
con i genitori, aveva parlato di tempi stretti,
addirittura di soli quattro giorni di attesa.
Tanto sarebbe bastato per sistemare i ragazzi
"sfollati" nei plessi dell' Annunziata e questi
ultimi, a loro volta, nella sede centrale della
Bindi. L'operazione non deve essere però così
semplice, visto che la situazione è tuttora invariata. Pare che le aule, nelle scuole del lido,
non siano sufficienti a supportare la strategia
messa in preventivo. Il sindaco, infatti, starebbe cercando spazi alternativi, non escludendo di utilizzare locali nel centro
commerciali I Portici. La struttura contiene
sia stanze di proprietà del Comune che private, queste ultime da prendere, eventualmente, in affitto.
Il maltempo è costato 200mila euro
Giulianova Nord allagata durante l’ultima ondata di maltempo
Conto salato per le somme urgenze affrontate dal comune di Giulianova
GIULIANOVA - E’ salato, il
conto che il mese di gennaio
ha inviato al Comune. Quattro
giorni di forte maltempo, che
non hanno risparmiato neve e
pioggia, sono costati all’amministrazione comunale quasi
200.000 euro. Lo si evince
dalla recente delibera di giunta
relativa all’ “approvazione dei
verbali di accertamento di
somma urgenza, ordini di servizio e perizie estimative” che,
appunto, fissa in poco meno di
duecentomila euro il costo di
interventi eseguiti e da eseguirsi. Sette le ditte interessate
dai pagamenti, tutte individuate con procedura di affidamento diretto dei lavori e dei
servizi dichiarati “urgenti e indifferibili”. Tra queste, operative sull’arenile, anche non
precisate “ditte varie”. La
prassi seguita è stata quella
prevista in caso di attivazione
di misure di urgenza, come
previsto dall’articolo 163 dei
disegno di legge 50 del 2016.
Le aziende accertate, che
hanno prestato la loro opera
nei giorni critici, sono state la
Giulianova Patrimonio, la
EcoTeDI, la Pegaso Scavi, le
ditte Petrini Franco, Scarafoni,
Tarea Adriano e Andrenacci
Domenico. Circa 11.800 euro
ha speso il Comune per le operazioni di spazzamento della
neve sulla viabilità pubblica e
lo spargimento di sale lungo le
stesse strade. La ditta Scarafoni è invece intervenuta sugli
impianti termici delle scuole e
del Palcastrum (costo della
manutenzione 6460 euro), a
cui si aggiunge, ad opera della
stessa ditta, l’intervento sulla
caldaia del centro socio-culturale dell’ Annunziata, sede del
Centro operativo comunale
(costo 7960 euro). Lavori urgenti sui canali demaniali sono
EMERGENZA NEVE
Per lo spazzamento
e lo spargimento
del sale il comune
ha speso circa
11.800 euro
stati effettuati da Giulianova
Patrimonio, con un esborso,
per il Comune, di 10783 euro.
Le infiltrazioni d’acqua negli
edifici scolastici, su cui è intervenuta l’ Andrenacci Dome-
nico, hanno pesato sulle pubbliche casse per 6700 euro.
Questo per quanto riguarda le
operazioni urbane. Un capitolo a parte, invece, quello
della pulizia dell’arenile. Le
operazioni di bonifica delle
spiagge libere e il conferimento del materiale agli impianti di recupero sono state
effettuate dalla EcoTeDi, che
ha presentato un conto di
42.080 euro. La vagliatura dei
rifiuti, posta in essere dalla
Giulianova Patrimonio, è costata invece 23.040 euro. Undicesima voce dello schema
riassuntivo, la più pesante, è
relativa al “conferimento dei
rifiuti spiaggiati presso impianti autorizzati” effettuato
per 64.000 euro da non specificate “ditte varie".
La giunta cerca appartamenti per l’emergenza case
GIULIANOVA
Marzia Tassoni
TROPPE LE PERSONE ISCRITTE NELLA GRADUATORIA PER GLI ALLOGGI POPOLARI
GIULIANOVA - Sono tante, troppe, le persone che hanno disperato bisogno di una
casa. Lo dice la lunghissima graduatoria
delle famiglie e dei singoli che chiedono di
poter ottenere un alloggio popolare. Solo
nel 2016, l’amministrazione comunale ha
speso 90.000 euro per l’affitto temporaneo
di abitazioni d’emergenza. La stessa
somma, la giunta si prepara a spendere per
l’anno in corso, con la differenza di voler
ricorrere ad appartamenti privati in locazione stabile. In una recente delibera d’indirizzo, la giunta ha infatti predisposto
l’emanazione di un bando pubblico finalizzato al reperimento di soggetti disposti ad
affittare appartamenti al Comune a canone
calmierato. Un obiettivo, questo, non facile,
visto che la maggioranza dei proprietari
preferisce in genere affittare gli immobili
per il solo periodo estivo e, più raramente,
per l’intero anno. Ritagliandola dunque in
un’offerta già minima, l’amministrazione
cerca la disponibilità di case da affittare a
poco prezzo. Sempre di ieri, la notizia dell’occupazione abusiva di un alloggio popolare del Comune destinato ai più bisognosi.
Il Tribunale di Teramo, con un’ordinanza
emessa martedì, ha infatti riconosciuto il
diritto del Comune a essere reimmesso nel
possesso di un appartamento in via Migliori
nel quale due persone si erano introdotte
senza averne alcun titolo. Dopo aver forzato
la porta d' ingresso, manomettendo il lucchetto e tagliando la catena, la coppia si era
stabilita nell’alloggio. Di qui il ricorso dell'
avvocatura civica, sul quale si è appunto
pronunciato positivamente il Tribunale ordinando lo sgombero dell’immobile mediante esecuzione assistita dalle forze di
polizia nel caso di resistenza. «Questa amministrazione – dichiara il sindaco Francesco Mastromauro – sta dando segnali forti
a favore del rispetto della legalità. Le ordinanze di sgombero nei confronti di quanti
occupavano alloggi popolari senza averne
idoneo titolo, alcune a carico di persone
condannate per reati consumati all'interno
degli alloggi stessi sottraendoli quindi a chi
ne aveva bisogno, nei quasi otto anni della
mia sindacatura hanno superato quota 20.
Davvero tante considerando che prima
erano una rarità. D'altronde era ed è necessario agire secondo criteri di trasparenza e
giustizia sociale, riaffermando appunto la
legalità».
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2017
ROSETO PINETO ATRI SILVI
QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI TERAMO -
13
MONTEPAGANO
Il sindaco va a
Roma a chiedere
fondi per sistemare
il campanile
«Il Ruzzo deve restituire la cauzione»
Foto d’archivio. Nel Riquadro, Rosaria Ciancaione
Per Rosaria Ciancaione le famiglie non sono obbligate al suo pagamento
ROSETO - Restituzione alle famiglie il deposito cauzionale
addebitato sulle bollette del
Ruzzo e conseguente abbassamento delle tariffe dell’acqua
previste per le utenze più deboli.
E’ stata presentata dalla capogruppo consiliare di Un’Altra
Idea di Roseto Progressista –
Roseto Unita, Rosaria Ciancaione, la mozione per l’eliminazione del deposito di cauzione,
che le famiglie rosetane si sono
viste addebitare sulle bollette
dell’acqua nei mesi scorsi. La
mozione riguarda, inoltre, la riduzione delle tariffe previste per
le fasce più deboli con la rivisitazione dello specifico regolamento. Il nuovo prelievo
sostituisce “l’anticipo consumi”
con il “deposito cauzionale” a
garanzia di eventuali mancati
pagamenti delle bollette. Per le
vecchie utenze, le differenze
calcolate tra l’anticipo consumi
e il nuovo deposito cauzionale,
che in alcuni casi sono arrivate
anche a 300 euro per famiglia,
sono state addebitate in due rate
nelle bollette del primo e secondo trimestre 2016 (senza eccezioni o differenze tra le utenze
che hanno sempre provveduto a
pagare le bollette e quelle morose) e per le nuove utenze al
momento dell’allaccio e, nonostante le contestazioni, la Ruzzo
Reti non ha ancora assunto al-
TARIFFE PIÙ BASSE
Nella mozione si
chiede anche di
abbassare le tariffe
del servizio idrico
alle fasce deboli
cuna decisione in ordine all’eliminazione di questo ulteriore
addebito.
