La proposta di legge torna in Consiglio L`ente apre le porte alla

Download Report

Transcript La proposta di legge torna in Consiglio L`ente apre le porte alla

anno ii- n° 0 domenica 19 Febbraio 2017
www.gazzettamolisana.com
E-mail: [email protected]
Seguici anche Su Facebook e
twitter
Vincenzo Niro
L’Oscar del giorno lo assegniamo
a Vincenzo Niro. Il consigliere regionale si è fatto sentire in Prima
commissione sulla questione dell’Egam sollevando numerose perplessità. La battaglia si sposta,
ora, in sede di Consiglio regionale
e non è esclusa una sua controproposta per l’acqua pubblica.
L’Ardire
Il capoluogo
regionale
a rischio
collassamento
di Giuseppe Saluppo
S
arà stata la giornata uggiosa?
Mah! Non credo. A piedi ho
attraversato una serie di
strade un tempo piene di vita
oggi malmesse, silenziose, squinternate. Cosa è stato fatto a Campobasso? Come mai vi è calato il
silenzio proprio del pantano, della
palude, dell'acqua stagnante? Immagini non rassicuranti perchè non
hanno nulla di buono in serbo. Da
mesi le commissioni consiliari viaggiano a rilento; gli assessori sembrano afflitti da astenia perniciosa
nonostante il loro numero sia salito
a nove. Argomenti di rilievo non se
ne vedono all’orizzonte. Calma
piatta, se non fosse che frattanto la
città è stata invasa da centinaia di
profughi, migranti economici e richiedenti asilo. Un nuovo scenario,
cui vanno facendo gli occhi i campobassani nella interazione che li
vede protagonisti al Corso Vittorio
Emanuele come in Contrada Colle
delle Api. Un tetro immobilismo
amministrativo e nessuna risposta ai
problemi che si frappongono alla
vita dei cittadini: sicurezza scolastica, mobilità, sanità, commercio,
economia, urbanistica, trasporti. I
giovani vanno via, le saracinesche si
abbassano, le imprese sono al palo.
In assenza d’idee, quanti vivono
negli ambienti amministrativi potrebbero, almeno, scartabellare il
programma elettorale con il quale si
sono presentati agli elettori e trarne
qualche spunto. Almeno, una cosa
da fare, di ampio respiro. Però.
Certo, è duro scrollarsi di dosso
l’inedia che neanche questo consente. Gli amministratori di palazzo
San Giorgio vivono come in tranche
questa transizione, col peso dell’inutilità politica sono inebetiti. Al
tirar delle somme, il conto in rosso
di una città che sopravvive a sé
stessa, a rischio collassamento.
IL NOSTRO
TAPIRO
IL NOSTRO
OSCAR
Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione
Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo
VimarFa ediZioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobasso
redazione tel: 0874.484486
email: [email protected]
Stefano Ramundo
Il Tapiro del giorno lo diamo a
Stefano Ramundo. Ha più volte
preannunciato l’avvio della raccolta differenziata a Campobasso,
in qualità di assessore comunale,
ma fino ad oggi tutto è rimasto
fermo alle dichiarazioni dell’estate scorsa. Prima, o poi, il
servizio partirà?
La proposta di legge torna in Consiglio
L’ente apre le porte alla privatizzazione
e sui cittadini si scaricheranno
i maggiori oneri e costi
Servizi a pag.3 e 6
Campobasso
Consiglio comunale
alle prese con i rilievi
della Corte dei Conti
Consiglio comunale a Campobasso alle prese con i rilievi della
Corte dei Conti
Regione
Il servizio tecnico sismico
è diventato
una parodia
Una regione ad alto rischio sismico
dovrebbe essere un modello di organizzazione. Il Molise non lo è.
