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Report
Attività di Prevenzione e Controllo
anno 2016
Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria
Edizione febbraio 2017
1
Report delle Attività di Prevenzione e Controllo
anno 2016
Indice
1. Introduzione
pag. 3
2. Igiene degli alimenti e della Nutrizione
pag. 4
3. Medicina Preventiva e di Comunità
pag. 13
4. Ambienti di vita e Sanità pubblica
pag. 27
5. Prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro
pag. 37
6. Salute e ambiente
pag. 49
7. Prevenzione HIV/IST ed Ectoparassitosi
pag.54
8. Promozione Stili di vita sani
pag.59
9. Attività di promozione della prevenzione e di comunicazione
pag. 66
2
1. Introduzione
La Legge Regionale 23 del 11/08/2015 “ Evoluzione del sistema socio sanitario lombardo” ha
profondamente ridisegnato il sistema socio sanitario della Regione Lombardia all’interno del
quadro normativo nazionale.
In particolare la LR 23/2015 ha visto l’istituzione delle ATS (Agenzie per la Tutela della Salute) che
prendono il posto delle Aziende Sanitarie Locali e delle ASST (Aziende Socio Sanitarie Territoriali)
evoluzione delle aziende ospedaliere.
La trasformazione non ha riguardato solo l’articolazione territoriale, ma ha determinato il passaggio
da “azienda” a “agenzia” e, a differenza delle precedenti ASL che accanto ad un ruolo
programmatorio mantenevano alcune funzioni di erogazione, la nuova ATS riveste
prevalentemente un ruolo di governo e di integrazione in armonia con lo spirito della legge che ha
portato a piena separazione il ruolo di committenza e governo da quello di erogazione con un
orientamento alla presa in carico della persona nel suo complesso e all’integrazione del servizio
sanitario, sociosanitario e sociale. Queste modifiche normative hanno portato, dal 1 gennaio 2016,
alla istituzione della ATS Città metropolitana di Milano che comprende il territorio di quattro ex ASL (
Milano, Milano1,Milano 2 e Lodi) , con 195 Comuni e una popolazione residente pari a 3.437.922
soggetti ( circa il 34 % della popolazione lombarda), più di 258.000 imprese ( circa il 37% delle
imprese lombarde) che occupano 1.816.000 lavoratori (più del 48% della forza lavoro lombarda).
Ovviamente queste modifiche hanno avuto impatto anche sulla organizzazione delle articolazioni
aziendali che sarà completata nel 2017 attraverso l’applicazione del nuovo piano di
organizzazione aziendale.
In questo modificato contesto si inserisce il Dipartimento di Prevenzione Medico (ora Dipartimento
di Igiene e Prevenzione Sanitaria) che è chiamato a sviluppare una visione complessiva della
prevenzione che, accanto alla area della vigilanza e controllo, valorizzi anche l’area della
promozione della salute e la prevenzione di fattori di rischio comportamentali e ambientali che
possono influire negativamente sullo sviluppo delle malattie cronico degenerative e delle
dipendenze. Questo modello è stato alla base delle attività condotte nel 2016 dal Dipartimento di
Igiene e Prevenzione Sanitaria della ATS Città Metropolitana di Milano ed in particolare un
importante impegno è stato quello di avviare un percorso di integrazione e di condivisione tra le
realtà territoriali confluite nella nuova ATS al fine di garantire comportamenti omogenei nei diversi
ambiti di competenza. A tale scopo nel corso del 2016 sono stati costituiti 50 gruppi di lavoro
ciascuno dei quali ha affrontato specifici temi relativi alle molteplici attività che il Dipartimento
deve svolgere attraverso i Servizi ad esso afferenti. I gruppi di lavoro sono stati composti
ineserendovi figure di tutte le qualifiche professionali di tutte le 4 ex ASL. Il lavoro dei gruppi
continuerà nel corso del 2017 e dovrà sfociare nella stesura di procedure, istruzioni operative,
documenti tecnici di indirizzo validi per l’intera ATS, nonché in momenti di formazione sul campo
per la condivisione e l’attuazione degli stessi da parte di tutto il personale del Dipartimento.
Come di consueto, le attività, partendo dall’analisi del contesto demografico, epidemiologico e
ambientale del territorio, nonché dalla valutazione dei risultati degli interventi degli anni
precedenti, hanno privilegiato azioni indirizzate verso contesti caratterizzati da un maggior rischio
per la salute dei cittadini, dei consumatori e dei lavoratori.
Nonostante il notevole impegno dedicato alla integrazione delle strutture dei 4 ex Dipartimenti di
Prevenzione Medica e il depauperamento di personale subito sono stati sostanzialmente mantenuti
i livelli di attività degli anni precedenti.
Il presente report si prefigge di rappresentare questo percorso con un taglio redazionale che ha
cercato di privilegiare modalità di presentazione incentrate su sinteticità e chiarezza dei contenuti,
dando evidenza non solo ad aspetti quantitativi, ma anche evidenziando elementi qualitativi e,
ove possibile, guadagni di salute e risultati positivi ottenuti nei principali ambiti della prevenzione.
Il report è da intendersi come uno strumento di comunicazione dinamico e flessibile che potrà
essere rimodulato, nelle prossime edizioni, alla luce del completamento del processo di
riorganizzazione attualmente in corso e tenendo contro di eventuali riscontri e osservazioni che
dovessero pervenire dall’interno e dall’esterno dell’ Azienda.
3
2. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione
La presente sezione del Report delle attività di prevenzione descrive sinteticamente le attività
condotte dai Servizi SIAN presenti sul territorio della ATS Città metropolitana di Milano nel corso del
2016, in armonia con le indicazioni regionali e aziendali, nell’ambito della sicurezza alimentare e
della nutrizione sia in chiave di prevenzione/promozione della salute che di controllo ufficiale.
Aspetti qualitativi
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
L’attività di controllo ufficiale nel settore della sicurezza degli alimenti non di origine animale è
stata condotta privilegiando interventi ispettivi in attività che per tipologia produttiva,
dimensioni del mercato, tipologia di utenza, sono state classificate a rischio elevato secondo
criteri oggettivi di categorizzazione del rischio armonizzati con le indicazioni regionali; si è inoltre
posta particolare attenzione al controllo delle filiere alimentari e ad assicurare un’omogenea
distribuzione dei controlli su tutto l’ambito territoriale di competenza;
è stata mantenuta ed implementata la collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione
Veterinario con l’effettuazione di controlli coordinati/congiunti su attività di interesse comune e
sono stati garantiti, in armonia con specifico piano regionale, interventi congiunti con altre
Autorità (es. NAS, Corpo forestale Stato, Polizia Locale, Polizia di Stato, ecc.) in un’ottica di
efficacia dell’intervento e di efficienza nell’uso delle risorse;
sono stati garantiti, su piani o domanda, interventi coordinati/congiunti con altri Servizi del DPM
con particolare riferimento a controlli su residui antiparassitari (con Servizio PSAL), controlli su
inconvenienti igienici riferiti ad attività alimentari (Servizio SISP), Gestione episodi di malattie
trasmesse dal alimenti (Servizio MPC);
è stata condotta una attività di campionamento mirata sulla base di piani di derivazione
regionale (es. additivi, fitosanitari, micotossine) e piani locali derivati dalla analisi di contesto
territoriale;
in armonia con il piano anticorruzione aziendale e con le indicazioni regionali (nota
G1.2016.0003852 del 01.02.2016) sono stati attuati sistemi di verifica della efficacia e della
appropriatezza della attività di controllo e del raggiungimento degli obiettivi in ottemperanza
a quanto previsto dall’art. 8 (3) del Reg. (CE) 882/2004 e in linea con le raccomandazioni
presenti nel Country Profile 2011 (rif. Nota Ministero della Salute prot. 0015372 del 16.08.2012);
e’ stata avviato, nell’ottica della prossima attuazione del nuovo Piano di organizzazione
Aziendale, un processo di benchmarking collaborativo tra i Servizi SIAN attualmente presenti
sul territorio della ATS con particolare riguardo alla condivisione di linee operative e strumenti di
lavoro, che proseguirà nel 2017, con la produzione di procedure comuni certificate ISO 9001;
è’ stata sviluppata, in un’ottica di trasparenza con le imprese produttive, un’attività organica di
comunicazione con particolare riferimento alle Associazioni di categoria e agli OSA (Operatori
del Settore Alimentare) con note informative e incontri di presentazione in merito a
pianificazione/risultati attività di controllo e tematiche emergenti;
è stato garantito l’aggiornamento del personale con la realizzazione di eventi formativi ad hoc,
tra cui uno a valenza regionale avente per tema la nuova normativa europea sui prodotti per
gruppi speciali di popolazione, che hanno coinvolto personale dirigente e tecnico afferente a
tutti i SIAN;
nel settore delle consulenza dietetico nutrizionale, attraverso specifici gruppi di lavoro, sono
state prodotte linee guida condivise sulla gestione del menù nella ristorazione scolastica e negli
asili nido ed è stato realizzato un importante convegno a valenza regionale;
sono state attuate iniziative di promozione della salute in armonia con gli obiettivi regionali e
con il Piano aziendale su promozione di corretti stili di vita, con particolare riferimento all’area
della sicurezza alimentare e tutele del consumatore, in armonia con l’ obiettivo n. 13 (Sicurezza
alimentare per la tutela del consumatore) del Piano Regionale della Prevenzione 2015 –2018;
4
•
•
è stata garantita, in armonia con le indicazioni nazionali/regionale, una costante attività di
controllo nel settore della ristorazione collettiva (scolastica , ospedaliera, socio assistenziale) e
pubblica ( attività commerciali ) sia nel settore della sicurezza alimentare che nel settore della
nutrizione assicurando anche controlli sulla tematica allergeni (Reg CE 1169/2011), preparazioni
senza glutine (D.d.g. 7310/2013) e verifiche sull’utilizzo di sale iodato nelle preparazioni
alimentari e la sua messa a disposizione del consumatore, al fine di ridurre i disordini da
carenza iodica (intesa Stato Regioni 2009);
si è rafforzata nel 2016 la collaborazione con il Comune di Milano (Food Policy) attraverso la
realizzazione del progetto “PASTO SANO HEALTHY MEAL – Patto per una pausa pranzo in salute”;
tale progetto prevede un approccio multidisciplinare in cui ciascun attore, istituzioni, operatori
del settore alimentare, associazioni e consumatori, concorrono a promuovere una sana
alimentazione durante la pausa pranzo; la ristorazione pubblica è infatti un contesto
privilegiato per orientare l’offerta alimentare e favorire scelte più sane da parte del
consumatore, consentendo il raggiungimento di obiettivi di salute.
Aspetti quantitativi
Tabella I : Analisi di Contesto
codice
Area MI
Area MI 1
Area MI2
Area LODI
Totale
0111
Coltivazione,manutenzione del verde
11
72
27
25
135
0211
Stabilimenti o laboratori di produzione
/preparazione alimenti e bevande
188
161
114
38
501
217
Commercio
alimentari
445
232
208
57
942
220
Depositi e logistiche alimentari e non
5
115
90
25
235
Commercio al dettaglio di prodotti
alimentari in sede fissa o ambulante
3225
1574
819
670
628
Commercio al dettaglio : GDO
638
128
97
20
883
6482
2865
1614
723
11684
29
75
35
12
151
219
221
222
Impresa
all’ingrosso
di
prodotti
Ristoranti,
gelaterie,pasticcerie
con
somministrazione,cibi
da
asporto,
ristorazioni annesse ad aziende agricole,
ristorazione e gelateria ambulanti
Preparazione
pasti
somministrazione,catering
senza
227
Bar,caffetterie e altri esercizi simili senza
cucina
5464
2205
1235
627
9531
225
Mense scolastiche con preparazione
359
127
96
94
676
223
Mense scolastiche senza preparazione
312
268
177
72
829
9706
Mense aziendali con preparazione
755
150
124
27
1056
9707
Mense aziendali senza preparazione
15
51
50
4
120
0226
Mense strutture sanitarie o socio sanitarie
con preparazione
94
164
128
42
428
0224
Mense strutture sanitarie o socio sanitarie
senza preparazione
11
50
83
0
144
1611/1612/
1211/2311
Produzione di materiali a contatto con
alimenti
0
8
2
3
13
5
L’attività di controllo ufficiale ha visto il raggiungimento di quanto programmato nel piano annuale
dei controlli 2016, con effettuazione dei controlli ufficiali rappresentati in tabella.
Tabella II : Controlli ufficiali
codice
Area MI
Area MI 1
Area MI2
Area LODI
Totale
0111
Coltivazione,manutenzione del verde
Impresa
5
10
6
11
32
0211
Stabilimenti o laboratori di produzione
/preparazione alimenti e bevande
24
54
74
32
184
217
Commercio
alimentari
98
53
70
19
240
5
21
42
18
86
220
Depositi e logistiche alimentari e non
Commercio al dettaglio di prodotti
alimentari in sede fissa o ambulante
102
59
74
42
277
219
240
62
111
46
459
1537
348
306
369
2560
53
60
14
13
140
457
23
52
165
697
82
62
19
63
226
22
22
7
24
75
47
18
16
22
103
0
0
0
2
2
all’ingrosso
di
prodotti
Commercio al dettaglio : GDO
221
222
Ristoranti, gelaterie,pasticcerie con
somministrazione,cibi
da
asporto,
ristorazioni
annesse
ad
aziende
agricole, ristorazione e gelateria
ambulanti
Preparazione
pasti
somministrazione,catering
senza
227
Bar,caffetterie e
senza cucina
225
Mense scolastiche con preparazione
223
Mense scolastiche senza preparazione
9706
Mense aziendali con preparazione
9707
Mense aziendali senza preparazione
Mense strutture sanitarie o
sanitarie con preparazione
socio
84
159
49
44
336
0226
Mense strutture sanitarie o
sanitarie senza preparazione
socio
9
4
9
0
22
0224
Produzione di materiali a contatto con
alimenti
0
1
3
3
7
2765
956
852
873
5446
1611/1612/
1211/2311
TOTALE
altri esercizi simili
6
Controlli Non Conformi e Azioni Conseguenti
I controlli risultati non conformi sono stati n.2808 (52 % del totale controlli) e hanno comportato
l’emissione di n. 622 provvedimenti sanzionatori e n. 2720 disposizioni.
Vengono di seguito richiamati i provvedimenti derivanti dalla attività di controllo ufficiale con
riferimento alle norme violate .
Tabella III : Provvedimenti Sanzionatori
N° atti
Norma riferimento
Articolo
Comma
Legenda
Mancata notifica alla Autorità Competente di ogni
stabilimento che esegua una qualsiasi delle fasi di
produzione, trasformazione, distribuzione alimenti
75
D.lgs. 193/2007
6
3
292
D.lgs. 193/2007
6
5
Mancato rispetto requisiti generali in materia di igiene di
cui all’allegato II al Regolamento (CE) 852/2004
46
D.lgs. 193/2007
6
6
Omessa predisposizione procedure di autocontrollo
basate sui principi HACCP
67
D.lgs. 193/2007
6
7
96
D.lgs. 193/2007
6
8
22
D.lgs. 190/2006
Mancato adempimento nei termini previsti di prescrizioni
relative a inadeguatezze nei requisiti e nelle procedure
basate sul sistema HACCP
Mancata o non corretta applicazione dei sistemi e/o
delle procedure di autocontrollo basate sul sistema
HACCP
Disciplina sanzionatoria per le violazioni del regolamento
(CE) n. 178/2002 relative al sistema di rintracciabilità
Altri illeciti amministrativi
24
622
Tabella IV : Sospensioni attività e notizie di reato
Voce
N° atti
Norma riferimento
Sospensioni
112
Reg (CE) 882/2004
Notizie di reato
14
Articolo
54
Comma
Legenda
2 lettera e)
…la sospensione delle operazioni o
la chiusura in toto o in parte
dell'azienda interessata per un
appropriato periodo di tempo;
7
Tabella V :
Altre attività
ATTIVITA' NON PROGRAMMATA
MI
M1
MI2
LO
TOTALE
Gestione SCIA
4918
2113
1767
720
9518
Riconoscimenti
2
8
8
0
18
certificazioni varie a richiesta (esportazione,
vendita funghi)
206
1300
201
62
1769
controllo funghi raccolti da privati per proprio
consumo (n° accessi)
109
213
163
45
530
Inchieste per malattie trasmissibili con alimenti
(intossicazioni da funghi, tossinfezioni alimentari,
sindromi sgombroidi, ecc)
342
620
7
2
971
Controlli documentali in sede
766
1162
288
190
2406
Sequestri /Dissequestri
13
4
25
20
62
Tabella VI : Campionamenti
Campionamenti
MI
MI2
LO
TOTALE
18
M1
12
13
8
51
controlli ufficiali dei residui di fitosanitari in
alimenti non di origine animale
54
14
25
10
103
controlli ufficiali micotossine
13
4
11
2
30
controlli ufficiali su presenza organismi
geneticamente modificati negli alimenti
5
5
6
3
19
controlli ufficiali altri campionamenti chimici
21
34
18
12
85
Controlli ufficiali glutine
4
10
6
4
24
Controlli su MOCA
0
15
12
2
29
controlli ufficiali su alimenti e ingredienti
trattati con radiazioni ionizzanti
2
1
5
1
9
Controlli ufficiali campionamenti
microbiologici
81
56
24
18
179
Monitoraggio radioattività
144
0
0
0
144
controlli ufficiali additivi
8
Nel settore della Consulenza dietetico nutrizionale l’attività svolta viene richiamata nella successiva
tabella :
Tabella VII : Attività dietetico nutrizionale
ATTIVITA' NON PROGRAMMATA
Attività dietetico nutrizionale
(erogazione/valutazione Diete standard e
Diete speciali)
Controlli nutrizionali in sopralluogo
Altro (sportello informativo , conduzione
gruppi, partecipazione a commissioni
mensa, ecc.)
Sorveglianza nutrizionale (soggetti
raggiunti)
Couselling motivazionale in contesti
opportunistici (soggetti raggiunti)
Partecipazione a programmi di
promozione della salute inseriti nel PIL 2016
Corsi/Interventi di comunicazione per
gruppi target (OSA, Commissioni mensa ,
dietiste, ecc)
MI
M1
MI2
LO
TOTALE
315
4
108
190
617
100
0
105
160
365
6
0
7
233
246
Progetto di sorveglianza nutrizionale ANTROPOS (ambito
territoriale Lodi) d’intesa con Pediatri con n. 780 bambini
indagati (età 5/6 anni)
997
0
0
244
1241
Interventi di promozione della salute in tema di corretta
alimentazione e stili di vita sani condotti in diversi setting (
scuola, impresa, comunità, mille giorni , ecc.) in coerenza con
PIL 2016
4
Incontri con 151
soggetti coinvolti
1 corso con 110
partecipanti
129
incontri
con
1455
soggetti
coinvolt
i
12
incontri
con129
soggetti
coinvolti
33
incontri
con 729
soggetti
coinvolti
178 incontri
con 2464
soggetti
coinvolti
1 corso con
110
partecipant
i
Settore acque potabili
Milano :Nel 2016 sono stati effettuati:
• n. 1917 controlli microbiologici, 9 dei quali sono risultati Non Conformi (0,4 %)
• n. 632 campionamenti chimici, 1 dei quali è risultato Non Conforme (0.1%)
In generale, le sporadiche non conformità riscontrate costituiscono un rilievo occasionale e non
indicativo di una reale situazione di rischio sotto il profilo igienico sanitario.
PROBLEMI EMERGENTI E RIEMERGENTI
• Solventi organo alogenati: rispetto agli anni precedenti si è osservata in generale una riduzione
della presenza di Solventi organo-alogenati, sia per la capillare installazione di filtri a carbone
attivo, sia per la continua manutenzione degli stessi.
9
La presenza del contaminante triclorofluorometano ( FREON 11 ) in alcuni pozzi della centrale
BAGGIO ed ASSIANO di Milano, di provenienza dai comuni limitrofi posti ad ovest della città a
seguito di sversamento industriale, ha previsto nel 2016 approfondimenti e monitoraggi
specifici.
• Cromo esavalente: negli ultimi anni, nei comuni di Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo si è
osservato un lento aumento dei livelli di cromo esavalente nell’acqua erogata rispetto agli anni
precedenti, principalmente da contaminazione industriale. Le concentrazioni di cromo, pur
essendo al di sotto del limite di parametro, sono state oggetto di costante attenzione.
CASE DELL’ACQUA : Nel 2016 sono state ispezionate 15 casette su 22 attive. Tale acqua, che nella
maggior parte dei casi non subisce trattamenti di addolcimento né di osmosi inversa ma solo
l’aggiunta di anidride carbonica, è risultata regolamentare dal punto di vista microbiologico.
•
Milano 1 : In tutti i 73 acquedotti è stato garantito il controllo di case dell’acqua, pozzi, reti e
serbatoi, effettuando 1841 controlli ai punti fondamentali e 475 controlli a quelli integrativi. Le 119
anomalie analitiche riscontrate (quindi anche concentrazioni non oltre i limiti di legge ma
significative ai fini della tutela del cittadino) sono state valutate e gestite fino alla risoluzione della
criticità emersa. Sono stati valutati sia i piani di autocontrollo dei gestori sia gli esiti dei loro controlli.