CIANCAIONE. «Questa tipologia
di prelievo - evidenzia Rosaria
Ciancaione - costituisce una facoltà e non un obbligo, come
vorrebbe farsi credere, sicché in
questo momento molto delicato
per le famiglie l’eliminazione
del deposito cauzionale e la restituzione delle somme addebitate
sulle
bollette
costituirebbero un bel segnale di
attenzione, tanto più che negli
ultimi mesi si sono verificate
tante interruzioni nell’erogazione idrica, che hanno causato
disagi notevoli». «Il fatto, poi,
che il deposito cauzionale possa
essere addebitato alle utenze
che non hanno la domiciliazione
bancaria o postale - interviene
Gianni Rosini del gruppo Roseto Unita - rappresenta un’ulteriore anomalia perché è
evidente che sono proprio le famiglie in maggiore difficoltà e
gli anziani a non avere la domiciliazione bancaria per l’esiguità
degli stipendi e delle pensioni in
godimento e, che, al contrario,
dovrebbero vedersi destinatari
di maggiori agevolazioni tariffarie rispetto a quelle previste
nello specifico regolamento in
vigore». «La tariffa attualmente
prevista (scaglione unico) per le
fasce più deboli dovrebbe ridursi almeno del 50% - sostiene
Paola Aloisi del gruppo Un’Altra Idea di Roseto progressista perché così si darebbe veramente un bel segnale di attenzione a chi ha più bisogno,
perché ha perso il lavoro o per-
ché percepisce una pensione che
non basta neppure per acquistare i beni di prima necessità».
LA MOZIONE. Con la mozione
presentata la capogruppo Rosaria Ciancaione impegna l’amministrazione comunale, quale
socio dell’assemblea della
Ruzzo Reti, in accordo con gli
altri 35 Comuni soci, a porre in
essere ogni utile iniziativa affinché si proceda all’eliminazione
del deposito cauzionale per le
utenze dell’acqua ed alla restituzione alle famiglie della
somma addebitata a tale titolo
sulle bollette del primo e secondo trimestre 2016 o al momento dell’attivazione di una
nuova
utenza,
con
accredito/conguaglio
delle
somme nella bolletta del quarto
trimestre 2016, che sarà recapitata entro il prossimo mese di
maggio 2017. L’impegno richiesto nella mozione, inoltre,
investe la rivisitazione del regolamento attuativo per le agevolazioni tariffarie, affinché ci sia
una significativa ulteriore riduzione delle tariffe previste per le
fasce più deboli.
Chiesto il processo per la morte di Marco Calabretta
PINETO LA PROCURA FIRMA L’IMPUTAZIONE COATTA NEI CONFRONTI DEL MEDICO DEL 118 CHE LO HA SOCCORSO
PINETO - Marco Calabretta, 9 anni, di
Pineto, morì il 25 settembre del 2015
mentre stava giocando a calcio con i compagni sul campo sportivo 'Pavone' di Pineto. Una morte causata, come stabilì
l'autopsia, da una fibrillazione ventricolare alla cui base c'era una malformazione
congenita e per la quale il pm Stefano
Giovagnoni, così come disposto poco
meno di un mese fa dal Gip Giovanni De
Rensis, ha firmato l'imputazione coatta
per omicidio colposo per il medico del
118 che soccorse il ragazzino. Medico che
adesso rischia il processo per non aver
utilizzato, al momento dei soccorsi, il defibrillatore presente sull'ambulanza. Nel
corso delle indagini la Procura aveva
iscritto nel registro degli indagati sia il
medico che aveva rilasciato il certificato
di idoneità sportiva che il medico del 118,
per i quali successivamente aveva chiesto
l'archiviazione. Secondo la perizia affidata all'epoca dal pm la patologia di cui
soffriva Calabretta sarebbe stata infatti
diagnosticata, solo con un ecocardiogramma, esame non previsto in caso di rilascio di certificato di idoneità sportiva
per attività non agonistica, come nel caso
del bimbo di Pineto. Da qui la richiesta di
archiviazione, accolta dal gip, per il medico che aveva rilasciato il certificato e
che aveva correttamente eseguito gli
esami stabiliti dalle norme. Diversa la posizione del medico del 118, rispetto al
quale era stata ipotizzata un'omissione per
non aver utilizzato, al momento dei soccorsi, il defibrillatore che pure era disponibile. Secondo la perizia, però, essendo
passati circa sette minuti dal momento in
cui il ragazzino si era sentito male e l'arrivo dei soccorsi, ed essendo fondamentale il fattore tempo nella defibrillazione,
nel caso in questione una condotta diversa
del medico del 118 non avrebbe comunque scongiurato la morte di Calabretta.
Da qui la richiesta di archiviazione anche
per la sua posizione, che aveva visto l'opposizione della famiglia. Opposizione accolta dal gip, che aveva disposto
l'imputazione coatta, adesso firmata dal
pm.
ROSETO - Trasferta nella capitale, lunedì,
per il sindaco Sabatino Di Girolamo e il vicesindaco Simone Tacchetti. Il viaggio si è
reso necessario per incontrare i funzionari del
ministero dei Beni e delle attività culturali e
del turismo (Mibact) e illustrare le condizioni
in cui versa il campanile di Montepagano, risalente al 1400, lesionato dalle scosse di terremoto di ottobre 2016. Gli amministratori
hanno sottolineato il particolare valore storico
e artistico del campanile e lo stato in cui si
trova attualmente. «Abbiamo chiesto - spiega
il primo cittadino Di Girolamo - la possibilità
di accedere a tutti i finanziamenti e a tutte le
erogazioni che le leggi in materia prevedono
a favore degli enti locali. L’esito dell’incontro
è stato fruttuoso, infatti sono state individuate
delle possibili linee di finanziamento». Sindaco e vice sindaco hanno fissato un nuovo
appuntamento a Roma per incontrare i funzionari del Mibact tra un paio di settimane.
VERDE PUBBLICO
Piazza primo maggio
affidata ad una
società privata
ROSETO - Dopo aver affidato la gestione di
circa 5 mila metri quadri in viale Makarska,
sul lungomare Trieste, nella frazione di Santa
Lucia, nella Pineta Savini arriva ora anche il
turno di piazza Primo Maggio, uno spazio
molto frequentato e su cui si affacciano diverse attività commerciali. La gestione delle
aiuole e dell’ascensore (che permette l’accesso al parcheggio sotterraneo e che è da
lungo tempo fermo), saranno curati dalla Vela
gest srl di Emidio Foglia e Anna Castelli, società che gestisce il locale supermercato
Conad. «La collaborazione con i privati è necessaria per la gestione del verde pubblico spiega il sindaco Sabatino Di Girolamo l’estensione degli spazi è enorme e il Comune
non è in grado, con gli uomini e i mezzi a nostra disposizione, di provvedere adeguatamente. Si proseguirà con quest’opera di
affidamento degli spazi ai privati con l’approvazione in Consiglio comunale, al più presto,
del cosidetto baratto amministrativo e delle
sponsorizzazioni per ampliare l’attivazione di
questa norma». «Siamo molto soddisfatti di
questa ennesima adozione del verde pubblico”, aggiunge l’assessore Petrini, “è un
modo per rendere tutti partecipi del miglioramento della nostra città».