pagina 5
www.gazzettamolisana.com
pagina 4
2
TAaglio
lto
19 febbraio 2017
Al redde rationem di tre anni di governo
Il Pd sull’orlo di una crisi
di nervi e della scissione
“Ho dedicato impegno e passione alla costruzione e all’affermazione del mio partito. La
nascita del Partito democratico
ha generato da subito funzioni
insostituibili di rappresentanza
e di guida. Un Partito in cui
crede la maggior parte degli italiani, che lo ha scelto per amministrare piccoli e grandi
centri, un partito in grado di attivare un potenziale umano e civile e che è capace di
rappresentare idee comuni all’interno di un mondo politico
che sta smarrendo solidi punti
di riferimento. In questo delicato momento storico, nel nostro Partito, il più grande
dell’Italia, deve acquistare
senso ed importanza lo sforzo
per oltrepassare le divisioni interne al fine di ritrovare, nella
chiarezza, la forza per ripartire.
Dobbiamo fare tutti un passo
avanti per trovare insieme la
strada da percorrere, per essere più forti e più credibili e
per non smarrire la fiducia
degli italiani che hanno bisogno nell’unità, di storie e visioni diverse.
Occorrono senso di responsa-
bilità e dialogo. Occorre non
cedere ai personalismi che non
fanno bene ai cittadini di
un’Italia e di un’Europa che devono guardare con ottimismo al
futuro. Per risolvere i problemi
è indispensabile compattezza
ed elasticità nel confronto e
credo che il Pd possa e debba
superare questo momento per
essere protagonista di una solida rinascita”.
Antonio Battista / sindaco di
Campobasso e presidente
della Provincia di Campobasso
Si invoca
unità
e sui problemi?
di Ugo Sale
Oggi, la classe dirigente del Pd molisano
si affretta a invocare
l’unità del partito. Non
entro nel merito perchè
sono questioni che interessano una parte politica. Però, mi chiedo:
perchè la stessa forza, le
stesse volontà non sono
state espresse sui grandi
problemi che stanno interessando e giustiziando il
Molise? Perchè, mi domando, non si è invocata
coesione e unità tra tutte le
parti per portare nelle sedi
argomenti,
competenti
progetti e richieste del
Molise? Eppure, il Pd è
forza di governo nazionale
e locale. Ma il Molise non
ha ottenuto nulla e quegli
stessi dirigenti, che oggi
invocano unità, non hanno
scritto una sola riga a sostegno delle iniziative,
delle azioni da mettere in
Ndr- Dobbiamo credere che
l’appello del sindaco e presidente della Provincia, uomo di
spicco del Pd molisano, Antonio Battista, sia rivolto agli
iscritti al partito e a quanti dal
quel partito, non appena ha tralasciato i canoni della partecipazione e della trasparenza, se
ne sono andati. Giornalisticamente prendiamo nota che il
primo cittadino di Campobasso
è per l’unità del partito cui,
“con passione e impegno, ha
contribuito alla costruzione e
all’affermazione”. Lo fa unilateralmente, ossia dal punto di
vista di coloro che ritengono
che il partito che ha chiamato
alle urne gli italiani per la riforma della costituzione, venendo sonoramente sconfessato
e battuto, sia senza colpe o peccati. Dice Battista:
“Occorrono senso di responsabilità e dialogo; occorre non cedere ai personalismi ”. Certo,
ma oltre che agli iscritti e ai
fuoriusciti, lo dica a Matteo
Renzi se può, e a Paolo di Laura
Frattura, sicuramente più abbordabile.
I guai del Pd non possono lasciarci nel limbo
campo per risolvere un
solo problema. Il partito,
lo dice già il termine, è
una parte della società e le
discussioni interne, le liti,
le contrapposizioni non
possono tenere in sospensione una regione o il
Walter Bolognani direttore tecnico delle
squadre nazionali
giovanili FIN. Ha
Premiato come atleta
più giovane in gara
Di Lizio Francesca
della Società Hidrosport al VII trofeo
emmedue tenutosi il
18 e 19 febbraio
2017.
Paese. Oggi, infatti, si ha
la netta sensazione che il
paese sia sprofondato in
un pericoloso limbo, caratterizzato dalla totale assenza di una sua guida da
parte di un governo sostenuto da un Pd che litiga
violentemente al proprio
interno e che ha archiviato
le emergenze del paese.
