L`Opera Cenni storici

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20 febbraio 2017
Cenni storici
bacini demaniali di Trissino e Tezze di Arzignano. Bacino di monte.”
“Opere di laminazione delle piene del fiume Agno - Guà attraverso l’adeguamento dei
Visita del Presidente della Regione Veneto, dott. Luca Zaia
Le rotte che interessarono
l’area oggi denominata “Rotte
del Guà” furono molto numerose: la più importante fu
quella del 16/05/1905 che,
poco a valle del ponte di Trissino, determinò l’allagamento
di un’area di circa 96,5 ettari e
la deposizione di centinaia di
migliaia di metri cubi di ghiaia
che ricoprirono completamente i campi allora coltivati.
Il recupero dell’agricoltura
sarebbe stato più costoso
dell’indennizzo dei proprietari
e il trasporto di materiali,
chiudendo la rotta, avrebbe
continuato ad innalzare l’alveo, pertanto si decise di trasformare l’intera area in una
cassa di colmata.
argine parallelo all’argine sinistro.
La cassa in linea (2), situata in
sinistra orografica, costituirà il
nuovo corso del fiume e sarà
connessa alla cassa di laminazione (1) attraverso uno sfioratore laterale (B). La restituzione delle acque, una volta
esaurita la piena, avverrà attraverso un manufatto di scarico (C).
A valle dell’intervento, è pre-
vista la costruzione di una
traversa di ritenuta (A) dotata
di 6 luci di fondo; a monte
invece verranno costruite 2
briglie (D) per la trattenuta
del trasporto solido. Tra le
briglie sarà posizionata una
chiavica di derivazione (E)
per alimentare un canale
all’interno della cassa di
espansione per esigenze di
tipo ornamentale (tratteggiato
in azzurro).
Foto della briglia di Cinto
L’Opera
...ed è proprio sull’area sopra
descritta che verrà realizzata
l’opera: l’obiettivo è la riduzione della portata massima al
colmo di piena del fiume
Agno - Guà, attraverso l’invaso nel bacino demaniale di
monte di un volume d’acqua
pari a circa 2 mln di mc nella
cassa di laminazione (1) e di
circa 0.55 mln di mc nella
cassa in linea (2).
Le casse sono separate da un
E
1
B
C
A
Immagine 3D dell’area di intervento
D
2
Pagina 2
L’intervento
TRISSINO
CASSA DI
MONTE
CASSA DI
VALLE
TEZZE DI
ARZIGNANO
Con D.G.R. 989 del 05/07/’11
i bacini di laminazione di Trissino e Arzignano sono stati inseriti tra gli interventi prioritari
per la mitigazione del rischio
idraulico.
Con D.G.R. 17 dell’11/01/’11,
il progetto ha ottenuto giudizio
favorevole di compatibilità
ambientale e in data 26/05/’11
l’approvazione tecnica da parte
della Commissione tecnica Regionale Ambiente (parere
n.3721).
Con decreto n.127 del
07/05/’12 la Direzione regionale Difesa del Suolo ha autorizzato l’esecuzione della sola
Cassa di monte.
L’intervento è stato affidato in
concessione al Consorzio di
Bonifica “Alta Pianura Veneta”.
I lavori sono stati aggiudicati
alla Società Consortile a responsabilità Limitata
“Consorzio Stabile Medoacus
s.c.a.r.l.” con sede a Mestrino
(PD), impresa capogruppo
dell’associazione temporanea di
imprese “Consorzio stabile Idra
building s.c.a.r.l.” con sede a
Schio e “Consorzio veneto
Cooperativo s.c.p.a.” con sede
in Marghera.
L’area di intervento è ubicata
tra i comuni di Trissino e Arzignano in provincia di Vicenza.e
prevede degli invasi per scolmare, in condizioni di piena, la
portata in arrivo da monte. Per
creare tali invasi è previsto il
rimodellamento del piano golenale del bacino di Trissino e la
risagomatura degli argini esistenti.