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L’OMBRELLO DI NIETZSCHE
È la teramana
Ulbar la traduttrice
del nuovo libro
di Hürlimann
TERAMO - È nata a Teramo nel 1981 e nel
2015 ha pubblicato con Marcos y Marcos
la molto apprezzata raccolta di poesie Gli
eroi sono gli eroi. Ora Mariagiorgia Ulbar
(che per i suoi versi è stata definita da Fabio
Pusterla «una voce aspra e riconoscibile, di
notevole valore») ha tradotto per quella
stessa casa editrice L’ombrello di Nietzsche
di Thomas Hürlimann (pp. 72, euro 14). Il
libro è, come spiega lo stesso editore, una
densa riflessione sull’essere e sulla storia
del pensiero. Hürlimann è nato nel 1950 a
Zug, in Svizzera, e ha scritto numerosi romanzi, racconti e testi teatrali. In Italia sono
stati pubblicati La Ticinese (1988), Nel
parco (1993) e Signorina Stark (2001). Insomma, è esattamente
quello che si dice un
autore
importante,
Hürlimann, che, tra gli
altri, ha avuto il Premio Schiller, il Premio
Thomas Mann e il Premio Alemannischer
Literaturpreis. Con
questo suo libro porta
il lettore a porsi una
serie di domande, in
apparenza stravaganti
ma nella sostanza estremamente filosofiche, se non filosofiche per antonomasia. Per
esempio questa: un ombrello strappato da
un vento improvviso può ribaltare il pensiero occidentale? Può succedere, insomma,
che una casualità fortuita al punto da apparire banale inneschi un processo destianto a
concludersi con una sorta di rivoluzione copernicana? La risposta è sì. Con un fondamentale
“se”
di
mezzo, però. Cioè, se
il viandante sorpreso
dal temporale è Friedrich Nietzsche nel
bel mezzo della sua
estate
engadinese
(siamo nell’agosto del
1881 e soprattutto
siamo «a 6000 piedi
sopra il livello del
mare, e ancora molto
più in alto su tutte le
cose umane»), che
guarda il suo ombrello rosso volare via
come un’illusione felicemente perduta e
che a quel punto si trova di fronte a una
delle sue intuizioni. Senza più ombrello tra
lui e il cielo - a proteggerlo, ma nello stesso
tempo a dividerlo - il filosofo si arrende alla
pioggia: inizia a danzare al ritmo di una
musica eterna che viene dalla terra, e richiama chiunque la sappia ascoltare. Ma il
libro di Hürlimann è tanto breve quanto
spiazzante, è il libro di un autore che ama
il contropiede: e infatti a un certo punto
entra in ballo anche un gatto.
- QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI TERAMO
Cultura
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2017
Grand tour italiano col film di Moscati
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1200 km di bellezza. Al cinema Smeraldo il documentario sui tesori del Belpaese
TERAMO - Domani Italo Moscati sarà a Teramo per presentare il suo documentario
1200 km di bellezza. L’appuntamento è al Cinema Smeraldo, dove la proiezione
comincerà alle 21.25. Regista,
esperto di media, sceneggiatore e saggista, Moscati (nato
a Milano nel 1937) ha con Teramo un rapporto consolidato,
sia per aver insegnato a lungo
nella Facoltà di Scienze delle
comunicazioni - dov’è stato
docente di Storia delle comunicazioni di massa - sia per
avervi fatto ritorno per presentare i suoi libri.
Prodotto dall’Istituto Luce, il
lungometraggio di Moscati è
un viaggio in Italia che fa pensare, più che al libro di Piovene, a una sorta di riedizione
del Grand Tour: quel lungo e
anche avventuroso viaggio
che, in particolare tra Settecento e Ottocento, vedeva i visitatori stranieri (per la più
parte provenienti dall’Europa
del Nord) immergersi in un itinerario tra le bellezze della penisola, alla scoperta del
patrimonio paesaggistico, architettonico, artistico e antropologico del Belpaese.
Il film di Moscati è un percorso alla riscoperta dell’Italia
- dei suoi mille volti, delle sue
identità - costruito assemblando materiali d’archivio in
bianco e nero, anche del primo
Novecento, recuperati dal regista nel corso delle ricerche
che ha fatto tra i documenti
dell’Istituto Luce. Dal lungometraggio non mancano però
immagini
contemporanee,
come quelle filmate in hd a
Roma, Matera, Venezia e
L’Aquila.
Il titolo del documentario come non è difficile intuire - fa
riferimento alla lunghezza dell’Italia, che per l’appunto ammonta a 1200 chilometri, dalle
montagne dell’arco alpino al
mare del sud. Il film di Moscati diventa perciò un cammino di scoperta e riscoperta
che racconta visivamente (e
Italo Moscati e la troupe. Sotto, il regista e la locandina del documentario
spesso icasticamente, data la
forza delle immagini) il paesaggio, i luoghi d’arte, la vita
delle persone, il lavoro e la
creatività. Le sequenze si intrecciano con i testi firmati
dallo stesso Moscati, testi che
si arricchiscono sia di riferimenti ai diari dei viaggiatori
del Grand Tour (Stendhal,
Goethe, Mark Twain, Nietz-
sche, Mary Shelley, Berhard
Berenson), sia alle pagine di
autori come Giovanni Comisso, Dino Buzzati e Carlo
Emilio Gadda.
Critico cinematografico, autore di libri su Felllini, Pasolini, Anna Magnani, Greta
Garbo, Sergio Leone e Sophia
Loren, per alcuni anni direttore di Rai Educational, Mo-
Balla, i capolavori in mostra alla Gnam
ARTE IN ESPOSIZIONE LE OPERE DONATE DALLE FIGLIE ELICA E LUCE
TERAMO - I capolavori di Giacomo
Balla, donati in due riprese dalle figlie
alla Galleria nazionale d’arte moderna
di Roma, e una selezione della famosa
raccolta dei ritratti, con tanto di concorso per il personaggio più bello,
sono al centro di due rassegne allestite
dal 21 febbraio alla Galleri Nazioanale. Si tratta di importanti nuclei delle
raccolte museali, in genere non esposte
per motivi conservativi e di allestimento nella loro interezza, ma veri e
propri tesori dell’istituzione romana.
S’intitola Giacomo Balla. Un’onda di
luce, la mostra a cura di Stefania Frezzotti che resterà aperta fino al 26
marzo, proponendo per la prima volta
insieme le opere provenienti da due
donazioni elargite dalle figlie del maestro futurista. Il consistente nucleo di
trentacinque dipinti donati da Elica e
Luce Balla nel 1984 comprende opere
chiave del periodo futurista, di cui la
Galleria era priva, oltre che i dipinti
degli anni Venti, fino a toccare l’ultima
produzione figurativa.
scati ha fatto cinema anche direttamente: oltre che con le
collaborazioni con Giuliano
Montaldo, Silvano Agosti e
Luigi Comencini, con il proprio contributo alla sceneggiatura di Portiere di notte e di Al
di là del bene e del male di Liliana Cavani. Tutto questo bagaglio Moscati lo ha in
qualche modo riversato nel
suo lungometraggio (la durata
è di 75 minuti): perché prima
ancora che un documentario
sull’Italia, 1200 km di bellezza
è un film sulla cultura italiana,
sulle sue sedimentazioni e
sulle sue contaminazioni, e più
in generale su quegli aspetti di
unicità che la rendono inevitabilmente “esemplare”.
Scritto e diretto da Moscati,
1200 km di bellezza è stato
montato da Patrizia Penzo e
Maria Iovine, mentre la voce
narrante è di Luigi La Monica
e la direzione della fotografia
di Fabio Tricarico. Il costo del
biglietto è di 5 euro (informazioni: smeraldocinema.it)
Quel non so che d’imprevedibile
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2017
QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI TERAMO -
CULTURA
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AI PIEDI DEL FARO
Tra impegno politico
Folgoranti, ironici, malinconici. Nel tesoretto di “Al macero” gli scritti di Zavattini e memorie private,
le cose della vita nei
TERAMO - S’intitola Al macero ed è una raccolta di breversi di Maria Lenti
vissimi, folgoranti racconti,
novelle, conversazioni radiofoniche, lettere aperte a personaggi pubblici e a gente
comune, che testimonia il talento e l’acume di uno degli
intellettuali italiani più eclettici del XX secolo, Cesare Zavattini.