Così, come archiviati sembrano essere i problemi del
Molise. Una Regione che
tornerà al voto fra un anno
e dove già si animano, serpeggiano, procedono torquanti
tuosamente
intendono cimentarsi nella
battaglia elettorale. Di-
menticando, che prima
delle elezioni dovrebbe esserci il buon governo, la
capacità di costruire un
percorso di crescita, la volontà di mettere mano ai
problemi attraverso idee,
strategie e programmi. E,
poi, sottoporli all’elettorato per tornare a chiedere
un consenso. E quali idee,
quali programmi, quali
strategie sono state poste
in campo? Purtroppo,
siamo sospesi in un eterno
presente che ha distrutto
quanto costruito nel passato e non ha posto le basi
per la costruzione di un futuro.
3
TAaglio
lto
19 febbraio 2017
Conferenza stampa e incontro confronto sull’acqua del sindaco di Campodipetra, dei sindaci del Molise, dei comitati per l’acqua e i cittadini
Peppe Notartomaso, sindaco di
Campodipietra, ha il piglio e la
determinazione del condottiero.
Doti che da anni gli consentono
di fronteggiare a viso aperto gli
attentati della politica al servizio dei potentati economici e finanziari, nei confronti delle
autonomie locali e, in particolare, della autonomia del comune da lui amministrato, da
cui provengono segnali nitidi di
buona amministrazione, di democratica partecipazione popolare, trasparenza degli atti e
condivisione, nonché la corretta
gestione della rete idrica di distribuzione: una sorta di fiore
all’occhiello che gli consente di
essere il più fiero e determinato,
oltre che aggiornato e preparato,
oppositore del progetto regionale di riassumere il servizio
idrico integrato (acqua, fogne e
depurazione) nelle prerogative e
nelle competenze di un Ente di
governo dell’ambito del Molise
(Egam), anticamera del progetto
politico e amministrativo della
giunta regionale di privatizzare
l’acqua, di renderla un elemento
commerciale, togliendole la
proprietà di bene pubblico inalienabile, e il sigillo del risultato
referendario che la vuole inderogabilmente in mano pubblica.
Il sindaco di Campodipietra, e
altri colleghi altrettanto motivati a difendere l’acqua dal rischio della privatizzazione,
assistiti dagli avvocati Ruta e
Romano, hanno già ottenuto dal
Tar Molise che la proposta di
legge che prevede l’istituzione
Contro coloro che sono dalla
parte degli interessi economici che più che sul petrolio
si sono concentrati sull’acqua
Il dibattito è utile al giudizio del consiglio regionale che coralmente si
attende equilibrato e soprattutto rispettoso della volontà popolare in difesa del
diritto di accesso all’acqua in assoluto e intangibile regime pubblico
dell’Egam passi per il consiglio
regionale e per le consultazioni
democratiche e statutarie, sperando che anche gli elementi
giuridici che sostengono la pubblicizzazione delle risorse idriche, e gli indirizzi europei in
materia, aiutino i consiglieri ad
essere meno spregiudicati
del presidente Frattura e
degli assessori Nagni, Veneziale e Facciolla nel
mettersi dalla parte degli
interessi economici che
più che sul petrolio si
sono concentrati sull’acqua.
Sugli sviluppi che si
stanno avendo nel corso
delle audizioni nella
Terza commissione regionale e sull’intera quedalla
posta
stione
proposta di legge regionale (136/2016) il sindaco
Notartomaso ha indetto
una conferenza stampa
per domani, 20 febbraio,
alle ore 17 presso l’Incubatore sociale di Via Monsignor
Bologna a Campobasso.
Alla sua illustrazione seguirà un
incontro-confronto tra i sindaci
del Molise, il sindaco di Biccari, l’avvocato Maurizio Montalto, già direttore dell’Azienda
pubblica di Napoli, gestore del
servizio idrico interamente pubblico, i comitati per l’acqua e i
cittadini che avvertono l’esigenza di partecipare. A differenza di quanto è accaduto in
precedenza con la giunta regionale nel ruolo di padre/padrone
dell’acqua del Molise, autrice
dell’istituzione dell’Egam (Cavallo di Troia della privatizzazione), il dibattito e il confronto
torneranno utili per il giudizio
finale del consiglio regionale
che coralmente si attende equilibrato e soprattutto rispettoso
della volontà popolare in difesa
del diritto di accesso all’acqua
in assoluto e intangibile regime
pubblico.
