La Regione Molise si impegna a rivedere i tagli a fronte di una

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anno ii- n° 0 Sabato 25 Febbraio 2017
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Salvatore Colagiovanni
L’Oscar del giorno a Salvatore Colagiovanni. L’assessore al commercio ha organizzato due
giornate a tema sul Carnevale.
Oggi, La ‘Cuncetta de Mascione’,
e domani, domenica 26, ‘I dodici
mesi’, per il secondo anno consecutivo organizzato dalla Polifonica
Monforte.
L’Ardire
Sanità, l’assurdo
del taglio dei budget
di Giuseppe Saluppo
L
’analisi della mobilità è uno degli
argomenti ‘caldi’ nelle discussioni
politiche e programmatorie della
sanità molisana, e non solo. E’ un
argomento ‘caldo’ sia perché ai flussi di mobilità sono associate cifre elevate di trasferimenti monetari tra le Regioni (circa 3
miliardi e mezzo di euro) sia perché la mobilità passiva si concentra soprattutto in alcune Regioni e, tra queste, spicca il Molise.
La mobilità sanitaria, e in particolare quella
ospedaliera che ne rappresenta la quota principale, è un fenomeno complesso che può
esser scomposto in alcune componenti. Vi è
innanzitutto una mobilità che possiamo chiamare di prossimità per la quale l’utente sceglie il presidio che gli è più comodo anche
se territorialmente non corrisponde a quello
a lui formalmente assegnato (la sua ASL, la
sua Regione, il suo Stato). La comodità non
dipende solo dalla distanza chilometrica ma
anche dalle strade e dai mezzi di comunicazione tra la residenza e il presidio scelto. Vi
è poi una componenti di programmazione
per alcune prestazioni di elevata complessità
che si sceglie di localizzare in pochi definiti
presidi per garantire un numero sufficiente
di prestazioni necessario per mantenere livelli elevati di eccellenza prestazionale.
Mentre, però, sono sempre di più i pazienti
molisani che si portano in altre regioni per
curarsi, operarsi o farsi un accertamento alle
strutture private di eccellenza molisane vengono tagliati i budget. Un assurdo. Con la
conseguenza che il cittadino molisano è costretto a portarsi fuori regione gravando pesantemente sul bilancio sanitario regionale.
Possibile, poi, che tutto questo nasca dai tagli
a Cattolica, Neuromed, centri oculistici e diagnostici? Che in queste strutture possono accedere cittadini di fuori regione ma non i
molisani? E in nome di quale programmazione? Perchè una struttura fa riferimento
alla Chiesa, un'altra alla famiglia Patriciello
per non dire, ancora, a centri come Laurelli,
Potito e altri? Perchè condannare ai viaggi
della speranza tanti nostri corregionali in
nome di ritorsioni, rancori e invidie verso i
cosiddetti privati? Si liberino i budget e si
offra ai molisani la possibilità di curarsi nei
nostri centri specializzati. Ne guadagnerà la
salute della nostra gente e, anche, le casse
della disastrata sanità regionale.
IL NOSTRO
TAPIRO
IL NOSTRO
OSCAR
Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione
Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo
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redazione tel: 0874.484486
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Micaela Fanelli
Il Tapiro del giorno lo diamo a Micaela Fanelli. La segretaria regionale
del Pd è rimasta in silenzio sui problemi insoluti del Molise e ha lasciato
ai margini il suo stesso partito. Lunedì,
ha organizzato un incontro per tornare
a discutere e “dirsi delle verità in
modo franco. Luci e ombre”. Non è
troppo tardi?
La Regione Molise si impegna
a rivedere i tagli a fronte
di una razionalizzazione del servizio
Scongiurati i licenziamenti alla Seac
Servizio a pag.3
Sindacale
Il Cosip: “I presidi
di sicurezza vanno
rafforzati non tagliati”
Il sindacato Coisp, ribadisce con
forza la necessità di rafforzare i
presidi di sicurezza.