Curato da Gustavo Marchesi e
Giovanni Negri, il libro, riproposto da Bompiani a cinquant’anni
dall’edizione
Einaudi (pp. 295, 12 euro), ha
il titolo scelto a suo tempo
dallo stesso Zavattini, che conservava e catalogava tutta la
sua produzione scritta, ma non
aveva probabilmente alcuna
intenzione di riunire e rieditare
tutto quel materiale sparso già
uscito su giornali e riviste («Io
postumo non mi interesso», diceva di sé lo scrittore, sceneggiatore e giornalista nato a
Luzzara nel 1902 e morto a
Roma nel 1989).
Al macero mette insieme una
selezione di testi scritti dal
1927 al 1940. L’esordio di Zavattini come scrittore è di un
anno prima, nel 1926, con un
brillante resoconto apparso
sulla Gazzetta di Parma delle
vacanze balneari degli allievi
del collegio Maria Luigia. Zavattini, allora istitutore appena
24enne, mostra già quell’umorismo e quella capacità di dipingere con le parole che si
ritrovano in tutta la sua sterminata produzione successiva,
dagli articoli giornalistici alle
sceneggiature dei capolavori
del cinema come Sciuscià o
Ladri di biciclette.
Se c’è un filo conduttore che
lega gli scritti raccolti in Al
macero è proprio lo sguardo
acuto e ironico con cui Zavattini indaga la realtà, anche
quando i suoi personaggi sono
inventati di sana pianta e le situazioni in cui si trovano appaiono completamente surreali,
come succede con il viaggio
nel paese di Senzastagione,
dove la vita scorre silenziosa
perché non ha senso parlare
del tempo. Pur essendo uno
dei padri del neorealismo, Zavattini racconta un mondo onirico e grottesco. I suoi scritti
sono frutto di una fantasia e di
Cesare Zavattini. Sotto, la copertina di Al macero e un colloquio tra Zavattini e Vittorio De Sica
una facilità di scrittura sconfinate, aprono scorci inattesi,
folgorano e divertono, sebbene
l’umorismo sia un po’ come
una patina che nasconde
un’ombra malinconica.
Non a caso protagonisti zavattiniani sono gente comune,
anzi, spesso proprio gli ultimi:
i vecchi, i bambini, i mendicanti, gli impiegatucci che non
ce la fanno a sbarcare il lunario. Per loro “Za” ha un occhio
benevolo, ma privo di moralismo, una sensibilità che si traduce in proposte strampalate,
ma concrete. Nella lettera al
capostazione di Roma, si
avanza la richiesta di far viaggiare sempre a tendine abbassate il rapido della notte, così
che i passeggeri degli altri
treni, fermi poco prima di Termini, non siano costretti ad assistere allo spettacolo dei
“ricchi” sui vagoni letto a cui
Il confine umano delle vite in cerca di pace
SCENARI ANGELOZZI RACCONTA LA REALTÀ DEI MIGRANTI NEI CENTRI DI ACCOGLIENZA
TERAMO - Sono le storie vere
di sette rifugiati richiedenti
protezione internazionale, arrivati in Italia nei Centri di accoglienza dall’Afghanistan, Iraq,
Somalia, Palestina, Siria e Pakistan, quelle raccolte nel libro
di Patrizia Angelozzi Il confine
umano. Vite in cerca di pace
(Ianieri, pp. 108, 12 euro, con
il patrocinio della Prefettura di
Chieti e di Amnesty Internatio-
nal). Sette storie, sette frammenti di vita, sette confini che
in verità trovano un punto in
comune in un solo confine:
quello umano. Sono storie che
portano alla luce la condizione
di chi viene a trovarsi nei Centro di accoglienza, storie - cioè
- che portano agli occhi del lettore un discorso fatto esclusivamente
di
umanità.
L’apprendimento, la diversità,
la convivenza, l’attesa, il futuro e la speranza sono alcuni
dei temi del volume. Patrizia
Angelozzi si occupa di comunicazione sociale ed editoria ed
è docente di scrittura creativa.
Tra i suoi libri, Senza virgola
senza punto accapo (prefazione di Walter Veltroni, Sovera Edizioni) e Il valore di
ognuno (prefazione di Ersilio
Tonini, Sovera Edizioni).
devono dare la precedenza; in
un’altra occasione, Zavattini
fa appello a Vittorio De Sica
perché perori la causa dei diritti delle donne di servizio.
Disincanto di adulto, stupore
fanciullesco: sta qui, in questa
apparente contraddizione, la
grandezza di “Za”, che pensava che il mondo si possa
cambiare con l'immaginazione
e che il fantastico non sia
meno vero del reale.
TERAMO - In questa nuova bella raccolta di
Maria Lenti (foto), Ai piedi del faro, uscito
or ora da La vita felice (postfazione di Gualtiero De Santi, pp. 85, 12 euro), quello che si
nota ad una prima scorsa delle poesie è la varietà. Ad una lettura più ravvicinata e mirata
se ne ha la conferma. Le poesie della sezione
V comunicano con una immediata sintesi di
suono e senso, significante e significato, lo
sguardo sulle cose, grandi piccole piccolissime, che appartengono alla storia e microstoria delle esperienze, umane, talvolta legate
all’impegno politico, talvolta intime e memoriali. In altre, dal carattere prevalentemente
sperimentale, (con una impostazione grafica
che va dal calligramma di Goccia a goccia
alla più semplice disposizione del verso sulla
pagina a rappresentare, attraverso scansioni
sospese, doppie spaziature, i tornanti, le
pause della riflessione, l'esplodere della intuizione, il volo pindarico verso altro), il
suono della parola arriva prima del senso; che
alla seconda lettura poi emerge, con chiarezza o sotto forma di suggestione, in una sintesi significante-significato che non poteva
essere altra. Ci sono poi testi nei quali la singola parola è un puro suono che interagisce
con altri suoni come una nota sul pentagramma. Il senso arriva poi, ma te lo crei tu,
come nel binomio fantastico di Rodari, nel
quale quanto più lontani sono i campi semantici tanto più ampio e vario è l’arco che la
fantasia deve riempire. Penso ad Allegro al
tempo giusto, Semaforo verde, Indovinello...
In ogni caso tutte poesie sono da centellinare,
da percorrere a zigzag, da leggere per tornarci
su e, affinando l’ascolto delle sonorità, scoprire nuove cadenze, nuovi sensi nel gioco tra
e delle parole, nella sospensione che si crea
tra evidenza e sostrato semantico.
Rosanna Gambarara
FONDAZIONE CROCETTA
Ripartire dall’impegno
nella cultura
per creare un
nuovo umanesimo
TERAMO - «Incontrarsi nella terra
d’Abruzzo martoriata da eventi sismici e da
calamità naturali, non solo per ascoltare, ma
per riflettere e capire che partire dalla cultura
per riempire il vuoto e la devastazione significa partire dall’uomo, dal suo inesauribile desiderio di appropriarsi dello spazio e del
tempo per dare significato al vivere quotidiano». Queste le parole con cui la Fondazione Mauro Crocetta di Martinsicuro
annuncia il convegno Un nuovo umanesimo
per vivere, crescere e tornare a sognare (rinviato a causa del terremoto), in programma al
Polo Museale di Ripoli, sede del Val Vibrata
College, a Corropoli, per il 4 marzo alle 10.
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La stirpe dei maghi sulle colline silvarole
PERSONE ED EVENTI
- QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI TERAMO
Storie popolari
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2017
C’ERA UNA VOLTA Medicine, pozioni,
divinazioni del futuro e file di clienti fuori dagli
studi. Ma oggi è cambiato tutto, anche per i maghi
Da quello di Santo Stefano che con le telefonate anonime segnala un pacco bomba alla stazione
Al grande Ciabarretta che negli Anni ‘50 nel suo studio riceveva pullman di clienti da tutta Italia
colo tra risa sbellicate e applausi.
A chiederlo al Mago di Santo Stefano, neppure oggi che sono passati tanti anni e tutto è cambiato,
ammetterebbe che quello spettacolo fuori copione sia stato un infortunio sul lavoro. Il Mago si
rifugia in una non meglio precisata vendetta delle forze occulte
che quel giorno aveva dimenticato
di mettere nelle condizioni di non
nuocere, purtroppo senza riuscirvi. Poi l'interesse per le sue
cure andò via via scemando, fino
a ridurlo a vivere senza un rene e
con altri gravi problemi di salute
per le quali l'arte magica non è
servita purtroppo a nulla. Ma
anche qui espone le proprie ragioni: non si può essere maghi e
curare se stessi.