Su ogni nuovo impianto (pozzi, serbatoi, impianti di trattamento) è stato rilasciato il giudizio di
idoneità all’uso potabile e, dove richiesto, anche un parere sul progetto. Sono stati effettuati i
controlli ai presidi ospedalieri che utilizzano anche pozzi propri per soddisfare il fabbisogno di
acqua potabile, nonché a tutti i privati che ne hanno fatto richiesta per il controllo di acqua
proveniente da pozzo privato. E’ stata data informazione ai cittadini riguardo lo stato degli
acquedotti, attraverso la pubblicazione sul sito web aziendale di relazioni dettagliate sulle
modalità con cui è stata pianificata e condotta l’attività di controllo e sulle risultanze dell’attività
allo scopo di promuovere il consumo di “acqua del rubinetto”, buona ed assolutamente sicura dal
punto di vista della salute.
Milano 2 I campionamenti di tipo chimico hanno previsto per il 2016 il monitoraggio di
• antiparassitari compreso il bentazone e il pentametilentetrazolo,
e metaboliti
di
antiparassitari come MMTtD e LM6
• solventi organo alogenati compresi l’MTBE e il FREON 141 b ( Triclorofluorometano) e BTEX
e, in relazione alle attività di approfondimento dello stato di salute della falda legate ai casi di
inquinamento di siti di interesse regionale e nazionale:
• metalli pesanti, fra i quali con maggior frequenza, cromo totale, ferro, arsenico, manganese
• ammine aromatiche
Vista la diffusione degli idrocarburi C <10 e C >10 nelle acque superficiali del nostro territorio, in
accordo con il Laboratorio di prevenzione è stato programmato lo svolgimento di un numero
mirato di analisi.Il numero dei controlli microbiologici, così come già previsto nel programma, è
risultato significativamente inferiore a quello dei controlli chimici, poiché in base alla valutazione
del rischio e al favorevole trend qualitativo registrato negli ultimi cinque anni, l’indagine
microbiologica richiede una frequenza meno assidua e si concentra sui punti di controllo più
esposti a potenziali colonizzazioni batteriche (ad es. dopo i sistemi di filtrazione).
CASE DELL’ACQUA :Nel 2016 si è svolta la valutazione periodica dei piani di autocontrollo da parte
dei servizi di acquedotto, per verificarne la qualità di gestione in termini di affidabilità igienico
sanitaria. E’ proseguita l’attività di controllo volta alla verifica dei requisiti microbiologici e chimici al
punto di utenza del 90% delle strutture presenti sul territorio, per garantire maggior tutela al
cittadino e favorire il consumo dell’acqua di rubinetto.
10
Lodi : L’attività di controllo nel settore acque potabili è stata condotta, in continuità con gli anni
precedenti,, attraverso una attività ispettiva e analitica progressivamente rimodulata nel tempo, in
un’ ottica di efficacia ed efficienza, anche per evitare sovrapposizioni di analisi con gli Enti gestori
degli acquedotti comunali ai quali sono state impartite opportune indicazioni in merito alla
frequenza e ai punti di prelievo, nel rispetto di quanto stabilito dal Decreto Legislativo D.L. n. 31 del
2001; tali campionamenti in regime di autocontrollo, sono stati eseguiti sia sull'acqua grezza sia in
quella immessa in rete e sono stati acquisiti i relativi referti.L’attività di controllo ufficiale è stata
condotta sui punti di prelievo nelle reti idriche di norma attraverso:
● accertamenti di tipo analitico sull'acqua che viene erogata al consumatore, continuamente
rimodulati nel corso degli anni per garantire un controllo efficace ed efficiente, e in linea con le
indicazioni regionali e tendenti ad una razionalizzazione delle risorse;
●
analisi documentale dei piani di autocontrollo degli Enti Gestori, anche nell’ambito di attività di
audit;
● vigilanza sui pozzi pubblici
● controlli ispettivi presso le “casette dell’acqua” registrate
I risultati depongono, anche per il 2016, per una “buona qualità” e sicurezza dell’acqua
“lodigiana”; le acque che contengono sostanze indesiderabili presenti in quantità eccessiva, che
nel territorio sono rappresentate essenzialmente dal ferro, dal manganese e dall'idrogeno solforato,
sono state sottoposte a trattamenti di potabilizzazione prima di essere immesse nella rete idrica
(degasaggio, ossidazione con aria o biossido di cloro, filtrazione); per quanto riguarda le sostanze
potenzialmente tossiche, gli Enti gestori degli acquedotti hanno installato idonei filtri a carbone
attivo.
Tabella VIII : Vigilanza sull’acqua potabile
ATTIVITA'
MI
M1
MI2
LO
TOTALE
1
0
1
2
4
827
1639
1128
82
3676
15
198
62
6
281
Pozzi Privati
3
37
30
10
80
Altro ( alberghi,strutture ricettive, strutture
sanitarie e socio sanitarie)
0
0
0
30
30
MI
M1
MI2
LO
TOTALE
Rete pubblica analisi chimiche
632
2206
1749
112
4699
Rete pubblica analisi microbiologiche
1917
1852
813
172
4754
3
74
124
13
214
Audit Enti Gestori
Impianti di acquedotto (Centrali/pozzi
pubblici)
Casette dell’acqua
Tabella IX : Campionamenti
ATTIVITA'
Analisi pozzi privati e bolli CE
11
Tabella X: Altre attività
ATTIVITA'
Valutazioni e pareri formulati in tema di
acqua potabile
Altro
MI
M1
MI2
LO
TOTALE
90
169
145
5
409
/
4660
15
/
4675
Indicatori di performance 2016
Sotto il profilo quali quantitativo l’attività svolta è stata costantemente monitorata attraverso la
rilevazione periodica di indicatori di performance di derivazione regionale, di seguito rappresentati
in forma tabellare.
Tabella X : Indicatori di Performance SIAN
Indicatore
numeratore
denominatore
Piano regionale OGM
N° campioni effettuati
per piano OGM
N° campioni programmati
Piano regionale Residui fito sanitari
N° campioni effettuati
per piano Residui fito
sanitari
N° campioni programmati
Piano regionale additivi
N° campioni effettuati
per piano additivi
N° campioni programmati
Piano regionale alimenti irradiati
N° campioni effettuati
per piano alimenti irr.
N° campioni programmati
Copertura totale controllo
N° aziende controllate
N° aziende del settore
alimentare
Copertura totale controlli settore
ristorazione
N° controlli in ristorazione
pubblica e collettiva
N° aziende della ristorazione
pubblica e collettiva
Copertura controlli mediante audit negli
impianti produttivi riconosciuti
N° audit
N° controlli negli impianti
produttivi riconosciuti
N° notifiche di allerta
chiuse entro 20 gg dalla
segnalazione
N° totale notifiche di allerta
pervenute
Sistema di allerta alimentare
LEGENDA : :
ottimo
buono
sufficiente
insufficiente
Valore
non accettabile
12
3. Medicina Preventiva e di Comunità
Malattie cronico degenerative e screening
L’obiettivo principale di un programma di screening organizzato è la riduzione della mortalità
causa specifica. Inoltre, per combattere le forme tumorali è ormai dimostrato quanto sia
importante individuare la malattia il più precocemente possibile, prima che si manifesti con
sintomi. ATS con la collaborazione degli erogatori, pubblici e privati accreditati, dei Medici di
Medicina Generale (MMG) e delle Farmacie del territorio, da tempo realizza, attraverso le quattro
ex ASL in essa confluite nel 2016 (Milano, Milano 1, Milano 2 e Lodi), tre campagne di screening
organizzato per la diagnosi precoce del tumore della mammella, del colon-retto e della cervice
uterina. Per quest'ultima lo screening organizzato viene attualmente realizzato solo nel territorio di
Lodi, mentre nel restante è presente la chiamata attiva delle donne di età compresa tra i 25 e i 29
anni, in attesa della attivazione della nuova procedura di screening prevista dalla Regione
mediante l'utilizzo del nuovo test HPV-DNA.
Si rammenta che ogni programma di screening rispetta e applica linee guida nazionali e
internazionali in ogni sua fase e attività (comunicazione, spedizione inviti ed esiti, esami di primo e
secondo livello, tempistica ecc.), garantendo elevati standard di qualità a tutela del cittadino e a
garanzia della prestazione erogata in un’ottica di continuo miglioramento.
La popolazione target e la periodicità dell’invito sono specifiche di ognuna delle tre linee di
screening. Tutte le prestazioni necessarie per giungere a diagnosi sono gratuite e non necessitano
di ricetta medica in quanto rientrano tra i livelli essenziali di assistenza (LEA) garantiti dal Servizio
Sanitario Nazionale.
Ognuno dei quattro centri screening ha attivo un numero verde, al quale rispondono operatori
sanitari (assistenti sanitari ed infermieri) con elevato livello di competenze, garantite dalla
formazione continua specifica in ambito di screening oncologici, e un indirizzo di posta elettronica
dedicato attraverso il quale gli utenti possono richiedere informazioni e in alcuni casi concordare
appuntamenti di I e II livello.
Per tutte le linee di screening presenti nelle diverse ex ASL è stato possibile registrare negli anni un
progressivo aumento dell’adesione ai programmi, indice di una buona attività informativa
condotta dai Centri screening, di una fidelizzazione dell’utenza basata sul principio “dell’adesione
consapevole”, di una consolidata collaborazione con i medici di medicina generale coinvolti
attivamente attraverso i progetti di Governo Clinico e di un fattivo e continuo confronto con gli
enti erogatori. Per i cittadini partecipare con costanza ai programmi di screening può e deve
essere considerato un diritto fondamentale e un guadagno in termini di salute in quanto, oltre a
ridurre la mortalità causa specifica, lo screening consente la diagnosi in fase iniziale e asintomatica
della malattia, migliorando l'efficacia delle cure e favorendo, dove possibile, l’adozione di
trattamenti meno invasivi e invalidanti.Negli anni sono state avviate campagne di sensibilizzazione
e informazione nei diversi ambiti territoriali dell’attuale ATS. Nel 2015 in alcuni territori, e in particolar
modo in ex ASL Milano, si è proceduto alla stampa e distribuzione di locandine di screening presso
gli uffici della ASL, medici di medicina generale, farmacie e ospedali così da rinforzare i messaggi
veicolati attraverso altri canali (numero verde, sito internet aziendale, lettere ecc.).
Complessivamente il 2016, in seguito all'entrata in vigore della Legge di riordino n° 23 dell'agosto
2015, ha rappresentato un anno di analisi degli interventi in atto in ciascun territorio delle 4 ex ASL
confluite in ATS, finalizzata alla progressiva integrazione dei percorsi di screening, con conseguente
individuazione di obiettivi e offerta di prestazioni comuni per tutti i cittadini residenti in ATS Milano
Città Metropolitana. Per i programmi di screening attivi vengono di seguito presentati i principali
risultati riferiti al 2015, anno di attività oramai stabilizzato antecedente alla riforma sanitaria
regionale, in quanto le analisi per il 2016 sono tutt’ora in corso e si dispone di informazioni
esclusivamente preliminari.
13
Screening del tumore della mammella
Il tumore della mammella è la forma più comune di cancro femminile. Lo screening prevede la
spedizione alle donne di età 50-69 anni di un invito a effettuare una mammografia nelle due
proiezioni standard: cranio-caudale e obliqua medio-laterale (in ex ASL Milano gli inviti vengono
estesi anche alla fascia 70-74 per le donne già in screening negli anni precedenti).
Solo nei programmi di screening mammografico la lettura della mammografia viene eseguita da
due medici radiologi che valutano l’esame indipendentemente l’uno dall’altro e, se anche solo
uno dei due specialisti ritenesse di dover procedere con ulteriori accertamenti, la donna verrà
ricontattata. In assenza di immagini da approfondire, viene consegnato il referto attraverso il CUP
Ospedaliero o inviata una lettera di esito negativo e l’esame di screening viene riproposto a
distanza di due anni. In caso contrario, esame che richiede un ulteriore approfondimento
diagnostico, l’utente è contattata per concordare il giorno in cui continuare l’iter diagnostico
finalizzato all’esclusione della patologia tumorale o, in caso di riscontro di neoplasia, all’invio
precoce al trattamento.
Lo scopo di questo controllo è quello di trattare il maggior numero di tumori in fase iniziale in cui
siano massime le possibilità di guarigione e di guadagno in termini di aspettativa e qualità di vita.
Per ottenere ulteriori informazioni o risolvere eventuali problemi legati all’appuntamento è sempre
possibile per le donne rivolgersi al Centro Screening di competenza territoriale.
In tabella I sono sintetizzati i risultati raggiunti nel 2015 per le quattro ex ASL.
Tabella I: principali indicatori dello screening mammografico (2015)
ASL
invitati
aderenti
adesione
N° positivi
totale cancri
identificati
MILANO*
MILANO 1
MILANO 2
LODI
94944
64317
42469
14036
61271
37747
26441
7933
75,6%
72,0%
75,3%
73,4%
4043
1415
1078
361
222
159
84
32
*Per Asl Milano la popolazione è composta da donne di 50-74 anni.
Le quattro ex ASL hanno raggiunto anche nel 2015 un buon tasso di adesione al programma di
screening mammografico.
È utile segnalare che nel corso degli anni il miglioramento tecnologico delle apparecchiature
aggiunto alla doppia lettura della mammografia, ai maggiori volumi di attività in ambito di
screening, svolti dai tecnici di radiologia medica e dai radiologi, che condizionano un ulteriore
aumento delle specifiche competenze professionali, e la formazione continua assicurano una
buona qualità del programma di screening.
In alcuni territori di ATS sono già attive specifiche progettualità per favorire l’adesione al
programma di screening. Progressivamente è migliorata la collaborazione con i medici di
medicina generale, che ha permesso un incremento dell’adesione da parte della popolazione
solitamente non rispondente agli inviti. Occorre però segnalare l’elevato tasso di inappropriatezza
rispetto all’esecuzione annuale di mammografie in prevenzione al di fuori dello screening,
procedura che andrebbe riservata solo alle donne ad elevato rischio familiare.
Per le donne positive nel territorio della ex Milano 1 è attivo un progetto per la dimissione dalle
strutture ospedaliere delle donne in remissione oncologica superiore ai 5 anni, con presa in carico
del loro monitoraggio periodico da parte del Centro Screening; un analogo progetto è in corso
presso la ex ASL di Lodi con la presa in carico, però, da parte del Medico di Medicina Generale.
14
Screening del tumore del colon retto
Il tumore del colon retto è il secondo tumore più frequente nelle donne dopo il tumore della
mammella e per gli uomini è il terzo più comune dopo quello del polmone e della prostata.
La popolazione bersaglio del programma di screening per la prevenzione del tumore colorettale è
costituita da donne e uomini tra 50 e 69 anni.
Ogni due anni il programma invita gli utenti a eseguire un semplice test per la rilevazione del
sangue occulto nelle feci. È possibile ritirare il kit in una qualsiasi farmacia cittadina, eseguirlo al
proprio domicilio, per poi restituirlo. Il kit sarà analizzato presso i laboratori di riferimento.
Se il test rileva la presenza di sangue occulto, l’utente sarà contattato telefonicamente per essere
avvisato dell’esito dell’esame e per concordare la effettuazione di una endoscopia di
approfondimento presso una delle strutture (ospedaliere) che collaborano con lo screening. Se
viene individuata la lesione che ha prodotto il sanguinamento (ad es. polipi, adenomi a basso e
alto rischio) è spesso possibile asportarla già nel corso della colonscopia che viene eseguita in
regime ambulatoriale e in sedazione.
Tutti gli esami sono gratuiti e non richiedono prescrizione medica.
In tabella II sono sintetizzati alcuni dei principali risultati raggiunti nel 2015 per le quattro ex ASL.
Tabella II: principali indicatori dello screening colonretto(2015)
ASL
invitati
aderenti
adesione
n° positivi
totale cancri
identificati
n° adenoma
HR
n° adenoma
LR
MILANO
206661
77521
41,0%
3524
82
16
1063
MILANO 1
120926
53143
48,3%
2393
53
376
354
MILANO 2
97070
41248
45,8%
1913
45
91
400
LODI
26711
13778
53,2%
660
23
78
99
La descrizione sintetica di alcuni dei principali indicatori dello screening dei tumori del colon retto
consente di apprezzare i risultati ottenuti e riflettere su alcuni “guadagni di salute” che ne
conseguono. Innanzitutto è importante sottolineare come negli anni la percentuale di adesione è
andata progressivamente aumentando superando per tutte e quattro le ex ASL la soglia del 40%,
con aree territoriali che toccano il 50% circa. E’ pertanto necessario continuare con interventi di
sensibilizzazione come la collaborazione dei medici di medicina generale, che si è
progressivamente dimostrata molto efficace in termini di “reclutamento”.
L’effettuazione del test e l’approfondimento colonscopico che consegue alla positività
permettono di identificare numerose lesioni tumorali in fase precoce e di modificare l’abituale
storia clinica di questa malattia che, in assenza di screening, sarebbe diagnosticata più
tardivamente, compromettendo in alcuni casi le potenzialità terapeutiche. L’asportazione delle
lesioni in una fase “pre-neoplastica” consente di prevenire l’insorgenza del cancro che, nel 90% dei
casi, deriva proprio dall’evoluzione in senso maligno di un polipo.L’asportazione degli adenomi del
grosso intestino rappresenta pertanto un valore aggiunto dello screening di II livello che, oltre
all’identificazione ed alla rimozione dei carcinomi, consentirà in futuro di ridurre la frequenza di
comparsa del tumore nella popolazione.Permane in diverse aree territoriali una criticità legata ai
tempi di attesa tra test di primo livello con esito positivo ed esecuzione della colonscopia.
Attualmente una parte dei casi non rientra nello standard desiderabile malgrado gli sforzi operativi
e le intese contrattuali in essere. Su questo fenomeno interagisce in modo significativo
l’inappropriatezza di alcune richieste di colonscopia clinica.
15
Screening del tumore della cervice uterina
A partire dal 2000 nella ex Asl di Lodi è stato avviato lo screening organizzato per la prevenzione
del tumore della cervice uterina mediante pap-test a tutte le donne residenti di età compresa tra
25 e 64 anni. Il test viene ripetuto ogni tre anni ed è gratuito. Anche nel 2015 è proseguita l'attività
di prevenzione secondaria della patologia tumorale attraverso lo screening al fine di individuare le
forme pre-cancerose e favorire la diagnosi precoce dei tumori della cervice.Si riportano, in tabella
III, i dati di adesione relativi all’anno 2015:
Tabella III: principali indicatori dello screening cervicale ex ASL Lodi (2015)
2015
invitati
Pap test
18312
aderenti
6770
Adesione
corretta
42,4%
Lesioni ad alto Lesioni a
rischio
basso rischio
19
97
L’effettuazione del pap-test e l’approfondimento colposcopico che consegue al ritrovamento di
specifiche forme di lesioni cervicali permette di identificare fasi precoci e quindi di modificare
l’abituale storia clinica di questa malattia che, in assenza di screening, sarebbe diagnosticata più
tardivamente, compromettendo in alcuni casi le potenzialità terapeutiche. In taluni casi è
necessario provvedere all’asportazione coloposcopica di lesioni avanzate con un percorso che,
dopo la guarigione, prevede il rientro nello screening .In assenza di necessità di approfondimento,
viene inviata una lettera di esito negativo e l’esame di screening viene riproposto a distanza di tre
anni. In caso contrario, esame che richiede un ulteriore approfondimento diagnostico, l’utente è
contattata per concordare il giorno in cui continuare l’iter diagnostico con l’esecuzione
dell’esame colposcopico. Per le tre ex ASL in cui non è presente il programma di screening
organizzato è prevista la chiamata attiva delle donne di 25-29 anni che dalle banche dati regionali
non risultano aver effettuato un pap test nel triennio precedente l’invito. Questa attività viene
svolta attraverso la collaborazione dei consultori.
Centro di comunicazione screening
È un servizio messo a disposizione dei cittadini per fornire informazioni sugli screening oncologici e
contestualmente per supportare chi decide di partecipare ai programmi.
La principale attività di comunicazione è svolta tramite numero verde, gestito da operatori sanitari
con una formazione continua e specifica sugli screening, con elevato livello di competenza e
capacità comunicativo-relazionale.
Obiettivi principali sono:
• fornire le informazioni utili per una scelta consapevole;
• facilitare l’adesione al programma trovando le soluzioni più adatte alle esigenze della persona;
• comunicare l’esito del test e, quando è necessario, richiamare la persona per ulteriori indagini
diagnostiche, counselling telefonico.
Nel 2016 il Centro screening ha gestito complessivamente oltre 148.000 telefonate in entrata e
circa 25.000 telefonate in uscita.
Guadagno di Salute
Il guadagno di salute conseguente all’effettuazione dei tre screening è testimoniato, in modo
molto evidente, dalla diagnosi precoce dei cancri della mammella, del colon retto, degli
adenomi HR (alto rischio di trasformazione neoplastica) del colon retto nonché dalle lesioni preneoplastiche di alto grado (HSIL/ASC-H) nella cervice uterina. Rilevante anche il progressivo
aumento del tasso di adesione soprattutto per lo screening mammografico, segno di una buona
sensibilizzazione dell’utenza, favorita anche dal coinvolgimento dei medici di medicina generale
realizzato su tutto il territorio a partire dal 2015.
