Il Congresso provinciale irpino che avrebbe dovuto

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Il Congresso provinciale irpino che avrebbe dovuto tenersi entro la metà di
Marzo slitterà ancora come è evidente; sia perchè è in atto il tesseramento
che si chiuderà a fine mese, sia perchè si va verso l'anticipazione del
Congresso nazionale che se si dovesse tenere entro Aprile sposterà quello
irpino verso Giugno con il rischio di ulteriore rinvio all'Autunno se si dovesse
tenere quello nazionale in Primavera. Parlare di “squadre” in campo in
provincia è molto difficile proprio perché non vi è nessuna certezza di quando
si terrà la fase congressuale ma ad ogni modo i due gruppi che andrebbero a
sfidarsi sono quelli che si richiamano al Governatore della Regione
Campania, Vincenzo De Luca e al Sottosegretario Umberto Del Basso De
Caro dal Sannio. Il primo è molto più identificabile con la Presidente del
Consiglio regionale Rosetta D’Amelio quale perno assoluto capace anche di
eleggere da sola il Segretario cosa alla quale sembra non tenere
particolarmente in quanto in questo momento chi assume la guida del PD si
prende una bella "gatta da pelare" o una “patata bollente”, ecco perché ci si
potrebbe muovere verso una segreteria più ampia rispetto all’area di
riferimento lasciando l’incombenza della guida ad un nome “vicino”.
Indipendentemente da questo va detto che la D’Amelio si è rafforzata molto
sul territorio anche “grazie” all’asse con Ciriaco De Mita e la collaborazione
con l’UdC alla guida del Governo regionale. La D’Amelio ha attirato forze
giovani, si è rafforzata molto tra gli amministratori, non solo dell'alta Irpinia su
bacino di provenienza. I più attivi in provincia sono il Professore Bruno
Gambardella abile dal punto di vista della organizzazione politico-partitica
calatosi anche nel ruolo di governo, in questo caso della Città di Avellino con
il ruolo di Assessore; Stefano Farina Sindaco di Teora e Luigi
Tuccia vicesindaco di Atripalda e Consigliere provinciale. L’area di Rosetta
D’Amelio è molto cresciuta tra i giovani amministratori in provincia (tra i
quali Giovanni Orefice a Sperone e nel Mandamento), Francesco
Mazzocca a Lauro, Salvo Meli a Monteforte e Nadine Sirignano ad
Ospedaletto d'Alpinolo. Una crescita che si registra anche nell'arianese, in
Baronia, nel Vallo Lauro e nella Valle Caudina. Alla D’Amelio va ad
aggiungersi, nel gruppo di De Luca, Presidente della Giunta regionale della
Campania, la Roberta Santaniello, Presidente del partito, l’ex
Senatore Enzo De Luca che ha mollato Del Basso De Caro; quando
sembrava esserci una virata ha finito per “strambare”. Da questa parte
dovrebbe esserci anche il Consigliere regionale Carlo Iannace anche se su
di lui pende l’incognita, ancora sulla iscrizione o meno per noti fatti così come
la parlamentare Valentina Paris membro della Segreteria nazionale del PD
che si è tenuta ben distante dalle “beghe” locali e quindi questo andrà anche
a favorire una eventuale ricandidatura alle Politiche mentre percorso più
arduo per la riconferma, quello di Luigi Famiglietti che in questi anni sembra
abbia cambiato percorso più volte. Dall’altra parte dello schieramento che
andrebbe a contendersi il Congresso, c’è l'area che si richiama a Del Basso
De Caro ma che è una totale incognita. Del Sottosegretario non si sa ancora
bene se ha lasciato l’alveo con riferimento nazionale il Ministro delle Politiche
Agricole Maurizio Martina per affiancarsi al Ministro dello Sport Luca Lotti,
renziano di ferro, insomma da area socialista ad altro anche se parliamo del
PD, evidente. Una situazione molto complessa di quelli che stanno o
starebbero con UdBdC in quanto il suo peso dipenderà molto anche dalla
Legge elettorale, quindi con i collegi e la modalità di candidatura. Se il
collegio non dovesse essere più Benevento-Avellino (tranne una decina di