Dardo
Niro: “Sull’Egam si gioca una partita
delicata per l’acqua molisana”
Il consigliere pronto a dare battaglia in Consiglio regionale
CAMPOBASSO. In sede di Prima commissione regionale, è tornata la proposta di legge riguardante la costituzione
dell’Egam con il quale ente si intende
privatizzare il settore idrico molisano.
Alle manifestazioni di protesta di alcuni
sindaci, con ricorso vinto al Tar, la
Giunta regionale ha ritenuto riproporre
l’argomento. Dura la presa di posizione
del consigliere regionale Vincenzo Niro.
“Giova evidenziare che in più occasioni
la Corte costituzionale ha ribadito che la
“disciplina dell’affidamento della gestione del SII attiene (..) alle materie
della tutela della concorrenza e dell’ambiente, riservata alla competenza legislativa esclusiva dello Stato (ex
plurimis, sentenza n. 187 del 2011; n.
128 del 2011; n. 325 del 2010; n. 142
del 2010; n. 307 del 2009; n. 246 del
2009).” (C. Cost.62 del 2012). Alla
legge regionale, pertanto, “spetta soltanto disporre l’attribuzione delle funzioni delle soppresse Autorità d’ambito
territoriale ottimale (AATO) ‘nel rispetto dei principi di sussidarietà, differenziazione e adeguatezza’ “, essa,
quindi, “deve limitarsi ad individuare
l’ente o il soggetto che eserciti le competenze già spettanti all’AATO” in
quanto ad esso attribuite dalla legge statale“.
Nessuna costrizione per i Comuni,
dunque?
“Assolutamente no. Per questo, ho chiesto alla Commissione stessa un lasso di
tempo per la presa d’atto da parte dei
Comuni della scelta effettuata dalla Regione, senza però poterli costringere al-
l’adesione. La stessa Corte costituzionale, con riferimento al servizio idrico
integrato, ha da tempo rilevato che ”il rispetto dei principi di sussidiarietà, di
differenziazione e di adeguatezza, richiamati dal sopra citato art. 2, comma
186-bis, della legge n. 191 del 2009, implica che non possa essere trascurato,
nella prefigurazione normativa regionale della struttura e delle funzioni dei
soggetti attributari dei servizi, il ruolo
degli enti locali e che debba essere prevista la loro cooperazione in vista del
raggiungimento di fini unitari nello spazio territoriale che il legislatore regionale reputa ottimale”.
Anche perchè potrebbero esserci forti
esposizioni economiche
“Che non sono state quantificate attra-
verso una simulazione. Non solo per i
Comuni ma per la stessa Regione. Alla
mia richiesta di parere legale, il presidente Di Nunzio ha inteso negare tale
passaggio essenziale”.
E, ora?
“Ho già presentato gli emendamenti ma
non nascondo la possibilità di presentare
una mia proposta di legge perchè l’acqua molisana resti, innanzitutto, pubblica”.
4
TAaglio
lto
19 febbraio 2017
Ulteriori aspetti critici della denuncia dell’Ordine professionale dei geologi e del geologo già consigliere regionale Domenico Di Lisa alla giunta
Una regione ad alto rischio sismico dovrebbe essere un modello di organizzazione, di
efficienza, di prevenzione contro
l’ipotesi di un sisma. Dovrebbe.
Di pari passo dovrebbe disporre
di strutture amministrative e tecniche all’altezza dei compiti, che
sono tanti e delicati, ovvero dotate di professionalità e competenze che messe assieme diano
sicurezza e tranquillità alla collettività molisana.
