4 Novembre, per non dimenticare

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Transcript 4 Novembre, per non dimenticare

Stampato in proprio
N. 1 - FEBBRAIO
2017
4 Novembre, per non dimenticare
Noi non abbiamo condiviso la scelta
dell’Amministrazione comunale della
mancata Commemorazione del 4 Novembre, Giornata dell’Unità d’Italia e
del Ricordo dei Caduti di tutte le Guerre.
Consideriamo una tale decisione espressione di una mancanza di rispetto istituzionale dovuto a una data simbolica,
così come lo sarà per il 25 Aprile se avverrà ciò che ha espresso pubblicamente
in Consiglio comunale il Sindaco.
Si dimentica la Storia del nostro Paese e
le tragedie che hanno segnato di dolore
la vita delle persone tra cui numerose
famiglie cambiaghesi. Il ricordo sottotono di eventi storici di tale importanza è profondamente diseducativo
per i nostri ragazzi, che hanno avuto la
fortuna di nascere in un mondo libero
e democratico ma spesso conoscono assai poco delle lotte e delle battaglie che
hanno coinvolto le generazioni dei loro
nonni.
Riteniamo che sia compito di un Amministrazione responsabile coltivare e
trasmettere quel patrimonio di valori
e di vissuto che costituisce la memoria
storica di una intera comunità.
Piedibus: linea interrotta
Durante gli anni della sua amministrazione, Uniti per
Cambiago ha promosso e fortemente voluto il Piedibus,
avvalendosi della collaborazione di genitori e nonni si è
garantito alle famiglie un servizio gratuito e di grande
utilità, rivolto agli alunni della scuola primaria. Il Piedibus è importante per più e note ragioni che riguardano i ragazzi, ma anche gli adulti: la
socializzazione e l’educazione stradale; il minor uso delle auto con conseguente riduzione di traffico e inquinamento e, non ultimo, il piacere d’iniziare la giornata con un rito
di squadra. Ci chiediamo come sia possibile che la nuova Amministrazione non sappia
trovare dei volontari disposti a regalare un po’ del proprio tempo per una giusta causa.
Dov’è la tanto proclamata conoscenza dei bisogni della gente e del territorio?
La lezione di Tina Anselmi
Il 1° novembre 2016, festa di Ognissanti, abbiamo detto addio all’onorevole Tina Anselmi, nata a Castelfranco Veneto nel 1927.
Staffetta partigiana, sindacalista, cattolica,
insegnante prestata alla politica. Prima
donna a ricoprire la carica di ministro della
Repubblica Italiana e Presidente della Commissione P2. E tutto questo non basta a descrivere la donna forte e coraggiosa che fu
Tina Anselmi, capace come pochi, di mantenere la schiena dritta davanti al Potere, senza
farsi intimorire. Tina Anselmi credeva nell’impegno civile e sociale come
passione per la libertà e la democrazia. Oggi, la sua figura istituzionale rimane
un esempio forte nella politica smarrita. Per tutti noi, una lezione di dignità
la sua intera vita.
Perché questo
foglio informativo?
Con questo 1° numero di cambiago.it ci proponiamo di informare e coinvolgere i Cambiaghesi su decisioni e scelte della nostra Amministrazione, su fatti importanti che influenzano
la quotidianità del vivere.
Cambiago.it è un periodico, avrà quindi tempi dilatati rispetto ai fatti riportati, ma ha lo
scopo di tenerne viva l’attenzione. Fatti e proposte, opinioni e commenti, caratterizzeranno
il nostro lavoro, il cui scopo sarà di rendere
un servizio utile a Cambiago. Tenere vivo un
dibattito su temi rilevanti che non rimanga
confinato alle riunioni del Consiglio comunale,
prerogativa di Consiglieri di maggioranza e minoranza, ma una comunicazione che raggiunga il maggior numero di persone. Questo sarà
lo scopo del nostro notiziario.
