Braccio di ferro Stato-Provincia

Download Report

Transcript Braccio di ferro Stato-Provincia

Consiglio della Provincia autonoma di Trento
Attività di informazione e stampa
Trento, 24 febbraio 2017
In Consiglio provinciale
Braccio di ferro Stato-Provincia
Sì ad un nuovo ricorso alla Corte costituzionale
Nuovo braccio di ferro fra Roma e Trento. Ancora una volta il Consiglio
provinciale si è trovato a discutere un ricorso alla Corte costituzionale
su norme statali, il nono da inizio legislatura. Lo ha fatto questa mattina
nel corso di una seduta ad hoc, terminata con l’approvazione del
documento all’unanimità dei 29 presenti.
La fonte di riferimento è l’accordo di garanzia che la Giunta ha
sottoscritto con il Governo nell’ottobre del 2014, ha detto il
vicepresidente Alessandro Olivi che ha illustrato il documento e
notato come l’accordo contenga disposizioni importanti e di tutela della
nostra autonomia che qui vengono disattese.
Questa volta ad essere contestato è stato il Bilancio di previsione dello
Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio
2017/2019. Due gli aspetti su cui è concentrato il ricorso: il primo
riguarda la necessità di accordi con lo Stato per la ripartizione del
fondo sanitario nazionale, in sfregio al patto di garanzia e senza tenere
conto del fatto che Trento finanzia in toto il proprio servizio sanitario. Il
secondo aspetto riguarda questioni di tipo sanzionatorio. La legge
nazionale prevede sanzioni per gli enti territoriali (Province e Comuni)
che non conseguono il pareggio di bilancio ed accesso alla premialità
nel caso in cui siano virtuosi, una premialità che esclude
espressamente le speciali. La Provincia obietta che i rapporti finanziari
con lo Stato sono regolamentati dal patto di garanzia e di avere la
competenza esclusiva in materia di finanza locale per quanto riguarda i
Comuni. Sono intervenuti a commentare l’impugnativa il consigliere
Claudio Civettini, che ha criticato e citato parlamentari trentini
(Fravezzi, Panizza, Palermo) che hanno votato a favore di queste
norme, Maurizio Fugatti, che ha parlato di una preoccupante ritualità
delle impugnative e di parole a vanvera dei parlamentari del
centrosinistra trentino, Filippo Degasperi, che ha rimarcato il
comportamento della delegazione parlamentare trentina a Roma che
se per vincoli di squadra deve votare dei provvedimenti almeno ne
dovrebbe rilevare la contrarietà allo Statuto. Infine si è espresso a
sostegno dell’impugnativa anche il consigliere Walter Kaswalder che
ha ricordato le cifre dell’accordo del 2014, che sembrava mettere in
garanzia l’autonomia finanziaria trentina, mentre continuiamo ad
assistere a incursioni come questa cui dobbiamo ricorrere: “saremo
sempre più in difficoltà”, ha concluso, “perché di questo governo c’è
poco da fidarsi”.
pagina 1 di 1