Sono inoltre previsti interventi
di ripristino ambientale volti a
ricreare habitat diversi tipici
dell’area golenale e favorire le
opportunità ricreative offerte
dal sito
Il funzionamento
Corografia
Il funzionamento del
Bacino non necessita
dell’intervento
dell’uomo né per
l’attivazione né durante
l’esercizio . Solo lo
svuotamento avviene
manualmente
Sfioratore
laterale
attraverso delle
paratoie.
Traversa A
Sfioratore
laterale
FASE 1. PIENA ORDINARIA
SENZA L’ATTIVAZIONE DEL
BACINO DI MONTE.
FASE 2. PIENA CON ATTIVAZIONE DELLO SFIORATORE
LATERALE.
Per portate di morbida l’acqua
fluisce attraverso la traversa A e la
cassa in linea si riempie progressivamente: l’alveo del fiume e le
zone prossime ad esso, contenute
dentro gli argini, si allagano fino al
raggiungimento di un’altezza d’acqua pari a 112 m s.m.m. (circa 145
mc/s).
Al raggiungimento di un’altezza d’acqua pari a 112 m s.m.m., si attiva lo
sfioratore laterale e si riempie progressivamente il bacino di monte.
L’acqua continua a fluire anche attraverso le luci della Traversa A.
Traversa A
FASE 3. PIENA CON TRACIMAZIONE DELLA TRAVERSA A.
Quando il bacino di derivazione è
colmo, l’acqua continua a riempire
la cassa in linea fino ad un’altezza
pari a 114 m s.m.m., altezza alla
quale inizia la tracimazione della
Traversa A.
Pagina 3
Opere accessorie principali
TRAVERSA A:
È costituita da sei aperture
larghe 4,50 m e alte 2,20 m.
Questo manufatto ha lo scopo
di regolare il livello dell’acqua
durante le piene, che oltre una
certa altezza, provocherà il
riempimento della cassa di
espansione attraverso lo sfioratore laterale
Prospetto Traversa A.
SFIORATORE LATERALE:
Ha lo scopo di consentire il
riempimento della cassa laterale.
In occasione degli eventi di piena, il livello del pelo libero a
monte della traversa A si innalza
e quando raggiunge la sommità
del manufatto (quota di sfioro),
lo oltrepassa (sfiora) permettendo il riempimento della cassa di
espansione
Prospetto Sfioratore laterale
Per la riqualificazione
forestale vegetazionale
si è analizzata la
vegetazione reale e
potenziale dell’area di
intervento scegliendo e
privilegiando specie di
BRIGLIE SELETTIVE:
La prima briglia, posta a valle
della zona di deposito del trasporto solido, ha la funzione di
trattenere i materiali di dimensioni maggiori grazie alla diminuzione della velocità della
corrente ottenuta per effetto
combinato di rigurgito e allargamento della sezione a monte.
La seconda briglia, posta a valle
della chiavica di derivazione
funge da regolatore del deflusso attraverso l’opera di presa e
di controbriglia alla briglia di
trattenuta del trasporto solido.
CHIAVICA DI DERIVAZIONE:
Manufatto che garantisce l'alimentazione sufficiente per il
mantenimento di un corso d'acqua all'interno della cassa di
espansione in derivazione.
OPERA DI RESTITUZIONE:
i deflussi in uscita dalla cassa di
espansione in derivazione sono
convogliati nel Torrente Arpega, opportunamente sistemato
nell'ambito del presente progetto, mediante l'opera di restituzione.
tipo autoctono.
Il ripristino ambientale
L’aspetto ambientale è stato
analizzato molto accuratamente: per il rimboschimento saranno utilizzate specie di ceppo
locale sicure e documentabili, a
qualità genetica controllata.
Viene ottimizzata la fruibilità
dell’area migliorandone l’accessibilità con l’inserimento di aree
di sosta attrezzate, valorizzando
il bacino di espansione per gli
spostamenti ecocompatibili,
quali piste ciclabili, piste pedonali arginali, sentieri secondari,
ippovie, percorsi vita, sentieri
nordic walking, postazioni per
bird watching e aree ricreative a
gioco per bambini .