Ci rivolgiamo a chi, cambiaghese da generazioni, ha a cuore il luogo che fa parte della sua
storia. Ma ci rivolgiamo soprattutto a coloro
che, per vari motivi, hanno scelto Cambiago
per viverci. Nel tempo di Internet, in cui comunicazione e informazione corrono veloci,
consideriamo utile la possibilità di approfondire fatti, argomenti e opinioni con l’uso della
carta. La stampa è un mezzo di comunicazione
intergenerazionale che arriva a tutti: a chi, per
ragioni anagrafiche o scelta, non ha dimestichezza con la rete e a chi vi può trovare un ragionamento più articolato e approfondito del
breve commento di un social network che, per
ragioni di cui numerosi sono gli esempi, non
può avere l’esclusiva dell’agorà democratica.
Prendendo a prestito il Discorso alla città del
cardinale Scola noi vorremmo per Cambiago:
«la capacità di attirare gente libera, gente solidale, che si mescola, si incontra e
coopera… siamo chiamati a partire dalla
realtà, dalle urgenze concrete, per lasciare emergere l’ideale. L’ideale, non l’utopia».
Le parole di Scola dialogano con l’attualità
di Gramsci nell’ideale “città futura” «ogni
cosa che succede non è dovuta al caso,
alla fatalità, ma è intelligente opera dei
cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia
alla finestra a guardare mentre i pochi si
sacrificano».
Come centrosinistra, che ha le sue radici nella storia dei partiti di ispirazione socialista e
cattolica, siamo consapevoli che i sogni, anche quelli belli e ispirati, muoiono all’alba se
non generano progetti concreti. Ed è ciò che
ci auguriamo con questa nostra proposta al
dibattito democratico cambiaghese.
M. Grazia Mangiagalli
Centro Sportivo “fai da te”
Di Arianna Giardini
Il 25 ottobre scorso si è conclusa la gara pubblica per la gestione del bar del centro
sportivo, che è stato affidato all’ente privato La Fragolà fino a luglio 2017
Secondo quanto precisato nel bando, al
bar si ricollegano una serie di prestazioni accessorie di manutenzione della
struttura che consistono nell’utilizzo
di locali adibiti a spogliatoi, siti nella
palazzina servizi, che il concessionario
si impegna a rendere disponibili per i
lavori di manutenzione straordinaria
che il concedente effettuerà nel corso
della concessione.
Le prestazioni elencate escludono tuttavia l’apertura e la chiusura degli impianti, la pulizia e la sorveglianza del
parco e alcuni servizi relativi ai campi
sportivi e al palazzetto dei quali non
è indicato chi si debba fare carico. Si
è talvolta fatta chiarezza con dei foglietti, come quelli appesi all’esterno
dei campi da tennis, dove si invitano
gli interessati del calcetto a contattare
un numero di telefono (?) o a parlare
direttamente con il gestore del bar,
che da bando non risulta nemmeno
investito di queste responsabilità. Per
carità, meglio di niente in assenza di
indicazioni certe, ma sarebbe il caso di
adottare dei mezzi di comunicazione
meno volatili, quando e se il mittente
è l’Amministrazione comunale.
Del resto, dal 31 luglio scorso, giorno
in cui si è interrotta la collaborazione
con la Polisportiva (che fino ad allora
si era fatta regolarmente garante della
piena fruibilità del parco e delle sue
strutture), l’Amministrazione comunale ha preferito risolvere la situazione
con il “fai da te”. Mediante proroga,
valida sino al 15 settembre scorso, ha
ad esempio esteso la gestione del bar
all’ente che aveva ricevuto regolarmente mandato dalla Polisportiva ma
che, caduta quest’ultima, non aveva
alcun contratto diretto con il Comune.
Si è insomma concesso a un privato un
incarico che avrebbe dovuto essere assegnato tramite una gara aperta a tutti, come è stato fatto solo a partire dal
20 settembre.
Si è inoltre deciso di collaborare con
le associazioni di calcio e tennis, a cui
si vuole garantire ampia libertà sulle
specifiche aree di competenza fino a
quando la gestione del campo sportivo tornerà nuovamente nelle mani di
un privato, mediante apposito bando.
