I tagli di chilometri e soldi porteranno alla soppressione di corse e al

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anno ii- n° 0 martedì 21 Febbraio 2017
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Mariella Procaccini
L’Oscar del giorno lo assegniamo
a Mariella Procaccini. L’allenatrice
de I Guerrieri della Luce Campobasso, è stata nominata alla guida
tecnica della Nazionale italiana
femminile di torball. Il si conferma, così, un polo d’eccezione
del torball italiano gioco sportivo
a squadre per non vedenti.
L’Ardire
L’economia
è in ginocchio
Evitiamo
i titoli di coda
di Giuseppe Saluppo
L
a crisi continua a mordere le
imprese e a cadere sono i posti
di lavoro. In verità, bisogna
fare un passo indietro per vedere che la questione si pone diversamente, e per fare questo è necessario
porre un quesito fondamentale: gli incentivi sono stati effettivamente progettati come strumenti di politiche
finalizzate ad incidere e orientare le
scelte delle imprese verso obiettivi economicamente e socialmente rilevanti? I
fatti mettono in luce come ciò non sia
accaduto e come, piuttosto, l’orientamento delle politiche che si sono andate
affermando sia stato di fatto quello di
non intervenire a modifica delle caratteristiche del sistema produttivo a cui
erano rivolte. Guardando al Molise, le
insufficienze del sistema industriale e
dell’intervento pubblico per le imprese
assumono, infatti, proporzioni ancor più
rilevanti. Il circolo vizioso si è ormai
però innescato: l’incapacità delle politiche industriali di agire per quello che ora
sono, lascia gioco facile nel dimostrare
che ogni euro in più speso dallo Stato è
un euro sprecato e che, per questo, bisogna “lasciar fare” al mercato. In questi
ultimi anni la politica ha fallito, non perché non abbia messo risorse e buona volontà, ma perché è mancata la capacità
di analisi e di monitoraggio del contesto
e, quindi, di porvi rimedio attraverso una
programmazione, una strategia industriale, un Piano. Stesso discorso vale,
anche, per tutti gli altri comparti. Ora, la
Regione ha le tasche piene per i fondi
europei, nazionali e risorse proprie e
straordinarie. Dovrà avere la capacità di
pianificazione e programmazione. Di sapiente strategia e di un piano di interventi capace di mettere benzina in quei
motori capaci di sviluppare impresa e
occupazione. Per un nuovo modello di
sviluppo del Molise che è, ancora, possibile. E’ questa la sfida che non si può
perdere. Altrimenti, saremo costretti a
scrivere i titoli di coda.
IL NOSTRO
TAPIRO
IL NOSTRO
OSCAR
Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione
Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo
VimarFa ediZioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobasso
redazione tel: 0874.484486
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Carlo Veneziale
Il Tapiro del giorno lo diamo a
Carlo Veneziale. L’assessore regionale alle Attività produttive non riesce ancora a dare una fisionomia al
suo assessorato. E’ pur vero che
tanti, troppi sono i problemi del sistema economico regionale. Ma,
fino a questo momento, non si intravede l’azione programmatica.
I tagli di chilometri e soldi
porteranno alla soppressione di corse
e al licenziamento degli autisti
Un salto indietro nei servizi
Servizio a pag.3
Politica
Perrella: “La Destra
politica torna
in campo”
Il congresso fondativo della Destra sovranista ha visto il Molise
in prima linea.
Regione
Il turismo resta
uno sconosciuto
senza un programma
La partecipazione della Regione
Molise alla Bit, fa riaprire il discorso sulla mancanza di progetto
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21 febbraio 2017
Il settore continua a non avere una strategia programmatica organica
Turismo nel Molise:
ma di che parliamo?
