Salva in PDF

Download Report

Transcript Salva in PDF

Camera dei deputati – 3-02790 – Interrogazione a risposta orale
presentata dall’on. Rizzetto (FDI-AN) il 16 febbraio 2017. (Risposta del
21 febbraio 2017). Pagina | 1
Camera dei deputati – 3-02790 – Interrogazione a risposta orale
presentata dall’on. Rizzetto (FDI-AN) il 16 febbraio 2017. (Risposta
del 21 febbraio 2017).
RIZZETTO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione. — Per sapere –
premesso che:
la Corte costituzionale, con la sentenza n. 251, depositata il 25 novembre 2016, ha deciso in merito all'impugnazione della legge
n. 124 del 2015, cosiddetta «riforma Madia», in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, a seguito del ricorso
della regione Veneto, che ha impugnato le disposizioni che delegano il Governo ad adottare decreti legislativi per il riordino di
numerosi settori inerenti a tutte le amministrazioni pubbliche, comprese quelle regionali e degli enti locali, in una prospettiva unitaria
e, dunque, incidendo su una moltitudine di materie, che coinvolgono interessi e competenze sia statali, sia regionali e, in alcuni casi,
degli enti locali;
la Consulta ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 11 della legge in questione, in materia di: dirigenza pubblica; norme
contenenti le deleghe al Governo per il riordino della disciplina vigente in tema di lavoro alle dipendenze delle pubbliche
amministrazioni; partecipazioni azionarie delle pubbliche amministrazioni e servizi pubblici locali di interesse economico generale che
incidono su una pluralità di materie e di interessi, inscindibilmente connessi, riconducibili a competenze statali (ordinamento civile,
tutela della concorrenza, principi di coordinamento della finanza pubblica) e regionali (organizzazione amministrativa regionale,
servizi pubblici locali e trasporto pubblico locale);
in particolare, i magistrati costituzionali ritengono illegittima la parte della norma in cui è previsto che i decreti attuativi siano assunti
previo parere anziché previa intesa nella Conferenza Stato-regioni;
tra gli articoli dichiarati illegittimi, come predetto, c’è anche quello che riguarda la riforma della dirigenza pubblica, il cui decreto
attuativo è stato recentemente approvato dal Consiglio dei ministri, senza aver raggiunto alcuna intesa con le regioni. Pertanto, tale
decreto se venisse pubblicato in Gazzetta Ufficiale potrebbe essere immediatamente impugnato e dichiarato incostituzionale;
è evidente che la decisione dei giudici costituzionali mette in rilievo i gravi limiti, anche tecnici, della «riforma Madia» che richiedono,
conseguentemente, urgenti misure correttive –:
quali siano gli orientamenti del Governo sui fatti esposti in premessa e se quali iniziative intenda adottare a seguito della pronuncia di
illegittimità emessa dalla Corte costituzionale in relazione a specifiche disposizioni della legge n. 124 del 2015. (3-02790)
CAMERA DEI DEPUTATI
Aula del 21 febbraio 2017
Intendimenti del Governo a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 251 del 2016, relativa a specifiche
disposizioni della legge n. 124 del 2015, cosiddetta «riforma Madia» n. 3-02790.
PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione all'ordine del giorno Rizzetto n. 3-02790 (Vedi l'allegato A – Interpellanza e interrogazioni). Il
sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Angelo Rughetti, ha facoltà di rispondere.
ANGELO RUGHETTI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Grazie, Presidente. Ringrazio l'onorevole
Rizzetto dell'interrogazione, perché consente al Governo di chiarire una questione molto rilevante e che sta molto a cuore
all'Esecutivo. La Corte, infatti, con la sentenza n. 251 del 2016, ha cambiato, innovando nettamente, una giurisprudenza consolidata
della stessa Corte che in passato si era espressa più volte sul tema in questione. Il Governo, infatti, aveva impostato il disegno di
legge di delega, poi diventato legge n. 124, sulla base della giurisprudenza consolidata, non potendo, appunto, prevedere un cambio
di rotta così evolutivo, che ha fatto anche molto discutere in dottrina. La recente sentenza del 25 novembre 2016 ha ritenuto non
idoneo l'iter di adozione di alcune disposizioni della legge n. 124 del 2015 nella parte in cui prevedono che i decreti legislativi
attuativi siano adottati previa acquisizione del parere reso in sede di Conferenza unificata, anziché previa intesa in sede di
Conferenza Stato-Regioni ovvero in sede di Conferenza unificata, a seconda, ovviamente, della materia.