Federico De Carolis
SILVI - È un mago o un buontempone, è vero o falso, è “tocco” del
tutto oppure recita una parte senza
essere un attore? Qualche settimana fa, di prima mattina, telefonò alla stazione di Pescara
segnalando la presenza di una
bomba in pieno allarme terrorismo internazionale. Capoluogo
adriatico e treni bloccati con una
semplice telefonata anonima. È
stato il il Mago di Santo Stefano,
al secolo Mario Miele, ma è stato
rintracciato e preso subito dopo.
Si è giustificato agli agenti della
Polfer dicendo che era stato ingannato dagli spiriti maligni che
avevano imprigionato il suo spirito "Guido".
IL MAGO DI SANTO STEFANO.
Ormai traccheggia quando cammina sul lungomare di Silvi. Lo
conoscono tutti. C’è chi lo evita
per via di quell'apostrofare uomini
e donne con un ripetitivo, portato
fino alla noia “se mi dai un euro ti
predico il futuro”.
Ha avuto momenti di grande notorietà. Come quando di lui si occuparono altri maghi, si fa per
dire, finiti peggio in quel di Bari,
per Striscia la Notizia. Confessò
allora di aver curato e guarito diverse donne da un tumore maligno. La ricetta? Molto semplice:
una camomilla ogni sera.
Fece ridere tutta Italia per questa
cura. Più che a lui però bisognerebbe magari attribuire colpe a chi
è andato a farsi curare. È vero, la
disperazione cerca tutte le strade
aperte a un minimo di speranza,
ma per rivolgersi al Mago di Silvi,
frazione Santo Stefano, dev’esserci dell'altro, come dabbenaggine e credulità inaccettabili.
Mario non fa più affari da qualche
anno, da quando gli hanno tolto
un rene e, come egli sottolinea
spesso, è stato abbandonato dallo
spirito "Guido". Racconta di combattere epiche battaglie notturne
contro gli spiriti del male che l'hanno costretto ad abbandonare
un’attività molto redditizia, tramandata dal padre che doveva essere stato un mago vero, se il suo
“studio” era frequentato da gente
che veniva a Silvi da ogni parte
d'Abruzzo per regalargli se non
una fortuna, almeno di che vivere
decentemente, senza lavorare.
CIABARRETTA MAGO VERO. Già,
i maghi a Silvi hanno trovato facile presa quando sulle colline di
Pianacce esercitava un ometto che
era soprannominato “Ciabarretta”.
A farsi visitare venivano da tutta
Italia. Il sabato e la domenica
lungo la strada stretta e bianca stazionavano almeno tre pullman carichi di donne e uomini. Lui, li
riceveva in una stanza sotto casa.
Sfogliava un vocabolario di greco
e sparava diagnosi e cura in un attimo. Le medicine?
Le preparava personalmente rin-
Lo studio di un mago in una foto d’archivio
Il Mago Santostefano di Silvi
chiudendosi in un'altra stanza.
Erano quasi tutte simili: polvere
bianca con dosi precise per la consumazione, rigorosamente dettate
a voce. Molti tornavano soddisfatti e pronti a qualsiasi dono,
altri non si facevano più vedere,
nella logica illogica di certe credenze.
Ero un ragazzino quando fui costretto ad accompagnarvi un
cliente che non conosceva la
strada. Salii a bordo della sua vettura, una scintillante Balilla anteguerra tre marce, e gli indicai lo
“studio”. Evidentemente non si fidava e per 20 lire - ch'erano gioia
per un ragazzo negli Anni ’50 - mi
invitò ad entrare con lui nello
“studio”. Accettai, restando muto
e attonito a guardare. Avevo iniziato da poco gli studi classici, il
quarto ginnasio. Mi avvicinai al
tavolo del Mago per scoprire il ne-
mico “personale” dell'epoca che
altro non era se non un vocabolario di greco, sdrucito ma ancora
leggibile. L'avevo giusto aperto,
quando il Mago mi dette un colpetto sulla mano fedifraga che
aveva osato toccare e guardare
dentro immagini ritenute evidentemente sacre e da custodire al riparo da occhi indiscreti. Avevo
appena letto la parola agorà
(piazza), che mi sentii ingiungere
un perentorio “chiudi e lavati subito le mani perché hai toccato un
libro che per te potrebbe risultare
malefico in tutti i sensi”. Malefico
effettivamente lo era, perché non
sono mai riuscito ad avere dimestichezza né con i libri scolastici,
tanto meno con il vocabolario di
greco. Ma le mani, sicuro di cosa
avevo toccato, non me le lavai seduta stante solo per il gusto della
disubbidienza. Quando morì, lasciando un’'eredità cospicua a un
nugolo di figli, Silvi, che non era
entrata ancora nel novero delle località turistiche di prestigio, perse
almeno la prerogativa di migliaia
di visitatori l'anno che, dopo le
diagnosi nel suo “studio”, scendevano al mare per bagnarsi i piedi
e far ritorno felici nelle loro città
d'origine.
L’EREDITÀ DI CIABARRETTA. Fu
raccolta da molti sfaccendati che
tentarono la fortuna invece di trasformarsi in migranti, come pure
fecero in tanti alla ricerca di un lavoro in quegli anni. Non andò
bene quasi a nessuno, se non ad
un certo Stefano, che si autodefiniva l'ultimo erede di Ciabarretta,
che operava in zona Piomba e che
poi si trasferì a Città Sant'Angelo,
dove ha visitato e guarito per tanti
anni, lasciando mestiere e incombenze al figlio che continua anche
oggi con buon successo a praticare l’arte del padre.
DAI MONTI AL MARE. Fu poco
dopo la “partenza” dell’ultimo
erede di Ciabarretta che a Silvi arrivò dalle montagne d'Abruzzo il
padre di Mario, preceduto da ottima fama e persino da qualche
manifesto pubblicitario. “Studio”
a Santo Stefano, affari prolifici e
quel figlio che lo seguiva sempre,
appassionato di racconti e trattamenti. Si autonominò erede e divenne noto come il “Mago di
Santo Stefano”. C’è stato un periodo in cui i clienti non mancavano, ma la sua eccessiva fiducia
in se stesso lo portò a interventi
ben oltre il consentito; come
quando una signora di Pescara si
presentò per essere curata per una
grave malattia alle parti intime. Il
Mago fece accomodare il marito
fuori della porta dello studio e iniziò il suo trattamento. Candele accese, intorno ai piedi della donna
una specie di candelabro e candelotti che bruciavano per scacciare
gli spiriti maligni e il male stesso.
In un attimo il fuoco si trasferì sul
corpo della donna. Le sue grida
spinsero il marito a entrare e di
fronte a quello spettacolo, poco si
curò di spegnere il fuoco sulla
moglie, ma cominciò la rincorsa
al Mago per tutta Santo Stefano,
con i pochi spettatori del momento che assistettero allo spetta-
ALLARME TERRORISMO. Il mago
non ha mai perso la dimestichezza
alla professione, però, se ancora
detta le sue previsioni ai conoscenti per la modica cifra di un
euro, che si gioca regolarmente
alle macchinette mangiasoldi. E
non ha mai perso l'abitudine di rivolgersi allo spirito "Guido" che
l'ha consigliato nel suo ultimo
atto, che gli è costato una quindicina di giorni di ricovero coatto.
Racconta che la notte antecedente
il suo allarme i fantasmi aleggiavano nella sua testa e nella sua
stanza, lo confondevano e lo aizzavano a compiere un'impresa
fuori dell'ordinario. «Avevo resistito con forza agli spiriti del
male, ma quando si presentò lo
spirito "Guido" non potetti rifiutarmi». Fu così che al mattino presto del 2 febbaio scorso è arrivata
la telefonata anonima alla stazione
di Pescara. «C'è una bomba».
Scatta immediatamente l'allarme
rosso, treni bloccati, stazione evacuata, il caso insomma che segue
un allarme terroristico.