comuni) allora rimarrebbero "a piedi" tutti gli irpini che gli stanno vicino ma
anche lo stesso UdBdC in quanto potrebbe rischiare il posto in Parlamento se
ci dovessero essere le preferenze, quindi se si dovessero eliminare i capilista
bloccati. Nel “curriculum” recente ci sono sconfitte alle amministrative di
Benevento e di San Giorgio del Sannio, non certo un vanto per il PD ed
andare a “cercarsi” i voti sarebbe dura, figurarsi poi il portarli agli irpini o
prenderseli in provincia di Avellino. Inoltre col tesseramento “bloccato” di fatto
non lo favorisce. Ad ogni modo fanno parte o farebbero parte di questa
area, Livio Petitto e Laura Nargi, Enza Ambrosone e Carmine Montanile,
con Giuseppe
Giacobbe consiglieri
comunali
di
Avellino;
poi
troviamo Carmine De Blasio ex Segretario PD (sino a metà Gennaio dello
scorso anno poi dimessosi) il quale ha anche o avrebbe ancora la “delega”
del partito ai rapporti col Governatore De Luca, con la Giunta e qui la “cosa”
sembra già “stonare”. De Blasio ha dei riferimenti politici fuori provincia ma
più che altro personali, lavorativi quindi affidarsi politicamente a UdBdC è un
“mettersi” contro il suo stesso ruolo politico regionale (infatti si è “sentito”
meno su questo versante) e rischia di prendere come dicono gli avellinesi “un
palo faccia” che andrebbe a cancellare tutto il buono fatto in passato. Va
detto comunque detto che il suo avvicinamento al sannita è sembrato
apparire molto freddo infatti pare, da ambienti a noi vicini sembra ci sia in
corso una riflessione o un rallentamento della manovra, almeno in alcuni
"pezzi" del gruppo comprendente la Chiara Maffei, il Segretario ombra della
passata Segreteria, anima socialista che appare ai più molto confusa
politicamente, Michele Langastro, Franco Vittoria, Enzo Venezia stia
cercando di "sganciarsi” da quella che noi di cinquerighe, definimmo
politicamente la “zavorra” del PD irpino, appunto UdBdC. Una operazione
non facile visto i ponti tagliati con De Luca, l’ex senatore che era il riferimento
di questa area anche se potrebbe ancora esserlo visto che i tempi
congressuali si allungano. Uno degli "appigli", recitano le voci di corridoio,
potrebbe cercarsi nel Mandamento con qualcuno attualmente collegato
alla Caterina Lenga (legata a Del Basso De Caro) che potrebbe approdare a
De Luca, Governatore tramite la Santaniello, infatti Langastro non ha chiuso
alla ipotesi dell’attuale presidente quale Segretario provinciale. Poi ci
sarebbero, Raffaello De Stefano riconfermato presidente proprio con i voti
del sannita che portò alla rottura con la D’Amelio. Legato a De Stefano è
anche il Sindaco di Avellino Paolo Foti in quanto, andiamo a memoria, la sua
provenienza è dall’area di Enrico Letta ai tempi dell’Associazione “360
Irpinia” di De Stefano, appunto, comprendente Silvio Sarno e se non
ricordiamo male Elvira Matarazzo. Poi ci sono le variabili; una di questa è
quella di Gianluca Festa il quale ambisce, la storia lo dice, alla candidatura a
Sindaco di Avellino quindi cercherà, potremmo immaginare, di non calpestare
i piedi a nessuno, non arrivando a rotture come in passato; questo per avere
vita facile o quantomeno, non difficile all’interno del partito per portare avanti
il progetto amministrativo senza dimenticare Francesco Todisco, un’area
che potrebbe restare isolata ma non sarebbe una novità visto che sono
abituati, forse amano condurre “battaglie” diverse, fuori dal coro ed è anche
giusto; Chiara Cacace è un “nome” che non ha ancora “stretto accordi" ma
neanche intavolato grosse “trattative”. Ci sono, infine “corpuscoli cittadini” che
ovunque dovessero andare nessuno se li filerebbe. Sintesi: L’area di
Vincenzo De Luca contro Umberto Del Basso De Caro; La prima più solida,
compatta. La seconda “frastagliata, variegata” con la paura che frani tutto
sotto i piedi e possa iniziare il “fuggi fuggi”. Insomma, UdBdC si ferma ad
Altavilla Irpina.