L’Ordine professionale dei geologi e il geologo, già consigliere
regionale di sinistra, Domenico
Di Lisa su queste colonne hanno
manifestato la loro preoccupazione per come la Regione sta
conducendo e affrontando l’organizzazione degli apparati amministrativi, strumentali, tecnici e
gestionali che devono occuparsi
dell’alta sismicità del territorio
molisano. In particolare hanno lamentato e criticato la confluenza
del Servizio tecnico sismico e
geologico nel Servizio di Protezione civile, mentre le competenze tecniche sono state allocate
nel Servizio pianificazione e gestione territoriale e paesaggistica
del IV dipartimento. Uno smembramento capotico, illogico, che
disarticola l’unità di un Servizio
per crearne due a loro volta uno
alle dipendenze della presidenza
della giunta (la Protezione civile),
l’altro nel IV dipartimento annesso alla pianificazione e gestione territoriale e paesaggistica:
il classico cavolo a merenda. Giusti i rilievi dei geologci e dell’ex
consigliere regionale, oltre che
pertinenti, al punto da essere con-
Senza geologi e senza tecnici,
il Servizio tecnico sismico
della Regione è una parodia
Una verifica sul campo dei compiti e degli impegni, del lavoro che viene svolto,
da chi viene svolto, dove e come svolto, renderebbe una immagine desolante
siderati una denuncia nei confronti di chi ha stabilito questo
inguacchio amministrativo e gestionale nel caso dovesse essere
causa di danno alla collettività.
Insomma, la loro presa di posizione non può essere ridotta ad
una notizia di cronaca ma as-
“Il punto di partenza è la casa comune
della destra, ovvero la volontà di riunire i pezzi della diaspora seguita allo
scioglimento di Alleanza nazionale.
La formazione del polo sovranista ne
consegue e punta all’unità del centrodestra attraverso le primarie estese a
tutte le forze che si sono schierate per
il No al referendum di Renzi. La
scelta del sovranismo nasce dalla convinzione che la sovranità nazionale e
popolare sia lo strumento fondamentale per governare la globalizzazione
difendendo
gli
interessi
popolari”. Così, Carlo Perrella coordinatore regionale di Azione nazionale a Roma per il congresso
nazionale del Polo Sovranista dal
quale uscirà il nuovo movimento che
intende riportare la destra politica alla
ribalta dopo la scomparsa di Alleanza
nazionale. Il nuovo nucleo, nelle ambizioni aggregatore del centrodestra,
ha visto la spinta di Francesco Storace, Gianni Alemanno, Roberto
Menia. “In vent’anni la destra ha
perso 5 milioni di voti. Noi ci rivolgiamo a tutte queste persone:
sunta, come ribadiamo, a un addebito, per un verso, e a un suggerimento a porvi rimedio, per
l’altro. I geologici e il già consigliere regionale si sono soffermati agli aspetti macroscopici del
riassetto dei servizi, ma se fossero
scesi nel dettaglio, nel partico-
lare, si sarebbero accorti che il
Servizio tecnico sismico e geologico è una entità microscopica,
devitalizzata, marginalizzata e, in
questa fase, addirittura privo del
dirigente: un fustello in balia
delle manie pseudo organizzative
della giunta di Palazzo Vitale.
Una verifica dei compiti e degli
impegni, del lavoro che svolge,
chi lo svolge, come lo svolge e
dove lo svolge, renderebbe una
immagine desolante. Ciò, a dispetto della necessità, come
hanno rilevato i geologi, di un’assidua opera di controllo e di analisi del territorio e di prevenzione,
con l’apporto adeguato di personale e di strumenti. Se fossero
scesi nel dettaglio si sarebbero
resi conto che le competenze tecniche, strampalatamente allocate
nel Servizio pianificazione e gestione territoriale e paesaggistica
del IV dipartimento, di tecnico
non hanno assolutamente nulla.
Per essere tale, un Servizio tec-
nico sismico, al proprio interno
dovrebbe avere, con specifiche
funzioni, chessò, un ingegnere,
un architetto, un geometra , un
perito, un qualcuno che abbia attinenza col termine “tecnico”.