Inteso come vettore economico
e culturale, il turismo, nel Molise, non esiste. Non esistono
un’organizzazione, un programma, un coordinamento turistici. Ciò che non esiste non è
spendibile. Molta parte dei valori turistici sono immateriali e
prevalentemente d’interesse
culturale, ma anche i beni immateriali, per essere riconoscibili, quindi spendibili, hanno
necessità di essere rilevati e
riassunti in sistemi pubblicitari
e promozionali. Nel Molise non
lo sono. Nel Molise il turismo è
naif. E’ un particolare modello
del “fai da te”, senza capo né
coda. Non a caso tutti parlano
di turismo, fanno turismo, promuovono turismo: a vanvera la
maggior parte, con qualche oggettività taluni, e poc’altri per
viverci. L’accessibilità (assenza
di autostrade, collegamenti ferroviari antidiluviani, non di
meno quelli su gomma, scali
aeroportuali lontani), la ricettività (alberghi e camping di
scarso livello e qualità), il ri-
storo e il tempo libero (modesti,
se non artefatti), la circolazione
interna (problematica), il sistema dell’informazione e dell’accompagnamento (agenzie di
viaggi e guide turistiche inesistenti), formano un rendiconto
della realtà molisana senz’appello. Non è piacevole prenderne atto, convincersi che chi
osserva il Molise da fuori vede
una piccola regione statistica-
mente in coda ad ogni sorta di
rilevamento, amministrata in
perenne condizione di terra
marginale e sussistenziale, una
società civile remissiva e sottomessa, un sistema produttivo
solo nominalmente tale e sostanzialmente in crisi, e in questo contesto deprimente un
velleitarismo che non avendo
basi concrete su cui poggiare,
ricorre agli stereotipi, tra cui il
più abusato è lo stereotipo di un
immaginario Molise turistico.
Coloro, e sono stati in tanti, che
reagirono culturalmente e dialetticamente alle parole di
Renzi, avrebbero dovuto contestualmente chiedere al presidente della giunta Regionale
Frattura perché la Regione non
ha un assessore al turismo, perché non ha una legge quadro di
settore, perché ha eliminato gli
Enti Provinciali per il Turismo,
perché non valorizza le
Pro/loco, perché non disciplina
le Agenzie di Viaggi, perché
non cura l’elenco delle guide
turistiche, perché non produce
una pubblicistica turistica. A risposte ottenente saremmo tutti
meglio ragguagliati e, forse, più
cauti e meno pretenziosi su un
versante in cui, pur disponendo
di catene montuose, di stupende
zone collinari, di una breve (36
chilometri) costa adriatica, di
piccole ma fertili pianure, di
laghi naturali e artificiali, di
corsi d’acqua a carattere fluviale e torrentizi, di paesaggi
“Egam, rimettiamo palla al centro
per garantire l’acqua come bene pubblico”
Sulla questione torna ad intervenire il consigliere regionale, Michele Petraroia
“In riferimento al percorso
istruttorio istituzionale sulla proposta di legge regionale n.
136/2016 sul servizio idrico integrato, sollecito il preliminare
dell’allegata
accoglimento
istanza del Forum dell’Acqua
Pubblica che, in tutti i casi,
chiedo venga acclusa alla documentazione delle Commissioni
Consiliari Permanenti Prima e
Terza del Consiglio Regionale
del Molise”. Lo sostiene il consigliere regionale, Michele Petraroia. “Il tema della gestione
del servizio idrico integrato merita ogni utile coinvolgimento
democratico delle associazioni
impegnate da anni a tutela e salvaguardia di un bene pubblico
inalienabile così come deciso dai
cittadini italiani con il Referendum del 12 e 13 giugno 2011.
Chiedo inoltre di apportare le
giuste e dovute integrazioni al
Verbale n. 16 della Conferenza
Regionale delle Autonomie redatto a valle della riunione del
17 febbraio 2017, perché nello
stesso si omette di menzionare
le note trasmesse a mia firma
del 13.02.2017 Prot. n.
023/2017 e del 09.02.2017 Prot
n. 020/2017 con allegato lo
inediti, di ambienti naturali per
buona parte salvaguardati dalle
brutture dell’uomo e della speculazione, di impareggiabili reperti archeologici (l’habitat
dell’Homo Aeserniensis e il
Teatro italico di Pietrabbondante, le chiese romaniche di
Canneto e di Matrice e le cattedrali di Termoli e Larino), dell’area archeologica di Altilia, di
percorsi tratturali, di tradizioni
popolari ultracentenarie (una
per tutte: la Sagra dei Misteri),
di folklore, di artigianato artistico (i merletti d’Isernia, il
rame e gli ori di Agnone), di gastronomia tipica, di prodotti
agroalimentari di nicchia, bene,
pur disponendo di questo variegato patrimonio naturale, ambientale e culturale, andando a
leggere gli arrivi, le partenze e
il soggiorno dei turisti, c’è da
rimanere allibiti per la pochezza dei dati. Stando ai fatti,
non c’è spazio per la retorica,
anche quella più sentimentale,
e meno che mai per lo strumentalismo (politico e culturale).
