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Mercati
12
Giovedì 16 Febbraio 2017
LA FAMIGLIA VORREBBE PESARE DI PIÙ NEL CAPITALE DELLO SCALO MARCO POLO DI VENEZIA
Le mire dei Benetton su Save
Ma non sarà semplice convincere Marchi, plenipotenziario dello società aeroportuale. Che
per la holding Finint cerca due partner internazionali in sostituzione dell’ex socio De Vido
di Elena Dal Maso
e Andrea Montanari
L
a partita su Save, la società che gestisce l’aeroporto
Marco Polo di Venezia, è
solo all’inizio. Se il primo tempo, ossia la pace tra i
due ex sodali Enrico Marchi e
Andrea De Vido, soci di riferimento di Finanziaria Internazionale (Finint, che controlla
Save con il 59,6%), sta
per essere sancita con la
definizione dell’accordo
per la liquidazione di De
Vido, presto si aprirà la
caccia ai nuovi partner
che Marchi, numero uno
operativo dello scalo veneziano, dovrà trovare per
saldare il conto (100-120
milioni, come riferito nei
giorni scorsi dal Corriere
del Veneto) e poi definire
la nuova strategia. Il presidente e amministratore
delegato di Save è intenzionato a cercare alleati,
finanziari o infrastrutturali, di caratura internazionale (sono esclusi quindi
operatori come F2i, attivo nel
sistema aeroportuale italiano in
qualità di azionista di Sea Milano, Sagat Torino, Gesac Napoli
e in minima parte del Marconi
di Bologna). Al momento alla
sua porta avrebbero bussato alcuni soggetti, tra cui un fondo
australiano e uno americano.
Ma in ambienti finanziari circola anche un’altra ipotesi: primo
o poi alla porta di Marchi potrebbe bussare la famiglia Benetton tramite Atlantia, che già
detiene il 21,29% di Save. Gli
industriali di Ponzano Veneto
hanno i capitali per investire nei
progetti di sviluppo di uno dei
principali aeroporti italiani. In
ogni caso pare che Marchi sia
intenzionato a mantenere saldamente nelle sue mani il bastone del comando, ma sembra
altrettanto scontato che la fami-
glia Benetton, tramite Atlantia
guidata dall’amministratore
delegato Giovanni Castellucci,
nel caso aprisse ufficialmente
in dossier vorrebbe aver voce in
capitolo nella gestione del business, forte anche del controllo
esercitato su Aeroporti di Roma
e sullo scalo di Nizza.
Resta il fatto che Marchi dovrà trovare almeno due nuovi
soci: il primo per sostituire
De Vido in Finint e il secondo
Giovanni
Castellucci
SAVE
quotazioni in euro
20,5
20,0
19,5
19,0
18,5
ness Medtech e Telerobot, i cui conti sono consolidati rispettivamente dai mesi di aprile e maggio
n attesa dei risultati definitivi attesi il 14 marzo, 2016. Quanto al debito finanziario netto prelimile stime preliminari di consuntivo del gruppo nare del gruppo, questo è risultato in calo di circa
Ima, attivo nella produzione di macchine automa- 63 milioni di euro, a 99,9 milioni. Il dato tiene
tiche per imballaggio, riportano
conto dei 24,5 milioni di euro
per il 2016 ricavi consolidati pari
propedeutici all’acquisizione del
IMA
a 1,3 miliardi di euro, il 18,1% in
business Medtech e di Telerobot
quotazioni in euro
65
più degli 1,1 miliardi del 2015.
(attive nel comparto automazio63
In sensibile crescita il margine
ne) e delle quote di minoranza di
operativo lordo prima degli oneGima e Gima TT per 35,6 milioni
61
ri non ricorrenti, salito a 185,1
di euro, al netto dell’aumento di
59
capitale di circa 91 milioni di eumilioni di euro (+17,5% rispetto
IERI
ai 157,5 milioni di fine 2015),
ro. Sulla base dei dati delineati,
57
63,6
€
il mol, salito a 179,2 milioni di
il presidente e ad del gruppo, Al-0,24%
55
euro (+21,1% rispetto ai 148 miberto Vacchi prevede «un 2016 di
lioni del 31 dicembre 2015) e il
grande soddisfazione per Ima, che
15 nov ’16
15 feb ’17
ha rafforzato la leadership grazie
portafoglio ordini consolidato
che ha raggiunto i 766,2 milioalla politica di sviluppo per linee
ni di euro, in crescita del 17,9% rispetto ai 649,9 esterne», sottolineando come «i risultati prelimimilioni del 2015. I dati preliminari sul consuntivo nari evidenziano l’andamento positivo della red2016 indicano un esercizio in continua crescita ditività, la crescita costante del portafoglio ordini
rispetto al 2015, grazie al buon andamento delle consolidato e la robusta generazione di cassa che
vendite di macchinari per i settori farmaceutico e ha consentito una sensibile riduzione dell’indebialimentare, e al contributo dei neo acquisiti busi- tamento». (riproduzione riservata)
I
AEROPORTO BOLOGNA
quotazioni in euro
20
18
IERI
20,33 €
2,99%
16
14
TOSCANA AEROPORTI
16,6 €
-12,26%
14,5
14,0
10
17,5
8
17,5
15 feb ’17
per rilevare, nel 2018, la quota
(43%) attualmente detenuta da
Morgan Stanley in Agorà Investimenti, la holding che controlla l’aeroporto veneziano,
nel caso in cui, come sembra
probabile, la banca americana
deciderà di uscire dalla partita
degli scali italiani.
