“Mani Padamadan” di Dino Azzalin, recensione di Tiziana Viganò

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Transcript “Mani Padamadan” di Dino Azzalin, recensione di Tiziana Viganò

20/2/2017
[Libri] “Mani Padamadan” di Dino Azzalin, recensione di Tiziana Viganò | Gli scrittori della porta accanto - Non solo libri
[Libri] “Mani Padamadan” di Dino Azzalin, recensione di Tiziana
Viganò
Valentina Gerini 2/17/2017 Le recensioni di Tiziana Viganò ,Libri di viaggio , Recensioni Edit
Mani Padamadan, di Dino Azzalin, Nuova Edi ice
Magenta, 2009. Un taccuino di appun di un viaggia re
e de a sua passione per le s ade del mondo.
Un libro profondo, coinvolgente, appassionante.
Libro di memorie di un vero Viaggiatore, con la lettera maiuscola, in cui l’uomo e
il medico, il corpo e l’anima, il pensiero e l’azione diventano un tutt’uno nel
viaggio. Leggerlo è un’esperienza formativa per chi non vuole fermarsi solo alla
superficie del mondo: è calarsi nella realtà, godendone il bello e il brutto,
infangandosi con una concretezza che è spesso è sgradevole, difficile, cruenta. Ma è
anche sapersi integrare nella Natura meravigliosa, entrare in contatto con l’anima
del mondo attraverso le anime degli altri, un cammino di alta spiritualità laica,
un’ispirata religione dell’umanità.
Non solo i viaggiatori saranno affascinati da questo percorso di corpi e anime che si
sviluppa su itinerari vicini e lontani: da SriLanka alla Grecia,
dall’India al Sahara, Kenya, Perù, Cuba, Serajevo, Vietnam, Russia. Le
esperienze di viaggio sono così profonde che segnano la vita di chi non ha paura e lo
conducono in un porto di saggezza. Non c’è solo il vedere, ma il guardare, oltre la
realtà.
«Viaggi di sola andata», come dice il so o
lo: perché chi
rna non è più la s ssa persona che è par ta, dice Dino
Azzalin. «Ogni viaggio porta con sé la sua anima, la storia, la follia
dell’equilibrio conquistato».
Questo libro induce a una profonda riflessione sul significato del viaggio. Una
riflessione sul nostro mondo, che siamo convinti essere il migliore, uno sguardo
attento ed empatico e la condivisione con i poveri della terra, la gratitudine per
gli insegnamenti che possiamo trarre dalla loro saggezza, semplicità e dai loro
sorrisi: bisogna fare pulizia delle nostre granitiche convinzioni ed essere aperti a
nuove idee per essere liberati e trasformati, in meglio, dal viaggio. Chi sceglie mete lontane per cambiare l’orizzonte, purché questo sia esattamente
uguale a quello che ha lasciato, un diverso forzatamente adeguato alla sua visione
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del mondo e alle sue abitudini, potrà non capire, o rifiutare, oppure sarà indotto,
grazie a questo libro, a pensare e guardare da un altro punto di vista.
Perché vivere il viaggio è anche liberarsi dalla superficialità, dall’indifferenza,
amare e accogliere chi ha bisogno: curiosità per gli uomini, stupore per le
scoperte, immersione nelle incomparabili bellezze della Natura.
“Mani Padamadan” di Dino Azzalin, un libro prezioso, imperdibile, uno dei
migliori che ho letto nell’ultimo anno, paragonabile, per profondità e fascino, ai
libri di Tiziano Terzani.
Mani Padamadan
Ma cosa accade quando si viaggia? Quanto sangue suggella il miracolo con cui
abbiamo appuntamento? Quanto tempo erode la felicità del viaggio a
quello della vita? Azzalin descrive nell’altrui cultura, la propria
scoperta del mondo che coincide con la
rivelazione del sé, attraverso riflessioni
profonde, dei fondamenti della stanzialità e
del nomadismo. Leggere questi racconti è una esaltante
avventura, è come immergersi in galassie e
incontri di varia umanità che, se ci fermiamo
ad ascoltare, ci accorgiamo di quante stelle e
quante scie luminose lasciano nella nostra
vita…
Dino Azzalin (Pontelongo-PD-1953) ha
pubblicato con l’editore Crocetti di Milano tre raccolte di poesia: I disordini del
ritmo (1985), Deserti (1994) e Prove di memoria (2006) con prefazione di Andrea
Zanzotto, e i libri di racconti Via dei consumati (1999), editore Ulivo, Diario
d’Africa (2001) che alla 6.a edizione costituisce un piccolo “best seller” della Nuova
Editrice Magenta (NEM), piccola casa editrice di cui è animatore e fondatore, e
ivi Mani Padamadan - Viaggi di sola andata (2007), questi ultimi dedicati al suo
lavoro di medico volontario. Nel 2010 ha pubblicato con Edizioni del Laboratorio
di Modena una plaquette di prose poetiche “Guardie ai fuochi”. http://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2017/02/libri-mani-padamadan-di-dino-azzalin.html
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