Sanità
“Sull’ospedale di Venafro
la bocciatura
è per Frattura”
E’ il consigliere regionale, Massimiliano Scarabeo, a puntare il dito sulla
chiusura dell’ospedale di Venafro
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25 febbraio 2017
Coisp: “Rafforzare non tagliare i presidi della sicurezza”
“Di giorno in giorno troviamo
nelle pagine dei giornali locali di
tutto il Molise, come anche nelle
parole di molti cittadini, la ricerca sfrenata di sicurezza e la
paura delle possibili conseguenze nefaste che insorgerebbero dalle possibili chiusure dei
Presidi di Polizia esistenti da diversi anni su tutto il territorio e
per i quali l’Amministrazione,
per via di una spietata spendingreview, continua insistentemente
con la sua incessante azione di
razionalizzazione”.
Così Giovanni Alfano, Segretario Generale Regionale del
Coisp del Molise, Sindacato Indipendente di Polizia, torna sulla
questione della chiusura di alcuni presidi di Polizia, già realizzate in parte, o in procinto di
realizzate.
essere
In primis vogliamo rilanciare,
così come abbiamo già fatto nel
2015, l’azione di rafforzamento
del Distaccamento Polstrada di
Larino che tutta la cittadinanza
ed in particolare il primo cittadino di quel paese vogliono
mantenere vivo a tutti i costi, offrendo concrete possibilità di
collaborazione come l’utilizzo
dei locali dell’ex carcere in comodato gratuito e già vagliati in
maniera positiva dagli organi responsabili. Il Consiglio comunale di Larino ha approvato
all’unanimità una delibera che si
oppone alla chiusura. Il prossimo 01.03.2017 andremo a far
visita al neo Prefetto di Campobasso, sua Eccellenza Maria
Guia Federico, per fare la sua
L’intervento
di Massimo Dalla Torre
Trasgredendo a un impegno
che c’eravamo presi di non
scrivere più di politica, anche
se ultimamente lo abbiamo
fatto, ma i fatti lo impongono,
vorremo intrattenerci ancora
una volta con voi su quanto sta
accadendo nei palazzi della politica specialmente all’indomani della convention romana
del PD. Il quale, tra sottili messaggi di ripicche e addii eccellenti, leggasi decisione di
Errani di uscire dalla compagine che l’ ha visto ai vertici
della regione Emilia Romagna
e oggi Commissario straordinario per la ricostruzione post-terremoto, mette in evidenza
come le acque nel partito, una
volta rosso oggi rosè, non sono
assolutamente calme. Questione che, gioco forza, si ripercuoterà anche sul Molise
che, in questi giorni, vede sulla
conoscenza e daremo anche a Lei
la nostra opinione a riguardo del
presidio di Polizia Frentano
anche in considerazione dei
“centri Sprar” aperti sul territorio e dell’hub in cantiere a San
Puglia.
di
Giuliano
In evidenza, inoltre, tra le nostre
“battaglie” principali c’è quella
dedicata all’auspicata riapertura
del posto fisso di Polizia presso
l’Ospedale di Campobasso (capoluogo di Regione) la cui soppressione da parte dell’Autorità
Provinciale di Pubblica Sicurezza ha senza meno contribuito
all’aumento dei reati predatori
commessi all’interno ed all’esterno di quel plesso, rendendo così vane tutte quelle
attività ed iniziative messe in
pratica da questa O.S. ai fini
della costituzione del c.d. “codice rosa” o di un qualsivoglia
sistema per la prevenzione della
violenza di genere. Infatti, è inevitabile che se nell’immediatezza alla consumazione del
reato la vittima non trova al
pronto soccorso un operatore di
Polizia pronto a raccogliere la
sua denuncia e altri importanti
elementi utili alla ricerca degli
autori, con il passare del tempo,
sarà sempre più difficile riuscire
in questo, e con il rischio molto
plausibile di un ripensamento
per l’incalzare dello stato emozionale della paura di possibili
ripercussioni.
ulteriori
Per la Questura di Isernia, per il
Commissariato di Termoli e per
Leva:
“Gam,
la nostra
richiesta”
i l
Compartimento della Polizia Postale di Campobasso ci siamo
battuti sempre per il loro rafforzamento mettendo in evidenza a
chi di dovere l’aumento smisurato della criminalità in quelle
zone geografiche prossime ai
territori campano e quello pugliese. Abbiamo chiesto rinforzi
di personale e di mezzi per poter
contrastare in maniera incisiva la
crescente criminalità organizzata
sul nostro territorio di competenza ed il crescente aumento dei
reati informatici, purtroppo, consumati anche nel Molise (prevista infatti anche una drastica
riduzione degli operatori presso
Postale).
