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Mercati
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Venerdì 24 Febbraio 2017
IL GRUPPO PRODUTTORE DI ATTREZZATURE PER LA PULIZIA È STATO VALUTATO 330 MILIONI
Ambienta vende IP Cleaning
L’acquirente è Tennant, gruppo Usa
quotato a Wall Street. Nel 2016 la
società italiana ha fatturato 192 mln
di Stefania Peveraro
I
di IP Cleaning è concentrata
in Europa, mentre il restante
20% è ripartito uniformemente
tra il Nordamerica e la regione
Asia-Pacifico. Va ricordato che
lo scorso luglio IP Cleaning
aveva comprato la britannica
Vaclensa, uno fra i maggiori
distributori indipendenti di
macchine per pulizie di tipo
professionale nel Regno Unito
e già principale partner di IP
l gruppo statunitense Tennant, quotato sul Nyse,
ha firmato un accordo per
rilevare l’intero capitale
dell’italiana IP Cleaning, tra i
leader europei nel settore delle pulizie (produce macchinari
per la pulizia per i segmenti sia
professionale sia consumer)
controllato da Ambienta
sgr. Tennant produce invece attrezzature di manutenzione delle superfici in ambienti industriali,
commerciali e all’aperto, tecnologie di pulizia
senza uso di detergenti
e altre tecnologie sostenibili e rivestimenti di
protezione, riparazione
e miglioramento delle
superfici. Nell’ambito
dell’operazione advisor
finanziario di Tennant
è stato Goldman Sachs,
mentre consulente legale
Un modello a marchio IP Cleaning
è stato Baker & McKenzie.
Ambienta si è invece rivolta
all’advisor finanziario Baird e Cleaning per la distribuzione
dei suoi macchinari in Gran
allo studio legale Linklaters.
Il gruppo italiano è stato va- Bretagna.
lutato 350 milioni di dollari Ambienta I, fondo di private
(circa 330 milioni di euro al equity specializzato in invecambio attuale), cioè 11,9 stimenti nel settore dell’effivolte l’ebitda rettificato del cienza energetica, nel 2014
2016 senza considerare i be- aveva investito in Ip Cleaning
nefici per 12 milioni di euro 50 milioni di euro, di cui circa
di sinergie di costo (o 8,3 37 milioni per un aumento di
volte includendo le siner- capitale finalizzato al rilancio
gie). Nel 2016 IP Cleaning ha industriale del gruppo e circa
generato un fatturato di 192 13 per liquidare Synergo sgr.
milioni di euro e un ebitda La trattativa aveva coinvolto
rettificato di 28 milioni. Nel le banche creditrici (Unicredit,
2013, l’anno prima dell’in- Intesa Sanpaolo, Ubi Banca,
gresso di Ambienta, IP Cle- Bper, Banco Popolare, Ikb e
aning aveva registrato ricavi Mps), che si erano impegnate
per 170 milioni di euro e un a rimodulare i circa 90 milioni di euro di debito esistente.
ebitda di 27 milioni.
Oggi il gruppo conta oltre (riproduzione riservata)
1.000 addetti, produce in
quattro stabilimenti nel Nord Quotazioni, altre news e analisi su
Italia e vende in oltre 100 Pawww.milanofinanza.it/ambienta
esi. Oltre l’80% dell’attività
Gala per ora non passa al Mta
di Francesca Gerosa
lmeno per ora Gala non intende passare dall’Aim al Mta.
A
Dopo le notizie riportate da MF-Milano Finanza a seguito
della comunicazione dell’avvenuta chiusura della procedura
di concordato preventivo di Eems Italia, quotata sul mercato Mta, e di Solsonica, non ha ancora preso una decisione.
Gala era intervenuta nel salvataggio di Solsonica, società di
produzione di celle e moduli fotovoltaici, nell’ambito di un
più ampio progetto di acquisizione del controllo del gruppo
reatino focalizzato nei semiconduttori e nel fotovoltaico. Allo
stato attuale Solsonica risente del sostanziale fermo delle
attività industriali in Italia del settore fotovoltaico. Dunque,
la situazione è ancora sospesa: lo stabilimento resta fermo
e i 124 lavoratori licenziati da Solsonica hanno la mobilità
agli sgoccioli. Ma il confronto con le organizzazioni sindacali
prosegue. Secondo fonti vicine alla società, interpellate da
milanofinanza.it, «il dialogo è aperto e ci sono segnali distensivi. Il quadro sarà più chiaro con la presentazione a marzo
del piano industriale di Gala». (riproduzione riservata)
Al via a marzo i nuovi fondi Younited Credit
di Stefania Peveraro
aranno presentati agli investitori italiani a marS
zo i nuovi fondi di Younited Credit, portale di
credito al consumo lanciato dall’omonima startup francese. In Italia in meno di due anni il portale
ha già erogato oltre 20 milioni e stima di chiudere
a fine marzo a quota 25 milioni. Lo ha detto a MFMilano Finanza il ceo di Younited Credit Italia
Tommaso Gamaleri. «In media i prestiti sono stati
erogati a un tasso del 7,5% per un ammontare
medio di 7.500 euro a 48 mesi, ma la clientela che
presenta un profilo di credito migliore ha spuntato
tassi lordi attorno al 6-6,2%». Sinora Younited
Credit aveva lanciato solo fondi, da convogliare
sulla piattaforma francese, che raccoglievano capitali da investitori istituzionali e privati. «I fondi
francesi erano inizialmente cinque, a seconda
del profilo di rischio dei debitori, ma ora abbiamo deciso di compattarli in un fondo unico», ha
spiegato Gamaleri. «In Italia e Spagna partiremo
subito con un solo fondo per Paese. Il target di
rendimento lordo è del 3% per il fondo francese,
del 4% per l’italiano e del 5% per lo spagnolo.
I fondi hanno struttura aperta e quelli francesi a
oggi vantano 450 milioni di asset in gestione. Per
quelli italiano e spagnolo, ha precisato Gamaleri,
«l’idea è che possano erogare crediti rispettivamente per 45-50 e 20 milioni entro fine anno, già
coperti dagli ordini di sottoscrizione eseguiti da
investitori istituzionali francesi». Younited Credit
è partecipata da Kima Ventures, La French Tech
e fondo Isai, ma più del 55% fa capo a Eurazeo,
Crédit Mutuel Arkea e Schibsted Media Group.