Quello della Regione Molise, ancorché ribadiamo allocato strampalatamente, non ha nessuna
figura tecnica, ma solo personale
amministrativo e la commissione
tecnica dell’articolo 14 della
legge regionale 20/1996 è presieduta da una laureata in legge
(Sic!- ndr).
Improprietà, inadeguatezze, illogicità fanno dell’insieme siun quadro
smico/geologico
inconcludente. Reso ancora maggiormente sconclusionato dalle
decisioni ultime regionali fatte
oggetto di critiche e di rilievi dall’Ordine professionale dei geologi e dal geologo già consigliere
regionale di sinistra, Domenico
Di Lisa.
Dardo
Perrella: “Con il Polo Sovranista
la destra politica torna in campo”
A Roma il congresso nazionale del nuovo soggetto politico
alla Lega, a Fratelli d’Italia, ai Conservatori e riformisti di Fitto. Non vogliamo essere l’ennesimo cartello
elettorale, ma qualcosa di profondamente diverso. La novità è che il centrodestra si riaggrega a destra, e non
più al centro – ha detto Carlo Perrella
– sulla base di un’idea sovranista
della politica, per il presidenzialismo
e la solidarietà sociale”. Punto nodale,
in un appello rivolto a tutte le forze
del centrodestra, non esclusa Fi che
però deve chiarire la propria alternatività alla sinistra, è la scelta delle pri-
marie per scegliere il
leader. “A Berlusconi –
ha proseguito Perrella –
diciamo che anche noi
ci auguriamo che un
italiano come Antonio Tajani divenga pres i d e n t e
dell’Europarlamento,
ma questo non deve essere una magia per consegnarsi a quel Ppe che
è una realtà di potere di
Angela Merkel. Sulla
legge elettorale, a noi va bene il Mattarellum, con le preferenze nella quota
proporzionale. Il nostro movimento
non praticherà il cannibalismo a destra perché il dato caratterizzante sarà
la partecipazione. Le teste non prevarranno sulle idee”.
5
TAaglio
lto
19 febbraio 2017
Seduta consiliare del 22 febbraio 2017
Il consiglio comunale di fronte ai
gravi rilievi della Corte dei Conti
I consiglieri chiamati dai giudici contabili a svolgere le necessarie manovre correttive,
a differenza del solito, sarà il caso che si leggano e approfondiscano i rilievi e gli addebiti,
sapendo che votando, assumono dirette e precise responsabilità
Basta saperle leggere le carte e
avere voglia e la capacità di approfondirle, per rendersi conto
che la gestione comunale presenta difetti tecnici e amministrativi rilevanti ma non impossibili
da sanare, da coprire, da rimediare, e così facendo evitare di incappare nelle maglie della Corte
dei Conti (Cristina Zuccheretti
presidente, Giuseppe Imparato
consigliere, Luigi Di Marco
primo referendario, Alessandro
Verrico referendario), come è capito al bilancio consuntivo 2014.
Le carte se l’era lette e approfondite il consigliere di maggioranza
Michele Ambrosio ed aveva rilevato ciò che successivamente ha
rilevato e contestato la Corte dei
Conti, e un suo ordine del giorno
intorno ai rilievi perché fossero
risolti tempestivamente (la istituzione di una commissione speciale di inchiesta sui residui attivi
e passivi), era stato approvato all’unanimità. Ma ciò che il consiglio propone, la giunta di solito
non dispone. E quell’ordine del
giorno ha finito per inabissarsi tra
i meandri dell’assessorato al bilancio, le stanze del sindaco e
della managerialità. Ebbene,
quello stesso consiglio che
avrebbe potuto sanare i difetti riscontrati a posteriori dalla Corte
dei Conti, il 22 febbraio dovrà cospargersi il capo di cenere e procedere ai rattoppi che si rendono
necessari per non aggravare le
condizioni amministrative e finanziarie del Comune. Dalla ritardata
approvazione
del
rendiconto 2014, considerata
dalla Corte un primo sintomo di
criticità, i rilievi si sommano in
sequenza: avanzo di amministrazione, indebitamento, ritardo nell’approvazione del bilancio di
ROMA - “La Regione Molise
spenderà 90mila euro per partecipare alla Bit, nella solita
logica di affiancamento con
altre Regioni certamente più
forti, attrezzate e dinamiche.