Polizia
la
Adesso facciamo nostra ed appoggiamo in maniera incondizionata le giuste lamentele dei
cittadini di Venafro che chiedono a gran voce l’istituzione
nel loro territorio di un Commissariato di P.S. ovvero di un posto
fisso di Polizia che fungerebbe
anche da maggior controllo per
quella via importante d’accesso
per
il Molise da parte di chi vorrebbe entrare solo per delin.
e
r
e
u
q
Questo fabbisogno crescente di
sicurezza da parte dei cittadini
purtroppo coincide con una riduzione degli Uffici e dei Presidi
di Polizia previsti già da tempo
nel Molise che solo una politica
attenta e concreta potrebbe contrastare con fermezza evidenziando a chi di dovere dei
continui mutamenti in negativo
delle esigenze di ordine e sicurezza pubblica come ad esempio
l’aumento dei profughi: 2921
persone accolte nei centri temporanei gestiti direttamente dalle
Prefetture con convenzioni con
operatori privati, e 475 accolti
nei progetti triennali Sprar d’intesa con i comuni per un totale
di 3396 unità al 25 ottobre 2016
con un incremento del 111% rispetto al 31 dicembre 2015 e
un’incidenza percentuale complessiva pari al 2,02% del totale
dei profughi accolti su tutto il
territorio nazionale.
“Per la GAM presentata
interrogazione in Commissione lavoro affinché si
definisca un impegno congiunto tra Camera e Senato
per chiedere risorse straordinarie al governo per politiche attive del lavoro per
i 280 dipendenti e per il rilancio della filiera avicola
molisana.” “Insieme a Roberto Ruta – afferma
l’On. Leva – abbiamo presentato una doppia interrogazione
una
in
Commissione lavoro alla
Camera e l’altra al Senato
per chiedere che il governo
si impegni per risolvere
positivamente la vertenza
GAM.
Un’azione congiunta tra
Camera e Senato potrà essere utile al fine di rafforzare una richiesta di
risorse straordinarie che risultano indispensabili da
un lato per garantire percorsi certi per i lavoratori
e dell’altro per politiche di
rilancio per la filiera avicola.”
Passata la festa gabbato lo santo. Forse!
stampa locale l’esternazione
delle varie anime della sinistra
che, con paroloni, enfasi, discorsi e dati alla mano cercano
e vogliono la compattezza di
quello che è la forza, almeno di
quello che ne rimane, che governa il Paese e in particolare il
Molise. Personaggi che si professano referenti DOC che, con
affabilità mascherano la sornioneria e sorridono all’idea di
fare contenti tutti, senza esclusione alcuna, il che è deleterio
se si vuole veramente ricostruire quello che si è demolito
coscientemente. Fin qui nulla
di strano, si potrebbe obiettare,
perché tutto questo appartiene
al circo politico con tanto di
numeri e attrazioni. La stranezza invece c’è ed è talmente
palese che non passa inosservata agli occhi dei più. Una
stranezza che da adito a una
serie d’interrogativi che cercheremo di sintetizzare al mas-
simo. Vi siete mai chiesti perché solo in queste occasioni i
signori di palazzo, quelli che
contano veramente, almeno a
detta loro, fanno appello all’unione? Vi siete mai chiesti
perché nel Molise, quando ci
sono le emergenze politiche, si
chiedono ulteriori consensi? Vi
siete mai chiesti perché
chi è stato eletto a rappresentarci, una volta passata la bufera latita e latiterà? Potremo
aggiungere altri interrogativi,
ma temiamo che non basterebbe un edizione intera del
giornale. Interrogativi che la
gente comune, quella che ogni
giorno con sacrificio cerca di
tenere altro il morale del Molise, si e ci pone quotidianamente.