Statuto dell’Azienda Speciale
Acqua Bene Comune Napoli.
La predisposizione di atti pubblici merita ogni puntuale rivigenti
delle
spetto
disposizioni legislative, statutarie e regolamentari, riportando nella documentazione
istruttoria e nei verbali le note,
i riferimenti e le istanze formalmente protocollate sulle
materie in esame”.
Alla settima edizione della kermesse hanno preso parte oltre settecento nuotatori in rappresentanza di 35 società
Trofeo Emmedue, Hidro Sport senza rivali
Con un punteggio record e un distacco abissale sulle concorrenti, il team gialloblu bissa il successo del 2016
Si conclude con una nettissima vittoria della Hidro Sport
la VII edizione del Trofeo Emmedue, disputata nell’impianto di Campodipietra: anche quest’anno la kermesse
si è colorata di gialloblu, grazie alle grandi prestazioni
dei nuotatori Hidro Sport che hanno permesso di bissare
il successo dello scorso anno. Un vero e proprio predominio, quello del team del presidente Toni Oriente, concretizzato nei primo posto finale, in virtù dei 664 punti
conquistati, oltre duecento in più rispetto alle dirette
concorrenti, i pugliesi della Pentotary di Foggia e i molisani della H2O. Un’affermazione schiacciante, ottenuta sotto lo sguardo attento di Walter Bolognani,
selezionatore della nazionale giovanile di nuoto.
Riservata alle categorie esordienti B esordienti A, ragazzi, juniores ed assoluti (cadetti e seniores) femmine
e maschi, l’edizione 2017 ha visto la partecipazione di
oltre settecento atleti in rappresentanza di 35 società; un
parterre di rilievo, che ha dotato l’appuntamento di un
tasso tecnico interessante, impreziosito anche dalla presenza della nuotatrice azzurra Elena Di Liddo, in gara nei 50 stile
libero, 50 dorso e 100 farfalla.
“Un’affermazione entusiasmante – il commento di Toni Oriente,
presidente e tecnico della Hidro Sport – ottenuta con un punteggio
record nei confronti di una concorrenza di ottimo livello; un successo pieno, derivante dalla grande determinazione dei nostri ragazzi e dall’ottimo lavoro che quotidianamente svolgono insieme a
tutti i tecnici della Hidro Sport”.
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21 febbraio 2017
A Campobasso sale la protesta per i tagli chilometrici
Trasporto pubblico urbano,
autisti in sciopero il 24 febbraio
Continua a mancare un piano strategico da parte del Comune sul sistema di mobilità
CAMPOBASSO. Continua la
raccolta firme a difesa del servizio del trasporto pubblico urbano dopo la decisione
dell’Amministrazione comunale
di tagliare le corse cittadine e
determinando il licenziamento
di dieci lavoratori. I sindacati,
unitariamente, sono presenti in
Piazza Municipio dove hanno
raccolto numerosissimi consensi
tra la gente sempre più consapevole della scelleratezza politica
di simili scelte. Tantissimi i
commenti dell’uomo della
‘strada’ contro la classe politica,
contro il provvedimento che non
solo manda a casa dieci lavoratori ma “che” sono le parole
della gente “cozza malamente
con l’idea di fornire, piuttosto
che, sottrarre servizi alla città di
Campobasso”; “dove sono finite
le promesse e le belle parole
ascoltate durante la campagna
elettorale?”. Ora la protesta
degli autisti si sposta a venerdì
24 febbraio con lo sciopero indetto dai sindacati decisi più che
mai a fare valere le ragioni della
L’intervento
di Massimo Dalla Torre
Torniamo a dire la nostra su
quanto sta accadendo nel PD
in balia di una tempesta soprattutto di coscienza. Lo facciamo, anche se con molta
riottosità, perché sconcertati e
allibiti dagli accadimenti che
vedono il Paese e di conseguenza il Molise nella confusione più totale. Lo facciamo
citando una frase storica “ebbene giacché si domandano
cose tanto disoneste, voi suonerete le vostre trombe e noi
suoneremo le nostre campane.
