Diapositiva 1 - Gruppo PDL – Berlusconi Presidente

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INTERVENTO IN DICHIARAZIONE DI
VOTO FINALE DELL’ON. BERGAMINI
Mozioni concernenti iniziative volte ad agevolare il
trasferimento di detenuti stranieri nei Paesi d'origine.
24 febbraio 2017
a cura del Gruppo Parlamentare della Camera dei Deputati
Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente – Forza Italia
INDICE
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INTERVENTO IN DICHIARAZIONE DI VOTO FINALE DELL’ON. BERGAMINI
IMPEGNI DELLA MOZIONE FORZA ITALIA (On. Bergamini ed altri)
APPROVATI DALLA CAMERA DEI DEPUTATI
DICHIARAZIONE DI VOTO FINALE
DELL’ON. BERGAMINI
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Grazie, Presidente. Noi, a differenza del collega che è intervenuto prima di
me, riteniamo, invece, che, oggi, sia importante che si svolga, seppure in tempi
molto rapidi, questo dibattito sul tema in oggetto e rimaniamo un po’
sconcertati e un po’ sorpresi dalla scelta, da parte del Governo, di dare pareri
un po’ a macchia di leopardo sui dispositivi di queste mozioni. Voglio
sottolineare che se oggi arriva nell'Aula del Parlamento questo momento di
confronto e di discussione sul tema dei detenuti stranieri nelle carceri italiane è
grazie a una iniziativa di Forza Italia, a una mozione di Forza Italia che poi è
stata seguita dalle altre forze politiche; mozione che segue un'interrogazione,
fatta sempre da Forza Italia, che chiedeva al Ministero della giustizia di
conoscere i numeri – perché, lo dico al collega Molteni, i numeri sono noti – dei
detenuti stranieri che sono stati trasferiti nei loro Paesi d'origine da parte,
appunto, dello Stato italiano. E i numeri sono numeri irrisori, bisogna prenderne
atto; si parla di 133 detenuti trasferiti nel 2014 e di 149 trasferiti nel 2015;
numeri irrisori se consideriamo il quadro complessivo della presenza dei
detenuti stranieri nelle carceri italiane che è stato già ricordato dai colleghi che
mi hanno preceduto.
DICHIARAZIONE DI VOTO FINALE
DELL’ON. BERGAMINI
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Le chiedo, sottosegretario, di fare una riflessione ulteriore su questo; dare
pareri contrari a delle premesse che, appunto, non hanno nulla di politico, ma
che si limitano a registrare un dato di fatto, ovvero quale sia la situazione,
oggi, per quello che riguarda il panorama carcerario del nostro Paese, non ci
sembra un segnale efficace, anzi sembra denotare, quasi, una volontà politica
scarsa di affrontare il problema. Forse fa velo un malinteso senso buonista di
come bisogna affrontare il tema del sovraffollamento carcerario; certo, non
pensiamo che la panacea di tutti i mali – e di mali nel sistema carcerario
italiano ce ne sono tanti – sia quella del ritrasferimento dei detenuti stranieri
nei loro Paesi d'origine, quelli naturalmente condannati in via definitiva, ma,
sicuramente, a fronte di una presenza così massiccia di detenuti stranieri, stiamo
parlando di circa il 35 per cento, beh, una strada la si può imboccare, perché,
vede, sottosegretario, è grave non risolvere un problema di questa portata,
ma diventa colpevole non risolverlo se gli strumenti per farlo ci sono e qui gli
strumenti ci sono. Non soltanto mi riferisco alla Convenzione di Strasburgo che,
lo ricordo, è stata ratificata già nel 1988, anno ormai lontanissimo, dal nostro
Paese, ma anche dalla miriade di accordi e di trattati bilaterali che, nel corso
del tempo, sono stati firmati e ratificati.
