Il Reparto Mobile di Senigallia in prima linea negli - SIULP

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RASSEGNA STAMPA
Lunedì 13 febbraio 2017
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Rassegna stampa di lunedì 13 febbraio 2017
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Bologna, il sindacato di polizia: ''Il Reparto
Mobile di Senigallia in prima linea negli scontri
all’Università''
Il SIULP Ancona si associa alle dichiarazioni del Procuratore della Repubblica di Bologna, Giuseppe Amato, il quale ha definito “pienamente condivisibile e legittimo il comportamento della polizia giudiziaria”. Il Segretario Provinciale del SIULP, Alessandro Bufarini, esprime quindi vivo compiacimento per l’azione posta in essere all’Università di Bologna dai colleghi del Reparto Mobile di Senigallia, che ha portato all’arresto di 2 facinorosi e che ha visto almeno 1 ferito tra i poliziotti del suddetto Reparto. Un’azione volta al ripristino della legalità ma anche volta a tutelare i manifestanti pacifici, poiché ogni forma di protesta o di dissenso è legittima quando non sfocia in atti di violenza che impediscono il democratico confronto tra le parti; lo Stato, in tali casi, ha il dovere di intervenire immediatamente, nel rispetto ed a garanzia delle libertà di tutti. Non è neanche minimamente ipotizzabile che la legalità e la democrazia possano essere messe in discussione da azioni violente. È necessaria una politica di valorizzazione della legalità e della sicurezza, che parta dalle scuole e trovi in ogni Istituzione un partner certo ed affidabile, per proseguire tale opera. Siamo arrivati ad un punto in cui è necessario ammodernare il sistema e snellire alcune procedure, per dare ai cittadini risposte chiare in tempi certi, garantendo un affidabile punto di riferimento, così da rafforzare la fiducia nelle Istituzioni dello Stato. Il XIV Reparto Mobile di Senigallia, che ha già dato prova del proprio valore e della capacità di adattarsi ad ogni situazione nell’emergenza rifiuti in Campania, al G8, in Val di Susa e nei recenti terremoti, ne rappresenta un importante esempio all’interno di tutte le articolazioni della Polizia di Stato della nostra provincia. da Siulp Ancona Rassegna stampa di lunedì 13 febbraio 2017
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Scontri all’università di Bologna, ferito un
poliziotto di Jesi
È un agente capo del reparto Mobile di Senigallia, in servizio nel capoluogo emiliano per garantire
l'ordine pubblico. Ha contribuito ai due arresti e si trovava in biblioteca quando è stato colpito.
Bufarini, Siulp: "Quella della polizia è stata un’azione volta al ripristino della legalità e a tutelare i
manifestanti"
di Marina Verdenelli
C’è anche un poliziotto del reparto Mobile di Senigallia tra
i feriti negli scontri all’università di Bologna dove gli
studenti, da giovedì, manifestano contro l’installazione dei
tornelli alla biblioteca di Discipline Umanistiche. L’agente
è uno di quelli che ha contribuito all’arresto dei due
manifestanti ed ha riportato una lesione ad una mano e
sette giorni di prognosi. È di Jesi, ha 48 anni ed è un
assistente capo. È rimasto ferito venerdì, nella biblioteca
dell’università, quanto la polizia si è fatta largo tra i collettivi studenteschi che avevano
occupato la sede. «Ora è tornato a casa – spiega Alessandro Bufarini, segretario provinciale del Siulp
– non è stato l’unico ferito. Anche nel reparto Mobile di Bologna se ne contano altri, il più grave ha
20 giorni di prognosi. Come sindacato siamo in linea alle dichiarazioni del procuratore della
Repubblica di Bologna, Giuseppe Amato, il quale ha definito «pienamente condivisibile e legittimo
il comportamento della polizia giudiziaria». Negli scontri infatti due studenti sono stati arrestati. A
presidiare la manifestazione, iniziata giovedì a Bologna, c’erano anche 10 uomini del reparto Mobile
di Senigallia. Il primo giorno ha visto i manifestanti sfilare in corteo, già con le prime cariche della
polizia chiamata per l’ordine pubblico. Venerdì gli scontri all’interno della biblioteca di Lettere. Ed
è in quel frangente, mentre la polizia avanzava venendo colpita da diversi oggetti lanciati dagli
studenti, che l’agente jesino ha preso un colpo alla mano. «Solo questa mattina – continua Bufarini –
abbiamo saputo del ferito del nostro reparto. Quanto accaduto è stata un’azione volta al ripristino
della legalità ma anche volta a tutelare i manifestanti pacifici, poiché ogni forma di protesta o di
dissenso è legittima quando non sfocia in atti di violenza che impediscono il democratico confronto
tra le parti». Secondo il segretario provinciale lo Stato, in tali casi, ha il dovere di intervenire
immediatamente, nel rispetto ed a garanzia delle libertà di tutti. «Non è neanche minimamente
ipotizzabile che legittime manifestazioni di democrazia e del proprio pensiero possano essere messe
in discussione od ostacolate da azioni violente – continua Bufarini – per fare ciò è necessaria una
politica di valorizzazione della legalità e della sicurezza, che parta dalle scuole e trovi in ogni
Istituzione un partner certo ed affidabile, per proseguire tale opera. Siamo arrivati ad un punto in cui
è necessario ed oramai irrinunciabile ammodernare il tutto il sistema e snellire alcune procedure, per
dare ai cittadini risposte chiare in tempi certi, garantendo un affidabile punto di riferimento, così da
rafforzare la fiducia nelle Istituzioni dello Stato». L’Ateneo bolognese era arrivato alla soluzione dei
tornelli per regolamentare gli ingressi e tutelare il personale e gli studenti stessi da accessi
indiscriminati in una zona, attorno a Piazza Verdi, nota per episodi di microcriminalità.
Rassegna stampa di lunedì 13 febbraio 2017
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