16
Malattie infettive
Un efficiente ed efficace controllo delle malattie infettive viene garantito attraverso una capillare
attività di sorveglianza, programmazione e realizzazione delle attività vaccinali oltre che attraverso
l’informazione rivolta alla popolazione generale e agli operatori sanitari. Fondamentale è, inoltre, il
coordinamento degli interventi tra i diversi attori coinvolti (Dipartimenti di Prevenzione, Strutture
Sanitarie, Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta). La sorveglianza, prevenzione e
controllo delle malattie infettive sono regolati da appositi atti di indirizzo regionale che
garantiscono uniformità nelle modalità di segnalazione delle malattie infettive e negli interventi
messi in campo e rispetto delle principali evidenze scientifiche: DGR VI/18853/2004 e i successivi
aggiornamenti, tra cui il più recente, la DGR X/3190/2015 “ (Revisione ed aggiornamento degli
interventi di sorveglianza, prevenzione, profilassi e controllo delle malattie infettive). Appare
evidente, pertanto, la necessità di monitorare e analizzare l’impatto delle malattie infettive
sull’intero territorio della nuova ATS della città metropolitana di Milano al fine di poter avviare la
programmazione condivisa delle attività di prevenzione e controllo in ambito infettivologico.
Tabella I: Segnalazioni malattie infettive: ATS città metropolitana di Milano - anni 2011- 2016
2011
2012
2013
2014
2015
2016*
VARICELLA
6.066
7.040
6.161
7.011
7.195
7.295
SCARLATTINA
Malattie esantematiche
2.608
2.679
2.333
1.838
1.607
1.631
PAROTITE EPIDEMICA
129
120
107
134
115
120
MORBILLO
309
46
471
88
60
95
ROSOLIA
11
11
8
6
4
5
13
24
19
34
19
29
PERTOSSE
Malattie gastro-enteriche
DIARREA INFETTIVA
1.406
1.542
1.436
1.606
1.671
1.267
SALMONELLOSI NON TIFOIDEE
513
406
389
509
301
276
EPATITE A
47
42
96
42
23
29
PARASSITOSI INTESTINALE E NON
23
22
46
89
117
87
INFEZIONI, TOSSINFEZIONI ALIMENTARI
123
170
236
188
111
137
GIARDIASI
19
17
18
21
17
13
AMEBIASI
7
2
5
10
12
5
BRUCELLOSI
-
2
1
1
3
3
FEBBRE TIFOIDE
4
2
4
3
4
2
LISTERIOSI
18
12
23
20
16
16
-
1
-
-
1
1
BOTULISMO
Malattie parassitarie della pelle
SCABBIA
339
300
421
489
2242
2337
DERMATOFITOSI
158
155
179
155
165
130
322
342
355
318
301
207
Tubercolosi e altre malattie apparato respiratorio
TUBERCOLOSI
MICOBATTERIOSI NON TUBERCOLARE
59
60
90
71
77
37
LEGIONELLOSI
135
153
170
194
199
166
17
Malattie a trasmissione ematica e sessuale
AIDS
87
101
125
88
71
58
EPATITE B
40
47
37
38
20
19
EPATITE C
14
14
19
12
15
7
BLENORRAGIA
102
127
148
186
160
150
SIFILIDE
116
166
180
151
177
269
CHLAMIDIA GENITALE
32
68
65
49
24
29
Malattie invasive e meningiti
MALATTIA INVASIVA DA HIB
1
4
6
6
9
5
MALATTIA INVASIVA MENINGOCOCCICA
8
11
14
17
12
11
MALATTIA INVASIVA PNEUMOCOCCICA
118
111
131
142
188
163
MENINGITI BATTERICHE
31
25
24
16
23
30
MENINGO−ENCEFALITE VIRALE
51
55
42
43
40
29
MALARIA
34
28
54
58
66
32
FEBBRE EMORRAGICA
1
14
23
11
35
36
RABBIA
-
-
-
1
-
-
5
2
4
2
5
2
Malattie da importazione
Altre
TETANO
Dall’analisi dell’andamento delle segnalazioni delle malattie infettive emergono i seguenti punti di
interesse per le strategie di prevenzione:
• L’impatto rilevante della Varicella (Grafico 1): si conferma la patologia più diffusa ma in
prospettiva prevenibile con la vaccinazione universale dei nuovi nati.
• Il trend dei casi di Morbillo (Grafico 2), con i due picchi epidemici nel 2011 e nel 2013, sottolinea
l’importanza di promuovere attivamente la vaccinazione per recuperare le sacche di
popolazione suscettibile.
• L’aumento dei casi di Scabbia negli ultimi anni in relazione all’imponente flusso migratorio che
ha interessato il territorio dell’ATS. Tuttavia gli interventi di diagnosi precoce, trattamento e
sorveglianza hanno consentito di circoscrivere il fenomeno evitando casi secondari nella
popolazione autoctona.
• Il trend in diminuzione della Tubercolosi (Grafico 3), segno dell’efficacia degli interventi di
controllo e sorveglianza seppur con livelli di incidenza che rimangono superiori al dato
regionale.
• Il trend in aumento della Legionellosi da ascrivere anche alla maggiore attenzione alla diagnosi
eziologica delle polmoniti da parte delle strutture Ospedaliere.
• L’aumento delle segnalazioni di alcune infezioni a trasmissione sessuale come la Sifilide e
Blenorragia.
• Il trend delle malattie invasive batteriche, sostanzialmente stabile quello delle forme da
Meningococco (Grafico 4) e in crescita soprattutto negli ultimi anni quello delle forme da
Pneumococco (Grafico 5).
• L’aumento negli anni recenti di alcune patologie da importazione, in particolare la Malaria e le
Febbri emorragiche, che comprendono queste ultime i casi di Dengue e, nel 2016, anche i casi
di Virus Zika.
18
• La costante presenza di casi di tetano, seppur in linea con il dato regionale, pone l’accento
sulla necessità di promuovere i richiami vaccinali nell’età adulta.
Grafico 1: Varicella: andamento dei tassi di incidenza.
ATS città metropolitana di Milano –Anni 2010-2016
Grafico 2: Morbillo: andamento dei tassi di incidenza.
ATS città metropolitana di Milano –Anni 2010-2016
19
Grafico 3: Tubercolosi: andamento dei tassi di incidenza.
ATS città metropolitana di Milano –Anni 2010-2016
Grafico 4: Malattia invasiva meningococcica: andamento dei tassi di incidenza.
ATS città metropolitana di Milano –Anni 2010-2016
20
Grafico 5: Malattia invasiva pneumococcica: andamento dei tassi di incidenza.
ATS città metropolitana di Milano –Anni 2010-2016
Al fine di meglio caratterizzare la situazione epidemiologica nel contesto regionale si è operato un
confronto dell’incidenza delle malattie infettive in ATS Milano e in Regione Lombardia segnalate
nel 2016 (tabella II).
Tabella II: Numero casi e tassi di incidenza delle malattie infettive:
ATS Milano vs Regione Lombardia - anno 2016.
ATS Milano
n. casi
Incidenza
(casi x 100.00)
Lombardia
n. casi
Incidenza
(casi x 100.00)
19.786
4.671
277
125
8
125
137,81
46,70
2,77
1,25
0,08
1,25
3.785
1.116
86
232
323
41
11
4
21
46
2
37,84
11,16
0,86
2,32
3,23
0,41
0,11
0,04
0,21
0,46
0,02
4.096
411
38,81
4,11
543
104
446
5,43
1,04
4,46
Malattie esantematiche
VARICELLA
SCARLATTINA
PAROTITE EPIDEMICA
MORBILLO
ROSOLIA
PERTOSSE
7.293
1.631
120
95
5
29
212,85
47,60
3,50
2,77
0,15
0,85
Malattie gastro-enteriche
DIARREA INFETTIVA
SALMONELLOSI NON TIFOIDEE
EPATITE A
PARASSITOSI INTESTINALE E NON
INFEZIONI, TOSSINFEZIONI ALIMENTARI
GIARDIASI
AMEBIASI
BRUCELLOSI
FEBBRE TIFOIDE
LISTERIOSI
BOTULISMO
1.262
274
29
86
137
13
5
3
1
15
1
36,83
8,00
0,85
2,51
4,00
0,38
0,15
0,09
0,03
0,44
0,03
Malattie parassitarie della pelle
SCABBIA
DERMATOFITOSI
3.232
130
94,16
3,79
Tubercolosi e altre malattie apparato respiratorio
TUBERCOLOSI
MICOBATTERIOSI NON TUBERCOLARE
LEGIONELLOSI
207
36
165
6,04
1,05
4,82
21
Malattie a trasmissione ematica e sessuale
AIDS
EPATITE B
EPATITE C
BLENORRAGIA
SIFILIDE
CHLAMIDIA GENITALE
58
19
7
150
269
29
1,69
0,56
0,20
4,38
7,85
0,85
155
56
22
217
441
44
1,55
0,56
0,22
2,17
4,41
0,44
0,15
0,32
4,76
0,88
0,85
24
32
454
90
119
0,24
0,32
4,54
0,90
1,19
0,94
1,05
-
209
73
-
2,09
0,73
-
0,06
6
0,06
Malattie invasive e meningiti
MALATTIA INVASIVA DA HIB
MALATTIA INVASIVA MENINGOCOCCICA
MALATTIA INVASIVA PNEUMOCOCCICA
MENINGITI BATTERICHE
MENINGO−ENCEFALITE VIRALE
5
11
163
30
29
Malattie da importazione
MALARIA
FEBBRE EMORRAGICA
RABBIA
32
36
Altre
2
TETANO
Indicatori di performance delle malattie infettive
Successo terapeutico della Tubercolosi
Data l’importanza della terapia antitubercolare per eliminare le fonti di contagio e giungere così a
un migliore controllo della malattia, è stata condotta un’analisi ad hoc sugli esiti del trattamento
dei casi segnalati nel periodo 2012-2014 dalla quale emerge un successo della terapia (soggetti
guariti o con trattamento completato) in oltre l’80% dei casi. La quota di soggetti persi al follow up
è stata nei tre anni considerati rispettivamente il 5.5%, 3.1% e 5%. È da sottolineare che i dati non
disponibili del 2014 riguardano quei pazienti che ancora non hanno terminato la terapia o per i
quali è ancora in corso la richiesta della documentazione.
Grafico 6: Esiti della terapia antitubercolare ATS Milano. Anni 2012 - 2014
22
Tabella III: Indicatori di performance regionali della tubercolosi; ATS Milano - anno 2016
Successo terapeutico Tubercolosi > 80%
Perdita follow up Tubercolosi: 5%
Tasso conferma casi di Morbillo
L’analisi ha riguardato i casi diagnosticati in ATS Milano nel 2016 pari a 128. I casi singoli sono stati
62 di cui 56 confermati in laboratorio (sierologia o genotipizzazione virale) pari al 90%. I casi
associati a focolai sono stati 66, di questi 36 confermati in laboratorio e 30 associati mediante
collegamento epidemiologico. I casi indice dei focolai, pari a 14 sono stati confermati in
laboratorio tranne che in un episodio che ha coinvolto un campo Rom. I focolai hanno interessato:
3 campi Rom, 8 ambiti famigliari, 2 Ospedali e 1 comunità. L’età mediana dei casi è stata di 25
anni (range 1 – 62 anni).
Tabella IV: Indicatori di performance regionali del morbillo; ATS Milano - anno 2016
Malattie invasive da Meningococco tipizzate
L’analisi ha riguardato i casi diagnosticati in ATS Milano nel 2016 pari a 14. Nella tabella V sono
illustrate le caratteristiche dei casi segnalati suddivisi per sierogruppo.
Tabella V: Casi di malattia invasiva da Meningococco per sierogruppo,
età, forma clinica ed esito. ATS Milano - Anno 2016
Sierogruppo
C
B
Età
Forma clinica
Esito
8
24
24
38
40
45
60
<1
anno (8
mesi)
<1
anno (9
mesi)
Sepsi
Sepsi
Sepsi
Sepsi
Meningite
Meningite
Meningite
Meningite/Sepsi
Guarigione
Decesso
Decesso
Guarigione
Guarigione
Complicanze
Guarigione
Guarigione
Sepsi
Complicanze
23
4
22
20
90
X
Y
Meningite
Sepsi
Sepsi
Sepsi
Guarigione
Guarigione
Guarigione
Non noto
La tipizzazione è disponibile in 13 dei 14 casi. Il caso da ceppo X ha interessato un profugo
proveniente dal Mali, si tratta di un sierogruppo raro di origine africana.
Focus immigrazione
Negli ultimi anni si è assistito a un incremento del fenomeno migratorio che ha interessato il nostro
territorio, e in modo particolare la città di Milano. Nel mese di dicembre 2016, su un totale di 5.656
migranti ospitati all’interno dei Centri di accoglienza della ATS della città Metropolitana di Milano, il
67% si trova all’interno delle strutture distribuite sul territorio della ex ASL di Milano e oltre la metà
nella sola città di Milano. In tabella VI sono sintetizzati i dati del mese di dicembre 2016 relativi
all’affluenza dei profughi nei centri di accoglienza del territorio di ATS Milano.
Tabella VI: I numeri dei Centri di accoglienza migranti - ATS Milano, dicembre 2016
N. Centri
194
Ospiti
5.656
di cui minori
276
di cui nuovi arrivi
270
Come mostrato nel grafico 7, l’andamento dei flussi migratori segue un tipico trend caratterizzato
da picchi di affluenza nei mesi estivi quando, nel centro di prima accoglienza (Hub) del Comune di
Milano, si è registrato nel 2016 un numero medio di oltre 5.000/mese nuovi arrivi (Grafico 7) e un
calo nei mesi invernali.
Grafico 7. Nuovi arrivi nell’Hub di Milano: gennaio-dicembre 2016
24
La sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie infettive nei migranti si è esplicata
attraverso l’effettuazione del test di screening antitubercolinico, l’offerta delle vaccinazioni e la
verifica delle condizioni igienico-sanitarie delle strutture di accoglienza (tabella VII).
Inoltre, al fine di condividere i protocolli operativi per la gestione delle problematiche
infettivologiche rilevanti dal punto di vista di Sanità Pubblica (es: scabbia), sono stati organizzati
una serie di incontri formativi/informativi con il personale sanitario e non dei Centri di accoglienza.
Tabella VII: Dati attività sorveglianza malattie infettive e di vigilanza centri di accoglienza migranti
ATS Milano – anno 2016
N.
N.
N. soggetti inviati controlli
N. soggetti in
N. sopralluoghi
Vaccinazioni Mantoux
2° livello TBC
terapia scabbia
1.643
3.084
1.324
2.712
55
Il fenomeno migratorio è tale da non essere sicuramente destinato a concludersi in tempi brevi.
Anzi, se fino a qualche mese fa era prevalente il flusso di migranti solo di passaggio in Italia, in
quanto diretti nei Paesi del Nord Europa, oggi si sta assistendo a un incremento di soggetti
richiedenti asilo politico. Tale inversione di tendenza richiederà una sempre maggiore e strutturata
rete di sorveglianza sanitaria e la necessità di personale e figure qualificati nella gestione del
fenomeno.
Coperture vaccinali
L’ATS di Milano si è dotata di una strategia tesa a promuovere attivamente a tutta la popolazione
infantile le vaccinazioni contro le seguenti malattie: difterite, tetano, poliomielite, epatite virale B,
pertosse, haemophilus b, morbillo, parotite, rosolia, pneumococco e meningococco C.
I risultati dell’attività vaccinale vengono misurati tramite le coperture vaccinali: percentuale di
soggetti vaccinati sul totale della popolazione di riferimento (tabella VIII).
Dal 2016 l’attività vaccinale sarà erogata dalle 8 ASST del territorio. L’ATS svolgerà la funzione di
governance attraverso un puntuale monitoraggio delle coperture vaccinali, dei principali dati di
attività e di indicatori di processo attraverso lo strumento dell’audit.
Tabella VIII: Dati di copertura vaccinale; ATS Milano – anno 2016
Vaccino
3a Esavalente, coorte 2014
3a Pneumococco: Coorte 2014
Meningococco C, coorte 2013
2a HPV, coorte 2003
1a Morbillo-Parotite-Rosolia,
coorte 2014
Antinfluenzale - over 65 aa
Copertura
(%)
93,9%
88,6%
85,7%
74,3%
91%
44,5%*
*Dato parziale (campagna antinfluenzale in corso)
In tabella IX sono sintetizzati gli indicatori di performance delle vaccinazioni relative all’anno 2016.
25
Tabella IX: Indicatori di performance regionali delle vaccinazioni; ATS Milano - anno 2016
1
1
26
4. Ambienti di vita e Sanità Pubblica
PREMESSA
Il rapporto “ambiente e salute” rappresenta un importante ambito di intervento verso l’obiettivo di
garantire, mediante un’azione preventiva, elevati livelli di tutela della salute laddove situazioni
ambientali “indoor e outdoor” possono rappresentare una concreta o potenziale minaccia per la
salute della persona e della popolazione in generale. L’attività di controllo sugli ambienti
“confinati”, destinati ad uso civile (abitativo o di servizio), in sintesi “ambienti di vita”, è finalizzata
alla prevenzione delle malattie infettive e delle patologie acute e croniche, di eventuali forme
allergiche attraverso l’eliminazione o abbattimento delle situazioni di rischio, il mantenimento di
elevati standard igienico-sanitari e l’instaurazione di buone prassi operative.
Nel 2016, sulla base della programmazione annuale del Piano Integrato Controlli, l’attività sugli
ambienti di vita è proseguita secondo due livelli operativi:
- la vigilanza programmata a campione su strutture/attività, modulando l’entità numerica secondo
gli indici di valutazione del rischio;
- il controllo di situazioni/edifici su richiesta di comuni, cittadini, altri Enti.
Le numerose competenze dell’Igiene Pubblica riguardano vari settori da vigilare, sia pubblici che
privati, e per garantire controlli qualificati su tutti questi settori diventa strategico assicurare un
aggiornamento costante degli operatori.
Tutte le tipologie di ambienti di vita sono state, a vario titolo, oggetto di controllo da parte del
servizio, ma settori rilevanti della attività programmata sono dettagliati nei paragrafi successivi.
A partire dal 2014 la DG Welfare, UO Prevenzione della Regione Lombardia ha attivato un percorso
per la definizione di un set di indicatori in grado di rappresentare le attività di prevenzione
all’interno dei Dipartimenti di Prevenzione Medica delle ASL lombarde.
Tale esperienza ha portato alla definizione di un set di indicatori (divisi in 6 aree) e di un modello di
valutazione delle performances.
TAB. I: ATTIVITA' DI CONTROLLO ANNO 2016
Oggetto del controllo
Rischio
Programmato
Farmacie, parafarmacie e depositi
farmaci
4
50
8
11
78
46
Studi professionali (inclusi ambulatori
veterinari con Rx)
3
125
11
0
114
19
144
Odontoiatri, poliambulatori, medicina
estetica
2
487
93+
30
414
134
671
Strutture di ricovero e cura
1
22
6
16
4
6
32
Trasporto sanitario (sedi)
2
76
9
10
8
28
55
Trasporto Sanitario
(automezzi)
2
388
87
56
36
120
299
Strutture sociali (inclusi baby-parking)
3
188
0
56
87
68
211
Strutture socio-sanitarie
2
77
0
41
0
50
Scuole
2
437
5
11
300
133
449
Acconciatori
4
133
3
0
81
84
168
Estetisti – centri benessere-massaggi
2
202
39
40
113
45
237
Tatuatori/piercing
1
97
8
15
93
4
120
MI2
LODI
MILANO
TOTALE
MI1
143
91
27
Oggetto del controllo
Rischio
Programmato
MI2
Cosmetici
2
79
15
Alberghi e altre strutture ricettive
(ad esempio B&B)
2
93
Accoglienza migranti
2
15
Carceri
1
Piscine: campionamenti (n.
Vasche)
2
Piscine: sopralluogo per controllo
requisiti e valutazione
documentale
LODI
TOTALE
MILANO
MI1
24
25
12
76
21
20
55
18
114
0
21
np
0
21
0
2
8
0
10
1225
243
50
257
167
717
2
331
131
20
50
141
342
Impianti sportivi e palestre
4
182
20
5
89
82
196
Legionelle: strutture
campionate
2
94
16
1
72
47
136
Acque di balneazione e
stabilimenti balneari
(campionamenti e sopralluoghi)
2
77
42
0
0
37
79
Ambrosia
2
677
13
2
0
634
649
Aree degradate
2
200
0
0
354
0
354
Vigilanza attività cimiteriali
3
50
0
0
256
0
256
I CONTROLLI NELLE STRUTTURE SANITARIE E SOCIO SANITARIE
Da diversi anni le strutture territoriali di Igiene e Sanità Pubblica all’interno del Piano Controlli hanno
posto particolare attenzione a sopralluoghi mirati alla verifica delle strutture sanitarie e socio
sanitarie:
•
Presidi ospedalieri - POT (presidi ospedalieri territoriali);
•
Strutture sanitarie ambulatoriali, ivi compresa l’odontoiatria mono specialistica;
•
Studi professionali;
•
Studi professionali di medicina dello sport;
•
Residenze sanitarie assistite (RSA);
•
Altre strutture socio assistenziali e socio sanitarie;
•
Servizi di trasporto sanitario.