Questo, in teoria, perché ora l’uso dei
campi da tennis è sospeso sino a data
da destinarsi per questioni di sicurezza,
legate principalmente al pallone aerostatico. La decisione non è stata però
comunicata per tempo ai nuovi membri e agli agonisti, che hanno avviato
lezioni di prova gratuite, organizzato
orari e servizi, per poi dover comunicare ai nuovi iscritti (dunque paganti)
l’inagibilità della struttura.
Senza contare il fatto che campi e parco sembrano ormai la terra di nessuno.
Oggi più che mai rimangono aperti
anche i più semplici interrogativi, che
sarebbe il caso di chiarire con forme di
comunicazioni ufficiali e strumenti più
idonei.
A titolo d’esempio, qualsiasi cittadino,
esterno alle associazioni, che voglia,
come già accaduto in passato, usufruire dei campi dovrà allora contattare il gestore del bar? E in una simile
circostanza chi si prenderà la responsabilità di aprire e controllare i campi
in ore non previste dalle singole disciplinari e dunque non direttamente
gestite dalle associazioni? Analogo
problema si propone con le utenze (chi
accenderà le luci o il riscaldamento?) e
con la riscossione dell’affitto delle ore
private.
La nuova gestione del centro sportivo
sembra insomma procedere per tentativi, più o meno riusciti, di tenere
in piedi la struttura fino alla prossima
cessione a un privato, anche se la passata esperienza non ha certo goduto
del consenso dei Cambiaghesi.
Ci
piacerebbe
tuttavia
che
l’Amministrazione muovesse intanto
un passo piccolo ma importante verso
i cittadini rispetto alle scelte future.
Riteniamo che le decisioni relative al
Centro sportivo meritino maggiore
trasparenza e siano adeguatamente
comunicate ai cittadini.
Farmacia della Torrazza: indietro tutta!
Dalla fine degli anni ‘90 a Torrazza si è
costruito molto senza dotare la frazione di
alcun nuovo servizio.
Questa carenza è evidente a tutti e compito
dell’Amministrazione è cercare di creare le
condizioni favorevoli per migliorare la situazione, con normative adeguate e interventi
diretti.
La precedente amministrazione di Uniti
per Cambiago ha intrapreso diverse azioni che, nonostante un iter complicato, hanno portato ad una delibera regionale avente
per oggetto la dismissione degli alloggi ERP
locati presso la ex scuola elementare e ottenuto dalla Regione Lombardia la possibilità
di aprire una farmacia comunale.
La ristrutturazione dell’edificio avrebbe
comportato un’importante riqualificazione,
con la possibilità di realizzare nuovi spazi:
una sala destinata a luogo di incontro;
l’ambulatorio ed eventuali studi medici; la
farmacia, al piano terra.
Ottenuta l’autorizzazione della Soprintendenza ai Beni Culturali a ristrutturare l’edificio, reperiti i 300.000 Euro per
l’intervento e ottenuto dai proprietari circostanti il consenso all’utilizzo delle loro
aree per il tempo necessario ai lavori del
cantiere, si sarebbe dato l’avvio ai lavori.
Le cose non sono andate come avremmo
voluto e la nuova Amministrazione leghista
ha deciso di non procedere e di rinunciare
al progetto e alla possibilità di avere una
farmacia a Torrazza; un servizio socio-sanitario importante, soprattutto per gli anziani.
Non ci resta che prendere atto di una decisione che rifiuta la riqualificazione di un
edificio che riveste un interesse storico - sociale per Torrazza e che manderà in avanzo i
300.000 Euro destinati all’opera, senza poter essere spesi per altri lavori.
Che dire? Decisione esemplare di una “buona amministrazione” che, incurante delle
necessità dei cittadini, si permette di mandare all’aria progetti e soldi della comunità.
ECUOSACCO, addio!
Di M. G. Mangiagalli
Per quale sconsiderata ragione si abbandona l’ECUOSACCO quando i numeri sono tutti dalla sua parte?
