Che fa la Regione Molise per la piana di Venafro?

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anno ii- n° 0 giovedì 16 Febbraio 2017
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Giacomo D’Apollonio
L’Oscar del giorno lo assegniamo a
Giacomo D’Apollonio. Il sindaco di
Isernia ha avviato una fase di conoscenza e di studio della vulnerabilità
degli edifici scolastici che dovrebbe
chiudersi nel breve volgere di tempo
proprio per avere una mappatura
certa sullo stato delle strutture scolastiche in città.
L’Ardire
Un Consiglio
regionale
vuoto a perdere
di Giuseppe Saluppo
M
a esiste ancora il Consiglio regionale del Molise? Attenzione, non per
le presenze e i consiglieri schierati. Quelli ci sono.
Bensì, come luogo di elaborazione di
idee e di proposte di legge. Amaramente, dolorosamente scrivo di no.
Da mesi i vari ordini del giorno sono
pieni, zeppi di mozioni ed interpellanze ma prive di proposte di legge.
Discussioni sul nulla anche quando,
timidamente, si affacciano nell’emiciclo argomenti di una certa consistenza. Portati all’attenzione dei più
dalle opposizioni. Così l’edilizia. E
sulla sanità si è deciso di non decidere lasciando che altri, all’esterno,
agissero. E i giovani? Chi non vuole
o non può lasciare la sua famiglia,
deve arrangiarsi con lavori di strabalzo, sfruttati e sottopagati; chi può
emigra come un tempo . Oggi, perse
le idee, la politica è ridotta ad avanspettacolo. E' diventata vuota, perché priva di contenuti. Il Consiglio
regionale del Molise decide poco,
perché è tutto già deciso in altre sedi.
Si ha la percezione che la politica
conti sempre di meno, è esautorata
dal suo ruolo, è diventata sempre più
amministrativa, ha perso il suo fascino e non ha più il linguaggio e la
storia di una volta. Così, gli stessi
partiti, che sono oggi soltanto dei
"terminali spenti", incapaci di svolgere le loro due funzioni principali:
la progettualità e la scelta della
classe dirigente. In altri termini, la
capacità di autorigenerarsi. Morale
della favola? Il Consiglio regionale
del Molise non è più lo specchio del
sentire comune e il luogo di transito
di valori condivisi. Un contenitore
vuoto a perdere dove nessuno ha voluto bene a questa terra, nessuna
classe politica ha pensato con lo
sguardo lontano e che nessuno potrà
governarla senza pensieri lunghi.
Tutto il resto è noia.
IL NOSTRO
TAPIRO
IL NOSTRO
OSCAR
Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione
Direttore Responsabile: giuseppe Saluppo
viMarFa ediZioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobasso
redazione tel: 0874.484486
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Pietro Maio
Il Tapiro del giorno lo diamo a Pietro
Maio. L’assessore comunale di Campobasso ai Lavori pubblici, resta in
silenzio nonostante le buche lungo le
strade, i marciapiedi divelti e una
città completamente all’abbandono.
Nessuna azione posta in essere così
come nessun intervento previsto.
Aspetterà, forse, la prossima neve?
La denuncia del consigliere regionale
Massimiliano Scarabeo
“Che fa la Regione Molise
per la piana di Venafro?”
Servizio a pag.5
Regione
Il senatore Ruta
salva il pareggio
di bilancio regionale
Un emendamento del senatore
Ruta, salva il pareggio di bilancio
della Regione Molise.
Regione
I carabinieri fermano
i lavori per le pale eoliche
Silenzio del Molise
Mentre i Carabinieri fermano le
ruspe sul Matese, resta il silenzio
della Regione Molise.
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Per decenni, in evidente difetto di razionalità, anzi di legalità, il denaro pubblico ha
gonfiato a dismisura i conti correnti di alcuni possessori di beni immobili
L’assessorato all’Agricoltura da Via Nazario Sauro
a Via Gianbattista Vico, presso la sede dell’Agenzia
regionale per lo sviluppo, agricolo, rurale e della pesca
Gli amministratori regionali sono colpevoli di non aver mai dato seguito all’idea di costruire una sede unica dove riunire gli assessorati, la giunta e il consiglio
L’assessorato regionale all’agricoltura a breve si trasferirà da Via
Nazario Sauro in G.B. Vico ,
presso la sede dell’Agenzia regionale per lo sviluppo agricolo,
rurale e della pesca (Arsarp). Da
una sede in affitto a una sede di
proprietà regionale. La decisione
rientra nell’attuazione della riduzione della spesa pubblica: ha una
sua logica e quindi va apprezzata.