E così detto, uscì dalla sala”.
Frase proferita da Pier Capponi, notabile della repubblica
fiorentina
dell’età
medicea, a Carlo VIII l’imperatore dei francesi quando arrivato in Italia ricevette le
ambascerie della repubblica
gigliata e dettò le condizioni
per la pace. Cosa che indignò
moltissimo i fiorentini che abbandonarono la sala in cui si
svolse il colloquio. Una frase
che adattiamo alla situazione
battaglia. Ricordiamo i fatti. Lo
scorso 9 febbraio si è svolta con
esito negativo la riunione tesa a
conciliare la controversia, con la
conseguente rottura della trattativa e connessa proclamazione
dello sciopero per il 24 febbraio.
Infatti le organizzazioni sindacali di categoria hanno rilasciato
dichiarazioni a verbale molto articolate e meritevoli di ulteriori
e specifiche sedi di trattazione
tra le parti. La prima eccezione
di carattere pregiudiziale potrebbe invalidare l’avvio delle
procedure di licenziamento collettivo intimata con lettera della
Seac, visto che sul Burm è stata
pubblicata la legge regionale n.
2 del 30.01.2017 che all’art. 5
muta il taglio dal 30% al 25% e
quindi da 1.088.000 Km a
816.000 Km e non ai 761.000
Km su cui è stata redatta la Delibera della Giunta Comunale di
Campobasso n. 302 del
30.12.2016. La seconda ecce-
zione attiene al sistematico ricorso al lavoro straordinario con
32 autisti che se ridotti di 10
unità renderebbero improba l’organizzazione del servizio, stante
il Fabbisogno Orario stimato
alla velocità commerciale di 16
Km/h e considerato che ogni addetto può essere impiegato per
massimo 1.723 ore annue di lavoro. Inoltre in sede di trattativa
è stato evidenziato che la
Seac nel 2009 per assolvere alle
proprie funzioni disponeva di un
organico di 49 addetti, progressivamente ridotti a causa di pensionamenti, licenziamenti e/o
altre ragioni intervenute. Le organizzazioni sindacali di categoria si sono soffermate su altre e
diverse possibilità di efficientamento
aziendale
da
attivare prima della riduzione
del 30% del personale adibito a
funzioni di autista, così come su
margini di manovra contabili e
gestionali di pertinenza sia della
società Seac che dell’Amministrazione Comunale.
Voi suonerete le vostre trombe
e noi suoneremo le nostre campane
che vede, all’indomani della
convention romana del partito
di maggioranza, anzi di quello
che ne rimane, sancire definitivamente la separazione che
aleggiava già da tempo. Una
situazione che ha visto fronteggiarsi vari blocchi che,
questa volta hanno deciso di
non fare fonte comune, a nostro modesto giudizio poco
incisivi, vista la situazione di
non ritorno che si è venuta a
creare. Azione “maldestra”,
anche se ripetiamo, non ci appassiona andare a curiosare
nelle “case altrui” sicuramente produrrà effetti peggiorativi per il Paese. Una
scissione che, e questo è l’assurdo, ancora una volta genererà, anzi ha generato, il
diritto di primogenitura rivendicando un posto in prima fila
e non nel loggione di chi ha
deciso di immolarsi per il
bene della Nazione, Molise
compreso. Un diritto che fa
pensare seriamente che era
tutto preordinato, anche gli
interventi “dei padri costituenti” che hanno rispolverato
tesi e fatto appello al vetusto
modo di fare politica finanche
quello europeo che vede
giorno dopo giorno franare il
sogno di chi ha creduto in una
unica grande realtà. Per tornare alla frase di Capponi, che
abbiamo utilizzato quale pretesto per questo “exursus”
sulle decisioni prese in sede
politica, la cosa non ci sorprende più di tanto, è che da
giorni tra la gente sono
sorte alcune domande a cui
cercheremo di dare corpo.