Vengono valutati i diversi aspetti strutturali, tecnologici, igienico sanitari, organizzativi e gestionali, la
prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria per la tutela della salute del cittadino
che accede alle strutture.
28
PRESIDI OSPEDALIERI E POT (presidi ospedalieri territoriali)
Nel corso dell'anno è stato garantita la collaborazione con il Dipartimento PAC, in tema di
vigilanza delle strutture di ricovero e cura, articolata in:
• Verifiche prioritariamente rivolte agli aspetti gestionali
• vigilanza presso le radiologie delle aziende ospedaliere.
• sopralluoghi per il trasferimento di attività specialistiche
• attivazione di un nuovo POT.
Sul territorio di Milano è proseguito il progetto di vigilanza incentrato sul setting della emodialisi e
delle attività odontoiatriche ambulatoriali. Sono state eseguite quattro verifiche in altrettanti centri
dialisi del territorio di Milano da un team multidisciplinare di operatori sanitari composto da Medici,
Tecnici della Prevenzione e Assistenti Sanitarie. Le principali criticità osservate hanno riguardato
l’adozione delle precauzioni universali e specifiche sul controllo delle infezioni e l’igiene degli
ambienti; in particolare, la mancanza di procedure specifiche relative alle misure di pulizia e
disinfezione in caso di contaminazione delle superfici.
Strutture ambulatoriali e studi professionali
Nel corso dell’anno 2016 sono stati effettuati 815 sopralluoghi nelle strutture, dei quali:
671 in attività di odontoiatria mono specialistica, specialistica ambulatoriale e centri di medicina
estetica. La vigilanza su tali strutture si è focalizzata sulle procedure di sterilizzazione, gestione delle
apparecchiature radiogene, qualifica del personale sanitario, modalità di prevenzione delle
legionellosi; alcune delle attività controllate hanno subito prescrizioni e/o diffide, che sono sfociate
anche in provvedimenti sanzionatori
144 studi medici professionali; tali attività presentano diverse criticità (con particolare riferimento
ad attività di maggiore intensità di cure che richiedono il proseguimento delle verifiche anche per
il 2017
Trasporto sanitario
Nel corso del 2016 l'ATS ha proseguito l'attività di vigilanza presso le associazioni che effettuano
attività di trasporto sanitario e/o sanitario semplice secondo quanto previsto dalla nuova
normativa entrata in vigore a Maggio 2016. Sono stati effettuati controlli sedi, ambulanze e
autovetture finalizzati sia alla verifica delle SCIA pervenute, per l'avvio di nuove attività e/o nuovi
automezzi, sia alle verifiche periodiche di mezzi e sedi operative.
Solo nel 4% dei casi si sono rilevate situazioni di non conformità tali da richiedere provvedimenti
prescrittivi e/o sanzionatori.
Strutture Socio assistenziali
Il Piano dei Controlli è stato portato a termine effettuando 211 controlli rispetto ai 188 programmati.
Le strutture oggetto di controllo sono stati gli asili nido, nell’ambito della ex ASL Milano, gli alloggi
per l’autonomia, i servizi di formazione all’autonomia per disabili (SFA) e i Centri socio educativi
(CSE) nell’ambito territoriale della ex ASL Milano 1.
Per quanto riguarda gli asili nido, i sopralluoghi effettuati hanno confermato le criticità che già si
sono rilevate negli anni precedenti, sia di carattere igienico sanitario e organizzativo che di tipo
strutturale (es, strutture situate in seminterrati, prive di abbattimento delle barriere architettoniche
per l’accesso alla struttura da parte dei disabili, dimostrando, all’atto dei controlli, anche una
scarsa qualità degli spazi dedicati alle attività dei bambini.
Per quanto riguarda gli alloggi per l’autonomia , gli SFA e i CSE il 75% delle strutture ha presentato
criticità legate soprattutto alla mancanza delle verifiche periodiche su gli impianti elettrici e la
mancanza di manutenzione ordinaria e in parte straordinaria su i locali e gli immobili.
29
Relativamente ai “baby-parking”, sono state controllate sia strutture poste all’interno di centri
commerciali, che quelle che si avvalgono di spazi propri. Sono state ispezionate 21 attività, di cui 5
inserite in centri commerciali e 16 collocati per lo più in spazi commerciali tipo negozi, verificando i
principali riferimenti normativi, la presenza di protocolli per la pulizia degli ambienti e dei giochi, di
norme comportamentali per l’accoglienza degli utenti, di personale qualificato per l’accudimento
dei bambini. L’esito delle ispezioni è stato soddisfacente, in quanto non si sono rilevate situazioni
critiche .
I CONTROLLI NELL'AMBITO DEI SERVIZI ALLA PERSONA E NEL
SETTORE DEI COSMETICI
Servizi alla persona
Gli interventi in questo ambito prevedono controlli modulati in relazione al livello di rischio
potenzialmente associato ad ogni attività (alto per il tatuaggio e piercing, medio-alto per
l’estetica, basso per gli acconciatori) e sono affiancati da iniziative di promozione di
comportamenti salutari rivolte alla popolazione giovanile, per la quale il ricorso al tatuaggio e
piercing è diventato un vero e proprio status-symbol. I controlli vertono principalmente sulla verifica
della tipologia, dell’utilizzo e della manutenzione di attrezzature e macchinari (es. conformità CE,
manutenzione lampade UV), le modalità di sterilizzazione e sanificazione di attrezzature ed
ambienti, il corretto utilizzo di elementi specifici dell’attività (es. cosmetici e pigmenti), le adeguate
modalità di gestione, ivi compresa la gestione del rischio legionella.
Il programma di vigilanza per l’anno 2016 è stato portato a termine, controllando 120 attività di
tatuaggio e piercing, 237 di estetica, e 168 acconciatori. Per quanto riguarda i controlli, nella
maggioranza dei casi i sopralluoghi effettuati hanno evidenziato una situazione di conformità e di
mantenimento dei requisiti igienico sanitari. Le principali criticità riscontrate hanno riguardato
carenze gestionali legate all’adozione di corrette procedure di sterilizzazione o disinfezione delle
attrezzature.
Cosmetici
I cosmetici, pur essendo prodotti già controllati e ritenuti sicuri prima della loro immissione in
commercio, sono una categoria di articoli di largo consumo e di ampia diffusione, utilizzati in tutte
le fasce d’età, ogni giorno e più volte al giorno, in media 5-6 tipi diversi. Cosmetici con
contaminazione microbiologica possono potenzialmente provocare infezioni negli utilizzatori, così
come l’eventuale utilizzo di sostanze vietate oppure oltre i limiti consentiti può determinare effetti
indesiderati.
Anche nell’anno 2016 è proseguita la verifica negli insediamenti produttivi, di importazione e/o
commercializzazione e nei depositi di cosmetici, prendendo in considerazione i requisiti
amministrativi (es. verifica dell’avvenuta notifica sul portale CPNP – Cosmetic Products Notification
Portal predisposto e gestito dalla Commissione Europea), strutturali ed organizzativo-gestionali
previsti dalla normativa di settore, le condizioni igienico sanitarie degli spogliatoi e dei servizi e la
verifica a campione dell’etichettatura dei prodotti. Particolare attenzione è stata rivolta a
quest’ultimo aspetto, considerato che l’etichettatura sembra essere un valido mezzo per
identificare situazioni più generali di irregolarità.
Nel 2016, sono stati effettuati 76 controlli programmati. Per alcuni di questi, dopo specifica
formazione sulle GMP (Good manufacturing practices) degli operatori, si è proceduto ad
effettuare sopralluoghi in regime di audit con l’obiettivo di valutare la conformità del sistema di
gestione dell’impresa, rispetto ai criteri prefissati. Le carenze riscontrate in una minima parte degli
insediamenti produttivi sono state di carattere strutturale, gestionale e di pulizia.
30
In due casi sono stati individuati e ritirati dal mercato prodotti potenzialmente dannosi
evitando/limitando quindi danni sulla salute. Sono state anche attuate iniziative di formazione per
gli operatori anche alla luce delle recenti normative e Direttive Europee sulle norme di sicurezza e
controllo cosmetici, realizzate con il contributo e la partecipazione di Enti terzi (es. NAS,
Magistratura) volte ad armonizzare i comportamenti da adottare in occasione di vigilanza.
I CONTROLLI NEGLI AMBIENTI DI VITA COLLETTIVA
Alberghi e altre strutture ricettive
Gli interventi in questo settore sono stati orientati alla verifica della corretta gestione del rischio
Legionella (valutazione dei Piani di Autocontrollo e campionamenti ambientali nelle situazioni a
maggior rischio), nonché sull’adozione di corrette prassi igieniche per la prevenzione della
trasmissione di patologie infettive parassitarie. Sono state valutate le condizioni igienico sanitarie
prendendo in considerazione l’igiene dei locali comuni, delle camere e dei servizi annessi, della
biancheria, l’accessibilità a persone con ridotta capacità motoria, gli aspetti igienici di gestione
(come ad es. le modalità di lavaggio della biancheria, le verifiche degli impianti elettrici), i
cosmetici a disposizione della clientela. Sono stati effettuati 114 controlli rispetto a 93 programmati.
In circa il 50% dei casi i sopralluoghi hanno evidenziato una situazione di conformità. Le principali
carenze riscontrate hanno riguardato la pulizia delle stanze (in alcuni casi riscontro di presenza di
parassiti) e di manutenzione degli impianti idrici, con positività per presenza di legionella (vedi
capitolo specifico).
A fronte delle nuove emergenze sociali legate al fenomeno dell’immigrazione di cittadini
extraeuropei sono stati attivati interventi di vigilanza sulle strutture destinate all’accoglienza dei
profughi, in alcuni casi anche a seguito di segnalazione. In collaborazione con la Prefettura di Lodi,
si è proceduto alla stesura di un documento, trasmesso anche alla Regione ed alle restanti ex ASL
dell'ATS Milano, per la definizione di criteri igienico-sanitari utilizzati per la valutazione dei centri di
accoglienza, vista la mancanza di standard ufficiali di riferimento. Gli interventi sono stati effettuati
anche in collaborazione con gli enti locali ed in alcuni casi con le Forze dell'Ordine. Le principali
carenze riscontrate sono riconducibili a problematiche impiantistiche, manutentive, scarse
condizioni di pulizia e inadeguata gestione.
Prevenzione negli Istituti di Detenzione
Gli istituti di detenzione presenti sul territorio di ATS Milano e visitati con periodicità regolare sono
cinque: la Casa Circondariale di San Vittore, il Carcere di Bollate, il Carcere di Opera, il carcere di
Lodi e l’Istituto Penale Minorile Beccaria. Tutti gli istituti vengono vigilati semestralmente da una
commissione inter servizi (ISP, IAN, PSAL, MPC per il Dipartimento di IPS, Dip. Veterinario e Servizio
FarmaceuticoPer la popolazione carceraria i fattori di rischio più rilevanti sono rappresentati dal
sovraffollamento, che influisce sia sulle condizioni igieniche che sullo stato psichico dei reclusi, che
dalle condizioni di manutenzione degli edifici con il conseguente aumento del rischio di contrarre
malattie infettive (es. epatiti, tubercolosi e legionellosi).
Scuole
Sono continuati nel 2016 i controlli nelle scuole statali e paritarie, focalizzando l’attenzione sui
principali aspetti strutturali e di manutenzione degli edifici, riferiti in particolare alle condizioni di
pulizia, all’assenza di tracce di umidità, all’eventuale presenza di componenti potenzialmente
contenenti amianto, alla presenza di fattori di rischio quali spigoli vivi, vetrate non conformi alle
norme di sicurezza vigenti. Nel territorio dell’ex ASL Milano 1 ha preso avvio un Progetto Pilota per la
verifica delle Scuole Professionali, prendendo in considerazione anche il rispetto dei requisiti
igienico-sanitari previsti dalle diverse normative di settore (es. acconciatori, estetisti, tatuatori e
piercing) durante le esercitazioni scolastiche.
31
Complessivamente sono state ispezionate 449 strutture rispetto alle 437 programmate e la maggior
parte ha presentato criticità relative a carente manutenzione, soprattutto se rapportata alla
vetustà di gran parte degli edifici. Relativamente alle scuole professionali si è rilevato che solo in un
caso vi erano criticità nel rispetto della normativa di settore durante le esercitazioni scolastiche.
Indicatore di performance 2.9
Metodo
AMBIENTI DI VITA 2.9 Vigilanza nelle
scuole
>
Non
accettabile
Insufficiente
Sufficiente
Buono
0
2
4
7
Ottimo
15
Peso
25
Indicatore: Scuole ispezionate / Totale Scuole
Impianti Natatori /Piscine
L’attività di controllo ATS è focalizzata sulle condizioni igienico sanitarie degli impianti natatori e sui
requisiti di qualità delle acque di vasca, nonché sulla verifica della corretta gestione igienico
sanitaria delle strutture e si svolge attraverso verifiche documentali, ispezioni, misurazioni sul campo,
prelievi. L’esame dei Documenti di Valutazione del Rischio ha evidenziato carenze documentali,
l’assenza delle misure correttive da intraprendere in caso di referti analitici chimici e microbiologici
non conformi e quindi di qualità dell’acqua non adeguata alla balneazione, la mancata
identificazione delle figure responsabili; infine, in pochi casi, il documento non era ancora
presente. Vi è tuttavia da evidenziare un certo miglioramento rispetto ai documenti esaminati
precedentemente, frutto dell’azione di informazione svolta dagli operatori contestualmente agli
interventi di controllo. Con il Servizio PSAL sono stati, inoltre,effettuati controlli nei locali di
manutenzione che si configurano come “ambienti confinati” pericolosi per la sicurezza dei
lavoratori, evidenziando situazioni di pericolo che sono state oggetto di prescrizioni.
Indicatori di performance
Metodo
AMBIENTI DI VITA 2.11 Controlli nelle
piscine
Non
accettabile
Insufficiente
Sufficiente
Buono
0
15
30
40
Ottimo
Peso
50
>
0
Indicatore: Controlli piscine pubbliche / Totale piscine pubbliche
Palestre e Impianti Sportivi
I controlli si sono focalizzati sulla tipologia e sulla manutenzione di attrezzature e macchinari (es.
conformità CE) sulle modalità di sanificazione di attrezzature ed ambienti, le adeguate modalità di
gestione del rischio legionella, l’eventuale commercializzazione di integratori.
Il programma dei controlli per l’anno 2016, che ha visto la collaborazione tra Igiene Pubblica e
PSAL, è stato portato a termine, effettuando 196 controlli rispetto ai 182 programmati, riscontrando
in un’elevata percentuale di casi carenze rispetto a tutti i requisiti sopracitati.
Medicina dello Sport
Nel corso del 2016, nel rispetto delle indicazioni regionali e in accordo con i LEA in vigore, le attività
di prevenzione e promozione della salute in Medicina dello Sport sono state caratterizzate dagli
interventi di seguito descritti.
32
Tutela sanitaria delle attività sportive: svolta attraverso accertamenti clinici volti al rilascio dei
certificati previsti dalle norme riguardanti l’attività ludica, l’idoneità non agonistica e quella
agonistica. Il rilascio di Certificazioni obbligatorie per legge avviene attraverso i Centri e gli Studi di
Medicina dello Sport privati accreditati e i due Centri di ATS situati a San Donato Milanese e a
Pioltello.
Trattamento dei certificati di non idoneità/sospensione e Istruttoria dei ricorsi alla Commissione
d’Appello: i giudizi di non idoneità alla pratica agonistica e i relativi certificati, pervenuti dalle
strutture autorizzate ed accreditate del territorio, vengono inviati in sede centrale Regionale.
Parimenti le istanze di revisione di detti giudizi, da parte degli utenti, vengono valutate, corredate
da documentazione integrativa e indirizzate alla Commissione d’Appello regionale che si
pronuncia entro tre mesi comunicando il giudizio di secondo grado alle strutture ed alle persone
interessate.
Dia, abilitazione ed accreditamento nuove strutture di Medicina dello Sport: per quanto riguarda
gli Studi Professionali, le Dia (già autorizzazione) all’esercizio dell’attività di Medicina dello sport e la
contemporanea istanza per l’abilitazione professionale all’attività di rilascio dei certificati agonistici
per la sola tipologia B, viene valutata la presenza dei requisiti stabiliti dalla legge.
Attività d’ispezione e controllo delle strutture di medicina dello sport accreditate o autorizzate.
attraverso contatti con le Strutture di Medicina dello Sport e i Medici Sportivi autorizzati in modo da
ottenere una precisa adesione alle normative in vigore, garantire l’appropriatezza delle prestazioni
ed una loro standardizzazione nel territorio.
Consulenza per Medici di Base o Pediatri di Libera Scelta: disponibilità al rapporto con i Medici di
Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta con i quali s’instaura una consulenza privilegiata per
le problematiche dei soggetti che praticano o vogliono praticare attività motoria o sportiva.
Supporto a Enti locali, Società Sportive, Associazioni: viene dato riscontro, secondo disponibilità,
alle richieste d’intervento in ambito educativo sanitario per quanto riguarda la programmazione
dell’attività motoria. Ove ritenuto opportuno si partecipa a iniziative che favoriscano gli effetti
preventivi e terapeutici dell’esercizio fisico e dell’attività sportiva.
Promozione dell’attività fisica: l’attività motoria è considerata non solo strumento di tutela della
salute ma anche di riabilitazione fisica e sociale. Per le ex ASL MI1 e MI2, la struttura MdS ha
collaborato a progetti di promozione della salute rivolti in particolare all’età evolutiva e alla terza
età. E’ stato dato particolare rilievo alla prevenzione primaria del fenomeno doping tramite la
divulgazione della lista aggiornata delle sostanze e dei metodi proibiti, consulenza su casi singoli,
interventi presso Enti, Scuole e Società Sportive.
Tabella Attività 2016 di medicina dello sport ex-ASL
ASL MILANO
Autorizzazione/DIA,
abilitazione all'esercizio,
accreditamento e vigilanza
delle strutture di medicina
dello sport
n. 12 Centri
Medicina dello
Sport
n. 8 Studi Medicina
dello Sport
ASL MILANO 1
ASL MILANO 2
ASL LODI
n. 7 Centri Medicina
dello Sport
n. 27 Studi Medicina
dello Sport
n. 3 Centri Medicina
dello Sport
n. 2 Centri MdS
autorizzati
n. 13 Studi Medicina
dello Sport
n. 3 Centri
Medicina dello
Sport
n. 6 Studi Medicina
dello Sport
Istanze di accreditamento
Centri di Medicina dello Sport
n. 1
Istanze di autorizzazione (DIA)
Studi di Medicina dello Sport
n. 8
n. 6
n. 2
Istruttoria pratiche di ricorso
alla Commissione regionale
d'Appello
n. 19
n. 9
n. 8
n. 2
Ricezione, trattamento e
invio in Regione dei certificati
di non idoneità e sospensione
n. 258
n. 60
n. 126
n. 12
Centri di Medicina dello Sport
di S.Donato e Pioltello:
certificazioni (attività
agonistica + non agonistica)
n. 1
n. 17.520 prestazioni
33
Esame Progetti Edilizi
Il settore Igiene Edilizia e Urbanistica dell’Igiene Pubblica svolge sia attività di verifica di
compatibilità di progetti edilizi sotto il profilo igienico-sanitario che attività di vigilanza esterna.
Le ipotesi progettuali vengono confrontate con la vigente normativa tecnica nazionale e locale al
fine di esprimere un parere igienico-sanitario-edilizio. Il Settore Igiene Edilizia collabora inoltre con il
Servizio Salute e Ambiente per pareri di tipo urbanistico/ambientale e partecipa alle numerose
conferenze istituzionali per l’approvazione di progetti edilizi e urbanistici.
Le destinazioni d’uso analizzate sono molteplici: residenza, uffici, laboratori, ambulatori, scuole di
ogni ordine e tipo, strutture sanitarie, socio-assistenziali, sportive, ricettive, museali, esercizi
alimentari, strutture edilizia cimiteriale, ecc. Il Settore Igiene Edilizia svolge un servizio di attività
informativa rivolto all’utenza. Sono interessati a tale servizio tutti i soggetti coinvolti nel processo
autorizzativo edilizio: professionisti, imprese, enti, cittadini.
Prevenzione dei rischi legati agli impianti a gas
Gli incidenti provocati da impianti a gas malfunzionanti sono la prima causa d'incidente domestico
grave. Tra gli apparecchi maggiormente coinvolti si registrano le caldaie unifamiliari combinate
per il riscaldamento autonomo / produzione di acqua calda sanitaria e gli scaldabagni per
produzione di acqua calda sanitaria (entrambi aventi potenzialità massima di 30.000 Kcal/h).
La principale causa degli incidenti è riconducibile alla non idoneità o mancanza dell’impianto di
evacuazione dei prodotti della combustione o ad un insufficiente ricambio d’aria.