Nel sancire, comunque, la piena efficacia dei decreti legislativi già emanati e in vigore, la Corte si è riservata di verificare come il
Governo intenda sanare il suddetto vizio procedimentale per dare certezza al quadro normativo attraverso lo strumento del correttivo
previsto dalla stessa legge di delega. Peraltro, a seguito della sentenza in parola, il Governo ha fatto formale richiesta sugli
adempimenti da compiere al Consiglio di Stato, che si è espresso nel parere n. 83 del 17 gennaio 2017, precisando che il percorso
Tutti i diritti Riservati © Copyright 2016 www.infoparlamento.it SEBA S.a.s. P.IVA 07511321007
Camera dei deputati – 3-02790 – Interrogazione a risposta orale presentata dall’on. Rizzetto (FDI-AN) il 16 febbraio 2017. (Risposta del 21 febbraio
2017). Pagina | 1
Camera dei deputati – 3-02790 – Interrogazione a risposta orale
presentata dall’on. Rizzetto (FDI-AN) il 16 febbraio 2017. (Risposta del
21 febbraio 2017). Pagina | 2
più ragionevole e compatibile con l'impianto della sentenza «sembra essere quello che il Governo adotti decreti correttivi che
intervengano direttamente sui decreti legislativi e che si risolvano nell'applicazione della disciplina della delega, come modificata
dalla Corte costituzionale, al processo di riforma in corso». Venerdì scorso il Consiglio dei ministri ha approvato in via preliminare i
decreti correttivi sul licenziamento disciplinare e sulle società a partecipazione pubblica, e quanto prima procederà all'esame del
decreto correttivo in materia di dirigenza sanitaria.
I provvedimenti correttivi già approvati, nel confermare gli obiettivi principali perseguiti con il decreto originario, prevedono l'intesa in
Conferenza in luogo del parere e introducono alcune norme migliorative. Sempre in attuazione della legge di delega, entro la corrente
settimana verranno sottoposti al Consiglio dei ministri per la deliberazione preliminare il decreto sulla riforma del lavoro nelle
pubbliche amministrazioni e quello relativo alla misurazione e valutazione delle performance dei dipendenti pubblici, nell'ottica di
ottimizzare la produttività del lavoro pubblico, nonché di garantire efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Anche
tali provvedimenti seguiranno l'iter indicato dalla Corte costituzionale.
Concludendo, si può affermare che: primo, i decreti emanati in attuazione della legge n. 124 del 2015 sono pienamente vigenti;
secondo, il Governo ha emanato i decreti correttivi sui quali sarà acquisita l'intesa delle regioni e degli enti territoriali; terzo, il
Governo varerà nel prossimo Consiglio dei ministri gli ulteriori decreti per portare a compimento l'attuazione della riforma. Una
riforma ampia, che investe sulle pubbliche amministrazioni, completa, perché si occupa di procedure, si occupa di organizzazione dei
servizi, si occupa di capitale umano, facendo in modo che siano impegnate le risorse economiche necessarie e si riattivi la
contrattazione, ristabilendo un giusto rapporto fra datori di lavoro e rappresentanze sindacali.
PRESIDENTE. Il deputato Rizzetto ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.
WALTER RIZZETTO. Grazie Presidente, grazie sottosegretario. No, evidentemente no, non sono soddisfatto della risposta. Una nota di
merito prima, Presidente, considerato che qualche secondo vorrei spenderlo rispetto a questo passaggio.
Ora, io attualmente sono in Aula: dovrei essere in Commissione bilancio a difendere gli emendamenti sul milleproroghe, dovrei essere
in Commissione lavoro a difendere i miei emendamenti sul lavoro autonomo, e devo essere in Aula, chiaramente, ad ascoltare la
risposta del sottosegretario e a rispondere rispetto a questo passaggio. Ora, Presidente, un'azienda minima, un'azienda piccola, che
lavora con questo tipo di agenda, fallisce dopo sei settimane di lavoro, dopo qualche mese di lavoro. Alla Camera dei deputati un
deputato neanche deve avere il dono, come i santi, di essere da una parte o dall'altra, ma deve essere in tre luoghi distinti nello
stesso momento. Quindi, per cortesia, non lo chiedo soltanto io, un minimo di occhio all'agenda, perché, lo rinnovo e chiudo, dovrei
essere contemporaneamente alla Commissione bilancio, alla Commissione lavoro ed in Aula. E ringrazio, chiaramente, anche i
collaboratori e i commessi che mi hanno chiamato per avvisarmi dell'imminente interrogazione.
Presidente, sottosegretario, la riforma Madia è stata, di fatto, bocciata dalla Corte costituzionale, è inutile che ci giriamo molto
attorno. Ora, la riforma, rispetto ed in seno alla pubblica amministrazione, della Ministra Madia parla di dirigenza pubblica, parla di
partecipazioni azionarie delle pubbliche amministrazioni, parla di servizi pubblici locali, parla di trasporto pubblico locale; quindi, di
servizi essenziali per i cosiddetti cittadini, per la cittadinanza, perché la pubblica amministrazione è il primo front-office al quale
rivolgersi da parte dei cittadini italiani.