Ripristino ambientale
Pagina 4
Il modello fisico
Per verificarne le caratteristiche
idrauliche è stato riprodotto in
scala 1:40 il tratto terminale
dell’opera (circa 800 m), gli
obiettivi in particolare sono:
definire le portate transitanti
nei singoli manufatti; valutare il
comportamento dell’opera durante le piene; scoprire i possibili problemi che potrebbero
nascere in prossimità dei manufatti o nel tratto di fiume considerato.
Il fondo del fiume è stato riprodotto in malta cementizia secondo le sezioni arginali di
progetto, mentre i manufatti in
materiale plastico; le protezioni
di fondo della Traversa e dello
sfioratore sono stati riprodotti
con materiale granulare disciolto.
Dopo aver installato 7 idrometri e un misuratore di portata
elettromagnetico sono state
eseguite svariate prove, sia in
condizioni di piena ordinaria
che straordinaria ad elevata
criticità e i risultati ottenuti
hanno dimostrato che i calcoli,
le ipotesi progettuali e il comportamento dei manufatti in
occasione degli eventi di piena
corrispondono verosimilmente
Area riprodotta con
il modello fisico
Area riprodotta con il modello fisico
Il Consorzio Alta
Pianura Veneta ha
affidato al Centro
Foto modello fisico vista da valle
Sperimentale per
modelli idraulici di
Voltabarozzo la
realizzazione del
modello fisico per la
verifica delle
Foto modello sfioratore laterale
caratteristiche
idrauliche dell’opera.
Bonifica bellica
Foto bonifica bellica eseguita mediante trivellazioni spinte
Foto visita di istruzione Scuola Media di Trissino
L’indagine preventiva sul rischio bellico, eseguita nel luglio
2012, ha evidenziato un particolare magnetismo in alcune
zone del bacino, che potrebbe
essere causato dalla natura del
terreno.
Non potendo escludere a priori
la presenza di ordigni, il Coordinatore per la Sicurezza in fase
Esecutiva (ing., Antonio Tucci)
ha ritenuto opportuno avviare
la procedura di bonifica bellica
presso il competente 5° Reparto Infrastrutture Ufficio B.C.M.
di Padova. La bonifica è stata
eseguita dalla ditta Multiservices srl di Padova che ha verificato quattro zone all’interno
dell’area di cantiere eseguendo
dapprima la bonifica superficiale terrestre e poi la bonifica in
profondità mediante trivellazioni spinte fino alle profondità
indicate dal 5°Reparto.
La bonifica ha dato esito negativo e per ogni zona collaudata
è stata emessa la relativa dichiarazione di garanzia da parte dei
militari.
Pagina 5
Indagine archeologica
Le strutture rinvenute (foto
aerea) sono state classificate
come opere di bonifica agraria
dei primi anni del ‘900 e pertanto non di interesse archeologico.
In seguito sono stati richiesti
degli ulteriori sondaggi profondi, circa 10, situati in corrispondenza del previsto manufatto
sfioratore e a campione su tutta
l’area di cantiere, che non hanno prodotto nessuna evidenza
di interesse archeologico. In
data 21/06/2016 l’indagine
archeologica è dichiarata conclusa.
Foto aerea scavi archeologici
Foto area scavi archeologici assistiti
Le strutture canaliformi
rinvenute (le“cassele”)
sono opere di
riqualificazione agraria
del terreno che
avevano lo scopo di
rendere coltivabili le
aree interessate dalle
rotte e pertanto
ricoperte da materiale
di trasporto del
torrente.
Con nota in data 06/06/2013
la Soprintendenza per i Beni
Architettonici e Paesaggistici ha
comunicato che, a seguito della
preventiva indagine archeologica eseguita nel periodo giugno
2012/ gennaio 2013, sarebbe
stato possibile iniziare i lavori
di realizzazione del bacino di
laminazione asportando i materiali archeologici ritrovati considerati di poca rilevanza. È stato
prescritto l’obbligo di comunicare l’inizio degli scavi profondi, in particolare quelli relativi
ad un’area di circa 30.000 mq
situata in prossimità del futuro
sfioratore, per effettuare la
necessaria sorveglianza: l’area
poteva presentare delle particolari strutture (a forma di vasche) da analizzare.