Allo stesso modo anche i trasferimenti delle sedi periferiche
della Regione in strutture pubbliche di altre amministrazioni che
si sono dichiarate disponibili a
condividere gli spazi in eccesso
con gli uffici regionali. Non è un
moto spontaneo di generosità, diciamolo, ma l’ossequio ad un preciso indirizzo del Governo a tutti
gli apparati pubblici, nessuno
escluso, ad attuare la spending review alleggerendo i bilanci dai
costi dei fitti passivi. La Regione
Molise nel corso del suo mezzo
secolo di vita è arrivata a spendere oltre tre milioni di euro
l’anno, avendo disseminato i propri assessorati e i propri uffici da
un capo all’altro di Campobasso
con la compiacenza degli organi
di controllo. Lentamente sta rinsavendo.
Per decenni, in evidente difetto di
razionalità, il denaro pubblico ha
gonfiato a dismisura i conti correnti di alcuni possessori di beni
immobili; anzi, in evidente difetto
di legalità. Colpevoli gli amministratori regionali di non aver mai
dato seguito all’idea di costruire
una sede unica dove riunire gli assessorati, la giunta e il consiglio.
Hanno preferito arricchire i privati. A distanza di tempo si
stanno accorgendo di aver fatto
una cappellata, di aver sperperato
una massa enorme di euro mentre
avrebbero potuto arricchire il proprio patrimonio immobiliare
dando alla città capoluogo anche
un contributo di razionalizzazione urbanistica. Anche l’ultimo
presidente di Palazzo Vitale, l’architetto Paolo di Laura Frattura,
ha fallito l’intenzione, con l’aggravante di aver indetto un concorso internazionale d’idee per la
sede sulle aree urbane attualmente coperte dall’ex albergo
Roxy e dal rettangolo di gioco
dell’ex campo sportivo Romagnoli. Per il concorso sono stati
stanziati (e spesi? Lo si faccia sapere) oltre cinquantamila euro; il
concorso l’ha vinto lo Studio Tec-
nico Guglielmi di Campobasso;
delle oltre 80 idee raccolte è stata
allestita fiancante una mostra,
quindi è calato il silenzio. Nessuno ne parla, nessuno chiede
lumi. A dire il vero ha tentato di
forzare il mutismo di Frattura il
collega presidente del consiglio
regionale Vincenzo Cotugno. Inutilmente. Cane non morde cane.
Intanto lo stabile dell’ex Hotel
Roxy è alla mercé dei vandali e
l’area del Romagnoli un qualunquistico residuo urbano, a dispetto dei milioni di euro spesi
dalla Regione per farli propri.
Scandalo si aggiunge a scandalo.
E gli organi di controllo scopertamente disinteressati a chiedere
spiegazioni e ad averle. Anche
l’opinione pubblica locale è sulla
stessa lunghezza d’onda: che l’albergo vada in malora e l’area del
Romagnoli resti un residuo urbano di qualunquistica natura e
destinazione. I milioni di euro che
sono costati? Una bazzecola. Così
va il mondo. Il denaro pubblico
per fini inconfessati e inconfessabili. Di cosa meravigliarci ancora? Forse di una cosa, in tanta
improvvisa razionalità della
giunta. Andare a collocare l’assessorato all’Agricoltura nella
sede dell’Arsarp sloggiando chi
ci sta, è un atto di prepotenza.
Seppure a fatica, per la scarsa intelligibilità delle parole, lo abbiamo desunto dal comunicato
stampa dell’assessore Facciolla
(“Con riferimento alle preoccupazioni rappresentate anche da alcuni
colleghi
consiglieri
regionali, in relazione alle chiusura delle sedi periferiche della
Regione Molise e dell’Arsarp
…”).
