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PRIMO PIANO
Giovedì 16 Febbraio 2017
A Padova una larga coalizione capeggiata da Sergio Giordani per fare vincere il centrosinistra
Il metodo Sala contro Bitonci
Mobilitati Alfano, Tosi, Renzi e Pisapia: «Serve unità»
DI
L
nascente del Pd veneto,
martoriato da una lunga
serie di sconfitte elettorali.
Adesso lui suona la riscossa, che dovrebbe incominciare proprio da Padova, dove
il centrodestra è dilaniato
da forti contrasti che hanno
CARLO VALENTINI
a strategia-Sala per
battere la ricandidatura dell’ex sindaco
leghista M a s s i m o
Bitonci e riconquistare il
Comune di Padova. Dice
colui che la sta attuando, Sergio Giordani:
«Non ho nessun problema a fare quello che
hanno fatto a Milano
ed importare a Padova
il loro modello, unendo
il centro con il Pd e con
chi sta a sinistra del
Pd. E sono disponibile
a candidarmi alle primarie di coalizione».
A Roma bisticciano e il Pd è a brandelli
ma qui tra pochi mesi
ci saranno le elezioni
perciò il partito ha già
scelto il candidato che,
infischiandosene delle
beghe congressuali e
della guerra tra Pierluigi Bersani e Matteo
Renzi, sollecita l’unità locale dei pidiessini e si mette
a capo di una coalizione alla
Sala, comprendente dagli
alfaniani ai pisapiniani perché «per vincere ci vogliono
i voti» e se gli altri si coalizzano basta con le chiacchiere «anche noi dobbiamo
creare la squadra più ampia
possibile».
Il capitano della squadra,
Sergio Giordani, è l’astro
Sergio Giordani
portato una parte di Forza
Italia a togliere la fiducia al
sindaco Massimo Bitonci,
col conseguente arrivo del
commissario e le elezioni
anticipate, la cui data dovrà
essere indicata a breve dal
ministro dell’Interno.
La faccenda ha terremotato Forza Italia con
una parte che in questi giorni ha sbattuto la porta per
il diktat, calato dall’alto, di
apparentarsi con Bitonci
e la Lega. Spiega Niccolò
Ghedini, coordinatore regionale dei berlusconiani in
Veneto: «Si chiude definitivamente una vicenda che
mai sarebbe dovuta accadere e che certamente riporterà al governo della città
un eccellente sindaco,
Bitonci, che potrà efficacemente riprendere,
insieme a Forza Italia,
l’ottimo lavoro che stava svolgendo».
Un pugno nello stomaco dei forzisti che
avevano
fatto cadere il
sindaco,
accusato
tra l’altro
di scarsa
collegialità e di
inefficienza.
Giordani ha
64 anni, è
stato dirigente del
Padova calcio dal 1986
al 1996 (per
quattro anni
anche presidente) Dopo
l’esperienza come consigliere delegato della Despar ha
fondato ed è tuttora presidente e amministratore
delegato di una società che
VITA SOCIETA’ EDITORIALE S.P.A.
Sede in Milano, Via dei Missaglia, 89 - 20142 Milano - Capitale sociale € 4.396.026,04,00 i.v.
Codice fiscale, P. IVA e n. di iscrizione al Registro delle Imprese di Milano 11273390150
CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEA ORDINARIA
L’Assemblea degli Azionisti di Vita Società Editoriale
S.p.A. è convocata in sede ordinaria il giorno 7 marzo
2017 alle ore 10.00, in prima convocazione, presso la sede
sociale in Milano, via dei Missaglia n. 89, e, in seconda
convocazione, il giorno
Mercoledì 8 marzo 2017 alle ore 14.30
presso la sede sociale in Milano, via dei Missaglia n. 89,
per discutere e assumere le deliberazioni inerenti e conseguenti alle materie di cui al seguente
Ordine del giorno
1. Proposta di azione di responsabilità nei confronti di un
amministratore ai sensi degli artt. 2392 e 2393 codice
civile. Delibere inerenti e conseguenti.
2. Progetto di rilancio dell’attività sociale. Informativa
agli Azionisti.
3. Nomina amministratori ai sensi dell’art. 2386, co. 1,
codice civile. Delibere inerenti e conseguenti.
4. Varie ed eventuali.
Legittimazione all’intervento e al voto in Assemblea
La legittimazione all’intervento in Assemblea e all’esercizio del diritto di voto è disciplinata dalla normativa,
anche regolamentare, vigente. Ai sensi dell’art. 83-sexies
del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 e successive modifiche
e integrazioni (TUF), tale legittimazione è attestata da
una comunicazione alla Società, effettuata dall’intermediario abilitato ai sensi della disciplina applicabile, in
conformità alle proprie scritture contabili, in favore del
soggetto cui spetta il diritto di voto, sulla base delle evidenze relative al termine della giornata contabile del settimo giorno di mercato aperto precedente la data fissata per
l’Assemblea in prima convocazione, ossia il 24 febbraio
2017 (c.d. record date). Le registrazioni in accredito e in
addebito compiute sui conti successivamente a tale termine non rilevano ai fini della legittimazione all’esercizio del
diritto di voto in Assemblea.
