13 febbraio - Radio Maria

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13 febbraio
sec. III-IV
Nacque a Todi. La tradizione ci racconta che fu ordinato sacerdote per la sua
rettitudine e la sua bontà, e che affrontò coraggiosamente il martirio durante l’ultima
persecuzione di Domiziano e Massimiano. Fu seppellito lungo la strada che
conduceva al Vicus Martis, una località che oggi si chiama s. Benigno, dove un
tempo fu edificato un oratorio e quindi un monastero benedettino.
Etimologia: Benigno = benevolo, disposto al bene, dal latino
Emblema: Palma
Martirologio Romano: A Todi in Umbria, san Benigno, sacerdote e martire.
Tra i 18 santi col nome di Benigno, il martire commemorato oggi appartiene
all'incommensurabile stuolo di vittime dell'ultima cruenta persecuzione anticristiana
di Diocleziano e Massimiano, all'inizio del secolo IV. Scarsissime sono le notizie su
questo santo, nato e vissuto a Todi e ivi ordinato sacerdote per la sua bontà e
rettitudine. Affrontò coraggiosamente la tortura e la morte, e il suo corpo, raccolto
da mani pietose, ebbe sepoltura lungo la strada che da Todi conduceva al Vicus
Martis, in una località che prese il suo nome e dove più tardi sorse un monastero benedettino.
Nel 1904 le sue reliquie vennero collocate nell'altare maggiore della chiesa di S. Silvestro, racchiuse in una
preziosa urna d'argento, datata 1679. Pur non essendo molto diffuso il suo culto, il ricordo di S. Benigno di
Todi fu costante, almeno nella chiesa tudertina.
Degli altri santi con questo nome, tre furono vescovi (i più celebri sono l'irlandese vescovo di Armagh e il
ventesimo vescovo di Milano), sei martiri, sei monaci, un sacerdote scozzese e un eremita.