Dardo
Patriciello: “Agroalimentare italiano tutelato anche in Canada”
“Il miglior modo di correggere gli eccessi
della globalizzazione è governarla. L’accordo di libero scambio con il Canada si muove in questa direzione e siamo convinti che faciliterà lo sviluppo
commerciale tra le due sponde dell’Atlantico”.
Lo ha detto Aldo Patriciello, europarlamentare molisano e membro del Partito Popolare Europeo, a margine della votazione con cui l’Eurocamera di
Strasburgo ha approvato in via definitiva, con 408
voti a favore, 254 contrari e 33 astensioni, il CETA,
l’accordo economico e commerciale globale tra
Unione Europea e Canada.
“È un accordo sicuramente ambizioso – ha spiegato
Patriciello – ma che non modifica in alcun modo gli
standard europei. In un momento storico in cui si manifestano tendenze neo-protezioniste da parte della
nuova amministrazione Usa e dinanzi al tentativo cinese di promuovere un modello di sviluppo commerciale senza regole, credo fermamente che il CETA sia
la migliore risposta possibile. L’Europa ha la possibi-
lità di incoraggiare il suo modello di commercio con
uno dei più importanti attori globali, con la speranza
e l’ambizione di poter influenzare il resto del globo.
Rispetto le ragioni di chi si è opposto all’accordo –
ha proseguito l’eurodeputato azzurro - ma resto dell’opinione che il CETA possa rappresentare una
grande opportunità di crescita e sviluppo per le
aziende europee. Grazie all’accordo, le nostre imprese
otterranno, infatti, il migliore trattamento che il Canada abbia mai offerto a un partner commerciale, condizioni di massima equità che equipareranno la
posizione degli operatori europei a quella dei concorrenti canadesi. Una grande opportunità anche per il
settore agroalimentare italiano: il CETA, tramite il riconoscimento di 145 indicazioni geografiche – ha
concluso Patriciello - impegna le autorità canadesi a
tutelare efficacemente le eccellenze agroalimentari
del nostro territorio, fino ad oggi oggetto di contraffazione selvaggia”.
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Stop alle circa 100 pale eoliche a ridosso dell’area archeologica di Altilia/Saepinum
Laddove non riescono le istituzioni, provvede la legge. Laddove
sul Matese (versante campano a
ridosso del sito archeologico di
Saepinum e dell’area geopaleontologica di Petraroja) le istituautorizzato
hanno
zioni
l’installazione di circa 100 pali
eolici sconvolgendo l’ambiente e
lo skyline, hanno provveduto i
Carabinieri a bloccare le ruspe.
La Regione Campania ha autorizzato uno dei tanti tycoon del
vento a violare la bellezza e
l’unità ambientale del Matese,
bypassando in maniera vistosa
l’obbligo di informare del procedimento autorizzavo la Regione
Molise. Che, però, a sua volta ha
fatto poco niente per affermare un
suo diritto così scopertamente disatteso. Ma, come si dice, c’è
sempre tempo per riparare ai propri difetti. E il difetto più grande
del governo di Paolo di Laura
Frattura lo si rinviene proprio
sulle questioni ambientali, in particolare sulla politica energetica
che pende in favore dell’eolico
(selvaggio).
D’altronde, il Molise è una regione tra le più palificate e in
grave ritardo sulla redazione e
l’approvazione del Piano energetico. Ciò equivale a tenere la
porta aperta alle imprese che
fanno soldi facendo vorticare
enormi pale sui crinali più belli e
significativi del territorio. Al
danno ambientale che il Molise si
procura da solo ora bisogna aggiungere il danno che gli procurano altri: in questo caso, il danno
della Regione Campania che s’è
guardata bene dal convocare la
I Carabinieri hanno bloccato le ruspe che stavano
massacrando il Matese
Campania e Molise: regioni tra le più dotate di bellezze panoramiche e
paesaggistiche, di ambienti incontaminati, di territori che trasudano storia e tradizioni irripetibili, ma governate da amministratori di manica
larga e compiacenti ai richiami della produzione energetica alternativa
consorella molisana alla riunione
di servizio in cui, tra le proteste
delle popolazioni del Sannio
(Morcone e Santa Croce), dei comitati per la difesa ambientale,
dei coltivatori e dei pastori e
quant’altri apertamente contro a
uno dei peggiori attacchi all’unità
paesaggistica e ambientale del
Matese mai concretizzato, s’era
visto finora.