Pertanto, coloro i quali risulteranno titolari delle azioni
della Società solo successivamente a tale data non saranno
legittimati ad intervenire e votare.
Ai sensi dell’art. 83-sexies, comma 4, del TUF, le comunicazioni degli intermediari devono pervenire alla Società
entro la fine del terzo giorno di mercato aperto precedente la data fissata per l’Assemblea in prima convocazione,
ossia entro il 2 marzo 2017. Resta ferma la legittimazione
all’intervento e al voto qualora le comunicazioni siano
pervenute alla Società oltre il suddetto termine, purché
entro l’inizio dei lavori assembleari della singola convocazione. Si rammenta che la comunicazione alla Società è
effettuata dall’intermediario su richiesta del soggetto
cui spetta il diritto.
I titolari di azioni della Società non ancora dematerializzate dovranno, ai fini dell’effettuazione della predetta
comunicazione, consegnare le azioni stesse ad un intermediario per la loro immissione nel sistema di gestione
accentrata in regime di dematerializzazione.
Il presente avviso di convocazione è pubblicato sul quotidiano Italia Oggi e sul sito internet della Società
www.vita.it nella sezione Investor Relations.
p. il Consiglio di Amministrazione
Il Presidente
Riccardo Bonacina
Milano, 16 febbraio 2017
www.vita.it
produce abbigliamento e lo
commercializza nella catena di negozi Non Solo Sport.
Adesso ha deciso di tentare l’avventura della candidatura a sindaco: «Non ho
tessere di partito», dice,
«non ho mai fatto attività
politica né ho preso accordi
con qualcuno e non voglio
il cappello di nessuno. Sono
semplicemente un candidato civico. Padova è divisa
e non mi piace questo. La
prima cosa che farò quando
vincerò sarà fare un piano
Vignetta di Claudio Cadei
strategico con la maggioranza e l’opposizione».
È la prima volta che il
Pd padovano propone un
candidato non iscritto al
partito. Unica tessera quella della Confindustria, che
dopo l’iniziale flirt con Bitonci ha trovato così un’altra sponda.
Se la dovrà vedere col
centrodestra, dove però
continuano i mal di pancia,
aggravati dalla prova di
forza leghista di ricandidare Bitonci, e i 5stelle, che
nella scorsa tornata elettorale hanno centrato 19 ballottaggi su 20.
Il problema che più angustia Giordani sembra
proprio quello di evitare
un pericoloso secondo turno coi grillini. Anche per
questo deve tenere insieme
una coalizione assai vasta,
in grado di tentare di superare il 50% al primo turno.
Un ragionamento che ha
convinto pure i più recalcitranti del radicalismo di
sinistra ad allearsi, per non
essere additati come coloro
che consegnano il Comune a
Beppe Grillo o a Bitonci.
La sinistra-sinistra
si ritrova in Coalizione
civica, che nasce dall’associazione Padova 2020 e
comprende Sinistra italiana, ReteDem, Possibile, Rifondazione Comunista, un
po’ di Legambiente e un po’
dell’Anpi, l’associazione dei
partigiani.
Il percorso per arrivare
all’alleanza con Giordani
avrà questa sera una tappa
fondamentale, un’assemblea con all’ordine del giorno: «Relazione degli incontri
con le altre forze politiche e
votazione delle proposte sul
nostro percorso politico.
Alla vigilia di questo appuntamento, l’aspirante
sindaco ammicca ai suoi futuri alleati: «Abbiamo tanti
obiettivi comuni, tante scelte importanti per rimettere
sulla giusta strada una città che non può essere riconsegnata a chi, senza buon
senso e con
arroganza,
l’ha prima
arroccata,
poi divisa e
definitivamente bloccata».
Giordani ha già
in tasca il
programma
elettorale.
Innanzi tutto, la sicurezza: «Non
è un tema
di destra e
neppure di
sinistra. La
sicurezza è
un diritto dei
cittadini». Poi l’immigrazione: «I campi di Bagnoli e di
Cona sono due bombe ad
orologeria. Io sono per la
micro-accoglienza diffusa e
per far sì che questi uomini
e donne, quando arrivano
nel nostro Paese, vengano
ospitati in maniera dignitosa, imparino l’italiano,
rispettino le regole e s’impegnino in lavori socialmente
utili».
Della sua squadra faranno parte anche esponenti del Ncd, rappresentato in questa parte del
Veneto dal sottosegretario
Barbara Degani («Padova», dice, «ha bisogno di un
uomo come Giordani che
sappia fare squadra e unire»), e seguaci dell’ex leghista Flavio Tosi, sindaco di
Verona.
Qui arriva solo una debole eco di quanto succede a
Roma nel Pd. Ma secondo
Giordani, Padova potrebbe
dare il buon esempio anche
a livello nazionale: «Mi sento dire spesso: state uniti
per portare la città fuori da
questa crisi di valori e da
questa assenza drammatica di prospettive, come succede in gran parte d’Italia,
Bisogna rispondere con coraggio: io a tutti mi rivolgo
con la stessa disponibilità
e con la stessa voglia di
ascoltare, di imparare, di
condividere un percorso insieme. È ora di unirsi non
di dividersi».
Twitter: @cavalent
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