Il gasdotto Tap costerà 4,5 mld

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Mercati
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Mercoledì 15 Febbraio 2017
DAL CONSORZIO PARTECIPATO DA SNAM (20%) LE CIFRE UFFICIALI SULL’INVESTIMENTO
Il gasdotto Tap costerà 4,5 mld
Si tratta di una cifra inferiore alle previsioni iniziali di 5,6-6 miliardi di euro. Ma la Bei ancora non
ha concesso il prestito di 2 miliardi di euro richiesto nel 2015. Il mega giacimento azero in fase 2
di Angela Zoppo
D
opo tante stime ufficiose
c’è finalmente una cifra
certa. E sono buone notizie per gli azionisti del
consorzio Tap Ag, che realizzerà la parte finale del gasdotto
tra Azerbaijan e Italia, attraverso il cosiddetto Corridoio
Sud. Il saldo totale degli investimenti necessari, infatti, è più
basso del previsto: 4,5 miliardi
di euro rispetto alla forchetta
di 5,6-6 miliardi accreditata
finoara dal mercato. Di conseguenza, scende pro-quota il
contributo a carico di ciascun
azionista. Del consorzio Tap
Ag fanno parte sei soci: Snam
(20%), BP (20%), Socar (20%)
Fluxys (19%), Enagás (16%) e
Axpo (5%). Oggi la società è
responsabile dello sviluppo e
dell’esercizio dell’infrastruttura di trasporto del gas dalla
zona di confine tra Grecia e
Turchia al Sud Italia (Puglia),
ma a lavori ultimati diventerà
gestore del sistema di trasmissione, garantendo la capacità
di trasporto per consentire a
shipper e produttori di commercializzare il proprio gas.
La stima degli investimenti è
stata rivista al ribasso dopo
l’assegnazione dei principali
contratti per la realizzazione
dei lavori, che secondo fonti
del consorzio sarebbero stati
conclusi a condizioni particolarmente favorevoli. La cifra è
stata fornita direttamente dal
numero uno del consorzio Tap,
Ian Bradshaw, che ha indicato
per la fine del 2017 il termine
per definire tutti gli aspetti finanziari del progetto. In questo
capitolo rientra anche il finanziamento di circa 2 miliardi di
euro che il consorzio ha chie-
Leonardo cerca di riaccreditarsi per la maxi-gara degli addestratori Usa
di Angelica Romani
re che in caso di vittoria i suoi T-100
(M-346 modificati per le Forze Armaopo la decisione di partecipare al- te Usa) saranno realizzati in territorio
statunitense. Nella breve
la colossale gara T-X
negli Stati Uniti, alleparentesi dell’alleanza
andosi non più con un
con Raytheon, la scelta
grande gruppo Usa ma
era caduta sullo stabicon la controllata Drs
limento di Meridian,
Technologies, Leonardo
Mississippi, per la linea
sta cercando di irrobudi assemblaggio finale e
stire le sue credenziali.
manutenzione del velivoLa posta in palio per chi
lo. Ora, si parla invece
degli impianti di Phoefornirà gli aerei da addestramento all’Us Air
nix, in Arizona, dove col
Force è di 16,3 miliargruppo Honeywell sono
di di dollari, cifra che
stati realizzati i motori
Mauro
Moretti
giustifica ogni mossa
per l’aereo d’addestramento M-346 destinato
utile alla propria causa,
soprattutto quando bisoall’aviazione militare
gna vedersela con i campioni nazionali, d’Israele. Il T-100, infatti, monta due
Boeing e Lockheed Martin. Così Leo- motori Honeywell Aerospace F12. La
nardo, ufficiosamente, ha fatto sape- controllata Leonardo Drs farà da pri-
D
sto ormai circa
due anni fa alla
SNAM
Bei e che, seconquotazioni in euro
4,0
do quanto risulta
a MF-Milano Finanza, è tuttora
3,8
in fase di istruttoria. Bradshaw
IERI
3,6
ha spiegato in
3,78 €
Azerbaijan che
-0,53%
Tap «si aspetta
3,4
di assicurarsi fi14 nov ’16
14 feb ’17
nanziamenti da
alcune istituzioni, come la Banca europea per
la Ricostruzione e lo sviluppo ai mercati raggiunti dal Tap fie la Bei, oltre che dalle agenzie no all’approdo finale in Italia,
di credito all’esportazione dei sulle coste pugliesi. Il progetPaesi coinvolti nella fornitura to Shah Deniz 2 è operato da
di beni e servizi al gasdotto». BP, che è anche azionista del
Nel frattempo è quasi comple- consorzio con Snam & Co, e
tata la fase 2 dello sviluppo di le opere relative alla fase 2 riShah Deniz, il mega giacimen- sultano completate per l’87%.
to azero dal quale, a partire dal BP, perciò, prevede che il pri2020, arriverà il gas destinato mo gas potrà arrivare in Tur-
me contractor e sarà supportata da Cae
Usa nella progettazione e sviluppo del
Gbts (Ground based training system),
il sistema di simulazione basato a terra. «L’impegno di Leonardo in questa
competizione si basa sull’esperienza e
sulla capacità di comprendere a fondo
i requisiti addestrativi dei piloti militari
e sulla competitività del nostro sistema di addestramento integrato T-100,
in grado di soddisfare le attuali e future
esigenze della Us Air Force», ha detto
l’ad di Leonardo, Mauro Moretti.