Gli eventi incidentali da intossicazione acuta da CO derivanti dall’uso di impianti a gas, nel
territorio della ASL di Milano costituiscono un problema igienico sanitario non trascurabile ai fini
della tutela della salute pubblica. Nel corso del 2016 Igiene e Sanità Pubblica n. 161 interventi di
verifica inerenti impianti a gas, di cui circa il 20 % a seguito di intossicazione da monossido di
carbonio. Tale attività di vigilanza non appare tuttavia sufficiente al fine di incidere efficacemente
sui suddetti ambiti di rischio a causa dell’ingente numero di impianti presenti sul territorio a fronte
delle risorse disponibili.
CONTROLLO DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE
Legionellosi
Nel 2016 sono stati programmati campionamenti per ricerca ambientale di Legionella in alcune
tipologie di strutture ritenute a maggior rischio; inoltre sono stati eseguiti campionamenti a seguito
di segnalazione di casi. Complessivamente sono state campionate 136 strutture, a fronte delle 94
programmate, ripartite come riepilogato in tabella con i relativi esiti.
In fase di campionamento si è inoltre provveduto al sopralluogo per la verifica dei requisiti strutturali
e dei requisiti di sicurezza della struttura, descritti nello specifico paragrafo.
tipologia struttura
tot strutture campionate
emergenze
Esiti favorevoli
(Legionella
assente)
Esiti non favorevoli
(Legionella
presente)
RSA
12
1
4
8
Impianti Sportivi/Palestre
13
2
5
8
Strutture ricettive
75
8
26
49
Centri estetici
2
0
0
2
Strutture sociali
1
0
0
1
Strutture Socio- Sanitarie
2
0
2
0
Strutture Sanitarie
1
1
1
0
Ospedali e Case di Cura
13
8
3
10
Abitazioni private
15
13
5
10
Istituti di detenzione
1
1
0
1
Luoghi di lavoro
1
1
0
1
Totale
136
35
46
90
34
Pollini e Ambrosia
La situazione aerobiologica è quella tipica della Pianura Padana, con la peculiarità territoriale
dovuta alla presenza di Ambrosia (pianta invasiva altamente allergizzante), in modo particolare
nell’area a nord-ovest di Milano La conseguenza in termini di impatto sulla salute della popolazione
è l’elevata quota di soggetti allergici al polline di questa pianta (nel 2012-2013, pari a circa il 16,4%
della popolazione residente, di cui il 40% asmatici).
Gli interventi di prevenzione primaria attuati dalla ATS prevedono il controllo del territorio,
l’informazione e l’educazione della popolazione, la collaborazione e consulenza ai Comuni e studi
sperimentali sui metodi di contenimento. Il controllo del territorio si attua mediante la vigilanza sulle
aree infestate e il monitoraggio aerobiologico (attualmente ATS dispone di tre stazioni di
rilevamento). La vigilanza, ha
comportato nel 2016 l’esecuzione di 649 controlli con
l’identificazione di 255 aree infestate che insistono sul territorio dell’ex ASL Mi1.
Il monitoraggio aerobiologico ha permesso di rilevare che, anche se la popolazione in questi ultimi
tre anni è risultata esposta a concentrazioni di polline elevate e superiori alla concentrazione
minima ritenuta sufficiente per scatenare allergia, a partire dalla diffusione di Ophraella communa
il numero di giorni nei quali è stato superato questo valore soglia è stato inferiore rispetto agli anni
precedenti ed il carico pollinico complessivo è stato molto minore, pari a circa il 10-20% degli anni
precedenti, secondo le zone considerate.
Anche i dati relativi alle aree infestate confermano questa tendenza alla diminuzione: nel 2016
nella zona più critica sono state pari al 40% di quelle controllate, contro circa il 90% riscontrato negli
anni scorsi.
E’ proseguita la preparazione e distribuzione del materiale informativo ed educativo (nelle aree a
maggior rischio, seguendo due canali di distribuzione da un lato gli Ambulatori di Allergologia per
raggiungere direttamente i soggetti allergici, dall’altro i Comuni per i cittadini..
ATS partecipa al progetto europeo COST ACTION FA1203 SMARTER (Sustainable Management of
Ambrosia artemisiifolia in Europe: http://ragweed.eu) che prevede il coordinamento delle istituzioni
coinvolte nella ricerca e nel controllo dell’Ambrosia in Europa, con lo scopo di definire strategie
applicabili a lungo termine, possibilità di monitoraggio, sviluppo di nuove soluzioni di management;
valutazione del rapporto costi-benefici relativamente alla mitigazione degli effetti della specie
allergenica ed invasiva. Nell’ambito di questo progetto, sono stati attivati cinque campi
sperimentali nel territorio della ATS in collaborazione con i Comuni del territorio.
Al fine di illustrare i risultati raggiunti nel mese di ottobre è stato organizzato un Convegno
Internazionale sulla tematica.
Zanzare - Emergenza Zika
Le Amministrazioni comunali, in base alla normativa vigente, hanno il compito di intervenire
con trattamenti contro le zanzare sia in fase larvale che adulta e di operare perché vengano
eliminate le condizioni ambientali che favoriscono la loro diffusione, quali i ristagni di acqua e
gli accumuli di materiali organici . ATS Milano anche per il 2016, ha provveduto a fornire ai Comuni
le informazioni utili ad ottenere, tramite trattamenti con prodotti larvicidi delle raccolte anche
minime di acque stagnanti, il controllo e la riduzione della diffusione delle zanzare.
Balneazione
ATS si occupa di:
— monitoraggio e classificazione della qualità delle acque di balneazione;
— informazione al pubblico in merito alla qualità delle acque di balneazione.
Idroscalo
La balneazione nell’ambito territoriale ATS Milano assume rilevanza per l’insistenza del bacino
dell’Idroscalo, un polo di attività ricreative e sportive, dove per motivi esclusivamente di sicurezza
la balneazione è possibile solo in un'area delimitata da boe situata davanti alla spiaggia nei pressi
della Punta dell'Est
Nel 2016 sono stati effettuati n. 36 campionamenti dell’Idroscalo secondo il calendario prestabilito.
35
Gli esiti dei punti balneabili dell’Idroscalo sono stati inoltrati anche ai Comuni interessati e alla
Provincia.
Il “PortaleAcque” del Ministero:
http://portaleacque.salute.gov.it/PortaleAcquePubblico/home.spring è stato regolarmente
aggiornato da nostro personale con gli esiti dei campionamenti effettuati .Al termine della
stagione 2016 è stato aggiornato lo stato di balneabilità dell’area dell’Idroscalo che è risultata di
qualità eccellente.
Fiume Ticino
Per il Fiume Ticino sono previsti punti studio monitorati con 30 campionamenti risultati di qualità
scarsa, rendendo il fiume non idoneo alla balneazione. In questo caso si è quindi confermata la
necessità di riproporre alle Amministrazioni Comunali sia l’emissione del provvedimento di divieto di
balneazione per il 2017, che l’informazione della popolazione attraverso un’adeguata
cartellonistica, in linea con quanto già effettuato negli anni precedenti.
Indicatori di performance 2.12
Metodo
AMBIENTI DI VITA 2.12 Balneazione
Non
accettabile
Insufficiente
Sufficiente
Buono
1
1
1
1
Ottimo
Peso
1
>
0
Indicatore: Numero punti campionati / Numero punti balneabili
Radon
Regione Lombardia, con decreto n. 12678 del 21/12/2011, ha adottato le Linee Guida per la
prevenzione delle esposizioni al gas radon in ambienti indoor. L'iniziativa si inserisce tra le azioni
finalizzate alla tutela della salute del cittadino e persegue l’obiettivo di ridurre l’incidenza del
tumore polmonare.
Nel corso del mese di marzo 2016,l a D.G. Welfare, ha provveduto a richiedere ai Comuni lombardi
la compilazione on-line di una survey volta a monitorare lo stato di effettivo recepimento delle
indicazioni nei regolamenti edilizi piuttosto che nei Piani delle Regole dei rispettivi PGT .
Da questa indagine è emerso che l’11,9% dei Comuni di ATS Città Metropolitana ha già adottato
le Linee Guida nei Propri Regolamenti Edilizi o abbia quantomeno attivato le procedure per la
revisione dei Regolamenti Edilizi Comunali o volte ad adottare norme tecniche basate sulle linee
guida di cui al Decreto 12678/2011.
I Servizi Igiene Pubblica Territoriali ATS hanno supportato nel tempo la promozione e la
sensibilizzazione degli Uffici Tecnici Comunali contribuendo così al buon risultato, tenuto conto che
lo standard previsto per il 2017 è pari al 7% dei Comuni Lombardi.
36
5. Prevenzione e Sicurezza sui luoghi di lavoro
PIANO DEI CONTROLLI 2016
I 17.099 controlli effettuati nell’anno 2016 hanno garantito la sorveglianza di 7.778 imprese; questo
dato corrisponde al 4,6% del totale delle imprese presenti sull’intero territorio ed è prossimo
all’obiettivo del 5% richiesto dai LEA.
Circa la metà dei controlli effettuati sono stati avviati basandosi sui criteri di programmazione
indicati a livello regionale che permettono la scelta delle situazioni a maggior rischio e che quindi
necessitano prioritariamente degli interventi di SPSAL. L’altra metà dei controlli è invece stata
innescata da richieste specifiche di diversi soggetti: lavoratori, rappresentanti dei lavoratori,
cittadini, magistratura, istituzioni, che segnalavano situazioni particolarmente a rischio o critiche o
che necessitavano di pareri o autorizzazioni previste dalla normativa.
La frequenza degli interventi nei singoli settori rispecchia da una parte il grado di rischio presente
nel settore e dall’altra la maggior presenza di imprese del settore nel territorio dell’ATS. Nel grafico
seguente viene riportato il numero di imprese distribuite nei settori in cui si è intervenuti
maggiormente.
EDILIZIA
Come si osserva dal grafico precedente il settore dell’edilizia è quello che assorbe la maggior
parte delle risorse e delle attività del SPSAL. Il motivo, ormai noto da tempo, risiede nella presenza
di numerosi e significativi rischi in particolare di infortunio, tanto che da anni il settore è oggetto di
uno specifico piano nazionale.
L’intervento diretto nei cantieri attraverso ispezioni e sopralluoghi è forse la modalità più efficace
per contribuire al miglioramento delle condizioni di sicurezza in un settore particolare quale quello
delle costruzioni, dove la temporaneità delle lavorazioni e la presenza di molte imprese nello stesso
luogo creano situazioni spesso pericolose per l’incolumità dei lavoratori.
37
I grafici sotto riportati mostrano come l’aumento dei controlli in edilizia hanno determinato una
diminuzione del numero degli infortuni gravi nel settore (dato infortuni disponibile anno 2015).
Il continuo impegno nel settore delle costruzioni ha contribuito alla riduzione degli infortuni gravi in
questo comparto, come si rileva dal grafico seguente.
L’effetto positivo delle attività di controllo sulla riduzione degli infortuni è evidente anche
considerando gli infortuni da caduta dall’alto la cui prevenzione è uno degli obiettivi specifici del
Servizio PSAL nel settore delle costruzioni.
38
A proposito di prevenzione degli infortuni, una recente analisi a livello regionale, sull’impatto che
ha l’attività di controllo dei Servizi PSAL sull’accadimento degli infortuni, ha messo in luce che tale
attività ha permesso di evitare più di 9 mila infortuni di cui 3 mila e 500 gravi in un triennio.
Il numero di cantieri visitati nel 2016 rispetto ai cantieri notificati nello stesso anno, si aggira intorno
al 10%, quota piuttosto alta considerando che il numero di notifiche di apertura di nuovi cantieri
nella ATS CMM si aggira intorno ai 23.700.
Il 37% dei cantieri visitati è risultato non a norma, quota piuttosto alta e indice del fatto che la
scelta del cantiere su cui effettuare il controllo è stata piuttosto accurata e basata su criteri di
graduazione dei rischi.
Un alto numero di sopralluoghi ha riguardato i cantieri di rimozione amianto (sia per verificare
l’esposizione a questo inquinante sia per prevenire il rischio da caduta dall’alto): nel 2016 è stato
controllato circa il 12% dei piani amianto inseriti nell’applicativo regionale Gema. E’ continuato il
controllo sui cantieri stradali e in questi anni, una quota elevata di sopralluoghi in edilizia ha
riguardato le Grandi Opere, così numerose nel nostro territorio.
Si tratta come ovvio di sopralluoghi complessi per tecnologie adottate e per estensione dei
cantieri, dove sono coinvolte molte imprese anche contemporaneamente. In questi cantieri sono
state adottate sempre anche altre forme di verifica con audit ai sistemi di prevenzione aziendale.
Come si diceva all’interno del settore delle costruzioni, i cantieri in cui vengono realizzate opere di
grandi dimensioni e/o complessità presentano particolari problemi di sicurezza sul lavoro e sono
quindi oggetto di interventi mirati di prevenzione da parte del Servizio PSAL. La presenza
contemporanea di numerose imprese, l’ampiezza delle aree di cantiere e la differenziazione delle
fasi di lavorazione in diverse zone di cantiere sono alcune delle cause che rendono
particolarmente problematica l’applicazione delle misure di sicurezza.
L’attività di controllo in queste situazioni è diventata prioritaria ed è stata condotta attraverso la
presenza continua di operatori ATS, non solo con frequenti ispezioni e sopralluoghi, ma anche con
attività di formazione, informazione, assistenza e verifica dell’organizzazione del cantiere. I risultati
di questo impegno sono più che soddisfacenti e sono ben documentati da alcuni indicatori che ne
attestano l’efficacia.
39
AGRICOLTURA
Il piano dei controlli 2016, in continuità con il 2015 e in coerenza con le indicazioni del piano
nazionale 2014-2018, ha sviluppato alcuni aspetti innovativi previsti a livello nazionale
(semplificazione, lavoro stagionale, controllo del commercio macchine, nonché uso dei Prodotti
Fitosanitari) e dato impulso alla trasversalità nella realizzazione degli obiettivi.
Si è tenuto conto nella programmazione da un lato della vocazione zootecnica di buona parte del
territorio, dall’altro dell’entrata in vigore, con il Piano Attuativo Nazionale per l’uso sostenibile dei
Prodotti Fitosanitari, delle nuove regole su vendita, acquisto e detenzione dei prodotti fitosanitari.
I dati relativi agli infortuni denunciati mostrano una complessiva efficacia dell’attività di piano, pur
in presenza di una certa disomogeneità di risultati a livello territoriale.
Infortuni denunciati in agricoltura in Lombardia (banca dati INAIL)
Provincia
Lodi
Milano
Lombardia
2011
150
262
4.086
2012
127
245
3.816
2013
95
237
3.620
2014
119
217
3.531
2015
96
239
3.288
∆% 2011-2015 ∆% annua
-36
-8,78
-19,53
-9,00
-2,20
-4,88
Accanto all’attività di controllo, in condivisione con le parti sociali si è lavorato ad attivare percorsi
di semplificazione per le aziende agricole specie per quanto riguarda il lavoro stagionale e a
stimolare l’attivazione strutturata della sorveglianza sanitaria. In particolare è stata sviluppata la
sperimentazione della semplificazione su vendemmia; lo strumento di supporto relativo alla
vendemmia è stato presentato ai viticoltori della collina di S. Colombano, unico territorio a vite
nella ATS, dando indicazioni in linea con le previsioni del DM del Marzo 2013. I riscontri sono stati
positivi.
Attività di controllo
Agricoltura: controlli in aziende
Agricoltura: controlli commercio macchine
Agricoltura controllo congiunto uso P.F.
Controllo produzione, commercio P.F. e trattamento seme
118
11
16
32
I criteri di selezione delle imprese agricole sono stati coerenti con quelli del piano
nazionale e regionale e condotti con la scheda di controllo delle aziende agricole
definita a livello nazionale.
Per i controlli su officine e venditori di macchine si è analogamente applicata la scheda nazionale,
effettuando controlli in punti vendita ed alla fiera di Codogno, sia per quanto riguarda macchine
nuove immesse in commercio, sia per quanto riguarda messa a norma di macchine usate.
Controllo commercio e uso P.F.: in base alle indicazioni ministeriali si sono effettuati
controlli congiunti sul commercio e sul corretto utilizzo, ma anche sul trattamento delle
sementi e sull’importazione parallela.
40
RISCHIO CHIMICO
Come descritto nel piano dei controlli 2016 nel territorio ATS di Milano è presente un numero
consistente di aziende RIR con una forte presenza, pari al 35%, di stabilimenti chimici e petrolchimici
e a seguire aziende del settore galvanotecnica con deposito di tossici. Inoltre, diverse di queste
aziende, oltre ad essere soggette a rischio di incidente rilevante, sono soggette a valutazione
integrata ambientale.
Il comparto, presenta situazioni a rischio per la presenza di ambienti confinati, per la formazione di
atmosfere esplosive e per la presenza di sostanze e prodotti chimici (fabbricati e/o utilizzati ) che
impongono l’applicazione dei regolamenti REACH e CLP e la preparazione e utilizzo delle Schede
di Sicurezza quale strumento di informazione .
I documenti programmatori di riferimento sono il Piano Regionale 2014-2018 per la Tutela della
Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro (DGR n. V/1104 del 20/12/2013, l’approvazione del Piano
Regionale di Prevenzione 2015-2018.
Nel 2016 in 181 aziende è stata verificata la gestione del rischio chimico da parte dell’azienda
attraverso le seguenti azioni:
• controlli secondo le indicazioni nazionali e regionali (REACH e CLP, campionamenti e
analisi) anche in collaborazione con altri servizi dipartimentali
• valutazione Rischio chimico e cancerogeno
• valutazione e analisi presenza atmosfere esplosive
• valutazione formazione lavoratori
• audit, sopralluoghi ed esame documentazione e coinvolgimento delle figure del sistema di
prevenzione aziendale
• valutazione della sorveglianza sanitaria.
STRUTTURE SANITARIE E SOCIOSANITARIE
Nel 2016 si è intervenuti in 113 strutture sanitarie e sociosanitarie, un settore molto rappresentato nel
territorio della ATS Città Metropolitana di Milano, con una quota di strutture pari al 30% dell’intero
settore regionale.
I controlli hanno riguardato i diversi rischi presenti nel settore quali il rischio da movimentazione
manuale degli ospiti, il rischio da stress, il rischio biologico ivi compresa la verifica dell’adozione
delle misure per la protezione dei lavoratori dalle ferite da taglio e da punta, il rischio di incendio, la
sicurezza degli impianti e la gestione delle emergenze. Attenzione è stata posta anche agli aspetti
di carattere organizzativo e gestionale attraverso la valutazione della struttura organizzativa
generale del sistema della prevenzione aziendale, delle funzioni del servizio di prevenzione e
protezione, del medico competente e del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nonché
attraverso l’analisi del documento di valutazione dei rischi (i rischi valutati, i metodi di valutazione,
la struttura del documento, le misure di prevenzione previste).
E’ stata completata l’indagine su “ageing in sanità”.
I controlli sono stati condotti mediante audit, sopralluoghi, esame e verifica di documentazione,
coinvolgendo le diverse imprese presenti presso le strutture.
Inoltre sono state intensificate le attività di controllo di strutture sanitarie e socio sanitarie in
coordinamento tra i diversi Servizi del Dipartimento di Prevenzione e dell’Accreditamento in
occasione della verifica di specifici requisiti di esercizio o accreditamento attinenti alla salute e alla
sicurezza dei lavoratori.
Nel corso del 2016 si è sviluppato il progetto INAIL-ASL-UNEBA finalizzato a realizzare, promuovere e
diffondere iniziative di formazione e informazione orientate alla prevenzione degli specifici rischi del
settore socio sanitario, per la diffusione di una maggiore percezione degli stessi, con l’obbiettivo di
migliorare l’organizzazione aziendale, coinvolgendo sia i soggetti che rivestono ruoli specifici in
materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro sia i lavoratori.
41
LOGISTICHE E TRASPORTI
Nel 2016 sono state controllate 88 attività economiche di logistica ed assimilabili.
In questa categoria sono comprese le aziende di logistica, gli spedizionieri e le attività di
magazzinaggio e deposito ivi comprese quelle appartenenti alla rete di approvvigionamento della
grande distribuzione.
Data l’organizzazione di tali attività, che frequentemente coinvolge più imprese (impresa
esercente, autotrasportatori che accedono ai siti, consorzi e cooperative che effettuano la
movimentazione delle merci, eventuali altre imprese dedicate a lavorazioni complementari, come
ad esempio il confezionamento delle merci), i controlli si sono concentrati su alcuni aspetti
riguardanti ciascuna impresa operante nel sito:
- le capacità organizzative/gestionali delle diverse figure e dei rispettivi obblighi, anche quelli
connessi ai contratti di appalto o d’opera o di somministrazione;
- gli aspetti tecnici connessi alla sicurezza dei luoghi di lavoro compreso il rischio di formazione di
atmosfere esplosive nelle aree di ricarica dei carrelli elevatori e di altre simili attrezzature di lavoro;
- gli aspetti correlati all’utilizzo delle attrezzature di lavoro (formazione e informazione dei lavoratori
e obblighi del datore di lavoro in relazione all’utilizzo delle attrezzature stesse).