Come mai soltanto ora a si è
deciso di dare fuoco alle polveri? Come mai soltanto ora i
panni sono lavati in piazza? e
non nelle segrete stanze, si fa
per dire segrete. Come mai si
è deciso questa levata di
scudi? Domande cui difficilmente si avrà risposta perché,
di questo siamo più che sicuri,
non ve ne sono. Insomma, una
sciarade che neanche Niccolò
Machiavelli, l’arguto politologo fiorentino, saprebbe dipanare, nonostante nell’epoca
in cui è vissuto gli intrighi di
palazzo erano all’ordine del
giorno e quello che accade
oggi potrebbe commentarsi
utilizzando la lingua dell’epoca …baruffe fra fazioni
che, per chetarle, si dovrebbe
esiliare
chi
le
ha
causate…Cosa che accadde
allo stesso Machiavelli che,
per non avere obbedito alla
Signoria, fu costretto a ritirarsi nei suoi possedimenti di
campagna a meditare. Questa
è la realtà dei fatti null’altro.
Una realtà che vede aumentare risentimenti su risentimenti. Ecaco il perché della
citazione Capponiana che pa-
lesa da un lato i comportamenti degli scontenti dall’altra chi è saldamente in sella
che, pur di mantenere “il conquistato” non arretra di un
metro. Muro contro muro; ripicche contro ripicche in
mezzo manco a dirlo gli italiani incolpevoli vittime di
“dissennatezza politica” che
dura da molto tempo nonostante i “mea culpa” che non
solo servono a riempire le pagine dei giornali o le cronache
dei TG, ma costringono a pensare seriamente se veramente
vale la pena dare o ridare fiducia a chi non ne comprende
il significato o la merita; ma
di questo se ne riparlerà forse
a breve quando saranno i cittadini a decidere se concederla nuovamente o mandare
tutti definitivamente in “pensione”, senza però “buonuscita” in questo caso più che
mai immeritata.
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19 febbraio 2017
A margine del congresso costitutivo del Polo Sovranista, soddisfazione è stata espressa
dal coordinatore, Carlo Perrella
Terminata la due giorni del
Congresso fondativo del Movimento nazionale per la sovranità, nato dalla fusione di
La Destra di Francesco Storace
e Azione nazionale di Gianni
Alemanno, Giuseppe Scopelliti
e Roberto Menia, è tempo di
tracciare un bilancio anche per
la rappresentanza molisana, 25
delegati sui 1500 presenti in
platea che hanno approvato
per acclamazione il nome e il
simbolo della nuova formazione, il documento statutario
e l’organigramma, così composto: Francesco Storace, presidel
nazionale
dente
Movimento; Gianni Alemanno,
segretario nazionale del Movimento Nazionale per la SovraMenia,
Roberto
nità;
vicesegretario del Movimento
Nazionale; Roberto Buonasorte, responsabile nazionale
dell’Organizzazione; Giuseppe
Scopelliti, coordinatore della
direzione nazionale; Alessandro Urzì, responsabile del Dipartimento Nord; Gabriella
Peluso, responsabile del Dipartimento Centro-Sud; Livio
Proietti, presidente del Collegio di garanzia e i cui membri
sono Marco Di Andrea, Carlo
Testa, Vincenzo Elifani e Claudio Ferrazza; il sen. Domenico
Nania e l’on. Paolo Agostinacchio Garanti del Movimento.
“La nascita del Movimento
Nazionale per la Sovranità –
afferma Carlo Perrella – rap-
“La Destra torna in campo
per rilanciare una politica
sociale e di giustizia”
“In Molise punteremo su sanità, lavoro e infrastrutture in una regione
che è stata distrutta dal centrosinistra di Frattura”
presenta il punto di ripartenza
per costruire finalmente una
casa comune per la Destra,
dove riconoscersi in quegli
ideali che sono alla base della
natura dello stesso Movimento: rispetto dell’identità e
CAMPOBASSO. “Il forte processo di
definanziamento che la scuola pubblica
sta vivendo in questi anni, è il risultato di
riforme sbagliate, portate avanti da Governi che non hanno mai dato la priorità
al problema delle disuguaglianze tra studenti e che, al contrario, le hanno aumentate”. Lo scrive, in una nota,
l’Unione degli studenti.
“Le scuole oggi vivono del contributo
volontario richiesto ogni anno agli studenti, gravando pesantemente sulle spalle
delle famiglie che già si trovano a fronteggiare gli ingenti costi legati allo studio dei propri figli.
Il contributo volontario è una tassa che le
famiglie possono versare alla scuola su
base volontaria, i fondi ottenuti dalla contribuzione volontaria possono essere
spesi dalla scuola solo per il miglioramento dell’offerta formativa (MOF), non
per la copertura delle spese di erogazione
dei servizi di base (materiale didattico,
fotocopie ...), come spesso avviene.