Con nota in data 23/10/2015 è
stato comunicato alla Soprintendenza Archeologica del Veneto, incaricata per la sorveglianza, l’avvio dell’attività di
scavo.
La stessa prescriveva di effettuare gli scavi con l’assistenza
di un archeologo, per cui è
stato incaricato lo studio
P.ET.R.A. di Padova per fornire l’assistenza richiesta.
Tali scavi sono stati eseguiti
con modalità particolari.
Trincea di esplorazione
Caratterizzazione del materiale di scavo
Sondaggio di caratterizzazione
Con Provvedimento n. 1753
del 01/12/2015, pubblicato nel
BUR n. 123 del 29/12/2015, la
Regione Veneto ha dettato le
disposizioni operative e procedurali per la gestione e utilizzo
dei materiali di scavo ai sensi
delle seguenti normative: L.R.
44/1982 – D.Lgs. 152/2006 –
D.Lgs. 117/2008 – D.M.
161/2012 – D.G.R. 761/2010.
Per effetto di tale provvedimento, ad integrazione della
caratterizzazione già svolta in
fase di redazione del Progetto
Definitivo, è stata concordata e
approvata da ARPAV Vicenza
una campagna di caratterizzazione del materiale di scavo a
seguito della quale l’impresa
esecutrice ha stilato un piano
di utilizzo del materiale, approvato dalla stessa ARPAV con
parere n. 51168 in data
23/05/2016.
Nel piano di utilizzo oltre alla
caratterizzazione del materiale
sono presenti anche i siti in cui
verrà recapitato il materiale
scavato, ovvero quello previsto
dal progetto che viene ceduto
all’impresa esecutrice a compensazione di una parte dei
lavori da eseguire.
Pagina 6
LAVORI - movimento terra
Vista aerea del cantiere da Sud verso Nord (Marzo 2016)
In data 03/11/2014 il
Direttore dei Lavori ha
sottoscritto il Verbale
di consegna parziale
per la cantierizzazione
dell’area di intervento.
In data 22/04/2015 il
Direttore dei Lavori ha
sottoscritto il Verbale
di consegna definitiva
dei lavori.
Realizzazione argine sinistro (Aprile 2016)
Palancole anti-sifonamento Traversa A (Febbraio 2016)
Pagina 7
Vista aerea argine sinistro con fase di realizzazione dell’argine intermedio e trasporto materiale (Luglio 2016)
Vista argine sinistro con fase di realizzazione dell’argine intermedio e trasporto materiale (Luglio 2016)
Il tempo
contrattuale è pari
a 825 giorni.
In maggio 2016 è
stata approvata
una proroga di 90
giorni.
Scavo bacino di laminazione (Luglio 2016)
Panoramica area di cantiere (Luglio 2016)
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LAVORI - movimenti terra
Movimentazione terra - argine sinistro (Settembre 2016)
Scavo e trasporto materiale (Settembre 2016)
Il materiale da
allontanare dal
cantiere è pari a ca.
1.83 mln di m3.
I mezzi in uscita
dal cantiere per
l’allontanamento
del materiale sono
ca. 180 mezzi/dì.
Scavo e allontanamento materiale (Gennaio 2017)
Scavo e allontanamento materiale (Luglio 2016)
Pagina 9
LAVORI - opere in c.a.
Platea di fondazione sfioratore laterale (Settembre 2016)
1
Platea di fondazione e pilastri sostegno ponte sfioratore laterale (Gennaio 2017)
Panoramica vista da valle della fondazione della Traversa A (Settembre 2016)
4
Pagina 10
LAVORI - opere in c.a.