L’ingresso di decine e decina di
pali eolici sul quel Massiccio presuppone che del Parco nazionale
del Matese da qualche mese approvato in sede parlamentare non
si debba più parlare. Battuto dall’interesse economico e speculativo di coloro che stanno
massacrando l’intero Appennino
centromeridionale e, in modo
scientifico, la Campania e il Mo-
lise. Regioni tra le più dotate di
bellezze panoramiche e paesaggistiche, di ambienti incontaminati,
di territori che trasudano storia e
tradizioni irripetibili, ma governate da amministratori di manica
larga e compiacenti ai richiami
della produzione energetica alternativa e, diciamolo, del capitale
della speculazione. La Regione
Molise deve uscire dalla condi-
zione agnostica in cui s’è rifugiata; deve usare le sue prerogative nelle sedi in cui è sperabile si
convenga non solo a bloccare lo
scempio, quanto l’intero progetto
di decine e decine di pali eolici a
campeggiare sulle rovine romaniche di Altilia/Saepinum e del
Parco geopaleontologico di Petraroja. Finora se n’è stata con le
mani in mano. Ha lasciato fare,
non ha rivendicato ciò che la
legge le
conferisce: il diritto a partecipare
alle riunioni di servizio in cui si
discutono progetti a cavallo tra il
suo confine e quello delle regioni
contermini. L’arrivo dei Carabinieri ha rianimato le popolazioni
del Sannio beneventano, ha riaperto il capitolo dell’autorizzazione a installare i pali eolici; ha
dato al governo regionale del Molise l’occasione per riscattarsi dall’agnosticismo e salvaguardare
l’idea del Parco del Matese e
l’area archeologica di Altilia/Saepinum.
Dardo
Acem: “Codice appalti, i parlamentari molisani si muovano”
CAMPOBASSO. Appena qualche
giorno fa, l’ACEM (Associazione Costruttori Edili del Molise aderente ad
ANIEM CONFIMI) aveva inoltrato ai
Parlamentari Molisani il documento per
le modifiche al codice appalti, il cui iter
è da poco iniziato presso il Governo
centrale.
Quest’oggi l’Associazione fa appello
agli Onorevoli Venittelli, Ruta, Leva e
Di Giacomo, affinché si attivino prontamente per l’approvazione dei correttivi
richiesti, sottolineando come il criterio
dell’offerta economicamente più vantaggiosa penalizzi enormemente le piccole e medie imprese.
L’occasione è rappresentata per l’ennesima volta, da un bando di un Comune
della Provincia di Isernia che per un importo irrisorio di neanche 70mila euro
stabilisce come criterio di aggiudicazione quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, laddove in
alternativa poteva prevedersi il criterio
del prezzo più basso con adeguata motivazione, determinando in questo modo
un aggravio di costi per le imprese, dovuto agli oneri delle migliorie progettuali che oltretutto non sono previste in
progetto.
“E’ ridicolo appaltare un lavoro che non
raggiunge neanche 70mila euro con
l’offerta economicamente più vantaggiosa – dichiara il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro – anche
perché per una piccola opera non sempre è materialmente possibile proporre
delle migliorie progettuali; mi chiedo
cosa si debba migliorare in questo appalto che è emblematico di altre situa-
zioni analoghe generate dal nuovo codice appalti. Per questo chiediamo che
il ribasso col taglio delle ali sia innalzato
fino alla soglia comunitaria, in quanto
attualmente con l’offerta economica
come regola unica, le piccole imprese
non sono in condizione di sostenere gli
oneri per rispondere alle gare”.
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16 febbraio 2017
XIV° Congresso Nazionale dell’Associazione italiana che raggruppa le Società scientifiche agrarie: due giorni
(oggi e domani) di confronto all’università del Molise con la partecipazione di studiosi, esperti e ricercatori
L’Associazione italiana delle società scientifiche e agrarie (Aissa)
e l’università del Molise per due
giorni, oggi e domani, daranno un
contributo altamente scientifico
al dibattito che investe l’insieme
dei problemi socio economici e
strutturali delle aree interne, vale
a dire quella parte del territorio
che rappresenta circa il 60 per
cento della superficie nazionale
ed è abitata da circa un quarto
della popolazione italiana. I numeri dicono molto ma non tutto.