Interrogativi
che
facciamo bene a porci e porre
perché soltanto in questo modo
si può avere contezza del problema Molise. Perché di un
problema si tratta; ecco il perché per rendere meglio l’idea
abbiamo voluto utilizzare un
detto popolare, quale titolo per
evidenziare che una volta
spenti i riflettori e portato a
casa il risultato, la nostra regione, sprofonderà nuovamente
nel dimenticatoio e tornerà a
essere un semplice corridoio di
passaggio per raggiungere realtà molto più interessanti sotto
tutti i punti di vista. Una regione che, caso mai non ce ne
fossimo accorti, è sempre bene
tenere sveglie le menti critiche,
reclama da sempre la propria
identità, un proprio ruolo. Un
ruolo ed un identità che non
possono essere sbandierati a
mo di specchietto per le allodole allorquando necessitano
consensi. Un’identità e un
ruolo che nonostante le dimensioni del territorio sono ben definiti. Un’identità e un ruolo
che si rivendica voce alta.
Un’identità e un ruolo che, al
contrario di quanto si possa
credere, non ci vede più vassalli perché i tempi delle signorie, anche se romantici, non
appartengono più al nostro
modo di essere, al nostro modo
di vivere, al nostro modo di
operare, al nostro modo di essere Molisani e non un serbatoio da cui attingere consensi
all’abbisogna, specialmente
quando il terreno sta per franare, se non addirittura è franato.
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CAMPOBASSO. Ridefinire
per il 2017 la riduzione delle
risorse trasferite ai Comuni
per il trasporto pubblico urbano nell’ottica di avviare e
completare quanto prima il
percorso che porti all’efficientamento del servizio e alla
sua effettiva sostenibilità: è
l’impegno assunto dal presidente della Regione Molise,
Paolo di Laura Frattura, e dall’assessore Pierpaolo Nagni
durante l’incontro che si è tenuto oggi a Palazzo Vitale con
i sindaci di Campobasso, Isernia, Termoli e Larino e le organizzazioni sindacali. Al
centro del confronto, le difficoltà riscontrate dalle amministrazioni locali per il
mantenimento del trasporto
pubblico urbano alla luce
delle indicazioni introdotte
con la Legge di stabilità per
un taglio complessivo del 30
percento al settore. Particolare attenzione, nel corso dei
lavori, alla vertenza Seac
della città capoluogo per gli 8
annunciati licenziamenti.
“Come Regione, e siamo gli
unici in Italia, partecipiamo in
maniera sostanziosa, continuando a coprire completamente i costi per il servizio”,
hanno puntualizzato il presidente e l’assessore.
“Nonostante direttive diverse
a riguardo, ci siamo tenuti al
di sotto del tetto fissato della
norma, continuando ad assicurare risorse al settore per il
75 percento, altrove, come nei
grandi comuni italiani, il Tpl
è totalmente a carico dell’amministrazione locale. È chiaro
che non sarà questa la nostra
strada, ma il processo di compartecipazione da parte dei
25 febbraio 2017
Incontro in Regione con i sindaci di Campobasso, Isernia, Termoli e Larino
alle prese con i tagli al servizio pubblico del 25%
“Trasporto urbano,
ridefiniremo le risorse”
Comuni è ineludibile, a tutti
chiediamo di fare la propria
parte”, la loro esortazione.
“Alla luce di una verifica
delle nostre possibilità in Bilancio, siamo pronti a valutare
per questo anno un ulteriore
sforzo per ridefinire l’entità
della riduzione dei trasferi-
menti decisa a livello centrale
così da accompagnare i Comuni nel percorso di ottimizzazione e razionalizzazione
necessarie per erogare un servizio efficiente e sostenibile,
non più legato al numero dei
chilometri, ma al numero effettivo di utenti.”, hanno con-
cluso Frattura e Nagni.
Comuni, a partire da quello di
Campobasso, che, purtroppo,
non si sono mai dotati di proprie linee programmatiche su
cosa fare del trasporto urbano.
Del resto, come si può fare se,
semplicemente, non si è tenuto conto delle trasforma-
zioni della città ( i nuovi quartieri, i nuovi poli di attrazione, le nuove domande di
spostamento)? Non era attraverso questa strategia che era
possibile ripensare il disegno
delle nuove linee del trasporto
urbano così come all’abbattimento delle barriere nei pressi
delle fermate, al finanziamento per l’acquisto di tecnologie applicabili al sistema
della mobilità ( paline intelligenti,
informazioni
all’utenza)? E, oggi, con la
coperta corta, si pagano le
conseguenze.
La soluzione
Spiragli di luce per gli
otto dipendenti della
Seac: procedura sospesa e impegno delle
parti assunto in Regione per lavorare al
fine di evitare i licenziamenti.