L’abbandono dell’ECUOSACCO è l’ultima di
una serie di decisioni che annullano il lavoro
faticoso di anni, svolto dall’Amministrazione
di centrosinistra, per rendere Cambiago un
luogo vivibile, che tutela il proprio territorio
e l’ambiente, attento alle soluzioni più
innovative ed efficaci nella raccolta dei rifiuti.
Questa politica ha visto Cambiago, nel 2015,
al 24° posto tra i 47 Comuni Ricicloni della
Città Metropolitana di Milano e, nel 2016, al
2° posto. Un risultato sorprendente, che fa
onore a tutti i Cambiaghesi.
Con l’introduzione dell’ECUOSACCO, una
raccolta del secco più ECO e più EQUA, si
sono ottenuti risultati importanti essendo
diminuita la quantità di “indifferenziata”
conferita all’inceneritore: una riduzione dei
costi operativi e un minor inquinamento
ambientale.
La rinuncia dell’attuale Amministrazione
all’ECUOSACCO e la decisione di uscire dal
Parco del Rio Vallone è espressione di una
visione miope, responsabile di politiche
ambientali ed ecologiche sconsiderate, che
non tengono in alcun conto la sensibilità e
la cultura ambientale, parte integrante di
un prezioso patrimonio civico acquisito dai
Cittadini cambiaghesi.
La gestione della raccolta dei rifiuti con
l’utilizzo dell’ECUOSACCO ha determinato un
risparmio importante per il nostro Comune e
un vantaggio per i cittadini con la riduzione
superiore al 13% della tassa rifiuti (20142016).
Ribadiamo, inoltre, l’importanza che
riveste per l’ambiente questa modalità
di raccolta, avendo ridotto la frazione di
secco indifferenziata che viene conferita
all’inceneritore.
Questi dati ufficiali hanno permesso a
Cambiago di essere tra i primi 6 “Comuni
Ricicloni“ CEM al concorso nazionale 2016.
La nuova amministrazione comunale,
coerente
al
suo
isolazionismo,
ha
declinato l’invito e non si è presentata alla
cerimonia ufficiale per l’assegnazione del
riconoscimento ai Cittadini di Cambiago
(ancor prima che al Comune).
Dati CONAI - Recupero e riciclo di materiali d’imballaggio
2014: Euro 56.052,00 + IVA 10% / 2015: Euro 79.317,00 + IVA 10%
Euro = + 41,51% pari a Euro 23.265,00
Diminuzione dei rifiuti non riciclati (secco)
2014: kg 658.410 (21,99 % sul totale dei rifiuti) con costo di smaltimento di Euro 82.564,00
2015: kg 201.600 (7,46 % sul totale dei rifiuti) con costo di smaltimento di Euro 24.171,00
Diminuzione del secco: - 69,38 %
Euro 82.564,00 - Euro 24.171,00 = Euro 58.392,00 (+ Euro 1.000,00 rifiuti ingombranti)
RISPARMIO parziale
SPESA
RISPARMIO totale
Euro 59.392(diminuzione secco) Euro 4.800 (rifiuti raccolti)
Euro 23.265 (CONAI)
Euro 7.800 (aumento umido)
Euro 3.500 (gestione ecuosacco)
Euro 82.657,00
Euro 16.100,00
Euro 66.557,00
Chiusura di Villa Perani, una triste storia di incapacità Di Paolo Bulla
Quando a scuola in una classe qualcuno compie
una marachella e il maestro, incapace di trovare il
colpevole, punisce tutti senza distinzione, i bambini pensano: non è giusto, però! e capiscono di
non essere ancora considerati individui responsabili.
Noi cittadini di Cambiago abbiamo provato una
sensazione simile quando, all’inizio di settembre,
l’Amministrazione comunale ha chiuso l’accesso al
parco di Villa Perani a causa di atti vandalici.
L’azione dell’Amministrazione ha mostrato mancanze sotto tre punti di vista almeno.
Innanzitutto, ha scarseggiato in comunicazione e
trasparenza, limitandosi a uno scarno foglio appeso alla bell’e meglio all’ingresso del parco e a
brevi dichiarazioni sulla stampa solo dopo che
Uniti per Cambiago ha portato il tema in Consiglio
comunale.