È durato poco, per fortuna. Qualcuno ha rintracciato da dove è partita la telefonata: una cabina di
Silvi, una delle pochissime ancora
in funzione. È stato un giochino
risalire al Mago di Santo Stefano.
Non si è scomposto, non ha dato
in escandescenze. Ha seguito con
aria flemmatica gli agenti che
l'avevano rintracciato e preso. All'interrogatorio ha declinato ogni
responsabilità ascrivendo ogni
colpa alla spirito "Guido" di fronte
al quale non si sarebbe potuto mai
rifiutare. Hanno capito e da pochi
giorni è tornato a casa. Ha ripreso
la sua vita normale ma non si
stanca mai di parlare del suo spirito "Guido" che riesce sempre a
salvarlo. E allora, perché l’ha
fatto? «Semplice, gli spiriti del
male hanno usato una controfigura dello spirito "Guido". Che si
è anche arrabbiato perché non ho
riconosciuto l'inganno». Telefonate? «Non ne farò più, non mi farebbero tornare a casa, come
questa volta». E se arrivasse un
altro ordine dello spirito "Guido"?
«Non potrà succedere, ora so
come riconoscerlo».
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2017
17
QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI TERAMO -
Contro il Pordenone per la rimonta salvezza
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SPIGHI NON CONVOCATO
Ancora fuori l’ex Spal che non ha recuperato
dall’infortunio. Davanti il tridente con Tempesti
e Petrella. Dubbio per l’attaccante centrale, con
Barbuti favorito su Sansovini
Teramo in campo alle 14.30 per il recupero della terza giornata. Ugolotti: «Spero nella crescita della squadra»
di tensione e di apprensione. Ma
ora bisogna lasciarla da parte, allenandoci seriamente e provando
tante volte quelle situazioni che in
partita poi possono essere fatti con
maggiore tranquillità. Non c’è una
cosa che non funziona e non è
detto che sia solamente l’apprensione che blocchi questa squadra.
E’ un combinato di fattori da migliorare, restando compatti in
mezzo al campo, mantenendo
sempre quella tranquillità necessaria e aumentando la brillantezza,
sfruttando le occasioni che il Pordenone ci concederà”.
Jacopo Forcella
TERAMO – Vigilia blindata per il
Teramo in vista del recupero di
questo pomeriggio contro il Pordenone. Blindata perché il tecnico
Ugolotti ha preferito svolgere la
rifinitura a porte chiuse. Concentrazione sì, anche se in questa stagione non è che poi i risultati siano
stati conseguenti. Ma la novità,
ormai la solita, è che alla seduta
non ha preso parte Spighi (non
convocato come Branduani) che
pareva essere a disposizione per la
gara odierna ma evidentemente
non ha ancora recuperato dal fastidio all’inserzione del tendine
d’Achille che lo sta martoriando.
L’allenatore biancorosso, arrivato
all’interno di un tour de force che
vedrà il Diavolo in campo anche
domenica a Padova, predica calma
e concentrazione perché l’opportunità di dare ossigeno alla classifica è ghiotta: “Andiamo ad
affrontare una delle squadre più
forti di questo campionato, visto
che sono stati sempre nelle prime
posizioni della classifica. Hanno
grande qualità ed ecco perché mi
aspetto dal Teramo una buona
gara ma soprattutto una crescita da
un punto di vista dell’intensità e
dell’attenzione, considerando che
di fronte avremo una squadra che
difficilmente subisce l’avversario;
preferisce fare la partita ed ecco
spiegato il perché dobbiamo approcciare bene la gara”. Il momento dei biancorossi, però, anche
se con le dovute proporzioni, non
è molto differente rispetto a quello
L’attaccante del Pordenone, Rachid Arma
dei veneti che fuuori casa, nel girone di ritorno, hanno rimediato
solo sconfitte. Ed è per questo,
probabilmente, che Ugolotti sembra comunque fiducioso: “Quando
c’è un momento di difficoltà, affrontare le squadre di blasone è,
paradossalmente, meglio. Verranno qui, ci creeranno delle difficoltà ma ci concederanno anche
campo. Se avessimo di fronte una
formazione che ti aspetta e riparte,
in questo frangente, è più complicato. Ho visto le gare del Pordenone e hanno sempre cercato di
fare la partita, di prendere in mano
il gioco, cercando di alzare molto
gli attaccanti e gli esterni. Qualche
spazio per noi ci sarà. Arma è un
giocatore che ha sempre fatto la
differenza in questa categoria. Può
sbagliare un anno, ma l’anno successivo no. Berrettoni lo conosciamo, Cattaneo, Martignago. I
centrocampisti sono giocatori di
qualità, sfruttano bene le palle
inattive. Insomma, ci vorrà grande
attenzione perché sarà una gara
molto difficile”. Ci sarà da migliorare la classifica, certo. Ma anche
la prestazione col Sudtirol che, nonostante abbia portato un punticino, non rimarrà negli occhi dei
tifosi del Diavolo per intensità: “I
giorni a disposizione sono stati
pochi finora. In un periodo in cui
c’è questo recupero, con impegni
concentrati, non abbiamo avuto
l’opportunità di provare granché,
ma l’obiettivo è arrivare ad essere
meno timorosi al cospetto di un
Pordenone che ci metterà di certo
in difficoltà. Voglio vedere la
grinta vista col Sudtirol ma andando a creare qualche situazione
favorevole, andare a cercare delle
opportunità in più, avere il coraggio di provarci”. Aspetto mentale
certo. Ma non solo: “Quando una
squadra non vince da dicembre è
normale che sopraggiunga un po'
FORMAZIONE. Detto della sicura
assenza di Spighi, probabile che
Camilleri lasci spazio a Caidi al
centro della difesa e che ci sia
l’opportunità per Barbuti dal
primo minuto. Sarà squalificato
Sales, al suo posto giocherà Scipioni con Ilari e Amadio a centrocampo:
“Abbiamo
alcuni
giocatori che avevano qualche
piccolo problema. E’ normale che
andranno fatte delle scelte in relazione alle tre partite in una settimana. Certamente qualche
ragazzo che ha giocato col Sudtirol, non sarà in campo col Pordenone ma non sarà una bocciatura;
è per tenere tutti sulla corda. Soprattutto dietro siamo tanti, tutti
con grandi qualità e qualche cambio andrà fatto. Ho bisogno anche
io di conoscere ancora meglio la
rosa, ma di certo c’è la necessità
di avere maggiore peso davanti, è
fuori discussione. Domenica eravamo troppo distanti dalla punta,
e, in quel senso, dobbiamo ancora
trovare gli equilibri”.
L’attacco atomico con Arma e Berrettoni fa davvero molta paura
L’AVVERSARIO LA SQUADRA DI BRUNO TEDINO, PERÒ, È IN UNA FASE DI LEGGERA FLESSIONE SOPRATTUTTO LONTANO DALLE MURA AMICHE
Antonio Valbruni
TERAMO - L'unione sportiva Pordenone venne fondata nel 1920, ha
disputato sempre campionati dilettanti e Lega Pro. Cenni recenti: nel
2014-2015 quattro cambi di allenatori tra cui l'attuale tecnico del Teramo Lamberto Zauli esonerato
dopo solo 4 giornate. L'annata
2015-2016 si rileva radicalmente
diversa sulla panchina torna il tecnico Bruno Tedino, una enciclopedia del calcio stimato nel club
azzurro della nazionale. Per l'attuale stagione calcistica è stato
confermato con un contratto fino al
termine della stagione 2018. Nella
stagione attuale sono andati via diversi giocatori importanti come
l'estroso De Cenco finito al Trapani
di Serse Cosmi per poi essere ceduto di recente alla riapertura delle
lista di gennaio al Padova. Strizzolo, Posa e Martin sono finiti al
Cittadella. La squadra gioca con il
modulo 4-3-1-2 di base, l'alternativa è il 4-3-3 per sfruttare gli attaccanti ed essere incisivi in campo
aperto a secondo dell'avversario e
dei momenti del match. C'è un'ottima collaborazione tra i reparti che
permette loro di concedere poco. In
porta Tomei, portiere esperto e
molto bravo, sa guidare la difesa
con grande autorità, ex Vicenza e
Triestina, è molto sicuro tra i pali.