Dopo la riunione che
si è tenuta questa mattina a Palazzo Vitale
con i sindacati e i sindaci dei Comuni di
Campobasso, Isernia,
Larino e Termoli sulla
questione
del
trasporto pubblico locale
urbano e a margine
dell’incontro con i
Seac, scongiurato
il licenziamento di 8 autisti
vertici
della
Seac
(hanno preso parte
anche il presidente
della Regione, Paolo
di
Laura
Frattura,
l’assessore
ai
Tra-
sporti,
Pierpaolo
Nagni, il sindaco del
capoluogo regionale,
Antonio Battista, e
l’assessore comunale
Francesco De Ber-
nardo), si lavorerà per
scongiurare gli otto licenziamenti, la cui
procedura era già stata
avviata dalla Seac.
Entro la fine di marzo
si troverà una soluzione, ma già da lunedì il Comune di
Campobasso garantirà
il servizio, per il prossimo
mese,
come
quello
offerto
lo
scorso anno. Non si è
quindi lontani da un
accordo, reso possibile soprattutto grazie
alla disponibilità della
Regione di rivedere il
taglio, deciso dalla
Legge di Stabilità, che
determina enormi restrizioni del servizio
di trasporto urbano
nel capoluogo.
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25 febbraio 2017
A Cerro al Volturno c’è preoccupazione per la realizzazione dell’impianto
“Quella centrale non s’ha da fare”
In questa settimana i lavori per by-passare i binari della ferrovia
“Facendo seguito a precedente
corrispondenza intercorsa, si nota
un preoccupante silenzio dell’Amministrazione Comunale
sulla vicenda in oggetto. Intendiamo dunque ulteriormente sollecitare il Sindaco e il Consiglio
Comunale affinché prendano posizione con urgenza in merito alla
costruenda Centrale idroelettrica,
il cui iter amministrativo non è affatto concluso, ma è tutt’ora all’esame dell’Agenzia regionale
ARPA”. Lo scrive, agli amministratori di Cerro al Volturno, Domenico Izzi.
“Si sbaglia chi afferma che l’iter
burocratico sia ormai immodificabile. Occorre sottolineare che la
autorizzazione già erogata dalla
Regione alla ditta SEA non è ancora operativa, in quanto è stata
concessa “sub condicione”, cioè
è subordinata alla autorizzazione
unica (vedi D.L.vo 387/2003 e
linee guida regionali DGR
621/2011) che non è stata ancora
rilasciata. Il “Servizio Energia”
della Regione sta raccogliendo i
pareri indispensabili. Presso
l’ARPA è in atto una istruttoria e
il pronunciamento definitivo non
è ancora avvenuto. L’opera prevista si trova nella parte sinistra dell’alveo fluviale, cioè in agro di
Cerro, mentre la riva e l’alveo di
destra sono in agro di Rocchetta
al Volturno. La ditta intende procedere, a monte, a uno sbarramento sul Volturno. Questo
sbarramento interessa anche il
Comune di Rocchetta, tanto che –
come si apprende dal Comune
stesso – è stato presentato un ricorso avverso.
Il Comune di Cerro è il primo interessato ed ha una grande responsabilità poiché le opere di
realizzazione di imbrigliamento
delle acque nel condotto artificiale si realizzerebbero per intero
in agro di Cerro, con costruzione
di un piccolo edificio nel punto in
cui le acque verranno restituite al
fiume.
Spetterà al Sindaco di Cerro rilasciare la concessione edilizia,
previa attenta valutazione dell’opera, considerando peraltro
con grande attenzione i danni che
ne deriverebbero per il contesto
ambientale e urbanistico. Grande
perciò è la responsabilità del Sindaco (e del suo Ufficio Tecnico
Comunale) che, in sostanza, sono
determinanti per l’intera procedura, poiché senza la concessione
edilizia l’opera non si può realizzare. Appare inaccettabile anche
il fatto che i proprietari dei terreni
ove tali opere si vorrebbero realizzare non siano stati ancora informati della eventualità di subire
un esproprio: e ciò avviene sebbene il Comune abbia già una
copia del progetto ove sono indicate le particelle sulle quali
l’opera si realizzerà.