4
Realizzazione della fondazione della traversa A (Novembre 2016)
2
Le principali opere
in c.a. sono:

Traversa A

Sfioratore
laterale

Opera di
Manufatto di restituzione (Novembre 2016)
restituzione
3
Realizzazione della briglia di monte
del torrente Arpega
(Settembre 2016)
(Novembre 2016)
Pagina 11
LAVORI - vista d’insieme
1
2
3
4
1
3
2
4
Foto aerea sud area di cantiere (Novembre 2016)
Sede Legale:
Via Oberdan, 2
37047 San Bonifacio (VR)
Sedi Operative:
Via Circonvallazione, 2
36040 Sossano (VI)
Via Rasa, 9
36016 Thiene (VI)
tel: 045/7616111;
Fax: 045/7614800;
Email: [email protected];
Pec: [email protected]
www.altapianuraveneta.eu
“La salvaguardia del territorio è il saggio
uso della terra e delle sue risorse”
Il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta (APV) è stato costituito nel
2009 dall’unificazione di 3 Consorzi di Bonifica elementari; esso si estende
per una superficie di 172.372 ettari e ricade nell’ambito di 98 comuni:

provincia di Verona: 30;

provincia di Vicenza: 63;

provincia di Padova: 5.
Il comprensorio consorziale ricade nell’ambito di due bacini idrografici di
interesse nazionale: il Bacino del Fiume Adige e il Bacino del Fiume BrentaBacchiglione-Agno-Guà.
Il Consorzio di bonifica esplica le funzioni che gli sono attribuite dalle leggi
statali e regionali con particolare riferimento alla bonifica, all’irrigazione,
alla difesa del suolo e dell’ambiente, alla tutela della qualità delle acque e
alla gestione dei corpi idrici superficiali.
L’attività primaria dei Consorzi di bonifica è di provvedere all’esecuzione
delle opere di bonifica idraulica, alla manutenzione ed esercizio dei corsi d’acqua, nonché all’esecuzione di interventi di sistemazione idraulica (bonifica
integrale).
La rete di canali in manutenzione del Consorzio APV si sviluppa per circa
2.900 km, gli interventi riguardano principalmente lo sfalcio e l’espurgo della
rete idraulica, la ripresa delle frane provocate da eventi atmosferici eccezionali
e il controllo di manufatti di bonifica ed irrigui.
Segue inoltre interventi di valenza ambientale (ricostruzioni di ambienti naturali e pianificazione), attività di informazione e divulgazione didattica con le
scolaresche, la gestione e l’elaborazione dei dati territoriali (Sistema Informativo Territoriale) e l’aggiornamento continuo del catasto consortile, una banca
dati di oltre 244.000 contribuenti.
Tra gli interventi in concessione che il Consorzio si accinge a realizzare
“Opere di laminazione delle piene del fiume Agno-Guà attraverso l’adeguamento dei bacini demaniali di Trissino e Tezze di Arzignano”.
Quadro economico
Lavori in appalto
€
13.004.375,35
Interventi di mitigazione e compensazione a favore dei Comuni di Arzignano e Trissino (IVA inclusa)
€
3.596.151,14
Somme a disposizione - realizzazione modello fisico - indagine archeologica e bellica, etc.
€
1.652.961,81
espropri
€
100.000,00
IVA e INARCASSA
€
3.176.932,73
Spese Tecniche e Imprevisti
€
1.620.924,97
TOTALE PROGETTO
€
23.151.346,00
Somma ricavata dalla vendita del materiale scavato
€
5.500.000,00
Importo finanziamento a carico della Regione
€
17.651.346,00
Responsabile del Procedimento:
geom. Alfredo Salerno (Consorzio APV)
Progetto definitivo:
Progettista:
Supporto alla Progettazione:
ing. Gianfranco Battistello (Consorzio APV)
Beta Studio s.r.l.
Progetto esecutivo:
Redazione:
Consorzio Stabile Medoacus s.c.a.r.l. - SGI-Studio Galli Ingegneria s.p.a.
Direttore dei Lavori:
geom. Imerio Borriero (Consorzio APV)
Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione:
ing. Antonio Tucci (C.S.P. s.r.l.)
Esecuzione lavori
Consorzio stabile Medoacus s.c.a.r.l. - Idrabuilding s.c.a.r.l. - Kostruttiva s.c.p.a.