La mancanza di fondi pubblici ha fatto sì
che ogni anno questo versamento venga
imposto a molti studenti; in molte scuole
infatti, il contributo scolastico è unito alla
tasse obbligatorie per l’iscrizione al-
della sovranità nazionale e popolare dell’Italia, libertà, legalità, democrazia, giustizia,
solidarietà sociale, coesione
territoriale, tutela del valore
della famiglia, sussidiarietà,
partecipazione sociale e popo-
lare”.
Da questi punti
fondamentali è
necessario ripartire per rila
lanciare
Destra, che sappia aggregarsi
in un Polo sovranista capace
di porsi come
vero antagonista all’antipolidel
tica
Movimento 5
Stelle e all’esperienza
fallimentare, a
tutti i livelli,
del Partito Democratico.
“Per quanto riguarda il Molise
– conclude Carlo Perrella – a
livello nazionale è stata riconosciuta la bontà dell’iniziative e dell’impegno concreto e
profuso sul territorio negli ultimi mesi da Azione Nazionale
Molise, in termini di circoli
costituiti e iscrizioni sottoscritte, che hanno permesso di
ottenere un risultato importante quale la nomina all’indell’Assemblea
terno
nazionale di 240 membri di 5
componenti del nostro Esecutivo regionale: insieme a me
saranno presenti Paolo Di
Zanna, Francesco Di Zazzo,
Wanda Capra e Luigia Ialonardi. Da questo primo risultato ripartiremo con rinnovato
entusiasmo per continuare la
nostra azione di diffusione su
tutto il territorio regionale, e
per dare ai molisani un punto
di riferimento nel quale riconoscersi, un movimento che si
autodetermina dal basso e si
radica nel territorio, non di
protesta ma propositivo, che
intende mettere all’ordine del
giorno della sua agenda politica la risoluzione delle emergenze del Molise: sanità,
lavoro e infrastrutture”.
“Scuola, il contributo delle famiglie
non è obbligatorio”
La denuncia è dell’Unione degli studenti
l’anno successivo, le famiglie non vengono informate dell’assoluta NON obbligatorietà del contributo e sono costrette
a pagarlo. Non mancano poi le ritorsioni
per gli studenti che decidono di non versare la cifra: sono diversi i casi in cui agli
alunni che si rifiutavano di pagare il con-
tributo è stata impedita l’iscrizione all’anno successivo.
L’imposizione del pagamento non solo è
illegittima in quanto né le scuole né i
consigli d’istituto hanno il potere di imporre tasse e contributi, lede anche l’obbligatorietà e la gratuità dell’istruzione
pubblica sancito dall’art. 34 della Costituzione. A Campobasso è partita da due
settimane la nostra campagna di informazione sul contributo volontario.
A seguito del nostro monitoraggio è risultato che molti istituti del capoluogo
molisano non informano le famiglie della
non obbligatorietà del contributo, e ne
impongono il pagamento assieme alle
tasse d’iscrizione all’anno successivo.
Abbiamo deciso di inviare delle vertenze
alle scuole che obbligano i propri studenti a pagare il contributo volontario.
Il diritto all’istruzione gratuita deve essere garantito in ogni scuola, siamo stanchi della situazione in cui versano i nostri
istituti, ormai quasi privi di finanziamenti, che trovano sostentamento nei
fondi privati o nell’imposizione di tasse
alle famiglie già sfiancate dalla mancanza di investimenti sul diritto allo studio!
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21 febbraio 2017
La Cittadella dell’economia potrebbe passare dal Comune alla Fondazione
dell’università del Molise, per le attività di ricerca e innovazione
L’aspetto meno nobile della
odierna transizione politica e amministrativa comunale, oltre alla
incapacità di procurarsi finanziamenti e realizzare opere pubbliche, sta anche nell’aver fatto in
modo che alcune strutture rilevanti per costo e per destinazione,
abbiano dovuto chiudere, e consegnarsi all’insulto del tempo.