Non dicono che si tratta di aree
particolarmente svantaggiate in
quanto prive di collegamenti e
servizi adeguati, affette da degrado ambientale, con una popolazione prevalentemente anziana,
e con scarse possibilità di trattenere i giovani a restarci. A petto
di queste negatività, le aree interne dispongono di risorse ambientali e culturali che il
presidente dell’Aissa, Vincenzo
Gerbi, valuta irripetibili e di inestimabile valore. Questo è il quadro oggettivo sul quale, per due
giorni, come abbiamo accennato,
si confronteranno studiosi, esperti
e ricercatori. Tutti impegnati a dimostrare le potenzialità delle aree
interne e come valorizzarle per
farne elementi di crescita sociale
ed economica e di sviluppo dell’intero contesto. Idea cardine intorno alla quale si raccolgono le
maggiori adesioni è quella che
coniuga la preservazione del territorio e il suo rilancio con interventi mirati alla valorizzazione
del patrimonio ambientale, forestale e agroalimentare, puntando
Il Molise emblema
delle aree interne
Idea cardine: preservazione del territorio e il suo rilancio con interventi
mirati alla valorizzazione del patrimonio ambientale, forestale
e agroalimentare , puntando efficacemente alle produzioni tipiche,
di nicchia, alla biodiversità, con un alto tasso di qualità e di specificità
efficacemente alle produzioni tipiche, di nicchia, alla biodiversità, con un alto tasso di qualità e
di specificità. In questa rappresentazione si staglia il ruolo e il
significato della ricerca e della
sperimentazione di cui sono
espressione le scienze agrarie, alimentari, forestali e ambientali. E’
dalla loro combinazione che può
sortire il successo delle politiche
territoriali che si pongono di argi-
nare lo spopolamento e di rivitalizzare le aree interne rendendole
una componente attiva del Pil nazionale e una realtà in cui sia piacevole vivere. A quanto pare, una
sintesi di ciò sarebbe il Molise,
con i pregi e i difetti di un’area
interna: collegamenti e servizi
inadeguati, degrado ambientale,
popolazione prevalentemente anziana, e scarse possibilità di trattenere i giovani a restarci, ma
anche carica di risorse ambientali
e culturali, di biodiversità e di
produzioni tipiche e di qualità
che, se assistite da specifiche
azioni di sostegno, possono rivelarsi determinanti per lo sviluppo
e la crescita, in ciò aiutato (il Molise) dalla ricerca e dalla sperimentazione e dalle attività
accademiche dell’Ateneo. Che,
proseguendo sulla strada del
coinvolgimento scientifico a tutto
tondo, sta regalando una serie di
convegni, di incontri, di dibattiti
di assoluto rilievo nazionale e internazionale.
I lavori della due giorni sono stati
divisi in sessioni; la prima imperniata sull’effetto dei cambiamenti
del territorio sui processi di degrado del suolo nel Centro Italia:
il caso della Regione Molise (!);
la seconda sull’Appennino come
riserva della variabilità genetica
forestale europea, e la terza sui
Sistemi zootecnici italiani in aree
appenniniche. In chiusura la tavola rotonda con il presidente
dell’Aissa Vincenzo Gerbi moderatore, Gianmaria Palmieri rettore
dell’università del Molise, Polo
Miccoli componente del consiglio direttivo dell’Anvur, Marco
Gobbetti coordinatore Cun dell’Area 07, Stefano Cesco presidente della Conferenza agraria,
Andrea Sisti presidente Conaf e
Sabrina De Camillis vice presidente Otan, per valutare la ricerca
e la formazione nell’area 07Scienze agrarie.
Dardo
D’Apollonio: “Monitoraggio di tutte le scuole
E’ il nostro impegno prioritario”
Ieri mattina, l’ingegnere Carlo
Callari, professore associato di
Scienza delle Costruzioni presso
l’università degli studi del Molise, è stato a Isernia e ha effettuato, insieme
al
sindaco
Giacomo
d’Apollonio, all’assessore Sonia De
Toma e ai tecnici comunali, un preliminare sopralluogo nelle due scuole
medie della città: l’Andrea d’Isernia e
la Giovanni XXIII.