In secondo luogo, ha mancato di efficacia se è
vero che, secondo quanto riportato sulla stampa
locale, ci sono stati più episodi di vandalismo, ma
i colpevoli non sono stati mai colti sul fatto.
Infine, ha fatto difetto nella capacità di proporre
una soluzione ragionevole. Secondo l’Assessore
Gallina, i vandali si sono introdotti “scavalcando
il muro di cinta”; chiudere l’accesso al parco è,
quindi, un nonsense salvo che i danni arrecati
non abbiano compromesso la sicurezza del luogo.
Non sembrerebbe, però, questo il caso poiché il
parco è, in realtà, accessibile il martedì quando
è presente l’associazione Vivere nel Verde: non si
potrebbe prevedere un’analoga forma di vigilanza
per permettere l’ingresso anche negli altri giorni?
Uniti per Cambiago considera Villa Perani e il suo
parco un “luogo del cuore” dei Cambiaghesi e
negli ultimi anni ha fatto molto per acquisirli al
patrimonio comunale e renderli fruibili nella forma
più ampia.
Con lo stesso spirito e nella convinzione che
l’inciviltà di pochi non debba danneggiare i molti
cittadini rispettosi delle regole e del patrimonio
pubblico, Uniti per Cambiago ha presentato una
mozione d’indirizzo in Consiglio comunale per
impegnare l’Amministrazione affinché, nel minor
tempo possibile, il parco di Villa Perani ritorni accessibile alla cittadinanza nelle forme e negli orari
vigenti prima della chiusura al pubblico. In aggiunta a questo, ottenere l’impegno che all’interno
del parco sia installato, entro sei mesi, un sistema
di allarme e videosorveglianza per garantire, oltre
alla sicurezza dei cittadini, la tutela e l’integrità di
un bene storico del patrimonio cambiaghese.
Una volta Cicerone ha scritto che se vicino alla
biblioteca ci fosse stato un giardino, non gli sarebbe mancato nulla.
I Cambiaghesi hanno una bella biblioteca e, a pochi passi, il parco di Villa Perani è uno splendido
giardino. Speriamo che l’Amministrazione accolga
la mozione di Uniti per Cambiago e permetta ai
Cambiaghesi di tornare a goderne presto.
Com’è andata a finire?
Nella seduta del Consiglio Comunale del 16 novembre la Sindaca non ha concesso che la mozione di Uniti per Cambiago fosse portata in votazione dicendo che si trattava di un argomento
di competenza della Giunta Comunale e non del
Consiglio.
Tale decisione è contraria all’articolo 8 dello Statuto del Comune di Cambiago:
“[…] Spetta al Consiglio individuare ed interpretare gli interessi generali della comunità e
stabilire, in relazione ad essi, gli indirizzi che
guidano e coordinano le attività di amministrazione e gestione operativa esercitando sulle
stesse il controllo politico-amministrativo per
assicurare che l’azione complessiva dell’Ente
consegua gli obiettivi stabiliti con gli atti fondamentali e nel documento programmatico
[…]”.
Il Consiglio, pertanto, poteva senz’altro votare
l’atto d’indirizzo e affidarne l’esecuzione alla Giunta nelle forme da essa giudicate più opportune.
Inoltre, sollecitata ad anticipare gli intendimenti
della Giunta, la Sindaca non ha voluto fornire alcuna indicazione. È apparsa evidente la difficoltà
dell’Amministrazione a trovare le motivazioni per
giustificare la mancata condivisione della posizione di Uniti per Cambiago e, soprattutto, a
fornire una risposta rapida ed efficace all’interesse
di noi Cambiaghesi alla riapertura del parco.
Parco del Rio Vallone, un abbandono immotivato
Fa più rumore un albero che cade che un’intera foresta che cresce. Di questo antico aforisma cinese proponiamo la variante: “fa più
rumore un post su facebook che un intero
parco che si sviluppa”.