Alludiamo apertamente alla Cittadella dell’Economia di Selvapiana, che ha ospitato le prime
edizioni di Moliseinfiera, importanti convegni sullo sviluppo economico del Molise, e una miriade
di speranze alimentate dalla
classe politica che disponeva di
risorse finanziarie e di strutture,
ma non aveva idee, volontà, programmi. Ultimi a lasciare la Cittadella dell’Economia, gli uffici
della Camera di Commercio del
Molise. Deserto completo. Si dice
ch’è necessario raggiungere il
fondo per poter risalire. Il fondo
è stato raggiunto.
Ora bisogna vedere come risalire
dal fondo. Quel magnifico complesso di strutture per esposizioni,
uffici, locali di rappresentanza,
non può deperire. Sarebbe un delitto. Né può continuare in eterno
il processo involutivo delle pubbliche amministrazioni: prima o
poi le classi dirigenti dovranno
cambiare e si spera in meglio.
Sull’abbrivo della istituzione
della Fondazione dell’università,
che si pone l’obiettivo di alimentare lo sviluppo del Molise attraverso la ricerca e l’innovazione, a
Palazzo san Giorgio va prendendo corpo l’idea di entrare
nella Fondazione, di collegarsi al
mondo scientifico e della ricerca
in veste di partner, offrendo gli
spazi della Cittadella per condividere il progetto dell’Unimol, nonché
per
contribuire
concretamente a renderlo percor-
di Maurizio Varriano
Quando tutti volevano il Molise
alla Bit, mi permisi di fare una
constatazione ben precisa. La Bit
di Milano è stata dal 2009 ad oggi
un fallimento vero e proprio. Nessuno né ha beneficiato a fronte di
notevoli esborsi di danaro.
Padiglioni vuoti a metà, questa la
foto della Bit, Borsa Internazionale del Turismo che si è tiene a
Milano , quest'anno dal 2 al 4
aprile 2017. Una fiera che appare
sullo sfondo , coprendo non tutti i
padiglioni, sino ad ora ma, il
grosso è fatto, a prova anche della
difficoltà che sta vivendo.
Questa è la fotografia che rappresenta senza minimi termini il simbolo
della
crisi
della
manifestazione con una forte diminuzione dei partecipanti e con
un forte restringimento degli spazi
medi occupati. Le fiere turistiche
tradizionali hanno ormai stancato,
Idea da maturare e sviluppare purtroppo
in un contesto non dei migliori, essendo
Palazzo san Giorgio la quintessenza del
probabilismo e dell’indeterminismo
Quel magnifico complesso edilizio però va certamente recuperato e valorizzato
ribile. E’ un’idea ancora allo stato
embrionale; deve maturare e svilupparsi purtroppo in un contesto
che non è dei migliori, essendo
Palazzo san Giorgio la quintessenza del probabilismo, del saliscendi
dialettico,
dell’indeterminismo. Anche su
questo fronte, il fondo è stato raggiunto. Non rimane che risalire.
L’occasione della Fondazione si
presta a meraviglia. Anche per
un’amministrazione tremebonda
e senza respiro. Per rigenerare la
Cittadella dell’Economia e una
nuova prospettiva del futuro prossimo venturo. Ma qualcosa finalmente pare muoversi a Palazzo
san Giorgio. Prendiamo come auspicio di tempi migliori. Se saranno rispettati i tempi previsti
per il completamento del sottopasso ferroviario all’altezza di
Via Mazzini, progettato per collegare il centro città con il terminal
delle autocorriere, bene, se saranno rispettati, la consegna e
l’inaugurazione dell’opera pubblica interromperanno un paio di
decenni di … astinenza. Sono diversi lustri, infatti, che la città ca-
poluogo del Molise non annovera nel catalogo della sua struttura urbana il completamento di
un’opera
pubblica: in viabilità, in impianti
di servizio, in strutture edilizie e
in opere architettoniche. Sono decenni che amministra la sua dotazione storica, peraltro neanche
evitando il degrado. Sono decenni, che Campobasso si sviluppa demograficamente, ma
deperisce funzionalmente per assenza di opere che l’assecondino
nella crescita.