Come si ricorderà, già nell’imminenza
dell’inizio
dell’anno
scolastico
2016/2017 e nei mesi successivi,
d’Apollonio rese nota la volontà di
contattare l’Unimol per programmare,
con la consulenza di docenti dell’ateneo molisano, le opportune analisi tecniche sugli edifici scolastici cittadini,
allo scopo di verificarne il grado di resistenza strutturale e valutare la possibilità di adeguare i plessi all’attuale
normativa antisismica.
«Ieri ho incontrato l’ingegner Callari – ha dichiarato il sindaco –.
Dapprima ci siamo recati all’Area Tecnica
comunale, dove il professore ha esaminato i
carteggi relativi agli
elaborati progettuali
delle due scuole medie.
Poi siamo andati a visionare entrambi gli
stabili e ho mostrato a
Callari gli interventi
fino ad oggi realizzati,
fra cui quelli di consolidamento delle tamponature, sui quali
ha concordato. È stato solo un momento iniziale, a cui seguiranno le suc-
cessive verifiche da parte d’una equipe,
con sopralluoghi da effettuare anche
negli altri istituti di proprietà del Co-
mune. La nostra Area Tecnica – ha continuato
d’Apollonio – sta monitorando gli stabili destinati a
sede scolastica, e l’ingegnere Callari presterà la sua
alta consulenza scientifica,
dando suggerimenti soprattutto in relazione alla possibilità e alle modalità di
esecuzione di opere che
consentano l’adeguamento
di tali fabbricati alla più recente normativa antisismica.
Quello
della
sicurezza delle scuole – ha
concluso il sindaco – è un obiettivo al
quale intendo tener fede con impegno
costante e responsabilità assoluta».
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16 febbraio 2017
La Regione ha fretta di sistemare i dirigenti per averli disponibili nel rush finale della legislatura
“Altamente inquinata
l’area del venafrano”
Al governo di centrosinistra rimane poco più di un anno dal ritorno alle urne e vuole arrivarci avendo l’apparato interno in piena efficienza operativa
“I dati allarmanti sull’inquinamento dell’Area del venafrano
non lasciano dubbi sulla necessità
di intervenire, da subito e in maniera efficace, attraverso una seria
prevenzione di ogni forma di contaminazione che mette in serio
pericolo la nostra salute“. Lo sostiene il consigliere regionale,
Massimiliano Scarabeo. “Ma alle
promesse abbiamo l’obbligo di
far seguire i fatti, programmando
i giusti e necessari interventi perché si possa fare davvero prevenzione dato che ne stiamo già
pagando un prezzo altissimo e
non vogliamo continuare su questa strada. Purtroppo, per quest’Area, il nesso cauale fra
emissioni inquinanti, ricoveri e
decessi per tumore si fa sempre
più evidente. Per un efficace contrasto delle emissioni inquinanti,
è opportuno introdurre nuovi
strumenti di prevenzione e controllo così come hanno iniziato a
fare diverse altre Regioni italiane.
Questi strumenti, hanno come
obiettivo quello di fornire informazioni sui cambiamenti nelle
“Dopo un lungo e tortuoso iter
ieri notte è stato approvato il subemendamento 13.1000/1 che
ho presentato al Decreto Milleproroghe in commissione Affari
costituzionali del Senato. La
proposta nasce dall’esigenza
espressa da parte della Presidenza della Regione Molise di
apposita normativa con disposizioni derogatorie per il 2016
delle norme che disciplinano il
vincolo sul pareggio di bilancio
delle Regioni, volta ad escludere
dai saldi di finanza pubblica le
anticipazioni di liquidità da parte
dello Stato alle regioni stesse.
Nello specifico la Regione Molise nel 2016 ha ottenuto anticipazioni di liquidità per circa 250
milioni di euro per il pagamento
dei debiti sanitari maturati in
esercizi pregressi.” Lo sostiene il
senatore, Roberto Ruta.