I controlli sono stati condotti con sopralluoghi e ispezione dei luoghi di lavoro, esame e verifica di
documentazione, coinvolgendo le diverse imprese presenti presso i siti controllati.
ATTIVITÀ IN TEMA DI INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI
Tra i principali obiettivi contenuti nel Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018, recepiti dal
Piano regionale della prevenzione di Regione Lombardia e ribaditi dalle Regole di Esercizio 2016, è
di rilievo quello della riduzione degli infortuni e delle malattie professionali, perseguibili attraverso
specifiche azioni i cui risultati sono monitorati attraverso due indicatori: trend di riduzione degli
infortuni misurato mediante gli indici di incidenza degli infortuni e il trend di emersione delle
malattie da lavoro.
Le azioni da intraprendere per il perseguimento dell’obiettivo, oltre agli interventi di verifica delle
condizioni di sicurezza e di igiene del lavoro, prevedono le indagini di infortunio e di malattia
professionale, e azioni di sensibilizzazione e di stimolo per le diverse figure della prevenzione delle
aziende.
Per quanto riguarda gli infortuni, nel 2016 sono state condotte azioni specifiche, quali:
- 440 indagini di infortunio. Le indagini dei singoli eventi, oltre all’aspetto di verifica delle
responsabilità per l’accadimento dell’infortunio, hanno anche lo scopo di mettere in rilievo quelle
carenze di sicurezza su cui intervenire prioritariamente per evitare nuovi casi di incidenti. A questo
proposito per la ricostruzione della dinamica dell’evento da diversi anni si adotta un modello
accreditato a livello nazionale e che garantisce un’adeguata qualità della prestazione di indagine
infortunio. La verifica che ciascun operatore segua la procedura stabilita dal modello è garantita
dall’utilizzo del sistema Ma.P.I. che fa parte del sistema regionale di prevenzione, utilizzato nel 2016
per la gran parte delle inchieste infortuni effettuate (363 su 440).
- avvio di uno specifico percorso di monitoraggio di infortuni presso le strutture sociosanitarie in
stretta collaborazione con INAIL
- analisi degli infortuni stradali accaduti in occasione di lavoro, ricercando la più completa
individuazione delle dinamiche più frequenti e delle misure preventive più efficaci al fine della
riduzione dei tassi di incidenza anche e non solo tramite il coinvolgimento delle Aziende aderenti
alla rete WHP.
Sulle malattie professionali le azioni condotte sono state:
- indagini di malattia professionale e inserimento delle informazioni nel sistema informativo Ma.P.I.:
nel 2016 sono stati inseriti 612 casi, 490 dei quali incidenti nel 2016
- diffusione di nuove modalità di segnalazione di potenziali malattie professionali, che vede PSAL
come nodo di una rete del SSR, in cui gli altri protagonisti sono operatori sanitari delle ASST, i medici
di medicina generale e i medici competenti. Il ruolo fondamentale di PSAL si esplicato anche in
momenti di formazione/informazione verso i vari operatori sanitari della rete, anche in
collaborazione con altri enti quali ad esempio INAIL.
42
STRESS LAVORO CORRELATO
Nel 2016 ATS ha completato il monitoraggio del rischio stress lavoro correlato presso il campione di
aziende selezionate da INAIL nazionale, previsto dal Progetto CCM (Centro nazionale per la
prevenzione e il controllo delle malattie), monitorando 73 aziende (ex ASL MI, 39 imprese; ex ASL
MI1, 16 imprese; ex ASL MI2, 14 imprese; ex ASL Lodi, 4 imprese), inserendo i dati raccolti sia nel
data base nazionale, sia in un data base parallelo che il Laboratorio Regionale di
approfondimento ha scelto di auto produrre, stante la non riconducibilità territoriale del primo
archivio.
Ha collaborato con Regione Lombardia per realizzare il confronto con i dati nazionali e regionali al
fine di diffondere i risultati emersi dal progetto, sia attraverso momenti congressuali, sia attraverso il
raggiungimento capillare delle singole aziende coinvolte nel progetto CCM, offrendo alle stesse sia
la restituzione dell’indagine, sia l’informativa sullo stato dell’arte del rischio stress lc con la diffusione
anche delle 8 schede informative (factsheets) sulla specificità della valutazione dello stress in
altrettanti diversi comparti produttivi. Ha partecipato attivamente sia ai lavori del gruppo
monitoraggio SLC regionale sia a quelli del Laboratorio, collaborando ai contenuti per la stesura
del documento RLS n. 6298/2016. Ha continuato a promuovere la sensibilizzazione nei confronti del
rischio stress lc attraverso audit con le figure della prevenzione e attraverso la partecipazione agli
eventi realizzati presso la casa della cultura della prevenzione.
Gli operatori ATS Milano CM hanno contribuito attivamente ai due Workshop organizzati da
Regione Lombardia sugli sviluppi del progetto CCM sulla valutazione e gestione del rischio Stress
lavoro-correlato
Inoltre nel territorio ex ASL MI 2 sono stati organizzati i seminari “Il ruolo del Medico competente
nella valutazione del rischio S L-C” rivolto ai M.C. del comparto “Grande distribuzione organizzata”
e “Il ruolo del RLS nella valutazione del rischio S L-C” rivolto ai RLS del comparto “Residenze
Sanitarie Assistenziali”.
Si è anche contribuito attivamente all’organizzazione e all’ottima riuscita del Convegno nazionale
“Sress, molestie lavorative e organizzazione del lavoro: aspetti preventivi, clinici e normativogiuridici. Le soluzioni possibili”, tenutosi presso l’Università degli Studi di Milano.
La valutazione relativa al rischio stress lc è stata sostanzialmente estesa ad ogni azienda nei
confronti della quale si è proceduto a svolgere le tradizionali attività di tutela della salute nei luoghi
di lavoro.
AZIENDE A RETE
E’ proseguita nel 2016 l’attività di coordinamento delle azioni di controllo rispetto le grandi aziende
a rete, particolarmente sul territorio metropolitano (RFI – Trenitalia; A2A – Unareti; ATM; Comune di
Milano; Poste Italiane). In particolare sono state promosse e seguite le attività di aggiornamento
del censimento dei materiali contenenti amianto presso le scuole del Comune di Milano e presso
gli impianti della Metropolitana.
Un forte impegno è stato dedicato alle aziende del comparto ferroviario e trasporti (RFI, Trenitalia,
FrecciaRossa, FrecciaBianca, Trenord, ATM, MM) che ha sul territorio metropolitano oltre alle grandi
e medie stazioni, alcune importanti officine di manutenzione. Di queste aziende sono stati seguiti
alcuni aspetti di organizzazione del lavoro particolarmente significativi, oltre alle ordinarie indagini
per infortuni e malattie professionali.
SCELTA DELLE AZIENDE ATTRAVERSO LISTE NOMINATIVE
Il consolidamento di alcuni flussi informativi relativi ai danni alla salute e ai rischi presenti negli
ambienti di lavoro ha permesso di estrarre elenchi di aziende su cui effettuare in via prioritaria
approfondimenti ed eventuali interventi rientranti nei progetti e linee operative.
Nel 2016 è stata effettuata una prima attività di controllo relativa al rischio amianto partendo
dall’incrocio dei dati recuperati da alcuni sistemi informativi gestionali in uso (alcuni non
esclusivamente ATS).
43
L’incrocio ha riguardato le seguenti liste nominative:
- elenco delle aziende iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali in categoria 10 (bonifica dei
beni contenenti amianto) recuperate dal portale web dedicato
- elenco delle relazioni annuali allegato 3B inserite dai medici competenti nel portale INAIL
- elenco delle relazione annuali ex art. 9 inserite nell’applicativo regionale Gema.
Questo lavoro, che avrà seguito nel 2017 e che si ripeterà anche per il rischio cancerogeno con
l’utilizzo del sistema informativo gestionale aziendale, ha permesso di verificare per aziende non
conosciute o da molto tempo non controllate, la corrispondenza tra la valutazione dei rischi e la
sorveglianza sanitaria effettuata dal medico competente.
INDICATORI DI PERFORMANCE “SALUTE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO”
PERCENTUALE ESITI SFAVOREVOLI AZIENDE CONTROLLATE
Percentuale delle aziende controllate che sono state giudicate negativamente. Indirettamente
misura la capacità di programmare l’attività basandosi sulla graduazione del rischio, favorendo
prioritariamente i controlli nelle situazioni più a rischio
FASCE REGIONALI
Tabella I: Indicatori di performance regionali % esiti sfavorevoli aziende controllate ; ATS Milano - anno 2016
ANNO 2016
Esiti sfavorevoli aziende
controllate 4.5
NUMERATORE
(numero di UL1 con esito
negativo)
DENOMINATORE
(numero di UL1
controllate)
%
2258
7778
29
PERCENTUALE PROVVEDIMENTI IRROGATI ALLE IMPRESE EDILI
Esprime la quota di provvedimenti sanzionatori irrogati alle imprese edili controllate
FASCE REGIONALI
Tabella II: Indicatori di performance regionali % provvedimenti irrogati alle imprese edili; ATS Milano - anno
2016
provvedimenti irrogati alle
imprese edili
1390
3031
45,8
44
PERCENTUALE DEI CANTIERI NON A NORMA
Definisce la quota di cantieri non a norma in coerenza con la rilevazione nazionale. Misura
indirettamente la capacità di intervenire nelle situazioni a maggior rischio.
FASCE REGIONALI
Tabella III: Indicatori di performance regionali % provvedimenti irrogati alle imprese edili; ATS Milano - anno
2016
ANNO 2016
NUMERATORE
(numero di ULsogg2 esito
negativo)
DENOMINATORE
(numero ULsogg2
controllate)
%
839
2267
37
Cantieri non a norma 4.7
COPERTURA DEI CONTROLLI IN AGRICOLTURA
Valuta il grado di intervento nel settore agricoltura che rimane uno dei settori a maggior rischio ed
è oggetto di un piano nazionale
FASCE REGIONALI
Tabella VI: Indicatori di performance regionali % copertura dei controlli in agricoltura ; ATS Milano - anno 2016
ANNO 2016
NUMERATORE
(numero aziende agricole
controllate)
DENOMINATORE
(numero aziende
agricole presenti sul
territorio)
%
grado di intervento in
agricoltura, quale settore
ad elevato rischio ed in
coerenza con il relativo
Piano Nazionale:
indicatore performance
n. 4.20*
215
6584
3,2
45
SORVEGLIANZA MERCATO, PRODUZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE
SOSTANZE CHIMICHE
L’attività di vigilanza del mercato delle sostanze chimiche e delle loro miscele, regolamentato dai
Regolamenti Comunitari REACH e CLP, è stata svolta secondo il “Piano Nazionale di Controllo sui
Prodotti Chimici“ del Ministero della Salute, recepito dalla Direzione Generale Prevenzione della
Regione Lombardia (Atto n° 0007164 del 15/03/2016).
Il programma di controllo, con l’obiettivo di tutelare la salute dei cittadini e dei lavoratori, ha
interessato diversi ambiti quali le sostanze chimiche in quanto tali o presenti in miscele o articoli,
prodotti detergenti, prodotti fitosanitari e prodotti cosmetici non allo stadio di prodotto finito.
L’attività è stata svolta presso le aziende produttrici e utilizzatrici di sostanze/prodotti chimici ma
anche presso le attività di commercio.
Sono stati effettuati controlli in merito:
all’utilizzo di sostanze altamente preoccupanti (quali cancerogeni e mutageni) per le quali
attualmente va richiesta specifica autorizzazione all’utilizzo all’Agenzia Europea ECHA;
alla presenza di sostanze sensibilizzanti (vedi Nichel) all’interno di prodotti di bigiotteria e
piercing o alla presenza di sostanze comunque pericolose nei giocattoli, nelle colle ecc.,
effettuando dei prelievi di campioni sottoposti ad analisi di Laboratorio;
alla corretta classificazione di pericolosità per la Sicurezza, Salute e per l’Ambiente delle
sostanze e prodotti chimici;
sulla corretta trasmissione delle informazioni sulla pericolosità dei prodotti chimici lungo tutta
la catena di approvvigionamento;
sulla corretta redazione delle Schede di Dati di Sicurezza che riportano le informazioni di
pericolosità dei prodotti;
su tutti gli altri obblighi imposti dai Regolamenti quali la Registrazione, Classificazione di
Pericolo, Imballaggio, Notifica e Conservazione delle informazioni.
È stato organizzato anche un convegno aperto al pubblico dal titolo “AZZERALOSPRECO”
dedicato ai settori del consumo e produttivo strutturato su due temi, quello delicato dello “spreco
alimentare” e quello legato all’adeguatezza dei prodotti per la detergenza.
Oltre a questa attività programmata è stato dato riscontro alle segnalazioni/esposti provenienti da
varie fonti quali cittadini, NAS, Polizia Locale, USMAF (Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera)
e dei CAV (Centro Anti Veleni).Nel complesso è stato migliorato il livello quantitativo e qualitativo
di controlli effettuati nell’anno precedente, che si riporta distinto per tipo di attività
Rendicontazione vigilanza REACH 2016 della ATS città metropolitana di Milano
Tipo Attività
(verifiche effettuate)
Verifiche
analitiche
N° controlli in aziende
non conformità
ex ASL Milano+MI1+MI2+Lodi
ex ASL Milano+MI1+MI2+Lodi
8
0
controlli documentali sul REACh (REF)
6
4
AUTORIZZAZIONI
20
3
SDS
46
11
Tot.
80
18
L’attività ha portato a impartire delle disposizioni e prescrizioni per alcune aziende che hanno
comportato numerosi miglioramenti organizzativi e procedurali nelle imprese oggetto del controllo
ai fini della tutela della salute della popolazione lavorativa e non.
46
IMPIANTISTICA
La presente sezione del Report delle attività di prevenzione descrive sinteticamente le attività
condotte dai Servizi Impiantistica presenti sul territorio della ATS Città metropolitana di Milano nel
corso del 2016, in armonia con le indicazioni regionali e aziendali , nell’ambito della sicurezza
correlata agli impianti (elettrici ed elevatori) ed alle attrezzature di lavoro (di sollevamento, a
pressione e riscaldamento).
ASPETTI QUALITATIVI
L’attività di controllo nel settore della sicurezza impiantistica si è sviluppata nel 2016 principalmente
secondo tre direttrici :
• attività prestazionali, ricomprendenti i controlli periodici su richiesta del datore di lavoro/legale
rappresentante/utilizzatore e le attività di natura esclusiva
• attività di iniziativa, a cui si riconduce fondamentalmente l’attività di vigilanza in settori
caratterizzati dalla presenza di impianti ad alto rischio (ATEX, maggior rischio incendio,
cantieri,…);
• attività di supporto specialistico sia nell’ ambito della vigilanza integrata con il servizio
prevenzione salute ambienti lavoro (oltre ai settori di cui sopra anche in settori quali pubblico
spettacolo, ….) sia in relazione ai processi di accreditamento delle strutture sanitarie e socio
sanitarie, per quanto concerne la valutazione dei requisiti specifici tecnologici impiantistici.
ASPETTI QUANTITATIVI
La rappresentazione in termini quantitativi dell’attività svolta nel 2016 può essere sinteticamente
rappresentata nella successiva tabella, dove sono state accorpate le aree di Milano e Milano 2
essendo quest’ultima gestita dalle strutture impiantistica di Milano :
Attività
Area MI 1*
Area MI e MI 2**
N. controlli/verifiche per attività
prestazionali effettuate, di cui :
3.330
3397
su attrezzature sollevamento
830
641
310
su attrezzature
riscaldamento
605
945
20
1.000
1.600
0
su impianti elettrici
895
62
238
N. controlli per attività di
iniziativa/vigilanza eseguiti, di cui :
183
562
0
su attrezzature sollevamento
23
210
0
su attrezzature
riscaldamento
114
32 – 24
0
46
328
0
a
pressione e
su
ascensori,
montacarichi,
piattaforme elevatrici
a
su impianti elettrici
pressione e
Area LODI**
* n. controlli : dati assunti da Impres@
** n. verifiche/verbali : dati impres@ non presenti/non completi
47
N. controlli non conformi/violazioni
Area MI 1
Area MI e
MI2
Area LODI
Segnalazione al Comune per
provvedimenti di competenza
21
/
/
Prescrizioni
439
66
/
Contestazione illeciti amministrativi
10
9
/
Esito sfavorevole
2
55
/
Verbale di prescrizione 758/94
0
58
/
Si evidenzia che le non conformità/violazioni rilevate hanno riguardato prevalentemente gli
impianti elevatori (prescrizioni e segnalazioni al Comune) e gli impianti elettrici (illeciti amministrativi
e verbali 758/94).
48
6. Salute e Ambiente
INTERVENTI DI PREVENZIONE NEL TESSUTO URBANO : AMIANTO
Con l’approvazione nel dicembre 2005 del Piano Regionale Amianto
della Lombardia (PRAL) è stato avviato il censimento dei manufatti
contenenti amianto in matrice compatta e friabile negli edifici e nei
rotabili presenti nella Regione Lombardia.
In attuazione del PRAL, dal 2006 ad oggi, i soggetti pubblici e privati
proprietari di stabili con pubblica frequentazione, sono stati invitati a
rispettare gli adempimenti previsti dalla normativa in materia di
amianto per il censimento dei manufatti, la valutazione del loro stato
di conservazione, le conseguenti azioni di controllo, manutenzione o
smaltimento.
Indicativamente si può segnalare che al 2016 nel territorio della ATS di
Milano sono stati censiti 45.702 siti con manufatti contenenti amianto.
Tali dati sottostimano fortemente la diffusione di MCA nel nostro
territorio; basti pensare che dal 2000 al 2012 sono stati bonificati più di
13.000 siti.
Ai dati derivanti dal censimento citato vanno poi aggiunti i dati ricavati dalla rilevazione con volo
aereo effettuata nel 2000 nel solo comune di Milano, aggiornata dalla ASL fino al 2009 con i dati
dei piani di smaltimento dei manufatti presentati alla ASL nell’ultimo decennio.
La rilevazione aerofotogrammetrica individua solo le superfici con presenza di amianto, quindi solo
le coperture in amianto compatto.
Dalla rilevazione del 2000 è stata stimata la presenza complessiva di circa 3 Km2 (pari a circa
40.500 tonnellate) di coperture contenenti amianto presenti nel territorio di Milano, ai quali si
aggiungono quelli relativi ad altri manufatti non visibili dalla rilevazione aerofotogrammetrica.
Nel periodo 2001-2015 sono stati rimossi circa 4,5 Km2, pari a più di 50.000 tonnellate di friabile e
compatto. Il quantitativo di amianto rimosso risulta superiore a quello riscontrato con rilevazione
aerofotogrammetrica del 2000, in quanto nel computo dell’amianto rimosso sono compresi
manufatti quali rivestimenti di tubazioni, pareti verticali, pavimentazioni all’interno di edifici non
rilevabili con lo strumento utilizzato per la rilevazione.
Censimento manufatti contenenti amianto (MCA) – Dicembre 2016
NA1
NA2
45702
161
Per quanto riguarda l’attività di controllo del censimento, nel 2016 sono pervenute e trattate 1476
nuove notifiche e sono state verificate con sopralluogo 37 comunicazioni di presenza di MCA
trasmesse negli anni precedenti dai detentori con il modello NA1.
Il Dipartimento di prevenzione verifica la correttezza di tutte le notifiche e interviene controllando le
situazioni meritevoli di approfondimento e/o di bonifica proponendo ai Comuni ordinanze ai
proprietari dei manufatti per la messa in sicurezza o la bonifica degli stessi.
I controlli privilegiano le situazioni di maggior degrado, di maggiore estensione, di maggior
frequentazione o di frequentazione da parte di soggetti che esigono una maggiore tutela (es.
scuole, ospedali).
A tutela della salute di alunni e lavoratori negli edifici scolastici, il censimento dei siti con MCA e la
valutazione dello stato di conservazione ha portato alla individuazione delle situazioni a maggior
rischio con interventi di rimozione o messa in sicurezza.
49
Il Dipartimento, inoltre, esercita un controllo sui cantieri di bonifica ai fini della sicurezza dei
lavoratori e della popolazione circostante l’area di lavoro.
I piani di lavoro presentati vengono esaminati prima dell’avvio delle operazioni di bonifica; la
maggior parte dei cantieri di bonifica da amianto friabile vengono poi controllati nel corso dei
lavori; quelli da amianto compatto a campione in funzione dell’entità dei lavori e delle
caratteristiche dei siti e delle relative utenze. Le aree oggetto di bonifica da amianto friabile
vengono, inoltre, controllate prima della restituzione agli utenti per attestare la corretta bonifica
anche mediante test analitici che assicurino l’assenza di fibre di amianto aero disperse.
Nell’ambito degli interventi finalizzati a promuovere l’eliminazione dell’amianto nel territorio della
ATS di Milano sono state, inoltre, realizzate, nel corso degli anni, diverse attività di informazione e di
vigilanza rivolte a far sì che i proprietari di manufatti contenenti amianto attivino un corretto
programma di controllo e manutenzione al fine di ridurre al minimo il fattore di rischio per
l’esposizione ai manufatti contenenti amianto (MCA) dei cittadini.