Sono decenni che il terminal delle
autocorriere è incompleto, parzialmente funzionante, e per
giunta non collaudato, per cui
sono decenni che i viaggiatori,
una volta fuori dal perimetro dell’autostazione sciamino a loro rischio e pericolo sulla carreggiata
dello svincolo stradale che immette sulla tangenziale Est. Eppure i sindaci che dalla fine degli
anni Novanta hanno amministrato
la città, il problema di creare
strutture e infrastrutture se lo
sono posto sottoscrivendo Accordi di programma con la Regione Molise (centrodestra
targato Michele Iorio), arrivando
fino a ottenere un impegno finanziario di 25 milioni di euro. La
decantazione della storia locale
dirà poi della evanescenza di
quelle amministrazioni, del loro
ripiegarsi su stesse per vicende
personali degli amministratori e
politiche delle coalizioni, delle
complicazioni burocratiche, della
loro inconcludenza. Se non sorgeranno altri intoppi, dopo averli
riprogrammati d’intesa con la Regione, gli 11 milioni destinati al
collegamento in galleria del Terminal con Via Insorti d’Ungheria,
che facevano parte del famoso
Accordo di programma dell’importo di 25 milioni, l’amministrazione comunale riuscirà ad
investirli nell’edilizia scolastica.
Degli altri 14 milioni, non si sono
più rilevate le tracce. Dalla Regione sono stati destinati ad altri,
per fare altro.
Dardo
Alla Bit, ma quale progetto Molise?
fatto il loro tempo, poiché sostituite dal mondo on line, ove si può
trovare di tutto, ove qualunque
domanda può trovare la sua offerta e viceversa. Così come i social media ed i motori interattivi
di ricerca sono il modo attuale di
concepire il "passa parola!", da
sempre lo strumento più rilevante
di promozione del turismo.
In realtà la fiera del turismo è ogni
giorno davanti ai nostri occhi,
continua e continuamente mutevole, su qualsiasi computer e in
qualsiasi ora del giorno e della
notte; non conosce confini geografici ed orari. Inoltre appare più
evidente, in questo momento di
crisi, che le fiere turistiche sono
quasi esclusivamente outgoing e
quasi mai incoming. Ed , per questo che quest'anno la Bit cambia
un po spirito e veste e, cerca di in-
novarsi con spazi multimediali ed
informatici.
Ma i costi restano esorbitanti ed il
materiale sempre meno appetibile. Sicuramente i veri problemi
del turismo sono altri. La mancanza di centralità e di un vero
progetto e strategie turistiche,
mancanza di listini del turista , di
osservatori, di staff che materializzano idee promozionali e non
burocratizzano già il burocratizzato, si confrontano in tempo reale
e non in tempi biblici , quando lo
si fa, si lavora di concerto e non
chiedere aiuto solo nel momento del bisogno dimenticandosi di Associazioni, Proloco,
attori principali del prodotto turismo.Il mutamento della Bit nella
strategia di promozione rappresenta un esempio di come cambiano il mercato e noi in Molise,
lo capiamo sempre quando gli
altri hanno già accantonato l'idea
da decenni. E così per il Distretto
Turistico.... Un fallimento in tutta
Italia ed in Molise, che di distretto
non né avrebbe bisogno in quanto
è da sé un unico distretto, per dimensioni e forza economica, ci si
arriva sempre dopo e per spendere
una cifra riguardevole per andare
a partecipare ad una Bit già di per
sé non corrispondente alle esigenze ed alle possibilità Molisane.
Ci vuole ben altro e, per fortuna, ci
pensano privati ed associazioni
che il Molise lo promuovono a
Roma, a Milano, all'estero, con
sapiente e condizionata dovizia.
Come non dar ragione alle " Forche Caudine" ?..... Con oltre
100.000 euro si sarebbe potuto
produrre un documento filmato
già spendibile con tutte le peculia-
rità e le verità storico/culturali di
una Regione fantastica ma, che
viaggia con il freno a mano tirato
e senza autista. Molti hanno appuntato che il Distretto ha avuto la
firma dal Ministero.. Ogni distretto ha la firma dal Ministero
che, non avendo un proprio portafoglio gode di scaricare le difficoltà ed i grandi insuccessi su
soggetti diversi da esso. Non a
caso le competenze, inopportunamente, ancora sono delle Regioni
che sé non contemplano il Turismo come volano di sviluppo e di
grande futuro, non fanno altro che
alimentare lo scoramento e la povertà. Crediamoci ancora, sperando che la Bit sia comunque un
primo passo verso un progetto
collettivo, comune e di spessore,
con tutti gli attori e senza nessuna
consapevole " esclusione ".