Ora, la Corte costituzionale, con la sentenza n. 251, ha deciso, rispetto all'impugnazione della legge da parte del ricorso della regione
Veneto, l'incostituzionalità di alcuni passaggi. E, allora, dove sta, secondo la Corte costituzionale, il cosiddetto difetto di
incostituzionalità ? In particolare, i magistrati costituzionali ritengono illegittima la parte della norma del decreto Madia in cui è
previsto che i decreti attuativi siano assunti previo parere, anziché previa intesa nella Conferenza Stato-Regioni. Questo significa, per
coloro che ci ascoltano, che hanno l'ardire di ascoltarci, di fatto, che, prima del passaggio rispetto alla Conferenza Stato-Regioni,
ovvero prima del nulla osta da parte delle regioni, il Governo non può muoversi, non può avanzare per quanto riguarda i decreti
attuativi o il compimento fondamentalmente dello scritto in pancia alla riforma Madia.
Interessante è poi quanto il fortunatamente ex Primo Ministro Matteo Renzi disse in occasione di quella bocciatura clamorosa da parte
della Consulta. Sottosegretario, mi dispiace, ma qui dentro c’è qualcuno che voleva riformare la Costituzione e ha fatto un passaggio
senza probabilmente neanche conoscerla, la Costituzione, tant’è vero che la Consulta, come detto, come ricordato più volte in questo
mio intervento, ha bocciato di fatto, dichiarandola incostituzionale. Quindi, gli stessi padri di questa riforma costituzionale
probabilmente avrebbero dovuto leggersi un po’ meglio la Costituzione prima di incorrere nel difetto di incostituzionalità. Renzi,
comunque, all'epoca disse, e vado a citare un virgolettato, che il Paese è bloccato. Quindi ha detto, di fatto, che le regioni bloccano
questo Paese: probabilmente, si riferiva al presidente Rossi, quando disse, ha detto e ha fatto questo tipo di passaggio.
È come dire, di fatto, se le regioni bloccano la riforma della pubblica amministrazione, che, per usare un parallelo abbastanza comico,
voglio correre a 250 all'ora in contromano in autostrada, ma la polizia mi blocca. Ecco, Renzi ha detto praticamente questo, usando
una parafrasi. Quindi, lei, sottosegretario, quando mi parla di Consiglio di Stato che va a citare i decreti correttivi, il decreto
Tutti i diritti Riservati © Copyright 2016 www.infoparlamento.it SEBA S.a.s. P.IVA 07511321007
Camera dei deputati – 3-02790 – Interrogazione a risposta orale presentata dall’on. Rizzetto (FDI-AN) il 16 febbraio 2017. (Risposta del 21 febbraio
2017). Pagina | 2
Camera dei deputati – 3-02790 – Interrogazione a risposta orale
presentata dall’on. Rizzetto (FDI-AN) il 16 febbraio 2017. (Risposta del
21 febbraio 2017). Pagina | 3
correttivo, lei lo sa, è un'altra roba rispetto alla domanda che ho fatto io, ovvero si deve assumere, e questo ce lo dice la Corte, il
parere delle regioni prima di procedere con i decreti attuativi o con i decreti correttivi.
Questa cosa non è stata fatta e, probabilmente, sulla base della sua risposta, non verrà neanche fatta.
Quindi, Presidente, andiamo a registrare, a notificare e ad informare che il Governo, per l'ennesima volta, sta andando contro quella
Costituzione che probabilmente non conosceva e che voleva cambiare. State andando contro un'altra volta alla Costituzione, perché
questo passaggio è incostituzionale. Ora, ripeto, andate a dirlo ai vostri presidenti di regione !
PRESIDENTE. Onorevole Rizzetto, mi corre l'obbligo di dirle però che la questione del calendario e della sovrapposizione dell'agenda
presuppone che ci sia anche un'organizzazione dei gruppi parlamentari. È vero che il suo è un gruppo in deroga, è vero che è un
gruppo più piccolo degli altri, però quando uno fa parte di un gruppo bisogna che pure ci si organizzi.
Tutti i diritti Riservati © Copyright 2016 www.infoparlamento.it SEBA S.a.s. P.IVA 07511321007
Camera dei deputati – 3-02790 – Interrogazione a risposta orale presentata dall’on. Rizzetto (FDI-AN) il 16 febbraio 2017. (Risposta del 21 febbraio
2017). Pagina | 3