Il Sindaco, in precedenti sue dichiarazioni, aveva assicurato che
avrebbe convocato un Consiglio
Comunale su tale argomento. Ciò
non è avvenuto; ed ora è urgen-
tissimo. Se il Comune di Cerro
continua a tacere, si crea una situazione del tipo “silenzio assenso”. Occorre evitare che ciò si
verifichi. Se il Comune intende
rivolgersi al Tribunale delle
Acque, e se qualcuno intende
convocare assemblee di cittadini,
che cosa aspetta a farlo? Tra poco
sarebbe troppo tardi.
E’ bene precisare che la mobilitazione di cittadini avverso la costruenda centrale non è affatto in
contraddizione con la giusta valorizzazione delle “energie rinnovabili”, per cui si battono tante
valide associazioni, ad esempio la
Legambiente. Tra coloro che si
stanno opponendo a questa centrale, ci sono anche quelli che si
erano attivati al momento del re-
ferendum “anti-trivelle”. Ma lottare contro lo sfruttamento dei
beni del sottosuolo e a favore dell’energia rinnovabile non significa accettare che – pur di
sfruttare l’energia delle acque – si
arrivi al punto di distruggere un
eco-sistema. La costruzione della
centrale di Cerro non risolve affatto i problemi energetici poiché
avrà un risultato piccolissimo per
quanto concerne i Kw prodotti.
Buone pratiche amministrative
sono quelle che riescono a far
fronte ai bisogni energetici della
cittadinanza; questo NON è il
caso di Cerro, dove la cittadinanza non riceverebbe NULLA
dall’eventuale quantità di energia
prodotto in loco. Non ci sarà, per
Cerro, (a differenza di ciò che avviene in altri Comuni) alcun risparmio del consumo elettrico.
Occorre dunque ribadire quanto
già da settimane andiamo sottolineando: la centrale porterebbe un
danno ambientale grave e irreversibile. Il contratto avrebbe la durata di ben trent’anni e questo
significherebbe la distruzione e la
morte della parte alta del fiume
Volturno. Qualsiasi progetto di
valorizzazione della valle ha
come elemento cruciale il fiume:
quante volte si afferma che “l’acqua è vita”. La decisione che oggi
si prende incide non solo sull’oggi, ma anche sul futuro e sulle
future generazioni”.
Servizi, la Uiltucs incontra Forciniti
“Servizi delicati e da assicurare”
Si è svolto l'incontro tra il Segretario Generale della UILTuCS
Molise,
Pasquale
Guarracino ed il Direttore Amministrativo della ASREM, dott.
Antonio Forciniti. All'incontro
hanno partecipato i rappresentanti sindacali della Aziende che
attualmente gestiscono i servizi
presso le sedi ASREM ed in
particolare, per i lavoratori del
servizio di pulizie, Monica Del
Pesco, per i lavoratori delle
mense, Domenico D'Angelo,
per i lavoratori del portierato,
della reception e del cup pass,
Giovanni Carlo D'Angelo.
La riunione è sostanzialmente
riassumibile in due parti: nella
prima parte dell'incontro, l'Organizzazione Sindacale, con i
suoi dirigenti, ha illustrato al
Direttore Amministrativo alcune delle molteplici problematiche delle aziende che
gestiscono i vari servizi nelle
sedi ASREM e che si ripercuotono sui lavoratori.
Nella seconda parte dell'incontro, ci si è invece concentrati
sulle questioni delle gare di appalto e dei collegati capitolati di
gara che, a parere della UILTuCS Molise, dovranno necessariamente contenere sia la
clausola di salvaguardia occupazionale, affinchè nessuna
azienda che si aggiudicherà il
servizio o verrà riconfermata
possa anche solo ipotizzare tagli
al personale, sia il mantenimento delle condizioni orarie,
economiche e normative maturate negli anni dagli operatori
dei vari servizi, sia l'applicazione ai lavoratori dei Contratti
Collettivi Nazionali di Lavoro
firmati dalle Organizzazioni
Sindacali confederali.