La linea difensiva a quattro; a destra Semenzato, esterno che spinge
molto a volte è devastante, molto
esperto ha disputato tanti campionati in Lega Pro con la maglia del
Lecce, Treviso, Frosinone, Cittadella e Cremonese. A sinistra De
Agostini, un mancino naturale,
anche lui spinge molto, giocatore
di grosse qualità sia tecniche che
tattiche, ex Triestina, Prato e
Ischia. I due centrali sono il capitano Stefani, il leader della squadra, un vero regista nel reparto
difensivo, ha disputato una gara col
Milan di Ancelotti e diversi campionati in B e Lega Pro. L'altro
centrale Ingegneri, veloce ed
esplosivo, forte di testa ex Cesena,
Bassano e Bologna, su palla inattiva i due centrali vengono a saltare
di testa. Il centrocampo a tre: a destra Suciu, ottimo centrocampista,
molto tecnico con una buona visione di gioco. Il play-maker è
Burrai, molto bravo sul corto, detta
i tempi di gioco anche lui ha disputato diversi campionati in C con
Monza, Modena e Juve Stabia.Vincitore del campionato con il Latina
per la promozione in B e autore di
due gol nei play off contro il Pisa.
A sinistra Misuraca ex Pisa e Vicenza, in alternativa nel ruolo Bu-
ratto. In avanti troviamo l'ex Ascoli
Berrettoni un trequartista che ha ottime qualità che permettono di giocare col rombo in modo da avere
pericolosità offensiva perché ha
tempi di gioco e classe, sa innescare le due punte e sa inseririrsi in
zona gol. A fare da boa il marocchino Arma cannoniere dei neroverdi con 13 reti. Sicuramente è
uno dei migliori attaccanti della categoria. E’ un ex Torino, con la maglia granata si ricorda un gol
importante nella finale contro il
Brescia per salire in Serie A. Negli
ultimi cinque tornei ben 68 centri.
Da tenere in mente. L'altro attaccante Cattaneo ex Savona e Pavia,
lui gira attorno a Arma inserendosi
negli spazi attaccando la profondità. In alternativa Pietribiasi anche
lui con una buona media gol: 89
reti in Lega Pro con le maglie di
Mantova, Carpi, Pavia, Pro Ver-
celli. Altro attaccante è Martignago veloce e rapido per il calcio
offensivo di Tedino. Il prestito dell'ultim’ora è quello del difensore
Zappa dalla primavera della Juventus di Grosso: un difensore classe
1997 un giovane talento Nazionale
giovanile già alle dipendenze dello
stesso tecnico Bruno Tedino che lo
conosce molto bene. In conclusione la squadra neroverde a detta
di tutti gioca il miglior calcio della
Lega Pro con un calcio molto offensivo infatti sono state ben sette
le vittorie esterne. La sua forza è
nelle motivazioni e le rilancio, importante dopo il secondo posto
dello scorso anno. Nel periodo di
sosta hanno effettuato un mini ritiro invernale dall’8 al 12 gennaio
a Caorle in Veneto effettuando
doppie sedute per affrontare il finale di stagione con una condizione atletica perfetta.
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Mojito FC, una squadra “spumeggiante”
SPORT
- QUOTIDIANO DELLA PROVINCIA DI TERAMO
Spazio Csi
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MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2017
A RIDOSSO DELLE PIU’ FORTI
La squadra attualmente si trova al quinto posto
in classifica dietro le migliori del girone
Nella debuttante formazione morrese vale l’uno per tutti e tutti per uno: un grande gruppo per due squadre
Roberto D’Auri
MORRO D’ORO- Vincenzo
D’Agostino, responsabile del
Mojito calcio a 7, freme dalla voglia di presentarci la sua squadra
e lo fa iniziando a raccontare la
storia dell’associazione iniziata
nel lontano 2002 “Ricordo che
tutto scaturì dalla passione per il
calcio di alcuni giovani amici,
intenzionati a creare una squadra
locale per partecipare ad un torneo amatoriale. L’associazione
inizialmente si chiamava Mojito
F.C. che poi nel 2008 si è trasformata in A.S.D. Pagliare con sede
in Via Capo le Coste n.10 in
Morro d’Oro. Una simpatica curiosità è data dal nome della
squadra: il gruppo trovò ispirazione dalla canzone della Bandabardò, Mojito appunto, in cui
veri amici si sfidavano in una
spensierata partita di calcio. Si
voleva un nome che incarnasse
lo spirito dei giocatori morresi e
tutti furono d’accordo nella
scelta. Venne creato anche il logo
societario rappresentato da uno
scudetto con all’interno raffigurato il Gran Sasso d’Italia e il
fiume Vomano che scende a
valle lambendo il vecchio campo
sportivo di Pagliare. Originariamente l’associazione era partita
La formazione del Mojito
nel realizzare esclusivamente
una squadra di calcio a 11 e soltanto nello scorso anno abbiamo
avuto l’opportunità di iscriverci
al campionato CSI con una seconda squadra di calcio, quella di
calcio a 7, sempre appartenete
alla medesima associazione,
spero che questa novità ci porti
fortuna”. Vincenzo D’Agostino
sottolinea come vi siano alcuni
punti in comune tra le due squadre “l’intercambiabilità dei giocatori tra le due formazioni,
infatti esiste uno zoccolo duro
che prende parte costantemente
alle partite, poi di volta in volta
attingiamo dalla squadra di calcio a 11 le pedine necessarie per
completare l’organico; una sorta
di mosaico utile anche a rafforzare le relazioni al nostro in-
terno. Entrambe hanno lo stesso
nome, volutamente abbiamo
scelto questa soluzione per farci
identificare in un unico modo;
inoltre le squadre indossano le
divise con i medesimi colori sociali stabiliti fin dall’inizio:
giallo-blu, nello specifico maglia
gialla e calzoncini blu. A capo
della dirigenza siede Il presidente Firmino D’Agostino che
insieme a pochi altri ha istituito
l’associazione e da sempre presente nella stessa, svolgendo i
suoi compiti con dedizione e spirito di sacrificio; un autentico pilastro al quale non si può
rinunciare. Il responsabile tecnico del calcio a 7 è il sottoscritto, affiancato dal prezioso
capitano Pasquale Fossemò, prodigo nel fornire le soluzioni migliori”. L’intervista continua a
ruota libera e Vincenzo D’Agostino rimarca tutti gli aspetti riguardanti la formazione “L’età
media degli uomini che fanno
parte di questo gruppo è di
trent’anni, un misto tra calciatori
giovani e meno giovani, come il
nostro portiere Aurelio Sacchetti
di soli 20 anni. Molte squadre
che partecipano a questo torneo
sono della vallata del Vomano e
questo ci consente di conoscerci
tutti, per cui non esiste un vero e
proprio derby ma partite giocate
con la massima spensieratezza e
positività. Per quanto concerne il
sostentamento della squadra, il
periodo di crisi che stiamo attraversando non ci aiuta molto nel
reperire risorse e quindi dobbiamo ringraziare chi ci fornisce
un supporto economico e cioè alcune attività commerciali sparse
sul territorio e per il resto ricorriamo all’autofinanziamento.
Siamo innanzitutto un gruppo di
amici che molto spesso organizza serate di puro divertimento: sono d’obbligo la
porchetta, preparata a casa mia e
altre specialità culinarie della
buona cucina tradizionale; inoltre, all’inizio dell’anno riuniamo
a convivio tutta l’associazione
per trascorrere una bella serata in
compagnia come segno di buon
auspicio.” Concludiamo chiedendo quali sono le aspettative di
questo primo campionato “Ci
stiamo comportando benissimo:
quinta posizione in classifica a
ridosso di squadre forti ed attrezzate; abbiamo iniziato in punta di
piedi ma con tanta determinazione, considerando la giovane
età dei giocatori e le difficoltà di
una squadra esordiente. Il nostro
percorso è stato lusinghiero e per
il finale di stagione ci auguriamo
di raccogliere i frutti dei sacrifici
messi in campo.