Lo sanno bene i nostri Amministratori, più
attenti a cercare consensi con annunci populistici che ad attuare pazienti politiche di salvaguardia del territorio del nostro Comune.
Il 22 agosto l’Amministrazione di centrodestra scrive sulla pagina facebook del Comune
di Cambiago:
Il Sindaco ha informato direttamente, sia
attraverso comunicazione telefonica in
data 29 luglio u.s. sia attraverso comunicazione scritta diretta al Presidente Assemblea dei Sindaci Parco Rio Vallone la volontà di uscire dal Parco da parte del Comune
di Cambiago, motivandone l’intenzione.
Il Comune di Cambiago ha versato al Parco
Rio Vallone 200.000 Euro in 10 anni a fronte dei quali ha voluto verificarne l’utilizzo,
in allegato potete trovare parte di quanto
“realizzato”. Nell’ultimo anno il contributo
è stato di 60.000 Euro: 38.000 per realizzare una zona umida (completamente secca)
per la riproduzione di rane, farfalle in zona
cava Oggionni; 22.000 per una zona verde
con panchine, realizzata su terreno dove
un’azienda nota nella zona scaricava liquami
Progettazione
ed acustica
tossico
nocivi termotecnica
(mai bonificata).
Nella foto si
Diagnosi e certicazioni energetiche
può
intravedere
la
Ditta
Stucchi
(trattamento
Pratiche prevenzione incendi
rifiuti
tossici)
non ci sembra idonea a
Denunce
INAIL l’area
- ex ISPESL
Pratiche detrazione
momenti
di relax. scale risparmio energetico
La scelta pertanto è soprattutto di rispetto
nei confronti dei nostri Cittadini Via
perCavour,
i quali
8
24050 Orio
al Serio
(BG)
non ci sentiamo di “avallare”
una
scelta
di
Tel. 348.2423081
spreco di denaro pubblico. Sperando
di [email protected]
re stati esaudienti salutiamo distintamente.
L’Amministrazione Comunale.
La spiegazione non è solo faziosa
ma anche mendace
Il Parco del Rio Vallone è stato istituito nel
1992 e l’Amministrazione di centrosinistra del
Comune di Cambiago vi ha aderito nel 2007,
unendosi ad altri 12 Comuni di 3 province
(Milano, Monza e Brianza e Lecco).
La collocazione strategica del suo territorio
ha fatto sì che il Parco diventasse il naturale
collegamento fra il Parco Agricolo Sud Milano, il Parco Adda Nord e il Parco di Montevecchia e Valle del Curone, tutti e tre parchi
regionali, serbatoi di biodiversità.
L’attuale estensione del Parco è di oltre 1600
ettari, ossia circa tre volte la superficie del
Parco di Monza. Negli ultimi cinque anni il
Parco ha realizzato oltre 60.000 mq di nuovi boschi e 7 nuove aree umide. Il 23% dei
terreni di proprietà del Parco si trovano sul
territorio del Comune di Cambiago.
Il Comune di Cambiago ha versato, in ragione della quota di riparto dei costi di gestione
del Consorzio, circa Euro 20.000 all’anno. Ed
il Parco cosa ha fatto con il denaro delle quote associative di questi Comuni?
In tutti questi anni il Parco ha scelto di percorrere due strade parallele: l’acquisto diretto di terreni su cui sviluppare nuovi progetti
e la stipula di convenzioni di lunga durata
con soggetti pubblici o privati per gestire
aree di particolare pregio e importanza. Su
questi terreni ha avviato la propria attività di
salvaguardia e di conservazione ambientale,
creando una rete di sentieri percorribili.
Non solo.
Ogni anno viene programmato un ricco calendario di iniziative divulgative, di sensibilizzazione e culturali rivolte alle scuole ed a
tutti i cittadini, aventi per tema argomenti
naturalistici, ambientali, architettonici e della cultura
contadina.