Ampie sono state, in merito, le
rassicurazioni fornite dal Direttore Amministrativo della
ASREM, dott. Forciniti, il quale
ha ribadito che le clausole di
salvaguardia già inserite nel capitolato di gara per il servizio di
pulizie - elaborato dal dott. Forciniti unitamente alla dott.ssa
Pierluigi della ASREM ed inviato, per i provvedimenti conseguenti, alla Centrale unica di
committenza della Regione Molise - verranno estese, allo
stesso modo, al capitolato del
servizio di mensa, attualmente
in corso di sviluppo, servizio
che verrà assegnato in unico
lotto ad un'unica
società per tutta
la regione.
Pasquale Guarracino ed Antonio
Forciniti
hanno entrambi
precisato
che
quello di oggi
non sarà l'unico
incontro in materia di servizi in
ASREM, ma che tutto il percorso che porterà alle gare di
appalto verrà condiviso: il Direttore Forciniti ha anche garantito il fattivo contributo della
ASREM, in qualità di committente dei servizi, per evitare
tagli e, comunque, distorsioni
riguardanti il personale.
In conclusione, Guarracino ha
ricordato quanto è importante e
quanto deve essere centrale il
ruolo dei servizi in un settore
delicato quale quello della sanità, anche in considerazione
del fatto che i servizi - il cosiddetto indotto - occupano in Molise centinaia di lavoratori e,
quindi, di famiglie.
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25 febbraio 2017
Sulla decisione dei giudici, interviene il consigliere regionale, Massimiliano Scarabeo
“Per i giudici del Tar Molise, il Governatore Frattura non avrebbe potuto disporre i provvedimenti che decretavano
il riassetto dell’Ospedale di Venafro.
Era stata la stessa struttura della Regione a ricorrere al Consiglio di Stato
per ottenere la revoca della sospensiva.
Il Consiglio di Stato ha respinto però,
il ricorso della Regione Molise, confermando la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale di Campobasso
che, nel 2014, aveva accolto le richieste del Comitato Santissimo Rosario di
Venafro e sospeso l’efficacia dei piani
operativi regionali del Commissario ad
acta Paolo Di Laura Frattura. Insomma,
a decidere non poteva essere Frattura
ma il Consiglio Regionale”. Lo scrive,
il consigliere regionale, Massimiliano
Scarabeo. “Come sempre, non voglio
entrare in polemiche che non portano a
nulla e mi limito a sottolineare che sono
contento di questa decisione, perché,
sulla questione non sono arretrato di un
millimetro da quelli che erano i propositi analizzati, a suo tempo anche con
l’Amministrazione comunale di Venafro e il Comitato in difesa del Santissimo Rosario. Ho partecipato ai tavoli
di confronto e mi sono fatto promotore
delle istanze per consentire ai cittadini
di usufruire del sacrosanto diritto alla
tutela della propria salute. Ho chiesto
più volte, allo stesso Governatore, di rispettare gli impegni assunti per la salvaguardia degli ospedali pubblici, la
loro reale riorganizzazione, il miglioramento delle strutture e dei servizi che
possono offrire. Ora, chi pensa che la
Campobasso. Riparto del Fondo
sanitario nazionale per l’anno
2017, al Molise un incremento
pari a 1,7 milioni di euro rispetto
alle risorse assegnate lo scorso
anno: lo comunica il presidente
della Regione, Paolo di Laura
Frattura, al termine dei lavori
della Conferenza delle Regioni e
delle Province autonome. “È un
risultato importante – commenta
–, condiviso con le altre Regioni
che da anni vengono penalizzate
dai criteri standard utilizzati
nella suddivisione del Fondo sanitario, a cominciare da quello
relativo alla popolazione residente, assai restrittivo per realtà
che come il Molise soffrono una
progressiva flessione del numero di abitanti”.
“Abbiamo evitato il rischio –
spiega il presidente –, di vederci
riconosciuta un’assegnazione inferiore a quella dello scorso
anno, circa 5,9 milioni, anche a
fronte dell’incremento generale
dello Fondo stesso”.