Torna a sorridere il Belvedere. Il calcio a 7 che archivia la 17^ giornata
CALCIO CSI
RIASSUNTO DEI RISULTATI E DELLE RELATIVE CLASSIFICHE DEL CAMPIONATO DI CALCIO DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO DI TERAMO
TERAMO - Il Belvedere dopo due
sconfitte consecutive ritrova la vittoria nel diciassettesimo turno del
Campionato di Calcio a 7 Open e
sale a quota 19. In un match combattuto fimo alla fine il Kondor
Piano D’Accio si arrende 3 a 2 e rimane a secco di punti: Ferretti, Di
Gialleonardo e Tancredi firmano la
vittoria, Romualdi e Dareo le marcature opposte. Nel match di cartello di questa giornata, lo scontro al
vertice tra Summer Cup e Akros
Team, i gialloblù vincono e sorpassano i rivali ottenendo il primato.
Chiarastella, Di Stefano e un’autorete non bastano, Akros costretta ad
incassare le reti di Manfredini (3),
Rastelli, Iannetti e Stortone. Si avvicinano alla coppia di testa i Biancorossi Teramo 1913 e il
Colleatterrato. La prima vince sul
campo dell’UnipolSai 7 a 2: Villa,
Di Battista e D’angelo timbrano due
volte il cartellino, Cipriani segna il
settimo gol. Sul tabellino della
squadra di casa Centinaro e Luciani.
Il Colleatterrato detta legge in casa
e supera 7 a 3 Valle del Vomano: De
Santis mette a segno una tripletta,
doppio Di Errico, Di Ilario e Moscherini mentre per i rossi De Sanctis, Santone e Narcisi. Passo falso
del Mojito Calcio a 7 che cade sul
campo della Forza & Coraggio: il
doppio vantaggio firmato Fossemò
è stato ribaltato è stato ribaltato da
D’Achille, autore del tris vincente.
L’Atletico X Niente sale a 23, Lokomotivomano cede i tre punti dopo
essere stata sconfitta 7 a 3. Pompei
(3), Serchia (2) e Savini (2) per i
gialloneri, Malatesta (2) e Martoccia per gli ospiti. Questa la classifica
del Girone A: Summer Cup 38;
Akros Team 37; Biancorossi Teramo 31; Colleatterrato 30; Mojito
Calcio a 7 25; Atletico X Niente 23;
Belvedere 19; UnilpoSai 16; Kondor Piano D’Accio 14; Valle del Vomano 12; Forza & Coraggio 9;
Lokomotivomano 6. Nel Girone B
l’Atletico Cohiba supera la Di Car.
Colleranesco 6 a 4 e sale a quota 16.
Amadio mette a segno una doppietta, Pincelli, Mazzocchetti, Bosica e Di Febbo chiudono il set.
Tripletta di Petrella e Micacchioni
per gli ospiti. In vetta vincono le
prime della classe, Giulianova (35)
si aggiudica il derby contro il Rapid:
Tarantella (2), Iaconi e Ciccocelli
(3) da un lato, Maraessa (2) e di Ilio
(2) dall’altro per il 6-4 finale. Salgono di pari passo, a quota 30, Cologna Spiaggia e Gioventù
Biancorossa. La prima vince 9 a 4
sul campo dell’OMF. Ai locali non
bastano Pannelli, Fanì, Colazzo ed
Esposito, per i neroverdi Palestini
(2), Filomeno (2), Rapini, Picchio e
Campanella (3). La seconda supera
5 a 1 il Guaranà Tortoreto, decidono
Pela (2) e Ginoble (3), il gol della
bandiera è di Citati. In attesa di conoscere il risultato di Accademia
Rastelli Team-Old Black Scerne,
questa la classifica del Girone B:
Giulianova 35; Cologna Spiaggia e
Gioventù Biancorossi 30; Accademia Rastelli Team 23; Rapid Giulianova 21; Guaranà Tortoreto 20;
Lido La Vela Roseto 17; Ateltico
Cohiba 16; Di Car. Colleranesco 11;
OMF 9; Old Black Scerne 0. Nel
Girone C la Stella Azzurra Nereto
C7 si aggiudica il derby con la Longobarda. I blacks salgono a quota 15
grazie alla vittoria per 4 a 3. A segno
D’angelo (2), D’Eugenio e Iachini,
sul versante opposto, D’Amario, Di
Amario e Cistola. Stesso punteggio
(4-3) tra Edif e Mindc Calcio, con
questi tre punti la squadra di Mar-
tinsicuro sale a quota 28. Chiappini
e De Dominicis (3) sul tabellino dei
locali, Armillei sigla tutte e tre le reti
per gli ospiti. A quota 29 continua a
mantenere la seconda piazza il Paolantonio, vincitore 7 a 3 contro I
Compari del Barone: Cappelli (4),
Ranieri, Irelli e Di Matteo. Per gli
ospiti Emili (2) e Henaieche.Continua in vetta l’assolo dell’Alluminio
Val Vibrata che sale a 43 punti, superata 8 a 1 la Real Blu Nereto in un
replay della finale provinciale dello
scorso anno. Mattatore Pasqualini,
autore di ben 7 reti, chiude i conti
Fratò, di Ramilli il sigillo ospite.
Lelli, Rasicci e De Annuntiis firmano il tris vincente nel 3 a 1 dei
Loose Shoes contro Ansofal, di Rastelli l’unico gol ospite. Non sono
mancate le emozioni nella sfida tra
Studio Easy House e San Filippese
Calcio terminata con un pari pirotecnico. Nel 5 a 5 da un lato a segno
Di Matteo (3), Lavalle e Manzo,
dall’altro Santoni, Bruni, Chiodi,
Vallesi e Palestini. Questa la classifica del Girone C: Alluminio Val Vibrata 43; Paolantonio 29; Edif e
Real Blu Nereto 28; Loose Shoes
27; Studio Easy House e I Compari
del Barone 22; Ansofal 17; SAN C7
e San Filippese 15; Longobarda Nereto 8; Mindc Calcio 5.
Mattia D’Achille
MERCOLEDÌ 22 FEBBRAIO 2017
CINEMA
LA FOTO DEL GIORNO
TERAMO
MULTISALA SMERALDO - Via Maestri del Lavoro – Tel: 0861.415778
La la land
(17.30 - 20.00 - 22.30)
Cinquanta sfumature di nero (17.50 - 20.10 - 20.40 - 22.30)
Il disprezzo
(18.00 - 20.15 - 22.30)
Resident Evil: The final chapter (17.30 - 20.00 - 22.30)
Mamma o papà
(18.00 - 20.15 -22.30)
Ballerina
(17.30)
La stoffa dei sogni
(18.00 - 21.30)
IL TEMPO IN ABRUZZO
Avezzano
Chieti
Giulianova
L’A
’Aquila
Pescara
Roseto
Sulmona
Teramo
er
Val Vibrata
Vasto
Temperature
Avezzano
Chieti
Gi li
Giulianova
L’A
’Aquila
Pescara
Roseto
Sulmona
Teramo
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Val Vibrata
Vasto
ROSETO
Cinquanta sfumature di nero (18.20 - 21.00)
Mamma o papà
(18.15 - 20.50)
Lego Batman - Il film
(18.15 - 20.30)
COLONNELLA
CINEPLEX ARCOBALENO - Contrada Vibrata – Tel: 0861.1855727
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L’ITTALIA OGGI
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Saldi “matematici” in centro, come da foto postata
dal gruppo “Teramo segnalazione del degrado”
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Resident Evil: The final chapter (18.00 - 20.50 - 23.00)
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Absolutely Fabulous
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La battaglia di Hacksaw Ridge (22.30)
Split
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Incarnate: non potrai nasconderti(23.00)
The Great Wall
(20.50 - 23.00)
a cura di:
OGGI
MODERNO MULTISCREEN - Piazza Bruno Buozzi – Tel: 085.8028649
Ballerina
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Cinquanta sfumature di nero (20.40 - 22.45)
Mamma o papà
(18.30 - 20.45 - 22.4s0)
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