Le possibili mosse dei vecchi
e nuovi soci di Save e il riposizionamento di alcuni dei
soggetti coinvolti, a partire dai
Benetton, ha spinto ieri il tito-
Enel, piano da 300 mln
per la mobilità elettrica
di Antonio Lusardi
quotazioni in euro
15,0
IERI
21
18,0
15 nov ’16
I ricavi di Ima balzano grazie a food e pharma
di Nicola Carosielli
13,5
15 nov ’16
15 feb ’17
lo della società aeroportuale al
massimo storico di 20,33 euro
(+3% nella seduta) per una capitalizzazione di 1,12 miliardi.
Il balzo si spiega anche con la
prossima uscita di scena di De
Vido e con il conseguente change of control di Finint che potrebbe obbligare Marchi a lanciare un’opa obbligatoria sulla
società aeroportuale. «A nostro
avviso», scrivevano ieri gli analisti di Equita sim, «il prezzo
della transazione tra Marchi e
IERI
10,8 €
+4,14%
15 nov ’16
15 feb ’17
De Vido rappresenta un valore
importante in caso di opa su Save». Quindi il valore del titolo
sarà un punto di riferimento per
il mercato e per l’offerta che Finint potrebbe essere costretta
lanciare sulla società operativa.
Tutto si dovrebbe chiarire nelle prossime settimane, anche
perché entro metà marzo è in
calendario l’udienza in tribunale sulla richiesta di sequestro
delle azioni in possesso di De
Vido avanzata da Marchi. Ma
L’ebitda di Vetrya
sale a 5,5 milioni
di Franco Polacco
a mobilità elettrica cresce a tassi che ne stanno facendo una vera
etrya, società leader nello sviluppo di servizi digital, applicaLelettriche
e propria realtà economica consolidata. La diffusione delle auto Vzioni e soluzioni broadband, ha chiuso il 2016 con un ebitda
nel 2016 ha registrato un crescita del 33% in Europa, preconsuntivo di 5,5 milioni di euro, in crescita del 12% rispetto
mentre Cina e Stati Uniti rappresentano mercati ancor più maturi.
Per supportare lo sviluppo della mobilità elettrica in Italia Enel ha
annunciato di avere allo studio un piano infrastrutturale da 300 milioni di euro di investimenti per installare le colonnine di ricarica per
i veicoli elettrici nelle città. L’investimento non dovrebbe gravare sui
costi delle bollette elettriche degli italiani, secondo quanto annunciato dal numero uno dell’ex monopolista elettrico Francesco Starace:
«Tra un paio di mesi annunceremo una nuova unità organizzativa
dedicata all’auto elettrica per realizzare anche la rete di ricarica».
In occasione della presentazione a Roma del volume «100 Italian
E-Mobility Stories» il top manager ha ricordato che Enel insieme
con diverse case auto è «in prima fila per sviluppare offerte e servizi
per la mobilità elettrica». (riproduzione riservata)
ai 4,9 milioni dell’analogo periodo dello scorso anno. I ricavi si
sono attestati a 54,3 milioni (+54,3%) e sono superiori di circa 8
milioni rispetto a quanto dichiarato nel prospetto di ammissione
all’Aim per ragioni principalmente riconducibili ad un aumento
del numero di progetti, servizi innovativi e numero di clienti.
L’ebitda preconsuntivo è invece inferiore di circa 0,8 milioni
(-12,7%) rispetto all’ebitda previsionale 2016 comunicato in
precedenza e pari a 6,3 milioni di euro. Questo scostamento è
prevalentemente dovuto a una politica commerciale più aggressiva, tesa ad aumentare la quota di mercato esistente e l’acquisizione di nuovi clienti e mercati. I dati definitivi del bilancio
di esercizio e del consolidato saranno approvati dal board del
gruppo il prossimo 29 marzo. (riproduzione riservata)
se i due contendenti troveranno
una soluzione amichevole non
ci sarà la necessità di attendere
il pronunciamento dei giudici.
Per i broker di Mediobanca
Securities, comunque, Atlantia
sarebbe «il naturale acquirente
di qualunque potenziale azione
in vendita» di Save.
Che il settore aeroportuale
sia in fermento lo dimostrano
intanto anche gli andamenti
delle altre due società del settore quotate a Piazza Affari.
Aeroporto di Bologna dopo
16 sedute consecutive di rialzi
ieri ha chiuso la seduta in calo
del 12,26%, ma va detto che
dallo scorso dicembre il titolo
è raddoppiato fino ad arrivare
a quota 16,6 euro per una capitalizzazione di 600 milioni.
L’amministratore delegato Nazareno Ventola ha dichiarato a
MF-Milano Finanza che è in
arrivo una buona trimestrale e
che ci sono le condizioni per
confermare, se non aumentare, la cedola e non ha escluso
aggregazioni con altre società
di gestione aeroportuale. Ecco perché ieri anche le azioni
Toscana Aeroporti hanno fatto
segnare un +6% salendo a 14,9
euro. Forse il mercato inizia a
fiutare odore di risiko, anche
perché la famiglia Eurnekian,
primo azionista (51,32%) della società che gestisce gli scali
di Firenze e Pisa nonché socio
di peso dell’aeroporto di Trapani, è da sempre interessato
a consolidare la presenza sul
mercato italiano attraverso la
controllata Corporacion America, che gestisce 53 scali tra
Sudamerica ed Europa. (riproduzione riservata)
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