Nel frattempo alla competizione si è
iscritto un altro gruppo meno conosciuto, Stavatti Aerospace, che ha sede in
Minnesota. I ritiri eccellenti, invece,
sono stati quelli di Raytheon, l’ex partner di Leonardo, e di Northrop Grumman. Per entrare, o rientrare, in gara
c’è tempo comunque fino al 30 marzo.
(riproduzione riservata)
Ian Bradshaw
chia già nel 2018 e in Europa
due anni dopo. Il gasdotto Tap,
a regime, trasporterà fino a 8
miliardi di metri cubi di gas
l’anno. Intanto, dai numeri dei
nove mesi del 2016 di Snam,
risulta che la partecipazione in
Tap è inscritta a bilancio a un
valore di 153 milioni, e che gli
esborsi connessi al finanzia-
mento della società sono stati
pari a 110 milioni. A titolo di
futuro aumento di capitale,
inoltre, tutti i soci del consorzio avrebbero già versato circa
143 milioni di franchi svizzeri
(al cambio attuale una cifra intorno ai 130 milioni di euro).
Snam, in particolare, per il suo
20% ha stipulato un contratto
derivato forward su valuta «a
copertura del rischio di oscillazione del tasso di cambio a
fronte del debito di Snam verso la società partecipata Tap,
a corrispondere 28,6 milioni
di franchi svizzeri (circa 26
milioni di euro, ndr) a titolo
di futuro aumento di capitale
sociale». (riproduzione riservata)
Quotazioni, altre news e analisi su
www.milanofinanza.it/snam
Il gruppo energetico italiano dovrà versare a Bucarest 401 milioni di euro, meno della richiesta iniziale da 550 milioni
Per Enel il conto in Romania diventa meno salato
di Elena Filippi
E
nel costretta a pagare dazio in Romania, ma meno del previsto. Il colosso italiano dell’energia è stato condannato dalla Corte Internazionale di
arbitraggio della Camera di commercio
di Parigi a versare nelle casse di Bucarest 401 milioni di euro per una quota
di minoranza pari al 13,57% dell’ex
Electrica Muntenia Sud, il fornitore e
distributore di energia elettrica che è
diviso oggi in E-Distribuire Muntenia
ed Enel Energie Muntenia. Lo Stato romeno, come anticipato da MF-Milano
Finanza, aveva chiesto 550 milioni di
euro, ma il tribunale parigino ha optato
per una somma inferiore. La decisione
che non è giunta inaspettata al quartier
generale dell’Enel, in quanto i «risulta-
ti di questo arbitraggio
Bucarest. La reaB
sono in linea con le
zione del ministero
aspettative della sorumeno non si era
cietà e con l’analisi
ffatta attendere e a
E
interne effettuate in
Enel era stato chiessto di ottemperare a
questo caso», ha speuuna clausola d’accificato il gruppo.
qquisto secondo la
Questo è solo l’ulqquale il gestore tritimo capitolo delle
co
battaglie legali tra
colore avrebbe avuto
l’
Enel e Bucarest,
l’obbligo di rilevare
L’anticipazione di
un
una saga iniziata nel
una parte o il totale
MF-Milano
Finanza
2014, quando il colosdel 23,5% non ancora
so energetico italiano
detenuto in Electrica
aveva annunciato la volontà di cedere Muntenia. Prima di ricorrere alle vie
i suoi asset in ben sei società di distri- legali, Enel si era detta disponibile a
buzione locali, tra cui il 64% di Elec- pagare 250 milioni per tale quota, ma il
trica Muntenia Sud per 432,9 milioni governo aveva rifiutato l’offerta. Tutto
di euro, acquistate appena nove anni fa considerato, si tratta di una sentenza
nell’ambito delle privatizzazioni mas- pilatesca che, in qualche modo, rapsicce pre-adesione alla Ue lanciate da presenta però una sconfitta per la Ro-
mania, che l’estate scorsa aveva di fatto
perso una causa da 1,2 miliardi di dollari contro Enel, ritrovandosi non solo
a non vedersi risarcita per i danni che
a parere di Bucarest erano stati causati
dal gruppo italiano nel suo non rispetto
dei termini di privatizzazione, ma a pagare spese legali per 1,2 milioni.
Nella serata di ieri Enel ha infine finalizzato oggi l’acquisizione del 94,8%
del capitale sociale di Celg Distribuição, società di distribuzione di energia che opera nello stato brasiliano di
Goiás, per un corrispettivo complessivo di 2,187 miliardi di real brasiliani
(circa 640 milioni di dollari Usa). La
quota restante, sarà offerta a dipendenti
in servizio e pensionati della società,
mediante una procedura che consentirà a Enel Brasil l’acquisto delle azioni
inoptate.(riproduzione riservata)