DICHIARAZIONE DI VOTO FINALE
DELL’ON. BERGAMINI
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Tuttavia, non basta scrivere una volontà sulla carta non a due veli, ma a un velo
solo, non basta scrivere sulla carta una volontà, bisogna, appunto, avere una
volontà chiara, politica per farlo e questa volontà, mi sembra che oggi emerga
non particolarmente forte da parte del Governo, tanto è vero che tutte le mozioni
riscontrano una situazione che può ampiamente, e come no, essere migliorata. È
vero, assolutamente, che la Convenzione di Strasburgo ha finalità umanitarie,
quindi, si tratta, tra l'altro, appunto, di mettere insieme interessi comuni. Finalità
umanitarie che mirano proprio a stabilire una procedura semplice, veloce e
flessibile per il trasferimento dei detenuti nei loro Paesi d'origine. Perché le
barriere linguistiche, culturali e anche l'assenza di ogni contatto con i loro
familiari, con i familiari di questi detenuti che si trovano in Paesi diversi dal loro
Paese d'origine, non possono certamente favorire quel reinserimento sociale che
è, invece, alla base della detenzione. Non mi aggancio, perché lo hanno già
fatto ampiamente i colleghi che mi hanno preceduto, al tema strutturale del
sovraffollamento carcerario nel nostro Paese che ci è costato fior di multe e fior
di reprimende da parte di tutti gli enti possibili; è un dato di fatto, anche questo,
allora perché non intervenire con maggiore volontà, con maggiore
determinazione, dal momento che nulla manca per farlo ?
DICHIARAZIONE DI VOTO FINALE
DELL’ON. BERGAMINI
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Si cerca anche di dire che il rischio di proselitismo e di radicalizzazione
jihadista, in realtà, non è dimostrato rispetto alla presenza in aumento di
detenuti di religione islamica e islamisti praticanti nelle nostre carceri, ma,
insomma, non si può negare l'evidente; l'evidenza va affrontata, va accettata.
Certo che c’è un fortissimo rischio di incremento della radicalizzazione e del
proselitismo nelle nostre carceri, come succede in tutte le carceri dei Paesi
occidentali che presentano numeri simili ai nostri, anche se noi siamo
ampiamente al di sopra della media europea, sempre per le cose negative,
purtroppo. Certo che c’è questo rischio e gli italiani ne sono ben consapevoli,
motivo per cui ci è richiesto un approccio di maggiore responsabilità da questo
punto di vista. Qui, sarebbe troppo facile, poi, accusare i Governi che si sono
succeduti dal 2013 in avanti di una disarmante carenza di capacità
nell'affrontare complessivamente il fenomeno del flusso migratorio che sta
travolgendo il profilo del nostro Paese. Non è forse questa l'occasione per
farlo? Non si può fare perché non ci sono i tempi ?
IMPEGNI DELLA MOZIONE FORZA ITALIA
(On. Bergamini ed altri) APPROVATI DALLA
CAMERA DEI DEPUTATI
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Si impegna il Governo:
a promuovere accordi bilaterali volti ad agevolare il trasferimento dei detenuti
provenienti dai Paesi che fanno registrare il maggior flusso di immigrazione verso
l'Italia, e, più in generale, con quei Paesi i cui cittadini registrano un alto tasso di
presenza nelle carceri italiane;
ad adottare ogni opportuna iniziativa volta ad incentivare l'utilizzo delle procedure
previste dalla Convenzione di Strasburgo, al fine di diminuire la popolazione carceraria
attraverso il trasferimento di detenuti stranieri nei loro Paesi d'origine; ad adoperarsi,
presso le sedi internazionali, per invitare i Paesi non firmatari ad aderire alla
Convenzione di Strasburgo;
a promuovere ogni iniziativa volta a semplificare le procedure di trasferimento dei
detenuti stranieri, anche attraverso la promozione della conoscenza dello strumento del
trasferimento e il confronto con gli organi giudiziari competenti nazionali e dei Paesi i
cui cittadini hanno il più elevato tasso di presenza negli istituti penitenziari, come
l'Albania e la Romania; ad informare annualmente il Parlamento in merito ai dati relativi
all'attuazione di accordi bilaterali per il rimpatrio dei detenuti stranieri, nonché in
riferimento all'utilizzo delle procedure previste dalla Convenzione di Strasburgo.
IMPEGNI DELLA MOZIONE FORZA ITALIA
(On. Bergamini ed altri) APPROVATI DALLA
CAMERA DEI DEPUTATI
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a promuovere ogni iniziativa volta a semplificare le procedure di
trasferimento dei detenuti stranieri, anche attraverso la promozione della
conoscenza dello strumento del trasferimento e il confronto con gli organi
giudiziari competenti nazionali e dei Paesi i cui cittadini hanno il più
elevato tasso di presenza negli istituti penitenziari, come l'Albania e la
Romania; ad informare annualmente il Parlamento in merito ai dati relativi
all'attuazione di accordi bilaterali per il rimpatrio dei detenuti stranieri,
nonché in riferimento all'utilizzo delle procedure previste dalla Convenzione
di Strasburgo.