“Le ragioni, che per primi come
“Ospedali pubblici,
il Consiglio di Stato
boccia Frattura”
La sentenza può essere l’occasione per rivisitare i provvedimenti
adottati e che interessano pesanti tagli al sistema sanità
mia posizione sia diversa da quella assunta, si sbaglia, perché sulla loro
soppressione non mi ha mai trovato
d’accordo, primo, perché esse rappresentano realtà fondanti del sistema
socio economico delle aree dove sono
ubicati, secondo perché sono un punto
di riferimento per coloro i quali sarebbero costrette a lunghi ed estenuanti trasferimenti per vedersi
salvaguardare il proprio diritto alla salute. Per questo appare ingiusto che
qualcuno voglia mescolare le carte e
fare di tutt’erba un fascio. Sull’argomento, perciò, continuo ad essere
dalla parte dei cittadini che protestano
perché si sono visti togliere servizi
importanti per la tutela e la cura della
propria salute, come ho sempre fatto
fin dal primo momento. L’impegno
dei Comitati in difesa degli Ospedali
di Venafro e Larino, sono lodevoli,
per questo, come tutti i cittadini privati
dei loro servizi, resto e sarò sempre al
loro fianco senza dover dimostrare
oltre, il mio ’attaccamento al problema.
Resto convinto che al di la dei proclami
sui tagli e le integrazioni tra pubblico e
privato, conta molto ciò che si vuole
fare dei territori e dei cittadini che li vi-
vono. La sentenza può essere l’occasione per correggere i danni, quelli fatti
finora sugli ospedali molisani, una
scelta che il Governatore Frattura potrebbe fare tranquillamente visto come
stanno andando le cose nella sanità regionale. Sarebbe un gesto logico e giusto che altro non farebbe se non il bene
del Molise. Meglio se fosse la politica
tutta a riprendersi il ruolo per cui è deputata, la politica in grado di garantire
lo sviluppo di questa nostra terra e che
deve rendersi responsabile delle azioni
che servono ad ampliare e migliorare i
servizi offerti ai molisani, soprattutto se
si tratta della loro salute.”
“Dal riparto sanitario, un incremento del fondo”
Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Giunta regionale, Paolo Frattura
Molise abbiamo rappresentato,
sostenuti poi dalle altre Regioni
non valorizzate in sede di riparto, ci hanno consentito, nonostante la previsione di un
quadro negativo, di colmare non
solo il differenziale rispetto all’anno scorso, ma addirittura di
portare a casa un ulteriore incremento di 1,7 milioni di euro: è
davvero un risultato importante”, rimarca Frattura.
“La Conferenza – prosegue –, è
giusto evidenziarlo, ha accolto
anche l’istanza che abbiamo
avanzato di prevedere, dal prossimo anno, l’utilizzo di nuovi e
aggiuntivi criteri per il riparto
delle risorse del Fondo sanitario,
quali gli indici di anzianità, la
minore densità demografica e
altri indicatori epidemiologici
specifici che concretamente rappresentano i nostri contesti socioeconomici”.
“A questo – ancora il presidente
–, aggiungiamo anche la conferma, manifestata da tutte le
Regioni, del contributo di solidarietà pari a 18 milioni di euro
per l’anno 2017”.
Infine, Frattura ha richiesto di
tener conto nel riparto delle risorse del Fondo sanitario, sempre
dai
prossimi
anni,
dell’impatto
economico
della presenza
nel territorio regionale
dell’Ircss privato a
carattere nazionale, il Neuromed di Pozzilli,
perché “per le
sue dimensioni
e specialità e
per la sua attività ospedaliera
e di specialistica
svolta
anche a beneficio degli assistiti delle altre Regioni, non può
essere solo ed esclusivamente a
carico delle risorse assegnate al
Molise”.
Sempre nella giornata di oggi,
giovedì 23 febbraio, il presidente della Regione ha incontrato a Roma il rettore
dell’Università La Sapienza, il
professor Eugenio Gaudio.
“Con il magnifico rettore Gaudio – riferisce –, abbiamo individuato
le
ragioni
per
consolidare e rafforzare l’impegno reciproco a programmare e
attuare corsi di laurea per le professioni sanitarie con particolare
riferimento alla sede di Isernia
dove continuerà a essere attivo il
corso di laurea per le professioni
infermieristiche e saranno valutate eventuali offerte formative
legate alle esigenze del nostro
territorio. Condivisa da entrambi
la necessità di implementare la
formazione rivolta ai professionisti sanitari”.
“La sede universitaria di Isernia
è un investimento formativo per
una rinnovata attenzione alle
professioni sanitarie del Molise
attraverso la collaborazione tra
Università la Sapienza , Regione
e Asrem”, conclude Frattura.