Lo stesso governatore Di
Laura Frattura ha dichiarato
nella conferenza stampa di
presentazione della trasferta
alla Bit che ‘quest’anno abbiamo un’idea molto più precisa’, rimarcando le ‘idee
meno precise’ degli anni
scorsi. A questo ingente investimento si aggiungeranno i
contributi dei sindaci, dalle
casse non certo floride. Non è
chiaro perché si continui a
puntare su questi eventi collettivi, trascurando iniziative
esclusivamente molisane”. E’
quanto sottolinea in una nota
l’associazione “Forche Cau-
previsione, reimputazione di residui attivi e passivi, disavanzo di
amministrazione, passaggio al
nuovo sistema contabile eccetera
eccetera. Non si hanno precedenti
così dettagliati e numerosi rivolti
ai bilanci comunali da richiamare
in cronaca. Il primato se lo attribuisce interamente l’amministrazione in carica e con esso il
giudizio critico di natura contabile oltre che politico che ne consegue. Anche un altro consigliere
comunale aduso a leggere le carte
e ad approfondirle, Francesco Pi-
lone, della opposizione, ha cercato di correggere anzitempo i difetti della gestione finanziaria nei
suoi punti deboli (debiti fuori bilancio e residui) con un ordine del
giorno manco a dirlo approvato
ma a cui non è stato dato seguito,
a conferma che i consiglieri
hanno solo da piegare il capo e
votare, per cui è bene che non si
rendano conto e non sappiano
cosa votano.
Altrimenti c’è da farsi il fegato
amaro, come accade ad Ambrosio
e Pilone. Ma la seduta consiliare
del 22, nonostante il solito appesantimento di mozioni, interrogazioni e interpellanze che trovano
il tempo che trovano, avvero una
grande perdita di tempo, e del
tutto particolare, da non prendere
sottogamba. Ha da pelare la gatta
della Corte dei Conti, e per i consiglieri chiamati dai giudici contabili a svolgere le necessarie
manovre correttive, a differenza
del solito, sarà il caso che si leggano e approfondiscano i rilievi e
gli addebiti, sapendo che votando, assumono dirette e precise
responsabilità. Una immersione
nella coscienza del ruolo che non
è solo protagonismo e personalismo (mozioni, interrogazioni, interpellanze, dichiarazioni al
fulmicotone, richieste di dimissioni e quant’altro dispone la demagogia), ma coscienza dei fatti
e assunzione di responsabilità, di
tanto in tanto è benefica e salutare.
Soprattutto per i cittadini di una
città con le più alte aliquote di
tasse e imposte generate da
un’amministrazione che con i
conti non ci sa fare.
Dardo
“La Regione Molise va alla Bit
senza un’idea di turismo”
Sulla decisione assunta dalla Giunta regionale, la stroncatura di Forche Caudine
dine”, il circolo dei molisani
a Roma.
“Ci sono due casi emblematici qui a Roma, di cui si sa
poco in regione. Il primo è
l’offerta commerciale sicuramente interessante, avanzata
del quotidiano ‘La Repubblica’, per realizzare la Guida
gastronomica del Molise,
l’unica regione assente nella
prestigiosa collana editoriale,
particolarmente pubblicizzata
sui mezzi del Gruppo. L’impegno di spesa è inferiore di
oltre due terzi rispetto alla
partecipazione alla Bit. Da
più di sei mesi i promotori
sono in attesa di una risposta
dalla Regione Molise. La seconda è un evento tutto molisano a Roma, sulla falsariga
dei vari ‘Molisedays’ e ‘Molise, un’altra Storia’ di successo: se ne parla da tempo in
Regione, ma fatti zero. Eppure - conclude l’associazione - nella Capitale
operano, con non pochi sacrifici, numerosi imprenditori
molisani,
soprattutto
dell‘enogastronomia,
che
avrebbero bisogno di vetrine
e di essere messi in rete”.