Inoltre sonoMETALLI
state avSBAVATURA
BRILLANTATURA
viate alcune iniziative volte alla sperimentaPESSANO
coninBORNAGO
(MI)(come
zione di20080
progetti
pilota
agricoltura
Via Marconi,
16 e miranti alla
quelli dell’“Energia
dal legno”)
Tel. 02.95.04.290
- Fax 02.95.04.290
razionalizzazione
del consumo
di suolo.
[email protected] - www.sbmtrattamenti.it
Tutte le attività del Parco sono rendicontate
nel Bilancio di Previsione e nel conto Consuntivo approvati dall’Assemblea Consortile
composta dai Sindaci dei Comuni associati.
Trasparenza amministrativa
Tutti i documenti contabili, insieme agli atti
amministrativi, agli avvisi ed ai bandi sono
consultabili sul sito del Parco (www.parcoriovallone.it), secondo il principio della traspa-
renza della gestione della cosa pubblica.
Ma veniamo ora alle recenti (e criticate) realizzazioni del Parco sul territorio di Cambiago. Innanzitutto occorre chiarire che tali
opere sono state realizzate con il contributo della Fondazione Cariplo, nell’ambito del
progetto Sistema verde V’Arco Villoresi tra il
Molgora e il Rio Vallone che ha visto il Parco
partner con il Consorzio Villoresi. Per quanto concerne Cambiago si tratta di due nuove
aree umide, in corrispondenza dell’ex cava
Oggionni e della ditta Stucchi.
Le due aree sono state scelte per il loro valore
strategico: la prima è collocata in una posizione ottimale per la fauna e la fruizione didattica, poiché collegata direttamente con la
ciclabile dell’alzaia Villoresi; la seconda, di dimensioni più piccole, perché diventi la “Porta
del Parco”, ossia il punto di accesso alla rete
sentieristica, partendo dalla zona industriale
di Cambiago.
Uniti per Cambiago ha sempre creduto e sostenuto la tutela del territorio e dell’ambiente; per tale motivo nell’anno di presidenza
dell’Assemblea dei Sindaci la nostra Amministrazione ha fortemente voluto la realizzazione del progetto P.A.N.E. (Parco Agricolo
Nord Est), unione di tre parchi: Molgora, Cavallera e Rio Vallone, che avrebbe comportato un effettivo risparmio del 30% della quota
associativa.
Nota a margine, ma non marginale
La Presidenza e la Direzione del Parco hanno
sollecitato più volte l’incontro con l’attuale
Amministrazione, per poter meglio presentare gli obiettivi e la gestione dell’Ente parco,
senza ricevere alcuna risposta di dialogo.
Un’ultima considerazione:
lo spreco di denaro pubblico
Lo spreco di denaro pubblico lo fa chi, in
modo del tutto arbitrario, unilaterale e con
un post su facebook, decide di porre fine ad
anni di progetti, condivisi con una pluralità di
soggetti ed aventi lo scopo di proteggere e
salvaguardare il bene comune del territorio.
Alberto Bordogna
A proposito di risparmi
Quello dei costi della politica è un tema caro alla Lega
Nord, ma non a Cambiago.
La Giunta, il 24 novembre, ha stabilito le indennità del
sindaco e degli assessori, approvando un aumento di
spesa annuo di oltre 30.000 Euro rispetto all’indennità
percepita dalla precedente amministrazione.
La legge lo consente ma, in un contesto sociale ed
economico come quello attuale, i nuovi amministratori
Via S.per
Mariauna
in Campo,
1 - 20040
Cambiago (MI)
avrebbero potuto decidere
scelta
etica,
a 300 metri dall’uscita Cavenago-Cambiago
dell’autostrada
considerata la loro proclamata attenzione
aiA4costi della
Tel. 02 950 64 74 - Fax 02 95 30 84 16
politica. Le cariche sono un servizio
alla
Comunità:
Cell 329 730 61 51
sarebbe bastato approvare l’Indennità
percepita dagli
www.ristorantelagiara.net
amministratori con lavoro dipendente
per
ridurre la spesa.
Chiuso la domenica
Dal 2007 la musica a Cambiago
Le iscrizioni sono sempre aperte su
www.cmt.education - 02 84341362