“In tal senso ho presentato apposito emendamento al fine di consentire alla Regione stessa di
comunità locali esposte e dello
stato di salute connesso ai rischi
attribuibili all’attività delle zone
a più alto impatto inquinante.
Sono delle linee guida per la Valutazione d’Impatto sulla Salute
(VIS) e la Valutazione del Danno
Sanitario (VDS), che configurano
un percorso articolato in fasi di
monitoraggio delle emissioni/scarichi nell’ambiente, la valutazione
della
popolazione
direttamente ed indirettamente
esposta e quindi la descrizione
delle misure necessarie a far
fronte ad eventuali problemi. La
differenza tra i due consiste nel
fatto che la pocedura VDS ( Valutazione Danno
sulla Salute) ha, in più, l’efficacia
giuridica sul rinnovo o il riesame
dell’autorizzazione integrata ambientale al fine di indirizzarla a
soluzioni tecniche più efficaci nel
ridurre i potenziali esiti sanitari
indesiderati, con il dichiarato
obiettivo di tutelare sia la salute
pubblica e l’ambiente che i livelli
occupazionali.
L’obiettivo,
quindi, non è quello di ostacolare
l’attività industriale a tutti i costi,
bensì promuovere e garantire uno
sviluppo sostenibile, in cui l’iniziativa economica non rechi
danno alla sicurezza e alla dignità
umana, e sia quindi capace di
soddisfare i bisogni dei cittadini
senza compromettere quelli delle
generazioni future. Chi è chiamato a rappresentare gli interessi
comuni di questa regione, non
può non ritenere indispensabile
coniugare l’ambiente e la crescita
del territorio con la tutela della
salute dei cittadini. Per questo
continuo a essere d’accordo con
chi si batte per cercare di salvaguardare il futuro di un’area importante come quella della Piana
di Venafro e dell’intero Molise.
Allo scopo, ho chiesto, attraverso
una specifica interrogazione, indirizzata al Governatore Frattura,
di volersi adoperare perché anche
il Molise possa dotarsi di questi
strumenti idonei alla prevenzione
e controllo della la salute dei cittadini, un’occasione importante
per salvaguardare ambiente, territorio e salute pubblica non abbassando la guardia rispetto a
meri interessi materiali che possono arrecare effetti dannosi all’ambiente e alla salute dei
cittadini. Sono certo che se ci sarà
maggiore impegno nel percorso
virtuoso che deve portarci a un
costante e deciso miglioramento
delle condizioni ambientali dell’intero Molise, il territorio su cui
viviamo non sarà più un nemico
dal quale difendersi. “
Ruta salva il pareggio di bilancio
della Regione Molise
In senato passa l’emendamento dell’esponente molisano. “Scongiurato
il pericolo di mancate assunzioni e dei trasferimenti statali
chiudere il bilancio 2016 con
saldo in pareggio, evitando così
tra l’altro il blocco dei trasferimenti statali e delle assunzioni.
Superato il vaglio di ammissibilità in Commissione Affari costituzionali l’emendamento ha
ottenuto tuttavia, in un primo
momento, parere negativo dalla
commissione bilancio.
Nella seduta notturna della Commissione Affari costituzionali di
lunedi, avevo chiesto di non procedere al voto per evitare la bocciatura del subemendamento e
per consentire alla commissione
bilancio di approfondire la tematica.
Dopo un’ampia interlocuzione
con il Relatore e il Governo, al
fine di chiarire la portata del subemendamento e la sua importanza per la Regione Molise, è
stata presentata una relazione
tecnica in commissione bilancio
che ha consentito di ottenere il
via libera dalla Ragioneria dello
Stato.
Ieri notte, alla fine, dopo il nulla
osta definitivo della commissione bilancio e il parere favorevole del Relatore e Governo la
commissione Affari costituzionali ha approvato il subemendamento Ruta 13.1000/1.
L’approvazione del subemendamento in questione, evitando le
conseguenze che deriverebbero
da un bilancio non in equilibrio
(con un saldo negativo di circa
250 milioni di euro) permette
alla Regione Molise di conseguire il pareggio di bilancio con
il conseguente effetto virtuoso di
poter beneficiare dei trasferimenti statali, procedere alle assunzioni e
far fronte agli
adempimenti assunti.”