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Data : Gio, 16 Febbraio 2017 @ 20:02
Categoria : Comunicati S. Stampa Giunta
Emiliano a Taranto per assemblea regionale Cgil
"Il modello di governo che propone questa Regione dà valore ai corpi intermedi, al sindacato, che
non viene inteso come un ostacolo allo sviluppo del Paese, anzi. Con le dinamiche della
contrattazione abbiamo raggiunto importanti risultati". Lo ha detto oggi il presidente della
Regione Puglia, Michele Emiliano oggi a Taranto all’assemblea regionale della Cgil Puglia
“Sviluppo, Lavoro e Ambiente, le proposte della Cgil per la crescita sostenibile e l’occupazione in
Puglia”, in programma al Palamazzola alla presenza di Giuseppe Gesmundo, segretario Cgil
Puglia e Susanna Camusso, segretario generale Cgil. “La Cgil non mi fa un centesimo di sconto
quando fa il suo lavoro di sindacato, né io chiedo che questo sconto mi sia dato - ha detto ma attraverso il dialogo abbiamo costruito delle relazioni anche umane intorno a valori comuni.
Quando nasci nelle istituzioni e sai qual è il tuo ruolo nella comunità, sai quali sono i limiti”.
Emiliano ha parlato della questione del “gran ghetto” del Foggiano: “Da 18 mesi anni aspettiamo
che il Ministero dell’Interno fissi la data di chiusura del ghetto, che è una ferita all’immagine del
Lavoro e della Puglia e una vergogna per i diritti delle persone”. “Oggi siamo a Taranto, dove
abbiamo iniziato da subito una battaglia per la decarbonizzazione dell’Ilva, ipotesi che abbatte
verso lo zero le emissioni e costituisce una risposta che tiene insieme le ragioni della salute,
dell'ambiente e del lavoro. Taranto ha avuto una pazienza infinita rispetto alla Repubblica Italiana.
Ma quando si esaurisce la pazienza del mite, è difficile rimediare. Se l’Italia decarbonizzasse l’Ilva
e anche la centrale Federico II di Brindisi avremmo assolto ai nostri obblighi internazionali
sottoscritti per la riduzione di emissioni inquinanti. Emiliano, ribadendo la priorità della tutela
della vita e della salute delle persone, ha ricordato “il conflitto terribile che si è verificato a
Taranto anche dentro il sindacato, che è stato ricattato per anni nell’alternativa tra salute e lavoro.
E su questo ci siamo azzuffati, ma in buona fede, perché in questa vicenda siamo compagni di
sventura e ne vogliamo uscire insieme, con una linea comune. Siamo ora una comunità pensante,
libera, che non si fa dettare la linea da nessuno e che ragiona con la sua testa e anche grazie alle
libertà sindacali è in grado di trovare la migliore delle soluzioni al peggiore dei problemi. Questa è
la Puglia. E questa potrebbe essere tutta la nostra società”. Parlando poi dei referendum della
CGIL, sottoscritti da Emiliano mesi fa: “Andrò a votare e voterò due sì per l’abrogazione dei
voucher e le norme sugli appalti”. "Stiamo dando vita in Puglia – ha concluso - a un disegno di
legge sulla partecipazione che darebbe al sindacato, come a tutte le associazioni e ai cittadini, la
possibilità di intervenire su tutti gli aspetti della vita regionale. Perché abbiamo un’esperienza che
parte dal nostro programma di governo, scritto dai pugliesi in maniera autonoma e indipendente
perfino dal candidato che ci rende consapevoli di una cosa: pensare da soli è rischioso, ti fa sentire
solo la voce dei potenti. E non quella dei singoli cittadini la cui voce, da sola, non è facile arrivi.
Per questo c’è bisogno di partecipazione, perché servono molte orecchie, molti occhi, molti cuori e
molti cervelli, che insieme si facciano sentire”.
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