L’implementazione sul sito aziendale di tutte le procedure relative al monitoraggio e alla messa in
sicurezza/ smaltimento dei MCA ha fornito ai cittadini un importante contributo informativo onde
garantire che i piani di bonifica avvengano nel completo rispetto delle normative di riferimento
nella salvaguardia dei possibili rischi per la salute dei cittadini e dei lavoratori.
SITI CONTAMINATI
Sono centinaia i siti contaminati che risultano censiti nel territorio della ATS Città Metropolitana di
Milano, tutti oggetto di procedimenti di bonifica e di riqualificazione; due di questi siti sono di
interesse nazionale (SIN) e 32 di rilevanza regionale.
•
Siti contaminati censiti nel territorio della ATS di Milano – Dato Anno 2015
ATS Milano
Siti contaminati
> 1300
Sito di Interesse Nazionale
2
Sito di interesse regionale
32
Per la gran parte di tali aree devono essere sviluppate Analisi di Rischio (A.d.R.) sito-specifiche, per
valutare la presenza di rischi sanitari. Tale area di lavoro, a cui la ATS partecipa a pieno titolo,
riveste un carattere strategico per lo sviluppo della città e dell’area metropolitana.
Nel corso del 2016 sono stati espressi 190 pareri, effettuati 13 sopralluoghi e 793 controlli
documentali.
Una significativa mole di lavoro svolta nell’anno è stata dedicata alla valutazione del
procedimento di bonifica del sito ex Area Falck (dove andrà ad insediarsi la Città della Salute e
della Ricerca) e al supporto alla DG Ambiente per la problematica legata all’inquinamento diffuso
della falda da clorurati e da freon.
50
RADIAZIONI IONIZZANTI E NON IONIZZANTI
Sul territorio della ATS di Milano è presente un considerevole numero di apparecchi radiogeni
utilizzati a scopo medico, industriale, veterinario e di ricerca, nonché di detentori ed utilizzatori di
sostanze radioattive.
Radiazioni ionizzanti (dato al 31.12.2015)
Apparecchi radiogeni
Detentori di sostanze
radioattive
Servizi di Medicina Nucleare
9780
183
23
Le sorgenti N.I.R. (Radiazioni Non Ionizzanti) presenti nel contesto urbano sono numerose e
diversificate:
• apparecchi a Risonanza Magnetica;
• laser per uso sanitario;
• apparecchi a Radiazioni Ultra-Violette (U.V.) a scopo estetico.
Inoltre, capillarmente sul territorio della ATS sono presenti altre fonti N.I.R quali le stazioni radio-base
per telefonia mobile e impianti per trasmissioni radiotelevisive (Campi Elettromagnetici a bassa
frequenza e a Radiofrequenza) a cui la popolazione è esposta.
Radiazioni non ionizzanti (dato al 31.12.2015)
Apparecchi a Risonanza
Magnetica
Laser uso sanitario
Detentori apparecchi UV
129
>600
>750
Gli impieghi di sorgenti di radiazioni ionizzanti e parte di quelle non ionizzanti sono soggetti a
vigilanza: nel 2016 sono stati effettuati 246 sopralluoghi, emessi 43 tra atti prescrittivi, segnalazioni
alla A.G. e autorizzazioni/comunicazioni RM, 11 pareri al Prefetto; i soli controlli documentali sono
stati 968. Nell’ambito del lavoro svolto nel corso dell’anno passato rientra anche l’attività di
prevenzione nel campo dell’esposizione a radiazioni Ultra-Violette e Campi Elettromagnetici che
hanno condotto alla pubblicazione sul sito WEB della ATS di documentazione sul tema.
51
URBANISTICA, VIA/VAS (Valutazione di Impatto Ambientale e Valutazione Ambientale
Strategica), A.I.A./A.U.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale e Autorizzazione Unica
Ambientale
L’attività consta nell’emissione, di concerto con l’Osservatorio Epidemiologico dell’ATS, dei pareri di
competenza a Ministero dell’Ambiente, Regione, Città Metropolitana di Milano, Provincia di Lodi e
Comuni e la partecipazione alle Conferenze di Servizi indette dagli stessi Enti.
I pareri espressi nel 2016 sono stati 137.
COMMISSIONE DI RADIOPROTEZIONE
La Commissione di Radioprotezione composta da DIPS di ATS, ARPA, DTL, VVF nonché da Esperti
Qualificati e dal Medico Nucleare, rilascia pareri in materia radioprotezionistica a favore di Enti
Pubblici e Privati valutando i rischi e le misure di prevenzione e protezione necessarie alla tutela
della popolazione generale, dei pazienti e dei lavoratori direttamente coinvolti.
Di seguito due grafici riepilogativi dell’attività svolta:
Fig.1 Pratiche in arrivo e analizzate
52
20
pareri emessi
18
16
14
12
10
8
6
Fig.2 Pareri emessi a favore di Regione Lombardia, Ospedali, Enti sanitari privati, Aziende di servizi e
industriali (es. controlli Rx-grafici non distruttivi territoriali, ecc.).
53
7. Prevenzione HIV/IST ed Ectoparassitosi
a) Aspetti qualitativi :
Nella ATS Città Metropolitana di Milano, il Servizio MTS ha visto l’accorpamento di più sedi: ex ASL
Milano (sede Milano e S.S. Giovanni), ex ASLMI1 (sede Rho), ex ASLMI2 (sede Melzo-Rozzano) e Lodi
(ambulatori territoriali del Reparto di Mal. Infettive – Ospedale Maggiore), ognuna con le sue
peculiarità, legate al territorio e alla propria organizzazione.
Pertanto, nel 2016, i Servizi MTS si sono confrontati su un nuovo modello organizzativo: procedure,
raccolta dati, attività, progetti, aree di intervento con l’obiettivo, da un lato, di facilitare l’accesso
ai test di screening per le IST, la loro diagnosi e cura, dall’altro, di ridurre i fattori di rischio individuali
e di bonificare i focolai infettivi, allo scopo di migliorare lo stato di salute del singolo e quindi della
collettività. Il confronto ha permesso di definire delle linee omogenee di intervento sia per l’area
ambulatoriale che per l’area di assistenza extra-ospedaliera ai soggetti HIV/AIDS.
Anche in questa fase organizzativa, sono proseguite le attività progettuali, avviate in anni
precedenti, con progetti e interventi di prevenzione HIV/IST rivolti alla popolazione generale e a
gruppi particolarmente a rischio, in collaborazione con le istituzioni (Comune di Milano e
dell’hinterland di competenza, poli ospedalieri) e le associazioni del privato-sociale del territorio
cittadino; tali progetti hanno contribuito a migliorare l’adesione ai test di screening per HIV/IST.
I dati di attività sotto riportati sono gestiti, per l’area IST, da un sistema informatizzato gestionale di
archiviazione/ inserimento dati e report utilizzato esclusivamente dal Servizio CRH-MTS di ex ASL
Milano e, per la gestione delle attività legate all’assistenza extra-ospedaliera dei soggetti HIV/AIDS,
dal sistema informatico regionale SOFIA utilizzato da tutte le ex ASL, attuali ATS Milano.
Nel 2016, anche per ex ASL Milano, è stata avviata la procedura per la segnalazione e notifica
delle IST, nel sistema regionale MAINF, attualmente non ancora operativa.
b) Aspetti quantitativi :
Area Prevenzione HIV e Infezioni Sessualmente Trasmesse
8619
Schede sanitarie ambulatoriali
ambulatoriali - 2016
231
0
ex ASL
Lodi
ex ASL
MI 1
ex ASL
MI
768
ex ASL
MI 2
10000
8000
6000
4000
2000
0
12000
11000
10000
9000
8000
7000
6000
5000
4000
3000
2000
1000
Grafico 1: Schede sanitarie
Schede
sanitarie
ambulatoriali
An An An An An An An An An An An An
no no no no no no no no no no no no
20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20
05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16
Grafico 2: Sch. Sanit. amb., anni 2005-2015: Sc CRH-MTS- ex ASL Milano, anno 2016: Servizi MTS- ATS Milano
54
L’offerta del counselling pre e post test nell’ambito degli interventi di informazione personalizzata
sulle IST, la gratuità e l’anonimato delle prestazioni erogate, la sovrazonalità, i progetti e le azioni di
prevenzione e sensibilizzazione in tema di HIV/IST hanno favorito negli anni l’adesione allo
screening.
Anno 2016
Anno 2015
Anno 2014
Anno 2013
Anno 2012
Grafico 3: Dati di attività, anni 2012-2015: Sc CRH-MTS- ex ASL Milano, anno 2016: Servizi MTS- ATS Milano
Le caratteristiche dell’utente ambulatoriale non si modificano sostanzialmente nel corso degli anni:
maschio nel 68% dei casi, italiano 76%, fascia d’età 19-34 anni, rischio eterosessuale 55% per i
maschi e 98% per le femmine; i rapporti MSM sono riferiti nel 45 % dei maschi.
Rispetto all’utilizzo del preservativo, ha risposto il 60% dell’utenza: il 24% lo utilizza “sempre”, il
restante 76% “occasionalmente/mai”, in particolare, i maschi.
Rispetto alla tipologia di rapporti, occasionali o di coppia, ha risposto il 61% dell’utenza riferendo
rapporti occasionali nel 70%. Nel 2016, sono state effettuate 1.918 diagnosi di IST (esclusa cicatrice
luetica) con un’incidenza nella popolazione testata, del 20%, più alta nelle donne (25%) rispetto ai
maschi (18%).
In particolare, nei MSM l’incidenza delle IST è significativamente maggiore rispetto ai maschi
eterosessuali,19% vs 13%, dovuta principalmente all’infezione da HIV (75 vs 7 casi) e da sifilide.
Le cervicovaginiti/uretriti NG-NC e le condilomatosi sono le infezioni più frequenti. Seguono la
sifilide, la gonorrea e l’infezione da Chlamydia
HIV
Epatite B/C
%
Sifilide
2,5 2 5,52
16
11,7
9,5
Gonorrea
8,8
26
16
Uretriti NG-NC/Balaniti
Cervicovag. NGChlamydia Trac.
Condilomatosi
Mollusco contagioso
Grafico 4: Incidenza IST – Anno 2016 ATS Milano
55
900
800
700
600
500
400
300
200
100
0
Grafico 5: Andamento delle IST, anni 2005-2015: Sc CRH-MTS-ex ASL Milano, anno 2016: Servizi MTS-ATS Milano
Da anni, Milano è la città
lombarda con la maggior
incidenza di IST a notifica
600
obbligatoria
(70%
delle
segnalazioni 500
regionali per sifilide
- Bollettino Epid
e gonorrea 400
Naz–Ministero
della
Salute
300
2010).
200
100
0
HIV
2010
226
2011
289
AIDS
81
72
2012
572
2013
574
2014
442
65
86
65
Grafico 6. Nuove segnalazioni IST, anni 2010-2015: ex ASL Milano, anno
2016: ATS Milano
Il Servizio CRH-MTS è il centro di riferimento di ATS Milano per la diagnosi e cura delle
ectoparassitosi; il centro collabora anche con altri Servizi di ATS e le associazioni del privato-sociale,
in tale ambito, per l’emergenza migranti.
La popolazione straniera, rappresenta il 23,7% dell’utenza.
L’incidenza delle IST è maggiore negli stranieri rispetto alla popolazione italiana (28% vs 18,5%) e, in
particolare, nelle femmine rispetto ai maschi (32,5% vs 24,5%): in queste, il riscontro di IST è
aumentato negli anni, dal 25% nel 2012 al 32,5% nel 2016. Tra le possibili cause, l’incremento di
diagnosi di cervico/vaginiti, l’offerta di screening, la maggiore affluenza di utenza femminile
sintomatica. Le aree geografiche di provenienza più rappresentate sono l’America Latina, l’Africa
e l’Europa dell’Est (dato riferito a MTS ex ASL Milano)
56
La Linea Telefonica HIV/MTS è presente nella sede del Servizio CRH-MTS di ex ASL Milano e
nella sede di Melzo di ex ASL MI 2 (circa 700 chiamate/anno; non dettagliati dati più specifici
dell’utenza).
I dati di seguito riportati sono riferiti alla Linea Telefonica di ex ASL Milano. La Linea raccoglie le
chiamate prevalentemente dall’area metropolitana milanese (72%); l’utente-tipo è maschio (79%),
fascia d’età 25-44 anni, rapporti eterosessuali nel 61% dei casi, nel 42% mercenari, frequentemente
senza utilizzo di precauzioni.
Il 12% dei soggetti riferisce diagnosi di HIV/IST, i maschi principalmente per sifilide, entrambi i sessi
per uretriti NG-NC in e le femmine per condilomi; nel 6 % dei casi viene riportata positività del
partner per IST.
La diagnosi di HIV interessa l’1% dei casi, principalmente i MSM.
Le richieste dell’utenza si concentrano su informazione/educazione sanitaria (34,3%),
orientamento verso i servizi (37,5%) e contenimento/supporto psicologico (28,1%), con una
residuale domanda di intervento assistenziale.
Si è osservato un aumento di richieste di informazioni sul Servizio CRH-MTS in generale, modalità di
accesso, tipologia di esami e visite.
967
936
985
178
166
176
943
1019
1012
176
1647
1371
1121 1176 1292
163
980
174
Grafico 7: Linea Telefonica HIV/MTS - ex ASL Milano
1654
996
176
Nel 2012, è stato avviato dal Servizio CRH-MTS di ex ASL Milano un protocollo di collaborazione con
le A.O. del territorio cittadino (reparti e ambulatori di Malattie Infettive) per una più puntuale
rilevazione dei nuovi casi di infezione da HIV:
1106
947
878
994
572
226
25,7%
289
30,5%
51,7%
882
574
57,7%
829
L’infezione è più frequente
negli uomini (86%), over 30,
per le donne >40 anni. Si
conferma la modalità di
trasmissione per via sessuale
(94%), superiore alla media
nazionale (85% nel 2015).
442
50%
Grafico 8: Nuove segnalazioni HIV
57
Area Assistenza extra-ospedaliera ai soggetti HIV/AID
Nella nuova organizzazione di ATS Milano, il Servizio CRH-MTS è stato individuato per il
coordinamento delle attività di assistenza extra-ospedaliera ai soggetti HIV/AIDS delle ex ASL, la
rilevazione e il controllo flussi dati e le convenzioni.
Nel 2016, l’utenza assistita (308 pazienti) è prevalentemente maschile 77%, italiana 92%, fascia
d’età elevata 45-64 anni, pregressa o attiva tossicodipendenza (53%), assistita a domicilio in circa
la metà dei casi, per il restante in casa-alloggio, centro-diurno. In aumento gli inserimenti in RSA,
motivati dall' invecchiamento della popolazione in carico e dalla cronicizzazione della patologia.
%
8
39
52
46
ADI
Casa-alloggio
CD
RSA
Grafico 9: Tipologie di assistenza pazienti HIV/AIDS, anno 2016 ATS Milano
Area Progetti di comunicazione e prevenzione HIV/IST
Il Servizio CRH-MTS, sulla base del contesto epidemiologico nazionale, regionale e cittadino, ha
programmato, nel corso degli anni, interventi di prevenzione e sensibilizzazione in tema di HIV/IST,
rivolti alla popolazione generale, italiana e straniera, e a target maggiormente a rischio, progetti
tuttora in corso:
il progetto "SM@RT-@IDS" ha previsto la creazione di un’applicazione digitale mirata
ad aumentare il livello di conoscenza sui temi HIV/IST rivolto a soggetti di fascia
d’età 19-40, successivamente sviluppata anche per un sito web ed i principali social
network;
• il progetto di “Prevenzione mirata alla popolazione universitaria" ha proseguito gli
interventi coinvolgendo direttamente l’associazionismo studentesco attivo in tale
contesto;
• è proseguita l’offerta del test salivare rapido di screening per HIV e HCV (Easy test),
in giornate dedicate, in collaborazione con
Nel territorio ex ASL Milano1, si sono svolti interventi di sensibilizzazione ed informazione rivolti agli
studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Sulla prostituzione è attiva una collaborazione
con l’Associazione LULE.
•
58
8. Promozione Stili di vita sani
Alla base delle principali malattie croniche (patologie cerebro-cardiovascolari, tumori, diabete,
disturbi respiratori cronici, ecc.) vi sono diversi determinanti di salute che possono influenzare
negativamente lo stato di salute di un individuo e della popolazione.ma suscettibili di modifiche.
Il Piano d'Azione Globale dell'OMS per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili
2013 - 2020 fornisce a tutti gli Stati Membri una serie di opzioni di policy, allo scopo di intraprendere
azioni coordinate e coerenti, a ogni livello, da quello locale a quello mondiale, per il
raggiungimento dei nove obiettivi globali volontari, incluso quello della riduzione relativa del 25%
della mortalità precoce dovuta a malattie cardiovascolari, tumori, diabete o malattie respiratorie
croniche entro il 2025.
A livello italiano, il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) per gli anni 2014-18, così come il Piano
Regionale della Prevenzione 2015-2018, sottolineano il ruolo cruciale della promozione della salute
e della prevenzione come fattori di sviluppo della società e confermano l’approccio di sanità
pubblica basato sulla equità e sul contrasto delle diseguaglianze; sottolineano la necessità di
individuare interventi di prevenzione e di tutela della salute sostenibili e basati sulle migliori
evidenze scientifiche di efficacia.
In tale contesto si è collocata la prosecuzione nel 2016 dei programmi e delle attività in essere su
scala regionale e il consolidamento delle reti di prevenzione attivate sul territorio incentrate sui
seguenti programmi regionali :
•
la Rete per la Promozione della Salute negli ambienti di lavoro (Rete WHP Lombardia)
•
la Rete delle Scuole che Promuovono Salute (Rete SPS - SHE Lombardia)
•
la Promozione di stili di vita favorevoli alla salute nelle comunità
•
la Promozione di stili di vita favorevoli alla salute nei primi 1000 giorni di vita
Promozione di stili vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali negli
ambienti di lavoro
L’ambiente di lavoro rappresenta un setting privilegiato per l’attuazione di interventi volti a favorire
la salute nella popolazione adulta, sia perché le persone vi trascorrono gran parte della propria
giornata, sia perché consente di raggiungere la popolazione di adulti “sani” che, più difficilmente
sono raggiunti da parte del medico di medicina generale. L’OMS ha codificato un modello
generale di intervento nel documento: ” Healthy workplaces : a model for action”; l’idea centrale
è che un’azienda che promuove salute si impegna a costruire, attraverso un processo partecipato,
un contesto che favorisca l’adozione di comportamenti e scelte positive per la salute, nel proprio
interesse e nell’interesse dei lavoratori e della comunità. In coerenza con tale principio la Regione
Lombardia ha sviluppato, da alcuni anni, il programma “Aziende che promuovono salute – rete
WHP Lombardia. Il programma prevede l’attivazione di processi e interventi tesi a sostenere i
principali fattori che contribuiscono a rendere il luogo di lavoro un ambiente “favorevole alla
salute”, attraverso la realizzazione di modifiche sia dal punto di vista organizzativo che ambientale.
La Rete WHP (Workplaces Health Promotion) Lombardia stimola, con il supporto e il contributo delle
ATS, le aziende pubbliche e private a garantire il benessere dei propri dipendenti con vantaggi per
la salute e la qualità di vita dei lavoratori e dell’azienda stessa . L’adesione al Programma
permette un’attestazione annuale come “Luogo di lavoro che Promuove Salute” per le Aziende
che si impegnano a mettere in atto azioni efficaci e sostenibili (cioè strutturali) finalizzate a
migliorare le abitudini alimentari, sostenere uno stile di vita attivo e contrastare forme di
dipendenza patologica da sostanze e da comportamenti (tabacco, alcool, GAP) in associazione
ad interventi raccomandati per il benessere aziendale, la conciliazione casa/lavoro e lo sviluppo
sostenibile.
59
Sul territorio di ATS Città Metropolitana di Milano, nel triennio 2014/2016, il progetto WHP ha visto
impegnate 57 Aziende in 106 sedi e oltre 68.000 lavoratori coinvolti ; Il 14 dicembre 2016 si è svolto il
“Convegno territoriale Workplace Health Promotion – WHP. Aziende che promuovono salute” della
ATS Città Metropolitana di Milano in cui sono state premiate le aziende aderenti che hanno messo
in atto Buone Pratiche e iniziative per promuovere la salute nei luoghi di lavoro. Di seguito alcuni
esempi delle più frequenti buone pratiche realizzate:
•
•
•
•
•
•
Promozione di un’alimentazione protettiva: offerta quotidiana di alimenti “sani”, presenza di
distributori automatici con un’offerta di alimenti conformi a specifici requisiti quali-quantitativi
(es. ridotto contenuto calorico, assenza di grassi idrogenati, ecc), attività di comunicazione
con messaggi promozionali sull’alimentazione
Contrasto al fumo di tabacco: predisposizione di una Policy aziendale dedicata, offerta di un
percorso di disassuefazione al fumo, campagna di informazione e comunicazione ai fumatori
anche con l’offerta di un servizio di messaggistica di sostegno a distanza ;
Promozione dell’attività fisica: promozione dell’uso della bicicletta nel tragitto casa-lavoro con
presenza di parcheggio coperto e con messa a disposizione di mappe ciclabili del territorio,
attuazione di iniziative di informazione sui vantaggi dell’uso della bicicletta o incentivi o premi
ai dipendenti, (es. giubbetto ad alta visibilità), stipula di convenzioni con centri sportivi/piscine,
organizzazione di gruppi di cammino aziendali, campagne informative sui benefici dell’attività
fisica, attuazione iniziative sportive interne (biciclettate, camminate, tornei aziendali, ecc.).
