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ARTIST TALK
PIO TARANTINI Imago
Un incontro con il grande fotografo italiano, uno dei padri della fotografia
italiana di paesaggio.
L’incontro, a cura di LO.FT e Kult - Culture Visive, verrà moderato da Dott.ssa Maria Teresa
Contaldo, laureata in Storia dell’Arte e collaboratrice di Pio Tarantini.
Sabato 25 febbraio, ore 18.30
LO.FT - Locali fotografici | Ingresso libero fino ad esaurimento posti
“Imago” è il lavoro con il quale Pio Tarantini scrive il capitolo più recente di una ricerca artistica
dal percorso quasi circolare, cominciato sin dagli anni Settanta, quando realizza i suoi primi studi,
in bianco e nero, sulla figura umana ripresa con il “mosso” fotografico che ne accentua la
precarietà della visione. Influenzato in quel periodo della sua giovinezza dalla drammaticità della
pittura visionaria e altissima di Francis Bacon, coltiverà sempre una predilezione per la figura
umana “mossa”, presente in molti suoi lavori nell’arco di più di trent’anni di ricerca.
Le figure lasciano una traccia riconoscibile e nello stesso tempo sfuggente, complessa, quasi a
sottolineare una dilatazione del tempo, il contrario della “cristallizzazione” tipica della fotografia.
“Ho cercato di fotografare la vita che passa: “Tutto scorre” (le figure mosse) e, nello stesso tempo
“Tutto è” (gli elementi fissi di contesto).” Il volume Imago, prodotto e pubblicato
dall’editore/stampatore Massimo Fiameni, raccoglie una selezione delle opere con testi di
presentazione di Gigliola Foschi, Sergio Giusti e Roberto Mutti. Edito in formato cm 33x30, il
volume è stato realizzato con procedimento artigianale confezionando le copie singolarmente, in
edizione numerata di 150 copie, firmate dall’autore e interamente confezionato a mano. "Come in
Francis Bacon, senza però quella carica distru=rice che traspare dalle opere del pi=ore irlandese, le
figure incompiute e quasi deformate celebrano il senso della precarietà della vita umana e della
sua condizione esistenziale in rapporto all'ambiente. Molto interessante è infa@ l'analisi che
l'autore fa della figura, in parAcolare femminile, nel contesto in cui viene a calarsi. Aperto o
circoscri=o, il paesaggio dialoga con la nudità femminile la quale, come una moderna Venere, si
apre agli elemenA presenA intorno a sé. Nel suo complesso, questa ricerca dà il senso di ciò che è
oggi l'autore, l'artista e lo studioso: un'anima in costante esplorazione di se stesso, degli altri e del
senso possibile della nostra vita.” (Valentina Trisolino, testo di presentazione della
mostra Stratigrafie, Galleria Gallerati, Roma 2014).
Pio Tarantini, nato nel 1950 nel Salento, ha compiuto studi classici a Lecce e poi Scienze Politiche
all'Università Statale di Milano, dove vive dal 1973. Esponente della fotografia contemporanea
italiana, esordisce giovanissimo, nel 1972, con i suoi primi reportage in bianco e nero a carattere
sociale, per approdare poi a una documentazione più riflessiva e alla ricerca artistica che coniuga
testimonianza e riflessione sul linguaggio. Fotografo eclettico, in più di quaranta anni di attività ha
realizzato numerosi lavori proposti in molte gallerie private e istituzioni pubbliche e realizzato una
decina di cataloghi e volumi monografici. Docente di Linguaggio fotografico, giornalista-critico,
curatore, Tarantini pratica la fotografia a tutto campo. Sue opere sono conservate presso
collezioni private e pubbliche, tra cui il CSAC di Parma, il Museo di Fotografia Contemporanea di
Cinisello Balsamo, la Collezione Alinari. Maggiori info sul sito www.pio.tarantini.com