Sicurezza stradale e mobilità sostenibile
Alcol e dipendenze: formazione di figure professionali che ricoprano un ruolo intermedio (ad es.
quadri, capi-squadra, capi-turno, RLS) tra la direzione aziendale e i lavoratori al fine di
sostenere l’efficacia di una policy aziendale drug-free e del relativo programma.
Benessere e conciliazione vita-lavoro: benefit aziendali (sostegno economico per l’acquisto di
libri scolastici, voucher per l’assistenza dei famigliari anziani, Kit nascita, ecc), organizzazione del
lavoro (part-time, telelavoro, flessibilità dell’orario, ecc), integrazione dei lavoratori stranieri,
focus group per favorire la gestione dei conflitti fra colleghi, servizi di time saving (accordi con
stirerie, lavanderie, meccanici, autolavaggi che ritirano e consegnano in azienda, spesa
online, ecc), recupero degli alimenti non distribuiti nella mensa aziendale, sportello di ascolto
del benessere organizzativo ed individuale.
60
Promozione di stili vita favorevoli alla salute e prevenzione fattori di rischio comportamentali nelle
comunità scolastiche
La relazione tra scuola e salute finalizzata al benessere delle nuove generazioni e la relazione tra
scuola, istituzioni e risorse sociali, costituiscono uno degli ambiti applicativi privilegiati degli indirizzi
OMS sulla promozione della salute, come processo orientato all’azione e fondato su reti sinergiche
di collaborazione con possibile valore moltiplicativo delle singole potenzialità.
Ruolo dell’ATS è d’incentivare l’adesione al modello Scuola che Promuove la Salute (SPS); dare
supporto alle istituzioni scolastiche e al suo personale; favorire la crescita di relazioni positive al suo
interno e con ogni soggetto/risorsa locale; contribuire al processo di crescita della comunità
(scolastica e non); favorire lo sviluppo di competenze e conoscenze negli alunni, dotandoli di
efficaci strumenti per affrontare le richieste della vita e per accrescere la loro capacità di operare
scelte consapevoli che influiscano favorevolmente sullo stato di salute.
L’ATS svolge un ruolo di accompagnamento e una consulenza scientifico-metodologica nel
processo di miglioramento delle condizioni di salute, di guida nell’individuazione di buone pratiche
per area di competenza di ciascun servizio coinvolto e di supporto alla loro realizzazione.
Gli Istituti Comprensivi Statali (ICS) che risultano presenti sul territorio sono 238 (con 1202 scuole
pubbliche e 670 scuole private); le scuole superiori sono 445, mentre la popolazione in età scolare
è di 538.276 alunni (fascia 3-18 anni) con un incremento significativo negli ultimi anni.
Di seguito alcuni dei principali progetti realizzati nell’ambito del programma SPS:
Piedibus, organizzato secondo la strategia dell’ “attivazione di comunità”, prevede la coprogettazione tra Comuni, ATS, associazioni di volontariato, comitati dei genitori, scuole, ha
l’obiettivo di creare le condizioni che facilitino stili di vita sani e favorire una cultura rivolta al rispetto
dell’ambiente. Nell’anno scolastico 15/16 il piedibus è stato realizzato in 133 scuole primarie, pari al
23,4% rispetto al 20,8% dell’anno precedente.
Life Skills Training Program realizzato in maniera integrata con il Servizio Famiglia, il Dipartimento
Dipendenze e i competenti Servizi del Dipartimento di Prevenzione, è rivolto agli insegnanti delle
scuole secondarie di primo grado e mira al potenziamento delle “capacità per la vita” (life skills)
necessarie a promuovere il benessere negli alunni. Per l’anno scolastico 2016/17 hanno aderito 46
Istituti scolastici, 6 in più dell’anno precedente.
61
Educazione tra Pari, o “peer education”, dove gli studenti individuati come Educatori Pari,
opportunamente formati, fungono da moltiplicatori di messaggi e sono in grado di influenzare
positivamente il pensiero critico e gli stili di vita dei coetanei, in quanto portatori di esperienze,
conoscenze e linguaggi comuni alla fascia giovanile (nell’anno scolastico 2015/16 sono stati
coinvolti 10.459 studenti, sono stati formati 955 “pari”, in 29 Istituti scolastici superiori, 35 plessi).
Social Network ( es. una pagina Facebook: Scuola che promuove la salute dedicata agli adulti che
lavorano per costruire una scuola che promuove salute, una fanpage: Educatori Tra Pari ATS
Milano Città Metropolitana, un social game; Training and FoodGame4all, ecc)
Promozione di stili vita favorevoli alla
comportamentali nelle comunità locali
salute
e
prevenzione
fattori
di rischio
Il fine degli interventi di prevenzione agiti sulla Comunità deve essere improntato allo sviluppo di
ambiti locali favorevoli alla salute, a partire dallo sviluppo di alleanze ed iniziative intersettoriali che
valorizzino le esperienze locali inserendole in un contesto più ampio. Pertanto, perché i programmi
di intervento siano sostenibili nel lungo periodo devono prevedere la strutturazione di “coalizioni
efficaci” e l’integrazione in uno specifico contesto territoriale, sia per assicurarne la continuità sia
per raggiungere fasce sempre più ampie di popolazione.
Una comunità “sana” e orientata al superamento delle diseguaglianze e al miglioramento del
benessere è in grado di sostenere i processi di salute individuali delle persone appartenenti alla
comunità stessa. Obiettivi generali di interventi di promozione della salute in questa area devono
essere :
• Sviluppo di sinergia con Comuni, Associazioni, Uffici di Piano, Comuni e loro consorzi, terzo e
quarto settore, volontariato, ecc. , al fine di incrementare determinanti di salute e ridurre fattori
di rischio nella popolazione e supporto ai processi di rete finalizzati alla stabilizzazione dei
cambiamenti organizzativi
•
Supporto ai programmi di impatto alla sulla salute della Comunità (es.“Con meno sale nel
pane, c’è più gusto e guadagni salute”)
Nel Piano integrato di Promozione della Salute della ATS Città metropolitana di Milano il
programma è stato sviluppato attraverso n. 13 interventi incentrati sulla promozione della attività
fisica (gruppi di cammino), interventi di promozione di corrette abitudini alimentari nella ristorazione
pubblica e collettiva; vengono di seguito sinteticamente richiamate tematiche che sono stata
sviluppate nelle azioni di comunità presenti nel piano :
•
attivazione di Gruppi di Cammino progetto che ha come obiettivo la prevenzione delle
malattie croniche mediante la promozione dell’attività motoria nella comunità . La strategia
utilizzata per il raggiungimento dell’obiettivo è l’Attivazione di Comunità, mediante la quale
tutte le risorse presenti sul territorio (ATS, Enti Locali, Associazioni, Parrocchie, MMG, Farmacie…)
si orientano verso il medesimo obiettivo con la finalità di far acquisire al cittadino l’assunzione di
corretti stili di vita e il consolidamento del comportamento salutare .
Attualmente sul territorio della ATS sono attivi gruppi di cammino in 99 comuni su 195 (51 %)
con n. 6615 % partecipanti over 65 aa .
62
•
Promozione di corrette abitudini alimentari sia nella popolazione in generale che in particolari
gruppi target (esempio anziani istituzionalizzati) attraverso il supporto del programma regionale
“Con meno sale nel pane, c’è più gusto e guadagni salute” (nel territorio ATS aderiscono al
programma n. 287 panificatori) e anche tramite interventi che prevedano il coinvolgimento
diretto di attività della ristorazione pubblica (offerta menu salutari) e collettiva ( presenza sale
iodato, pane a ridotto contenuto di sale nei menu, ecc.) con 2007 ristorazioni collettive con
proposte di menù orientati a scelte salutari (67 % popolazione universo) di cui 1231 con offerta
regolare di sale iodato (41 % popolazione universo); produzione di linee guida per
l’alimentazione in specifici gruppi target
•
Prevenzione di malattie a trasmissione sessuale e dipendenze nella popolazione, in particolare
giovanile (prevenzione HIV mediante strumenti interattivi e il coinvolgimento delle Università) e
in gruppi target (carcere e carcere minorile)
•
Prevenzione del Gioco d’azzardo patologico (Gap) attraverso interventi di sensibilizzazione
rivolti alla popolazione generale , a target selezionati e momenti formativi rivolti ad esercenti,
associazioni consumatori, polizia locale, operatori sociali, sociosanitari e sanitari
•
Sviluppo di moltiplicatori di rete preventiva attraverso il coinvolgimento di società sportive
oratori, associazioni scoutistiche, i CAG; i programmi di educativa di strada sono infatti risorse
preziose per la prevenzione. Per il ruolo educativo ricoperto e l’impegno di chi vi opera
rappresentano un punto di riferimento per giovani e ragazzi. Con le figure educative presenti si
individuano gli strumenti più adeguati al contesto al fine di sensibilizzare e formare gli adulti e/o
le figure di riferimento rispetto al tema del consumo di sostanze legali ed illegali e alla diffusione
delle dipendenze da comportamenti, stimolando il riconoscimento delle competenze e delle
sensibilità educativo-formative delle figure educative presenti.
Promozione di stili di vita favorevoli alla salute nei primi 1000 giorni di vita
Il primo ciclo di vita, che coincide convenzionalmente con il terzo anno di età, rappresenta un
importante periodo ove sostenere la salute, nella sua accezione multidimensionale, di mamma,
bambino e genitori. In tale contesto fondamentale risulta lo sviluppo delle attività di promozione
della salute e prevenzione che insistono trasversalmente nei diversi ambiti del Sistema sanitario,
socio sanitario e sociale che si interfacciano con le donne, le mamme, i genitori ed i bambini:
Consultorio, Punto nascita, Pediatri di famiglia, Servizi di prevenzione e altri contesti di comunità.
L’attività di promozione della salute nel percorso nascita si realizza in primo luogo attraverso i
consultori familiari; i consultori offrono un percorso di cura alla donna e alla coppia, sostegno
sanitario, psicologico e sociale, finalizzato alla tutela della futura mamma e del nascituro.
Nel corso del 2016 attraverso la rete consultoriale caratterizzata da oltre 50 sedi distribuite su tutto il
territorio, sono stati effettuati interventi di sostegno alla gravidanza rivolti sia alle mamme sia alla
coppia, con finalità di carattere preparatorio e accompagnamento alla nascita, seguiti da
momenti di sostegno delle neomamme all’allattamento al seno e al rapporto madre bambino
(gruppi pesata, massaggio carezza, ecc ).
In continuità con le esperienze sviluppate nelle quattro ex ASL è stato siglato il Protocollo ATS
UNICEF Italia a conferma della collaborazione con UNICEF Italia rispetto ai programmi di
protezione, promozione e sostegno dell’allattamento materno.
In materia di allattamento al seno con i Pediatri di Famiglia della ex ASL Milano è stata effettuata
una revisione della letteratura in merito all’Ambulatorio Amico dell’Allattamento che, vista la
63
diffusione capillare degli ambulatori pediatrici e l’obbligatorietà di iscrizione, rappresenta un punto
strategico per il monitoraggio del tasso di allattamento e per il sostegno alla madre affinchè
persista con l’allattamento al seno almeno sino al sesto mese.
Sempre in tal senso nel mese di maggio 2016 è stata promossa la raccolta dei dati allattamento in
11 punti nascita di Milano. In analogia è stato raccolto il tasso di allattamento e la tipologia dei
bisogni nelle madri utenti dei Consultori Familiari ex ASL Milano. Nel mese di ottobre 2016 è stata
fatta una rilevazione per una settimana sui 20 punti nascita ATS, sui Centri vaccinali ATS e in alcuni
ambulatori PDF.
Per sostenere l’allattamento al seno anche al di fuori del contesto abitativo, si è proceduto con
interventi finalizzati a favorire la realizzazione di spazi allattamento ad elevata accessibilità diffusi sul
territorio. Complessivamente ne sono operativi 35.
Spesso una causa dell’interruzione dell’allattamento al seno è rappresentata dalla ripresa
lavorativa e dall’inserimento al nido del bambino, in tal senso vengono realizzati interventi
informativi/formativi finalizzati alla promozione, al sostegno dell’allattamento materno e alla sua
prosecuzione presso gli asili nido, allo scopo di aumentare le conoscenze e le competenze del
personale docente e di assistenza. In collaborazione con i consultori viene promossa e spiegata la
procedura per la raccolta e la conservazione del latte.
L’attenzione ad una corretta alimentazione deve essere rivolta anche alle gravide, alle
neomamme e alle giovani coppie per cui sono stati realizzati momenti formativi per migliorare le
conoscenze e i comportamenti rispetto ai fattori di rischio correlati ad una alimentazione scorretta
durante la gravidanza e successivamente al parto. Sono stati realizzati momenti di
incontro/confronto, solitamente due per gruppo, della durata di due ore, nel corso dei quali gli
operatori del SIAN, in collaborazione con la rete consultoriale, hanno fornito informazioni sulla
scelta degli alimenti e la loro preparazione, anche dal punto di vista igienico.
L’abuso di tabacco nel sesso femminile è un fenomeno in crescita e riguarda principalmente le
giovani, che talvolta mantengono tale comportamento scorretto anche in gravidanza. Sono stati
pertanto realizzati, da parte di personale consultoriale opportunamente formato, interventi
finalizzati al cambiamento, councelling motivazionale, rispetto alla dismissione del fumo di tabacco
durante il percorso nascita.
Il momento del parto consente di rilevare situazioni di particolare disagio socio familiare e
consente di offrire un supporto tempestivo alle madri e ai loro neonati, in situazioni di fragilità fin
dai primi giorni di vita. E’ stata pertanto avviata la sperimentazione di una dimissione protetta
attraverso una semplice scheda di segnalazione da compilare a cura del personale del reparto di
ostetricia prima della dimissione, quando si rilevano possibili situazioni di difficoltà a carico della
donna e del bambino di carattere sanitario e/o sociali ((madre minorenne, madre con sospetta o
conclamata patologia psichiatrica o con problemi di dipendenza, situazioni familiari a rischio
Il rientro a casa e la progressiva crescita del bambino e l’inserimento in comunità possono
costituire un fattore di rischio per il minore per cui attraverso il progetto La casa dei pericoli presso
le scuole dell’infanzia, vengono realizzati interventi di informazione e formazione relativi alla
prevenzione degli incidenti domestici, finalizzati all’aumento delle competenze dal parte del
personale docente e di assistenza rispetto agli infortuni nell’ambiente di vita.
La promozione della lettura ai bambini in età prescolare si configura come un significativo
intervento di salute pubblica; infatti l’attitudine alla lettura riveste particolare importanza nello
sviluppo di competenze linguistiche e abilità cognitive. A tale scopo risulta rilevante la
collaborazione intrapresa su Città di Milano con le biblioteche, i PDF e i nidi per la promozione della
lettura
64
Indicatori di performance 2016
La qualità dell’attività di screening viene monitorata attraverso diversi indicatori alcuni dei quali
sono riportati in tabella.
Tabella: principali indicatori di performance
Nome
“Gruppi di cammino” in
popolazione > 65 aa
Numeratore
Denominatore
Popolazione residente 6574 aa
non
ins ufficie nte s ufficie nte
acce ttabile
buono
ottim o
0
5
10
25
35
0,0
0,1
0,15
0,3
0,7
0,0
0,01
0,03
0,06
0,1
N° siti di aziende accreditate
da almeno un anno
n° totale aziende iscritte
0,0
0,05
0,1
0,2
0,4
Studenti 3-14 - Rete SPS
Lombardia
Σ studenti in scuole SPS 314 aa
Tot studenti 3-14 aa in
scuole site nel territorio A SL
0,0
0,05
0,1
0,2
0,4
Studenti 15-18 - Rete SPS
Lombardia
Σ studenti in scuole SPS 15- Tot studenti 15-18 aa in
18 aa
scuole site nel territorio A SL
0,0
0,05
0,1
0,2
0,4
Comuni con Gruppi di
cammino
Partecipanti >65aa
Comuni con gruppi di
cammino
Copertura popolazione
target (lavoratori) – Rete
WHP Lombardia
Tot lavoratori in aziende site
Σ lavoratori in aziende WHP sul territorio ASL
Copertura A ziende– Rete
WHP Lombardia
Tot COMUNI ASL
Coperture scuole target (IC)
- Rete SPS Lombardia
N° istituti in rete SPS
Tot Scuole di competenza
A SL
0,0
0,05
0,1
0,2
0,4
Pedibus Plessi scuole
primarie
N° plessi scuola primaria
con Pedibus
Tot plessi scuola primaria
siti nel territorio A SL
0,0
0,05
0,1
0,2
0,4
“Merenda sana” nelle
scuole primarie
N° scuole primarie con
snack salutare
N° scuole primarie site nel
territorio A SL
0,0
0,05
0,1
0,2
0,3
Valore
ATS
Milano
65
9. Attività di promozione della prevenzione e di
comunicazione
Nel corso del 2016 sono state realizzate numerose iniziative di informazione, sia di carattere
divulgativo che tecnico-scientifico, su svariati argomenti relativi alla salute e sicurezza di cittadini e
lavoratori.
Molti gli strumenti utilizzati: opuscoli, manifesti, app, giochi, articoli su riviste, seminari, convegni,
relazioni ad iniziative organizzate da altri enti, ecc.
Un impegno particolare è stato rivolto all’arricchimento del sito web aziendale, peraltro in corso di
trasformazione con lo scopo di indirizzarlo maggiormente verso i bisogni dell’utenza e di renderlo
più fruibile alla stessa.
In sinergia con la principale associazione che raggruppa amministratori di condominio è
proseguita l’attività di promozione della prevenzione rivolta ai cittadini e amministratori
condominiali come destinatari di informazione sulle responsabilità connesse al loro ruolo di
committenti o di datori di lavoro. L’attività ha raccolto l’adesione di altre ATS con le quali sono stati
prodotti eventi e materiali.
Un cenno merita la prosecuzione delle iniziative realizzate nell’ambito del Centro Cultura
Prevenzione nei luoghi di vita e di lavoro (CCP). Il Centro è stato avviato nel 2015 a cura del
Comune di Milano con la collaborazione di ASL Milano, INAIL, VV,F., Direzione Territoriale Lavoro e
la CIIP (Consulta Interassociativa Italiana Prevenzione, associazione che raggruppa le numerose
associazioni che operano nel campo della prevenzione).
Questi gli eventi realizzati dal CCP nel corso del 2016, la maggior parte dei quali ha visto il
Dipartimento di Prevenzione Medica come protagonista o attivatore:
Milano, 30/11/2016
IL NUOVO CODICE IN MATERIA DI CONTRATTI PUBBLICI RELATIVI A LAVORI, SERVIZI E
FORNITURE – LA SICUREZZA NEI CONTRATTI D’APPALTO E CONCESSIONE
Milano, 23/11/2016
IL RUOLO DEGLI RLS NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Milano, 09/11/2016
MAL DI SUSHI?: RISCHI REALI – FALSI MITI – PREGIUDIZI
Milano, 12/10/2016
L’USO DELL’IRONIA E DELLA CREATIVITÀ NELLA FORMAZIONE IN MATERIA DI SALUTE E
SICUREZZA SUL LAVORO
Milano, 05/10/2016
IL RUOLO DEGLI RLS NELLA SORVEGLIANZA SANITARIA
Milano, 28/09/2016
GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO E CANCEROGENO IN SANITÀ – PARTE 1: FOCUS
FORMALDEIDE
Milano, 29/06/2016
IL RUOLO DEGLI RLS NELLA RIUNIONE PERIODICA
Milano, 11/05/2016
STRUMENTI A SUPPORTO DI UN SISTEMA DI GESTIONE ESIMENTE AI FINI 231
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Milano, 05/05/2016
AMIANTO: IL RUOLO DEL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA
Milano, 28/04/2016
WORKERS’ MEMORIAL DAY 2016 – BUONE PRATICHE PER UNA CULTURA DELLA PREVENZIONE
NEGLI AMBIENTI DI LAVORO E DI VITA
Milano, 16/03/2016
IL NUOVO CODICE DI PREVENZIONE INCENDI D.M. 03.08.2015
Milano, 09/03/2016
INCONTRO DI PRESENTAZIONE FINANZIAMENTI INAIL ALLE IMPRESE. BANDO 2015
Milano, 24/02/2016
UN PROGETTO PER LA SICUREZZA SUL LAVORO NEL SETTORE SOCIO SANITARIO
L’attività di supporto ai RLS ha avuto un grande impulso nel corso dell’anno. I tre eventi organizzati
nell’ambito del CCP hanno avuto una risposta molto ampia da parte dei RLS, segno che l’iniziativa
intercetta un bisogno reale di supporto e di confronto sul tema del ruolo e degli strumenti per
esprimerlo al meglio.
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